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Document 52022XC0616(01)

Comunicazione della Commissione sugli orientamenti in materia di accesso delle persone in fuga dalla guerra di aggressione della Russia nei confronti dell’Ucraina al mercato del lavoro, all’istruzione e formazione professionale e all’apprendimento degli adulti 2022/C 233/01

C/2022/4050

GU C 233 del 16.6.2022, p. 1–13 (BG, ES, CS, DA, DE, ET, EL, EN, FR, GA, HR, IT, LV, LT, HU, MT, NL, PL, PT, RO, SK, SL, FI, SV)

16.6.2022   

IT

Gazzetta ufficiale dell’Unione europea

C 233/1


COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE

sugli orientamenti in materia di accesso delle persone in fuga dalla guerra di aggressione della Russia nei confronti dell’Ucraina al mercato del lavoro, all’istruzione e formazione professionale e all’apprendimento degli adulti

(2022/C 233/01)

1.   INTRODUZIONE

Dall’inizio della guerra di aggressione della Russia nei confronti dell’Ucraina oltre 6,5 milioni di persone sono fuggite dall’Ucraina e hanno raggiunto l’UE: di queste, circa 3 milioni, per la maggior parte donne con bambini, si sono registrate per la protezione temporanea (1). Secondo le informazioni attualmente disponibili, solo un numero relativamente esiguo delle persone in età lavorativa è entrato nel mercato del lavoro dell’UE o si è registrato presso i servizi pubblici per l’impiego. Ciò potrebbe essere dovuto a traumi fisici e psicologici, a una fase di ambientamento negli Stati membri ospitanti, alla mancanza di informazioni sulle opportunità disponibili o ad altri ostacoli (quali la lingua e le mansioni di accudimento dei figli).

Malgrado l’incertezza sul numero di persone che probabilmente rimarranno nell’UE e sulle prospettive di rimpatrio, si prevede un aumento del numero di coloro che desiderano entrare nel mercato del lavoro negli Stati membri.

Un’integrazione rapida ed efficace nel mercato del lavoro sarà importante sia per le comunità di accoglienza che per le persone in fuga dalla guerra di aggressione della Russia nei confronti dell’Ucraina, che potranno ricostruire la propria vita e continuare a sviluppare le proprie competenze a beneficio di se stesse, dell’UE e, in ultima analisi, della ricostruzione dell’Ucraina.

La presente comunicazione contiene orientamenti politici per le azioni degli Stati membri in materia di accesso al mercato del lavoro, all’istruzione e formazione professionale e all’apprendimento degli adulti rivolte alle persone in fuga dalla guerra di aggressione della Russia nei confronti dell’Ucraina.

I presenti orientamenti si basano sulle azioni già intraprese a livello dell’UE per sostenere coloro che arrivano nell’UE, e le integrano. Il 4 marzo 2022 è stata adottata la decisione di esecuzione (UE) 2022/382 del Consiglio (2) che accerta l’esistenza di un afflusso massiccio di sfollati dall’Ucraina ai sensi dell’articolo 5 della direttiva 2001/55/CE («direttiva sulla protezione temporanea») e che ha come effetto l’introduzione di una protezione temporanea (3). Il 21 marzo la Commissione ha presentato orientamenti operativi per l’attuazione di tale decisione (4) («orientamenti operativi»), il 23 marzo una comunicazione sull’accoglienza delle persone in fuga dalla guerra in Ucraina (5) («comunicazione del 23 marzo») e il 5 aprile una raccomandazione della Commissione relativa al riconoscimento delle qualifiche delle persone in fuga a seguito dell’invasione russa dell’Ucraina (6) («raccomandazione relativa al riconoscimento delle qualifiche»). In occasione del Consiglio straordinario «Giustizia e affari interni» del 28 marzo la Commissione, in coordinamento con la presidenza francese del Consiglio, ha presentato un piano in 10 punti per un maggiore coordinamento europeo in materia di accoglienza delle persone in fuga dalla guerra in Ucraina (7). Questi documenti chiave saranno oggetto di aggiornamenti, se necessario, per tenere conto del mutare delle circostanze e qualora siano utili orientamenti supplementari.

I beneficiari della protezione temporanea hanno il diritto di accedere al mercato del lavoro dell’UE, all’istruzione e formazione professionale e all’apprendimento degli adulti. Nella sua comunicazione del 23 marzo la Commissione ha incoraggiato gli Stati membri a concedere l’accesso al mercato del lavoro e a estendere le disposizioni dell’articolo 12 della direttiva sulla protezione temporanea anche alle persone che ricevono una protezione adeguata ai sensi del diritto nazionale, come previsto all’articolo 2, paragrafo 2, della decisione di esecuzione (UE) 2022/382 del Consiglio («protezione adeguata ai sensi del diritto nazionale»). Analogamente, con la presente comunicazione la Commissione invita gli Stati membri a estendere, nella misura del possibile, le disposizioni relative all’istruzione e formazione professionale e all’apprendimento degli adulti a norma dell’articolo 14 della direttiva sulla protezione temporanea anche alle persone che ricevono una protezione adeguata ai sensi del diritto nazionale. La presente comunicazione fa pertanto riferimento alle persone in fuga dalla guerra di aggressione della Russia nei confronti dell’Ucraina ammissibili alla protezione temporanea a norma della direttiva sulla protezione temporanea, come pure alle persone ammissibili a una protezione adeguata ai sensi del diritto nazionale.

La Commissione intrattiene scambi, attraverso un’ampia gamma di canali, con le autorità nazionali, le parti sociali ed economiche, il settore privato e le organizzazioni della società civile impegnate nell’accoglienza e nell’integrazione delle persone in fuga dalla guerra di aggressione della Russia nei confronti dell’Ucraina. La piattaforma di solidarietà (8) coordina la cooperazione tra gli Stati membri, ad esempio per quanto riguarda la mappatura delle esigenze, delle risorse, delle capacità di accoglienza e dei trasferimenti, prestando particolare attenzione alle esigenze dei più vulnerabili, in particolare dei minori. La Commissione ha creato un sito web multilingue che fornisce alle persone in fuga dalla guerra di aggressione della Russia nei confronti dell’Ucraina informazioni sui loro diritti, sulle loro opportunità e sulle procedure da seguire una volta giunte nell’UE (9). Inoltre una serie di iniziative a livello dell’UE garantisce che gli Stati membri possano fare pieno uso dei fondi dell’UE disponibili, in particolare nel quadro dell’«azione di coesione a favore dei rifugiati in Europa» (iniziativa CARE(10).

La portata e la velocità degli arrivi sono senza precedenti e richiedono una risposta efficace a tutti i livelli. Il presente documento mira a fornire orientamenti politici agli Stati membri al fine di agevolare l’integrazione nel mercato del lavoro di coloro che arrivano dall’Ucraina e delinea azioni concrete che possono essere adottate dagli Stati membri sulla base degli insegnamenti tratti e delle migliori pratiche raccolte negli ultimi mesi e dalla crisi migratoria del 2015-2016. Il successo dell’integrazione nel mercato del lavoro dipende anche dalle misure adottate in altri settori quali l’accesso all’alloggio, all’assistenza sanitaria (anche per quanto riguarda la salute mentale e la salute riproduttiva), alla protezione e ai servizi sociali, come pure, per i genitori, all’educazione e cura della prima infanzia e all’istruzione scolastica. Le azioni che la Commissione sta intraprendendo in tutti questi settori (11) sono complementari.

