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Document 52022IP0032

Risoluzione del Parlamento europeo del 16 febbraio 2022 su una strategia europea per le energie rinnovabili offshore (2021/2012(ΙΝΙ))

GU C 342 del 6.9.2022, p. 66–77 (BG, ES, CS, DA, DE, ET, EL, EN, FR, HR, IT, LV, LT, HU, MT, NL, PL, PT, RO, SK, SL, FI, SV)
GU C 342 del 6.9.2022, p. 55–66 (GA)

6.9.2022   

IT

Gazzetta ufficiale dell’Unione europea

C 342/66


P9_TA(2022)0032

Strategia europea per le energie rinnovabili offshore

Risoluzione del Parlamento europeo del 16 febbraio 2022 su una strategia europea per le energie rinnovabili offshore (2021/2012(ΙΝΙ))

(2022/C 342/08)

Il Parlamento europeo,

visto il trattato sul funzionamento dell'Unione europea, in particolare l'articolo 194,

vista la direttiva 2003/87/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 13 ottobre 2003, che istituisce un sistema per lo scambio di quote di emissioni dei gas a effetto serra nella Comunità e che modifica la direttiva 96/61/CE del Consiglio (1),

vista la direttiva 2014/89/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 23 luglio 2014, che istituisce un quadro per la pianificazione dello spazio marittimo (2),

vista la direttiva (UE) 2018/2001 del Parlamento europeo e del Consiglio, dell'11 dicembre 2018, sulla promozione dell'uso dell'energia da fonti rinnovabili (3) («direttiva sulle energie rinnovabili»),

visto il regolamento (UE) n. 347/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17 aprile 2013, sugli orientamenti per le infrastrutture energetiche transeuropee e che abroga la decisione n. 1364/2006/CE e che modifica i regolamenti (CE) n. 713/2009, (CE) n. 714/2009 e (CE) n. 715/2009 (4) (regolamento TEN-E),

visto il regolamento (UE) n. 1316/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, dell'11 dicembre 2013, che istituisce il meccanismo per collegare l'Europa e che modifica il regolamento (UE) n. 913/2010 e che abroga i regolamenti (CE) n. 680/2007 e (CE) n. 67/2010 (5), attualmente oggetto di revisione,

visto il regolamento (UE) 2018/1999 del Parlamento europeo e del Consiglio, dell'11 dicembre 2018, sulla governance dell'Unione dell'energia e dell'azione per il clima che modifica i regolamenti (CE) n. 663/2009 e (CE) n. 715/2009 del Parlamento europeo e del Consiglio, le direttive 94/22/CE, 98/70/CE, 2009/31/CE, 2009/73/CE, 2010/31/UE, 2012/27/UE e 2013/30/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, le direttive del Consiglio 2009/119/CE e (UE) 2015/652 e che abroga il regolamento (UE) n. 525/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio (6),

vista la sua risoluzione del 6 febbraio 2018 su un nuovo slancio all'innovazione nel settore dell'energia pulita (7),

vista la sua risoluzione del 14 marzo 2019 sul cambiamento climatico: visione strategica europea a lungo termine per un'economia prospera, moderna, competitiva e climaticamente neutra in conformità dell'accordo di Parigi (8),

vista la sua risoluzione del 15 gennaio 2020 sul Green Deal europeo (9),

vista la sua risoluzione del 10 luglio 2020 su un approccio europeo globale allo stoccaggio dell'energia (10),

vista la sua risoluzione del 25 novembre 2020 su una nuova strategia industriale per l'Europa (11),

vista la sua risoluzione del 19 maggio 2021 su una strategia europea per l'idrogeno (12),

vista la sua risoluzione del 19 maggio 2021 su una strategia europea per l'integrazione del sistema energetico (13),

vista la sua risoluzione del 7 luglio 2021 sull'impatto provocato sul settore della pesca dagli impianti eolici offshore e da altri sistemi energetici rinnovabili (14),

vista la comunicazione della Commissione dell'11 dicembre 2019 sul Green Deal europeo (COM(2019)0640),

vista la comunicazione della Commissione, del 10 marzo 2020, dal titolo «Una nuova strategia industriale per l'Europa» (COM(2020)0102),

vista la comunicazione della Commissione del 20 maggio 2020 intitolata «Strategia dell'UE sulla biodiversità per il 2030 — Riportare la natura nella nostra vita»(COM(2020)0380) e la relativa risoluzione del 9 giugno 2021 con lo stesso titolo (15),

vista la comunicazione della Commissione dell'8 luglio 2020 dal titolo «Una strategia per l'idrogeno per un'Europa climaticamente neutra» (COM(2020)0301),

vista la comunicazione della Commissione dell'8 luglio 2020 dal titolo «Energia per un'economia climaticamente neutra: strategia dell'UE per l'integrazione del sistema energetico» (COM(2020)0299),

vista la comunicazione della Commissione del 17 settembre 2020 dal titolo «Un traguardo climatico 2030 più ambizioso per l'Europa — Investire in un futuro a impatto climatico zero nell'interesse dei cittadini» (COM(2020)0562),

vista la relazione della Commissione del 14 ottobre 2020 dal titolo «Relazione 2020 sullo stato dell'Unione dell'energia in applicazione del regolamento (UE) 2018/1999 sulla governance dell'Unione dell'energia e dell'azione per il clima» (COM(2020)0950),

vista la comunicazione della Commissione del 19 novembre 2020 dal titolo «Strategia dell'UE per sfruttare il potenziale delle energie rinnovabili offshore per un futuro climaticamente neutro» (COM(2020)0741),

vista la proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio sugli orientamenti per le infrastrutture energetiche transeuropee e che abroga il regolamento (UE) n. 347/2013, presentata dalla Commissione il 15 dicembre 2020, (COM(2020)0824),

viste la relazione n. 3/2015 dell'Agenzia europea dell'ambiente, del 1o ottobre 2015, dal titolo «Marine protected areas in Europe's seas — an overview and perspectives for the future» (Zone marine protette nei mari d'Europa — una panoramica e prospettive per il futuro) e la sua nota informativa del 6 ottobre 2020 dal titolo «Management effectiveness in the EU's Natura 2000 network of protected areas» (Efficacia della gestione nella rete di aree protette Natura 2000 dell'UE),

visto l'accordo adottato in occasione della 21a Conferenza delle parti della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (COP21) tenutasi a Parigi il 12 dicembre 2015 (l'accordo di Parigi),

visto l'articolo 54 del suo regolamento,

visti i pareri della commissione per i trasporti e il turismo e della commissione per la pesca,

vista la relazione della commissione per l'industria, la ricerca e l'energia (A9-0339/2021),

A.

