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Document 52023IP0203
European Parliament resolution of 11 May 2023 on a roadmap towards a social Europe — two years after the Porto Social Summit (2023/2586(RSP))
Risoluzione del Parlamento europeo dell'11 maggio 2023 sulla tabella di marcia per un'Europa sociale: a due anni dal vertice sociale di Porto (2023/2586(RSP))
Risoluzione del Parlamento europeo dell'11 maggio 2023 sulla tabella di marcia per un'Europa sociale: a due anni dal vertice sociale di Porto (2023/2586(RSP))
GU C, C/2023/1072, 15.12.2023, ELI: http://data.europa.eu/eli/C/2023/1072/oj (BG, ES, CS, DA, DE, ET, EL, EN, FR, GA, HR, IT, LV, LT, HU, MT, NL, PL, PT, RO, SK, SL, FI, SV)
Gazzetta ufficiale |
IT Serie C |
C/2023/1072 |
15.12.2023 |
P9_TA(2023)0203
Tabella di marcia per un'Europa sociale: due anni dopo Porto
Risoluzione del Parlamento europeo dell'11 maggio 2023 sulla tabella di marcia per un'Europa sociale: a due anni dal vertice sociale di Porto (2023/2586(RSP))
(C/2023/1072)
Il Parlamento europeo,
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visto il pilastro europeo dei diritti sociali (PEDS) solennemente proclamato dal Parlamento, dal Consiglio e dalla Commissione il 17 novembre 2017, |
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vista la comunicazione della Commissione del 4 marzo 2021 dal titolo «Piano d'azione sul pilastro europeo dei diritti sociali» (COM(2021)0102), |
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vista la dichiarazione di Porto del Consiglio europeo dell'8 maggio 2021, |
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vista la comunicazione della Commissione del 7 settembre 2022 sulla strategia europea per l'assistenza (COM(2022)0440), |
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vista la raccomandazione del Consiglio dell'8 dicembre 2022 relativa all'accesso a un'assistenza a lungo termine di alta qualità e a prezzi accessibili (1), |
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vista la raccomandazione del Consiglio del 30 gennaio 2023 relativa a un adeguato reddito minimo che garantisca l'inclusione attiva (2), |
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vista la sua risoluzione del 15 marzo 2023 relativa a un adeguato reddito minimo che garantisca l'inclusione attiva (3), |
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visto l'articolo 132, paragrafo 2, del suo regolamento, |
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vista la proposta di risoluzione della commissione per l'occupazione e gli affari sociali, |
A. |
considerando che lo sviluppo sostenibile è un obiettivo fondamentale dell'UE; che i tre pilastri interconnessi dello sviluppo sostenibile sono l'economia, la società e l'ambiente; che lo sviluppo sostenibile si fonda anche sulla piena occupazione, sul progresso sociale e sull'equità; che un obiettivo fondamentale dell'UE sancito all'articolo 3, paragrafo 3, del trattato sull'Unione europea consiste nel realizzare un'economia sociale di mercato altamente competitiva, che miri alla piena occupazione e al progresso sociale; che attualmente viene dato particolare rilievo alla sostenibilità economica e ambientale; |
B. |
considerando che il PEDS, proclamato nel 2017 a Göteborg, stabilisce 20 principi e un corpus di norme sociali per la realizzazione di un'Europa sociale forte, equa, inclusiva e piena di opportunità nel XXI secolo; che, in occasione del vertice sociale di Porto del maggio 2021, il Consiglio si è impegnato a conseguire tre obiettivi principali per il 2030 in materia di occupazione, formazione e povertà; che almeno il 78 % della popolazione di età compresa tra i 20 e i 64 anni dovrebbe essere occupata entro il 2030; che la qualità dei lavori e le condizioni lavorative non rientrano nell'ambito di tale obiettivo; che almeno il 60 % di tutti gli adulti dovrebbe partecipare ogni anno ad attività formative; che il numero di persone a rischio di povertà o di esclusione sociale dovrebbe essere ridotto di almeno 15 milioni di unità entro il 2030, 5 milioni dei quali dovrebbero essere minori; che secondo l'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economici (OCSE) il rischio di mobilità discendente tra le famiglie a reddito medio-basso è aumentato negli ultimi due decenni e dovrebbe continuare a crescere (4); che fra i tre obiettivi principali non figura la piena attuazione del PEDS; |