Gli Stati membri sono incoraggiati ad attuare gli orientamenti contenuti nella presente comunicazione in linea con i principi del pilastro europeo dei diritti sociali (12), che sono essenziali per mercati del lavoro e sistemi di protezione sociale equi e ben funzionanti in Europa. Numerose azioni previste nel piano d’azione della Commissione per l’integrazione e l’inclusione 2021-2027 (13) sono di particolare rilievo per le persone in fuga dalla guerra di aggressione della Russia nei confronti dell’Ucraina. Si dovrebbe inoltre prestare attenzione alla non discriminazione e alle vulnerabilità specifiche di determinati gruppi soggetti a un maggiore rischio di discriminazione, tra cui i Rom e le persone appartenenti a minoranze razziali o etniche, le persone con disabilità e la comunità LGBTIQ.

L’UE proseguirà la cooperazione con le autorità ucraine per sostenere misure volte a garantire che le persone in fuga dalla guerra di aggressione della Russia nei confronti dell’Ucraina possano esercitare i propri diritti. La diaspora ucraina nell’UE svolge un ruolo specifico nel sostenere le persone in fuga dalla guerra di aggressione della Russia nei confronti dell’Ucraina.

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2.   ACCESSO AL MERCATO DEL LAVORO E ALLA FORMAZIONE

2.1   Attività di lavoro dipendente e attività di lavoro autonomo

Accedere al mercato del lavoro e integrarvisi in modo rapido ed efficace sono aspetti fondamentali per le persone in fuga dalla guerra di aggressione della Russia nei confronti dell’Ucraina che possono e intendono lavorare. Tali persone possono svolgere un’attività di lavoro dipendente o autonomo che consenta loro anche di essere finanziariamente indipendenti, ricostruire la loro vita, come pure contribuire alla comunità locale durante il loro soggiorno nell’UE e integrarvisi, a beneficio di se stesse, dell’UE e, in ultima analisi, della ricostruzione dell’Ucraina.

I beneficiari della protezione temporanea devono essere autorizzati a esercitare un’attività di lavoro dipendente o autonomo, nel rispetto della normativa applicabile alla professione. Per ragioni legate alle politiche in materia di mercato del lavoro, gli Stati membri possono dare la priorità ai cittadini dell’UE, a quelli degli Stati vincolati dall’accordo sullo Spazio economico europeo e anche ai cittadini di paesi terzi che soggiornano legalmente e beneficiano di un’indennità di disoccupazione. Si applica la normativa vigente negli Stati membri in materia di retribuzione, di accesso ai regimi di sicurezza sociale connessa all’attività di lavoro dipendente o autonomo, nonché di ogni altra condizione di lavoro.

Nella sua comunicazione del 23 marzo la Commissione ha raccomandato agli Stati membri di interpretare i diritti conferiti dalla direttiva sulla protezione temporanea per accedere al mercato del lavoro dell’UE nel modo più ampio possibile, applicando eccezioni alla libera circolazione nel mercato interno solo in circostanze debitamente giustificate. La Commissione incoraggia gli Stati membri a concedere tale accesso al loro mercato del lavoro anche ai beneficiari di una protezione adeguata ai sensi del diritto nazionale. Nella raccomandazione relativa al riconoscimento delle qualifiche la Commissione ha inoltre raccomandato agli Stati membri di non introdurre né mantenere alcun obbligo per le imprese di dimostrare di non poter assumere un cittadino dell’UE prima di impiegare una persona che gode della protezione temporanea.

È inoltre importante evitare lo sfruttamento e il lavoro sommerso. L’Autorità europea del lavoro sostiene lo scambio di migliori pratiche attraverso la propria piattaforma volta a contrastare il lavoro sommerso (14) ai fini della lotta contro eventuali abusi o il possibile sfruttamento del lavoro. Negli ultimi anni la piattaforma ha promosso un approccio globale che coniuga misure preventive (quali la sensibilizzazione e la fornitura di informazioni) e sanzioni a seguito di ispezioni sul luogo di lavoro (15).

I servizi pubblici per l’impiego svolgono un ruolo chiave in termini di integrazione delle persone nel mercato del lavoro in quanto forniscono informazioni a coloro che arrivano e fungono da punto di incontro tra persone in cerca di lavoro e datori di lavoro. Essi cooperano e coordinano le azioni con altre parti interessate, quali altre amministrazioni nazionali, i comuni, le parti sociali e le organizzazioni della società civile, comprese le organizzazioni di migranti e della diaspora ucraina, al fine di garantire un sostegno tempestivo e mirato. I servizi pubblici per l’impiego sono anche i principali fornitori di servizi EURES (16), alcuni dei quali possono essere utilizzati dalle persone in fuga dalla guerra di aggressione della Russia nei confronti dell’Ucraina. La Commissione è pronta ad agevolare ulteriormente gli scambi e la cooperazione su tali questioni attraverso la rete europea dei servizi pubblici per l’impiego.

Indagine sui servizi pubblici per l’impiego

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Nel marzo 2022 la Commissione ha avviato un’indagine tra i servizi pubblici per l’impiego, da cui è emerso che essi hanno adeguato rapidamente i processi pertinenti mediante informazioni online in più lingue (talvolta anche in ucraino) e consulenti appositi. In alcuni paesi i servizi pubblici per l’impiego hanno istituito filiali specifiche per le persone in fuga dalla guerra di aggressione della Russia nei confronti dell’Ucraina che sono in cerca di lavoro e, in alcuni casi, stanno pubblicizzando offerte di lavoro specificamente rivolte a tali persone. Alcuni servizi pubblici per l’impiego sono già presenti nei centri e nei servizi di accoglienza e altri partecipano a gruppi o task force comuni di risposta alle emergenze per le persone in fuga dalla guerra di aggressione della Russia nei confronti dell’Ucraina. Negli ultimi anni molti servizi pubblici per l’impiego hanno acquisito una notevole esperienza nella registrazione e nella profilazione dei richiedenti asilo e dei rifugiati, come pure nel sostegno alla loro integrazione nel mercato del lavoro, e sono pertanto incoraggiati a cooperare e scambiare buone pratiche attraverso la rete europea dei servizi pubblici per l’impiego.

La Commissione collabora inoltre con le parti sociali ed economiche attraverso il partenariato europeo per l’integrazione (17) per far progredire l’integrazione nel mercato del lavoro delle persone in fuga dalla guerra di aggressione della Russia nei confronti dell’Ucraina. Gli Stati membri sono incoraggiati ad adottare anche un approccio multipartecipativo a livello nazionale con le parti economiche e sociali in quanto queste ultime sono fondamentali per garantire la creazione e la disponibilità effettive di opportunità di lavoro dipendente e di lavoro autonomo con il sostegno necessario.

