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Document 52021IR0407

Parere del Comitato europeo delle regioni — Nuova agenda dei consumatori — Rafforzare la resilienza dei consumatori per una ripresa sostenibile

COR 2021/00407

GU C 61 del 4.2.2022, p. 30–35 (BG, ES, CS, DA, DE, ET, EL, EN, FR, GA, HR, IT, LV, LT, HU, MT, NL, PL, PT, RO, SK, SL, FI, SV)

4.2.2022   

IT

Gazzetta ufficiale dell’Unione europea

C 61/30


Parere del Comitato europeo delle regioni — Nuova agenda dei consumatori — Rafforzare la resilienza dei consumatori per una ripresa sostenibile

(2022/C 61/07)

Relatrice:

Alexia BERTRAND (BE/Renew Europe), membro di un'assemblea regionale: parlamento regionale di Bruxelles-capitale

RACCOMANDAZIONI POLITICHE

IL COMITATO EUROPEO DELLE REGIONI

Osservazioni generali

1.

ricorda l'importanza della politica europea di protezione dei consumatori, volta a garantire che i cittadini dell'UE dispongano di una solida base di diritti quale tutela contro i gravi rischi e le gravi minacce che non possono affrontare da soli, a fornire ai consumatori gli strumenti per compiere scelte informate, a migliorare il loro benessere e a proteggere efficacemente la loro salute e i loro interessi economici, nonché a garantir loro la disponibilità di meccanismi di controllo e di mezzi di ricorso per rendere effettivi tali diritti;

2.

sottolinea che la protezione dei consumatori a livello dell'UE contribuirà altresì a stimolare la ripresa economica in Europa, attuando nel contempo il modello economico circolare e riducendo gli effetti sull'ambiente e sulla salute delle persone;

3.

accoglie con favore la tanto attesa pubblicazione della nuova agenda dei consumatori, che analizza le modalità per aumentarne la protezione e la resilienza durante e dopo la pandemia di COVID-19, offrendo nel contempo ai consumatori europei l'opportunità di svolgere un ruolo attivo nelle transizioni verde e digitale;

4.

pone in risalto la necessità di sviluppare la protezione dei consumatori e i relativi strumenti di attuazione al fine di tener conto in maniera ottimale delle grandi sfide che l'economia europea deve affrontare, quali la crisi legata alla pandemia di COVID-19, la transizione verde, la trasformazione digitale, la globalizzazione e l'emergere di esigenze specifiche da parte di determinate categorie di consumatori vulnerabili;

5.

pone l'accento sulla necessità di non applicare in modo meccanico l'impostazione «one in, one out» introdotta nella comunicazione «Legiferare meglio», e ciò al fine di mantenere standard elevati di protezione dei consumatori;

6.

plaude al fatto che la Conferenza sul futuro dell'Europa affronti la questione della politica europea in materia di protezione dei consumatori.

La protezione dei consumatori nel contesto della pandemia di COVID-19

7.

sottolinea con forza la necessità di salvaguardare e attuare con determinazione i diritti dei consumatori e il relativo acquis unionale in tempi di crisi, soprattutto al fine di non indebolire tali diritti e di consentire ai consumatori di avvalersene per ottenere una tutela giuridica adeguata;

8.

accoglie con favore il fatto che il 27 aprile 2021 il Parlamento europeo abbia adottato il regolamento relativo ai diritti e agli obblighi dei passeggeri nel trasporto ferroviario (rifusione), che conferma i diritti e le tutele dei consumatori dei servizi ferroviari, e in particolare la riprotezione e il sostegno in caso di ritardi e cancellazioni nonché il miglioramento dell'assistenza alle persone a mobilità ridotta. Tale rafforzamento dei diritti dei passeggeri può incoraggiare il trasferimento modale dei consumatori verso questo modo di trasporto più sostenibile, come pure l'interoperabilità con i modi di mobilità dolce, dato l'obbligo per gli operatori di riservare, sui treni, degli appositi spazi per le biciclette;

9.

raccomanda di prendere in considerazione la possibilità di estendere anche ad altri settori, quali la cultura o gli eventi, la protezione dei consumatori in caso di annullamento;

10.

incoraggia le varie autorità competenti a continuare a lottare contro le frodi a danno dei consumatori, in collaborazione con la rete di cooperazione per la tutela dei consumatori e di concerto con le piattaforme online, i prestatori di servizi intermediari e tutti i portatori d'interesse pertinenti;

