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Document 52021IR1278
Opinion of the European Committee of the Regions — European democracy action plan
Parere del Comitato europeo delle regioni — Piano d’azione per la democrazia europea
Parere del Comitato europeo delle regioni — Piano d’azione per la democrazia europea
COR 2021/01278
GU C 440 del 29.10.2021, p. 31–35
(BG, ES, CS, DA, DE, ET, EL, EN, FR, HR, IT, LV, LT, HU, MT, NL, PL, PT, RO, SK, SL, FI, SV)
29.10.2021 |
IT |
Gazzetta ufficiale dell’Unione europea |
C 440/31 |
Parere del Comitato europeo delle regioni — Piano d’azione per la democrazia europea
(2021/C 440/06)
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RACCOMANDAZIONI POLITICHE
IL COMITATO EUROPEO DELLE REGIONI
Il contesto
1. |
ritiene che, sebbene il piano d’azione per la democrazia europea si concentri su meccanismi di difesa a breve termine volti a salvaguardare i processi democratici, dovrebbe essere seguito da un approccio più strategico e di più lungo respiro per la promozione della democrazia europea a tutti i livelli e nella sua duplice dimensione di democrazia sia rappresentativa che partecipativa. Tale approccio potrebbe basarsi sulle normative esistenti e sulle buone pratiche già applicate negli Stati membri a livello nazionale, regionale e locale, e sfociare nella stesura di una Carta europea della democrazia; |
2. |
ribadisce che, in virtù dell’articolo 5 del Trattato sull’Unione europea (TUE), contenente la definizione del principio di sussidiarietà, «nei settori che non sono di sua competenza esclusiva, l’Unione interviene soltanto se e in quanto gli obiettivi dell’azione prevista non possono essere conseguiti in misura sufficiente dagli Stati membri»; |
3. |
accoglie con favore l’iniziativa di un piano d’azione per la democrazia europea. Nello spazio pubblico e politico europeo si può constatare un aumento delle minacce del populismo e del nazionalismo, cui si accompagnano la manipolazione della società, la disinformazione, l’incitamento all’odio e lo sviluppo di teorie complottiste. Un complesso di fenomeni, questo, che fomenta la polarizzazione, l’aggressione verbale e fisica e l’intolleranza, provocando un grave deficit di solidarietà sociale. L’obiettivo generale, ossia quello di rafforzare il ruolo dei cittadini e di costruire democrazie più resilienti in tutta l’UE, è di cruciale importanza per orientare un’azione volta a irrobustire la comunità costituita dall’Unione europea; |
4. |
sottolinea che l’Unione europea è un organismo assimilabile, sul piano strutturale, a una serie di «vasi comunicanti», ragion per cui il deterioramento della situazione dei diritti e delle libertà civili in uno Stato membro ha un impatto negativo reale sulla democrazia nell’intera famiglia europea e costituisce una minaccia per i nostri valori comuni; |
5. |
sottolinea la necessità di realizzare un catalogo delle minacce per la democrazia, nonché delle buone pratiche innovative in materia di partecipazione dei cittadini; osserva che gli enti regionali e locali sono nella posizione migliore per farlo; e invita la Commissione europea, il Parlamento europeo e il Consiglio a tener conto delle raccomandazioni formulate nell’edizione 2021 — che verrà pubblicata il prossimo ottobre — del proprio Barometro regionale e locale annuale dell’UE; |
6. |
ribadisce la posizione espressa nel suo parere sul piano d’azione contro la disinformazione, secondo cui la sensibilizzazione dei cittadini è un processo lungo e complesso, che implica, tra le altre cose, lo sviluppo di competenze di alfabetizzazione mediatica, anche per quanto attiene al modo di confrontarsi con le nuove modalità di accesso alle informazioni e di diffusione delle stesse; e osserva che le suddette competenze devono andare di pari passo con la capacità di analizzare criticamente le informazioni e le relative fonti; |
7. |