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La Commissione invita gli Stati membri, nel contesto dell’adozione di misure riguardanti l’accesso ad attività di lavoro dipendente e di lavoro autonomo, a:

mettere a disposizione informazioni:

sul sostegno disponibile per le persone in fuga dalla guerra di aggressione della Russia nei confronti dell’Ucraina, non limitandosi all’obbligo giuridico di fornire loro informazioni sui loro diritti, ma fornendo informazioni sul sostegno, ad esempio in materia di orientamento professionale, consulenza, tutoraggio, protezione contro la discriminazione (in particolare durante la gravidanza e la genitorialità precoce) e misure di equilibrio tra vita professionale e vita privata. Informazioni di questo tipo potrebbero essere incluse nel documento da fornire a norma dell’articolo 9 della direttiva sulla protezione temporanea, idealmente nella lingua del destinatario, e messe a disposizione anche attraverso siti web, app o annunci pubblicitari appositi. Gli Stati membri sono incoraggiati a mettere a disposizione un documento e una serie di informazioni simili anche alle persone ammissibili a una protezione adeguata ai sensi del diritto nazionale;

sui diritti dei beneficiari della protezione temporanea e di una protezione adeguata ai sensi del diritto nazionale, destinate ai centri che erogano servizi di integrazione, alle autorità locali, agli enti di sicurezza sociale, ai potenziali datori di lavoro e alle parti sociali. Ciò può avvenire mediante sessioni di informazione e formazione e incoraggiando i suddetti soggetti a partecipare a iniziative a livello dell’UE, come il patto per le competenze (18);

agevolare l’integrazione nel mercato del lavoro dei beneficiari della protezione temporanea e, se del caso, di una protezione adeguata ai sensi del diritto nazionale:

incoraggiando coloro che arrivano nell’UE a registrarsi tempestivamente presso i servizi pubblici per l’impiego locali, ad esempio fornendo informazioni al riguardo al loro arrivo o nei centri e nei servizi di accoglienza;

tenendo conto delle esigenze delle persone in fuga dalla guerra di aggressione della Russia nei confronti dell’Ucraina nel lavoro delle autorità nazionali e dei servizi pubblici per l’impiego:

prestando in primo luogo un’attenzione specifica alle professioni in cui i beneficiari della protezione temporanea e di una protezione adeguata ai sensi del diritto nazionale possono sostenere altre persone in fuga dalla guerra di aggressione della Russia nei confronti dell’Ucraina (ad esempio medici, infermieri, insegnanti e formatori, addetti all’educazione e cura della prima infanzia, consulenti del mercato del lavoro, come pure personale negli uffici dei servizi pubblici per l’impiego). Questo obiettivo potrebbe essere realizzato riducendo gli ostacoli all’accesso a tali professioni e cooperando con le autorità ucraine e la diaspora ucraina;

rivolgendo particolare attenzione all’accesso delle donne al mercato del lavoro e, in via prioritaria, rispondendo alle esigenze delle donne con bambini, anche per quanto riguarda i loro diritti di accesso all’educazione e cura della prima infanzia e all’istruzione scolastica, in quanto ciò può aiutarle a sfruttare le opportunità occupazionali;

incoraggiando l’inserimento in settori e professioni in cui sono state individuate carenze del mercato del lavoro negli Stati membri ospitanti. L’analisi effettuata dal Cedefop dei posti di lavoro vacanti in tutta Europa (19) può aiutare gli Stati membri a esaminare quali competenze siano necessarie e in quali ambiti, anche a livello regionale. Inoltre la relazione dell’Autorità europea del lavoro sulle principali occupazioni con carenze ed eccedenze (20) può aiutare gli Stati membri a individuare le esigenze;

sensibilizzando alla diversità sul posto di lavoro e fornendo corsi di orientamento civico/socio-culturale che rispecchino le esigenze di gruppi specifici (ad esempio donne, persone con disabilità, minoranze ecc.) e informando tali gruppi sui diritti di non discriminazione e su cosa fare in caso di violazione di tali diritti;

rafforzando il quadro abilitante per l’accesso ad attività di lavoro dipendente e di lavoro autonomo:

fornendo sostegno ai datori di lavoro che assumono persone in fuga dalla guerra di aggressione della Russia nei confronti dell’Ucraina e indennità per la creazione di start-up. Anche le imprese e le reti dell’economia sociale possono sostenere le iniziative di integrazione;

aprendo programmi di sostegno all’imprenditorialità alle persone in fuga dalla guerra di aggressione della Russia nei confronti dell’Ucraina che prevedano ad esempio formazione, tutoraggio, coaching, sostegno alla creazione di reti nonché strumenti di microfinanza, o una combinazione di misure di sostegno finanziario e non finanziario. A tal fine può essere utilizzato lo strumento «Better Entrepreneurship Policy» (21);

promuovendo programmi europei di sostegno all’imprenditorialità come Erasmus per giovani imprenditori (22) e la rete Enterprise Europe (23);

garantire a chi esercita un’attività di lavoro dipendente o autonomo il più ampio accesso possibile al mercato del lavoro:

affrontando il rischio di sfruttamento e di lavoro sommerso (24) tramite la cooperazione tra i diversi attori, comprese le autorità di contrasto e gli ispettorati del lavoro, in linea con l’approccio olistico promosso negli ultimi anni dalla piattaforma volta a contrastare il lavoro sommerso, dalla strategia dell’UE per la lotta alla tratta degli esseri umani (2021-2025) (25) e dal piano comune di contrasto della tratta per affrontare i rischi connessi alla tratta di esseri umani e sostenere le potenziali vittime tra le persone in fuga dalla guerra in Ucraina (26);

non avvalendosi della possibilità di cui all’articolo 12 della direttiva sulla protezione temporanea di dare la priorità di accesso al mercato del lavoro ai cittadini dell’UE e a quelli degli Stati vincolati dall’accordo sullo Spazio economico europeo o ai cittadini di paesi terzi che soggiornano legalmente e beneficiano di un’indennità di disoccupazione;

garantendo che le azioni sul mercato del lavoro includano sempre la prospettiva delle persone con disabilità, assicurando l’accessibilità delle informazioni e dei servizi, in linea con il principio 17 del pilastro europeo dei diritti sociali e con gli impegni assunti nel quadro della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità (CRPD).

Esempi di progetti pertinenti finanziati dall’UE

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I progetti finanziati dall’UE (27) possono essere fonte di ispirazione e illustrare le buone pratiche. Ad esempio i programmi di integrazione rapida, con una duplice attenzione per la lingua e per la formazione sul lavoro, si sono dimostrati particolarmente efficaci ai fini dell’integrazione dei richiedenti asilo e dei rifugiati.

Fostering Opportunities of Refugee Workers (FORWORK) (28) è un progetto pilota finanziato dal programma dell’Unione europea per l’occupazione e l’innovazione sociale, finalizzato all’integrazione nel mercato del lavoro di richiedenti asilo e rifugiati ospitati nei centri di accoglienza (CAS) in Piemonte e in Albania. Il progetto offre valutazioni delle competenze e servizi di tutoraggio specifici per genere, unitamente ad attività di formazione linguistica e professionale, al fine di elaborare un piano di integrazione individualizzato.

Un altro progetto pilota finanziato dal programma dell’Unione europea per l’occupazione e l’innovazione sociale è Fast-track Action Boost (FAB) (29), che assume una prospettiva incentrata sulle città per accelerare i percorsi di integrazione dei rifugiati e delle loro famiglie nel mercato del lavoro, con particolare attenzione alle donne rifugiate. Il partenariato del progetto ha riunito Belgrado, Berlino, Madrid, Milano, Stoccolma e Vienna.

Un esempio riuscito di partenariato multipartecipativo è il progetto Labour INT (30), che promuove percorsi di integrazione a più livelli (dagli arrivi al luogo di lavoro, passando per l’istruzione, la formazione e l’inserimento professionale) per i richiedenti asilo e i rifugiati sulla base dell’interesse e delle capacità delle imprese, delle camere dell’industria e del commercio, dei sindacati e delle associazioni di migranti.

Tra gli esempi di progetti finanziati dall’FSE incentrati sull’integrazione delle donne migranti nel mercato del lavoro figurano Stark im Beruf (31) (Germania) per le madri provenienti da un contesto migratorio, Mirjam (32) per le donne che arrivano in Svezia e CIAO (33) (Lussemburgo) per le donne provenienti da un contesto migratorio.

