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Document 92000E003097

INTERROGAZIONE SCRITTA E-3097/00 di Juan Naranjo Escobar (PPE-DE) alla Commissione. Rialzo del prezzo del petrolio.

GU C 151E del 22.5.2001, p. 62–63 (ES, DA, DE, EL, EN, FR, IT, NL, PT, FI, SV)

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92000E3097

INTERROGAZIONE SCRITTA E-3097/00 di Juan Naranjo Escobar (PPE-DE) alla Commissione. Rialzo del prezzo del petrolio.

Gazzetta ufficiale n. 151 E del 22/05/2001 pag. 0062 - 0063


INTERROGAZIONE SCRITTA E-3097/00

di Juan Naranjo Escobar (PPE-DE) alla Commissione

(4 ottobre 2000)

Oggetto: Rialzo del prezzo del petrolio

Nel 2000 si assiste ad una nuova instabilità dei prezzi del petrolio, le cui gravi conseguenze dimostra la grande dipendenza energetica dell'UE dagli idrocarburi. La quota europea del mercato mondiale del petrolio raggiunge il 19,6 %; la tendenza media di dipendenza energetica esterna aumenta nel nostro continente dal 50 % al 70 %, secondo lo studio Europa 2020 pubblicato dalla Commissione. Assistiamo al terzo aumento in un anno della produzione di greggio, con un'iniezione di 800 000 ulteriori barili al giorno in attesa che il prezzo del petrolio diventi compatibile con la crescita mondiale. Contrariamente a quanto si predicava su questa fonte energetica, il petrolio ancora una volta dà riprova della volatilità che caratterizza il suo mercato.

Alla luce di tale situazione, quali misure adotta la Commissione per gestire la domanda energetica, la gestione del risparmio energetico e lo sviluppo delle risorse autoctone, dando impulso definitivo alle energie rinnovabili?

Quali sono i criteri che la Commissione raccomanda agli Stati membri nella gestione delle risorse energetiche?

Nelle previsioni economiche presentate lo scorso mese di aprile la Commissione aveva previsto che l'inflazione si sarebbe mantenuta all'1,8 % nell'anno in corso e all'1,7 % nel 2001, presumendo che il prezzo del petrolio al barile si sarebbe mantenuto più o meno stabile intorno ai 24,5 dollari. Tale previsione non corrisponde però alla realtà. Intende la Commissione rivedere i suoi calcoli quando presenterà le previsioni economiche del prossimo autunno? Contempla la possibilità che le società petrolifere stiano pervenendo ad accordi volti a fissare i prezzi in modo da distorcere la competenza a detrimento dei principi enunciati agli articoli 81 e 82 del Trattato?

Risposta data dalla sig.ra de Palacio a nome della Commissione

(24 novembre 2000)

La nuova ondata di rincari dei prezzi petroliferi, che in gran parte sfuggono al controllo dei responsabili politici dei paesi consumatori per quanto concerne l'offerta, sottolinea ancora una volta la necessità di elaborare una nuova strategia per la strutturazione della domanda improntata sulla sostituzione progressiva del petrolio con altre fonti energetiche, sul maggior impiego di energie rinnovabili e alternative, sulla gestione della domanda, l'incremento dell'efficienza energetica e la promozione del risparmio energetico, soprattutto nell'edilizia. Come già annunciato nella recente comunicazione sull'approvvigionamento petrolifero dell'Unione europea(1), in occasione del Consiglio europeo di Göteborg

la Commissione presenterà un piano di risparmio energetico e di diversificazione delle fonti di energia che affronterà sia l'aspetto dell'efficienza energetica in particolare negli edifici sia il sostegno allo sviluppo di una nuova generazione di veicoli. Inoltre, entro la fine dell'anno in corso la Commissione intende adottare un Libro verde sulla sicurezza degli approvvigionamenti che tratta fondamentalmente del futuro e del ruolo delle diverse fonti energetiche (petrolio, carbone, gas, nucleare, energie rinnovabili).

Per quanto concerne l'uso delle riserve energetiche strategiche, la Commissione esaminerà le modalità che potrebbero essere alla base del potenziamento del dispositivo delle scorte petrolifere strategiche, introducendone un uso comunitario. Per combattere le speculazioni sarà necessario individuare i mezzi di intervento intesi a limitare la fluttuazione dei prezzi, sulla scia di quanto già avvenuto con le tecniche impiegate sui mercati monetari.

In riferimento all'impatto sulle previsioni economiche va osservato che se i prezzi petroliferi si assesteranno attorno ai 30 USD/barile fino alla fine del 2000, l'effetto negativo del loro incremento sulla crescita economica sarà dello 0,3 % per il 2000 e dello 0,5 % per il 2001, con un aumento dell'inflazione pari all'1 %.

Infine, sul piano della concorrenza la Commissione ritiene che, pur riconoscendo che alcuni elementi dei prezzi possano effettivamente variare da uno Stato membro all'altro, le rilevanti differenze di prezzo al netto dei prelievi e delle imposte tra vari Stati membri sono dovute esclusivamente a comportamenti oligopolistici e alla mancanza di un vero e proprio regime di concorrenza a livello di distribuzione. Vista la situazione, è legittimo domandarsi se sia stato violato il diritto della concorrenza, in particolare mediante la formazione di cartelli (per accordi segreti sui prezzi). Le autorità nazionali di svariati Stati membri hanno già avviato indagini al riguardo. In Italia e in Svezia le autorità garanti della concorrenza hanno imposto sanzioni nei confronti di imprese petrolifere. In generale è comunque indispensabile favorire una struttura più aperta e concorrenziale nel settore della distribuzione dei carburanti. Un punto critico è ravvisabile nello sviluppo di un vero mercato interno dei prodotti raffinati (a livello di mercato all'ingrosso) che permetta ad ogni distributore di approvvigionarsi in maniera agevole e in un contesto concorrenziale, anche presso raffinerie al di fuori dell'ambito nazionale.

(1) COM(2000) 631 def.

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