sottolinea che gli enti locali e regionali sono nella posizione ideale per partecipare alla guerra dichiarata alla disinformazione e contribuire a contrastare le minacce che quest’ultima comporta; |
8. |
osserva che aderire all’UE significa non soltanto beneficiare di un «pacchetto» di libertà e di mezzi finanziari, ma anche rispettare i valori fondamentali. Sono necessari strumenti giuridici concreti, atti a consentire un’azione rapida ed efficace volta a promuovere i principi della democrazia e dello Stato di diritto e, in casi estremi, ad imporne il rispetto ai membri dell’Unione europea. Attualmente, infatti, non esistono strumenti giuridici di questo tipo, cosicché l’intervento dell’UE risulta poco efficace quando si tratta di reagire a decisioni problematiche adottate in alcuni Stati membri, come sottolineato nella risoluzione del Parlamento europeo del 10 giugno 2021 sulla situazione dello Stato di diritto nell’Unione europea e l’applicazione del regolamento (UE, Euratom) 2020/2092 relativo alla condizionalità, osservazione cui il CdR aderisce in toto. Occorre chiedersi se l’articolo 7 del Trattato sull’Unione europea consenta di rispondere in modo adeguato a queste sfide; |
9. |
chiede che siano avviate quanto prima azioni strategiche e iniziative normative che affrontino in modo efficace i problemi riscontrati in alcuni paesi dell’UE, ad esempio per quanto concerne la sicurezza delle consultazioni elettorali ad ogni livello; |
10. |
sottolinea che la democrazia europea è minacciata non soltanto da aggressori esterni che cercano di destabilizzare l’UE, ma anche da fattori interni che attaccano quanto di più importante vi è nella nostra Unione, ossia il suo essere una comunità; |
11. |
ritiene che il piano d’azione per la democrazia europea dovrebbe rendere più agevole la gestione dei rapporti e dei contatti con i paesi partner al di fuori dell’Unione che non accettano i principi democratici, violando i diritti umani e civili fondamentali; al riguardo adduce ad esempio la politica dell’UE nei confronti di paesi come la Russia, la Bielorussia e la Cina ed i lavori della task force East StratCom; e fa rilevare la necessità di sostenere i movimenti democratici nei paesi del vicinato dell’UE, anche attraverso il partenariato orientale; |
12. |
sottolinea la necessità di sforzarsi di trovare una soluzione equilibrata che concili la lotta contro le minacce poste dalla pandemia con la garanzia delle libertà civili (si pensi ad esempio alla questione di proteggere i dati personali o di evitare limitazioni del diritto di riunione e di manifestazione); |
13. |
sottolinea che l’attacco ai media è un attentato ai valori europei e un passo sulla strada che conduce all’autoritarismo; avverte che, senza libertà dei media, non può esservi alcun vero controllo sociale, e che il mancato rispetto dei principi consolidati del giornalismo crea un clima favorevole alla diffusione di teorie complottiste, alla disinformazione, al populismo e all’incitamento all’odio; e mette in guardia contro le azioni volte alla rinazionalizzazione dei media in alcuni paesi dell’UE; |
14. |
osserva che il piano d’azione in esame non dedica sufficiente attenzione alla problematica dell’accesso alle informazioni pubbliche; ricorda che, alla base della democrazia e del rispetto dei diritti umani vi è la libera circolazione delle informazioni e delle idee, che le informazioni raccolte dalle autorità pubbliche appartengono ai cittadini, e che è a nome dei cittadini che le autorità di ogni livello dispongono di tali dati (1); e sottolinea che validi esempi di apertura e responsabilità delle autorità pubbliche sono offerti dagli enti locali e regionali, i quali utilizzano strumenti che consentono ai cittadini l’accesso alle informazioni e la partecipazione diretta all’esercizio del potere (2); |
15. |
