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Document 91999E001679

INTERROGAZIONE SCRITTA E-1679/99 di Marialiese Flemming (PPE-DE) alla Commissione. Antibiotici nei mangimi.

GU C 170E del 20.6.2000, p. 72–73 (ES, DA, DE, EL, EN, FR, IT, NL, PT, FI, SV)

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91999E1679

INTERROGAZIONE SCRITTA E-1679/99 di Marialiese Flemming (PPE-DE) alla Commissione. Antibiotici nei mangimi.

Gazzetta ufficiale n. 170 E del 20/06/2000 pag. 0072 - 0073


INTERROGAZIONE SCRITTA E-1679/99

di Marialiese Flemming (PPE-DE) alla Commissione

(22 settembre 1999)

Oggetto: Antibiotici nei mangimi

Da decenni gli antibiotici vengono utilizzati nell'ingrasso quali stimolatori della crescita. L'utilizzo di questi additivi comporta tuttavia il pericolo che alcune malattie non possano essere curate con antibiotici, in quanto i batteri hanno già sviluppato una resistenza ad essi. A ciò si aggiunge che, attraverso il consumo di uova, latte e carni, i residui di antibiotici possono finire nel corpo umano, con grave rischio per la salute.

La Svezia ha vietato l'uso di antibiotici quali stimolatori della crescita già a decorrere dall'1.1.1986, vale a dire ancora prima della sua adesione all'UE. Durante la Presidenza austriaca si è deciso di vietare nell'Unione quattro additivi a base di antibiotici.

La Commissione intende impegnarsi per vietare tutti gli antibiotici utilizzati nei mangimi per bestiame come stimolatori della crescita?

In caso affermativo, quali misure adotterà la Commissione per imporre tale divieto in tutti gli Stati membri?

Risposta del sig. Byrne a nome della Commissione

(9 novembre 1999)

La Direttiva del Consiglio 70/0524/CEE del 23 novembre 1970 relativa agli additivi nell'alimentazione degli animali(1) riguarda sia l'autorizzazione, che il ritiro dell'autorizzazione all'uso di antibiotici quali stimolatori nella crescita.

Il 17 dicembre 1998 il Consiglio ha adottato il Regolamento (CE) 2821/98 che modifica, per quanto riguarda il ritiro dell'autorizzazione per taluni antibiotici, la Direttiva 70/0524/CEE relativa agli additivi nell'alimentazione degli animali(2), in base alla quale è stata ritirata l'autorizzazione all'utilizzo di quattro antibiotici (virginiamicina, fosfato di tylosin, spiramicina e zinco-bacitracina) utilizzati come additivi nell'alimentazione degli animali.

Poiché l'uso dei quattro antibiotici in questione è stato autorizzato per i farmaci destinati all'uomo, ovvero ne è stata dimostrata la resistenza incrociata agli antibiotici utilizzati per l'uomo, è stato deciso di riservarne l'uso ai farmaci destinati all'uomo.

Quattro altri antibiotici (monensin, salinomicina, avilamicina e flavofosfolipol) non sono stati compresi nel divieto, dal momento che nessuna sostanza di questa categoria veniva all'epoca utilizzata in medicina veterinaria o in medicina umana.

Il divieto svedese (in base all'Atto d'adesione) relativo all'uso di antibiotici quali additivi, scadeva il 31 dicembre 1998. Conformemente alle disposizioni dell'Articolo 11 della Direttiva 70/0524/CEE, il 1o gennaio 1999 la Svezia ha sospeso l'autorizzazione relativa ai quattro antibiotici ancora commercializzati. Attualmente la Commissione e i rappresentanti degli Stati membri presso il comitato permanente sugli alimenti per animali stanno esaminando la documentazione presentata a questo proposito.

Il 28 maggio 1999 il comitato scientifico d'indirizzo della Commissione ha comunicato il proprio parere sulla resistenza antimicrobica. Il comitato ha espresso le seguenti raccomandazioni per quanto riguarda gli antibiotici utilizzati come additivi nell'alimentazione degli animali: L'utilizzazione di agenti appartenenti a categorie che sono o possono essere usate nella medicina umana dovrebbe essere ridotta progressivamente quanto prima possibile, per essere poi eliminata completamente. Occorre inoltre adoperarsi per sostituire le sostanze antimicrobiche che favoriscono la crescita e che non presentano rischi noti di infezioni batteriche intestinali con alternative non antimicrobiche.

Avendo già intrapreso questo tipo d'azione alla fine del 1998 per quanto riguarda quattro antibiotici, attualmente la Commissione sta esaminando il caso di un quinto antibiotico. Inoltre sta studiando il sistema migliore per ridurre progressivamente l'utilizzazione a lungo termine degli antibiotici rimanenti e sostituirli con alternative non microbiche.

(1) GU L 270 del 14.12.1970.

(2) GU L 351 del 29.12.1998.

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