considerando che l'UE ha ratificato l'accordo di Parigi nonché il Green Deal europeo e la legge europea sul clima di recente adozione, che stabiliscono un obiettivo dell'UE di riduzione delle emissioni di gas a effetto serra di almeno il 55 % entro il 2030, onde conseguire l'obiettivo di neutralità climatica entro il 2050 al più tardi, oltre ad obiettivi complementari al fine di contrastare gli effetti dei cambiamenti climatici globali;

B.

considerando che la transizione verso un'economia a zero emissioni nette di gas a effetto serra, altamente efficiente sotto il profilo energetico e fortemente basata sulle rinnovabili richiede una transizione rapida verso l'energia pulita che garantisca la sostenibilità, la sicurezza dell'approvvigionamento e l'accessibilità economica dell'energia, come pure la necessaria infrastruttura energetica;

C.

considerando che, in virtù del significativo calo dei prezzi, l'energia elettrica rinnovabile offshore è divenuta una delle fonti energetiche con il prezzo più competitivo, con una diminuzione del costo medio ponderato e livellato globale della produzione di energia derivante dall'eolico offshore pari al 48 % fra il 2010 e il 2020, periodo nel quale tali valori sono passati da 0,14 EUR a 0,071 EUR per kWh, e quindi costituisce un elemento fondamentale nella transizione verde, aprendo la strada a un'economia moderna, efficiente in termini di utilizzo delle risorse e competitiva, nonché uno dei pilastri più importanti per il conseguimento degli ambiziosi obiettivi climatici dell'UE; che l'energia rinnovabile offshore ha la capacità di utilizzare enormi fonti di energia per proteggere le famiglie dalla povertà energetica;

D.

considerando che la strategia dell'UE per le energie rinnovabili offshore dovrebbe tenere conto delle diverse caratteristiche geografiche dei bacini marittimi dell'UE, che rendono difficile sviluppare un approccio universale;

E.

considerando che quello della produzione di energia rinnovabile offshore dell'UE è un settore leader sul piano tecnologico, che dispone di un notevole potenziale per stimolare l'economia dell'UE sostenendo la crescita della produzione di energia pulita in Europa e in tutto il mondo;

F.

considerando che l'importo totale disponibile per i programmi di ricerca e sviluppo (R&S) dell'UE per l'energia eolica offshore negli ultimi dieci anni è stato di 496 milioni di EUR; che gli investimenti pubblici nelle attività di R&S nella catena del valore dell'energia eolica hanno già svolto un ruolo fondamentale nel consentire lo sviluppo del settore; che, secondo le stime, gli investimenti necessari per portare avanti la diffusione su vasta scala di energia rinnovabile offshore entro il 2050 ammontano a quasi 800 miliardi di EUR, di cui circa due terzi per finanziare l'infrastruttura di rete correlata e circa un terzo per la produzione offshore di energia; che il piano per la ripresa NextGenerationEU offre un'opportunità unica di mobilitare importi consistenti di capitali pubblici in aggiunta agli investimenti privati;

G.

considerando che le competenze e le qualifiche dei lavoratori sono fondamentali per il successo della strategia per le energie rinnovabili offshore;

H.

considerando che i porti dell'UE svolgono un ruolo cruciale nel garantire che l'energia eolica offshore sia efficiente sotto il profilo dei costi e fungono da punti di accesso per lo sviluppo locale nelle comunità costiere;

I.

considerando che il Mare del Nord è attualmente la regione leader nel mondo per quanto riguarda la capacità installata di energia eolica offshore; considerando che altri bacini marittimi europei come l'Atlantico, il Mediterraneo, il Mar Baltico e il Mar Nero sono località promettenti per intensificare la produzione e la diffusione dell'energia eolica offshore nell'UE; che gli Stati membri occidentali dell'UE che si affacciano sull'Atlantico hanno un elevato potenziale naturale sia per l'energia eolica prodotta da turbine offshore fissate al fondale sia per quella prodotta da turbine offshore galleggianti; che gli Stati membri meridionali dell'UE che si affacciano sul Mediterraneo hanno un elevato potenziale per l'energia eolica prodotta prevalentemente da turbine galleggianti; che gli Stati membri dell'UE che si affacciano sul Baltico hanno un elevato potenziale naturale per l'energia eolica prodotta da turbine offshore fissate al fondale; che gli Stati membri orientali dell'UE che si affacciano sul Mar Nero hanno un grande potenziale sia per l'energia eolica prodotta da turbine offshore fissate al fondale sia per quella prodotta da turbine offshore galleggianti;

J.

considerando che è necessario condurre ulteriori studi in merito all'impatto delle diverse tecnologie e infrastrutture per le energie rinnovabili offshore sugli ecosistemi marini, la biodiversità marina e le aree marine protette;

K.

considerando che la transizione verso un'economia climaticamente neutra dovrebbe essere accompagnata dal ripristino della natura, senza compromettere gli attuali obiettivi in materia di natura della strategia dell'UE sulla biodiversità per il 2030 e senza lasciare indietro nessuno, come stabilito nel Green Deal europeo; che la transizione energetica dovrebbe essere equa e inclusiva;

L.

considerando che i progetti riguardanti le energie rinnovabili offshore e le loro valutazioni di impatto ambientale devono seguire l'approccio della gerarchia della mitigazione; che, quando le possibilità di evitare le ripercussioni sono inesistenti o molto ridotte, si dovrebbero adottare e attuare efficacemente misure di riduzione durante tutte le fasi, dalla scelta del sito, fino allo sfruttamento e allo smantellamento; che tali misure di mitigazione comprendono quelle contro il rumore subacqueo indicate nelle valutazioni di impatto ambientale;

M.

considerando che la Commissione dovrebbe valutare la fattibilità di istituire un importante progetto di collegamento degli elettrolizzatori;

N.

considerando che esiste la possibilità di beneficiare della compatibilità tra i requisiti in materia di spazio marittimo per garantire una maggiore conformità delle energie rinnovabili offshore alla strategia dell'UE sulla biodiversità per il 2030; che i parchi eolici offshore possono apportare benefici alla biodiversità marina se progettati e costruiti in modo sostenibile; che una forte espansione della produzione di energia eolica offshore richiede un approccio intelligente per garantire la sua coesistenza con le attività già in corso nelle aree interessate e per arrecare il minor danno possibile all'ambiente; che l'inquinamento acustico derivante dalla costruzione e dal funzionamento di impianti eolici, e soprattutto dal trasporto marittimo, ha un impatto sull'ecosistema marino e dovrebbe essere affrontato nella legislazione ambientale; che il coinvolgimento dei promotori di progetti riguardanti le energie rinnovabili fin dalle fasi iniziali contribuirà senza dubbio alla ripartizione corretta dello spazio marittimo; che la ripartizione dello spazio dovrebbe essere il risultato di una pianificazione congiunta dello spazio marittimo e di una gestione integrata delle zone costiere che vada oltre i confini nazionali; che i rendimenti dell'energia eolica offshore in termini di elettricità superano quelli delle turbine onshore e hanno maggiori probabilità di essere accettati da coloro che vivono nelle vicinanze;

