COMMISSIONE EUROPEA
Bruxelles, 24.1.2024
COM(2024) 22 final
COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL PARLAMENTO EUROPEO E AL CONSIGLIO
Impulso alla sicurezza economica dell'Europa: introduzione a cinque nuove iniziative
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Document 52024DC0022
COMMUNICATION FROM THE COMMISSION TO THE EUROPEAN PARLIAMENT AND THE COUNCIL Advancing European economic security: an introduction to five new initiatives
COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL PARLAMENTO EUROPEO E AL CONSIGLIO Impulso alla sicurezza economica dell'Europa: introduzione a cinque nuove iniziative
COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL PARLAMENTO EUROPEO E AL CONSIGLIO Impulso alla sicurezza economica dell'Europa: introduzione a cinque nuove iniziative
COM/2024/22 final
COMMISSIONE EUROPEA
Bruxelles, 24.1.2024
COM(2024) 22 final
COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL PARLAMENTO EUROPEO E AL CONSIGLIO
Impulso alla sicurezza economica dell'Europa: introduzione a cinque nuove iniziative
1.Introduzione
Contesto
Il 20 giugno 2023 la Commissione europea e l'alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza hanno adottato una comunicazione congiunta sulla strategia europea per la sicurezza economica 1 . Muovendo dal principio che l'Unione prospera in un mondo aperto e regolamentato, la strategia ha rilevato l'emergere di rischi nuovi per la sicurezza economica, derivanti dalle sempre maggiori tensioni geopolitiche, dalla frammentazione geoeconomica e dai profondi cambiamenti tecnologici.
La strategia stabilisce un'impostazione globale in tema di sicurezza economica europea. Delinea in particolare il quadro che permette di valutare e parare, in modo proporzionato, preciso e mirato, i rischi per la sicurezza economica dell'Unione, garantendo nel contempo che questa rimanga una delle destinazioni più aperte e più attraenti per gli affari e gli investimenti. Fermo restando il totale rispetto delle prerogative degli Stati membri, la strategia ha rilevato la necessità di stabilire un'impostazione comune dell'UE improntata a maggiore coesione e incisività.
Riconoscendo che, nelle sfide di sicurezza economica che attendono l'UE, i rischi mutano nel tempo in funzione del più ampio contesto geopolitico e geoeconomico, la strategia ha indicato quattro categorie di rischi da parare in via prioritaria: rischi per la resilienza delle catene di approvvigionamento; rischi per la sicurezza fisica e informatica delle infrastrutture critiche; rischi connessi alla sicurezza tecnologica e alla fuga di tecnologie; rischi di strumentalizzazione delle dipendenze economiche a fini bellici o di coercizione economica.
La strategia punta a parare detti rischi agendo su tre fronti:
·promozione della competitività e della crescita dell'UE, rafforzamento del mercato unico, sostegno a un'economia forte e resiliente e potenziamento della base scientifica, tecnologica e industriale dell'UE;
·protezione della sicurezza economica dell'UE attraverso una serie di politiche e strumenti, compresi nuovi strumenti mirati ove necessario;
·partenariato e intensificazione della cooperazione con i paesi di tutto il mondo accomunati all'UE dalle stesse preoccupazioni o dagli stessi interessi di sicurezza economica.
Ai fini dell'attuazione della strategia europea per la sicurezza economica, la presente comunicazione illustra cinque iniziative volte a rafforzare la sicurezza economica dell'Unione, tracciando nel contempo un bilancio dello stato di avanzamento dei lavori in altri filoni di attività.
2.Il pacchetto
Le iniziative proposte oggi mirano a:
(1)migliorare la normativa vigente (proposta di revisione del regolamento sul controllo degli investimenti esteri diretti);
(2)promuovere ulteriori discussioni in sede di UE sui controlli delle esportazioni di tecnologie a duplice uso che incidono sulla sicurezza dell'Unione (Libro bianco sul controllo delle esportazioni);
(3)consultare gli Stati membri e i portatori di interessi sui potenziali rischi derivanti dagli investimenti in uscita, concentrandosi in questa fase sugli interventi necessari per consentirne una migliore individuazione (Libro bianco sugli investimenti in uscita);
(4)favorire ulteriori discussioni in sede di UE sul modo in cui promuovere meglio le attività di ricerca e sviluppo che implicano tecnologie potenzialmente a duplice uso (Libro bianco sulle possibilità di potenziare il sostegno alle attività di ricerca e sviluppo che implicano tecnologie potenzialmente a duplice uso);
(5)proporre al Consiglio di raccomandare misure volte a rafforzare la sicurezza della ricerca a livello nazionale e settoriale (proposta di raccomandazione del Consiglio sul rafforzamento della sicurezza della ricerca).
