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Document 52023AE3641

    Parere del Comitato economico e sociale europeo sul tema: «Pianificazione delle infrastrutture energetiche transfrontaliere» (parere esplorativo richiesto dalla presidenza belga del Consiglio dell’UE)

    EESC 2023/03641

    GU C, C/2024/2100, 26.3.2024, ELI: http://data.europa.eu/eli/C/2024/2100/oj (BG, ES, CS, DA, DE, ET, EL, EN, FR, GA, HR, IT, LV, LT, HU, MT, NL, PL, PT, RO, SK, SL, FI, SV)

    ELI: http://data.europa.eu/eli/C/2024/2100/oj

    European flag

    Gazzetta ufficiale
    dell'Unione europea

    IT

    Serie C


    C/2024/2100

    26.3.2024

    Parere del Comitato economico e sociale europeo sul tema: «Pianificazione delle infrastrutture energetiche transfrontaliere»

    (parere esplorativo richiesto dalla presidenza belga del Consiglio dell’UE)

    (C/2024/2100)

    Relatore:

    Thomas KATTNIG

    Consultazione

    Presidenza belga del Consiglio dell’UE, 10.7.2023

    Base giuridica

    Articolo 304 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea

    Sezione competente

    Trasporti, energia, infrastrutture e società dell’informazione

    Adozione in sezione

    19.12.2023

    Adozione in sessione plenaria

    18.1.2024

    Sessione plenaria n.

    584

    Esito della votazione

    (favorevoli/contrari/astenuti)

    190/1/4

    1.   Conclusioni e raccomandazioni

    1.1

    Il Comitato economico e sociale europeo (CESE) ritiene che le infrastrutture energetiche, come quelle per il trasporto e la distribuzione dell’energia, non possano essere trattate come un bene qualsiasi, e debbano invece essere classificate come servizi di interesse generale per l’economia e la popolazione.

    1.2

    I recenti sviluppi sul mercato dell’energia elettrica sottolineano l’importanza di trovare un nuovo e migliore equilibrio tra i soggetti pubblici e quelli privati presenti su tale mercato. Il CESE è convinto che occorra prestare particolare attenzione alla definizione dell’ampliamento delle reti, comprese le interconnessioni transfrontaliere, sia sulla terraferma che in mare, come infrastrutture critiche di interesse pubblico prioritario, all’integrazione della protezione del clima come obiettivo normativo e, in generale, a una più efficace sincronizzazione nella pianificazione delle energie da fonti rinnovabili e della rete dell’energia elettrica. In tale ambito urge adottare disposizioni specifiche di diritto europeo.

    1.3

    Oltre alle misure volte a garantire scambi armonizzati, il CESE sostiene fermamente gli sforzi volti ad aumentare l’interconnettività tra gli Stati membri per quanto riguarda le connessioni energetiche, sia sulla terraferma che in mare, in un modo che sia conforme agli obiettivi climatici dell’UE e che riduca l’attuale dipendenza dal carbonio e prevenga i rischi di rimanere vincolati ad esso in futuro.

    1.4

    Il CESE raccomanda di aumentare gli investimenti per accrescere le capacità della rete energetica sia a livello nazionale che transnazionale e, in particolare, per ridimensionare le connessioni alla rete del gas (ad esempio, eliminazione graduale del calore a bassa temperatura e progressiva introduzione dei gas rinnovabili, soprattutto per i siti industriali). Per la produzione decentrata di energia e il passaggio a processi industriali basati sull’idrogeno è necessario disporre di infrastrutture adeguate a tempo debito e nel luogo giusto, tenendo conto della transizione energetica e dei relativi cambiamenti strutturali.

    1.5

    Nel riconoscere che la domanda è in crescita, il CESE sottolinea l’importanza di investire in misura sostanziale nelle reti elettriche per stimolare l’economia europea e creare posti di lavoro (verdi) di qualità.

    1.6

    Il CESE rinnova la sua richiesta di una «regola aurea» per garantire gli investimenti nelle infrastrutture generali. Allo stesso tempo, gli investimenti pubblici possono e devono mobilitare gli investimenti privati, dati gli effetti positivi che ne derivano per il mercato del lavoro e il benessere economico.