C. |
considerando gli Stati membri hanno iniziato ad attuare i principali obiettivi stabiliti dalla Commissione lo scorso anno; che da quando tali obiettivi sono stati decisi il loro conseguimento è stato posto sotto ulteriore pressione dall'emergere di nuove crisi; che cinque Stati membri hanno raggiunto i loro obiettivi nazionali in materia di occupazione e che metà degli Stati membri ha superato l'obiettivo del 78 % in materia di occupazione; che secondo le proiezioni, tuttavia, non tutti gli Stati membri raggiungeranno l'obiettivo occupazionale entro il 2030 (5); |
D. |
considerando che l'economia sociale è un motore fondamentale per l'attuazione del PEDS e può contribuire attivamente al conseguimento degli obiettivi principali entro il 2030; |
E. |
considerando che l'inflazione a livello dell'UE ha fatto lievitare il costo della vita per le famiglie mediane di circa il 10 %, l'incidenza delle privazioni materiali e sociali di circa il 2 % e il tasso di povertà energetica e di povertà reddituale assoluta di circa il 5 %; che in alcuni Stati membri e tra i gruppi vulnerabili si prevede che i relativi effetti sul benessere saranno di gran lunga superiori; che ciò potrebbe ampliare i divari esistenti in materia di povertà ed esclusione sociale nell'intera UE (6); considerando che l'Europa necessita di una nuova visione per una localizzazione delle industrie innovativa entro il 2050, in particolare sullo sfondo della legge statunitense sulla riduzione dell'inflazione (Inflation Reduction Act) e di altri piani di investimento analoghi in altri paesi non appartenenti all'UE; |
F. |
considerando che, secondo la Fondazione europea per il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro (Eurofound), l'obiettivo del 60 % nei corsi di formazione (pagati dal datore di lavoro) non è stato conseguito in nessuno Stato membro nel 2021; che dai dati emerge inoltre che le persone più bisognose di formazione (i giovani, i soggetti con un livello di istruzione inferiore e le professioni scarsamente qualificate) sono quelle ad averne beneficiato di meno; |
G. |
considerando che nel settembre 2022 la Commissione ha presentato una strategia europea per l'assistenza e che nel dicembre 2022 il Consiglio ha adottato una raccomandazione sull'assistenza a lungo termine al fine di attuare il principio 18 del PEDS; che la pandemia di COVID-19 ha rivelato ed evidenziato le insostenibili condizioni di lavoro dei professionisti nel settore dell'assistenza, il pesante fardello che grava sui prestatori di assistenza informale in assenza di servizi di assistenza formale e l'elevata esposizione delle persone bisognose di assistenza a infezioni, malattie gravi e decessi; che è stato dimostrato come l'assistenza territoriale e domiciliare riducano l'esposizione alle infezioni delle persone bisognose di assistenza; che nella sua relazione 2021 sull'assistenza a lungo termine, il comitato per la protezione sociale ha dimostrato che i bisogni di assistenza a lungo termine aggravano il rischio di povertà ed esclusione sociale; che, alla luce dell'andamento demografico, l'assistenza a lungo termine dovrebbe essere resa più accessibile, garantire l'indipendenza e la qualità dell'assistenza stessa, prevedere condizioni di lavoro sostenibili e aiutare i prestatori di assistenza informale; |
1. |
