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Document 52022IP0029

Risoluzione del Parlamento europeo del 16 febbraio 2022 sulla relazione annuale della Banca centrale europea per il 2021 (2021/2063(INI))

GU C 342 del 6.9.2022, p. 35–44 (BG, ES, CS, DA, DE, ET, EL, EN, FR, HR, IT, LV, LT, HU, MT, NL, PL, PT, RO, SK, SL, FI, SV)
GU C 342 del 6.9.2022, p. 24–33 (GA)

6.9.2022   

IT

Gazzetta ufficiale dell’Unione europea

C 342/35


P9_TA(2022)0029

Banca centrale europea — relazione annuale 2021

Risoluzione del Parlamento europeo del 16 febbraio 2022 sulla relazione annuale della Banca centrale europea per il 2021 (2021/2063(INI))

(2022/C 342/05)

Il Parlamento europeo,

vista la relazione annuale della Banca centrale europea (BCE) per il 2020,

viste le risposte della BCE ai contributi forniti dal Parlamento europeo nell'ambito della sua risoluzione sulla relazione annuale della BCE per il 2019,

visto il riesame della strategia della BCE avviato il 23 gennaio 2020 e concluso l'8 luglio 2021,

vista la nuova strategia di politica monetaria della BCE pubblicata l'8 luglio 2021,

visti il piano d'azione della BCE e la sua tabella di marcia volti a integrare ulteriormente le considerazioni relative ai cambiamenti climatici nel suo quadro politico, pubblicati l'8 luglio 2021,

visto lo statuto del Sistema europeo di banche centrali (SEBC) e della BCE, in particolare gli articoli 2 e 15,

visti gli articoli 123 e 125, l'articolo 127, paragrafi 1 e 2, l'articolo 130 e l'articolo 284, paragrafo 3, del trattato sul funzionamento dell'Unione europea (TFUE),

visti gli articoli 3 e 13 del trattato sull'Unione europea (TUE),

visti i dialoghi monetari con la presidente della BCE Christine Lagarde, del 18 marzo, del 21 giugno, del 27 settembre e del 15 novembre 2021,

viste le proiezioni macroeconomiche per la zona euro formulate dagli esperti della BCE pubblicate il 9 settembre 2021,

visti gli Occasional Paper della BCE dal n. 263 al n. 280 di settembre 2021 sul riesame della strategia di politica monetaria,

vista l'indagine della BCE sull'accesso delle imprese ai finanziamenti (SAFE) nella zona euro da ottobre 2020 a marzo 2021, pubblicata il 1o giugno 2021,

visti il rapporto della BCE su un euro digitale pubblicato nell'ottobre 2020, il rapporto della BCE sulla consultazione pubblica su un euro digitale pubblicato nell'aprile 2021 e il progetto della BCE sull'euro digitale avviato il 14 luglio 2021,

visto l'Occasional Paper n. 201 della BCE del novembre 2017 intitolato «The use of cash by households in the euro area» (L'impiego del contante da parte delle famiglie nella zona euro),

vista la prova di stress per il rischio climatico effettuata dalla BCE per l'intera economia del settembre 2021,

viste le previsioni economiche per l'autunno 2021 pubblicate dalla Commissione l'11 novembre 2021,

vista la sua risoluzione del 14 marzo 2019 sull'equilibrio di genere nelle nomine di candidati a incarichi nel settore degli affari economici e monetari a livello dell'Unione europea (1),

vista la sua risoluzione del 9 giugno 2021 dal titolo «Strategia dell'UE sulla biodiversità per il 2030: riportare la natura nella nostra vita» (2),

visti l'Agenda 2030 delle Nazioni Unite per lo sviluppo sostenibile e gli obiettivi di sviluppo sostenibile,

visto l'accordo di Parigi adottato nell'ambito della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici,

viste le relazioni speciali del Gruppo intergovernativo di esperti sul cambiamento climatico (IPCC) sul riscaldamento globale di 1,5 oC, sui cambiamenti climatici e il suolo, nonché sull'oceano e la criosfera in un clima che cambia,

vista la relazione della Rete per l'inverdimento del sistema finanziario (NGFS) dal titolo «Adapting central bank operations to a hotter world: reviewing some options» (Adeguamento delle operazioni delle banche centrali a un mondo più caldo: riesame delle opzioni), pubblicata il 24 marzo 2021,

visto l'articolo 142, paragrafo 1, del suo regolamento,

vista la relazione della commissione per i problemi economici e monetari (A9-0351/2021),

A.

considerando che, secondo le previsioni economiche per l'autunno 2021 della Commissione, il PIL ha subito una contrazione del 5,9 % nell'UE e del 6,4 % nella zona euro nel 2020; che è previsto un incremento del PIL pari al 5 % nel 2021 e al 4,3 % nel 2022 nell'UE e nella zona euro, con differenziali di crescita considerevoli che perdurano tra gli Stati membri; che l'incertezza e i rischi relativi alle prospettive di crescita sono elevati e dipendono dall'evoluzione della pandemia di COVID-19 e dal ritmo con cui l'offerta si adegua alla rapida inversione della domanda a seguito della riapertura dell'economia; che l'economia dell'UE nel suo complesso ha raggiunto nuovamente il suo livello di produzione pre-pandemico nel terzo trimestre del 2021, sebbene il ritmo della ripresa sia disomogeneo tra i paesi; che il persistere di livelli elevati di inflazione rimane uno dei maggiori rischi di ribasso per la ripresa;

B.

considerando che, in base alle proiezioni macroeconomiche formulate nel settembre 2021 dagli esperti della BCE, il PIL mondiale in termini reali (esclusa la zona euro) dovrebbe aumentare del 6,3 % nel 2021, per poi rallentare al 4,5 % nel 2022 e al 3,7 % nel 2023; che l'attività globale aveva già superato il livello pre-pandemia alla fine del 2020;

C.