O.

considerando che, nelle zone rigorosamente protette dell'UE, designate come tali nel quadro della strategia dell'UE sulla biodiversità per il 2030, non dovrebbe essere consentita nessuna attività umana, compresa l'energia rinnovabile;

P.

considerando che la strategia mira a fornire un quadro a lungo termine che promuova una coesistenza sana tra gli impianti offshore e gli altri usi dello spazio marittimo, contribuisca alla protezione dell'ambiente e consenta alle comunità di pescatori di prosperare;

Q.

considerando che una transizione giusta dei lavoratori del settore del petrolio e del gas offshore verso il settore delle energie rinnovabili offshore dovrebbe essere sostenuta migliorando il riconoscimento delle loro competenze e qualifiche; che è importante mantenere i più elevati standard sociali e ambientali;

R.

considerando che la diffusione delle energie rinnovabili offshore dipende dagli sforzi del settore pubblico e di quello privato; che le imprese pubbliche possono svolgere un ruolo accanto alle imprese private nel settore delle energie rinnovabili offshore; che la revisione delle norme in materia di aiuti di Stato e appalti pubblici dovrebbe fornire maggiore flessibilità nell'attuazione della transizione verde, compresi i progetti riguardanti le energie rinnovabili offshore;

1.   

ritiene che lottare contro i cambiamenti climatici con la diffusione dell'energia offshore è essenziale per conseguire gli obiettivi dell'accordo di Parigi e sostenere l'impegno dell'UE a conseguire l'obiettivo di azzeramento delle emissioni nette di gas a effetto serra al più tardi entro il 2050, in linea con i più recenti dati scientifici, come confermato nel Green Deal europeo e nel piano per la ripresa NextGenerationEU; sottolinea che un'economia a emissioni zero richiede la diffusione dell'energia rinnovabile su una scala senza precedenti; sottolinea che molti Stati membri sono in ritardo nella diffusione delle necessarie energie rinnovabili e delle relative infrastrutture; evidenzia altresì che tutti gli Stati membri dovrebbero adoperarsi al massimo per sfruttare appieno il loro potenziale in termini di energie rinnovabili; sottolinea che l'UE non sarà in grado di rispettare i suoi impegni in materia di clima se non saranno adottate ulteriori azioni per accelerare la diffusione dell'energia offshore;

2.   

invita la Commissione a fare delle energie rinnovabili offshore, insieme ad altre tecnologie energetiche pertinenti, una componente centrale del sistema energetico dell'UE entro il 2050;

3.   

sottolinea che i risparmi energetici, l'efficienza energetica e l'energia rinnovabile sono tra i fattori determinanti per il conseguimento di un'economia a zero emissioni nette; ricorda l'impegno assunto dall'Unione a favore del principio «l'efficienza energetica al primo posto» e sottolinea l'importanza di attuare tale principio in tutte le normative e le iniziative pertinenti;

4.   

sottolinea che gli obiettivi di produzione energetica associati alle energie rinnovabili offshore in tutti i bacini marittimi dell'UE sono pari ad almeno 60 GW entro il 2030 e 340 GW entro il 2050, come indicato nella comunicazione COM(2020)0741 della Commissione; ricorda che, secondo la valutazione di impatto della Commissione che accompagna la comunicazione COM(2020)0562 (16), per intraprendere un percorso competitivo in termini di costi verso una riduzione del 55 % delle emissioni entro il 2030 la capacità installata dell'energia eolica offshore dovrebbe essere compresa fra i 70 e i 79 GW; invita gli Stati membri e i settori pubblico e privato a superare l'obiettivo di riduzione del 55 % entro il 2030; esorta la Commissione a rivedere le norme in materia di appalti pubblici e aiuti di Stato per garantire una transizione competitiva sotto il profilo dei costi, sostenuta da un mercato ben funzionante che promuova la diffusione dell'energia eolica offshore; osserva che esistono zone con un potenziale ampiamente inesplorato in termini di energie rinnovabili offshore, come le regioni dell'Atlantico, del Mediterraneo, del Mar Baltico e del Mar Nero; sottolinea che la decisione di trovare spazio per questa capacità aggiuntiva di energie rinnovabili offshore entro il 2030 riveste un'importanza fondamentale e dovrebbe essere considerata una priorità ed essere individuata nell'UE prima del 2023/2024 in modo da consentire la realizzazione delle strutture entro il 2030; evidenzia che la competitività dell'energia eolica offshore e dell'energia oceanica quali fonti energetiche continuerà a crescere e che i prezzi continueranno a diminuire di pari passo con l'ulteriore sviluppo e diffusione; sottolinea che l'energia rinnovabile offshore è una fonte di energia praticabile e che un sistema energetico sostenibile e affidabile deve combinare le energie rinnovabili offshore con altre tecnologie energetiche, opportunità di stoccaggio e un consumo energetico flessibile;

5.   

ritiene che le energie rinnovabili offshore debbano essere sostenibili lungo l'intera catena del valore e avere un impatto negativo limitato sull'ambiente e sulla coesione economica, sociale e territoriale; ricorda la promessa del Green Deal europeo di non lasciare indietro nessuno; sottolinea che il benessere delle persone dovrebbe essere al centro della transizione verde;

6.   

prende atto del vantaggio competitivo delle imprese e delle tecnologie dell'UE nel settore delle energie rinnovabili offshore; invita la Commissione a garantire che l'UE mantenga la leadership tecnologica, trattenga i talenti e fornisca energia sostenibile, sicura e a prezzi accessibili, tenendo conto nel contempo dei potenziali impatti sull'ambiente marino, compresi quelli connessi ai cambiamenti climatici; sottolinea l'importanza di mantenere tale vantaggio competitivo; sottolinea il potenziale di crescita significativa del settore e il suo contributo all'economia dell'UE, comprese le esportazioni di tecnologie e sistemi; sottolinea l'importanza di sostenere gli investimenti nelle attività di R&S e di basarsi su un sistema industriale innovativo per le tecnologie delle energie rinnovabili offshore, attraverso la collaborazione transfrontaliera e il partenariato nel contesto di Orizzonte Europa, per promuovere e sostenere solide catene del valore europee, che sono fondamentali per le transizioni gemelle, garantendo al contempo la rapida diffusione delle innovazioni sviluppate in tale settore; sottolinea l'importanza di posti di lavoro industriali di alta qualità per agevolare una transizione giusta;

7.   