Le azioni future dell'UE continueranno a basarsi sulle valutazioni del rischio in corso e sul costante coordinamento strategico con gli Stati membri per giungere a una visione comune dei rischi cui l'Europa si trova confrontata e degli interventi atti a pararli sui tre fronti della promozione, della protezione e del partenariato.
a.Iniziative nuove su investimenti e commercio
Proposta di nuovo regolamento sul controllo degli investimenti esteri
Il regolamento (UE) 2019/452 che istituisce un quadro per il controllo degli investimenti esteri diretti nell'Unione ("regolamento sul controllo degli IED"), che si applica da poco più di tre anni, ha introdotto un meccanismo di cooperazione grazie al quale gli Stati membri e la Commissione hanno potuto scambiarsi informazioni su oltre 1 200 operazioni e segnalare le criticità riscontrate riguardo agli investimenti esteri diretti nel mercato unico che presentano potenziali rischi per la sicurezza e ordine pubblico. Ha permesso alla Commissione e agli Stati membri di individuare, valutare e parare le minacce derivanti da determinati investitori e punti di vulnerabilità transfrontaliera. Imponendo che qualsiasi restrizione si basi su un'eccezione circoscritta e mirata, motivata da considerazioni legate alla sicurezza o all'ordine pubblico, il regolamento ha confermato l'apertura globale dell'UE agli investimenti esteri diretti.
Con l'odierna proposta legislativa la Commissione mira a rivedere la disciplina sulla scorta di una valutazione del regolamento 2 , muovendo dall'esperienza dei primi tre anni di applicazione, oltre che dalla valutazione effettuata a novembre 2022 dagli esperti dell'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economici 3 e dalle conclusioni e raccomandazioni riportate nella relazione speciale pubblicata dalla Corte dei conti europea il 6 dicembre 2023 4 .
Il regolamento proposto migliorerà l'efficacia del regolamento sul controllo degli IED colmando le lacune del meccanismo attuale, così che tutti gli Stati membri dispongano di un sistema di controllo che permetta loro di chiudere le scappatoie dal sistema di controllo delle operazioni rischiose, di concentrarsi sui casi che presentano i rischi maggiori e di iniettare nel sistema una maggiore assunzione di responsabilità riguardo ai timori per la sicurezza o l'ordine pubblico manifestati dagli Stati membri e/o dalla Commissione.
La Commissione intende promuovere una maggiore efficienza del meccanismo di cooperazione agevolando la convergenza dei sistemi nazionali. Il regolamento proposto estende inoltre il meccanismo di cooperazione alle operazioni infraunionali in cui l'investitore è controllato da una società estera. Colmerebbe quindi le lacune che potrebbero compromettere la capacità dell'UE di tutelare la sicurezza o l'ordine pubblico al suo interno.
Libro bianco sul controllo delle esportazioni
Il controllo delle tecnologie a duplice uso nell'UE rimane imperniato sui regimi multilaterali di controllo delle esportazioni. Come anticipato dalla strategia per la sicurezza economica, le tensioni geopolitiche e il ritmo dell'evoluzione tecnologica rendono necessaria un'azione più coordinata a livello di UE. L'Unione deve pertanto sfruttare tutte le possibilità offerte dal regolamento sui prodotti a duplice uso. Una moltiplicazione dei controlli nazionali da parte degli Stati membri rischierebbe di compromettere l'efficacia del sistema UE di controlli sulle esportazioni e degli stessi controlli degli Stati membri, e l'integrità del mercato unico. Il rischio è più marcato nel contesto attuale, in cui la divergenza di approccio fra Stati membri riguardo a specifiche tecnologie potrebbe indebolire la sicurezza dell'Unione nel suo complesso.
Un migliore coordinamento dei controlli delle esportazioni a livello di UE aumenterebbe la capacità dell'Unione e degli Stati membri di intervenire efficacemente nel contesto geopolitico, ad esempio assumendo un ruolo guida nella definizione di un'agenda condivisa con i partner. Rafforzerebbe la capacità dell'UE di parare eventuali iniziative unilaterali di paesi terzi intenzionati a imporre nuovi controlli sulle esportazioni, anche riguardo alle tecnologie emergenti, o di gestire le situazioni in cui paesi terzi esercitino pressione (sull'UE o su specifici Stati membri) in risposta a siffatti controlli.
