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Document 92003E001401

    INTERROGAZIONE SCRITTA E-1401/03 di Alexander de Roo (Verts/ALE) alla Commissione. Vaccinazione degli animali da tempo libero.

    GU C 268E del 7.11.2003, p. 196–197 (ES, DA, DE, EL, EN, FR, IT, NL, PT, FI, SV)

    European Parliament's website

    92003E1401

    INTERROGAZIONE SCRITTA E-1401/03 di Alexander de Roo (Verts/ALE) alla Commissione. Vaccinazione degli animali da tempo libero.

    Gazzetta ufficiale n. 268 E del 07/11/2003 pag. 0196 - 0197


    INTERROGAZIONE SCRITTA E-1401/03

    di Alexander de Roo (Verts/ALE) alla Commissione

    (16 aprile 2003)

    Oggetto: Vaccinazione degli animali da tempo libero

    Come conseguenza (in)diretta della peste aviaria classica (Aviaire Influenza) che interessa i Paesi Bassi, anche i volatili presso allevatori di animali da tempo libero vengono eliminati preventivamente in determinate regioni: si tratta in questo caso di polli, tacchini, faraone, anatre, oche, cigni, quaglie, colombe, fagiani, pavoni, pernici e uccelli corridori (struzzi, emù e nandù) e colombe che vengono allevate per il consumo.

    In questo momento, la vaccinazione di animali sensibili alla AI non rappresenta un'alternativa alla lotta contro il virus, secondo il Ministro dell'agricoltura, della gestione ambientale e della pesca. Fonti italiane affermano che una miscela italiana fai-da-te con un vaccino contro la peste aviaria classica, che è endemica in quel paese, funziona in maniera piuttosto soddisfacente. Intervet, parte di Akzo-Nobel e leader di mercato per i vaccini veterinari, sostiene di aver sviluppato un vaccino marker con il quale sarebbe in grado di coadiuvare le autorità olandesi e gli allevatori di volatili in maniera efficace nella lotta contro lo scoppio di questa epidemia (cfr. sito Internet di Intervet:http://www.intervet.com/contentframe.asp?content=http://www.intervet.com/news/comp_news/default.asp)

    La vaccinazione contro la peste aviaria è possibile e viene in effetti praticata in diversi paesi. Intervet sta già utilizzando alcuni vaccini contro l'influenza aviaria in altre parti del mondo. In Europa, il controllo libero da vaccini è il metodo preferito all'inizio, per evitare ulteriori divieti di commercializzazione. Gli Stati membri dell'Unione europea richiedono l'approvazione della Commissione europea per la vaccinazione. Durante lo scoppio dell'epidemia o nei casi in cui non vi è sufficiente capacità di distruzione, la vaccinazione collettiva circoscritta o la vaccinazione regionale possono essere strumenti per evitare la diffusione del virus. Durante il recente scoppio in Italia, per esempio, le autorità hanno richiesto il permesso di vaccinazione all'interno di una determinata area.

    Può uno Stato membro autorizzare la vaccinazione di animali da tempo libero contro la peste aviaria classica?

    Risposta del sig. Byrne a nome della Commissione

    (2 giugno 2003)

    La direttiva 92/40/CEE del Consiglio, del 19 maggio 1992, che istituisce delle misure comunitarie di lotta contro l'influenza aviaria(1) stabilisce all'art. 16 che la vaccinazione contro l'influenza aviaria puo' essere praticata solo per integrare le misure di lotta prese al momento della comparsa della malattia e conformemente a determinate disposizioni.

    In particolare, la decisione di introdurre la vaccinazione sarà presa dalla Commissione in collaborazione con lo Stato membro interessato, nell'ambito del comitato permanente per la catena alimentare e la salute animale (CPCASA). La decisione di effettuare la vaccinazione d'emergenza intorno ad un focolaio puo' essere presa dallo Stato membro interessato, dopo notifica alla Commissione, purché non siano pregiudicati gli interessi fondamentali della Comunità e unicamente in caso d'emergenza. La decisione deve essere riesaminata dalla Commissione e nell'ambito del CPCASA. La Commissione puo' in seguito adottare altre misure adeguate in materia.

    Gli uccelli che non sono destinati alla produzione di carne o di uova per il consumo, o alla fornitura di selvaggina da ripopolamento non sono esplicitamente compresi nel campo d'applicazione delle misure di controllo fissate nella direttiva 92/40/CEE. Tuttavia, se la malattia è identificata in uccelli diversi da quelli allevati a fini commerciali, lo Stato membro interessato informa la Commissione di qualunque misura presa. La Commissione puo' in seguito adottare altre misure adeguate nel contesto della direttiva 90/425/CEE(2) del Consiglio relativa ai controlli veterinari e zootecnici applicabili negli scambi intracomunitari di taluni animali vivi e prodotti di origine animale, nella prospettiva della realizzazione del mercato interno.

    In effetti, per quanto riguarda l'attuale epidemia di influenza aviaria nei Paesi Bassi, la Commissione ha già adottato talune misure in complemento alle misure minime fissate dalla direttiva 92/40/CEE, tra cui quella molto recente relativa alla vaccinazione degli uccelli tenuti negli zoo(3).

    (1) GU L 167 del 22.6.1992.

    (2) GU L 224 del 18.8.1990.

    (3) Decisione del 25 aprile 2003 in corso di adozione da parte della Commissione, GU L 105 del 26.4.2003.

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