ricorda che un’Unione europea democratica deve mantenere il suo impegno a proteggere i suoi stessi valori, nonché l’integrazione e l’uguaglianza in tutti gli aspetti, indipendentemente dal genere, dalla razza, dall’origine etnica, dalla religione, dalle convinzioni personali, dalla disabilità, dall’età o dall’orientamento sessuale, e che anche gli Stati membri devono compiere degli sforzi in questa direzione; |
16. |
sottolinea che nel piano d’azione in esame non vi è alcun riferimento diretto alle attività degli enti locali e regionali. |
Priorità
17. |
chiede di adoperarsi per accrescere l’autorevolezza dell’Unione europea e degli Stati membri e la credibilità delle istituzioni pubbliche legittime, nonché per potenziare l’istruzione e rafforzare il ruolo degli enti locali e regionali in quanto incubatori di democrazia; |
18. |
sottolinea che la fiducia dei cittadini dell’UE nelle attività degli organi più importanti dell’UE è una condizione sine qua non per lo sviluppo di una comunità europea democratica. Per garantire la credibilità delle istituzioni nazionali e la prevedibilità del loro operato, è imperativo che gli Stati membri dell’UE rispettino lo Stato di diritto. L’indipendenza delle istituzioni nazionali e la rispondenza effettiva della loro azione politica e normativa allo spirito dei valori democratici sono pietre angolari della comunità costituita dall’Unione europea; |
19. |
sottolinea il ruolo cruciale degli enti territoriali subnazionali in quanto luoghi di creazione della cittadinanza. Gli enti locali e regionali sono i livelli di governo più vicini ai cittadini e in cui questi ripongono maggiore fiducia (3). È ormai sempre più importante sul piano strategico rafforzare il ruolo delle regioni e delle città, ad esempio dotandole di strumenti finanziari da assegnare esclusivamente in base a criteri sostanziali; |
20. |
chiede che si ponga l’accento su un’educazione europea alla responsabilità, alla tolleranza, alla disponibilità al compromesso e alla risoluzione pacifica dei conflitti. La coesistenza di opinioni e posizioni diverse è un autentico «vaccino» contro il fanatismo, il razzismo e i conflitti etnici. |
Educare alla cittadinanza — pensiero critico e alfabetizzazione mediatica
21. |
sottolinea che gli enti territoriali subnazionali possono svolgere un ruolo educativo importante, creando le condizioni affinché le comunità locali sviluppino buone abitudini democratiche; |
22. |
mette in guardia contro la radicalizzazione della società e la presa del potere da parte di populisti che ricorrono alla disinformazione. La lotta contro la disinformazione presuppone l’individuazione delle categorie di persone più suscettibili di subire gli effetti negativi della disinformazione stessa. Una protezione speciale dovrebbe quindi essere accordata ai giovani, agli anziani, agli appartenenti a minoranze nazionali ed etniche, agli immigrati e alle persone escluse dalla tecnologia digitale. La Commissione europea dovrebbe prestare attenzione ai territori e ai gruppi sociali particolarmente vulnerabili alla disinformazione, esterna ed interna; |
23. |
prende atto degli orientamenti presentati dalla Commissione europea il 26 maggio scorso per rimediare alle lacune del suo codice di buone pratiche sulla disinformazione. Si compiace che la Commissione chieda impegni più forti e più specifici in tutti i settori contemplati dal codice e, in particolare, metodi più efficaci di monitoraggio, e che inviti altre piattaforme attive nell’UE, servizi di messaggistica privata e altri operatori dell’ecosistema di pubblicità online ad aderire al codice. Tuttavia, le difficoltà incontrate dalla Commissione nel verificare la veridicità delle relazioni di monitoraggio presentate dalle piattaforme e l’assenza di qualsiasi meccanismo sanzionatorio ostacolano notevolmente l’efficacia di questo codice e richiedono ulteriori interventi normativi a livello dell’UE; |
24. |