ribadisce l'importanza dell'adozione delle conclusioni del vertice sociale di Porto del 2021, in cui si sottolinea che viviamo a tutt'oggi in un'epoca senza precedenti; rileva che la COVID-19 e la guerra di aggressione russa contro l'Ucraina in corso alle nostre porte sono responsabili delle crisi del costo della vita e dell'energia, che colpiscono più duramente i gruppi più vulnerabili della nostra società, con una conseguente crescita delle disuguaglianze; ribadisce l'importanza del PEDS quale bussola di riferimento per un'Europa più sociale e ne accoglie con favore il piano d'azione a tale riguardo; invita la Commissione e gli Stati membri a utilizzare l'innovazione sociale come fattore chiave per affrontare le sfide socioeconomiche e li esorta a tenere conto della raccomandazione del Parlamento nella sua risoluzione sul piano d'azione dell'UE per l'economia sociale (7); insiste tuttavia sul fatto che i conseguenti obiettivi principali per il 2030 stabiliti dalla Commissione e approvati dal Consiglio in materia di occupazione, competenze e povertà sono insufficienti per garantirne la piena attuazione; sottolinea che il PEDS è un potente strumento per garantire che il progetto europeo possa fungere da potente scudo a tutela della salute, della sicurezza e delle condizioni di vita dei suoi cittadini; insiste sul fatto che il dialogo sociale, la democrazia sul lavoro e la contrattazione collettiva sono indispensabili per l'attuazione del PEDS e per conseguire una convergenza verso l'alto delle condizioni di vita e di lavoro in tutta Europa; |
2. |
invita la Commissione e il Consiglio ad adottare misure per attenuare l'impatto delle crisi sui cittadini e sui mercati del lavoro degli Stati membri, al fine di mantenere elevati i tassi di occupazione e i contributi sociali grazie alla creazione di posti di lavoro di qualità; invita la Commissione e gli Stati membri a migliorare il funzionamento dei mercati del lavoro e a promuovere l'inserimento delle donne, dei giovani e delle fasce vulnerabili nel mondo del lavoro; invita pertanto la Commissione, gli Stati membri e le parti sociali dell'UE ad adoperarsi per una maggiore copertura minima della contrattazione collettiva pari all'80 % entro il 2030, onde migliorare le condizioni di vita e di lavoro nell'Unione, il che contribuirà al benessere e alla convergenza sociale verso l'alto nonché a ridurre la povertà sul lavoro, l'esclusione sociale e le disparità di reddito; prende atto della necessità di affrontare il problema della povertà lavorativa garantendo salari dignitosi; evidenzia la necessità di incrementare l'adozione di programmi di miglioramento del livello delle competenze e di riqualificazione per emancipare i lavoratori e rafforzare la competitività; |
3. |
plaude all'adozione della direttiva sui salari minimi adeguati nell'UE (8) e della direttiva sulla trasparenza retributiva (9); chiede al Consiglio di approvare un approccio generale alla direttiva sul lavoro mediante piattaforme (10) al fine di migliorare la tutela e le condizioni di lavoro dei lavoratori nell'economia delle piattaforme e garantire una concorrenza leale; si compiace dell'impegno assunto dalla Commissione a favore della salute e della sicurezza sul luogo di lavoro; evidenzia la necessità di ulteriori azioni per conseguire l'obiettivo di azzerare le morti sul lavoro; accoglie di buon grado l'impegno della Commissione a presentare una proposta legislativa dopo l'adozione della risoluzione del Parlamento del 2 febbraio 2023 (11); plaude all'avvio di una consultazione in due fasi delle parti sociali dell'UE; |
4. |
rileva che, anche con lo strumento di sostegno per attenuare i rischi di disoccupazione nello stato di emergenza (SURE) nell'ambito del regime europeo di riassicurazione contro la disoccupazione, le ripercussioni economiche della crisi della COVID-19 sono durate più a lungo del previsto; sottolinea, tuttavia, che tale strumento ha permesso di salvare migliaia di posti di lavoro e che lo shock sul mercato del lavoro è stato meno grave del previsto; osserva, a tale proposito, che lo strumento in questione dovrebbe continuare ad essere utilizzato per la durata dell'attuale situazione eccezionale, continuare a basarsi su prestiti ed essere attivato rapidamente in caso di nuovi shock finanziari o economici esterni; |
5. |