Dall'adozione del regolamento sui prodotti a duplice uso nel 2021, il contesto globale dei controlli sulle esportazioni è cambiato. Alla guerra di aggressione della Russia nei confronti dell'Ucraina si è risposto con la rapida applicazione di sanzioni, anche sotto forma di restrizioni all'esportazione di prodotti sensibili e a duplice uso. Nel contempo la capacità dei regimi multilaterali di controllo delle esportazioni di arrivare a una decisione sui nuovi prodotti da sottoporre a controllo e di tenere il passo con l'evoluzione tecnologica si è scontrata ad ostacoli, in quanto alcuni membri bloccano i processi decisionali. A questo si aggiunge che manca ancora un'articolazione sufficiente della capacità dell'Unione di esprimersi all'unisono nella definizione dei controlli futuri su specifiche tecnologie. Per questi motivi è necessario rafforzare la capacità dell'UE di operare con efficacia sul piano internazionale.
In risposta alle citate preoccupazioni il Libro bianco sul controllo delle esportazioni propone interventi sia a breve sia a medio termine. A breve termine, la Commissione presenterà, non da ultimo nell'intento di preservare l'importante lavoro tecnico svolto a livello multilaterale, una proposta finalizzata a introdurre a livello di UE i controlli uniformi sui prodotti che, se non fosse per il blocco del processo decisionale nei regimi multilaterali, sarebbero stati adottati in tali ambiti. Propone parimenti di creare un forum di coordinamento politico che consenta a Commissione e Stati membri di discutere, all'opportuno alto livello, per favorire il raggiungimento di posizioni comuni dell'UE sui controlli delle esportazioni.
Entro l'estate del 2024 la Commissione adotterà una raccomandazione per migliorare il coordinamento tra Stati membri e Commissione, precedente l'adozione, su qualsiasi nuovo elenco nazionale di controllo prospettato da uno Stato membro, al fine di consentire a tutti di rilevare gli effetti che potrebbe produrre oltre i confini dello Stato membro. Risulterebbe così migliorata la capacità dell'UE di individuare i rischi connessi a prodotti non ancora sottoposti a controllo sul piano multilaterale.
A medio termine, la Commissione anticiperà al primo trimestre 2025 la valutazione del regolamento sui prodotti a duplice uso per soppesarne efficienza ed efficacia, per poi formulare proposte per colmarne le eventuali lacune. La valutazione poggerà su uno studio esaustivo condotto nel 2024 e attingerà anche ai risultati delle valutazioni del rischio effettuate nei comparti tecnologici critici indicati sopra.
Il Libro bianco dovrebbe innescare un dibattito più ampio sul tipo di controlli delle esportazioni necessari e sul modo migliore di cooperare sul piano internazionale per rispondere alle sfide attuali e future.
Libro bianco sugli investimenti in uscita
La comunicazione congiunta di giugno sulla strategia europea per la sicurezza economica riconosce l'importanza che la presenza di mercati mondiali aperti riveste per permettere all'Unione europea di ottenere risultati positivi e godere della sicurezza economica. Rileva altresì la sempre maggiore preoccupazione che suscitano gli investimenti in uscita in una limitata serie di tecnologie avanzate in grado di rafforzare le capacità militari e di intelligence di soggetti che potrebbero servirsene per minacciare la pace e la sicurezza internazionali. Attualmente l'Unione e gli Stati membri controllano sia gli investimenti esteri diretti effettuati nell'UE sia le esportazioni di tecnologie a duplice uso dirette al di fuori dell'UE, ma nessun controllo è previsto sugli investimenti che partono dall'UE in direzione di paesi terzi.
Per portare avanti la discussione sui temi d'interesse, a luglio 2023 la Commissione ha costituito con gli Stati membri un gruppo di esperti sugli investimenti in uscita. Secondo la valutazione preliminare del gruppo, sono necessari ulteriori lavori e analisi per permettere a Commissione e Stati membri di stabilire le risposte politiche da apportare a queste sempre maggiori preoccupazioni.
La Commissione intende ora ampliare la discussione e strutturarla sulla scorta di un Libro bianco per comprendere meglio gli investimenti in uscita in taluni settori strategici e i potenziali rischi connessi. La Commissione intende raccomandare che il monitoraggio e la valutazione della situazione attuale da parte degli Stati membri vengano a sostenere il processo. Muovendo da un monitoraggio condotto su un periodo di 12 mesi, la Commissione potrebbe effettuare, insieme agli Stati membri, una valutazione del rischio per la sicurezza dell'UE, basata su una metodologia comune, per stabilire se siano necessarie misure di attenuazione e eventualmente quali.
b.Iniziative nuove su ricerca e innovazione
Proposta di raccomandazione del Consiglio sulla sicurezza della ricerca
La proposta raccomandazione del Consiglio mira a dare sostegno e maggiori responsabilità agli Stati membri così come agli istituti di istruzione superiore e ad altri organismi pubblici e privati che svolgono attività di ricerca in tutta Europa, ai fini dell'individuazione e del superamento dei rischi per la sicurezza della ricerca. L'intento è quello di concorrere a evitare che le azioni di ricerca e innovazione siano deviate verso impieghi che compromettano la sicurezza dell'Unione o violino le norme etiche.