2.2   Mappatura delle competenze e rapido riconoscimento delle qualifiche

Ai fini di una rapida integrazione nel mercato del lavoro, i beneficiari della protezione temporanea e di una protezione adeguata ai sensi del diritto nazionale devono poter dimostrare le competenze e le qualifiche di cui dispongono. Diversi Stati membri stanno predisponendo procedure per la valutazione dell’equivalenza degli studi e delle qualifiche nel caso in cui sia disponibile la relativa documentazione e, qualora non lo sia, per la convalida delle competenze come pure dell’apprendimento e dell’esperienza precedenti (ad esempio mediante test, valutazione pratica delle competenze o dimostrazioni delle competenze, colloqui o autovalutazione online). È importante che tali misure non introducano inutili ostacoli all’accesso effettivo al mercato del lavoro, quali ad esempio requisiti linguistici.

Per accedere alle professioni regolamentate, come diverse categorie di professioni nei settori della sanità e dell’insegnamento, sono di norma necessari una valutazione e un riconoscimento formale della qualifica straniera. La raccomandazione relativa al riconoscimento delle qualifiche, che fornisce orientamenti e suggerimenti pratici per assicurare un processo di riconoscimento rapido, equo e flessibile, ha ulteriormente evidenziato l’importanza di agevolare il riconoscimento accademico, ad esempio dei diplomi universitari. Tuttavia la maggior parte dei programmi di apprendimento, compresi l’apprendimento o i certificati acquisiti nel mercato del lavoro e gestiti dal datore di lavoro, non sono collegati a professioni regolamentate. Inoltre molte persone possono anche aver acquisito competenze attraverso il lavoro, la gestione di un’impresa o in altri contesti come il volontariato. Tali competenze possono essere molto preziose nel mercato del lavoro, ma rischiano di non venire riconosciute e di non essere prese nella giusta considerazione.

La Commissione offre diversi strumenti relativi alle competenze per gli utenti finali e gli intermediari, come lo strumento di determinazione delle competenze per i cittadini di paesi terzi (34), ora disponibile anche in lingua ucraina. Lo strumento, che può sostenere le persone di lingua ucraina in cerca di lavoro o che desiderano proseguire la formazione e gli studi, mappa le competenze e raccoglie le prove delle qualifiche e dell’esperienza nell’ambito di un colloquio strutturato. La classificazione europea di abilità, competenze, qualifiche e occupazioni (ESCO) (35) da giugno sarà disponibile anche in lingua ucraina per facilitare l’uso dello strumento di determinazione delle competenze e di strumenti analoghi utilizzati da soggetti privati. L’ePortfolio Europass (36) è disponibile in ucraino dalla fine di aprile 2022. La Commissione si sta inoltre preparando ad avviare l’iniziativa pilota relativa a un bacino di talenti dell’UE (37) attraverso lo sviluppo di un portale web a livello dell’UE, tramite il quale le persone fuggite dall’Ucraina potranno registrare le proprie competenze e segnalare il proprio interesse a trovare un impiego, facilitando così la mappatura delle competenze disponibili in tale comunità e le potenziali corrispondenze con i datori di lavoro. La progettazione dell’iniziativa pilota sta progredendo in consultazione con gli Stati membri e i principali portatori di interessi.

Per garantire che le qualifiche ucraine possano essere comprese più facilmente a livello transfrontaliero dai datori di lavoro come pure dagli erogatori di istruzione e formazione, la Commissione ha collaborato con la Fondazione europea per la formazione professionale (ETF), le autorità ucraine (38) e gli Stati membri dell’UE per confrontare il quadro nazionale delle qualifiche ucraino e il quadro europeo delle qualifiche (EQF). L’ETF ha creato una piattaforma di risorse (39) per aiutare sia le persone in fuga dalla guerra di aggressione della Russia nei confronti dell’Ucraina con informazioni su come proseguire l’istruzione e la formazione e come chiedere assistenza per ottenere il riconoscimento delle loro qualifiche, sia coloro che hanno bisogno di aiuto per interpretarle. La Commissione sta inoltre esplorando le possibilità offerte dalle credenziali digitali europee per l’apprendimento per rilasciare nuovamente i diplomi in formato digitale a coloro che non dispongono dei documenti necessari, essendo fuggiti dalla guerra.

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La Commissione invita gli Stati membri, nel contesto dell’adozione di misure riguardanti la mappatura e il riconoscimento delle competenze e delle qualifiche, a:

garantire che le competenze e le qualifiche delle persone possano essere considerate, valutate e riconosciute rapidamente, secondo necessità, indipendentemente dalla disponibilità o meno della documentazione, ad esempio attraverso il sostegno per quanto riguarda la preparazione dei CV, i test delle competenze e il recupero delle qualifiche mancanti. La cooperazione tra i servizi pubblici per l’impiego, le parti sociali, le istituzioni responsabili della convalida e del riconoscimento delle qualifiche, quali i centri nazionali di informazione sul riconoscimento accademico (40), come pure con le autorità ucraine, è indispensabile per sostenere una mappatura e un riconoscimento delle competenze e delle qualifiche rapidi, gratuiti e semplici nonché per garantire l’effettiva disponibilità delle informazioni su tali opzioni per le persone in fuga dalla guerra di aggressione della Russia nei confronti dell’Ucraina;

incoraggiare i servizi responsabili della valutazione e del riconoscimento dell’esperienza e dell’apprendimento precedenti, compreso l’apprendimento non formale e informale, a impegnarsi in modo proattivo con le persone in fuga dalla guerra di aggressione della Russia nei confronti dell’Ucraina e con le organizzazioni che le sostengono, al fine di garantire che le persone con competenze di ogni tipo possano essere aiutate a individuare e mappare le loro competenze.

Esempi di progetti pertinenti finanziati dall’UE

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In Belgio (Vallonia), i centri di convalida delle competenze (41), finanziati dall’FSE, possono aiutare le persone con esperienza professionale in fuga dalla guerra di aggressione della Russia nei confronti dell’Ucraina a ottenere la convalida ufficiale e gratuita delle loro competenze. Il riconoscimento ufficiale è utile a dimostrare le competenze a un datore di lavoro, a riprendere la formazione con una dispensa o ad accedere a una professione.

2.3   Istruzione e formazione professionale iniziale

La Commissione collabora con la Fondazione europea per la formazione professionale per sostenere il proseguimento dell’apprendimento da parte dei discenti dell’istruzione e formazione professionale (IFP) attraverso strumenti online. La Fondazione europea per la formazione professionale in particolare collabora con le autorità ucraine e altri partner per individuare e raccogliere contenuti di apprendimento e risorse per la formazione online, quali microcorsi e brevi moduli professionali degli Stati membri e dei paesi partner, che potrebbero essere ampiamente diffusi per offrire ai discenti sfollati provenienti dall’Ucraina opportunità di apprendimento funzionali al conseguimento di specifiche competenze IFP e microcredenziali.

Indagine sulle misure relative all’IFP

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Per raccogliere informazioni sulle misure relative all’IFP finora adottate negli Stati membri e per sostenere gli scambi di buone pratiche, nel marzo 2022 la Commissione ha avviato un’indagine tra i membri del comitato consultivo per la formazione professionale, i direttori generali dell’istruzione e della formazione professionale, le associazioni europee di erogatori di IFP e i membri del patto per le competenze (imprese, associazioni, camere di commercio, erogatori di formazione e altri).

I risultati preliminari (42) offrono una panoramica delle azioni intraprese finora dagli Stati membri e forniscono esempi di buone pratiche che possono servire da ispirazione per altri. Tra queste figurano le procedure accelerate, l’equivalenza degli studi e le procedure di convalida, i piani individuali, il tutoraggio e la consulenza, l’apprendimento basato sul lavoro e corsi preparatori, comprese le competenze linguistiche e interpersonali.