11.

sottolinea la necessità di tenere conto degli insegnamenti tratti dalla gestione di questa crisi nel definire le norme in materia di prodotti, processi, servizi e qualità, così da disporre di standard cui le autorità pubbliche e le imprese possano ricorrere in tempi rapidi al fine di garantire un livello elevato di tutela della salute dei consumatori di beni e degli utenti di servizi;

12.

pone l'accento sugli insegnamenti tratti dalla pandemia di COVID-19 e sull'importanza di mantenere un elevato livello di protezione dei consumatori anche in periodi di crisi; in quest'ottica, raccomanda di effettuare le revisioni normative necessarie al fine di determinare con precisione gli effetti delle circostanze eccezionali sopravvenute sui contratti stipulati dai consumatori prima del verificarsi della relativa causa (clausola rebus sic stantibus) — in tal modo, infatti, si terrebbe conto dei principi di anticipazione e previsione, rafforzando così la protezione dei consumatori;

13.

incoraggia la Commissione ad analizzare l'impatto a lungo termine della crisi della COVID-19 sui modelli di consumo degli europei e, sulla scorta di tale analisi, a mettere a punto le future iniziative strategiche europee in questo campo;

14.

appoggia, in tale contesto, le iniziative volte a sostenere il commercio locale, ivi compresi i piccoli produttori, e a promuovere l'artigianato locale;

15.

sottolinea inoltre che il diritto dei consumatori potrebbe, tramite informazioni più chiare e complete, contribuire a rafforzare le filiere brevi per la produzione agricola e alimentare, riducendo di conseguenza le emissioni di gas a effetto serra dovute ai trasporti; al riguardo sottolinea l'importanza di coinvolgere gli enti locali e regionali nelle politiche di tutela dei consumatori;

16.

sottolinea altresì la necessità di sostenere le politiche volte a colmare il divario digitale, in termini tanto di attrezzature e copertura territoriale che di competenze necessarie.

La transizione verde

17.

fa notare che il consumo sostenibile è essenziale per conseguire gli obiettivi del Green Deal;

18.

sottolinea che i consumatori dell'UE svolgono un ruolo fondamentale nella transizione verde e devono di conseguenza essere informati e disporre degli strumenti per compiere scelte consapevoli sulla base di informazioni comparabili, trasparenti e chiare, fondate sulla metodologia dell'impronta ambientale definita dalla Commissione, soprattutto riguardo alla sostenibilità e alla riparabilità dei prodotti e alla loro impronta sociale e ambientale; e osserva che tali informazioni devono fondarsi su dati affidabili e su solide ricerche in materia di consumi. Nel processo di diffusione delle informazioni raccomanda di coinvolgere gli enti locali e regionali;

19.

sottolinea l'importanza di mettere i consumatori in condizioni di operare scelte basate sulla sostenibilità dei prodotti, incentivando nel contempo i produttori ad allungare il ciclo di vita dei loro prodotti, nonché la necessità di una legislazione europea che penalizzi l'obsolescenza programmata e premi la longevità della produzione industriale e tecnologica;

20.

fa notare che la transizione verso un'economia verde può avere successo solo se la domanda di prodotti e servizi sostenibili non è circoscritta a determinati gruppi di consumatori; e in proposito sottolinea che, per conseguire gli obiettivi, occorre garantire l'accesso a prodotti e servizi sostenibili a tutti i consumatori, indipendentemente dalla loro situazione finanziaria;

21.

raccomanda di sviluppare un approccio olistico all'informazione dei consumatori, ove possibile attraverso l'introduzione di etichette, tenendo conto di aspetti quali la sostenibilità, la salute, il rispetto dell'ambiente, l'origine del prodotto — con particolare attenzione per la sua provenienza dall'UE o da un paese terzo — e il commercio equo; ribadisce inoltre l'utilità di integrare sempre di più gli aspetti sociali e ambientali negli appalti pubblici attraverso una serie di misure, compresa la definizione di criteri ambientali minimi nella legislazione settoriale, come previsto dal nuovo piano d'azione per l'economia circolare;

22.

