Choose the experimental features you want to try

This document is an excerpt from the EUR-Lex website

Document C2005/217/99

    Causa T-223/05: Ricorso della CAMAR Srl contro la Commissione delle Comunità europee, proposto l'8 giugno 2005

    GU C 217 del 3.9.2005, p. 45–45 (ES, CS, DA, DE, ET, EL, EN, FR, IT, LV, LT, HU, NL, PL, PT, SK, SL, FI, SV)

    3.9.2005   

    IT

    Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

    C 217/45


    Ricorso della CAMAR Srl contro la Commissione delle Comunità europee, proposto l'8 giugno 2005

    (Causa T-223/05)

    (2005/C 217/99)

    Lingua processuale: l'italiano

    L'8 giugno 2005, la CAMAR Srl, con sede legale in Firenze, rappresentata e difesa dagli avv.ti Wilma Viscardini, Simonetta Donà e Mariano Paolin, ha presentato al Tribunale di primo grado delle Comunità europee un ricorso contro la Commissione europea per la condanna della Commissione al risarcimento del danno secondo i criteri proposti dalla ricorrente medesima o altri criteri che il Tribunale dovesse ritenere più congrui anche alla luce dell'attesa sentenza definitiva nella causa T-260/97.

    La ricorrente chiede che il Tribunale voglia:

    condannare la Commissione europea al risarcimento del danno — cagionato alla ricorrente per avere la Commissione illegittimamente omesso di adottare i provvedimenti necessari ai sensi dell'art. 30 del regolamento del Consiglio n. 404/93, come accertato dal Tribunale con sentenza dell'8 giugno 2000 nella causa T-79/96 — secondo i criteri proposti dalla ricorrente medesima o altri criteri che il Tribunale dovesse ritenere più congrui anche alla luce dell'attesa sentenza definitiva nella causa T-260/97;

    condannare la Commissione a rifondere a CAMAR gli onorari e le spese inerenti al presente giudizio.

    Motivi e principali argomenti

    Con il presente ricorso, la ricorrente intende riproporre la domanda di risarcimento dei danni da essa subiti già formulata nella causa T-79/96, CAMAR/Commissione (1).

    Viene ricordato a questo riguardo che, relativamente a tale causa, la sentenza del Tribunale, pur constatando l'illegittimo comportamento della convenuta e quindi accogliendo il ricorso nella parte in cui era diretto all'accertamento della carenza, dichiarava la domanda risarcitoria irricevibile per l'impossibilità, allo stato, di valutare la portata del danno futuro.

    I motivi e principali argomenti invocati sono, in larga parte, i medesimi che quelli invocati nella causa sopraccitata, nonché nella causa T-457/04,CAMAR/Commissione (2).


    (1)  Sentenza dell'8 giugno 2000, nelle cause riunite T-79/96, T-260/97 e T-117/98 (Raccolta p. II-2173).

    (2)  G.U. C 31, del 5.2.2005, p. 28.


    Top