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La Commissione invita gli Stati membri a:

garantire un rapido accesso all’IFP iniziale, compresi gli apprendistati e, in collaborazione con le parti sociali ed economiche, ampliare l’offerta di opportunità di apprendistato e apprendimento basato sul lavoro di qualità, in linea con i principi del quadro europeo per apprendistati efficaci e di qualità (43), anche per quanto riguarda la retribuzione;

sostenere gli erogatori di IFP attraverso finanziamenti supplementari, una maggiore flessibilità nell’adattamento dei programmi di formazione alle esigenze dei discenti in fuga dalla guerra di aggressione della Russia nei confronti dell’Ucraina e valutando la possibilità di assumere i beneficiari della protezione temporanea o di una protezione adeguata ai sensi del diritto nazionale che sono insegnanti e formatori dell’IFP;

riconoscere le esperienze di apprendimento e le qualifiche precedenti utilizzando i processi di convalida esistenti per assegnare correttamente percorsi di apprendimento specifici; coinvolgere inoltre le parti sociali ed economiche per aiutare i giovani discenti provenienti dall’Ucraina a sostenere un esame professionale finalizzato al rilascio di certificati professionali basati sulle competenze;

esplorare le possibilità esistenti per prolungare i soggiorni di mobilità Erasmus+ in corso per i discenti ucraini dell’istruzione e formazione professionale che non sono in grado di tornare a casa e che potrebbero richiedere la protezione temporanea.

Esempi di progetti pertinenti finanziati dall’UE

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Con Prima cameră, un progetto realizzato a Bucarest con il confinanziamento dell’FSE, la scuola professionale Concordia (44) fornisce servizi di formazione e consulenza a sostegno dell’integrazione sociale dei bambini e dei giovani che hanno recentemente beneficiato della tutela di sistemi di protezione dello Stato. La scuola professionale fornisce la certificazione delle loro competenze nonché orientamento per l’occupazione e l’impiego. I servizi integrati sostengono inoltre i giovani che non godono più della tutela del sistema affittando alloggi e stanze disponibili all’interno del centro di transito Concordia. Attualmente ricevono sostegno anche le persone in fuga dalla guerra di aggressione della Russia nei confronti dell’Ucraina.

2.4   Opportunità di miglioramento del livello delle competenze e di riqualificazione per gli adulti per facilitarne l’accesso al mercato del lavoro

I beneficiari della protezione temporanea devono avere accesso alle opportunità di istruzione per gli adulti, alla formazione professionale e alle esperienze pratiche sul luogo di lavoro. La formazione pratica sul lavoro si è dimostrata molto efficace nell’integrazione di migranti e rifugiati. Inoltre il miglioramento delle competenze trasversali e tecniche (comprese le competenze imprenditoriali, lo sviluppo personale e l’alfabetizzazione informatica), in particolare la formazione linguistica (anche attraverso attività sul lavoro), è un elemento essenziale per una piena partecipazione al mercato del lavoro e alla società (anche in termini di consapevolezza dei migranti e di godimento dei loro diritti). Investendo oggi nelle competenze delle persone in fuga dalla guerra di aggressione della Russia nei confronti dell’Ucraina, gli Stati membri possono anche fornire un importante contributo alla futura ricostruzione dell’Ucraina.

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La Commissione invita gli Stati membri, nel contesto dell’adozione di misure riguardanti l’istruzione e la formazione per gli adulti, a:

fornire il prima possibile ai beneficiari opportunità mirate di miglioramento del livello delle competenze e di riqualificazione, istruzione e formazione professionale e/o esperienze pratiche sul luogo di lavoro, tenendo conto delle esigenze di gruppi specifici (ad esempio donne, persone con disabilità, minoranze) e aiutandoli ad avvalersi proficuamente di tali opportunità. Gli Stati membri sono incoraggiati a collaborare con gli erogatori di istruzione e formazione, le parti sociali ed economiche e il settore privato, al fine di garantire che tali opportunità siano coerenti con le esigenze del mercato del lavoro e le carenze di competenze;

predisporre misure di sostegno e attività di sensibilizzazione per favorire l’utilizzo da parte dei beneficiari delle opportunità di miglioramento del livello delle competenze e di riqualificazione, tra cui assistenza nell’individuazione dei programmi adeguati e sostegno finanziario (quali assegni di formazione e conti individuali di apprendimento).

Esempi di progetti pertinenti finanziati dall’UE

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Il centro di competenze Omnia (45), sostenuto da ERASMUS+, fornisce servizi agli immigrati a Espoo (Finlandia) per accrescere le loro competenze professionali e promuoverne l’occupazione. Organizza, tra l’altro, attività di formazione, coaching, consulenza e corsi di lingua finlandese.

Il progetto Bremer IntegrationsQualifizierung (46), finanziato dall’FSE in Germania, verte sull’accesso all’apprendimento e sulla creazione di percorsi occupazionali per gli immigrati di età compresa tra i 18 e i 26 anni, anche attraverso corsi di lingua intensivi. Gestito dalla Croce Rossa, questo progetto fornisce già sostegno ai giovani in fuga dalla guerra in Ucraina.

2.5   Opportunità per il completamento dell’istruzione degli adulti

Gli Stati membri possono consentire agli adulti che godono della protezione temporanea di accedere al sistema di istruzione generale. Ciò può essere utile per le persone che non hanno potuto completare l’istruzione formale iniziale e ottenere un titolo di istruzione secondaria superiore o che hanno dovuto interrompere gli studi superiori a causa dell’invasione, o per le persone che non hanno avuto l’opportunità di intraprendere studi superiori. Tali sforzi andranno a beneficio non solo delle persone interessate, ma anche dell’UE e, in ultima analisi, dell’Ucraina.

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La Commissione invita gli Stati membri, nel contesto dell’adozione di misure nazionali riguardanti il completamento dell’istruzione degli adulti, a:

offrire agli adulti in fuga dalla guerra di aggressione della Russia nei confronti dell’Ucraina possibilità di accesso all’istruzione generale, anche attraverso la scuola della seconda opportunità. Tali possibilità dovrebbero essere flessibili e mirate, e tenere conto delle esigenze dei beneficiari della protezione temporanea e di una protezione adeguata ai sensi del diritto nazionale. A tal fine, gli Stati membri sono invitati a collaborare con i portatori di interessi, compresi quelli della società civile e dei servizi di comunità, per aiutare le persone ad avvalersi proficuamente di tali possibilità;

offrire opportunità agli adulti in fuga dalla guerra di aggressione della Russia nei confronti dell’Ucraina che desiderano iscriversi a un istituto di istruzione superiore per completare gli studi già avviati o iniziare nuovi percorsi. A tal fine, gli Stati membri possono incoraggiare e sostenere gli istituti di istruzione superiore affinché ne accettino l’iscrizione o consentano loro di continuare a studiare a distanza, ad esempio attraverso la promozione della cooperazione tra istituti di istruzione superiore dell’UE e ucraini, anche per facilitare il loro reinserimento nel sistema ucraino, se del caso;

fornire accesso alle infrastrutture, quali i centri di esame e le attrezzature informatiche, e cooperare con le autorità ucraine per consentire agli sfollati di sostenere esami di ammissione per accedere all’istruzione superiore ucraina.