sottolinea la necessità di mantenere una catena di approvvigionamento pulita, competitiva e sostenibile per le energie rinnovabili offshore nell'Unione europea; evidenzia pertanto che è necessario che i fornitori applichino i più elevati standard sanitari, ambientali, di sicurezza e di qualità, in conformità della certificazione e delle norme europee, determinati in un processo di dialogo con tutte le parti interessate pertinenti; sottolinea altresì la necessità di ridurre al minimo i costi di trasporto lungo la catena di approvvigionamento; ritiene che gli appalti pubblici dovrebbero tenere conto di tali elementi;

8.   

sottolinea che la diffusione delle energie rinnovabili offshore rappresenta un'opportunità ideale affinché le regioni ultraperiferiche e le isole decarbonizzino il proprio mix energetico e riducano drasticamente la propria dipendenza dalle importazioni di combustibili fossili; chiede che sia rafforzata l'iniziativa «Energia pulita per le isole dell'UE», con un forte accento sulle energie rinnovabili offshore; ricorda che le isole sono particolarmente colpite dall'innalzamento del livello dei mari;

9.   

invita la Commissione a condurre quanto prima una valutazione di impatto che chiarisca gli effetti economici e socioeconomici delle energie rinnovabili offshore, prestando particolare attenzione ai posti di lavoro esistenti e alla creazione di nuovi impieghi grazie al raggiungimento di 300-450 GW di capacità entro il 2050;

10.   

esorta le autorità locali competenti a valutare iniziative che stimolino le economie locali, posti di lavoro sostenibili locali e le attività economiche attraverso la diffusione delle energie rinnovabili offshore; chiede l'identificazione di sinergie fra i settori che possono sostenere al meglio la duplice transizione verde e digitale e contribuire a una ripresa economica a prova di futuro, parallelamente allo sviluppo di sinergie con le azioni che consentono il conseguimento di un'economia blu sostenibile;

Infrastrutture e reti

Investimenti nelle infrastrutture

11.

evidenzia l'urgenza di migliorare e ampliare le infrastrutture esistenti, ferme restando la strategia dell'UE sulla biodiversità per il 2030 e la normativa dell'UE sulla natura, per consentire un maggiore uso di energia elettrica da fonti rinnovabili; deplora il fatto che diversi Stati membri non abbiano ancora raggiunto il loro obiettivo di interconnessione elettrica pari al 10 % entro il 2020 e invita la Commissione e gli Stati membri a garantire infrastrutture adeguate, come le linee di trasmissione, per l'integrazione e il trasporto dell'energia elettrica offshore prodotta a partire dalle energie rinnovabili offshore; rammenta l'obiettivo di interconnessione elettrica del 15 % fissato dall'UE per il 2030, definito all'articolo 2 del regolamento (UE) 2018/1999 sulla governance dell'Unione dell'energia e dell'azione per il clima; invita la Commissione a presentare una proposta che possa accelerare il conseguimento dell'obiettivo di interconnessione; ritiene che l'Unione e i suoi Stati membri dovrebbero elaborare accordi in materia di infrastrutture energetiche offshore con le regioni geografiche limitrofe;

12.

invita la Commissione e gli Stati membri a garantire un'infrastruttura adeguata nell'UE al fine di assicurare una diffusione delle energie rinnovabili offshore efficace sotto il profilo dei costi;

13.

sottolinea l'importanza di garantire uno sviluppo sostenibile e responsabile del settore delle energie rinnovabili offshore, tenendo conto del ruolo importante del trasporto marittimo e dei porti marittimi; evidenzia che lo sviluppo delle energie rinnovabili offshore dovrebbe tenere conto della necessità di corsie e di corridoi di accesso marittimo sicuri e di zone di ancoraggio per la navigazione, nonché dello sviluppo futuro di corsie di accesso marittimo ai porti; sottolinea l'importanza di porti marittimi moderni, sostenibili e innovativi per l'assemblaggio, la produzione e la manutenzione delle apparecchiature legate alle energie rinnovabili offshore, nonché i notevoli investimenti necessari per ammodernare le infrastrutture portuali, compresi i terminali di trasporto, e le navi per poter fornire tali servizi; pone in rilievo il ruolo dei porti marittimi quali punti di approdo onshore per l'energia rinnovabile generata offshore e la logistica associata e quali poli strategici per le energie rinnovabili per la connessione alla rete elettrica offshore e gli interconnettori transfrontalieri;

14.

segnala che l'accesso alle energie rinnovabili offshore contribuirà altresì all'ecologizzazione dei porti, anche in termini di fornitura di energia elettrica a terra per le navi ormeggiate e il loro sviluppo come cluster industriali circolari; sottolinea che i piani degli Stati membri per la gestione dello spazio marittimo dovrebbero essere compatibili con le tendenze future, compresi i nuovi flussi di traffico, le nuove rotte di navigazione e le maggiori dimensioni delle navi, e dovrebbero garantire la coesistenza delle infrastrutture energetiche offshore con le rotte dei trasporti marittimi, l'industria della pesca, i sistemi di separazione del traffico, le zone di ancoraggio, l'accesso e le attività delle navi e lo sviluppo portuale; è fermamente convinto che sia necessario garantire alle navi che transitano nei pressi delle infrastrutture delle energie rinnovabili offshore i più elevati livelli di sicurezza, compresa una copertura sufficiente dei servizi di assistenza al traffico marittimo e la fornitura di navi per il soccorso in caso di emergenza nella zona;

15.

accoglie con favore la proposta della Commissione di revisione del regolamento TEN-E, che mira a conseguire l'obiettivo del Green Deal europeo e ad adattare la normativa all'obiettivo di 1,5 oC, come pure l'attenzione rivolta alle esigenze e alle priorità del settore delle energie rinnovabili offshore; evidenzia che lo sviluppo di impianti eolici offshore ibridi e radiali che siano sostenibili ed efficienti per la produzione, l'interconnessione e la trasmissione richiede sforzi pubblici e privati lungimiranti in termini di progettazione e investimenti; crede fermamente che i quadri normativi dovrebbero agevolare gli investimenti ex ante; sottolinea la necessità di garantire il coordinamento e l'allineamento fra i piani di sviluppo delle reti onshore e offshore, anche individuando punti di approdo per i collegamenti offshore e l'utilizzo delle reti onshore; esorta gli Stati membri ad accelerare la realizzazione della necessaria infrastruttura di rete per agevolare la transizione verde, nell'ambito della quale l'elettrificazione riveste un ruolo fondamentale; riconosce che gli ingenti investimenti realizzati, spesso mobilitati in contemporanea, renderanno necessaria una pianificazione attenta e precisa;

16.