ritiene importante che le norme di prodotto tengano conto delle sfide legate alla sostenibilità e alla circolarità; e sottolinea, a tale proposito, che le istituzioni europee responsabili della normazione hanno un ruolo importante da svolgere in questo campo, soprattutto tramite l'elaborazione di standard che consentano di certificare un prodotto «verde» o «sostenibile»;

23.

sottolinea l'importanza di migliorare e garantire l'interoperabilità tra i dispositivi;

24.

raccomanda sia di considerare la possibilità di prolungare la durata della garanzia legale per i beni di consumo che di fornire ai consumatori una migliore informazione sul ciclo di vita previsto dei prodotti;

25.

raccomanda di valutare l'opportunità di mettere a punto un sistema che richieda un'autorizzazione preventiva per le dichiarazioni ambientali e i marchi di qualità ecologica, sulla falsariga del sistema applicabile in materia sanitaria;

26.

evidenzia la necessità, per risolvere la questione dei prodotti difettosi, di assicurarsi che i prodotti siano in via prioritaria riutilizzati o riparati anziché gettati via, sempre che ciò non leda i diritti dei consumatori e non comporti la conseguenza di disporre di prodotti di qualità inferiore;

27.

sottolinea che è necessario assicurare la disponibilità di pezzi di ricambio garantendo la riparabilità dei prodotti ad un costo che non dissuada il consumatore dal richiedere la riparazione, nel pieno rispetto dei diritti dei consumatori in materia di conformità e sicurezza dei prodotti; e raccomanda alla Commissione di esaminare le misure da adottare per realizzare quanto appena enunciato;

28.

incoraggia la Commissione a esaminare, nel contesto della revisione della direttiva sulla vendita di beni, i modi di promuovere ulteriormente la riparazione e incoraggiare una produzione circolare più sostenibile, nel rispetto dei diritti del consumatore e dell'equilibrio economico tra consumatore e imprenditore;

29.

evidenzia l'importanza del ruolo degli enti locali e regionali in questo ambito e, a tale proposito, la necessità di promuovere nuovi modelli e nuovi comportamenti di consumo a livello locale e regionale, quale ad esempio l'economia collaborativa;

30.

raccomanda di sostenere i modelli imprenditoriali che consentono l'acquisto di un servizio piuttosto che di un bene, incoraggiando le riparazioni e le iniziative da parte di organizzazioni dell'economia sociale, come pure i mercati dell'usato;

31.

insiste sulla necessità di un inventario delle buone pratiche locali in materia di riparazione e di economia circolare;

32.

sottolinea l'importanza di estendere la portata delle azioni locali in materia di consumo all'economia dei servizi, ad esempio nel campo della ristrutturazione degli edifici e dell'adattamento dell'edilizia abitativa a una società più verde e digitale, in particolare potenziando gli strumenti di informazione destinati ai consumatori;

33.

appoggia le iniziative a sostegno del commercio locale al fine di migliorare la posizione dei consumatori sul mercato, proteggere l'ambiente e promuovere l'artigianato;

34.

evidenzia il ruolo che gli enti locali e regionali possono svolgere nel campo dell'informazione e della formazione dei consumatori;

35.

sottolinea l'importanza di disporre di soluzioni efficaci che possano essere facilmente comprese e attuate dai consumatori;

36.

incoraggia la Commissione nella sua volontà di collaborare con gli operatori economici per spingerli a impegnarsi volontariamente in iniziative di consumo sostenibile che vadano oltre gli obblighi previsti per legge;

37.

sottolinea la necessità di estendere l'ambito di applicazione della direttiva sulla progettazione ecocompatibile (ecodesign) ai prodotti connessi all'energia, ma anche di estenderlo a una gamma più ampia di prodotti ad elevato impatto ambientale e di prevedere misure volte a prevenire la produzione di rifiuti;

38.

sostiene con convinzione la pubblicazione dell'iniziativa sui prodotti sostenibili, che punta a far sì che essi diventino la norma, contrastando così l'obsolescenza prematura e promuovendo la sostenibilità;

39.

invita la Commissione europea, gli Stati membri e gli enti locali e regionali a ricorrere agli incentivi finanziari nel quadro del piano per la ripresa dell'UE al fine di garantire progressi economici, sociali e ambientali a lungo termine e al tempo stesso ridurre il consumo di risorse, evitare ed eliminare le sostanze pericolose e incrementare la circolarità dei materiali e dei sistemi;

