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Document 92000E002984

INTERROGAZIONE SCRITTA E-2984/00 di Antonio Tajani (PPE-DE) alla Commissione. Processo ebrei iraniani condannati con l'accusa di spionaggio.

GU C 136E del 8.5.2001, p. 148–149 (ES, DA, DE, EL, EN, FR, IT, NL, PT, FI, SV)

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92000E2984

INTERROGAZIONE SCRITTA E-2984/00 di Antonio Tajani (PPE-DE) alla Commissione. Processo ebrei iraniani condannati con l'accusa di spionaggio.

Gazzetta ufficiale n. 136 E del 08/05/2001 pag. 0148 - 0149


INTERROGAZIONE SCRITTA E-2984/00

di Antonio Tajani (PPE-DE) alla Commissione

(20 settembre 2000)

Oggetto: Processo ebrei iraniani condannati con l'accusa di spionaggio

In vista dell'emissione della sentenza del processo di appello dei dieci ebrei iraniani condannati due mesi fa, con l'accusa di spionaggio in favore di Israele e degli Stati Uniti, prevista per il giorno 20 settembre 2000, come intende la Commissione europea farsi garante del rispetto degli standard di giustizia e dei diritti umani riconosciuti dalla Comunità Internazionale?

In che modo la Commissione, in linea con le sue precedenti iniziative, cercherà di evitare che la condotta delle autorità iraniane non si allontani dai principi che regolano la vita delle nazioni civili e che non prevalgano ragioni diverse da quelle della giustizia?

Risposta data dal sig. Patten in nome della Commissione

(12 ottobre 2000)

La Commissione segue con grande preoccupazione la situazione dei diritti umani in Iran. Nel contesto del dialogo globale tra l'Unione e l'Iran spiccano in modo evidente vari aspetti dei diritti umani, compreso il processo di Shiraz.

In merito alla situazione specifica dei tredici iraniani ebrei processati a Shiraz con l'accusa di spionaggio, l'Unione europea e gli Stati membri hanno intrapreso diversi passi dopo l'arresto avvenuto nell'aprile del 1999. L'Unione ha ripetutamente sottolineato l'importanza di un processo libero ed equo ed ha manifestato il suo disappunto per l'insufficiente riconoscimento del diritto alla difesa, oltre alla preoccupazione per il fatto che il processo si sia svolto a porte chiuse. In seguito all'emissione del verdetto del 1o luglio 2000, l'Unione ha fatto pressione sulla corte d'appello per la riduzione della pena o il ritiro della sentenza nei confronti di dieci degli imputati. La decisione presa dalla corte d'appello il 21 settembre 2000 di ridurre le pene è stata accolta con favore. Tuttavia, permane la preoccupazione per la mancanza di trasparenza nei procedimenti giudiziari e il rammarico per il fatto che le pene non siano state ridotte più drasticamente o che la sentenza non sia stata semplicemente ritirata. La Commissione mantiene la propria attenzione sul destino delle persone incarcerate e continuerà a seguire tale questione da vicino.

La situazione politica in Iran permane ambigua. Tuttavia, alcuni sviluppi positivi alla luce delle recenti elezioni parlamentari e della crescente sensibilità dell'Iran alle questioni internazionali aprono nuove possibilità di sviluppare un dialogo costruttivo in materia di diritti umani con il governo iraniano. La Commissione sfrutterà tutte le occasioni suscettibili di sostenere tale evoluzione positiva.

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