    1.7

    Il CESE ribadisce che sono indispensabili ingenti investimenti in infrastrutture energetiche più intelligenti e flessibili in tutta l’UE. Allo stesso tempo, alcune imprese del settore dell’energia realizzano notevoli profitti, che attualmente non sono convertiti in investimenti nella rete in un mercato liberalizzato. Sebbene gli Stati membri dispongano di opzioni temporanee per gestire le entrate aggiuntive (1), il futuro di queste misure è incerto in quanto dovrebbero essere valutate a metà del 2024. Inoltre, le misure attuali non forniscono un legame finanziario stabile tra il settore privato e gli investimenti nella rete necessari (come indicato anche nel piano d’azione dell’UE per la rete (2)).

    1.8

    Sono necessarie misure maggiormente vincolanti per i gestori dei sistemi di trasmissione e di distribuzione, ma occorre anche includere i produttori di energia nelle misure di stabilizzazione delle infrastrutture di rete, al fine di coordinare meglio le loro azioni e consentire alla rete di trarre vantaggio dalla digitalizzazione. L’Agenzia dell’Unione europea per la cooperazione fra i regolatori nazionali dell’energia (ACER) dovrebbe pertanto essere dotata di competenze che le consentano di accelerare le misure volte a garantire un beneficio europeo globale.

    1.9

    Le infrastrutture energetiche quali gli impianti energetici su larga scala necessitano di un’attenzione particolare in termini di misure di sicurezza. Per garantire l’approvvigionamento è importante che le infrastrutture critiche siano protette; la questione della (ciber)sicurezza dovrebbe diventare una priorità ancora maggiore soprattutto in considerazione dei recenti sviluppi geopolitici.

    1.10

    Data l’importanza dei gas rinnovabili per la decarbonizzazione dell’industria e della produzione di energia, è necessario creare infrastrutture di trasporto e stoccaggio e sviluppare opzioni di flessibilità (ad esempio, con la conversione dell’energia elettrica in gas (power-to-gas)).

    2.   Contesto del parere

    2.1

    La presidenza belga del Consiglio dell’UE ha chiesto al Comitato economico e sociale europeo (CESE) di elaborare un parere esplorativo che presenti proposte per la pianificazione delle infrastrutture energetiche transfrontaliere. Tale pianificazione è necessaria per far sì che qualsiasi sistema energetico sostenibile sia efficiente sotto il profilo dei costi, tanto per lo sviluppo, l’integrazione e il trasporto di energia elettrica da fonti rinnovabili, quanto per l’importazione e il trasporto di idrogeno, preferibilmente da fonti energetiche rinnovabili. La necessità di infrastrutture fisiche va di pari passo con la questione delle modalità di governance della pianificazione, del controllo e del finanziamento integrati. Occorre tener conto anche delle problematiche derivanti dalle diverse dimensioni sociali ed economiche.

    2.2

    Di recente, il CESE ha esaminato le sfide che il mercato dell’energia si trova attualmente ad affrontare e ha adottato una serie di pareri in materia, ad alcuni dei quali si fa riferimento nel presente parere (3).

    2.3

    Gli utenti di energia elettrica si trovano ancora a far fronte a tariffe elevate, mentre i principali beneficiari dei profitti della produzione di energia elettrica sono i produttori di energia, e non i gestori dei sistemi di trasmissione e di distribuzione né tanto meno gli utenti stessi, che negli anni passati avevano prefinanziato un gran numero di impianti di energia verde (ad esempio, attraverso le tariffe di riacquisto dell’energia prodotta da fonti rinnovabili). È pertanto indispensabile che le reti, e in particolare gli interconnettori, operino in modo efficiente, per garantire che gli scambi transfrontalieri di energia vadano a vantaggio degli utenti finali attenuando le differenze di prezzo tra gli Stati membri.

    2.4

    Nonostante le critiche iniziali della Commissione durante la fase di picco dei prezzi, alla fine nelle borse dell’energia elettrica è stato mantenuto il sistema di fissazione dei prezzi esistente basato sull’ordine di merito. Tuttavia, i prezzi giornalieri di circa 900 EUR/MWh hanno prodotto gravi perturbazioni nei mercati dell’energia e, tra l’altro, sul breve termine hanno causato difficoltà ai grandi fornitori di energia come anche, e soprattutto, ai loro clienti finali.

