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Document 91997E003655

INTERROGAZIONE SCRITTA n. 3655/97 dell'on. Alexandros ALAVANOS alla Commissione. Chiusura dei reattori nucleari di Kozloduy

GU C 174 del 8.6.1998, p. 91 (ES, DA, DE, EL, EN, FR, IT, NL, PT, FI, SV)

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91997E3655

INTERROGAZIONE SCRITTA n. 3655/97 dell'on. Alexandros ALAVANOS alla Commissione. Chiusura dei reattori nucleari di Kozloduy

Gazzetta ufficiale n. C 174 del 08/06/1998 pag. 0091


INTERROGAZIONE SCRITTA E-3655/97 di Alexandros Alavanos (GUE/NGL) alla Commissione (19 novembre 1997)

Oggetto: Chiusura dei reattori nucleari di Kozloduy

Nell'Agenda 2000 figura che «a causa dei ritardi, dei quattro reattori di Kozloduy due cesseranno di funzionare nel 2001 e gli altri due nel 2001-2002» nonostante che l'accordo sottoscritto dalla Bulgaria con la Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo ne preveda lo smantellamento entro il 1998. Da notizie diffuse dalla stampa risulta peraltro che il governo bulgaro intende mantenerli in attività fino al 2005 e 2010 rispettivamente.

In risposta all'interrogazione E-1545/96 ((GU C 305 del 15.10.1996, pag. 107. )) la Commissione ha reso noto che «è stata identificata una serie di progetti» come ad esempio uno studio di opportunità sul collegamento delle reti elettriche di Grecia e Bulgaria in programma per il II semestre del 1996 al fine di sostituire gradualmente la centrale di Kozloduy.

1. Può la Commissione dire quale sarà il calendario che essa proporrà per smantellare definitivamente i reattori;

2. in che fase si trovano i vari progetti di investimento e lo studio di opportunità relativo al collegamento delle reti elettriche di Grecia e Bulgaria;

3. per quale motivo vi è un ritardo dell'estensione dell'UCPTE ai Balcani?

Risposta data dal signor Van der Broek in nome della Commissione (30 gennaio 1998)

1. L'accordo firmato tra la Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo (BERS) e la Bulgaria non prevede date precise per la chiusura delle prime quattro unità dell'impianto di Kozloduy, ma stabilisce piuttosto le seguenti condizioni per la loro chiusura: le unità 1 e 2 saranno chiuse appena sarà disponibile un quantitativo sufficiente di energia sostitutiva, con l'allacciamento della stazione di pompaggio di Chaira e l'ammodernamento della centrale termoelettrica di Varna o di una delle unità 5 e 6 di Kozloduy, e le unità 3 e 4 saranno chiuse non appena lo consentirà la situazione energetica, ma in ogni caso appena saranno state ammodernate le unità 5 e 6 di Kozloduy e sarà stata portata a termine la conversione degli impianti di riscaldamento urbano di Sofia, Kostov e Republika per la co-generazione combinata di calore ed elettricità.

Nessuna di queste condizioni è stata ancora soddisfatta. Se il programma di ammodernamento delle unità 5 e 6 procederà secondo le previsioni, la data più prossima in cui potrebbe essere soddisfatta la prima condizione potrebbe essere il 2001.

La Commissione ha espresso il proprio parere nel quadro di Agenda 2000 ((COM(97) 2000 def. )) e ha chiesto alle autorità bulgare di tener fede all'accordo con la BERS e di chiudere al più presto le unità più vecchie.

2. Lo studio di fattibilità sul funzionamento congiunta e sull'interconnessione delle reti elettriche greca e bulgara è giunto alla fase finale. La sua esecuzione ha subito ritardi a causa dei problemi finanziari provocati dalla crisi del sistema economico e bancario bulgaro, iniziata a metà del 1996 e riportata sotto controllo solo a metà del 1997.

3. Da qualche mese le reti della Grecia, della Serbia, dell'ex Repubblica iugoslava di Macedonia (FYROM), della Romania, della Bulgaria e dell'Albania sono state collegate in parallelo con buoni risultati.

Vari studi (compresi alcuni lavori finanziati da Phare) hanno dimostrato che il collegamento della rete balcanica all'Unione per il coordinamento della produzione e del trasporto di energia elettrica (UCPTE) può essere effettuato senza particolari difficoltà tecniche e gli investimenti necessari sono stati identificati con discreta precisione.

Per garantire di fatto tale interconnessione, tuttavia, rimangono ancora alcune difficoltà, tra le quali la costruzione di linee elettriche a voltaggio abbastanza elevato tra il blocco UCPTE/CENTREL ((UCPTE (rete dell'Europa occidentale) CENTREL (rete di Polonia, Ungheria, Repubblica Ceca e Slovacchia, definitivamente attivata a partire dall'anno scorso). )) e le reti della regione balcanica.

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