40.

pone ancora una volta l'accento sull'urgenza di accelerare la transizione verso un modello di crescita rigenerativo che mantenga il consumo di risorse entro i limiti consentiti dal pianeta e riduca l'impronta umana sull'ambiente; e ricorda che, a tale scopo, è indispensabile dissociare la crescita dall'uso delle risorse, evolversi verso un'autentica società circolare e cooperare a tutti i livelli di governance e di società;

41.

sottolinea la necessità di sostenere le PMI e i piccoli produttori locali nella transizione verde senza aumentare gli oneri amministrativi; e fa notare che i finanziamenti europei sono essenziali per garantire queste transizioni. Evidenzia altresì la necessità di coinvolgere gli enti locali e regionali nell'opera di informazione riguardo ai fondi UE disponibili.

La trasformazione digitale

42.

ricorda che la trasformazione digitale sta cambiando radicalmente la vita dei consumatori, offrendo loro grandi opportunità, ma ponendoli anche di fronte a nuove sfide. In tale contesto, occorre lottare contro le pratiche sleali adottate nel commercio online. Occorre rafforzare la tutela degli interessi dei consumatori, al momento di definire le norme che disciplinano l'economia digitale e stabiliscono i requisiti per l'intelligenza artificiale, l'Internet degli oggetti e la robotica. Al riguardo, il CdR prende atto della proposta innovativa avanzata dalla Commissione nel progetto di regolamento che stabilisce norme armonizzate in materia di intelligenza artificiale e nella comunicazione «Sostenere un approccio europeo all'intelligenza artificiale», che saranno oggetto di un parere distinto del Comitato;

43.

sottolinea la necessità di intensificare le azioni volte a proteggere i consumatori contro le pratiche commerciali sleali su Internet. In particolare, ciò significa introdurre nuovi strumenti normativi o di vigilanza del mercato per proteggere i consumatori dalle nuove pratiche che si affermano come conseguenza degli sviluppi dell'intelligenza artificiale e del ricorso ad algoritmi (ad esempio le offerte mirate — in termini di prezzo, prodotti o servizi — risultanti dalla profilazione su Internet dei consumatori), nonché garantire ai consumatori una tutela efficace dei loro dati personali. In quest'ottica, il CdR invita la Commissione e le altre istituzioni europee a sensibilizzare l'opinione pubblica in merito all'impatto ambientale e sociale degli acquisti online;

44.

fa notare che la legislazione dell'UE in materia di sicurezza dei prodotti finalizzata alla sicurezza fisica dei consumatori dovrebbe essere resa più moderna, onde affrontare le questioni relative alla sicurezza degli oggetti connessi (rispetto dei dati personali, sicurezza informatica, affidabilità, trasparenza e informazione dei consumatori);

45.

sottolinea la necessità di coerenza e di una interazione chiara tra la legislazione dell'UE in materia di protezione dei consumatori e la legislazione dell'UE sui mercati digitali; ciò al fine di garantire un elevato livello di protezione dei consumatori per quanto riguarda i loro diritti, l'accesso — anche transfrontaliero — a beni e servizi, la trasparenza, la responsabilità e un ambiente digitale sicuro, nonché di chiarire e rafforzare la responsabilità degli intermediari online. Andrebbero messi a punto dei meccanismi, resi disponibili dagli intermediari online, che consentano di monitorare le offerte commerciali online nel corso del tempo, onde evitare che la volatilità di tali offerte pregiudichi la tutela dei diritti dei consumatori;

46.

accoglie con favore l'intenzione della Commissione di rendere disponibile un insieme di strumenti elettronici innovativi, che dovrebbero aiutare gli organismi competenti a individuare le pratiche commerciali online illegali; e osserva che tali strumenti elettronici dovrebbero servire altresì a rintracciare le imprese «scomparse» dopo avere offerto prodotti online;

47.

sottolinea che le pratiche di geoblocco che impediscono ai consumatori di accedere liberamente ai contenuti digitali in tutta Europa sono ancora in vigore in taluni settori;

48.

raccomanda di avvalersi degli archivi di dati in possesso delle autorità pubbliche allo scopo di fornire ai consumatori le migliori informazioni possibili grazie a una politica dinamica di dati aperti (open data);

49.

sottolinea la necessità di sostenere le PMI e i piccoli produttori locali nella transizione verde senza aumentare gli oneri amministrativi; e fa notare che i finanziamenti europei sono essenziali per garantire questa transizione. Evidenzia altresì la necessità di coinvolgere gli enti locali e regionali nell'opera di informazione riguardo ai fondi UE disponibili.