    2.5

    Le capacità di produzione di energia elettrica variano notevolmente da un paese all’altro, per cui la fase più acuta della crisi energetica non ha avuto lo stesso impatto su tutti gli utenti. Se sviluppato bene, lo scambio transfrontaliero di energia elettrica può generare e distribuire energia in modo da ottimizzare i costi. Tuttavia, questo deve avvenire in modo trasparente e in linea con l’interesse pubblico.

    2.6

    L’espansione e la trasformazione della rete sono in ritardo a causa, tra l’altro, di incentivi inadeguati alla digitalizzazione. Le reti esistenti non sono più adatte a trasportare e distribuire energia da fonti intermittenti nei volumi attuali. Per prevenire interruzioni di rete nel sistema energetico digitalizzato e creare un quadro fisico di sostegno all’ulteriore diffusione delle energie rinnovabili, sono necessari con urgenza investimenti ex ante nella trasformazione del sistema energetico e nello sviluppo e ampliamento della rete.

    2.7

    L’espansione geograficamente disomogenea degli impianti per la produzione di energia a partire da fonti rinnovabili rende necessarie misure compensative all’interno delle zone di rete degli Stati membri. Tali misure devono essere attuate dalla rete di trasmissione, ma questo si traduce in una mancanza di capacità in detta rete per il commercio internazionale di energia elettrica.

    2.8

    Le nuove fonti di approvvigionamento, come il GNL proveniente dagli Stati Uniti e dal Qatar, sono destinate a garantire la fornitura di gas naturale per i prossimi anni. Tuttavia, dati i prezzi elevati del GNL e il suo impatto ambientale, tale soluzione non può essere altro che transitoria. Questo è importante alla luce della richiesta (4) del CESE di ridurre la dipendenza strategica da paesi terzi inaffidabili.

    2.9

    I corridoi tradizionali di trasporto del gas dal nord (Nordstream) e dall’est (Yamal e Transgas) stanno perdendo importanza, rendendo necessari nuovi collegamenti attraverso gasdotti da costruire e quelli già esistenti all’interno dell’Europa, al fine di migliorare la capacità di trasporto dal sud e dall’ovest. Allo stesso tempo, per gli Stati membri dell’Europa orientale si presenta la possibilità di utilizzare le infrastrutture dei gasdotti esistenti per promuovere la produzione di gas rinnovabili. In questo modo si può garantire l’autosufficienza a livello locale e offrire opportunità di esportazione all’Europa centrale.

    2.10

    Il potenziale dei parchi eolici offshore ha raggiunto una portata tale, in termini di produzione potenziale di energia in determinati momenti, da rendere utile disporre di un’opzione di flessibilità. Produrre energia elettrica o idrogeno (ad esempio utilizzando l’elettrolisi in loco) in modo dinamico, sulla base dei requisiti dei gestori dei sistemi di trasmissione, serve a evitare di dover ricorrere a misure di gestione della congestione e a garantire la fattibilità economica. Oltre ai requisiti dei gestori dei sistemi di trasmissione, l’integrazione di capacità di stoccaggio basate sul mercato dell’energia può essere utile per stabilizzare eventuali turbolenze nell’approvvigionamento di gas in futuro.

    2.11

    Le infrastrutture energetiche (ad esempio i parchi eolici e fotovoltaici di grandi dimensioni e i sistemi di trasmissione) dovrebbero essere considerate, ancor più che attualmente, parte delle infrastrutture critiche e richiedono un’attenzione particolare in termini di misure di (ciber)sicurezza, soprattutto in considerazione dei recenti sviluppi geopolitici.

    2.12

    La produzione di biometano è molto costosa, ma può dare un valido contributo all’approvvigionamento attuale. Nella comunicazione REPowerEU viene suggerito di incrementare la produzione di biometano a 35 miliardi di metri cubi entro il 2030. Questo gas consente di utilizzare le infrastrutture esistenti, riducendo in tal modo i costi di conversione dei gasdotti e delle stazioni di compressione, mentre l’idrogeno comporta costi di conversione elevati e dovrebbe pertanto essere riservato piuttosto alle applicazioni locali.

