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Document 52021IP0506

    Risoluzione del Parlamento europeo del 15 dicembre 2021 sulla cooperazione in materia di contrasto alla criminalità organizzata nei Balcani occidentali (2021/2002(INI))

    GU C 251 del 30.6.2022, p. 87–95 (BG, ES, CS, DA, DE, ET, EL, EN, FR, HR, IT, LV, LT, HU, MT, NL, PL, PT, RO, SK, SL, FI, SV)

    30.6.2022   

    IT

    Gazzetta ufficiale dell’Unione europea

    C 251/87


    P9_TA(2021)0506

    Cooperazione in materia di contrasto alla criminalità organizzata nei Balcani occidentali

    Risoluzione del Parlamento europeo del 15 dicembre 2021 sulla cooperazione in materia di contrasto alla criminalità organizzata nei Balcani occidentali (2021/2002(INI))

    (2022/C 251/08)

    Il Parlamento europeo,

    viste le pertinenti convenzioni delle Nazioni Unite, in particolare la convenzione delle Nazioni Unite contro la criminalità organizzata transnazionale e i relativi protocolli (protocollo di Palermo del 2000) e la convenzione delle Nazioni Unite contro la corruzione,

    viste le convenzioni penale e civile sulla corruzione del Consiglio d'Europa, aperte alla firma a Strasburgo il 27 gennaio 1999 e il 4 novembre 1999, e le risoluzioni (98) 7 e (99) 5, adottate dal Comitato dei ministri del Consiglio d'Europa rispettivamente il 5 maggio 1998 e il 1o maggio 1999, che istituiscono il Gruppo di Stati contro la corruzione (GRECO),

    vista la convenzione europea di assistenza giudiziaria in materia penale,

    vista la convenzione europea sul trasferimento dei procedimenti penali,

    vista la convenzione del Consiglio d'Europa sul riciclaggio, la ricerca, il sequestro e la confisca dei proventi di reato e sul finanziamento del terrorismo,

    vista la convenzione del Consiglio d'Europa sulla criminalità informatica (convenzione di Budapest),

    viste le attività del comitato di esperti per la valutazione delle misure di lotta contro il riciclaggio di denaro e il finanziamento del terrorismo (Moneyval) e le raccomandazioni del Gruppo di azione finanziaria internazionale,

    viste le conclusioni del Consiglio del 26 giugno 2018, del 18 giugno 2019 e del 25 marzo 2020 sull'allargamento e il processo di stabilizzazione e di associazione,

    vista la decisione (PESC) 2018/1788 del Consiglio, del 19 novembre 2018, a sostegno del Centro dell'Europa sudorientale per il controllo delle armi leggere e di piccolo calibro per l'attuazione della tabella di marcia regionale sulla lotta al traffico illecito di armi nei Balcani occidentali (1),

    vista la comunicazione della Commissione del 6 febbraio 2018, dal titolo «Una prospettiva di allargamento credibile e un maggior impegno dell'UE per i Balcani occidentali» (COM(2018)0065),

    vista la comunicazione della Commissione del 24 luglio 2020 sulla strategia dell'UE per l'Unione della sicurezza (COM(2020)0605),

    vista la comunicazione della Commissione del 24 luglio 2020, dal titolo «Piano d'azione 2020-2025 dell'UE sul traffico di armi da fuoco» (COM(2020)0608),

    vista la comunicazione della Commissione del 14 aprile 2021 sulla strategia dell'UE per la lotta alla criminalità organizzata 2021-2025 (COM(2021)0170), corredata dal documento di lavoro dei servizi della Commissione dal titolo «EMPACT, the flagship EU instrument for cooperation to fight organised and serious international crime» (EMPACT, lo strumento faro dell'UE per una cooperazione volta a contrastare la criminalità organizzata e le forme gravi di criminalità internazionale) (SWD(2021)0074),

    vista la comunicazione della Commissione del 14 aprile 2021 sulla strategia dell'UE per la lotta alla tratta degli esseri umani 2021-2025 (COM(2021)0171),