considerando che, secondo Eurostat, il tasso di disoccupazione nel settembre 2021 si attestava al 6,7 % nell'UE e al 7,4 % nella zona euro, con una ripartizione disomogenea in tutta l'UE e all'interno degli Stati membri e con tassi di disoccupazione tra i giovani e le donne che permangono molto più elevati (rispettivamente, 15,9 % nell'UE e 16 % nella zona euro e 7 % nell'UE e 7,7 % nella zona euro); che l'elevato tasso di disoccupazione giovanile rimane un grave problema che deve essere affrontato nell'UE;

D.

considerando che, in base alle proiezioni macroeconomiche formulate dagli esperti della BCE nel settembre 202, l'inflazione annua basata sull'indice armonizzato dei prezzi al consumo (IAPC) nella zona euro si attesterà in media al 2,2 % nel 2021, e dovrebbe scendere all'1,7 % nel 2022 e all'1,5 % nel 2023; che le proiezioni sull'inflazione mostrano una varianza sostanziale all'interno della zona euro; che nell'ottobre 2021 l'inflazione nella zona euro è salita al 4,1 %, che rappresenta il livello più alto dell'ultimo decennio; che vi sono preoccupazioni circa la natura temporanea e transitoria dell'aumento dei tassi di inflazione;

E.

considerando che, alla fine del 2020, il bilancio dell'Eurosistema aveva raggiunto il suo massimo storico di 6 979 324 milioni di EUR, con un incremento di quasi il 50 % (2 306 233 milioni di EUR) rispetto alla fine del 2019, come conseguenza della terza serie di operazioni mirate di rifinanziamento a più lungo termine (OMRLT III) e dei titoli acquistati nell'ambito del programma di acquisto per l'emergenza pandemica (PEPP) e del programma di acquisto di attività (PAA);

F.

considerando che nel 2020 l'utile netto della BCE ammontava a 1,643 miliardi di EUR rispetto a un importo di 2,366 miliardi di EUR nel 2019; che tale riduzione è dovuta principalmente alla riduzione degli interessi attivi netti sulle attività di riserva in valuta e sui titoli detenuti per finalità di politica monetaria, in particolare alla riduzione significativa del 50 % degli interessi attivi maturati nel portafoglio in dollari statunitensi, nonché alla decisione del consiglio direttivo di trasferire 48 milioni di EUR all'accantonamento della BCE per rischi finanziari;

G.

considerando che, fatto salvo l'obiettivo principale della stabilità dei prezzi, la BCE dovrebbe sostenere anche le politiche economiche generali nell'Unione al fine di contribuire alla realizzazione degli obiettivi dell'Unione definiti nell'articolo 3 TUE;

H.

considerando che le piccole e medie imprese (PMI) costituiscono la struttura portante dell'economia dell'UE e rafforzano la coesione economica e sociale, dal momento che rappresentano il 99 % di tutte le imprese dell'UE, danno lavoro a circa 100 milioni di persone, rappresentano oltre la metà del PIL dell'UE e svolgono un ruolo fondamentale in termini di valore aggiunto in ciascun settore dell'economia; che le PMI sono state duramente colpite dalla crisi economica causata dalla pandemia di COVID-19; che gli andamenti delle prospettive economiche generali hanno avuto un'incidenza negativa sul loro accesso ai finanziamenti; che le PMI necessitano pertanto di ulteriore sostegno;

I.

considerando che la BCE, nell'ambito del suo mandato, si è impegnata a contribuire agli obiettivi dell'accordo di Parigi; che i cambiamenti climatici, la perdita di biodiversità e le relative conseguenze possono ostacolare l'efficacia della politica monetaria, incidere sulla crescita e aumentare l'instabilità macroeconomica e dei prezzi; che, in assenza di misure forti, l'impatto negativo sul PIL dell'UE potrebbe essere grave;

J.

considerando che le spese di alloggio rappresentano quasi un quarto della spesa delle famiglie dell'UE-27; che più di due terzi della popolazione dell'UE ha una casa di proprietà; che i prezzi delle abitazioni hanno subito un forte aumento di oltre il 30 % nell'ultimo decennio e gli affitti sono aumentati di quasi il 15 % nell'UE;

K.

considerando che l'indagine standard di Eurobarometro per l'inverno 2020-2021, pubblicata il 23 aprile 2021, ha rilevato che il sostegno pubblico a favore dell'Unione economica e monetaria europea con una moneta unica, l'euro, era pari al 79 % nella zona euro;

L.

considerando che solo due dei membri del comitato esecutivo e del consiglio direttivo della BCE sono donne; che le donne continuano a essere sottorappresentate nella gerarchia della BCE;

Quadro generale

1.

si compiace del ruolo svolto dalla BCE nel salvaguardare la stabilità dell'euro; sottolinea che l'indipendenza statutaria della BCE, quale sancita dai trattati, è una condizione indispensabile per l'adempimento del suo mandato; evidenzia inoltre che tale indipendenza non dovrebbe essere violata e che dovrebbe sempre essere integrata da un livello di responsabilità corrispondente;

2.

accoglie con favore il riesame della strategia di politica monetaria della BCE, adottata all'unanimità e annunciata l'8 luglio 2021, che stabilisce come raggiungere l'obiettivo primario del mantenimento della stabilità dei prezzi e contribuire al conseguimento degli obiettivi dell'Unione, che includono una crescita economica equilibrata e sostenibile, un'economia sociale di mercato altamente competitiva che mira alla piena occupazione e al progresso e alla convergenza sociale, nonché un elevato livello di protezione e miglioramento della qualità dell'ambiente, fatto salvo l'obiettivo della stabilità dei prezzi; osserva che si tratta del primo riesame della strategia in 18 anni; accoglie con favore la decisione della BCE, espressa anche dalla presidente Lagarde durante il dialogo monetario tenutosi il 27 settembre 2021, di valutare periodicamente l'adeguatezza della strategia di politica monetaria, con la prossima valutazione prevista per il 2025, rafforzando in tal modo anche la sensibilizzazione e il coinvolgimento del pubblico nella politica monetaria;