3.   SOSTEGNO DEI FONDI DELL’UE

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Le azioni delineate nella presente comunicazione possono essere sostenute da vari fondi e iniziative dell’UE. Le recenti modifiche dei regolamenti esistenti hanno riguardato soprattutto i fondi non spesi nel periodo di programmazione 2014-2020, in particolare il Fondo sociale europeo (FSE), il Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR), il Fondo di aiuti europei agli indigenti (FEAD) e il Fondo Asilo, migrazione e integrazione (AMIF).

L’iniziativa CARE («Azione di coesione a favore dei rifugiati in Europa»), modificando i regolamenti che disciplinano i fondi (47), si è concentrata sulla concessione agli Stati membri di una maggiore flessibilità per mobilitare rapidamente i fondi di coesione dell’UE, senza modificarne la portata.

Iniziativa CARE

Le principali modifiche introdotte dal regolamento CARE sono le seguenti:

sostegno alle operazioni volte a far fronte alla crisi ucraina a decorrere dal 24 febbraio 2022, anche per le richieste presentate dopo tale data;

gli Stati membri possono utilizzare l’FSE o il FESR per sostenere azioni ammissibili a titolo dell’altro fondo senza alcuna limitazione. Ad esempio, le risorse del FESR destinate a progetti infrastrutturali possono essere riassegnate all’inclusione sociale, all’assistenza e all’istruzione per misure del tipo FSE e, viceversa, le risorse dell’FSE possono essere utilizzate per finanziare attrezzature e infrastrutture per i rifugiati in fuga dalla guerra di aggressione della Russia nei confronti dell’Ucraina;

gli Stati membri possono beneficiare di un rimborso del 100 % delle spese dichiarate alla Commissione fino al 30 giugno 2022 (48);

gli Stati membri possono anche programmare la loro dotazione REACT-EU (fino a 10 miliardi di EUR in totale) per affrontare la crisi;

gli Stati membri hanno ricevuto 3,5 miliardi di EUR di prefinanziamento REACT-EU supplementare (a beneficio in particolare degli Stati membri che hanno accolto il maggior numero di persone in fuga dalla guerra di aggressione della Russia nei confronti dell’Ucraina (49));

gli Stati membri possono utilizzare un nuovo costo unitario di 40 EUR alla settimana per persona, il che permetterà di fornire un aiuto immediato semplificando nel contempo le norme sulla dichiarazione di spesa (50).

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Il regolamento (UE) 2022/585, adottato il 6 aprile (51), proroga di un anno il periodo di attuazione dell’AMIF (Fondo Asilo, migrazione e integrazione) così come dell’ISF (Fondo Sicurezza interna) Frontiere e visti e dell’ISF Polizia (fino a giugno 2024) e sblocca i fondi AMIF 2014-2020 precedentemente destinati a scopi specifici.

Per aiutare gli Stati membri a sfruttare al massimo le possibilità di finanziamento e le modalità di programmazione disponibili, la Commissione ha stilato un elenco indicativo di misure ammissibili nell’ambito dell’FSE, del FEAD, del FESR, dell’AMIF e dell’ISF Frontiere e visti, e ha creato una pagina web di domande e risposte (52), accessibile principalmente, ma non esclusivamente, alle autorità del programma, per fornire risposte rapide e coordinate agli Stati membri.

L’FSE può contribuire a finanziare la maggior parte delle misure presentate nelle sezioni precedenti, tra cui il tutoraggio, l’orientamento professionale, il miglioramento del livello delle competenze e la riqualificazione, l’inserimento occupazionale, gli apprendistati e i tirocini, il sostegno ai servizi pubblici per l’impiego, nonché disposizioni volte a evitare la discriminazione e a garantire l’accessibilità delle informazioni a tutti i lavoratori. L’FSE può inoltre sostenere i costi relativi al personale che lavora con le persone in fuga dalla guerra di aggressione della Russia nei confronti dell’Ucraina, alla frontiera o altrove negli Stati membri, nonché l’istruzione per minori e adulti e l’accesso ai servizi sanitari, abitativi e sociali.

Oltre a ciò, il FESR può sostenere l’accesso ai servizi generali non segregati nei settori dell’istruzione, dell’occupazione e della formazione, degli alloggi, dell’assistenza sanitaria e sociale attraverso lo sviluppo di infrastrutture accessibili (ad esempio costruzione/ristrutturazione/ampliamento) e le relative attrezzature. I fondi dell’AMIF come pure i fondi dell’ISF Frontiere e visti e dell’ISF Polizia possono coprire le esigenze di prima accoglienza delle persone in fuga dalla guerra di aggressione della Russia nei confronti dell’Ucraina e, nel caso dell’AMIF, sostenerne l’integrazione nei paesi ospitanti.

In aggiunta alla sua missione principale di migliorare le opportunità di occupazione nel lungo periodo, l’FSE può sostenere misure di emergenza, ad esempio per quanto riguarda l’assistenza alimentare e materiale di base e i costi di alloggio o di trasporto, a condizione che a queste sia abbinato un percorso di integrazione individuale nel paese che fornisce l’assistenza. Il FEAD ha un ambito di applicazione ancora più ampio e può essere impiegato a prescindere dallo status e dalla residenza dei destinatari per l’assistenza materiale di base, ad esempio prodotti alimentari, prodotti per l’igiene, articoli per neonati e bambini, ecc.

Possono inoltre essere utilizzati i finanziamenti nell’ambito di InvestEU, in particolare nel quadro della garanzia per le competenze e l’istruzione, per aiutare le persone a migliorare le loro competenze, oppure per ampliare l’offerta delle organizzazioni di istruzione e formazione, come pure nel lavoro autonomo e a sostegno delle imprese che assumono e formano gli sfollati. Inoltre lo strumento di sostegno tecnico (53) potrà, su richiesta, fornire assistenza tecnica agli Stati membri per facilitare l’accesso all’occupazione e alla formazione, l’inclusione sociale e l’istruzione.

La flessibilità intrinseca di Erasmus+ ha permesso di mobilitare le opportunità di finanziamento offerte dal programma. Gli insegnanti e i formatori in fuga dalla guerra di aggressione della Russia nei confronti dell’Ucraina possono, ad esempio, ricevere sostegno finanziario destinato a facilitare la loro integrazione e ad aiutarli ad acquisire le competenze necessarie per lavorare nei sistemi di istruzione dell’UE. Personale qualificato può essere inviato, a titolo temporaneo, nelle regioni in cui sono ospitate le persone in fuga dalla guerra di aggressione della Russia nei confronti dell’Ucraina. Gli alunni possono inoltre essere accolti rapidamente dagli istituti di istruzione e formazione che partecipano ai progetti di cooperazione Erasmus+. I fondi dei progetti di cooperazione Erasmus+ possono essere utilizzati in modo flessibile per facilitare l’integrazione dei minori in fuga dalla guerra di aggressione della Russia nei confronti dell’Ucraina.

Infine eventuali esigenze connesse al sostegno delle persone in fuga dalla guerra di aggressione della Russia nei confronti dell’Ucraina possono ancora essere prese in considerazione nei lavori in corso per la preparazione dei programmi di coesione 2021-2027. Una volta adottati, tali programmi saranno utilizzati anche per finanziare misure a sostegno delle persone in fuga dalla guerra di aggressione della Russia nei confronti dell’Ucraina nei settori dell’occupazione, dell’istruzione e della formazione, dell’inclusione sociale, degli alloggi, dell’assistenza sanitaria e sociale, nonché dell’assistenza alimentare e materiale di base (a seguito dell’integrazione del FEAD nell’FSE+) (54). Le spese nell’ambito di questi programmi sono ammissibili a decorrere dal 1o gennaio 2021.