Sebbene i governi nazionali si trovino nella posizione migliore per sostenere il settore della ricerca e innovazione, il buon funzionamento dello Spazio europeo della ricerca necessita della cooperazione e di un coordinamento a livello di UE.
Muovendo dal lavoro già svolto e nel rispetto del principio di libertà accademica, la raccomandazione proposta intende mobilitare tutti gli Stati membri per sensibilizzare e rafforzare la resilienza nel settore della ricerca e innovazione. Agli Stati membri sarebbe raccomandato di delineare un quadro strategico per la sicurezza della ricerca basato su un approccio esteso a tutta l'amministrazione, creando strutture di supporto, introducendo garanzie tramite le organizzazioni finanziatrici, incentivando le università e gli altri organismi pubblici e privati che svolgono attività di ricerca a nominare consiglieri per la sicurezza della ricerca e introducendo procedure di dovuta diligenza e di gestione del rischio.
Gli Stati membri dovrebbero adottare misure proporzionate improntate all'autogoverno del settore nel rispetto dei principi di libertà accademica e di autonomia istituzionale. L'impostazione complessiva dovrebbe basarsi sul rischio ed evitare qualsiasi forma di discriminazione e stigmatizzazione.
A integrazione di queste iniziative l'UE sosterrebbe l'apprendimento attraverso le politiche, il coordinamento e la coerenza tra gli Stati membri, servendosi delle strutture di governance dello Spazio europeo della ricerca esistenti e istituendo un centro europeo di competenza sulla sicurezza della ricerca.
Nella relazione biennale sull'approccio globale alla ricerca e all'innovazione la Commissione farebbe il punto dei progressi compiuti nell'attuazione della raccomandazione e potrebbe proporre ulteriori interventi in funzione dell'evoluzione della situazione geopolitica.
Libro bianco sul potenziamento del sostegno alle attività di ricerca e sviluppo che implicano tecnologie potenzialmente a duplice uso
Molte tecnologie critiche per la sicurezza economica dell'UE sono potenzialmente a duplice uso: utilizzabili in molti settori, sia civili sia della difesa, potrebbero risultare benefiche per l'industria europea e per l'economia in generale. Sullo sfondo delle sfide geopolitiche, riveste sempre maggiore importanza il sostegno alle attività di ricerca e sviluppo che implicano tecnologie potenzialmente a duplice uso.
Il Libro bianco adottato oggi presenta una panoramica del sostegno offerto dai programmi di finanziamento attuali dell'UE e ne individua le possibilità di rafforzamento. Programmi quali il sistema UE di innovazione nel settore della difesa (EUDIS) nell'ambito del Fondo europeo per la difesa (FED) mirano ad esempio a individuare le tecnologie civili promettenti e a promuoverne l'adozione nel settore della difesa.
Il Libro bianco indica tre possibili linee d'azione per il futuro: 1) continuare in base all'assetto attuale rafforzandolo; 2) eliminare l'esclusività delle applicazioni nel settore civile da specifiche parti del programma che subentrerà a Orizzonte Europa; 3) creare uno strumento specifico per la ricerca e sviluppo sui prodotti a duplice uso. Con il Libro bianco la Commissione avvia un'ampia consultazione sulle diverse possibilità di sostegno strategico dello sviluppo delle tecnologie a duplice uso, nella quale saranno coinvolti autorità pubbliche, società civile, settore industriale e mondo accademico. La consultazione darà vita a un dialogo globale con tutti i portatori di interessi che servirà d'ispirazione alla Commissione per le tappe successive.
3.Stato di avanzamento di altri lavori in tema di sicurezza economica
Dall'adozione della strategia in materia lo scorso giugno sono proseguiti alacremente i lavori sulle principali dimensioni della sicurezza economica dell'UE.
Valutazioni del rischio
Il 3 ottobre 2023 la Commissione ha rivolto agli Stati membri una raccomandazione in cui indicava dieci tecnologie quali settori critici per la sicurezza economica dell'UE e in cui raccomandava una valutazione congiunta urgente dei rischi effettuata da Commissione e Stati membri per quattro di esse 5 : tecnologie di semiconduttori avanzati, tecnologie di intelligenza artificiale, tecnologie quantistiche, biotecnologie.