esprime profonda preoccupazione per l'erosione generalizzata dei gruppi a medio reddito nell'UE, che costituiscono la colonna portante delle nostre economie, contribuiscono in maniera determinante ai nostri sistemi nazionali di protezione sociale e sono essenziali per la stabilità delle nostre democrazie, e pertanto per la polarizzazione economica, in particolare per il crescente numero dei gruppi a basso reddito a causa della recessione economica, dell'andamento negativo del mercato del lavoro e delle riforme fiscali adottate negli ultimi anni; chiede, in tale contesto, un piano d'azione dell'UE per accrescere il numero dei gruppi a medio reddito e consolidarli; |
6. |
si compiace della comunicazione della Commissione dal titolo «Competitività a lungo termine dell'UE: prospettive oltre il 2030», con l'obiettivo di razionalizzare e semplificare del 25 % gli obblighi di rendicontazione per ciascuno degli ambiti tematici verdi, digitali ed economici, nonché della presentazione, da parte della Commissione, di una proposta per conseguire tale obiettivo entro l'autunno 2023; invita la Commissione a dar prova con celerità di tale impegno, migliorando in tal modo la competitività di tutte le imprese dell'UE, incluse quelle di piccole e medie dimensioni (PMI), e rafforzando le condizioni fondamentali per la giustizia sociale e la prosperità; ricorda che le PMI costituiscono la colonna vertebrale della nostra coesione sociale; |
7. |
sottolinea l'importanza di ridurre le sperequazioni di reddito e di combattere la povertà, dal momento che nel 2021 il 21,7 % della popolazione dell'UE (95,4 milioni di persone) era a rischio di povertà o di esclusione sociale, e chiede al riguardo l'impegno a favore del conseguimento dell'obiettivo dell'UE in materia di povertà; ricorda il principio 14 del PEDS, secondo il quale chiunque non disponga di risorse sufficienti ha diritto a un reddito minimo adeguato che garantisca una vita dignitosa in tutte le fasi della vita; ribadisce i punti delineati nella propria risoluzione del 15 marzo 2023 relativa a un adeguato reddito minimo che garantisca l'inclusione attiva; |
8. |
sottolinea che, in linea con il principio 15 del PEDS, ogni persona in età avanzata ha diritto a risorse che garantiscano una vita dignitosa e che i lavoratori dipendenti e i lavoratori autonomi in pensione hanno diritto a una pensione commisurata ai loro contributi e che garantisca un reddito adeguato; ritiene nel contempo che gli Stati membri debbano garantire la sicurezza del reddito a lungo termine, che le pensioni minime siano sufficientemente elevate da prevenire la povertà in età avanzata e che le donne e gli uomini abbiano pari opportunità di acquisire diritti pensionistici e colmare il divario pensionistico di genere; invita gli Stati membri a promuovere incentivi mirati per facilitare una transizione graduale verso il pensionamento, anche sostenendo un'organizzazione flessibile dell'orario di lavoro e apportando idonee modifiche ai luoghi di lavoro; rinnova l'invito rivolto dall'impegno sociale di Porto alla Commissione e agli Stati membri affinché adottino misure intese a rafforzare i sistemi nazionali di protezione sociale per garantire una vita dignitosa a tutti, preservando nel contempo la sostenibilità di tali sistemi; sottolinea che la Commissione potrebbe contribuire alla creazione di una convenzione delle Nazioni Unite sui diritti degli anziani; |
9. |
invita la Commissione a dare rapidamente seguito alla prossima relazione d'iniziativa legislativa del Parlamento sui tirocini di qualità nell'UE; si compiace dell'Anno europeo delle competenze e sottolinea l'importanza dell'accesso alla formazione e alla riqualificazione professionali per i lavoratori, in particolare di industrie e settori costretti a subire cambiamenti fondamentali per realizzare la transizione verde e digitale, garantendo che nessuno sia lasciato indietro; sottolinea il ruolo delle parti sociali nelle strategie di qualificazione per l'economia verde a tutti i livelli, onde garantire che tale formazione venga erogata senza tagli salariali e che venga considerata come tempo di lavoro, nonché fornire informazioni dettagliate sulle competenze necessarie alla duplice transizione; invita la Commissione a presentare una proposta legislativa su una tessera europea di sicurezza sociale per fornire alle autorità nazionali, quali gli ispettorati del lavoro e della sicurezza sociale, e alle parti sociali coinvolte nelle ispezioni del lavoro e della sicurezza sociale, uno strumento in tempo reale per applicare efficacemente il diritto nazionale e dell'UE; |