    3.   Osservazioni generali

    3.1

    Le infrastrutture energetiche, come quelle per il trasporto e la distribuzione di energia, non possono essere trattate come un bene qualsiasi, ma costituiscono un elemento portante del nostro sistema economico e sociale, e rivestono quindi un ruolo centrale nell’erogazione di servizi pubblici. La fornitura di energia è pertanto classificata come servizio di interesse generale per l’economia e per la popolazione. Allo stesso tempo, l’espansione delle reti di trasmissione dell’energia elettrica tra gli Stati membri è fondamentale per assicurare un approvvigionamento energetico rispettoso dell’ambiente, affidabile e a tariffe accessibili, e per garantire ai cittadini il diritto all’energia in quanto consumatori. La sicurezza dell’approvvigionamento collettivo e basato sul principio di solidarietà a livello dell’UE richiede infrastrutture ben sviluppate, con particolare attenzione a tal fine. Tuttavia, la congestione strutturale all’interno degli Stati membri e tra di essi determina regolarmente perturbazioni che comportano costi elevati per la sua gestione, e tale aspetto deve essere affrontato il prima possibile.

    3.2

    I recenti sviluppi sul mercato dell’energia elettrica sottolineano l’importanza di trovare un nuovo e corretto equilibrio tra i soggetti pubblici e quelli privati presenti su tale mercato. Il Comitato ha esaminato approfonditamente la questione in precedenti pareri (5). Il CESE è convinto che occorra prestare particolare attenzione alla definizione dell’ampliamento delle reti come interesse pubblico prioritario, all’integrazione della protezione del clima come obiettivo normativo e, in generale, a una più efficace sincronizzazione nella pianificazione delle energie da fonti rinnovabili e della rete dell’energia elettrica. In tale ambito urge adottare disposizioni specifiche di diritto europeo.

    3.3

    Il CESE sottolinea l’indubbio bisogno di investire massicciamente nelle infrastrutture energetiche in tutta l’UE e di rendere il sistema energetico più intelligente e più flessibile, dato che è sottoposto a una pressione eccessiva a causa di una serie di carenze, derivanti in particolare dalla rigidità della rete di trasmissione e distribuzione dovuta a investimenti insufficienti nelle infrastrutture energetiche. Sebbene i profitti realizzati da alcuni fornitori di energia siano stati notevoli, non si è investito a sufficienza nelle reti intelligenti per portare a buon fine la transizione energetica. Tali profitti non vengono convertiti in investimenti nella rete in un mercato liberalizzato in cui la trasmissione e la produzione di energia sono separate. Pertanto gli investimenti nella rete che attingono al ‘capitale delle imprese energetiche (rispettando in una certa misura le norme del mercato dell’energia) dovrebbero essere utilizzati per sviluppare l’infrastruttura. Nel complesso, occorre creare le condizioni necessarie (espansione della rete, capacità di stoccaggio ecc.) per garantire che l’energia prodotta possa essere poi utilizzata. In tal modo, gli Stati membri con un potenziale di produzione di elettricità in eccesso sono incentivati a svilupparsi in maniera tale da andare oltre il soddisfacimento del proprio fabbisogno energetico.

    3.4

    Il CESE raccomanda che nel contesto della governance e della gestione si tenga maggiormente conto delle sinergie con altre politiche in materia di energia, come la nuova strategia industriale dell’UE.

    3.5

    Il ritmo di espansione varia notevolmente da uno Stato membro all’altro e non è coordinato con le infrastrutture di rete. Ciò vale, ad esempio, per la Germania, dove l’espansione dell’energia eolica nel nord e la mancanza di capacità nel sud rischiano di dividere il paese in due zone di prezzo. La congestione strutturale della rete e la necessità di gestire tale congestione (ridispacciamento) dovrebbero essere evitate sviluppando i sistemi di trasmissione il più rapidamente possibile, in modo mirato e con un approccio ben coordinato a livello nazionale ed europeo. Questo è particolarmente importante in quanto la domanda sulle reti di trasmissione verrà ulteriormente aumentata dall’obbligo di rendere disponibile per gli scambi transfrontalieri fino al 70 % della capacità di trasmissione transfrontaliera a partire dal 2025 (6).

    3.6

    Il CESE raccomanda di aumentare gli investimenti per accrescere le capacità della rete energetica e, in particolare, per ridimensionare le connessioni alla rete del gas. Per la produzione decentrata di energia e il passaggio a processi industriali basati sull’idrogeno è necessario disporre di infrastrutture adeguate a tempo debito e nel luogo giusto, tenendo conto della transizione energetica e dei relativi cambiamenti strutturali.