3.

esprime preoccupazione per la crisi sanitaria, sociale ed economica senza precedenti causata dalla pandemia di COVID-19 e dalle successive misure di contenimento, che hanno determinato una forte contrazione dell'economia della zona euro, in particolare nei paesi già vulnerabili, un aumento considerevole delle disuguaglianze economiche e sociali nonché un rapido deterioramento delle condizioni del mercato del lavoro; è particolarmente preoccupato per le ripercussioni della pandemia di COVID-19 sulle PMI; accoglie con favore le misure di ampio sostegno pubblico adottate dall'UE in risposta a tale crisi; osserva che l'attività economica nella zona euro sta riprendendo prima del previsto, benché la velocità, la portata e l'uniformità di tale ripresa restino incerte;

4.

sottolinea che la crescita sostenibile, la resilienza e la stabilità dei prezzi possono essere conseguite attraverso una risposta globale, che includa una combinazione calibrata di politica monetaria, una politica di bilancio favorevole e discrezionale e riforme e investimenti che siano socialmente equilibrati e intesi a rafforzare la produttività; sostiene l'appello della presidente Lagarde a favore del pieno allineamento delle politiche fiscali e monetarie nell'affrontare la crisi della COVID-19, sottolineando nel contempo l'indipendenza della BCE;

5.

prende atto della dichiarazione della presidente della BCE del 10 giugno 2021 secondo cui «un orientamento di bilancio ambizioso e coordinato resta cruciale, poiché la revoca prematura di tale sostegno rischierebbe di indebolire la ripresa e amplificare gli effetti permanenti nel più lungo periodo»; riconosce l'importanza delle politiche di bilancio europee e nazionali nel sostenere le famiglie e le imprese più duramente colpite dalla pandemia; prende atto dei diversi ritmi di ripresa tra i paesi della zona euro, che potrebbero portare a un'Europa a più velocità dopo la fine della pandemia; ricorda che il sostegno di bilancio e la politica monetaria non dovrebbero disincentivare le riforme e gli investimenti volti a rilanciare l'economia dell'UE, promuovere una crescita sostenibile e inclusiva, stimolare la transizione verde e rafforzare l'autonomia e la competitività dell'Europa;

6.

prende atto della dichiarazione della presidente Lagarde secondo cui «una capacità di bilancio centrale potrebbe contribuire a indirizzare l'orientamento aggregato di bilancio della zona euro e a garantire una combinazione più appropriata di politiche macroeconomiche» e che «le riforme strutturali nei paesi della zona euro sono importanti per stimolare la produttività e il potenziale di crescita della zona euro, ridurre la disoccupazione strutturale e aumentare la resilienza»; sottolinea l'importanza di fornire una funzione di stabilizzazione anticiclica e di agevolare un sostegno tempestivo e adeguato in caso di shock economici, nonché di finanziare la transizione verde; sottolinea l'importanza del dispositivo per la ripresa e la resilienza nell'affrontare lo shock economico e sociale provocato dalla crisi della COVID-19;

7.

si compiace del fatto che il dibattito sul futuro del quadro di governance economica dell'UE sia già iniziato;

Politica monetaria

8.

si compiace della risposta rapida e incisiva della politica monetaria della BCE alla crisi della COVID-19 in un contesto di emergenza; riconosce l'impatto positivo di tale risposta sulla situazione economica della zona euro, che comprende l'introduzione del programma di acquisto per l'emergenza pandemica (PEPP), l'allentamento dei criteri di ammissibilità e di garanzia e l'offerta di operazioni mirate di rifinanziamento a più lungo termine (OMLRT III), nonché operazioni di rifinanziamento a più lungo termine di emergenza pandemica (PELTRO); ricorda l'intenzione della BCE di mantenere il proprio sostegno per tutto il tempo che riterrà necessario per adempiere al suo mandato; si compiace inoltre della decisione della BCE di mantenere strumenti quali le indicazioni prospettiche, gli acquisti di attività e le operazioni di rifinanziamento a più lungo termine, come parte integrante degli strumenti a sua disposizione; invita la BCE a continuare a garantire e monitorare la necessità, l'adeguatezza e la proporzionalità delle sue misure di politica monetaria;

9.

prende nota della decisione della BCE di aumentare le dimensioni del PEPP dagli iniziali 750 miliardi di EUR a 1 850 miliardi di EUR; osserva che la BCE continuerà ad effettuare acquisti netti di attività nell'ambito del PEPP fino al termine della crisi della COVID-19 e in ogni caso almeno fino alla fine di marzo 2022; osserva che la BCE ha recentemente rallentato il ritmo degli acquisti netti di attività nell'ambito del PEPP, sulla base della posizione del suo consiglio direttivo secondo cui le condizioni di finanziamento favorevoli possono essere mantenute a un ritmo moderatamente inferiore; sottolinea la dichiarazione della presidente Lagarde del 10 giugno 2021 secondo cui «qualsiasi discussione sull'uscita dal PEPP […] è prematura, è troppo presto, arriverà il momento giusto»; invita la BCE a continuare gli acquisti nell'ambito del PEPP per tutto il tempo che riterrà necessario per adempiere al suo mandato; prende atto dell'intenzione della BCE di esaminare l'ulteriore calibrazione degli acquisti di attività; prende atto altresì della dichiarazione della presidente Lagarde secondo cui, anche dopo la fine prevista dell'emergenza pandemica, sarà ancora importante che la politica monetaria, compresa un'adeguata calibrazione degli acquisti di attività, sostenga la ripresa in tutta la zona euro e il ritorno sostenibile dell'inflazione all'obiettivo del 2 %;

10.

rileva la decisione della BCE di acquistare in modo flessibile nell'ambito del PEPP al fine di prevenire un inasprimento delle condizioni di finanziamento, incompatibile con gli sforzi profusi per contrastare l'impatto al ribasso della pandemia, sostenendo nel contempo la regolare trasmissione della politica monetaria;