    visti gli accordi sulla cooperazione operativa e strategica tra l'Agenzia dell'Unione europea per la cooperazione nell'attività di contrasto (Europol) e l'Albania, la Bosnia-Erzegovina, il Montenegro, la Macedonia del Nord e la Serbia, e l'accordo di lavoro che instaura relazioni di cooperazione tra le autorità di contrasto del Kosovo ed Europol,

    visti gli accordi di cooperazione tra Eurojust e l'Albania, il Montenegro, la Macedonia del Nord e la Serbia,

    visti gli accordi sulla cooperazione in materia di gestione delle frontiere tra l'Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera (Frontex) e l'Albania, la Bosnia-Erzegovina, il Montenegro, la Macedonia del Nord e la Serbia,

    visti il processo di Berlino e gli impegni in materia di lotta alla corruzione assunti dai paesi dei Balcani occidentali nel 2018,

    viste la valutazione della minaccia rappresentata dalla criminalità organizzata e dalle forme gravi di criminalità, del 12 aprile 2021, e la valutazione della minaccia della criminalità organizzata su Internet, del 5 ottobre 2020, elaborate da Europol,

    vista la relazione dell'Ufficio delle Nazioni Unite contro la droga e il crimine (UNODC) dal titolo «Measuring Organised Crime in the Western Balkans» (Misurare la criminalità organizzata nei Balcani occidentali),

    vista la sua risoluzione del 5 luglio 2016 sulla lotta contro la tratta di esseri umani nelle relazioni esterne dell'Unione (2),

    vista la sua raccomandazione del 19 giugno 2020 al Consiglio, alla Commissione e al vicepresidente della Commissione/alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza concernente i Balcani occidentali, a seguito del vertice del 2020 (3),

    viste le sue risoluzioni del 2019 e del 2020 sulle relazioni della Commissione sull'Albania, la Bosnia-Erzegovina, il Kosovo, il Montenegro, la Macedonia del Nord e la Serbia,

    visto l'articolo 54 del suo regolamento,

    vista la relazione della commissione per gli affari esteri (A9-0298/2021),

    A.

    considerando che la criminalità organizzata è diventata una questione centrale negli affari internazionali e una minaccia alla pace e allo sviluppo, che richiede una risposta comune e coordinata da parte dell'UE, dei suoi Stati membri e dei partner internazionali;

    B.

    considerando che la lotta efficace contro la criminalità organizzata fa parte del processo di adesione all'UE, in particolare nell'ambito del gruppo di capitoli sulle questioni fondamentali e del capitolo di negoziato 24 relativo alla giustizia, alla libertà e alla sicurezza;

    C.

    considerando che la corruzione e la criminalità organizzata continuano a destare grave preoccupazione in tutta la regione dei Balcani occidentali, con possibili ripercussioni negative anche sugli Stati membri dell'UE; che le reti della criminalità organizzata sono strettamente interconnesse e radicate tanto negli Stati membri dell'UE quanto nei paesi terzi;

    D.

    considerando che il processo di integrazione europea dei paesi dei Balcani occidentali dipende direttamente dalla normalizzazione delle relazioni che intrattengono sia tra loro sia con gli Stati membri dell'UE;

    E.

    considerando che la criminalità organizzata nei Balcani occidentali rappresenta un problema strutturale avente legami profondamente radicati con le imprese e le istituzioni statali ed è uno dei sintomi dell'appropriazione dello Stato, che le riforme relative al processo di integrazione nell'UE mirano a superare;

    F.

    considerando che la criminalità organizzata e la corruzione vanno di pari passo con attività di riciclaggio di denaro, evasione fiscale, clientelismo e impunità;

    G.

    considerando che i gruppi della criminalità organizzata collaborano a livello transfrontaliero e oltre le linee etniche, contrariamente alle autorità di polizia e giudiziarie dei paesi dei Balcani occidentali, che hanno urgente bisogno di migliorare tale coordinamento;

    H.

    considerando che i gruppi della criminalità organizzata collaborano con gruppi dei paesi del vicinato allargato dell'Unione europea in attività quali la tratta di esseri umani, il traffico di migranti, il contrabbando di opere d'arte e il riciclaggio di denaro;

    I.