10. |
accoglie con favore l'impegno della Commissione a presentare, entro la fine del 2023, una proposta sulla creazione di una tessera europea di disabilità che sia riconosciuta in tutti gli Stati membri; plaude ai negoziati in corso delle parti sociali sul telelavoro e sul diritto alla disconnessione, in vista della presentazione di un accordo giuridicamente vincolante attuato mediante direttiva; invita la Commissione e gli Stati membri ad adoperarsi per una rapida attuazione della strategia europea per l'assistenza e per il sostegno ai prestatori di assistenza; invita gli Stati membri ad attuare la raccomandazione del Consiglio sull'assistenza a lungo termine di elevata qualità e a prezzi accessibili; plaude all'iniziativa della Commissione di introdurre un approccio globale alla salute mentale e rinnova la richiesta di una direttiva sui rischi psicologici e il benessere sul lavoro; |
11. |
constata che, malgrado le numerose iniziative legislative e non legislative avviate dalla Commissione, finora l'UE non ha attuato pienamente il PEDS; insiste sulla necessità di riesaminare periodicamente il piano d'azione; insiste sulla necessità di ulteriori azioni legislative da parte della Commissione e degli Stati membri per garantire la piena attuazione del PEDS, con particolare riferimento all'attuazione dei principi 11 (assistenza all'infanzia), 12 (protezione sociale), 19 (alloggio) e 20 (servizi essenziali); sottolinea la necessità che il prossimo piano d'azione del PEDS sia sostenuto da una strategia integrata dell'UE contro la povertà che affronti il problema pluridimensionale dell'esclusione sociale; |
12. |
chiede che siano adottate azioni specifiche per assicurare il rispetto del diritto all'istruzione e alla formazione per tutti, garantendo a tutti i lavoratori una formazione di qualità e congedi formativi retribuiti; |
13. |
chiede una volta di più al Consiglio di adottare la direttiva orizzontale sulla non discriminazione (12), attesa dal 2008, allo scopo di dare piena attuazione al principio 1 del PEDS (pari opportunità) e alle promesse dei trattati istitutivi dell'UE in materia di parità di trattamento; |
14. |
ricorda che il principio 11 sulla cura dell'infanzia e il sostegno ai minori richiede ulteriori interventi per spezzare il circolo vizioso della povertà generazionale e aumentare la mobilità sociale; ritiene che tutti i bambini dovrebbero avere accesso a servizi di istruzione e assistenza di qualità e a prezzi abbordabili, in particolare all'educazione della prima infanzia; ricorda alla Commissione e agli Stati membri il proprio invito, rinnovato a più riprese, a stanziare maggiori risorse per la Garanzia europea per l'infanzia, con una dotazione specifica minima di 20 miliardi di EUR; invita gli Stati membri a presentare i loro piani d'azione nazionali e a garantire che siano attuati efficacemente e rispondano ai principi fondamentali della raccomandazione (UE) 2021/1004 del Consiglio che istituisce una garanzia europea per l'infanzia (13); sottolinea che gli Stati membri dovrebbero proseguire con la piena attuazione della garanzia per i giovani rafforzata; |
15. |
ritiene che i periodi di assistenza in cui il prestatore di assistenza passa a un regime di lavoro a tempo parziale o rinuncia a un'occupazione retribuita debbano essere conteggiati come loro contributi pensionistici (14); |
16. |