propone, nel suddetto contesto, che si metta a punto un programma paneuropeo di educazione civica — non obbligatorio e non vincolante per gli Stati membri — volto a sviluppare il pensiero critico e l’alfabetizzazione mediatica, programma che dovrebbe — nel solco della buona pratica costituita dal programma finlandese CIVIS — essere sottoposto a consultazione pubblica e poi adattato in funzione delle esigenze regionali e locali, nonché riguardare l’istruzione scolastica, la formazione dei funzionari pubblici, l’apprendimento permanente e le campagne rivolte al grande pubblico; è pronto a dare il suo contributo attivo all’elaborazione di tale programma, e invita la Commissione a collaborare strettamente con gli Stati membri e le organizzazioni della società civile, nel rispetto del principio di sussidiarietà nonché della ripartizione delle competenze. |
Lottare contro la disinformazione e l’incitamento all’odio
25. |
ritiene che debba essere istituita un’agenzia europea (4) incaricata di prevenire e contrastare — in stretto coordinamento con la commissione INGE del Parlamento europeo — la disinformazione, l’incitamento all’odio, l’intolleranza, la violenza contro specifici gruppi sociali e la diffusione di teorie complottiste; |
26. |
deplora il fatto che gli enti locali svolgano un ruolo secondario nella lotta contro la diffusione di notizie false, spesso a causa della mancanza di competenze specialistiche, capacità e risorse; e invoca la creazione di un meccanismo di finanziamento coerente per la lotta alla disinformazione; |
27. |
plaude alla strategia dell’UE per un’Unione della sicurezza, volta a fronteggiare le aggressioni di natura ibrida compiute da soggetti statali e non statali attraverso una combinazione di attacchi informatici, danni alle infrastrutture critiche, campagne di disinformazione e radicalizzazione della narrazione politica; |
28. |
ravvisa la necessità di un dibattito sulla libertà di espressione e sull’uso che ne viene fatto su Internet; e segnala che un passo concreto in questa direzione è rappresentato dal Premio Paweł Adamowicz (5), istituito congiuntamente dal CdR, dalla Rete internazionale delle città rifugio (International Cities of Refuge Network — ICORN) e dal comune polacco di Danzica al fine di promuovere l’inclusione sociale, le pari opportunità e il rispetto dei diritti umani e delle libertà civili, nonché di sostenere la lotta contro i pregiudizi e la xenofobia; |
29. |
avverte che, oltre agli enti locali e regionali e alla società civile, è necessario coinvolgere anche i media. Grazie alla loro esperienza pratica e professionale, gli operatori dell’«infosfera» sono particolarmente sensibili alla disinformazione; |
30. |
ricorda l’importanza della legge sui servizi digitali (Digital Services Act — DSA) quale strumento che può essere utilizzato per rendere l’ambiente digitale più trasparente e responsabilizzare maggiormente le piattaforme online; |
31. |
ricorda la necessità di garantire la piena coerenza tra il piano d’azione per la democrazia europea, quello per le tecnologie audiovisive e dei media e le discussioni legislative sulla DSA; |
32. |
attende con interesse una proposta di direttiva sui servizi digitali che introduca un quadro orizzontale per la vigilanza regolamentare dello spazio online, dettando norme volte a garantire la rendicontabilità sui modi in cui le piattaforme gestiscono i contenuti, la pubblicità e il microtargeting. |
Garantire la sicurezza dei giornalisti e sostenere i media locali
33. |
sottolinea l’importanza di un giornalismo solido, anche a livello locale, al fine di rafforzare la fiducia dei cittadini. L’indipendenza dei media costituisce uno dei pilastri più importanti della democrazia e ha un impatto reale sul livello del dibattito pubblico; |
34. |
condanna il ricorso, contro i media indipendenti, ad azioni legali strategiche tese a bloccare la partecipazione pubblica (un meccanismo noto come SLAPP, ossia Strategic Lawsuit Against Public Participation), e attende con interesse una proposta della Commissione europea in materia di protezione dei giornalisti e della società civile; |