    considerando che quadri giuridici armonizzati e la relativa attuazione efficace, organismi indipendenti di lotta alla corruzione e alla criminalità nonché un'autentica volontà politica in tal senso sono fondamentali per l'eliminazione della criminalità organizzata;

    J.

    considerando che, secondo la relazione dell'UNODC dal titolo «Measuring Organized Crime in the Western Balkans» (Misurare la criminalità organizzata nei Balcani occidentali), nei Balcani occidentali le azioni penali e le condanne tendono a concentrarsi sugli esponenti minori delle organizzazioni criminali, mentre i capigruppo rimangono più spesso impuniti;

    K.

    considerando che le organizzazioni della società civile si sono affermate come importanti portatori di interessi nella lotta contro la criminalità organizzata e la corruzione in tutta la regione e svolgono un ruolo cruciale, in particolare nel monitoraggio e nella valutazione delle politiche anticorruzione;

    L.

    considerando che occorrono ricerche più approfondite e dati più affidabili sulla criminalità organizzata per migliorare l'elaborazione di risposte strategiche efficaci contro la criminalità organizzata e la corruzione nella regione;

    M.

    considerando che l'istruzione svolge un ruolo fondamentale nella prevenzione della criminalità e nella promozione di una cultura della legalità;

    N.

    considerando che in alcuni paesi la minaccia rappresentata dai gruppi della criminalità organizzata provenienti dai Balcani occidentali è stata ingiustamente utilizzata come argomento per opporsi all'adesione all'UE e, pertanto, dovrebbe essere adeguatamente affrontata per compiere passi avanti nel processo di adesione all'UE dei paesi dei Balcani occidentali;

    O.

    considerando che, per soddisfare i criteri di adesione all'UE, i paesi dei Balcani occidentali devono attuare riforme globali in settori fondamentali e ottenere risultati concreti nelle riforme giudiziarie nonché nella lotta contro la corruzione e la criminalità organizzata;

    P.

    considerando che il rafforzamento dello Stato di diritto e la lotta contro la corruzione e la criminalità organizzata sono i capisaldi della strategia dell'UE per i Balcani occidentali del 2018;

    Q.

    considerando che circa 64 milioni di EUR sono stati destinati a progetti relativi alla lotta contro la criminalità organizzata nei Balcani occidentali a titolo dello strumento di assistenza preadesione (IPA II), che ha finanziato numerosi progetti nazionali e multinazionali a sostegno di un'amministrazione della giustizia più efficace nelle cause di criminalità organizzata e corruzione nei Balcani occidentali, anche attraverso il monitoraggio dei processi; che anche l'IPA III prevede obiettivi specifici per sviluppare strumenti efficaci di prevenzione e lotta contro la criminalità organizzata, la tratta di esseri umani, il traffico illecito di armi da fuoco e di stupefacenti e il riciclaggio di denaro;

    Situazione generale

    1.

    sottolinea che la criminalità organizzata e la corruzione danneggiano in primo luogo i cittadini dei paesi dei Balcani occidentali, in quanto compromettono il loro diritto alla sicurezza e alla coesione sociale nonché la loro fiducia nel sistema democratico, ostacolano le riforme democratiche e bloccano il processo di adesione, producendo altresì effetti negativi sia potenziali che reali sulla sicurezza e sulla stabilità degli Stati membri dell'UE;

    2.

    sottolinea che privare i paesi dei Balcani occidentali di una prospettiva europea peggiora la situazione per quanto concerne la criminalità organizzata e che tale situazione può essere migliorata promuovendo il processo di integrazione nell'UE e la cooperazione con gli Stati membri; evidenzia che la lotta contro la criminalità organizzata e l'avanzamento del percorso di integrazione nell'UE sono processi che si rafforzano reciprocamente, motivo per cui è necessario accelerare il processo di integrazione nell'UE;

    3.