11.

osserva che gli acquisti netti di attività nell'ambito del PAA proseguono a un ritmo mensile di 20 miliardi di EUR; rileva che gli acquisti nell'ambito del PAA continueranno per il tempo necessario a rafforzare l'impatto accomodante dei suoi tassi di riferimento e termineranno prima che inizino ad aumentare i tassi di interesse principali; ricorda che il PAA, il programma pre-pandemia, rimarrà operativo a ritmo costante;

12.

plaude all'inclusione delle obbligazioni greche nel PEPP; osserva, tuttavia, che non sono ancora ammissibili nell'ambito del programma di acquisto di attività del settore pubblico (PSPP) nonostante i progressi significativi compiuti; invita la BCE a rivalutare l'ammissibilità delle obbligazioni greche al PSPP e a formulare raccomandazioni specifiche con largo anticipo rispetto alla conclusione del PEPP ai fini della loro inclusione nel PSPP;

13.

prende atto della decisione della BCE di continuare a reinvestire il capitale rimborsato sui titoli in scadenza nel quadro del PEPP almeno fino alla fine del 2024 e di continuare a reinvestire integralmente il capitale rimborsato sui titoli in scadenza nel quadro del PAA per un prolungato periodo di tempo successivamente alla data in cui inizierà a innalzare i tassi di interesse di riferimento della BCE, e in ogni caso finché sarà necessario per mantenere condizioni di liquidità favorevoli e un ampio grado di accomodamento monetario;

14.

osserva che l'importo delle operazioni di rifinanziamento dell'Eurosistema è aumentato a 1 850 miliardi di EUR alla fine del 2020, principalmente grazie a OMRLT III; osserva, inoltre, che la durata media ponderata delle operazioni di rifinanziamento dell'Eurosistema in essere è aumentata a circa 2,4 anni alla fine del 2020;

15.

plaude alla decisione della BCE di continuare a fornire liquidità attraverso le sue operazioni di rifinanziamento; riconosce che i finanziamenti ottenuti attraverso l'OMRLT III svolgono un ruolo cruciale nel sostenere i prestiti bancari alle imprese e alle famiglie; sottolinea, tuttavia, che in alcuni casi soltanto una parte molto piccola di queste iniezioni di liquidità ha aumentato i prestiti bancari all'economia reale, in particolare alle PMI; invita la BCE a garantire che tali misure facilitino realmente il finanziamento dell'economia reale;

16.

prende atto della decisione della BCE in merito a un nuovo obiettivo simmetrico di inflazione del 2 % nel medio termine e del suo impegno a mantenere un orientamento della politica monetaria costantemente accomodante al fine di conseguire il suo obiettivo in materia di inflazione; ritiene che l'assenza di un riferimento aritmetico complichi l'interpretazione delle deviazioni dall'obiettivo; osserva che l'orientamento a medio termine della strategia di politica monetaria consente inevitabili deviazioni a breve termine dell'inflazione dall'obiettivo; invita la BCE a riflettere, se necessario, su come l'impennata dell'inflazione possa incidere sull'orientamento della sua politica monetaria;

17.

esprime preoccupazione per il tasso di inflazione nella zona euro che nel gennaio 2022 è salito al 5,1 %, il valore più elevato degli ultimi dieci anni, mentre è compreso tra il 3,3 % e il 12,2 % nei diversi Stati membri, trainato da una serie di fattori quali l'effetto base dei prezzi dell'energia, le strozzature della catena di approvvigionamento e la ripresa dopo una drammatica recessione; sottolinea che l'aumento dell'inflazione oltre il valore definito può essere particolarmente dannoso per le fasce più povere della popolazione e comportare un incremento delle disuguaglianze economiche e sociali; ricorda che l'inflazione è rimasta ben al di sotto dell'obiettivo del 2 % nell'ultimo decennio; invita la BCE monitorare attentamente queste tendenze e le loro conseguenze e, se necessario, ad adottare misure per salvaguardare la stabilità dei prezzi; fa eco alla richiesta della presidente Lagarde che la politica monetaria resti incentrata sulla necessità di fare uscire in sicurezza l'economia dall'emergenza pandemica; rileva quanto emerso dal Survey of Professional Forecasters della BCE, secondo cui le aspettative di inflazione a medio termine rimangono saldamente ancorate all'obiettivo, sebbene alcune misure basate sul mercato implichino un rialzo delle aspettative di inflazione a medio termine;

18.

ritiene che la BCE potrebbe esaminare strumenti alternativi di politica monetaria in grado di incoraggiare gli investimenti pubblici e privati;

19.

prende atto della previsione della BCE secondo cui i tassi d'interesse di riferimento rimarranno ai livelli attuali o diminuiranno fino a quando l'inflazione non raggiungerà il 2 % ben prima della fine dell'orizzonte di proiezione e in modo duraturo per il resto di tale orizzonte; sottolinea che bassi tassi di interesse possono offrire opportunità ai consumatori, alle imprese, comprese le PMI, ai lavoratori e ai debitori, che possono beneficiare di un maggiore dinamismo dell'attività economica, di una disoccupazione più bassa e di costi di indebitamento inferiori; esprime tuttavia preoccupazione per il potenziale impatto dei bassi tassi di interesse sul numero di imprese non redditizie e fortemente indebitate, sugli incentivi a favore di riforme e investimenti tesi a rafforzare la crescita e la sostenibilità, nonché sui sistemi pensionistici e assicurativi;

20.