avverte che, ai fini della corretta attuazione del principio 12, un'adeguata protezione sociale deve tenere conto delle tendenze in atto, quali i cambiamenti climatici, la digitalizzazione dell'economia e l'invecchiamento demografico, e deve essere ampliata allo scopo di coprire i rischi associati alla incidenze diseguali dei cambiamenti climatici e del degrado ambientale sulle diverse fasce di reddito e sui lavoratori di diversi settori, nonché le conseguenze sociali della trasformazione delle nostre società verso la neutralità climatica; invita la Commissione e gli Stati membri a proporre un piano d'azione europeo per la protezione sociale che tenga conto dei rischi di esclusione sociale dovuti ai cambiamenti climatici e al degrado ambientale; invita gli Stati membri a basarsi sul Fondo sociale per il clima e a gettare le basi per lo sviluppo di regimi di protezione sociale verde a livello nazionale con il sostegno dell'UE; |
17. |
accoglie con favore il lancio della piattaforma europea per la lotta contro la mancanza di una fissa dimora e sottolinea la necessità di garantire il sostegno dell'UE per concretizzare le sue ambizioni e i suoi obiettivi nel quadro della dichiarazione di Lisbona; evidenzia l'opportunità, conformemente al principio 19, di garantire ai bisognosi l'accesso agli alloggi popolari o a un'assistenza abitativa di buona qualità; esorta la Commissione a elaborare un ambizioso piano d'azione, in linea con il principio di sussidiarietà, per realizzare alloggi popolari accessibili, verdi e abbordabili per soddisfare le esigenze abitative di tutti i cittadini dell'UE ed eliminare il fenomeno dei senzatetto entro il 2030; sottolinea la necessità, nel contesto attuale, di porre fine alla povertà energetica e l'importanza di vietare l'interruzione delle forniture energetiche nei periodi critici per le famiglie vulnerabili e i clienti in condizioni di povertà energetica; rinnova l'invito ad adottare il principio de «la casa innanzitutto» per favorire l'accesso agli alloggi e constata che tali alloggi dovrebbero essere basati sui principi della «progettazione universale» per assicurare l'accessibilità; |
18. |
esprime preoccupazione per la mancanza di accesso ai servizi essenziali di qualità, compresi l'acqua, i servizi igienico-sanitari, l'energia, i trasporti, i servizi finanziari e le comunicazioni digitali per coloro che ne hanno bisogno (principio 20), in quanto tali servizi sono sottoposti a ulteriore pressione; sottolinea che le regioni meno sviluppate, come pure le zone rurali e scarsamente popolate, sono state colpite in modo sproporzionato, esacerbando le crescenti disparità economiche, sociali e territoriali tra le regioni dell'UE; esorta la Commissione a individuare quali disposizioni sociali più rigorose del regolamento (UE) n. 360/2012 per i servizi di interesse economico generale (15) siano necessarie e, sulla base di tale valutazione, a presentare una revisione al fine di migliorare l'accesso all'acqua, ai servizi igienico-sanitari, all'energia, ai trasporti, ai servizi finanziari e alle comunicazioni digitali, nonché agli alloggi; |
19. |
rinnova l'invito affinché, alla luce del quadro per il piano industriale del Green Deal, i finanziamenti dell'UE, tra cui gli aiuti di Stato, siano subordinati a obiettivi di politica pubblica, in particolare requisiti sociali, al fine di offrire posti di lavoro di elevata qualità, promuovere la contrattazione collettiva, rispettare i diritti e le norme del lavoro dell'UE e garantire migliori condizioni di lavoro; invita la Commissione e gli Stati membri ad applicare la clausola sociale nell'attuale direttiva sugli appalti pubblici (16) e a prenderne in considerazione la revisione, sulla base di una valutazione d'impatto, per rafforzare ulteriormente le clausole sociali negli appalti pubblici al fine di imporre agli operatori economici e ai subappaltatori di rispettare pienamente i diritti dei lavoratori, tra cui il diritto alla contrattazione collettiva, per tenere conto della nuova direttiva relativa a salari minimi adeguati nell'UE; |
20. |