La Commissione e gli Stati membri lavorano attualmente alle valutazioni del rischio attingendo ai contributi ricevuti dai portatori di interessi, anche tramite il Forum industriale; l'obiettivo è riferire a febbraio. Il lavoro sulle valutazioni del rischio, che si concentra in particolare sui rischi per la sicurezza tecnologica e sui rischi di fuga delle tecnologie, è complementare all'attività dell'Osservatorio sulle tecnologie critiche diretto dalla Commissione, che effettua una sorveglianza e un'analisi periodiche delle tecnologie critiche delle catene del valore nel settore della difesa e dello spazio dell'UE e nel collegato campo civile.
La Commissione prosegue i lavori sulle altre tre valutazioni del rischio indicate nella strategia (resilienza delle catene di approvvigionamento, sicurezza fisica e informatica delle infrastrutture critiche, strumentalizzazione delle dipendenze economiche a fini bellici o di coercizione economica).
I rischi collegati alla catena di approvvigionamento, ad esempio, sono monitorati tramite l'analisi finalizzata alle notifiche di allarme SCAN, così da poter valutare le dipendenze strategiche e le difficoltà che si presentano nelle catene di approvvigionamento 6 . Questo tipo di valutazione dei rischi si serve di metodologie basate sui dati per individuare le dipendenze strategiche dell'Unione negli ecosistemi industriali sensibili (ossia in settori quali la sicurezza di persone e cose, la salute degli europei, le transizioni verde e digitale) e le dipendenze che possono costituire fattori di vulnerabilità per la sicurezza economica dell'UE. Il metodo basato sui dati è integrato da una valutazione qualitativa basata sull'intelligence che permette di cogliere le implicazioni per la catena di approvvigionamento degli effetti che vengono a perturbare determinati beni ed ecosistemi.
Per quanto riguarda la sicurezza fisica e digitale delle infrastrutture critiche, la direttiva sulla resilienza dei soggetti critici, entrata in vigore il 16 gennaio 2023, prevede che gli Stati membri effettuino valutazioni del rischio riguardo ai servizi essenziali entro il 17 gennaio 2026. La direttiva riveduta sulla sicurezza delle reti e dei sistemi informativi (NIS 2)
7
traccia il quadro della valutazione coordinata del rischio in materia di cibersicurezza delle infrastrutture critiche. Queste valutazioni del rischio serviranno anche a orientare le azioni previste dalla normativa sulla cibersolidarietà proposta dalla Commissione in aprile 2023, in particolare la verifica coordinata della preparazione.
Alcune valutazioni sono già state fatte; altre sono in corso, ad esempio sul 5G 8 e sulle implicazioni delle reti di accesso radio aperte (OpenRAN) per la cibersicurezza 9 , che nei prossimi anni offriranno l'alternativa di dispiegare tramite interfaccia aperta la parte di accesso radio delle reti 5G. Per quanto riguarda le infrastrutture critiche, fondamentale è anche l'introduzione di misure efficaci di rafforzamento della sicurezza e della resilienza delle infrastrutture di cablaggio sottomarino.
La Commissione collabora con gli Stati membri per valutare i livelli di rischio e i settori di potenziale strumentalizzazione delle dipendenze economiche a fini bellici o di coercizione economica. La valutazione esamina i possibili effetti e la probabilità che siffatte pratiche siano attuate nei confronti dell'UE. Vaglia diverse condotte che potrebbero mirare a interferire nelle legittime scelte sovrane dell'UE e dei suoi Stati membri o altrimenti a strumentalizzare a fini bellici le dipendenze economiche nelle relazioni con l'Unione.
Le valutazioni del rischio concorreranno alle decisioni sull'opportunità d'intervenire con ulteriori misure. Se la necessità di misure aggiuntive si conferma, la Commissione proporrà, di concerto con l'alto rappresentante se del caso, ulteriori interventi per attenuare i rischi tramite misure di promozione, protezione o partenariato.
Sicurezza della ricerca nei programmi di finanziamento dell'UE attuali
L'Unione è uno dei maggiori finanziatori della ricerca in Europa, il che ha indotto la Commissione a adottare, secondo un approccio rigoroso basato sul rischio, misure per rafforzare la sicurezza della ricerca, consolidando l'applicazione delle garanzie esistenti in tal senso. In conformità dei regolamenti Orizzonte Europa e Euratom
10
tali garanzie mirano a proteggere le risorse strategiche, gli interessi, l'autonomia o la sicurezza dell'Unione. L'Unione ha inoltre adottato orientamenti per la ricerca sui prodotti a duplice uso, per consentire alle autorità e agli organismi di ricerca di rilevare, gestire e attenuare efficacemente i rischi
11
.