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La Commissione invita gli Stati membri a:

utilizzare al meglio i fondi disponibili per tutte le azioni riguardo alle quali la presente comunicazione fornisce orientamenti;

stabilire un coordinamento tra le varie autorità responsabili, comprese le autorità regionali e locali, per garantire la pertinenza e la complementarità;

coordinarsi con la Commissione e utilizzare la summenzionata pagina web di domande e risposte.

4.   CONCLUSIONI E PROSSIME TAPPE

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Gli Stati membri sono invitati a proseguire gli sforzi volti a sostenere le persone in fuga dalla guerra di aggressione della Russia nei confronti dell’Ucraina e ad agevolarne l’integrazione nel mercato del lavoro, in linea con gli orientamenti contenuti nella presente comunicazione e con le altre iniziative presentate finora a livello dell’UE. Sono incoraggiati a collaborare con i portatori di interessi pertinenti per garantire una risposta globale e coordinata e a servirsi di tutto il sostegno disponibile a livello dell’UE, compresi i finanziamenti.

La Commissione è pronta a proseguire i lavori con le autorità nazionali e gli altri portatori di interessi pertinenti e continuerà a fornire orientamenti alla luce dell’evolversi della situazione, anche attraverso la piattaforma di solidarietà e la piattaforma di domande e risposte relativa ai fondi. La Commissione continuerà inoltre a sostenere l’apprendimento reciproco tra gli Stati membri, a raccogliere informazioni sulle azioni intraprese dagli Stati membri (55), in particolare attraverso reti dedicate quali la rete europea dei servizi pubblici per l’impiego e il comitato consultivo per la formazione professionale, e a fornire informazioni pertinenti alle persone in fuga dalla guerra di aggressione della Russia nei confronti dell’Ucraina attraverso lo spazio web dedicato (56) e i social media. Ogni euro speso e ogni sforzo compiuto oggi per lo sviluppo umano delle persone in fuga dalla guerra di aggressione della Russia nei confronti dell’Ucraina contribuisce al futuro dell’UE e dell’Ucraina.


(1)  Dati più recenti tratti dal meccanismo dell’UE di preparazione e di gestione delle crisi nel settore della migrazione, costituito in forma di rete (rete del programma).

(2)  GU L 71 del 4.3.2022, pag. 1.

(3)  Come stabilito negli orientamenti operativi e nella comunicazione del 23 marzo, oltre che ai cittadini ucraini, l’articolo 2, paragrafo 1, della decisione di esecuzione (UE) 2022/382 del Consiglio prevede che debba essere concessa la protezione temporanea ai cittadini di paesi terzi o agli apolidi che beneficiano di protezione internazionale in Ucraina e ai loro familiari se risultano essere stati residenti in Ucraina il 24 febbraio 2022 o precedentemente. Per i cittadini di paesi terzi che soggiornavano in Ucraina il 24 febbraio o precedentemente sulla base di un permesso di soggiorno permanente e che non possono ritornare in condizioni sicure nel loro paese di origine, gli Stati membri devono applicare la protezione temporanea o una protezione adeguata ai sensi del loro diritto nazionale (articolo 2, paragrafo 2, della decisione di esecuzione del Consiglio). Gli Stati membri possono inoltre concedere protezione temporanea ad altri cittadini di paesi terzi che soggiornavano legalmente in Ucraina e che non possono ritornarvi (articolo 2, paragrafo 3, della decisione di esecuzione del Consiglio). Come stabilito negli orientamenti operativi, la protezione temporanea introdotta dalla decisione di esecuzione del Consiglio dura un anno dall’entrata in vigore della decisione, vale a dire dal 4 marzo 2022 al 4 marzo 2023, conformemente all’articolo 4, paragrafo 1, della direttiva 2001/55/CE. Se durante tale periodo il Consiglio non adotta una decisione, su proposta della Commissione, per porre fine alla protezione temporanea, essa sarà automaticamente prorogata di sei mesi, ossia fino al 4 settembre 2023, e successivamente di altri sei mesi, ossia fino al 4 marzo 2024.

(4)  Comunicazione della Commissione relativa agli orientamenti operativi per l’attuazione della decisione di esecuzione (UE) 2022/382 del Consiglio che accerta l’esistenza di un afflusso massiccio di sfollati dall’Ucraina ai sensi dell’articolo 5 della direttiva 2001/55/CE e che ha come effetto l’introduzione di una protezione temporanea (GU C 126 I del 21.3.2022, pag. 1).

(5)  COM(2022) 131 final.

(6)  Raccomandazione (UE) 2022/554 della Commissione del 5 aprile 2022 relativa al riconoscimento delle qualifiche delle persone in fuga a seguito dell’invasione russa dell’Ucraina (GU L 107 I del 6.4.2022, pag. 1).

(7)  Consiglio «Giustizia e affari interni»: piano in 10 punti (europa.eu).

(8)  Istituita dalla Commissione sulla base degli articoli da 24 a 27 della direttiva sulla protezione temporanea.

(9)  Informazioni per le persone in fuga dalla guerra in Ucraina | Commissione europea (europa.eu).

(10)  Ucraina: adozione finale di CARE | Fondo sociale europeo Plus (europa.eu) (solo in EN).

(11)  Sono in corso ulteriori azioni in questi settori - cfr. ad esempio le iniziative volte ad attuare il piano in 10 punti, compresa l’iniziativa «Case sicure»; per quanto riguarda l’istruzione la Commissione ha elaborato un orientamento politico per sostenere l’inclusione dei rifugiati ucraini nell’istruzione: considerazioni, principi chiave e pratiche (schooleducationgateway.eu).

(12)  Pilastro europeo dei diritti sociali | Commissione europea (europa.eu).

(13)  COM(2020) 758 final.

(14)  Piattaforma europea volta a contrastare il lavoro sommerso | Autorità europea del lavoro (europa.eu) (solo in EN).

(15)  Tali progetti sono stati finanziati anche tramite l’FSE. Cfr. ad esempio Integrazione migranti - Progetto P.I.U.Su.Pr.Eme (lavoro.gov.it).

(16)  EURES (europa.eu) è una rete europea di cooperazione di servizi per l’impiego, concepita per facilitare la libera circolazione dei lavoratori. Cfr. in particolare la sezione «Vita e lavoro».

(17)  Partenariato europeo per l’integrazione (europa.eu) (solo in EN). Il partenariato riunisce la Commissione europea e le cinque organizzazioni delle parti sociali ed economiche (CES, BusinessEurope, SMEunited, CEEP ed Eurochambres). Dall’avvio del partenariato nel 2017 le parti sociali ed economiche hanno attuato un’ampia gamma di azioni nel campo dell’integrazione nel mercato del lavoro in oltre 20 paesi dell’UE. La Commissione europea ha cofinanziato diversi progetti innovativi per aiutare i rifugiati e altri migranti a integrarsi nel mercato del lavoro; sta inoltre collaborando con le parti sociali ed economiche per rafforzare il partenariato europeo per l’integrazione e includervi l’integrazione nel mercato del lavoro delle persone in fuga a seguito dell’invasione russa dell’Ucraina.

(18)  Il patto per le competenze è un modello di impegno condiviso per lo sviluppo delle competenze in Europa. La Commissione sta mobilitando i portatori di interessi che partecipano al patto al fine di offrire opportunità concrete di formazione e occupazione alle persone in fuga a seguito dell’invasione russa dell’Ucraina.

(19)  Skills-OVATE | CEDEFOP (europa.eu) (solo in EN).

(20)  Analisi 2021 delle principali occupazioni con carenze ed eccedenze | Autorità europea del lavoro (europa.eu) (solo in EN).

