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Document 92001E001002

    INTERROGAZIONE SCRITTA P-1002/01 di Francisca Sauquillo Pérez del Arco (PSE) alla Commissione. Ricostruzione di El Salvador.

    GU C 318E del 13.11.2001, p. 176–177 (ES, DA, DE, EL, EN, FR, IT, NL, PT, FI, SV)

    European Parliament's website

    92001E1002

    INTERROGAZIONE SCRITTA P-1002/01 di Francisca Sauquillo Pérez del Arco (PSE) alla Commissione. Ricostruzione di El Salvador.

    Gazzetta ufficiale n. 318 E del 13/11/2001 pag. 0176 - 0177


    INTERROGAZIONE SCRITTA P-1002/01

    di Francisca Sauquillo Pérez del Arco (PSE) alla Commissione

    (21 marzo 2001)

    Oggetto: Ricostruzione di El Salvador

    Di fronte agli effetti dei terremoti che hanno colpito El Salvador negli ultimi mesi, che possono riassumersi nelle seguenti cifre: 1 127 morti, 7 660 feriti, 309 988 abitazioni danneggiate e 1 497 556 sinistrati, la Commissione è consapevole della necessità di compiere un ulteriore sforzo inteso a fornire aiuti d'urgenza e alla ricostruzione, che suscita tuttavia preoccupazioni per l'entità e la provenienza di detti fondi nonché per la qualità dei progetti cui sono destinati.

    Ritiene la Commissione che 8 milioni di euro costituiscano un importo sufficiente per far fronte all'emergenza e alla ricostruzione o intende essa sbloccare nuovi fondi destinati specificamente a contrastare gli effetti dei terremoti, diversi da quelli programmati per El Salvador nel quadro degli aiuti per l'uragano Mitch?

    Dato che la precarietà delle abitazioni costruite provvisoriamente nel quadro degli aiuti d'urgenza presuppone un ulteriore rischio in caso di calamità naturali, può impegnarsi ECHO sulla base delle stime della cellula d'intervento rapido per El Salvador, e insieme alla missione di esperti per il ripristino delle infrastrutture, a finanziare formule abitative di emergenza che agevolino lo sviluppo progressivo delle abitazioni, distinguendo tra emergenza e ricostruzione?

    E' consapevole ECHO del fatto che le abitazioni provvisorie, finanziate con gli aiuti umanitari europei, si trasformano in abitazioni permanenti con tutti i rischi che ne conseguono?

    Risposta data dal sig. Nielson in nome della Commissione

    (24 aprile 2001)

    La Commissione ha preso una prima decisione d'emergenza per un importo di 2 milioni di euro, seguita da una seconda decisione per altri 8 milioni di euro. L'ufficio per l'aiuto umanitario della Comunità (ECHO) potrà, a seconda dell'evolversi della situazione, completare la sua assistenza d'emergenza. Inoltre, altri servizi della Commissione interverranno nel quadro della riabilitazione post- emergenza. In tal modo la Commissione attua, per l'aiuto allo sviluppo, progetti finalizzati alla ricostruzione di infrastrutture, quali ospedali o scuole. Si noti che il membro della Commissione responsabile per l'aiuto allo sviluppo ha effettuato una missione sul posto dal 25 marzo 2001 al 30 marzo 2001.

    Gli alloggi provvisori proposti utilizzano materiali per la maggior parte riutilizzabili per la costruzione di case definitive. Parallelamente, sono realizzate attività di formazione e di assistenza tecnica al fine di sostenere e stimolare gli sforzi delle popolazioni per la ricostruzione dei loro alloggi definitivi. L'insieme si integra in una strategia di intervento più vasta che include anche il miglioramento dell'accesso all'assistenza sanitaria primaria, il sostegno psico-sociale, l'accesso all'acqua e a un risanamento di base.

    ECHO è consapevole che tali abitazioni temporanee possono trasformarsi in abitazioni definitive. L'ampiezza del fabbisogno in tale settore rende le scelte tecniche e la scelta dei beneficiari estremamente complesse, tenuto conto che purtroppo le popolazioni più vulnerabili non sempre hanno l'accesso alla terra o vivono in zone ad alto rischio. L'obiettivo principale di ECHO in questa fase d'intervento semestrale consiste nel soddisfare i bisogni di base delle popolazioni beneficiarie. Malgrado la vastità del dramma, in loco si è potuto constatare il dinamismo e la capacità di reazione di queste popolazioni. ECHO resta pertanto attenta alla ripartizione dell'aiuto umanitario al fine di non compromettere tali dinamiche locali.

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