L'attuazione delle garanzie è potenziata ulteriormente nell'ambito del regolamento Orizzonte Europa. In concreto, nel programma di lavoro 2023-2024 trentuno azioni (3,5 % del totale) hanno limitato l'ammissibilità a norma dell'articolo 22, paragrafo 5, del regolamento, ossia non hanno ammesso la partecipazione dei soggetti stabiliti in determinati paesi terzi o da questi posseduti o controllati. A norma dell'articolo 22, paragrafo 6, del regolamento, la cooperazione con soggetti stabiliti in Cina è stata esclusa per le azioni di innovazione. In conformità del regime sanzionatorio dell'UE 12 , ai soggetti giuridici di Russia e Bielorussia è stata preclusa la partecipazione a qualsiasi tema di Orizzonte Europa.
La Commissione ha rafforzato il sistema di sorveglianza sui casi in cui la proprietà dei risultati dei progetti di ricerca finanziati dall'UE è trasferita a paesi terzi non associati. A questo si aggiunge la collaborazione con le autorità nazionali per stabilire se i progetti contemplati da Orizzonte Europa e Euratom rispettano le norme di sicurezza applicabili, in particolare in termini di sensibilità delle informazioni.
Nell'ambito del Consiglio europeo per l'innovazione la Commissione ha introdotto garanzie d'investimento destinate ad accompagnare gli investimenti nelle piccole e medie imprese (PMI) e nelle start-up dedite allo sviluppo di tecnologie e innovazioni che, se acquisite da paesi terzi non associati, potrebbero comportare rischi per la sicurezza economica. Tutta l'esperienza qui illustrata è confluita nell'elaborazione della proposta di raccomandazione del Consiglio presentata oggi.
Promozione e partenariato
Sul fronte "promozione" della strategia e nel più ampio contesto dell'agenda dell'UE per la competitività, la Commissione ha rafforzato il mercato unico e la base economica dell'Unione. Sono state adottate diverse misure importanti per aumentare la resilienza dell'economia dell'UE e la competitività dell'economia e dell'industria europee, anche migliorando l'accesso ai finanziamenti, attuando le importanti iniziative sociali del piano d'azione sul pilastro europeo dei diritti sociali e favorendo investimenti e riforme grazie al varo di NextGenerationEU e ai fondi di coesione. Segue un elenco (non esaustivo) di esempi illustrativi di alcune delle iniziative in questo senso che contribuiscono alla sicurezza economica dell'UE.
Una volta adottato dai colegislatori, lo strumento per le emergenze nel mercato unico permetterà all'Unione di monitorare meglio i beni e servizi essenziali in un contesto di crisi e assicurerà la presenza di un quadro di governance per risposte collettive rapide. La normativa europea sulle materie prime critiche garantirà l'accesso dell'UE a un approvvigionamento sicuro, diversificato, economicamente accessibile e sostenibile di materie prime critiche. La normativa sull'industria a zero emissioni nette promuoverà la competitività dell'industria dell'Unione e agevolerà la transizione verso un'economia a zero emissioni nette. Il meccanismo AggregateEU concorrerà a diversificare le fonti d'importazione di energia, mentre la riforma dell'assetto del mercato dell'energia elettrica dell'UE accelererà l'aumento delle energie rinnovabili, diversificando l'approvvigionamento energetico e limitando le dipendenze.
L'imminente iniziativa sui materiali avanzati per la leadership industriale promuoverà la produzione e l'impiego di materiali innovativi e sostenibili nell'UE. L'imminente iniziativa dell'UE per le biotecnologie e la biofabbricazione promuoverà la competitività in questo comparto tecnologico critico, tenendo tra l'altro conto dei risultati della citata valutazione congiunta del rischio. La riforma dell'unione doganale dell'UE, proposta a maggio 2023, garantirà alle autorità doganali la disponibilità degli strumenti e delle risorse che permetteranno loro di valutare adeguatamente le esportazioni e di fermare le importazioni illegali o che comportano rischi reali per la sicurezza dell'UE, dei suoi cittadini e della sua economia.
Si registrano progressi nella promozione di comparti tecnologici critici. Il programma strategico per il decennio digitale 13 ha delineato il quadro per promuovere lo sviluppo e la diffusione di tecnologie e servizi digitali europei strategici. Grazie alla normativa dell'UE sulla ciberresilienza, i prodotti hardware e software, ad esempio i dispositivi con e senza fili, offriranno maggiori garanzie di cibersicurezza agli utenti commerciali e ai consumatori in tutta l'Unione e il settore industriale dell'UE sarà piazzato meglio per esercitare leadership nella normazione del settore.