(21)  Home | Strumento «Better Entrepreneurship Policy»: sviluppato dall’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economici e dalla Commissione, si tratta di uno strumento online ideato per i responsabili politici e altre parti interessate a livello locale, regionale e nazionale che desiderano scoprire in che modo la politica pubblica può sostenere i giovani, le donne, i migranti e i disoccupati nella creazione d’impresa e nel lavoro autonomo, come pure lo sviluppo di imprese sociali.

(22)  Erasmus per giovani imprenditori (erasmus-entrepreneurs.eu): contribuisce a fornire agli aspiranti imprenditori europei le competenze necessarie per avviare e/o gestire con successo una piccola impresa in Europa.

(23)  Rete Enterprise Europe (europa.eu): aiuta le imprese a innovare e a crescere su scala internazionale. Si tratta della più grande rete al mondo di sostegno a favore delle piccole e medie imprese (PMI).

(24)  Cfr. ad esempio la notifica di allarme rapido - Guerra in Ucraina: i rifugiati che arrivano nell’UE dall’Ucraina sono a rischio di sfruttamento nell’ambito della tratta di esseri umani | Europol (europa.eu) (solo in EN).

(25)  COM(2021) 171 final.

(26)  Un nuovo piano antitratta volto a proteggere le persone in fuga dalla guerra in Ucraina (europa.eu) (solo in EN).

(27)  Esempi dei progetti sono disponibili sul sito web dell’FSE, sul sito web dell’FSE+ (solo in EN) e sul sito web europeo sull’integrazione (solo in EN). I più recenti esempi di buone pratiche sull’integrazione dei rifugiati e dei migranti sono sintetizzati nelle relazioni finali e tematiche delle conferenze di apprendimento reciproco del 2021, 2020 e 2019.

(28)  Forwork.

(29)  FAB.

(30)  Labour-INT.

(31)  Stark im Beruf.

(32)  Mirjam.

(33)  CIAO.

(34)  Strumento di determinazione delle competenze (europa.eu): questo strumento multilingue è destinato alle organizzazioni che offrono assistenza ai cittadini di paesi terzi. Esso aiuta a mappare le competenze, le qualifiche e le esperienze lavorative dei cittadini di paesi terzi e offre loro una consulenza personalizzata sulla strada da seguire, ad esempio per ottenere il riconoscimento dei diplomi o la convalida delle competenze, proseguire la formazione o rivolgersi ai servizi di sostegno all’occupazione.

(35)  Homepage (europa.eu): ESCO è la classificazione europea multilingue delle abilità, competenze e occupazioni. Funziona come un dizionario, descrivendo, individuando e classificando le occupazioni e le competenze professionali pertinenti per il mercato del lavoro dell’UE e per l’istruzione e la formazione.

(36)  Home | Europass: si tratta di una serie di strumenti online che aiutano gli utenti a creare CV e lettere di accompagnamento, ma anche a trovare posti di lavoro e corsi nell’UE.

(37)  Le tappe per l’avvio dell’iniziativa pilota sono delineate nella comunicazione della Commissione «Attirare competenze e talenti nell’UE» del 27 aprile 2022 (COM(2022) 657 final).

(38)  Quali il ministero dell’Istruzione, l’agenzia nazionale delle qualifiche, l’agenzia nazionale per la garanzia della qualità nell’istruzione superiore, il centro ENIC/NARIC.

(39)  Informazioni sull’istruzione e sull’occupazione per gli ucraini e i paesi dell’UE | ETF (europa.eu) (solo in EN).

(40)  ENIC-NARIC: la rete ENIC-NARIC (rete europea dei centri di informazione e dei centri nazionali di informazione sul riconoscimento accademico dell’Unione europea) ha sviluppato il progetto Q-entry di Erasmus+, una banca dati che contempla gli Stati membri e paesi terzi e fornisce informazioni sui titoli di studio che danno accesso all’istruzione superiore.

(41)  CVDC | Site de la validation des compétences (validationdescompetences.be).

(42)  Risultati preliminari: indagine sull’integrazione dei rifugiati ucraini nell’istruzione e formazione professionale (IFP) - Occupazione, affari sociali e inclusione - Commissione europea (europa.eu) (solo in EN).

(43)  Raccomandazione del Consiglio del 15 marzo 2018 relativa a un quadro europeo per apprendistati efficaci e di qualità (GU C 153 del 2.5.2018, pag. 1).

(44)  Il commissario Schmit visita i progetti finanziati dall’FSE in Romania a sostegno dei rifugiati dall’Ucraina | Fondo sociale europeo Plus (europa.eu) (solo in EN).

(45)  Support and training for immigrants at the Omnia Skills Centre | Omnia.

(46)  Creare percorsi occupazionali per gli immigrati attraverso l’apprendimento delle lingue | Fondo sociale europeo Plus (europa.eu) (solo in EN).

(47)  Il regolamento (UE) n. 1303/2013 recante disposizioni comuni sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo, sul Fondo di coesione, sul Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale e sul Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca e disposizioni generali sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo, sul Fondo di coesione e sul Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca, e che abroga il regolamento (CE) n. 1083/2006 (GU L 347 del 20.12.2013, pag. 320)del Consiglio il regolamento (UE) n. 223/2014 relativo al Fondo di aiuti europei agli indigenti (GU L 72 del 12.3.2014, pag. 1).

(48)  Per il periodo contabile che decorre dal 1o luglio 2021 fino al 30 giugno 2022.

(49)  Aumento del prefinanziamento REACT-EU iniziale pari all’11 % fino al 15 % per tutti gli Stati membri e fino al 45 % per gli Stati membri in prima linea (HU, PL, RO, SK) e per quelli con il maggior numero di arrivi rispetto alla loro popolazione (oltre l’1 % della loro popolazione al 23 marzo: AT, BG, CZ, EE, LT).

(50)  Ucraina: rendere più facile e rapido per gli Stati membri l’utilizzo dei fondi di coesione a sostegno delle esigenze immediate dei rifugiati | Fondo sociale europeo Plus (europa.eu) (solo in EN). Tale costo unitario si applicherà a ciascuna delle persone cui è stata concessa la protezione temporanea ai sensi della direttiva sulla protezione temporanea, fino a 13 settimane dopo il loro arrivo.

(51)  Regolamento (UE) 2022/585, che modifica i regolamenti (UE) n. 514/2014 recante disposizioni generali sul Fondo asilo, migrazione e integrazione e sullo strumento di sostegno finanziario per la cooperazione di polizia, la prevenzione e la lotta alla criminalità e la gestione delle crisi, (UE) n. 516/2014 che istituisce il Fondo Asilo, migrazione e integrazione e (UE) 2021/1147 che istituisce il Fondo Asilo, migrazione e integrazione.

(52)  Si tratta di una pagina web semipubblica, accessibile principalmente, ma non esclusivamente, alle autorità del programma.

(53)  Regolamento (UE) 2021/240 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 10 febbraio 2021, che istituisce uno strumento di sostegno tecnico.

(54)  La Commissione ha pubblicato un «Manuale sull’uso dei fondi dell’UE per l’integrazione delle persone provenienti da un contesto migratorio per il periodo di programmazione 2021-2027» (solo in EN) per promuovere l’uso del FESR, dell’FSE+ e dell’AMIF in modo complementare per l’integrazione delle persone provenienti da un contesto migratorio.

(55)  Avvalendosi di indagini e di ulteriori attività di monitoraggio, come quelle svolte dalle agenzie Eurofound, Cedefop ed ETF.

(56)  Informazioni per le persone in fuga dalla guerra in Ucraina | Commissione europea (europa.eu).


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