Scheda di sintesi (massimo 2 pagine)
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Valutazione d'impatto di un partenariato europeo per un'Europa biocircolare (CBE)
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A. Necessità di intervenire
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Qual è il problema e perché si pone a livello dell'UE?
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Si tratta di problemi sia economici che ambientali che vengono affrontati in parallelo. Il problema principale è costituito dal "triplice deficit" a livello di innovazione, diffusione sul mercato e sostenibilità che ostacola l'adeguata integrazione delle attività di R&I nell'UE, comportando un rallentamento del processo di innovazione. Parallelamente le biosoluzioni mature esistenti incontrano difficoltà a raggiungere i mercati e le loro prestazioni ambientali non sono automaticamente salvaguardate. I principali problemi scientifici e tecnologici affrontati dal partenariato CBE sono il livello insufficiente di R&I, di cooperazione intersettoriale e di trasferimento di conoscenze su biosoluzioni circolari sostenibili.
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Quali sono gli obiettivi da conseguire?
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L'obiettivo generale è promuovere la transizione della società verso una bioeconomia sostenibile incrementando la R&I su soluzioni sostenibili e competitive al fine di aumentare la circolarità e l'uso della biomassa, dei residui e dei rifiuti. Si mira inoltre ad adottare un approccio regionale nell'attuazione degli obiettivi di sviluppo sostenibile (OSS) delle Nazioni Unite e del Green Deal dell'UE al fine di accelerare la transizione verso il concetto di "pianeta sano". Gli obiettivi scientifici sono migliorare la capacità di R&I sulle biosoluzioni circolari e garantire una condivisione più adeguata delle conoscenze, all'interno delle catene di valore e tra esse e in tutta Europa, includendovi la R&I sulle questioni relative alla sostenibilità. Gli obiettivi economici sono migliorare la competitività delle regioni europee nel settore e rimediare alle carenze del mercato della bioindustria europea, mantenendo l'innovazione e le nuove bioraffinerie in Europa. I principali obiettivi sociali sono contribuire a un'economia circolare che operi in modo sostenibile e incrementare la circolarità del biosettore, migliorandone l'impronta ambientale.
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Qual è il valore aggiunto dell'intervento a livello dell'UE (sussidiarietà)?
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L'iniziativa associa competenze e tecnologie disponibili negli Stati membri dell'UE, nelle regioni e nelle catene di valore, creando così ulteriori sinergie. I progetti CBE possono essere combinati con progetti nazionali e progetti sostenuti dai fondi strutturali e regionali dell'UE. Il superamento della maggior parte degli ostacoli che si frappongono alla bioeconomia non è una responsabilità nazionale, ma richiede piuttosto una regolamentazione a livello dell'UE, con norme riguardanti, tra l'altro aspetti dell'approvvigionamento sostenibile di biomassa, le richieste del mercato in base agli obiettivi, la standardizzazione dei prodotti, i sistemi di etichettatura e di appalti pubblici verdi, e le prestazioni ambientali. In assenza di un intervento a livello di UE gli interventi a livello nazionale non sarebbero sufficienti.
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B. Soluzioni
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Quali sono le varie opzioni per conseguire gli obiettivi? Ne è stata prescelta una? In caso negativo, indicare i motivi.
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Come strumenti per sostenere la R&I sono state esaminate le opzioni seguenti:
·inviti tradizionali nell'ambito del programma quadro (opzione di base);
·un partenariato europeo co-programmato (opzione 1); e
·un partenariato europeo istituzionalizzato a norma dell'articolo 187 del TFUE (opzione 3).
Anche se con entrambe le opzioni di partenariato si otterrebbero risultati migliori rispetto ai normali inviti a presentare proposte, un partenariato istituzionalizzato (opzione 3) sarebbe più adeguato di un partenariato co-programmato. Questa opzione ha ottenuto il punteggio complessivo più elevato, dato il maggiore impatto economico e sociale potenziale e la maggiore coerenza con i programmi esterni.
L'opzione 3 è l'opzione prescelta per i seguenti motivi:
·Può conseguire efficacemente gli obiettivi del programma coinvolgendo partner industriali e altri operatori interessati (ad esempio Stati membri, regioni, mondo accademico e organizzazioni della società civile) che collaborerebbero nell'ambito di un modello di governance adeguato.
·Garantisce un'adeguata trasparenza e apertura nella selezione delle priorità e degli obiettivi e il coinvolgimento di partner e portatori di interessi dell'intera catena di valore, provenienti da settori, contesti e discipline diversi, compresi gli operatori internazionali (se del caso e senza interferire con la competitività europea).
·Le sue procedure codificate consentiranno la partecipazione delle PMI, nonché la diffusione e l'utilizzo dei risultati.
·Offre un elevato grado di addizionalità, ossia un elevato potenziale per la strutturazione delle bioindustrie.
·Garantisce la direzionalità formalizzando l'impegno dei partner a conseguire determinati obiettivi, contribuendo, da ultimo, alla realizzazione di obiettivi strategici di alto livello.
·Per quanto riguarda il finanziamento prevede contributi finanziari e/o in natura da parte di partner diversi dall'UE compresi tra il 50 % e il 75 % dello stanziamento di bilancio complessivo del partenariato europeo. Si prevede che la maggior parte dell'impegno finanziario sarà in natura e, in misura minore, assumerà la forma di contributi finanziari nell'ambito di progetti piuttosto che a livello di programma.