sottolinea la necessità di rafforzare la dimensione sociale del semestre europeo e l'attuazione del PEDS, soprattutto alla luce del riesame della governance economica; invita la Commissione a valutare la possibilità di presentare uno strumento per la creazione di un quadro in materia di convergenza sociale al fine di prevenire i rischi di convergenza sociale, individuare potenziali battute d'arresto nella corretta attuazione del PEDS e fissare obiettivi sociali; ritiene che i rischi in materia di convergenza sociale debbano essere inclusi nelle raccomandazioni specifiche per paese e tenuti in considerazione in sede di definizione dei percorsi di aggiustamento di bilancio; |
21. |
è del parere che, per realizzare un'Europa equa e sociale e garantire il massimo grado di tutela sociale nella transizione verde e digitale, occorra garantire un'Europa sostenibile, equa e inclusiva in cui i diritti sociali siano pienamente tutelati e garantiti almeno allo stesso livello delle norme economiche e ambientali; insiste sulla necessità di adottare misure per rafforzare il ruolo del PEDS onde garantire che gli aspetti sociali siano messi su un piano di parità con quelli economici e ambientali e assicurare che i diritti sociali in Europa siano posti al centro delle future politiche dell'UE e che la convergenza sociale sia una delle principali priorità politiche dell'UE; osserva che occorreranno pertanto investimenti sociali per l'attuazione del PEDS nell'ambito delle prossime iniziative di finanziamento e della revisione del quadro finanziario pluriennale; |
22. |
rinnova l'invito alla Commissione a rivedere la direttiva sul lavoro tramite agenzia interinale (17) al fine di istituire un quadro giuridico per garantire condizioni di lavoro dignitose e parità di trattamento per i lavoratori stagionali intra-UE e i lavoratori mobili con contratti a tempo determinato con agenzie di lavoro interinale o qualsiasi altro tipo di intermediari del mercato del lavoro, comprese gli uffici di collocamento, come promesso dalla Commissione nella dichiarazione di Porto; |
23. |
invita la Commissione a presentare un quadro giuridico per anticipare e gestire i cambiamenti relativi alla transizione verde e digitale nel mondo del lavoro, concentrandosi, in primo luogo, sull'importanza di salvaguardare un'occupazione di qualità, accompagnando i lavoratori attraverso le trasformazioni del mercato del lavoro e offrendo l'accesso a una formazione adeguata e, in secondo luogo, sul coinvolgimento delle parti sociali nei processi decisionali, anche promuovendo la contrattazione collettiva in materia di anticipazione e gestione del cambiamento; |
24. |
ribadisce l'importanza di un'Autorità europea del lavoro (ELA) ben funzionante ed efficiente e invita la Commissione a sfruttare l'occasione offerta dalla valutazione prevista per il 1o agosto 2024 per presentare una proposta legislativa intesa a riesaminare l'ambito di applicazione del regolamento istitutivo dell'ELA (18) e realizzarne appieno il potenziale, in particolare per quanto riguarda i poteri di indagine dell'Agenzia; |
25. |
ribadisce il diritto di ottenere l'intervento umano e il diritto di non essere soggetti a una decisione presa mediante trattamento automatizzato, come stabilito dal regolamento generale sulla protezione dei dati (19); insiste sulla necessità che le azioni dell'UE incorporino ulteriormente il principio cardine del controllo umano nel mondo del lavoro; invita la Commissione a presentare una proposta legislativa sull'intelligenza artificiale (IA) sul posto di lavoro; |
26. |
chiede una maggiore integrazione tra il piano d'azione del PEDS e le strategie correlate, tra cui la strategia dell'UE per l'inclusione dei rom, la strategia per la parità di genere, la strategia per i senzatetto e la strategia contro il razzismo; |
27. |
chiede l'inclusione nei trattati, in linea con le conclusioni della Conferenza sul futuro dell'Europa e con la sua risoluzione del 9 giugno 2022 sulla richiesta di convocare una convenzione per la revisione dei trattati (20), di un protocollo sul progresso sociale per garantire la piena tutela e salvaguardia dei diritti dei lavoratori, dei diritti sindacali e dei diritti sociali; |
28. |
incarica la sua Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio e alla Commissione. |
(1) GU C 476 del 15.12.2022, pag. 1.
(2) GU C 41 del 3.2.2023, pag. 1.