sottolinea l'importanza di definire e di concordare congiuntamente una cooperazione sulla quantità di energie rinnovabili offshore da produrre in ciascun bacino marittimo da parte degli Stati membri nel 2030, 2040 e 2050, nell'ottica di garantire la sicurezza degli investimenti e il conseguimento degli obiettivi energetici e climatici;

17.

riconosce il potenziale delle energie rinnovabili offshore in tutti i bacini marittimi europei e invita la Commissione e gli Stati membri a compiere ulteriori progressi nelle tecnologie fondamentali che sfrutteranno tale energia;

18.

accoglie con particolare favore l'impegno della Commissione in relazione alla strategia volta a facilitare il dialogo sulla sostenibilità sociale, economica e ambientale dell'energia rinnovabile offshore e a promuovere una «comunità di pratiche» in cui tutte le parti interessate, tra cui l'industria, le ONG, i pescatori e gli scienziati, possano scambiare opinioni, condividere esperienze e lavorare a progetti comuni in una fase precoce;

19.

riconosce i potenziali vantaggi offerti dalla combinazione degli impianti di produzione offshore e le installazioni di trasmissione nelle gare d'appalto; invita la Commissione e gli Stati membri ad analizzare le sfide possibili e potenziali di questo approccio globale in relazione agli appalti e a valutarne l'applicabilità a diversi sistemi; evidenzia che tale analisi deve tenere conto delle possibili problematiche per quanto riguarda la garanzia di incentivi e la pianificazione ottimale delle reti di trasmissione offshore e onshore;

20.

rammenta che la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili offshore offre altresì l'opportunità di produrre idrogeno rinnovabile, come indicato nelle comunicazioni della Commissione COM(2020)0741, COM(2020)0299 e COM(2020)0301;

21.

prende atto della complementarità intrinseca fra le diverse tecnologie delle energie rinnovabili in termini di condivisione delle infrastrutture, sinergie fra le catene di approvvigionamento e maggiore affidabilità della produzione di energia aggregata;

22.

sottolinea la necessità di investimenti nelle infrastrutture per sostenere l'espansione del settore delle energie rinnovabili offshore, in particolare di investimenti nei porti affinché essi possano accogliere turbine e componenti di dimensioni di dimensioni maggiori, offrire attività di gestione e manutenzione (comprese strutture di formazione) e costruire centri di smantellamento e produzione per gli impianti eolici offshore galleggianti e fissati al fondale; evidenzia che le energie rinnovabili offshore diventeranno fondamentali per la sicurezza dell'approvvigionamento energetico e che occorre adottare le misure necessarie per proteggere le infrastrutture dagli attacchi informatici;

Collaborazione degli Stati membri

23.

indica che la collaborazione degli Stati membri è fondamentale per massimizzare l'uso efficiente delle risorse energetiche offshore tenendo conto delle specificità di ciascuna zona; pone in rilievo l'importanza della cooperazione energetica nel Mare del Nord e la necessità di includere nuovamente il Regno Unito; osserva che l'attuale quadro giuridico andrebbe migliorato per agevolare in misura sufficiente tale collaborazione; è fermamente convinto che il mancato rafforzamento della collaborazione tra gli Stati membri e i paesi terzi interconnessi ostacolerà la diffusione dell'energia offshore; esorta la Commissione e gli Stati membri a intraprendere senza ulteriore indugio le azioni necessarie; incoraggia gli Stati membri a coordinare e a presentare immediatamente piani per lo sviluppo offshore;

24.

sottolinea che sarebbe opportuno promuovere la cooperazione regionale a livello di bacino marittimo fra gli Stati membri e gli Stati limitrofi mediante una pianificazione congiunta, rimuovendo gli ostacoli normativi e creando mappe di utilizzo dello spazio marittimo regionale che siano accessibili a tutte le parti interessate e regolarmente riviste attraverso un quadro comune di monitoraggio;

25.

accoglie con favore l'intenzione della Commissione di coordinarsi con gli Stati membri per sostenere la produzione di almeno 100 MW di energia del moto ondoso e delle maree entro il 2025 e di almeno 1 GW entro il 2030;

26.

si compiace della proposta di regolamento della Commissione sugli orientamenti per le infrastrutture energetiche transeuropee e che abroga il regolamento (UE) n. 347/20131, e sostiene la creazione di un punto di contatto unico per ciascun corridoio prioritario di rete offshore, che dovrebbe facilitare il coordinamento fra gli Stati membri e la procedura autorizzativa dei progetti per le energie rinnovabili offshore di interesse comune;

Teleriscaldamento e teleraffrescamento

27.

osserva che l'energia elettrica e il riscaldamento e il raffrescamento diretti prodotti utilizzando energie rinnovabili offshore possono contribuire a rendere più ecologici tutti gli usi finali dell'energia elettrica, come le pompe di calore, determinando una riduzione e infine l'azzeramento delle emissioni di gas a effetto serra; evidenzia la possibile integrazione delle energie rinnovabili offshore nel teleriscaldamento mediante l'energia elettrica pulita e le pompe di calore;

28.

invita la Commissione ad analizzare le migliori pratiche provenienti dai mercati di teleriscaldamento e teleraffrescamento maturi nell'interesse dei mercati emergenti; evidenzia che gli Stati membri sono in grado di incrementare la capacità di stoccaggio di riscaldamento e raffrescamento e, pertanto, di incoraggiare la diffusione delle principali energie rinnovabili offshore fluttuanti; sottolinea che la mancanza di dati e l'assenza di un collegamento con le strategie di ristrutturazione degli edifici a livello comunale stanno rallentando l'ulteriore integrazione delle fonti di energia rinnovabili nei mercati del teleriscaldamento e del teleraffrescamento;

29.

sottolinea il ruolo che le autorità locali e nazionali svolgono nella pianificazione strategica del riscaldamento e del raffrescamento e nel sostegno agli operatori del teleriscaldamento o del teleraffrescamento rendendo gli investimenti privi di rischi e agevolando l'accesso ai finanziamenti diretti del settore pubblico;

Ricerca e sviluppo

30.

è fermamente convinto che l'UE e gli Stati membri dovrebbero sostenere la ricerca in materia di interconnettori multifunzione e il loro sviluppo; sottolinea la necessità di creare un quadro a lungo termine per gli interconnettori multifunzione che possa integrare efficacemente i mercati offshore e onshore; invita la Commissione a sostenere i produttori di diverse attrezzature nello sviluppo di uno standard comune che garantisca la compatibilità e l'interoperabilità tra gli interconnettori; sottolinea che le nuove tecnologie, come gli interconnettori multifunzione, devono essere progettate, testate, verificate e rese prive di rischi per accelerarne l'ingresso sul mercato; chiede la creazione di condizioni quadro adeguate per garantire un rapido sviluppo di tali tecnologie;

31.

esorta la Commissione, gli Stati membri e il settore privato a incrementare gli investimenti a favore della ricerca e dello sviluppo in ambiti quali la progettazione di energie rinnovabili offshore circolari che tengano conto della natura, nonché in tecnologie per il riciclo e lo smantellamento degli impianti per le energie rinnovabili offshore;

32.

sottolinea che il settore delle energie rinnovabili offshore dell'UE dipende dall'importazione di materie prime e componenti per la produzione e che la catena di approvvigionamento di tali materiali dovrebbe essere protetta; ribadisce che è necessario che i fornitori applichino i più elevati standard sanitari, ambientali, di sicurezza e di qualità, in conformità della certificazione e delle norme europee;

33.