·La coerenza e le sinergie all'interno del panorama R&I dell'UE saranno garantite mediante accordi formali tra l'iniziativa proposta e altre iniziative, la definizione co-creativa di un'agenda e l'impegno del gruppo di sostegno.
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Quali sono le opinioni dei diversi portatori di interessi? Chi sono i sostenitori delle varie opzioni?
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La maggioranza (più del 50 %) dei partecipanti alla consultazione pubblica ha indicato che molti degli obiettivi del partenariato sono fondamentali, in particolare il conseguimento degli obiettivi dell'UE in materia di clima. A loro parere la creazione di consorzi, le catene di valore europee e la tecnologia sono dei vantaggi, mentre l'onere amministrativo è uno svantaggio. Ritengono che la maggior criticità sia il divario di innovazione dell'UE per quanto riguarda la traduzione dei risultati di ricerca in bioprodotti circolari innovativi. Oltre il 50 % ritiene che il coinvolgimento dell'industria sia molto pertinente e che la portata e la copertura del partenariato siano corrette. La maggior parte dei portatori di interessi (54 %) partecipanti ritengono che il partenariato istituzionalizzato sia l'opzione migliore per affrontare i problemi, mentre i singoli cittadini non hanno espresso altrettanto sostegno.
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C. Impatto dell'opzione prescelta
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Quali sono i vantaggi dell'opzione prescelta (o in mancanza di quest'ultima, delle opzioni principali)?
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Tutti gli operatori della bioeconomia possono potenzialmente beneficiare di vantaggi economici, consentendo uno sviluppo equilibrato a livello regionale/locale. Si prevede un reddito più elevato e più sicuro per i produttori primari di biomassa, anche nelle regioni svantaggiate. Altri vantaggi sono la crescita economica per le PMI, un maggiore effetto leva degli investimenti per le bioraffinerie e i loro operatori economici (operatori industriali) e il coinvolgimento e l'impegno a lungo termine di tutti gli operatori. Si prevede che i comuni e le regioni otterranno di benefici in termini di risparmi sui costi di smaltimento dei rifiuti biologici.
L'impatto sociale previsto è il miglioramento dell'accesso a biosoluzioni innovative e della loro adozione in Europa, la responsabilizzazione delle comunità locali/regionali per quanto riguarda la gestione delle loro risorse naturali e la creazione (o l'adeguata riconversione) di una nuova base produttiva locale/regionale. Gli operatori del mercato, come i proprietari di marchi e i consumatori, avranno accesso a prodotti più sostenibili.
Di particolare rilevanza sono gli impatti ambientali. La produzione e il trattamento della biomassa in modo più sostenibile e l'utilizzo di biorifiuti come materia prima consentiranno di ridurre le emissioni di CO2 e contribuiranno ad evitare conflitti con la produzione di prodotti alimentari, l'eccessiva estrazione di biomassa e modifiche dell'uso del suolo non sostenibili. Ciò aiuterà a preservare e ripristinare gli ecosistemi e la biodiversità. La produzione a circuito chiuso e la valorizzazione dei rifiuti organici aumenteranno la circolarità. Il CBE migliorerà l'efficienza delle catene di valore in termini di risorse, ad esempio recuperando nutrienti per l'agricoltura e la silvicoltura dai flussi di rifiuti (comprese le acque reflue) e dai residui agricoli.
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Quali sono i costi dell'opzione prescelta (o in mancanza di quest'ultima, delle opzioni principali)?
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Poiché si baserebbe sull'attuale struttura delle "Bioindustrie", l'opzione 3 comporterebbe i costi di funzionamento di un ufficio dell'impresa comune per la durata dell'iniziativa. Si tratterebbe di costi amministrativi pari a 30 milioni di EUR per le imprese e allo stesso importo per l'UE. Ciò rappresenta l'1‑2 % dei costi complessivi dell'iniziativa. Questo costo è ampiamente compensato dai benefici menzionati, in particolare dall'effetto leva del cofinanziamento per ottenere la gamma di risorse necessarie per conseguire gli obiettivi ambiziosi.
Non si prevedono impatti negativi sul piano economico, sociale e ambientale né costi di conformità.
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Quale sarà l'incidenza sulle PMI e sulla competitività?
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Non si prevedono effetti negativi per le PMI e la competitività. Si prevedono solo impatti positivi. Sulla base dell'esperienza molto positiva dell'impresa comune Bioindustrie (forte coinvolgimento delle PMI nei progetti, compreso il loro coordinamento), l'opzione 3 ottiene un punteggio elevato su questo aspetto.
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L'impatto sui bilanci e sulle amministrazioni nazionali sarà significativo?
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Non si prevedono impatti sui bilanci e sulle amministrazioni nazionali né difficoltà di attuazione.
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Sono previsti altri impatti significativi?
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No, tutti gli impatti sono stati descritti.
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Proporzionalità?
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L'opzione prescelta fornisce tutti gli elementi per conseguire gli obiettivi e non va al di là di quanto necessario per risolvere il problema.
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D. Tappe successive
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Quando saranno riesaminate le misure proposte?
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In linea con il calendario stabilito nel regolamento Orizzonte Europa, la valutazione intermedia sarà effettuata entro quattro anni dalla data di avvio dell'iniziativa e la valutazione finale entro quattro anni dalla sua conclusione.
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