plaude alla decisione della BCE di raccomandare l'elaborazione di una tabella di marcia per includere nell'indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) i costi relativi alle abitazioni occupate dai proprietari al fine di fornire una migliore rappresentazione del tasso di inflazione che sia comparabile e rilevante per le famiglie, dal momento che i costi delle abitazioni sono in costante aumento, nonché di progettare operazioni di politica monetaria meglio informate; ritiene, tuttavia, che l'IPCA nella sua attuale definizione rifletta l'evoluzione della spesa effettiva delle famiglie in beni o servizi; ritiene che le metodologie volte a isolare la componente di investimento dalla componente di consumo dovrebbero garantire che si tenga adeguatamente conto dell'impatto reale del significativo aumento del prezzo delle abitazioni sulle spese dei consumatori; riconosce che l'inclusione di tali costi è un progetto pluriennale; sottolinea che tale passaggio potrebbe comportare un innalzamento degli indici dei prezzi e, almeno temporaneamente, portare l'inflazione al di sopra dell'obiettivo di medio termine, riducendo così il margine di manovra della BCE; invita la BCE a prepararsi e ad affrontare efficacemente tali rischi;

21.

riconosce la necessità di una maggiore armonizzazione dei metodi di adeguamento della qualità nell'IPCA e di una maggiore trasparenza per quanto riguarda l'adeguamento della qualità negli Stati membri;

Azione contro i cambiamenti climatici

22.

ricorda che la BCE, in quanto istituzione dell'UE, è vincolata dagli impegni assunti dall'UE nell'accordo di Parigi; sottolinea che, per affrontare l'emergenza climatica e della biodiversità, la BCE deve adottare un approccio integrato che dovrebbe trovare riscontro in tutte le sue politiche, decisioni e operazioni, oltre a rispettare il suo mandato di sostenere le politiche economiche generali dell'Unione, nello specifico, in questo caso, la realizzazione di un'economia climaticamente neutra al più tardi entro il 2050, come indicato nella normativa europea sul clima; ritiene che la BCE debba utilizzare tutti gli strumenti a sua disposizione per combattere i rischi legati al clima e ridurli;

23.

ritiene che il mantenimento della stabilità dei prezzi potrebbe contribuire a creare le giuste condizioni per l'attuazione dell'accordo di Parigi;

24.

prende atto della prima prova di stress per il rischio climatico effettuata dalla BCE per l'intera economia; osserva che i risultati indicano che, in assenza di misure forti, l'impatto negativo sul PIL dell'UE potrebbe essere grave; accoglie pertanto con favore l'impegno della BCE a condurre prove di stress periodiche per il rischio climatico, sia a livello dell'intera economia che a livello delle singole banche;

25.

prende atto del fatto che la BCE svilupperà indicatori per l'esposizione degli istituti finanziari ai rischi fisici legati al clima attraverso i loro portafogli, tra cui indicatori dell'impronta di carbonio, nonché modelli macroeconomici e analisi di scenari per integrare i rischi climatici nei modelli della BCE e valutarne l'impatto sulla crescita potenziale; si compiace del fatto che la BCE condurrà analisi di scenario sulle politiche di transizione;

26.

accoglie con favore il nuovo piano d'azione della BCE e la sua tabella di marcia dettagliata per le azioni connesse ai cambiamenti climatici che mirano a integrare ulteriormente le considerazioni relative ai cambiamenti climatici nel suo quadro politico e nei suoi modelli; osserva, tuttavia, che il piano d'azione si concentra sui rischi legati al clima e sottolinea il principio della doppia rilevanza, che è al centro del quadro della finanza sostenibile dell'UE;

27.

osserva che il concetto di neutralità del mercato è connesso al principio di «un'economia di mercato aperta e in libera concorrenza»; invita la BCE, nel rispetto della sua indipendenza, ad affrontare le carenze del mercato e a garantire una efficace allocazione delle risorse su un orizzonte di lungo periodo, rimanendo nel contempo il più apolitica possibile e rispettando il principio della neutralità del mercato; osserva che la BCE si è già discostata dalla neutralità del mercato in diversi casi;

28.

si compiace che l'acquisto di obbligazioni verdi e la loro quota nel portafoglio della BCE continuino ad aumentare; ritiene, tuttavia, che tale quota sia particolarmente bassa se si tiene conto delle esigenze della transizione verde; invita la BCE ad accelerare il suo operato per aumentare la quota di obbligazioni verdi nel suo portafoglio; accoglie con favore la creazione di una norma dell'UE per le obbligazioni verdi e il sostegno della BCE in materia; rileva, al riguardo, la decisione della BCE di utilizzare parte del proprio portafoglio di fondi propri per investire nel fondo di investimento in obbligazioni verdi per le banche centrali denominato in euro (EUR BISIP G2); invita la BCE, nel frattempo, a esaminare i possibili effetti delle obbligazioni verdi sulla stabilità dei prezzi;

29.

osserva che le obbligazioni con strutture cedolari collegate a determinati obiettivi di prestazione in termini di sostenibilità che fanno riferimento a uno o più degli obiettivi ambientali stabiliti nel regolamento UE sulla tassonomia (3) e/o a uno o più degli OSS delle Nazioni Unite relativi ai cambiamenti climatici o al degrado ambientale sono divenute ammissibili dal 1o gennaio 2021 quale garanzia per le operazioni di credito dell'Eurosistema e per gli acquisti definitivi dell'Eurosistema a fini di politica monetaria, a condizione che soddisfino tutti gli altri criteri di ammissibilità;

30.

osserva che la BCE sta adottando misure per integrare i rischi legati al clima nel suo sistema di garanzie, ma mette in guardia contro i ritardi nella sua attuazione; plaude all'impegno della BCE di esaminare le metodologie e le informative delle agenzie di rating del credito e di valutare in che modo incorporano il rischio relativo ai cambiamenti climatici nei rating del credito; esprime tuttavia preoccupazione per il fatto che la BCE continui a fare troppo affidamento esclusivamente su agenzie private esterne di rating del credito (CRA) per la valutazione del rischio; invita la BCE ad ampliare la propria capacità interna relativa alle valutazioni dei rischi connessi al clima e alla biodiversità;

31.

