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Document 91998E000496

INTERROGAZIONE SCRITTA n. 496/98 dell'on. Daniel VARELA SUANZES-CARPEGNA alla Commissione. Esigenza di una chiara delimitazione della ZEE argentina

GU C 323 del 21.10.1998, p. 41 (ES, DA, DE, EL, EN, FR, IT, NL, PT, FI, SV)

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91998E0496

INTERROGAZIONE SCRITTA n. 496/98 dell'on. Daniel VARELA SUANZES-CARPEGNA alla Commissione. Esigenza di una chiara delimitazione della ZEE argentina

Gazzetta ufficiale n. C 323 del 21/10/1998 pag. 0041


INTERROGAZIONE SCRITTA E-0496/98 di Daniel Varela Suanzes-Carpegna (PPE) alla Commissione (2 marzo 1998)

Oggetto: Esigenza di una chiara delimitazione della ZEE argentina

La Commissione, nella sua risposta alla mia interrogazione E-3951/97 ((GU C 310 del 9.10.1998, pag. 5 )) afferma che «solleverà la problematica» dell'incertezza giuridica grave che pesa sulle navi comunitarie che pescano nelle acque internazionali vicine alla ZEE argentina «al momento più opportuno» e «nel contesto» del progetto comune di creazione di un sistema di cooperazione nell'Atlantico sud occidentale.

Essa segnala, nello stesso tempo, che l'Argentina ha depositato presso le Nazioni Unite, il 16 settembre 1996, le coordinate geografiche della sua zona economica esclusiva e che la Commissione non ha alcuna competenza per risolvere problematiche relative alla delimitazione della ZEE (evidentemente quella argentina).

Dimentica forse la Commissione che la cattura del peschereccio comunitario Arpón è avvenuta il 13 maggio 1997, vale a dire, quando l'Argentina aveva già depositato le coordinate relative alla sua ZEE, il 16 settembre 1996?

Quali iniziative ha adottato la Commissione acciocché fatti del genere non si riproducano?

Ignora forse essa che le verifiche operate sui documenti depositati presso le Nazioni Unite hanno fatto emergere discordanze con i riferimenti geografici costieri invocati nel caso del peschereccio Arpón?

Si deve, quindi, comprendere che la Commissione non farà alcunché, né nei confronti dell'Argentina né nei confronti delle Nazioni Unite, e accetterà l'attuale situazione di imprecisione, dei rischi che essa comporta per la flotta peschereccia comunitaria, fino al momento in cui entrerà in vigore, a suo tempo, ciò che oggi non è altro che un «progetto» comune di creazione di un regime di cooperazione multilaterale nella zona?

Si deve forse pensare che le sue competenze comunitarie in materia di pesca non comportino l'obbligo di garantire che i pescherecci dell'Unione beneficino della necessaria certezza giuridica nelle acque internazionali e, quindi, di verificare e di certificare la delimitazione giuridica corretta della ZEE di altri Stati, evitando così imprecisioni suscettibili di dare luogo a nuovi ed indesiderabili conflitti?

Risposta data dalla Sig.ra Bonino in nome della Commissione (22 aprile 1998)

La Commissione ha seguito con particolare attenzione l'evolversi della situazione del peschereccio Arpón e sebbene quest'ultimo non eserciti attività nell'ambito dell'accordo di pesca, sia la delegazione a Buenos Aires che la Direzione generale XIV sono intervenute a diversi livelli e a più riprese.

La Commissione conviene con l'on. parlamentare che situazioni come quella che ha causato il fermo di questo peschereccio creano difficoltà d'interpretazione e insicurezza per i pescherecci che operano nella regione.

Per tale motivo il problema della delimitazione della zona economica esclusiva (ZEE) è stato affrontato in una recente riunione tra la Commissione e le autorità argentine. Per quest'ultime, il punto denominato «Restringa sur balneario los angeles», all'origine del fermo summenzionato, non figura sulle carte depositate presso le Nazioni Unite, che sono presentate su scala molto ampia. Esso figura invece in tutte le altre carte utilizzate per calcolare le linee di base.

La Commissione ritiene inoltre che, ai sensi degli articoli 56 paragrafo 2 e 75 de la Convenzione sul diritto del mare, lo Stato costiero abbia il dovere di garantire tutta la precisione necessaria nel delimitare una ZEE e che, in caso di inadempimento di tale dovere, esso sia responsabile secondo il diritto internazionale.

Per chiarire la situazione, le autorità argentine hanno proposto di tenere una riunione tecnica con la Spagna, a cui la Commissione è disposta ad assistere. Qualora dopo tali contatti l'incertezza giuridica dovesse sussistere, si potrebbe far ricorso ad una procedura più ufficiale.

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