Sono in corso i negoziati politici sulla piattaforma per le tecnologie strategiche per l'Europa (STEP) che, una volta adottata, agirà da leva sui vigenti strumenti dell'UE e li orienterà al sostegno dello sviluppo della produzione di tecnologie critiche nell'Unione. L'impresa comune "Chip", inaugurata a fine novembre 2023, getta un ponte tra ricerca, innovazione e diffusione, in particolare grazie a finanziamenti dell'UE per un importo di 1,67 miliardi di EUR a favore di quattro linee pilota.
La normativa dell'UE sull'intelligenza artificiale, approvata a livello politico a dicembre 2023, stimolerà gli investimenti e l'innovazione in tutta l'UE offrendo certezza del diritto alle imprese e instillando nei consumatori e nelle imprese fiducia nell'impiego dell'intelligenza artificiale (IA). A breve sarà integrata da un'iniziativa della Commissione volta a rafforzare la cooperazione tra le start-up del settore dell'IA e la sempre maggiore capacità di supercalcolo dell'UE e a sviluppare l'ecosistema unionale d'innovazione per l'IA. Sette Stati membri hanno approvato aiuti di Stato per 1,2 miliardi di EUR a favore di un importante progetto di comune interesse europeo a sostegno della ricerca, dello sviluppo e della prima applicazione industriale di tecnologie avanzate di cloud ed edge computing in Europa. L'impresa comune "Reti e servizi intelligenti", operativa dal 2022, promuove l'allineamento degli Stati membri in materia di ricerca e innovazione sul 6G e di diffusione delle reti 5G avanzate.
Sul fronte del "partenariato", l'UE ha continuato a intensificare l'interazione con i partner internazionali per promuovere gli interessi comuni in materia di sicurezza economica. La cooperazione spazia dalla garanzia di accesso alle materie prime alla comprensione delle catene di approvvigionamento critiche, fino all'instaurazione di una cooperazione sulle tecnologie emergenti in settori fondamentali e alla riforma dell'Organizzazione mondiale del commercio.
Nel 2023 l'Unione ha firmato accordi di libero scambio con Cile, Kenya e Nuova Zelanda, oltre al primo accordo in assoluto di agevolazione degli investimenti sostenibili (SIFA) con l'Angola, e ha concluso i negoziati di un accordo con il Giappone sui flussi transfrontalieri di dati.
Nell'ambito della piattaforma di coordinamento del G7 sulla coercizione economica sono proseguiti i lavori finalizzati alla condivisione delle informazioni e a un migliore coordinamento degli interventi di contrasto della strumentalizzazione del commercio a fini bellici e di coercizione economica. Il gruppo di lavoro del G7 sulla sicurezza e l'integrità dell'ecosistema globale della ricerca ha pubblicato le migliori pratiche a novembre 2023 e ha istituito un'Accademia virtuale per ispirare il proseguimento delle attività. Il partenariato per il rafforzamento resiliente e inclusivo delle catene di approvvigionamento (RISE), instaurato su iniziativa del G7, mira ad aiutare i paesi a basso e medio reddito a svolgere un ruolo più incisivo nelle industrie minerarie e manifatturiere mondiali a energia pulita.
L'esito del vertice UE-USA di ottobre 2023 rileva l'interesse comune, da perseguire in sede di Consiglio per il commercio e la tecnologia, a ridurre le dipendenze eccessive, contrastare le pratiche che non scaturiscono da una logica di mercato, reagire alla coercizione economica, affrontare i rischi derivanti dagli investimenti in entrata e in uscita e aumentare la resilienza delle catene di approvvigionamento. In occasione del vertice di novembre 2023 l'UE e il Canada hanno convenuto di tenere dialoghi periodici sulla sicurezza economica. A maggio 2023 l'UE e la Repubblica di Corea hanno convenuto d'intensificare il dialogo sulla sicurezza economica. Una stretta cooperazione in materia di sicurezza economica è portata avanti con il Giappone e con l'India.
Riflessioni sul modo in cui migliorare la sicurezza economica e la resilienza dell'UE e dei relativi partner sono state integrate nell'attuazione del Global Gateway, che mobilita un importo fino a 300 miliardi di EUR per investimenti reciprocamente vantaggiosi a favore dello sviluppo sostenibile nei mercati emergenti e nelle economie in via di sviluppo. Fra gli esempi di partenariati che l'UE ha già completato nel contesto del Global Gateway si ricordano i partenariati sostenibili per le materie prime critiche conclusi con sette paesi di tre continenti, tra cui Cile, Kazakhstan e Repubblica democratica del Congo, e i pacchetti per l'economia digitale conclusi con Colombia, Filippine, Kenya e Nigeria. Si tratta di iniziative che contribuiscono alla sicurezza economica dei partner promuovendo nel contempo gli interessi strategici dell'UE.