osserva con preoccupazione che alcuni programmi di rifinanziamento e acquisto di attività della BCE hanno indirettamente sostenuto attività ad alta intensità di carbonio;

32.

si compiace del fatto che la BCE si appresti ad allineare i propri programmi di acquisto di attività societarie all'accordo di Parigi, al fine di ridurre l'intensità di carbonio del suo portafoglio, ma mette in guardia contro i ritardi;

33.

invita la BCE, in quanto membro dell'NGFS, a basarsi sulle nove opzioni valutate dall'NGFS affinché le banche centrali includano i rischi legati al clima nel loro quadro operativo sulle operazioni di credito, garanzie e acquisti di attività; invita la BCE a rafforzare la cooperazione in materia di cambiamenti climatici con reti internazionali al di là dell'NGFS e a migliorare il dialogo con la società civile, con l'obiettivo di rafforzare il ruolo dell'UE quale leader mondiale in materia di finanza sostenibile e azione per il clima;

34.

plaude agli sforzi della BCE volti a monitorare e a ridurre la sua impronta ambientale; accoglie con favore la creazione di un centro sui cambiamenti climatici volto a riunire i lavori svolti in diversi servizi della BCE sulle questioni climatiche; auspica che la BCE intensifichi il proprio lavoro per incorporare efficacemente le considerazioni sul clima nella normale attività svolta;

Altri aspetti

35.

sottolinea il ruolo centrale delle micro, piccole e medie imprese (MPMI) quale struttura portante dell'economia dell'UE, della convergenza economica e sociale e dell'occupazione; evidenzia che le MPMI sono state duramente colpite dalla crisi economica causata dalla pandemia di COVID-19, che ha portato a un grave deterioramento del loro fatturato e della loro competitività e ha inciso negativamente sull'impegno da esse profuso per conseguire la transizione verde e sul loro accesso ai finanziamenti; sottolinea la necessità di incoraggiare gli investimenti pubblici e privati nell'UE e invita, pertanto, la BCE a proseguire gli sforzi per facilitare l'accesso ai finanziamenti per le MPMI;

36.

accoglie con favore il sostegno di lunga data della BCE a favore del rapido completamento dell'Unione bancaria e sottolinea i rischi causati da gravi ritardi; prende atto del sostegno della BCE a favore dell'istituzione di un vero e proprio sistema europeo di assicurazione dei depositi (EDIS); riconosce che la condivisione e la riduzione dei rischi sono interconnesse e che i sistemi di tutela istituzionale svolgono un ruolo fondamentale nella protezione e nella stabilizzazione degli enti che ne fanno parte;

37.

plaude ai progressi realizzati finora nella riduzione dei crediti deteriorati; chiede l'introduzione di una protezione legale adeguata dai pignoramenti per i titolari di un mutuo ipotecario a livello dell'UE;

38.

invita la BCE a esplorare nuove vie per rafforzare il ruolo internazionale dell'euro; osserva che l'aumento dell'attrattiva dell'euro come valuta di riserva potenzierà ulteriormente il suo utilizzo a livello internazionale e aumenterà la capacità dell'UE di definire la propria posizione politica in modo indipendente, il che costituisce un aspetto fondamentale per la salvaguardia della sovranità economica europea; sottolinea che la creazione di un'attività sicura europea ben concepita potrebbe facilitare l'integrazione finanziaria e contribuire ad attenuare il circolo vizioso tra gli emittenti sovrani e i settori bancari nazionali; sottolinea che per rafforzare il ruolo dell'euro è necessario approfondire e completare l'Unione economica e monetaria europea;

39.

plaude al fatto che, nel 2020, il numero di banconote in euro contraffatte sia sceso al livello più basso dal 2003 (17 parti per milione); invita la BCE a rafforzare la lotta alla contraffazione e la sua cooperazione con Europol, Interpol e la Commissione europea nel perseguimento di tale obiettivo; invita la BCE, fatte salve le prerogative degli Stati membri, a istituire un sistema per monitorare meglio le operazioni di importo elevato al fine di combattere il riciclaggio di denaro, l'evasione fiscale e il finanziamento del terrorismo e della criminalità organizzata;

40.

si compiace della decisione della BCE di avviare una fase di indagine di 24 mesi relativa a un progetto sull'euro digitale; invita la BCE ad affrontare in modo efficace le aspettative e le preoccupazioni sollevate durante la consultazione pubblica sull'euro digitale, che includono preoccupazioni riguardanti la tutela della vita privata, la sicurezza, l'accessibilità, la possibilità di pagare in tutta la zona euro, la prevenzione di costi aggiuntivi e l'usabilità offline; osserva che tale fase di indagine non pregiudicherà alcuna decisione sull'eventuale emissione di un euro digitale; ribadisce che l'euro digitale non costituisce una cripto-attività; sottolinea che l'euro digitale dovrebbe promuovere l'inclusione finanziaria e deve fornire ai consumatori e alle imprese una riservatezza dei dati e una sicurezza giuridica maggiori; concorda con la BCE sul fatto che un euro digitale dovrebbe quindi soddisfare una serie di requisiti minimi, tra cui solidità, sicurezza, efficienza e tutela della vita privata; invita la BCE ad allinearsi strettamente al Parlamento e a dialogare periodicamente con esso sui progressi compiuti durante la fase di indagine;

41.

ribadisce le sue profonde preoccupazioni per i rischi che le stablecoin private pongono alla stabilità finanziaria, alla politica monetaria e alla protezione dei consumatori;

42.

ricorda che i pagamenti in contanti sono un mezzo di pagamento molto importante per i cittadini dell'UE e non dovrebbero essere messi a repentaglio da un euro digitale; osserva che il numero e il valore delle banconote in euro in circolazione sono aumentati del 10 % circa nel 2020; prende atto della strategia 2030 dell'Eurosistema per il contante che mira a garantire che tutti i cittadini e le imprese della zona euro continuino ad avere facile accesso ai servizi di contante e che il contante rimanga un mezzo di pagamento generalmente accettato, affrontando nel contempo le questioni della riduzione dell'impronta ecologica delle banconote in euro e dello sviluppo di banconote innovative e sicure; manifesta preoccupazione per il ridimensionamento della rete bancaria in alcuni Stati membri; ritiene che tali pratiche possano portare a restrizioni significative alla parità di accesso ai servizi e ai prodotti finanziari essenziali;