è fermamente convinto che l'UE e gli Stati membri dovrebbero sostenere la ricerca e lo sviluppo in materia di parchi eolici, impianti per la produzione di energia dal moto ondoso e dalle maree e centrali elettriche galleggianti, che possano essere adeguati alle diverse condizioni del fondale marino in Europa; sottolinea inoltre, a tale riguardo, la necessità di sostenere la ricerca, lo sviluppo, l'ampliamento e la commercializzazione della decarbonizzazione dell'intera catena del valore delle energie rinnovabili offshore, delle tecnologie che utilizzano fonti di energia rinnovabili, come l'energia eolica offshore, per decarbonizzare altri settori e dell'accoppiamento dei settori;

34.

sottolinea la necessità di sfruttare le energie rinnovabili offshore nelle acque profonde; evidenzia che le tecnologie galleggianti consentono di accedere a velocità del vento più elevate e costanti che possono anche ridurre al minimo l'impatto ambientale delle turbine e ridurre la pressione associata alla pianificazione costiera; invita la Commissione e gli Stati membri a promuovere attività di ricerca, sviluppo, monitoraggio e innovazione in relazione a tecnologie come le piattaforme galleggianti; sottolinea che questa è un'ottima opportunità per l'UE di diventare un leader mondiale nelle tecnologie delle energie rinnovabili offshore che saranno fondamentali per la decarbonizzazione;

35.

reputa essenziale disporre di segmenti importanti delle catene del valore delle energie rinnovabili in Europa per conseguire gli obiettivi climatici dell'UE e offrire vantaggi economici significativi ai residenti; chiede misure adeguate per sostenere il ruolo dei contenuti europei locali nella catena di approvvigionamento e nella normativa concernenti la strategia in materia di energia rinnovabili;

36.

accoglie con favore il fatto che la Commissione e la Banca europea per gli investimenti si siano impegnate a collaborare con altre istituzioni finanziarie per sostenere investimenti strategici e ad alto rischio nelle energie offshore attraverso InvestEU, garantendo nel contempo che l'UE rimanga un leader tecnologico;

37.

invita la Commissione e gli Stati membri, nel contesto del Green Deal europeo, a fare un uso migliore dei fondi dell'Unione per sostenere lo sviluppo delle energie rinnovabili offshore nei territori ultraperiferici e nelle isole, così da ridurre in modo efficiente la loro dipendenza dai combustibili fossili;

38.

evidenzia che l'espansione delle energie rinnovabili offshore richiederà una manodopera altamente specializzata e qualificata e invita la Commissione e gli Stati membri ad adottare le misure necessarie per prevenire una penuria di lavoratori qualificati, garantendo condizioni di lavoro attraenti che tengano conto di aspetti quali la salute e la sicurezza; sostiene l'ambizione della Commissione di assistere le autorità nazionali e regionali competenti nella creazione e nello svolgimento di programmi di istruzione e formazione specifici sulle energie rinnovabili offshore ed evidenzia la necessità di sviluppare un pool di competenze nel settore delle energie rinnovabili offshore; invita la Commissione a inserire il settore delle energie rinnovabili offshore nella sua prossima agenda europea per le competenze al fine di aiutare le persone, le multinazionali e le PMI a sviluppare le competenze necessarie per detto settore; sottolinea l'importanza dell'occupazione femminile nell'ambiente altamente tecnico del settore delle energie offshore;

39.

ritiene che durante l'intero ciclo del progetto sia fondamentale progettare, sviluppare e diffondere le energie rinnovabili offshore in maniera circolare e rinnovabile; sottolinea in particolare che la notevole quantità di metalli e minerali necessaria per sostenere la crescita delle tecnologie rinnovabili deve essere reperita in modo responsabile e circolare;

40.

pone in evidenza l'opportunità significativa di produrre idrogeno rinnovabile offshore, che può contribuire a un più ampio sviluppo del mercato dell'idrogeno rinnovabile; invita la Commissione a valutare in che modo le fonti di energia rinnovabili offshore possano aprire la strada allo sviluppo della produzione di idrogeno rinnovabile;

41.

sottolinea l'importanza degli investimenti pubblici e privati nel settore delle energie rinnovabili offshore per la diffusione su vasta scala delle relative tecnologie; ribadisce l'appello rivolto alla Commissione ad adattare Orizzonte Europa allo sviluppo, alla diffusione e alla commercializzazione di tecnologie e innovazioni all'avanguardia nell'Unione per colmare le lacune fra l'innovazione e la diffusione sul mercato offrendo finanziamenti del rischio per le tecnologie alle fasi iniziali e i progetti dimostrativi e sviluppando catene del valore precoci volte a sostenere lo sviluppo delle infrastrutture di ricerca, anche con l'obiettivo di ridurre i divari esistenti fra gli Stati membri;

42.

evidenzia che le competenze rafforzate in materia di energie rinnovabili offshore e le conoscenze specifiche del settore sono risorse che possono essere esportate nei paesi terzi e che possono dunque sostenere l'esportazione di servizi dell'UE e contribuire ad attenuare i cambiamenti climatici a livello globale;

Autorizzazioni e piani di gestione dello spazio marittimo

Semplificazione del rilascio delle autorizzazioni

43.

sottolinea che per conseguire gli obiettivi per il 2030 e il 2050 è necessario accelerare la diffusione delle energie rinnovabili offshore; sottolinea che occorre una gestione più sostenibile dello spazio marittimo e delle coste per sfruttare appieno il potenziale delle energie rinnovabili offshore; è fermamente convinto che un processo adeguato di pianificazione dello spazio marittimo debba essere accompagnato da un solido approccio in materia di partecipazione pubblica, affinché i punti di vista di tutte le parti interessate e delle comunità costiere siano presi in considerazione; osserva che l'enorme interesse per le energie rinnovabili offshore comporterà un numero crescente di domande di autorizzazione; invita gli Stati membri a semplificare con urgenza le procedure pertinenti e a coordinare i loro sforzi; incoraggia gli Stati membri ad accettare i punti di contatto unici;

44.