L'Unione continua a sostenere vigorosamente una riforma ampia dell'Organizzazione mondiale delle dogane che permetta di rispondere con maggior efficacia all'evoluzione del commercio internazionale.
14 L'UE collabora con un'ampia gamma di paesi in materia di ricerca e innovazione, in particolare favorendo il dialogo multilaterale sui valori e i principi della cooperazione scientifica internazionale, tema sul quale a febbraio 2024 ospiterà una conferenza ministeriale internazionale. La Commissione intensificherà i dialoghi sulle criticità di sicurezza economica con i paesi terzi associati a Orizzonte Europa, quali Regno Unito, Canada o Nuova Zelanda.
4.Conclusioni
Il complesso di proposte e iniziative illustrato nella presente comunicazione segna un ulteriore passo avanti nell'attuazione della strategia europea per la sicurezza economica.
Stabilisce un'impostazione globale al potenziamento dello strumentario a disposizione dell'Unione per attenuare i rischi connessi agli investimenti esteri nell'UE, agli investimenti in uscita e ai beni a duplice uso e per rafforzare la sicurezza della ricerca. Queste attività di irrobustimento sono indispensabili per consentire all'Unione e agli Stati membri di affrontare sistematicamente i rischi rilevati nelle valutazioni correnti in tema di catene di approvvigionamento, tecnologie, infrastrutture e coercizione economica.
La Commissione invita gli Stati membri, il Parlamento europeo e il Consiglio a vagliare dette proposte e iniziative nell'ambito delle rispettive competenze e a dare loro l'opportuno seguito in stretta cooperazione con essa. In considerazione del contesto geopolitico e delle possibilità e dei rischi che ne derivano, sarà necessario procedere di buon passo.
L'attuazione della strategia europea per la sicurezza economica è un processo continuativo che, muovendo da un'analisi approfondita dei rischi, porta all'adozione di misure mirate per pararli, tenuto conto della natura evolutiva del contesto in cui si presentano. A tempo debito la Commissione proporrà pertanto, di concerto con l'alto rappresentante se del caso, ulteriori iniziative per attuare la strategia.
Comunicazione congiunta della Commissione europea e dell'alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza sulla "Strategia europea per la sicurezza economica", del 26 giugno 2023 (JOIN(2023) 20 final).
Cfr. documento di lavoro dei servizi della Commissione, parte del pacchetto adottato con la presente comunicazione.
https://www.oecd.org/daf/inv/investment-policy/oecd-eu-fdi-screening-assessment.pdf
C(2023) 6689 final
Per approfondimenti cfr. SWD(2021) 352 final e Arjona et al. (2023).
Direttiva (UE) 2022/2555 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 14 dicembre 2022, relativa a misure per un livello comune elevato di cibersicurezza nell'Unione.
Relazione sulla valutazione coordinata a livello di UE dei rischi per il 5G
Regolamento (UE) 2021/695 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 28 aprile 2021, che istituisce il programma quadro di ricerca e innovazione Orizzonte Europa e ne stabilisce le norme di partecipazione e diffusione, e che abroga i regolamenti (UE) n. 1290/2013 e (UE) n. 1291/2013.
Raccomandazione (UE) 2021/1700 della Commissione, del 15 settembre 2021, sui programmi interni di conformità relativi ai controlli della ricerca riguardante prodotti a duplice uso ai sensi del regolamento (UE) 2021/821 del Parlamento europeo e del Consiglio che istituisce un regime dell'Unione di controllo delle esportazioni, dell'intermediazione, dell'assistenza tecnica, del transito e del trasferimento di prodotti a duplice uso.
Regolamento (UE) n. 833/2014 del Consiglio, del 31 luglio 2014, e regolamento (UE) 2021/1986 del Consiglio, del 15 novembre 2021.
Decisione (UE) 2022/2481 che istituisce il programma strategico per il decennio digitale 2030.
Sono attualmente associati a Orizzonte Europa 19 paesi terzi, di cui Regno Unito, Canada e Nuova Zelanda costituiscono i partner più recenti. Grazie a questo tipo di associazione i soggetti dediti a ricerca e innovazione in detti paesi avranno, per quanto possibile, gli stessi diritti e gli stessi obblighi dei soggetti degli Stati membri dell'Unione.