35. |
mette in guardia contro l’emarginazione della stampa indipendente attraverso la monopolizzazione e la politicizzazione dei media, tanto più se per far ciò si sfruttano risorse erogate da fondi europei, chiede un più attento monitoraggio dei fondi destinati a tali attività, e propugna il coinvolgimento delle regioni nella distribuzione dei fondi dell’UE; appoggia l’introduzione di misure legislative complementari, nel rispetto delle competenze degli Stati membri, volte a rafforzare la capacità d’intervento dell’UE al fine di garantire che la libertà e la pluralità dei mezzi d’informazione indipendenti rimangano un pilastro della democrazia in Europa; |
36. |
sottolinea che l’attacco alla libertà di espressione si traduce in una limitazione del dibattito pubblico; richiama l’attenzione su tale libertà in relazione alle attività accademiche, di ricerca o artistiche; denuncia le intimidazioni, le campagne diffamatorie, le pressioni politiche, le restrizioni finanziarie e gli ostacoli all’accesso ai fondi pubblici che minacciano le attività dei ricercatori, dei media e delle ONG, rendendo loro impossibile svolgere la loro funzione di controllo; e mette in guardia contro i tentativi, da parte di alcuni governi, di limitare l’indipendenza della ricerca e di introdurre nuovi reati sulla base di criteri non trasparenti e controversi. |
Rafforzare la partecipazione dei cittadini
37. |
sottolinea che i lavori della Conferenza sul futuro dell’Europa dovrebbero svolgersi nel maggior numero possibile di regioni europee e secondo un’impostazione «dal basso», rendendo così possibile associare al dibattito con una partecipazione attiva diversi gruppi di cittadini; e raccomanda che i panel di cittadini siano riconosciuti come una forma di partecipazione al processo decisionale dell’UE; |
38. |
invita le istituzioni dell’UE a creare canali efficaci, trasparenti e inclusivi per raggiungere i cittadini, in particolare quelli scoraggiati dal partecipare alla vita pubblica e sociale; e sottolinea il ruolo cruciale dei giovani in questo processo; |
39. |
è consapevole che la Conferenza sul futuro dell’Europa rappresenta un’opportunità unica per coinvolgere i cittadini, in quanto esperienza innovativa e paneuropea di partecipazione che consentirà di decidere insieme in merito al futuro, alla configurazione e alle priorità di un’Europa democratica; ed è impegnato a garantire il pieno coinvolgimento degli enti locali e regionali nella Conferenza al fine di far conoscere gli esempi di buone pratiche e dare voce ai cittadini e agli enti territoriali subnazionali. |
Garantire elezioni libere e democratiche
40. |
sottolinea che l’attenzione espressa nel piano d’azione nei confronti della libertà e democraticità dei processi elettorali dovrebbe riguardare in pari misura le elezioni europee, nazionali, regionali e locali; |
41. |
osserva che le campagne politiche si svolgono ormai in sempre maggiore misura su Internet, e che pertanto sono necessarie norme in materia di trasparenza per quanto riguarda i contenuti politici «sponsorizzati» e che garantiscano orientamenti a favore di partiti politici e Stati membri; chiede inoltre che si tenga conto delle specificità delle elezioni locali, spesso trascurate in sede di elaborazione della legislazione europea; |
42. |
osserva che il piano d’azione non affronta in misura sufficiente la questione dei periodi intercorrenti tra le consultazioni elettorali, che sono quelli in cui si registrano più spesso disinformazione, propaganda, manipolazioni e altri tentativi scorretti e tendenziosi di far cambiare posizione ai cittadini; |
43. |
sottolinea che i fondi strutturali dell’UE dovrebbero essere impiegati per finanziare le attività della società civile e sviluppare le capacità e le strutture istituzionali e amministrative necessarie per la partecipazione attiva dei cittadini alla vita politica. L’accesso ai fondi dovrebbe essere il più semplice possibile e dovrebbe essere gestito, per quanto possibile, dalle regioni; |
