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Document 91998E000036

INTERROGAZIONE SCRITTA n. 36/98 dell'on. Christoph KONRAD alla Commissione. Violazione della legislazione europea da parte della Repubblica italiana

GU C 323 del 21.10.1998, p. 19 (ES, DA, DE, EL, EN, FR, IT, NL, PT, FI, SV)

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91998E0036

INTERROGAZIONE SCRITTA n. 36/98 dell'on. Christoph KONRAD alla Commissione. Violazione della legislazione europea da parte della Repubblica italiana

Gazzetta ufficiale n. C 323 del 21/10/1998 pag. 0019


INTERROGAZIONE SCRITTA E-0036/98 di Christoph Konrad (PPE) alla Commissione (29 gennaio 1998)

Oggetto: Violazione della legislazione europea da parte della Repubblica italiana

1. Può la Commissione far sapere se ha già ottenuto informazioni utili dalle autorità italiane, in risposta alle interrogazioni parlamentari E-2945/97 ((GU C 117 del 16.4.1998, pag. 108. )) ed E-3330/97 ((GU C 138 del 30.4.1998, pag. 138. )) concernenti l'immatricolazione di un'automobile in Italia?

2. In base ai dati forniti, la Commissione ritiene necessario effettuare un'indagine nel quadro della procedura prevista all'articolo 169 del trattato CE, oppure ne ha già predisposto l'avvio?

3. In caso affermativo, quando saranno prevedibilmente disponibili i primi risultati utili?

Risposta data dal Sig. Monti in nome della Commissione (9 marzo 1998)

La Commissione ha interpellato a più riprese le autorità italiane sui problemi legati all'immatricolazione dei veicoli in Italia da parte di cittadini residenti in altri Stati membri, ottenendo le informazioni e gli impegni di seguito riportati.

Le difficoltà incontrate in passato dai cittadini italiani residenti all'estero dovrebbero essere state superate grazie all'adozione da parte del Ministero dei Trasporti e della Navigazione della circolare DG IV n. 106 del 14 ottobre 1997.

Ai sensi di suddetta circolare, i cittadini italiani iscritti all'A.I.R.E. (Anagrafe degli Italiani Residenti all'Estero) possono ormai ottenere l'immatricolazione dei propri veicoli in Italia e il libretto di circolazione alle medesime condizioni dei cittadini italiani residenti in Italia.

D'altro canto, l'immatricolazione non viene sempre concessa quando il richiedente è un cittadino di un altro Stato membro che risiede in un Paese diverso dall'Italia ma desidera comunque disporre del proprio veicolo in modo permanente sul territorio italiano. Le autorità italiane esigono un certificato di residenza o di soggiorno, allo scopo di garantire il rispetto delle disposizioni nazionali in materia fiscale e di ordine pubblico legate alla proprietà e all'utilizzo del veicolo.

La Commissione ha segnalato alle autorità italiane che tale pratica potrebbe compromettere l'esercizio delle libertà riconosciute dal trattato CE e ha altresì richiamato la loro attenzione sul fatto che esistono mezzi di controllo meno restrittivi, soprattutto qualora il richiedente sia in grado di dimostrare l'esistenza di un «legame» effettivo con il territorio in questione (che ad esempio sussiste in quanto il soggetto occupa un'abitazione ivi ubicata per un periodo di lunga durata in qualità di inquilino o di proprietario).

Le autorità italiane si sono impegnate a studiare una soluzione in tal senso, chiedendo altresì che un sistema basato sui medesimi criteri sia previsto a livello comunitario. In attesa delle proposte da parte delle autorità italiane, la Commissione ha avviato parallelamente un'analisi della materia, per verificare se problemi simili esistano anche negli altri Stati membri ed eventualmente per elaborare una soluzione comune.

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