(3) Testi approvati, P9_TA(2023)0076.
(4) OCSE, «A Broken Social Elevator? How to Promote Social Mobility» (Un ascensore sociale rotto? Come promuovere la mobilità sociale), Edizioni OCSE, Parigi, 15 giugno 2018.
(5) Commissione europea, «La Commissione accoglie con favore gli obiettivi degli Stati membri per un'Europa più sociale entro il 2030», 16 giugno 2022.
(6) Menyhert, B., «The effect of increase energy and consumer prices on family finances, poverty and social exclusion in the EU» (L'effetto dell'aumento dei prezzi al consumo e dell'energia sulle finanze delle famiglie, sulla povertà e sull'esclusione sociale nell'UE), Ufficio delle pubblicazioni dell'Unione europea, Lussemburgo, 2022.
(7) Risoluzione del Parlamento europeo del 6 luglio 2022 sul piano d'azione dell'UE per l'economia sociale (GU C 47 del 7.2.2023, pag. 171).
(8) Direttiva (UE) 2022/2041 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 19 ottobre 2022, relativa a salari minimi adeguati nell'Unione europea (GU L 275 del 25.10.2022, pag. 33).
(9) Proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio, del 4 marzo 2021, volta a rafforzare l'applicazione del principio della parità di retribuzione tra uomini e donne per uno stesso lavoro o per un lavoro di pari valore attraverso la trasparenza delle retribuzioni e meccanismi esecutivi (COM(2021)0093).
(10) Proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio, del 9 dicembre 2021, relativa al miglioramento delle condizioni di lavoro nel lavoro mediante piattaforme digitali (COM(2021)0762).
(11) Risoluzione del Parlamento europeo del 2 febbraio 2023 recante raccomandazioni alla Commissione sulla revisione della direttiva sui comitati aziendali europei (Testi approvati, P9_TA(2023)0028).
(12) Posizione del Parlamento europeo, del 2 aprile 2009, sulla direttiva del Consiglio recante applicazione del principio della parità di trattamento fra le persone indipendentemente dalla religione o le convinzioni personali, la disabilità, l'età o l'orientamento sessuale (GU C 137 E del 27.5.2010, pag. 68.)
(13) Raccomandazione(UE) 2021/1004 del Consiglio, del 14 giugno 2021, che istituisce una garanzia europea per l'infanzia (GU L 223 del 22.6.2021, pag. 14).
(14) Commissione europea, relazione definitiva del Gruppo ad alto livello sul futuro della protezione sociale e dello Stato sociale nell'UE, Ufficio delle pubblicazioni dell'UE, Lussemburgo, gennaio 2023.
(15) Regolamento (UE) n. 360/2012 della Commissione, del 25 aprile 2012, relativo all'applicazione degli articoli 107 e 108 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea agli aiuti di importanza minore («de minimis») concessi ad imprese che forniscono servizi di interesse economico generale (GU L 114 del 26.4.2012, pag. 8).
(16) Direttiva 2014/24/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 26 febbraio 2014, sugli appalti pubblici e che abroga la direttiva 2004/18/CE (GU L 94 del 28.3.2014, pag. 65).
(17) Direttiva 2008/104/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 19 novembre 2008, relativa al lavoro tramite agenzia interinale (GU L 327 del 5.12.2008, pag. 9).
(18) Regolamento (UE) 2019/1149 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 20 giugno 2019, che istituisce l’Autorità europea del lavoro, che modifica i regolamenti (CE) n. 883/2004, (UE) n. 492/2011, e (UE) 2016/589 e che abroga la decisione (UE) 2016/344 (GU L 186 dell'11.7.2019, pag. 21).
(19) Regolamento (UE) 2016/679 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 27 aprile 2016, relativo alla protezione delle persone fisiche con riguardo al trattamento dei dati personali nonché alla libera circolazione di tali dati e che abroga la direttiva 95/46/CE (GU L 119 del 4.5.2016, pag. 1).
ELI: http://data.europa.eu/eli/C/2023/1072/oj
ISSN 1977-0944 (electronic edition)