Applicazione effettiva delle norme e mezzi di ricorso efficaci

50.

incoraggia la Commissione a svolgere un ruolo di coordinamento e sostegno nei confronti degli Stati membri e degli enti locali e regionali per quanto concerne il monitoraggio del rispetto dei diritti dei consumatori, in particolare assicurandosi che le misure adottate dagli Stati membri siano efficaci quale che sia l'ubicazione dell'impresa interessata, come dovrebbe essere per delle misure sanzionatorie;

51.

plaude al fatto che, secondo quanto previsto dalla nuova agenda dei consumatori, la Commissione assisterà gli Stati membri nell'attuazione e nell'applicazione tempestive del diritto dei consumatori, in particolare tramite la rete di cooperazione per la tutela dei consumatori; al riguardo pone l'accento sul ruolo positivo svolto dai centri europei dei consumatori nel configurare la protezione transfrontaliera dei consumatori stessi;

52.

osserva che la corretta esecuzione delle misure di controllo imposte dall'attuazione della nuova agenda richiede una più ampia disponibilità di personale addetto alle funzioni di vigilanza del mercato. A tal fine, occorrerebbe rafforzare la specializzazione settoriale del personale addetto a tali funzioni, nonché la formazione permanente, e disporre di risorse materiali adeguate alla portata delle attività da monitorare: pratiche fraudolente e sleali, vendite online ecc. Inoltre, al fine di individuare eventuali frodi o inadempienze che potrebbero pregiudicare la sicurezza, è necessario disporre di una rete adeguata di laboratori accreditati;

53.

raccomanda di rafforzare la cooperazione tra gli enti locali e regionali, da un lato, e le organizzazioni di consumatori, dall'altro;

54.

sostiene lo sviluppo di misure volontarie di informazione rivolte ai consumatori, nel quadro di un partenariato tra gli enti locali e regionali e le imprese.

L'attenzione per le esigenze specifiche dei consumatori

55.

plaude al fatto che la nuova agenda dei consumatori evidenzi la particolare vulnerabilità, specie in conseguenza del divario digitale, di «alcuni gruppi di consumatori in determinate situazioni [i quali] necessitano di garanzie specifiche», in particolare i bambini, gli anziani e le persone con disabilità;

56.

sottolinea la necessità di rafforzare la protezione dei consumatori vulnerabili che ricorrono al credito per acquistare beni e servizi essenziali, quali l'assistenza medica, l'istruzione e i servizi pubblici; e al riguardo osserva che è necessario definire politiche e strumenti che rafforzino la tutela dei consumatori in caso di insolvenza delle imprese che prestano servizi in maniera continuativa nei settori essenziali della sanità e dell'istruzione, al fine di mitigare i danni derivanti dalla chiusura di imprese in tali settori;

57.

sottolinea l'importanza di sviluppare le competenze finanziarie fondamentali dei consumatori, anche in relazione alle nuove tecnologie digitali, sostenendo progetti in questo campo a livello locale e regionale;

58.

accoglie con favore il fatto che la nuova agenda dei consumatori preveda di «aumentare i finanziamenti per le azioni volte a migliorare la disponibilità e la qualità dei servizi di consulenza in materia di debito negli Stati membri» a partire dal 2021, data l'importanza delle misure degli enti locali in questo campo;

59.

plaude all'intenzione espressa dalla Commissione di «sostenere […] iniziative che forniscano consulenza a livello locale ai consumatori che, per motivi strutturali o personali, non hanno accesso al sostegno e alle informazioni fornite online o presso gli uffici centrali d'informazione»;

60.

chiede di avviare una cooperazione tra gli enti locali e regionali, le organizzazioni di consumatori e le imprese o di rafforzare la cooperazione tra loro esistente, affinché uniscano le forze allo scopo di ottimizzare l'uso delle risorse;

61.