    3.7

    Un’azione congiunta come la cooperazione tra città e comunità intelligenti può fornire le soluzioni migliori e più accessibili di cui una regione ha bisogno. Investire nelle infrastrutture per le energie rinnovabili (ad esempio i sistemi fotovoltaici) nelle zone remote può contribuire a ridurre la competizione tra l’utilizzo dei terreni a fini agricoli e quello a fini energetici, considerando i costi di accesso alla rete e di funzionamento nelle zone periferiche. È necessario prevedere e gestire la domanda locale, che determina se vi è un massiccio impatto di differimento sui livelli di rete più elevati (ad esempio picchi del fotovoltaico nei mesi estivi).

    3.8

    Il CESE è convinto che, in linea di principio, nel fissare le tariffe di rete occorra operare una distinzione tra prosumatori e consumatori. Tenendo conto di ciò, è opportuno differenziare le tariffe in funzione delle opzioni individuali degli utenti di energia elettrica. Coloro che sono in grado dovrebbero offrire flessibilità, mentre coloro che non possono non devono essere penalizzati a causa di un comportamento «inflessibile». Come raccomandato nel parere TEN/798, occorre prestare particolare attenzione alle categorie vulnerabili. Nel complesso, il Comitato sostiene fermamente le misure relative alle tariffe a vantaggio degli utenti finali e a tutela delle famiglie vulnerabili.

    3.9

    Il CESE sottolinea che i passati insuccessi nel rafforzare i livelli inferiori della rete hanno causato congestione e ritardi nello sviluppo delle energie rinnovabili. Tale situazione è resa ora ben evidente dal forte aumento dei sistemi fotovoltaici domestici e commerciali, nonché dei grandi impianti fotovoltaici in pieno campo.

    3.10

    Alcuni gestori di sistemi di trasmissione (7) prevedono che tra qualche anno molte grandi batterie saranno collegate alla rete elettrica e che questo non solo avrà importanti conseguenze per la realizzazione di centrali elettriche destinate ad assicurare il carico di base, ma comporterà anche la necessità di progettare la rete elettrica nazionale e transfrontaliera nel miglior modo possibile.

    3.11

    Le reti intelligenti o digitalizzate, in particolare quelle di distribuzione, sono essenziali per consentire agli utenti di energia elettrica di partecipare a nuove forme di approvvigionamento energetico in comunità, come le comunità produttrici/consumatrici di energia rinnovabile. Al fine di costituire queste ultime è necessario eliminare gli ostacoli sia tecnici che amministrativi.

    3.12

    Il CESE rinnova l’appello lanciato nel parere TEN/798 a favore di incentivi efficaci per gli investimenti nella digitalizzazione delle reti elettriche. Parallelamente, è necessario sviluppare mercati della flessibilità per rendere attraenti il consumo, la produzione e la prosumazione basati sulle tecnologie digitali.

    3.13

    Sono necessarie misure maggiormente vincolanti per i gestori dei sistemi di trasmissione e di distribuzione, ma anche per i produttori di energia, al fine di coordinare meglio le loro azioni e consentire alla rete di beneficiare della digitalizzazione. Invece di un semplice monitoraggio e della cooperazione volontaria, in particolare negli scambi transfrontalieri, sono necessarie misure maggiormente cogenti. L’ACER dovrebbe pertanto essere dotata di competenze che le consentano di accelerare le misure a beneficio dell’Europa nel suo insieme.

    3.14

    Gli operatori del mercato dell’energia utilizzano le infrastrutture della rete elettrica per effettuare operazioni di transito transnazionali, senza oneri di transito per tale utilizzo e spesso con benefici limitati per gli utenti finali. Il Comitato chiede piani di sviluppo coordinati da parte degli Stati membri e finanziamenti solidali per lo sviluppo della rete, compresi i collegamenti tra porti e ferrovie, come già avviene per i trasporti transfrontalieri (8).

    3.15

    Insieme alle reti intelligenti, si dovrebbe prestare particolare attenzione anche alle flessibilità nella rete elettrica. La programmazione attiva dei carichi riduce la pressione sulle reti elettriche e quindi la necessità di espandere le singole aree della rete, con un immediato risparmio sui costi, dal momento che l’espansione della rete viene evitata nelle sue sottozone.