44. |
accoglie con favore il fatto che il 19 aprile la Commissione europea abbia lanciato una consultazione pubblica, aperta alla partecipazione fino al 12 luglio (6), al fine di presentare nell’ultimo trimestre del 2021 proposte di direttive aggiornate per aiutare i cittadini di uno Stato membro dell’UE che risiedono in un altro Stato membro a godere dell’elettorato attivo e passivo sia alle elezioni comunali che a quelle europee. Infatti, come sottolineato anche dall’iniziativa dei cittadini europei (ICE) «Elettori senza frontiere» (7), se è vero che oltre 14 milioni di cittadini mobili dell’Unione godono di diritto di voto, è vero altresì che, tra tali cittadini, i tassi di affluenza alle urne e il numero di candidati alle elezioni continuano ad essere inferiori a quelli registrati per gruppi comparabili a livello nazionale, e che questi cittadini incontrano ancora difficoltà nell’esercizio dei loro diritti elettorali; |
45. |
avverte che la pandemia ha messo in luce la difficoltà di garantire elezioni pienamente democratiche in un contesto di provvedimenti restrittivi; la sfida organizzativa e tecnologica, tenuto conto anche delle minacce informatiche, consiste nel garantire la sicurezza delle procedure di voto per corrispondenza e/o elettronico. |
Conclusioni
46. |
chiede alla Commissione europea di studiare strumenti a lungo termine che aiutino l’UE a far fronte alle nuove minacce. Il «vaccino» democratico che cerchiamo dev’essere efficiente, innovativo ed efficace, e rafforzare la nostra infrastruttura democratica sia nell’immediato che a lungo termine; |
47. |
sottolinea che la piena partecipazione alla vita pubblica, che è la pietra angolare di una comunità pluralista e democratica, passa necessariamente attraverso la fiducia dei cittadini nei confronti delle istituzioni statali: senza fiducia non può esservi partecipazione, e non sarà possibile conquistare la fiducia senza educare i cittadini; e il CdR ritiene che gli enti regionali e locali debbano svolgere un ruolo importante in tal senso; |
48. |
infine, fa notare che la democrazia e lo Stato di diritto saranno solidi e resilienti soltanto quando coloro che, a qualsiasi livello, esercitano il potere dovranno fare i conti con cittadini informati. |
Bruxelles, 30 giugno 2021
Il presidente del Comitato europeo delle regioni
Apostolos TZITZIKOSTAS
(1) Nella risoluzione 59 dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite, adottata nel 1946, nonché nell'articolo 19 della Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo (1948) e nell'articolo 10 della Convenzione europea dei diritti dell'uomo (1950), il diritto all'informazione costituisce parte integrante del diritto fondamentale alla libertà di espressione.
(2) Esempi di questi strumenti utilizzati dalle amministrazioni locali sono i dati aperti, i bilanci partecipativi e i panel di cittadini.
(3) https://cor.europa.eu/it/our-work/Pages/EURegionalBarometer-2020.aspx
(4) Ad esempio collegata al CdR.
(5) Il quale, nella città di Danzica, è stato anche il creatore di due modelli ispirati a questi ideali: un modello di integrazione degli immigrati e un modello di parità di trattamento.
(6) Consultazione pubblica sulla partecipazione alle elezioni europee (https://ec.europa.eu/info/law/better-regulation/have-your-say/initiatives/12684-Elezioni-del-Parlamento-europeo-inclusive-sostegno-al-diritto-di-voto-e-di-eleggibilita-dei-cittadini-dellUE-in-un-altro-paese-dellUE_it) e sulla partecipazione alle elezioni comunali (https://ec.europa.eu/info/law/better-regulation/have-your-say/initiatives/12733-Elezioni-inclusive-in-Europa-consentire-ai-cittadini-dellUE-residenti-in-un-altro-paese-dellUnione-di-esercitare-il-loro-diritto-di-partecipare-alle-elezioni-comunali_it).
(7) https://eci.ec.europa.eu/013/public/#/screen/home