91997E3825

INTERROGAZIONE SCRITTA E-3825/97 di Roberto Mezzaroma (UPE) alla Commissione (28 novembre 1997)

Oggetto: Tutela degli artisti in Europa

Può dire la Commissione cosa intende fare o ha già fatto a favore del dignitoso mantenimento in vita di quegli artisti, scrittori, giornalisti, scultori, pittori, musicisti che hanno con la loro opera promosso l'arte nei propri paesi e in Europa, contribuendo al suo processo di coesione; in particolare come viene garantita a coloro che non sono autosufficienti, che non hanno né assistenza previdenziale né un luogo appropriato per esprimere le proprie capacità, una tutela economica che garantisca loro un adeguato tenore di vita?

Risposta data dal Sig. Oreja a nome della Commissione (8 gennaio 1998)

La Commissione ricorda che la tutela sociale, economica e giuridica degli artisti professionisti è di competenza in primo luogo degli Stati membri. Essa sottolinea d'altro canto che nella maggioranza dei casi le disposizioni legislative e regolamentari in vigore in materia non rivestono carattere settoriale.

In virtù dell'articolo 128 del trattato CE sulla cultura, la Comunità ha il compito di integrare l'azione degli Stati membri mediante azioni di incentivazione ad esclusione di qualsiasi armonizzazione delle disposizioni legislative e regolamentari di questi ultimi,. In tale contesto tutti i programmi culturali comunitari esistenti, vale a dire i programmi Caleidoscopio, Arianna e Raffaello, cercano di contribuire, nel rispetto del principio di sussidiarietà, allo sviluppo e alla promozione delle professioni artistiche.

Per contro, varie disposizioni legislative e regolamentari adottate a titolo delle altre politiche comunitarie contribuiscono direttamente o indirettamente a favorire l'occupazione e a difendere un livello elevato di tutela (ad esempio in materia di proprietà intellettuale) per le categorie in oggetto, come è esposto nella prima relazione sulla presa in conto degli aspetti culturali nell'azione della Comunità europea ((doc. COM(96) 160 def. )).