    3.16

    Affinché il mercato dell’energia elettrica funzioni in modo efficace e flessibile, non solo per l’alta e media tensione, sono necessarie opzioni di flessibilità su larga scala, come i grandi impianti di stoccaggio. Inoltre, per rafforzare l’intera infrastruttura elettrica, è auspicabile aggregare le opzioni di flessibilità su piccola scala offerte dai prosumatori a livello di bassa tensione, ad esempio le famiglie con un proprio impianto fotovoltaico, un piccolo impianto di stoccaggio e una pompa di calore.

    3.17

    Il CESE ritiene che i benefici in termini di costi offerti dalle tecnologie di produzione a prezzi equi e con costi di generazione competitivi debbano essere trasferiti direttamente e in modo affidabile agli utenti finali. A tal fine, gli operatori del mercato dell’energia devono trasferirli ai loro clienti in modo affidabile e con il minor ritardo possibile. Tariffe flessibili con massimali di prezzo definiti e bollette mensili consentono di reagire tempestivamente all’andamento dei prezzi e di fornire agli utenti finali un forte incentivo affinché agiscano in modo vantaggioso per il sistema. Al tempo stesso, per garantire un approvvigionamento energetico di base a prezzi accessibili, il consumo di energia di base deve essere garantito alle famiglie e alle imprese vulnerabili a tariffe regolamentate.

    3.18

    L’ulteriore sviluppo degli scambi transfrontalieri, le questioni legate alla rete e, soprattutto, gli impianti fotovoltaici per l’autoapprovvigionamento hanno effetti molto diversi sugli utenti di energia elettrica. Sebbene i prosumatori possano evitare, attraverso misure attive, di contribuire ai costi di solidarietà, come il finanziamento della rete, i consumatori si trovano a far fronte a costi sempre più elevati (9). È pertanto fondamentale sviluppare una soluzione europea per un mercato dell’energia elettrica basato sulla solidarietà con una tariffazione solidale.

    3.19

    Il CESE ritiene controproducente l’adozione di misure individuali, come l’energia elettrica a tariffe sovvenzionate per le industrie. Le misure isolate, non strutturali di questo tipo hanno effetti distorsivi sui mercati dell’elettricità, con ripercussioni dirette sugli scambi transfrontalieri di energia.

    3.20

    Il CESE riconosce che è necessario aumentare massicciamente gli investimenti nelle reti elettriche per far fronte alla crescita della domanda a tutti i livelli. Nelle sole reti di trasmissione, gli investimenti dovrebbero aumentare di almeno 2 miliardi di EUR all’anno (10); in quelle di distribuzione saranno probabilmente necessari volumi di investimenti analoghi per integrare in modo affidabile applicazioni ad alte prestazioni come le pompe di calore, le auto elettriche e i sistemi fotovoltaici. Tali investimenti offrono l’opportunità di creare valore aggiunto per l’economia europea e di mantenere e creare posti di lavoro (verdi) di qualità.

    3.21

    La decarbonizzazione dell’approvvigionamento di gas richiede programmi di investimento pari ad almeno 4 miliardi di EUR all’anno (11) per sviluppare siti di produzione di gas rinnovabile e connessioni chiave alla rete di gasdotti. Per quanto riguarda i progetti di gasdotti, occorre fare in modo di ravvicinare il più possibile i siti di produzione e i centri di consumo, al fine di evitare un inutile ampliamento della rete, tenendo conto nel contempo delle discrepanze tra il potenziale di produzione di energia degli Stati membri a causa della loro diverse circostanze geografiche.