    è del parere che collegare la liberalizzazione dei visti per il Kosovo alla lotta contro la criminalità organizzata sia controproducente, poiché l'isolamento incoraggia le attività criminali; sottolinea ancora una volta che il Kosovo ha soddisfatto tutti i criteri per la liberalizzazione dei visti e invita il Consiglio a concedere tale liberalizzazione senza ulteriori indugi;

    4.

    osserva che lo Stato di diritto e la lotta contro la corruzione e la criminalità organizzata sono i settori fondamentali in cui i paesi dei Balcani occidentali devono dimostrare risultati concreti per poter compiere ulteriori progressi nel loro percorso verso l'UE; li esorta a intensificare notevolmente i loro sforzi per portare avanti le riforme necessarie e invita l'UE a promuovere, quale priorità della politica di allargamento, il corretto recepimento e la corretta attuazione degli strumenti internazionali pertinenti che sostengono lo Stato di diritto e mirano a contrastare la corruzione e la criminalità organizzata mediante assistenza finanziaria e cooperazione pratica;

    5.

    accoglie con favore la strategia dell'UE per la lotta alla criminalità organizzata 2021-2025, pubblicata il 14 aprile 2021, ed esorta l'Unione a intensificare la cooperazione internazionale in materia di lotta alla criminalità organizzata, in particolare con i paesi dei Balcani occidentali, al fine di affrontare efficacemente questa minaccia transnazionale;

    6.

    osserva che la mancanza di opportunità di lavoro, la corruzione, la disinformazione, gli elementi di appropriazione dello Stato, le disuguaglianze, le ingerenze straniere da parte di regimi non democratici come la Russia e la Cina nonché il lento processo di adesione all'UE sono alcuni dei fattori che rendono le società dei Balcani occidentali vulnerabili alla criminalità organizzata; esorta sia le autorità dei paesi dei Balcani occidentali che i loro partner internazionali, in particolare l'UE, a intensificare gli sforzi per affrontare tali sfide che alimentano l'instabilità, compromettono l'integrazione e ritardano lo sviluppo democratico ed economico;

    7.

    si rammarica dell'assenza di un'autentica volontà politica tra alcuni membri delle élite politiche locali per combattere la criminalità organizzata e la corruzione ed eliminare qualsiasi elemento di appropriazione dello Stato;

    8.

    deplora la frequente mancanza di indipendenza e di un corretto funzionamento della magistratura nei paesi dei Balcani occidentali e sollecita l'adozione di un approccio più strategico nell'affrontare le sfide poste dalla criminalità organizzata; invita l'UE a fornire ulteriore assistenza al fine di stimolare una cultura della professionalità e dell'efficienza nel campo della giustizia penale nonché di migliorare l'integrità della magistratura; osserva che, sebbene con le riforme giudiziarie siano stati compiuti alcuni progressi, occorrono ancora notevoli sforzi per raggiungere risultati concreti;

    9.

    esorta i paesi dei Balcani occidentali ad affrontare in modo approfondito le carenze dei rispettivi sistemi di giustizia penale, compresa la durata dei procedimenti; invita l'UE e altri partner internazionali a fornire ulteriori orientamenti alle autorità di contrasto e alla magistratura per rafforzare la professionalità e l'efficienza della giustizia penale;

    10.

    accoglie con favore il recepimento delle norme internazionali e dell'UE in materia di recupero dei beni negli ordinamenti nazionali dei paesi dei Balcani occidentali, nonché gli altri sforzi profusi per combattere la criminalità organizzata nella regione, come lo sviluppo di meccanismi di coordinamento governativo e l'istituzione di tribunali e di unità di contrasto speciali; deplora, tuttavia, il fatto che l'attuazione sia tuttora scarsa ed esorta le autorità dei Balcani occidentali ad acquisire una comprovata esperienza nel recupero di tali beni a beneficio di tutti i cittadini e a rendere la confisca dei beni strumentali e dei proventi di reato prioritaria nella lotta contro la corruzione e la criminalità organizzata; chiede che l'UE assista le autorità di contrasto affinché ottengano capacità sufficienti nonché condizioni e risorse adeguate, evidenziando in particolare la necessità di aumentare le competenze in materia di finanza forense nelle procure;

    11.