raccomanda alla Commissione, per quanto riguarda gli sforzi volti a lottare contro il sovraindebitamento, di analizzare la fattibilità di uno strumento correttivo di diritto europeo per la liquidazione collettiva dei debiti dei consumatori, che vada oltre le azioni preventive; esorta inoltre ad adottare politiche specifiche per scongiurare pratiche dimostratesi particolarmente dannose per il consumatore (come le carte revolving) in quanto ne provocano l'indebitamento e lo rendono vulnerabile nei confronti di altri crediti;

62.

raccomanda di affrontare le questioni legate alla vulnerabilità e all'esclusione dei consumatori in tutte le loro dimensioni, comprese quelle che attengono direttamente a problemi di portata locale, come il divario digitale che colpisce la popolazione di zone prive di connessioni o dotate di connessioni scarse o mal funzionanti, e suggerisce di promuovere e regolamentare un catalogo di servizi finanziari di base forniti in presenza, nonché di adottare provvedimenti che vietino di eliminare alcuni o la totalità di tali servizi e quindi di discriminare i consumatori per quanto riguarda l'accesso ai servizi finanziari;

63.

raccomanda inoltre di affrontare il problema del divario digitale che colpisce i consumatori vulnerabili, i quali sarebbero esclusi dalla transizione digitale perché privi delle attrezzature indispensabili o delle competenze di base soprattutto nelle regioni meno avanzate.

La protezione dei consumatori nel contesto globale

64.

sottolinea che, in un mondo globalizzato in cui gli acquisti online travalicano le frontiere, la cooperazione con i partner internazionali è diventata fondamentale;

65.

accoglie con favore l'annuncio della Commissione di voler elaborare un piano d'azione con la Cina per accrescere la sicurezza dei prodotti venduti online e di voler avviare iniziative di sostegno normativo, assistenza tecnica e aiuto allo sviluppo di capacità destinate alle regioni partner dell'UE, soprattutto nel continente africano;

66.

incoraggia comunque la Commissione a sviluppare e rafforzare la cooperazione con i paesi terzi in cui sono stabiliti fornitori di servizi la cui offerta è orientata verso il territorio dell'UE.

67.

esorta la Commissione a fare in modo che i beni e i servizi importati nell'UE rispettino gli standard e le norme pertinenti dell'Unione, e accoglie con favore il fatto che la Commissione proponga di accrescere la responsabilità delle imprese riguardo al rispetto dei diritti umani e delle norme sociali e ambientali lungo l'intera catena del valore (subappaltatori compresi), anche nei paesi terzi.

L'applicazione della politica di protezione dei consumatori ad altri ambiti

68.

fa notare che la politica dei consumatori è una delle politiche europee più trasversali, in quanto interessa molte delle altre politiche, dalla sicurezza dei prodotti al mercato digitale, dai servizi finanziari alla sicurezza e all'etichettatura alimentari, dall'energia ai viaggi e ai trasporti;

69.

sottolinea la necessità di integrare i requisiti in materia di protezione dei consumatori nella formulazione e nell'attuazione di altre politiche e attività dell'UE, come quelle in materia di energia, telecomunicazioni, trasporti, i settori assicurativo e creditizio, ecc.;

70.

sottolinea che l'obiettivo di promuovere il benessere dei consumatori attraverso una robusta politica europea della concorrenza dovrebbe continuare ad essere un obiettivo prioritario nell'applicazione degli articoli 101 e 102 del TFUE.

La governance

71.

pone in rilievo la necessità di sviluppare il quadro di valutazione delle condizioni dei consumatori — che ne evidenzia la situazione in tutta l'UE — tramite una serie appropriata di indicatori, compresi quelli della circolarità dei consumi, con l'obiettivo di sostenere la governance e il monitoraggio della nuova agenda dei consumatori;

72.

appoggia la volontà della Commissione di introdurre un nuovo modello di governance, con un ampio partenariato che coinvolga tutti i portatori d'interesse pertinenti; a tale proposito, plaude all'ambizione della Commissione di tenere discussioni periodiche con il Parlamento europeo, il Comitato economico e sociale europeo e il CdR e nel contempo lavorare a stretto contatto con gli Stati membri attraverso le reti, i gruppi di lavoro o le task force ad hoc già esistenti;

73.

ribadisce l'importanza e l'utilità di associare il CdR ai suddetti lavori.

Bruxelles, 13 ottobre 2021

Il presidente del Comitato europeo delle regioni

Apostolos TZITZIKOSTAS


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