    3.22

    Sono già in corso i preparativi per il trasporto dell’idrogeno all’interno dell’UE mediante la conversione dei gasdotti per il gas naturale già esistenti e l’utilizzo di quelli per l’idrogeno di nuova costruzione. Considerando le distanze di trasporto tra l’offerta e la domanda, nella pianificazione delle infrastrutture occorre tener conto dell’efficienza energetica. Questa operazione comporta costi significativi, che si ripercuotono sugli oneri di rete per gli utenti del gas. Il CESE chiede pertanto di garantire un’ampia base di finanziamento, sulla falsariga del settore dell’energia elettrica, fondata non solo sugli oneri di rete o sulle imposte, ma anche su altre fonti (ad esempio le entrate del sistema ETS, il gettito di una tassa ad hoc, REPowerEU, il dispositivo per la ripresa e la resilienza, i fondi di coesione ecc.). In caso contrario, le conseguenze saranno costi molto più elevati per gli utenti finali e quindi livelli inferiori di consenso da parte dell’opinione pubblica riguardo allo sviluppo a lungo termine delle energie rinnovabili (12).

    3.23

    L’importanza dei gas rinnovabili (ad esempio idrogeno e biometano) per decarbonizzare l’industria e la produzione di energia è evidente. È pertanto necessario creare infrastrutture di trasporto e stoccaggio e sviluppare opzioni di flessibilità (ad esempio, con la conversione dell’energia elettrica in gas (power-to-gas)).

    3.24

    Il CESE rinnova la sua richiesta (13) di una «regola aurea» per garantire gli investimenti nelle infrastrutture generali. Allo stesso tempo, gli investimenti pubblici possono e devono mobilitare gli investimenti privati, dati gli effetti positivi che ne derivano per il mercato del lavoro e il benessere economico.

    3.25

    Al fine di garantire una transizione giusta, tutti i portatori di interessi (le famiglie, l’agricoltura e le imprese) devono contribuire ai costi della trasformazione in maniera commisurata all’utilizzo effettivo. Nel complesso, in qualsiasi misura da adottare si deve tener conto della dimensione sociale in modo da non pregiudicare il consenso da parte dell’opinione pubblica e da consentire ricadute positive per l’economia regionale, compresa la creazione di posti di lavoro (14).

    Bruxelles, 18 gennaio 2024

    Il presidente del Comitato economico e sociale europeo

    Oliver RÖPKE


    (1)  Regolamento (UE) 2022/1854 del Consiglio del 6 ottobre 2022 relativo a un intervento di emergenza per far fronte ai prezzi elevati dell’energia (GU L 261 I, 7.10.2022, pag. 1).

    (2)  Comunicazione della Commissione europea Grids, the missing link — An EU Action Plan for Grids (Infrastrutture di rete: il collegamento mancante — Un piano d’azione dell’UE per le infrastrutture di rete)

    (3)  Cfr., tra gli altri, i pareri GU C 293 del 18.8.2023, pag. 127, GU C 184 del 25.5.2023, pag. 93, GU C 293 del 18.8.2023, GU C 75 del 28.2.2023, pag. 102, GU C 323 del 26.8.2022, pag. 123 e GU C 486 del 21.12.2022, pag. 185.

    (4)  Cfr. tra gli altri, il parere GU C 275 del 18.7.2022, pag. 80.

    (5)  Cfr. ad esempio il GU C 486 del 21.12.2022.

    (6)  Conformemente all’articolo 16, paragrafo 8, del regolamento sul mercato interno dell’energia elettrica.

    (7)  https://www.volkskrant.nl/economie/is-de-energietransitie-gebaat-bij-co2-arme-nucleaire-centrales~bf2710e5/.

    (8)  Cfr. GU C 290 del 29.7.2022, pag. 120, punto 1.5.

    (9)  Cfr. GU C 184 del 25.5.2023, pag. 93, punto 3.12.

    (10)  Piani decennali di sviluppo della rete, Relazione 2022 sui possibili scenari, aprile 2022.

    (11)  Rete europea degli operatori dei sistemi di trasmissione per il gas (ENTSO-G), Piano decennale di sviluppo della rete 2022.

    (12)  Cfr., tra gli altri, i pareri GU C 75 del 28.2.2023, pag. 102 punto 1.2, e GU C 184 del 25.5.2023, pag. 93 punto 3.9.

    (13)  Cfr., tra gli altri, i pareri, GU C 349 del 29.9.2023, pag. 87, GU C 184 del 25.5.2023, pag. 93, GU C 75 del 28.2.2023, pag. 102 e GU C 275 del 18.7.2022, pag. 50.

    (14)   GU C 367 del 10.10.2018, pag. 1.


    ELI: http://data.europa.eu/eli/C/2024/2100/oj

    ISSN 1977-0944 (electronic edition)


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