    invita i paesi dei Balcani occidentali a incentrare i loro sforzi sulle organizzazioni criminali nel loro insieme oltre che sui singoli casi, acquisendo così una valida esperienza nel perseguire e condannare i criminali di alto profilo; osserva che la corretta identificazione e l'accurato svolgimento di indagini su un'attività criminale in quanto «organizzata» è essenziale ai fini della risposta da parte della giustizia penale; esorta le autorità competenti a colmare le lacune legislative che espongono informatori e denuncianti e a proteggerli, insieme ai loro parenti stretti, dalle molestie, dalle citazioni in giudizio e dalle minacce onde accrescere la capacità di smantellare i gruppi della criminalità organizzata e combattere efficacemente la corruzione e la criminalità organizzata; incoraggia lo scambio di migliori pratiche con gli Stati membri che combattono con straordinaria efficacia la criminalità organizzata; invita gli Stati membri dell'UE a sostenere i programmi di protezione dei testimoni, anche mediante il loro trasferimento;

    12.

    invita i paesi dei Balcani occidentali a consolidare la loro esperienza nel contrasto alla criminalità organizzata, alla corruzione e al riciclaggio di denaro e ad elaborare relazioni nazionali periodiche in materia nonché a rafforzare la cooperazione interistituzionale, anche nell'ambito della raccolta e della condivisione di intelligence, al fine di comprendere e combattere meglio la criminalità organizzata;

    13.

    ribadisce la necessità di eliminare i legami politici e amministrativi con la criminalità organizzata attraverso chiare salvaguardie anticorruzione e azioni penali efficaci per i casi di corruzione di alto profilo; invita l'UE ad aumentare il sostegno al consolidamento di amministrazioni pubbliche basate sul merito; esprime forte preoccupazione per le denunce e le accuse di legami tra figure politiche di alto livello e gruppi della criminalità organizzata, mentre il sistema giudiziario non agisce efficacemente in merito a tali accuse; sottolinea che nei Balcani occidentali il settore edilizio è tra i più vulnerabili alla criminalità organizzata e alla corruzione;

    14.

    esprime preoccupazione per il fatto che la pandemia di COVID-19 è stata sfruttata dalle organizzazioni criminali, anche attraverso l'uso improprio degli appalti pubblici diretti per l'acquisto di attrezzature e servizi medici essenziali per le strutture sanitarie, la vendita di certificati COVID falsi e l'aumento della pratica dell'usura; invita le autorità dei Balcani occidentali a intervenire in risposta alla contraffazione dei vaccini e dei libretti di vaccinazione; invita la Commissione a collegare il sostegno al bilancio a chiari obiettivi di lotta alla corruzione; sottolinea la necessità, a tal fine, di istituire solidi meccanismi per monitorarne l'attuazione;

    15.

    rammenta che l'IPA III dell'UE prevede una forte condizionalità e che i finanziamenti devono essere modulati o persino sospesi in caso di regressione significativa o persistente mancanza di progressi nelle cosiddette «questioni fondamentali», in particolare in materia di Stato di diritto e diritti fondamentali, compresa la lotta alla corruzione e alla criminalità organizzata; sottolinea che è nell'interesse della sicurezza dell'UE garantire che i fondi dell'Unione non diventino controproducenti rafforzando reti clientelari di politici corrotti e imprese privilegiate, nonché sua responsabilità;

    16.

    osserva che i legami tra la criminalità organizzata, la politica e le imprese esistevano già prima della disgregazione della Jugoslavia e continuano ad esistere dagli anni '90; condanna l'apparente mancanza di volontà da parte delle autorità competenti di aprire gli archivi della ex Jugoslavia; ribadisce pertanto la sua richiesta di aprire gli archivi dell'ex Jugoslavia e, in particolare, di concedere l'accesso ai fascicoli dei servizi segreti dell'ex Jugoslavia e dei servizi segreti dell'esercito popolare jugoslavo, nonché di restituire i fascicoli ai rispettivi governi, qualora lo richiedano;

    17.

    sottolinea l'importanza della cooperazione e della condivisione di intelligence con gli Stati membri, i partner internazionali quali gli Stati Uniti, il Canada e il Regno Unito nonché le organizzazioni internazionali come la NATO, il GRECO, l'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (OSCE) e l'UNODC;

    18.