prende atto dell'attuale lentezza nel lancio dei progetti riguardanti le energie rinnovabili offshore e dell'urgenza di accelerarlo per conseguire gli obiettivi per il 2030 e il 2050; osserva che la semplificazione delle procedure e delle norme tecniche degli Stati membri agevolerà una più rapida implementazione; invita gli Stati membri a istituire un processo trasparente e a prendere in considerazione l'introduzione di limiti temporali per il rilascio delle autorizzazioni, comprese le valutazioni e gli studi ambientali e le consultazioni delle parti interessate necessari, nonché a introdurre limiti temporali per l'autorizzazione quando sia stata presentata la documentazione completa, con un termine per l'adozione della decisione; sottolinea l'importanza di abbreviare le procedure ove necessario e di adottare misure per garantire il rispetto dei termini;

45.

sottolinea l'importanza e il potenziale di una pre-approvazione dell'autorizzazione dei siti di sviluppo di impianti offshore, nonché dell'installazione delle linee di collegamento e trasmissione al fine di eliminare l'incertezza in merito ai progetti e ridurre i tempi di realizzazione;

46.

ritiene che sia fondamentale creare un ampio consenso pubblico in merito ai progetti riguardanti le energie rinnovabili offshore, coinvolgendo gli attori locali per aumentare l'accettazione pubblica dell'energia eolica offshore e delle grandi infrastrutture che richiede; chiede una partecipazione trasparente e significativa delle comunità costiere, comprese quelle situate nelle regioni più periferiche e nelle isole, e delle altre parti interessate ai progetti; sottolinea l'importanza di accrescere la fiducia del pubblico nella capacità delle energie rinnovabili di garantire l'indipendenza energetica e approvvigionamenti energetici sicuri; incoraggia la Commissione e gli Stati membri a creare sportelli unici con informazioni semplificate sulle possibilità di finanziamento di progetti dimostrativi riguardanti tecnologie d'avanguardia in materia di energie rinnovabili offshore;

Allineamento dei piani di gestione dello spazio marittimo e dei piani energetici e climatici nazionali

47.

osserva che lo spazio totale necessario per garantire che la capacità eolica offshore dei mari settentrionali soddisfi gli obiettivi per il 2050 dovrebbe essere del 2,8 %; è fermamente convinto che la partecipazione dei promotori delle energie rinnovabili offshore a uno stadio precoce del processo contribuirà a una ripartizione corretta dello spazio marittimo; sottolinea che la ripartizione dello spazio dovrebbe essere il risultato di una pianificazione congiunta dello spazio marittimo e di una gestione integrata delle zone costiere che vada oltre i confini nazionali; chiede un processo trasparente e che i piani regionali di gestione dello spazio marittimo siano accessibili al fine di agevolare un approccio precoce e inclusivo per tutte le parti interessate;

48.

richiama l'attenzione sulle raccomandazioni del progetto relativo al multiuso nei mari europei finanziato da Orizzonte 2020, che prende in esame le opportunità del multiuso nei mari europei in cinque bacini marittimi dell'UE; ricorda che lo sviluppo sostenibile degli oceani non può più dipendere da una gestione monosettoriale, ma richiede un approccio più olistico e integrato, e che il multiuso non si limita alla condivisione dello «stesso» spazio marittimo, ma dovrebbe comprendere l'uso congiunto delle infrastrutture e di altre risorse e attività congiunte;

49.

sottolinea l'urgenza di garantire uno spazio sufficiente per lo sviluppo delle energie rinnovabili offshore e ritiene che le esigenze del multiuso dovrebbero essere agevolate e incentivate proattivamente attraverso organismi pubblici di regolamentazione e i rispettivi programmi di sostegno, che vadano ben oltre le semplici soluzioni di pianificazione dello spazio; osserva che, nell'elaborazione dei rispettivi piani di gestione dello spazio marittimo, gli Stati membri sono stati invitati a perseguire non solo i migliori dati disponibili e un'ampia partecipazione pubblica, ma anche opportunità di co-ubicazione delle attività marittime;

50.

osserva che a norma del regolamento (UE) 2018/1999, gli Stati membri erano tenuti a presentare i loro piani nazionali per l'energia e il clima entro il 31 dicembre 2019 e devono presentare relazioni sullo stato di attuazione ogni due anni; rammenta che a norma della direttiva 2014/89/UE, gli Stati membri dovevano elaborare piani per la gestione dello spazio marittimo entro il 31 marzo 2021; deplora il fatto che non tutti gli Stati membri abbiano finora presentato i loro piani di gestione dello spazio marittimo ed esorta la Commissione ad agire; sottolinea il rischio di incompatibilità tra i piani nazionali per l'energia e il clima e i piani per la gestione dello spazio marittimo per quanto concerne la ripartizione dello spazio; sottolinea la necessità di allineare urgentemente la direttiva sui piani per la gestione dello spazio marittimo e il regolamento sui piani nazionali per l'energia e il clima, nonché altre normative europee pertinenti; esorta gli Stati membri a coordinare e a definire immediatamente piani per lo sviluppo offshore per il 2030 e dopo il 2030;

51.

si compiace a tale riguardo dell'obiettivo della strategia di fornire un quadro a lungo termine che promuova una coesistenza sana tra le infrastrutture offshore e gli altri usi dello spazio marittimo e che contribuisca alla protezione dell'ambiente;

52.

invita la Commissione e gli Stati membri ad adottare un approccio completo e olistico in relazione al ciclo di vita nel pianificare e implementare una capacità da 300 GW a 450 GW di energia rinnovabile offshore entro il 2050;

53.

chiede alla Commissione di analizzare gli effetti dello smantellamento degli impianti offshore e di adottare, se necessario, una strategia dell'UE per lo smantellamento sostenibile delle infrastrutture offshore al fine di ridurre al minimo gli effetti economici, ambientali e di sicurezza; sottolinea che tale strategia dovrebbe comprendere lo smantellamento delle infrastrutture esistenti e le attività di smantellamento future; sottolinea che un futuro quadro giuridico a livello dell'UE sarà necessario solo se l'analisi in questione metterà in luce lacune significative nel quadro e negli strumenti giuridici attualmente in vigore negli Stati membri dell'UE; esorta la Commissione a istituire un quadro di monitoraggio semplice che possa garantire una comunicazione trasparente ed efficace in merito ai progressi compiuti nella diffusione delle energie rinnovabili offshore, mostrando se gli Stati membri sono sulla buona strada per raggiungere gli obiettivi di capacità GW stabiliti per il 2030 e il 2050; ritiene che la Commissione dovrebbe riferire al Parlamento, in linea con gli obblighi di comunicazione previsti dalla direttiva sulle energie rinnovabili, se la diffusione di queste ultime stia avvenendo nelle tempistiche stabilite;

