Choose the experimental features you want to try

This document is an excerpt from the EUR-Lex website

Document 92000E000946

    INTERROGAZIONE SCRITTA E-0946/00 di Alexandros Alavanos (GUE/NGL) alla Commissione. Restituzione di beni culturali trafugati o esportati illegalmente.

    GU C 374E del 28.12.2000, p. 190–191 (ES, DA, DE, EL, EN, FR, IT, NL, PT, FI, SV)

    European Parliament's website

    92000E0946

    INTERROGAZIONE SCRITTA E-0946/00 di Alexandros Alavanos (GUE/NGL) alla Commissione. Restituzione di beni culturali trafugati o esportati illegalmente.

    Gazzetta ufficiale n. 374 E del 28/12/2000 pag. 0190 - 0191


    INTERROGAZIONE SCRITTA E-0946/00

    di Alexandros Alavanos (GUE/NGL) alla Commissione

    (29 marzo 2000)

    Oggetto: Restituzione di beni culturali trafugati o esportati illegalmente

    Presso le Nazioni Unite si promuove una nuova convenzione sulla restituzione dei beni culturali trafugati, che raccomanda, in tali circostanze, di avviare negoziati tra le parti interessate.

    1. Ha manifestato la Commissione il suo appoggio a detta convenzione?

    2. Ha essa proposto agli Stati membri di sottoscriverla?

    Risposta del sig. Bolkestein in nome della Commissione

    (12 maggio 2000)

    A conoscenza della Commissione non vi sono proposte emananti dalle Nazioni Unite inerenti all'adozione di una nuova convenzione sulla restituzione di beni culturali trafugati, rientrando tale materia già nella Convenzione Unidroit del 1995 sugli oggetti culturali rubati o illecitamente esportati. La Commissione ha partecipato ai lavori di elaborazione di detta Convenzione in qualità di osservatore.

    La Commissione condivide l'obiettivo generale della lotta contro il traffico illecito dei beni culturali che ispira la Convenzione Unidroit. Avuto riguardo alla competenze della Comunità in materia allo stato attuale di sviluppo del diritto comunitario essa non ha ancora manifestato il suo sostegno alla convenzione proponendo agli Stati membri di firmarla.

    La Commissione ricorda che a livello dello Spazio economico europeo (SEE) la direttiva 96/100/CE del Parlamento e del Consiglio del 17 febbraio 1997, che modifica l'allegato della direttiva 93/7/CEE relativa alla restituzione di beni culturali usciti illecitamente dal territorio di uno Stato membro(1) prevede dei meccanismi ed una procedura di restituzione, tra Stati firmatari dell'Accordo SEE, dei beni culturali usciti illecitamente dal territorio di uno di essi. Tale direttiva costituisce una misura di accompagnamento del processo di completamento del mercato interno avente per obiettivo quello di offrire dei mezzi, integrativi dei controlli alle frontiere, volti ad una protezione adeguata dei beni culturali.

    La normativa comunitaria è stata presa in considerazione dalla Convenzione Unidroit, il cui articolo 13 prevede che nei loro reciproci rapporti gli Stati contraenti membri di organizzazioni di integrazione economica o di organismi regionali possono dichiarare che applicano le regole interne di tali organizzazioni o organismi e non applicano quindi nelle loro relazioni le disposizioni della presente Convenzione la cui sfera di applicazione coincide con quella di queste regole.

    Siffatta dichiarazione è stata fatta da due degli Stati membri firmatari della Convenzione: i Paesi Bassi all'atto della firma e la Finlandia, che ha già ratificato la Convenzione, all'atto del deposito dello strumento di ratifica. Gli altri Stati membri che hanno già firmato la Convenzione sono la Francia, il Portogallo e l'Italia, avendo quest'ultimo Stato membro già depositato lo strumento della ratifica ed essendo quindi divenuto parte della Convenzione.

    (1) GU L 60 del 1.3.1997.

    Top