    accoglie con favore il rinnovato impegno costruttivo degli Stati Uniti nei Balcani occidentali, compresa l'attenzione rivolta alla lotta contro la corruzione; pone in evidenza, in tale contesto, l'ordinanza esecutiva statunitense che sanziona le persone che contribuiscono a destabilizzare la situazione dei Balcani occidentali, nonché i provvedimenti adottati dagli Stati Uniti nei confronti di persone ed entità che commettono significativi atti di corruzione; invita l'UE a valutare approfonditamente la possibilità di allinearsi a tali misure;

    Forme specifiche di criminalità organizzata

    19.

    osserva che i paesi dei Balcani occidentali sono un luogo di origine, di destinazione e di transito della tratta di esseri umani, che coinvolge principalmente donne e ragazze a fini di sfruttamento sessuale; osserva che la tratta di esseri umani è il reato più strettamente legato alla criminalità organizzata; invita le autorità competenti a concentrarsi maggiormente sulla prevenzione e sul rafforzamento della resilienza dei gruppi vulnerabili ai rischi legati alla tratta di esseri umani, sottolineando nel contempo la necessità di un approccio intersezionale sensibile alle questioni di genere; accoglie con favore le azioni congiunte condotte con partner internazionali, tra cui Interpol ed Europol, che hanno portato all'arresto di presunti trafficanti di esseri umani;

    20.

    osserva che i paesi dei Balcani occidentali fungono da corridoio di transito per migranti e rifugiati e che i grandi spostamenti di popolazione degli ultimi anni hanno rappresentato un'enorme sfida per la regione e gli Stati membri; chiede maggiori sforzi per contrastare il traffico di migranti e proteggere i diritti fondamentali delle persone vittime di tale traffico, in particolare i minori non accompagnati, come pure un maggiore scambio di informazioni e un coordinamento rafforzato tra i paesi dei Balcani occidentali e gli Stati membri; incoraggia l'UE e i suoi Stati membri a fornire maggiore assistenza per affrontare tali questioni, ad esempio offrendo sostegno finanziario e tecnico, concludendo accordi informali sullo status e promuovendo la cooperazione attraverso l'ufficio operativo comune e la piattaforma operativa per la rotta del Mediterraneo orientale, tenendo conto nel contempo delle specificità e delle esigenze della rotta dei Balcani occidentali, nonché attraverso un'assistenza per la creazione di condizioni di accoglienza dignitose; chiede una maggiore protezione delle frontiere esterne dell'UE in collaborazione con gli Stati dei Balcani occidentali;

    21.

    sottolinea che la lotta ai fondi di origine illegale è fondamentale per individuare le attività criminali e prevenire l'infiltrazione nell'economia legale; evidenzia che la trasparenza della titolarità effettiva costituisce uno strumento politico importante per combattere la corruzione, arginare i flussi finanziari illeciti e combattere l'evasione fiscale; accoglie con favore gli sforzi compiuti dai governi dei paesi dei Balcani occidentali per contrastare il riciclaggio di denaro, anche attraverso l'adozione di quadri antiriciclaggio riveduti; è preoccupato, tuttavia, per la loro attuazione inadeguata; ribadisce la necessità di migliorare in modo significativo l'applicazione delle disposizioni in materia di dovere di diligenza e la trasparenza della titolarità effettiva, anche nel settore bancario;

    22.

    rileva con preoccupazione l'ampia percentuale rappresentata dall'economia sommersa (il cui valore è stimato a oltre il 30 % del PIL della regione) e i massicci pagamenti illegali in contanti che circolano nei Balcani occidentali; invita i governi della regione ad attuare misure volte a ridurre l'informalità, ove possibile; sottolinea che una regolamentazione insufficiente dell'attività bancaria online aumenta il rischio di riciclaggio di denaro e invita gli Stati dei Balcani occidentali e la Commissione ad affrontare la questione dell'armonizzazione internazionale e regionale nell'ambito del processo di allargamento dell'UE;

    23.