54.

chiede di imporre entro il 2025 il divieto a livello dell'UE di smaltire in discarica le pale delle turbine eoliche smantellate, al fine di garantire la circolarità, ridurre al minimo gli effetti ambientali negativi sul suolo e gli oceani e aumentare il livello di protezione del suolo;

Assetto del mercato

55.

sottolinea che la diffusione delle energie rinnovabili offshore dipende dall'attuazione adeguata di regole di mercato ben concepite e da un quadro normativo stabile, data la lunga durata di tali investimenti; sottolinea che il costo dell'energia eolica offshore è drasticamente diminuito negli ultimi venti anni e invita di conseguenza la Commissione e gli Stati membri a garantire le migliori condizioni quadro possibili per uno sviluppo dell'energia eolica offshore orientato al mercato; sottolinea che senza l'eliminazione quanto più rapida possibile dei combustibili fossili e delle sovvenzioni a loro favore e senza un aumento considerevole della produzione di energia eolica offshore, la realizzazione degli obiettivi relativi alle fonti energetiche rinnovabili e la limitazione del riscaldamento globale a meno di 1,5 oC entro la fine del secolo saranno impossibili;

56.

chiede che la valutazione della ripartizione dei costi e dei benefici tra la generazione e la trasmissione dell'energia rinnovabile offshore sia sostenibile e praticabile dal punto di vista socioeconomico, garantendo incentivi adeguati e un quadro normativo stabile per i promotori; sottolinea che l'incertezza riguardante la ripartizione dei costi e dei benefici ha un effetto deterrente per le imprese nell'avvio di progetti riguardanti le energie rinnovabili; invita la Commissione ad accelerare la pubblicazione di orientamenti dell'UE sulla condivisione dei costi e dei benefici dei progetti ibridi offshore;

57.

sottolinea che gli attuali strumenti di finanziamento dell'UE, come il meccanismo per collegare l'Europa, possono contribuire a mobilitare i finanziamenti necessari per promuovere soluzioni transfrontaliere in materia di energie rinnovabili e progetti congiunti all'interno dell'UE; osserva che il meccanismo per collegare l'Europa può essere utilizzato per identificare potenziali siti di sviluppo delle energie offshore e finanziare gli studi e i lavori di costruzione necessari per progetti che coinvolgono due o più Stati membri dell'UE;

58.

chiede alla Commissione di incoraggiare gli Stati membri, se del caso, a includere progetti riguardanti le energie rinnovabili offshore nei loro piani nazionali per la ripresa e la resilienza e negli altri programmi nazionali finanziati con i fondi dell'UE;

59.

chiede una revisione dell'attuale quadro normativo che disciplina i mercati dell'energia elettrica nell'UE al fine di agevolare la diffusione delle energie rinnovabili offshore ed eliminare ostacoli artificiosi al commercio, i prezzi fissi, le sovvenzioni e altri meccanismi di distorsione del mercato che impediscono l'ulteriore integrazione positiva delle energie rinnovabili offshore; invita la Commissione e gli Stati membri ad analizzare con attenzione la possibilità di creare apposite zone di offerta offshore e ad analizzare le zone di offerta esistenti e la loro idoneità per l'integrazione della crescente capacità delle energie rinnovabili offshore; chiede alla Commissione di identificare gli attuali meccanismi normativi che promuovono efficacemente l'integrazione delle energie rinnovabili offshore in un mercato energetico ben funzionante nel quadro di un modello adeguato alle esigenze future comprendente l'agevolazione di progetti ibridi e di nuove forme di collaborazione; invita la Commissione a prendere in esame migliori condizioni per lo sviluppo dei progetti ibridi al fine di garantire una migliore e più rapida attuazione dei progetti ibridi riguardanti le energie rinnovabili offshore e condizioni più flessibili per stimolare l'innovazione, comprese nuove categorie di attivi, in particolare per i parchi eolici offshore collegati a interconnettori per due o più mercati; riconosce che le tariffe dovrebbero tenere conto dei rischi legati al fatto di essere fra i primi nel settore industriale a investire nella messa a punto di una nuova tecnologia;

60.

sottolinea la necessità di un assetto di mercato interamente compatibile con le energie rinnovabili offshore, compresa la necessità di garantire una configurazione ottimale delle zone di offerta delle energie rinnovabili offshore; ritiene che le infrastrutture delle energie rinnovabili offshore a livello della trasmissione dovrebbero essere regolamentate sulla base di norme non vincolanti, con una separazione dei ruoli e delle responsabilità chiaramente definita in termini di responsabilità dei sistemi, accesso di terzi e trasparenza di tariffe e condizioni, contribuendo in tal modo al mercato unico e all'Unione dell'energia;

61.

riconosce che ai fini della transizione all'energia pulita è necessario tenere conto della sostenibilità e dell'impronta di carbonio dell'intera catena del valore nello sfruttamento delle energie rinnovabili offshore e di altre tecnologie energetiche; sottolinea che le procedure di appalto per le energie offshore dovrebbero prevedere criteri di sostenibilità;

62.

riconosce che l'idrogeno rinnovabile svolgerà un ruolo fondamentale nel percorso dell'UE verso la neutralità carbonica entro il 2050; sottolinea che le energie rinnovabili offshore, data la grande portata del progetto e la loro elevata capacità, svolgeranno un ruolo essenziale per accelerare la produzione di idrogeno rinnovabile; ritiene che sia necessario sostenere la ricerca e lo sviluppo per incentivare l'industria ad adottare l'idrogeno rinnovabile sul mercato attraverso grandi progetti commerciali, creando in tal modo una domanda concreta e sostenibile in settori in cui la riduzione delle emissioni è difficile da realizzare;

o

o o

63.

incarica la sua Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio e alla Commissione.

(1)  GU L 275 del 25.10.2003, pag. 32.

(2)  GU L 257 del 28.8.2014, pag. 135.

(3)  GU L 328 del 21.12.2018, pag. 82.

(4)  GU L 115 del 25.4.2013, pag. 39.

(5)  GU L 348 del 20.12.2013, pag. 129.

(6)  GU L 328 del 21.12.2018, pag. 1.

(7)  GU C 463 del 21.12.2018, pag. 10.

(8)  GU C 23 del 21.1.2021, pag. 116.

(9)  GU C 270 del 7.7.2021, pag. 2.

(10)  GU C 371 del 15.9.2021, pag. 58.

(11)  GU C 425 del 20.10.2021, pag. 43.

(12)  GU C 15 del 12.1.2022, pag. 56.

(13)  GU C 15 del 12.1.2022, pag. 45.

(14)  Testi approvati, P9_TA(2021)0338.

(15)  Testi approvati, P9_TA(2021)0277.

(16)  SWD(2020)0176.


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