43.

sottolinea che il settore finanziario sta subendo una trasformazione significativa guidata dall'innovazione e dalla digitalizzazione; sottolinea che tale trasformazione pone un rischio maggiore di perturbazioni esterne come gli attacchi informatici nel settore finanziario e bancario; accoglie con favore i continui sforzi della BCE intesi a rafforzare le proprie capacità di risposta e di recupero in caso di attacchi informatici, in linea con la nuova politica europea in materia di ciberdifesa; ribadisce la sua preoccupazione in merito all'interruzione del servizio che ha gravemente colpito il sistema TARGET2 e TARGET2-Securities nel 2020; accoglie con favore il riesame indipendente di tali incidenti e osserva che la gravità di alcune risultanze è stata classificata come «elevata»; accoglie con favore che l'Eurosistema abbia accettato le conclusioni generali del riesame e si sia impegnato ad attuarne le raccomandazioni; invita la BCE a garantire la stabilità duratura di infrastrutture sensibili come il sistema TARGET2, a intensificare ulteriormente i propri sforzi nel campo della sicurezza informatica e a continuare a promuovere la resilienza informatica delle infrastrutture dei mercati finanziari;

44.

prende atto della divergenza dei saldi TARGET2 all'interno del Sistema europeo di banche centrali; osserva che l'interpretazione di tali divergenze è contestata;

45.

chiede alla BCE di garantire un equilibrio adeguato tra l'autorizzazione di innovazioni regolamentari in materia di tecnologia finanziaria e la garanzia della stabilità finanziaria; invita inoltre la BCE a intensificare il monitoraggio dello sviluppo delle cripto-attività al fine di prevenire gli effetti negativi e i relativi rischi in termini di stabilità finanziaria, politica monetaria, funzionamento e sicurezza delle infrastrutture di mercato e pagamenti; sottolinea che lo sviluppo delle cripto-attività può destare ulteriori preoccupazioni in termini di cibersicurezza, riciclaggio di denaro, finanziamento del terrorismo e altre attività criminali connesse all'anonimato garantito dalle cripto-attività; osserva che tali rischi possono essere attenuati attraverso una legislazione adeguata, come il futuro regolamento sui mercati delle cripto-attività (MiCA); prende atto dell'intenzione della BCE di elaborare e attuare una risposta politica volta a mitigare il potenziale impatto negativo delle stablecoin sui pagamenti e sul panorama finanziario dell'UE;

46.

ricorda il sostegno della BCE all'attuazione di Basilea III, dal momento che ridurrebbe il rischio di una crisi bancaria e, quindi, rafforzerebbe la stabilità finanziaria all'interno dell'UE;

47.

manifesta preoccupazione per le clausole abusive e le pratiche sleali adottate dal settore bancario nei contratti stipulati con i consumatori in alcuni Stati membri e sottolinea la necessità di un'efficace e rapida attuazione da parte di tutti gli Stati membri della direttiva 93/13/CEE concernente le clausole abusive nei contratti stipulati con i consumatori (4); invita la BCE a contribuire attivamente a tale fine utilizzando tutti i mezzi a sua disposizione al fine di garantire una concorrenza leale;

48.

osserva che la Bulgaria e la Croazia hanno aderito al meccanismo di vigilanza unico (MVU) nel 2020, diventando così i primi paesi esterni alla zona euro a partecipare alla vigilanza bancaria europea; prende atto della pari rappresentanza delle rispettive banche nazionali nel consiglio di vigilanza della BCE; mette, inoltre, in evidenza l'inclusione del lev bulgaro e della kuna croata nel meccanismo di cambio (ERM II) come una delle condizioni di base per l'adozione dell'euro;

49.

plaude all'impegno della BCE per garantire la stabilità dei mercati finanziari per tutte le possibili contingenze e conseguenze negative legate al recesso del Regno Unito dall'UE, in particolare per le regioni e i paesi più direttamente colpiti;

Trasparenza, assunzione di responsabilità e parità di genere

50.

si compiace del riscontro sostanziale e dettagliato fornito dalla BCE in merito alla risoluzione del Parlamento sul rapporto annuale della BCE per il 2019; invita la BCE a portare avanti l'impegno di rendere conto del proprio operato e a continuare a pubblicare ogni anno la sua risposta scritta alle risoluzioni del Parlamento sulle relazioni annuali della BCE;

51.

sottolinea la necessità di rafforzare ulteriormente le disposizioni in materia di responsabilità e trasparenza della BCE; invita insistentemente la BCE a intervenire rapidamente avviando quanto prima negoziati su un accordo interistituzionale formale, garantendo in tal modo che la sua indipendenza vada di pari passo con la sua assunzione di responsabilità; invita la BCE a intensificare la cooperazione e lo scambio di informazioni e a intensificare la trasparenza nei confronti del Parlamento europeo e della società civile mediante la pubblicazione di relazioni in tutte le lingue dell'UE e l'iniziativa «La BCE ti ascolta»;

52.

prende atto delle vigenti norme sul personale della BCE relative ai potenziali conflitti di interessi del personale e ne incoraggia un'ampia applicazione; riconosce le misure adottate dalla BCE, quali l'adozione del codice di condotta unico per i funzionari di alto livello della BCE e la decisione di pubblicare i pareri del comitato etico indirizzati agli attuali membri del comitato esecutivo, del consiglio direttivo e del consiglio di vigilanza emanati a partire dall'entrata in vigore del codice di condotta unico;

53.

accoglie con favore la pubblicazione, da parte della BCE, sia delle disponibilità aggregate al costo ammortizzato nell'ambito del programma di acquisto di titoli garantiti da attività (ABSPP) e del programma di acquisto delle obbligazioni garantite (CBPP3), sia della suddivisione delle partecipazioni acquistate nel mercato primario e secondario nonché delle statistiche aggregate sulle disponibilità per tali programmi;

54.

accoglie con favore che la BCE abbia divulgato tutti i profitti realizzati dall'Eurosistema nell'ambito del programma per il mercato dei titoli finanziari (Securities Market Programme, SMP) e le consistenze totali dell'Eurosistema nell'ambito di tale programma per paese emittente (Irlanda, Grecia, Spagna, Italia e Portogallo); invita gli Stati membri a seguire tale esempio per quanto riguarda gli accordi sulle attività finanziarie nette (ANFA);

55.

ribadisce il suo invito alla BCE ad assicurare l'indipendenza dei membri del suo comitato di audit e del suo comitato etico; esorta la BCE a rivedere il funzionamento del comitato etico al fine di prevenire i conflitti di interessi; invita la BCE a rivedere il suo periodo di incompatibilità per i membri uscenti;

56.

osserva che oltre il 90 % dei membri dei gruppi consultivi della BCE proviene dal settore privato, il che potrebbe determinare distorsioni, conflitti di interessi e la «cattura della regolamentazione» nel processo decisionale;

57.

accoglie con favore il miglioramento del quadro interno della BCE in materia di denunce di irregolarità; invita la BCE a garantire l'integrità e l'efficienza del nuovo strumento interno al fine di facilitare una segnalazione realmente semplice e sicura di potenziali violazioni dei doveri professionali, comportamenti inadeguati o altre irregolarità e una protezione efficace degli informatori e dei testimoni, come previsto dalla direttiva dell'UE riguardante gli informatori (5);

58.

riconosce gli sforzi che la BCE sta compiendo per migliorare la comunicazione con il Parlamento; concorda inoltre con la Presidente Lagarde sulla necessità che la BCE renda più moderna la comunicazione delle sue politiche e del loro impatto ai cittadini; osserva che una pertinente indagine Eurobarometro indica che soltanto il 40 % degli intervistati della zona euro tende ad avere fiducia nella BCE; invita la BCE ad adoperarsi ulteriormente in un dialogo costruttivo con i cittadini per spiegare le proprie decisioni e ascoltare le preoccupazioni dei cittadini; plaude, al riguardo, all'annuncio della Presidente Lagarde in occasione del dialogo monetario tenutosi il 27 settembre 2021 della decisione di trasformare gli eventi di sensibilizzazione in una caratteristica strutturale dell'interazione della BCE con il pubblico;

59.

prende atto della decisione della Mediatrice europea relativa alla partecipazione del presidente della BCE e dei suoi organi decisionali al «Gruppo dei Trenta» (caso 1697/2016/ANA) al fine di garantire la piena trasparenza e la fiducia dei cittadini nell'indipendenza della BCE;

60.

deplora ed esprime profonda preoccupazione per il fatto che solo due dei membri del comitato esecutivo della BCE e solo due dei 25 membri del consiglio direttivo della BCE siano donne; ribadisce che le nomine dei membri del comitato esecutivo dovrebbero essere preparate con attenzione applicando un approccio equilibrato sotto il profilo del genere, in piena trasparenza e congiuntamente al Parlamento, in linea con i trattati; ricorda che, conformemente al paragrafo 4 della sua risoluzione del 14 marzo 2019 sull'equilibrio di genere nelle nomine di candidati a incarichi nel settore degli affari economici e monetari a livello dell'Unione europea, il Parlamento si impegna a non tenere conto di elenchi di candidati nei quali non sia rispettato il principio dell'equilibrio di genere; incoraggia la BCE a compiere ulteriori progressi in tale ambito; invita i paesi membri della zona euro a integrare pienamente il principio dell'uguaglianza di genere nei loro processi di nomina e a garantire pari opportunità a tutti i generi per la posizione di governatore delle loro banche centrali nazionali;

61.

deplora che lo squilibrio di genere persista anche nella struttura organizzativa della BCE, in particolare nella percentuale di donne che ricoprono posizioni dirigenziali ad alto livello; osserva che, alla fine del 2019, la percentuale di donne è salita al 30,3 % in tutte le posizioni dirigenziali della BCE e al 30,8 % in tutte le posizioni dirigenziali ad alto livello; invita la BCE a intraprendere ulteriori azioni; si compiace, a tale riguardo, della nuova strategia della BCE volta a migliorare ulteriormente l'equilibrio di genere del suo personale a tutti i livelli, tra cui l'obiettivo di assumere donne per coprire almeno la metà delle posizioni nuove e aperte a tutti i livelli e l'obiettivo di aumentare la percentuale di donne ai diversi livelli tra il 40 % e il 51 % entro il 2026; invita la BCE a incentivare ulteriormente la partecipazione delle donne e a promuovere attivamente una rappresentanza di genere equilibrata in tutte le sue posizioni nella gerarchia organizzativa;

o

o o

62.

incarica la sua Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio e alla Commissione.

(1)  GU C 23 del 21.1.2021, pag. 105.

(2)  Testi approvati, P9_TA(2021)0277.

(3)  Regolamento (UE) 2020/852 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 18 giugno 2020, relativo all'istituzione di un quadro che favorisce gli investimenti sostenibili e recante modifica del regolamento (UE) 2019/2088 (GU L 198 del 22.6.2020, pag. 13).

(4)  Direttiva 93/13/CEE del Consiglio, del 5 aprile 1993, concernente le clausole abusive nei contratti stipulati con i consumatori (GU L 95 del 21.4.1993, pag. 29).

(5)  Direttiva (UE) 2019/1937 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 23 ottobre 2019, riguardante la protezione delle persone che segnalano violazioni del diritto dell'Unione (GU L 305 del 26.11.2019, pag. 17).


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