    accoglie con favore l'impegno dei paesi dei Balcani occidentali a combattere il traffico illecito di armi leggere e di piccolo calibro, in particolare mediante l'adozione di una tabella di marcia regionale in occasione del vertice UE-Balcani occidentali di Londra, che mira a contrastare la detenzione, l'uso, la fabbricazione e il traffico illeciti di armi leggere e di piccolo calibro; sottolinea, tuttavia, che secondo il piano d'azione 2020-2025 dell'UE sul traffico di armi da fuoco, il possesso e il traffico illecito di armi da fuoco rimangono un problema grave, poiché molte delle armi recuperate e utilizzate dalla criminalità organizzata in tutta l'UE provengono da questa regione; invita i sei Stati dei Balcani occidentali a investire in programmi a sostegno del disarmo;

    24.

    sottolinea l'importante lavoro svolto dal Centro dell'Europa sudorientale per il controllo delle armi leggere e di piccolo calibro (SEESAC) per rafforzare le capacità delle parti interessate nazionali e regionali di controllare e ridurre la proliferazione e l'uso illecito di armi leggere e di piccolo calibro ed esorta ad aumentare la cooperazione e il coordinamento con il SEESAC;

    25.

    osserva che i sei paesi dei Balcani occidentali continuano a costituire un'importante regione di transito per il traffico di stupefacenti e che la produzione e il traffico di droga sono i reati per i quali sono emesse più comunemente condanne nella regione; accoglie con favore il numero crescente di operazioni congiunte di lotta al narcotraffico; chiede, in tale contesto, di intensificare la cooperazione tra i servizi di contrasto dell'UE, come Europol, le autorità di contrasto degli Stati membri e i loro omologhi dei Balcani occidentali; sottolinea che le autorità di contrasto devono sviluppare le proprie capacità per monitorare e combattere meglio il traffico di droga;

    26.

    prende atto dell'aumento delle attività della criminalità informatica organizzata; plaude agli sforzi compiuti dai paesi dei Balcani occidentali per ampliare la loro capacità di combattere la criminalità informatica e all'aumento delle azioni penali relative alla criminalità informatica; incoraggia l'UE ad assistere i paesi dei Balcani occidentali con gli strumenti e i mezzi appropriati per affrontare i reati informatici e altre minacce su Internet, anche mediante il Centro europeo di competenza industriale, tecnologica e di ricerca sulla cibersicurezza recentemente istituito; sottolinea l'importanza di combattere la disinformazione manipolatoria, in stretta cooperazione con i partner europei;

    27.

    invita l'UE e i paesi dei Balcani occidentali a cooperare per affrontare le costanti e crescenti minacce alla tutela e alla conservazione del patrimonio culturale e il traffico di beni culturali, in particolare nelle zone di conflitto; sollecita una maggiore cooperazione tra i diversi servizi di contrasto, compresa la condivisione immediata delle informazioni tra le agenzie nazionali di intelligence, e una maggiore cooperazione tra le autorità di contrasto e le comunità artistiche e archeologiche;

    28.

    rileva che i paesi dei Balcani occidentali devono intensificare gli sforzi per contrastare altre attività illegali svolte da gruppi della criminalità organizzata, che comprendono, tra l'altro, lo sfruttamento del lavoro, i reati ambientali, come il disboscamento illegale e il bracconaggio, nonché l'estorsione;

    Cooperazione con l'UE (i suoi Stati membri e le sue agenzie) e cooperazione interregionale

    29.

    accoglie con favore la maggiore cooperazione tra l'UE e i paesi dei Balcani occidentali nella lotta contro la criminalità organizzata e incoraggia l'UE a sostenere ulteriormente lo sviluppo di capacità nei Balcani occidentali nonché l'agevolazione della cooperazione di polizia e giudiziaria nella lotta contro la criminalità organizzata; sottolinea che qualsiasi accordo di cooperazione con le strutture dell'UE deve rispettare pienamente i diritti fondamentali e garantire un livello adeguato di protezione dei dati; invita i paesi dei Balcani occidentali a perseguire un'ulteriore armonizzazione legislativa con l'acquis dell'UE in materia di appalti pubblici, lotta alla criminalità organizzata e al terrorismo, riciclaggio di denaro e criminalità informatica;

    30.

    raccomanda di rafforzare le strutture esistenti sponsorizzate dall'UE, come il Consiglio di cooperazione regionale, affinché svolgano un ruolo costante nel promuovere un'ulteriore cooperazione tra l'UE, i suoi Stati membri e i paesi dei Balcani occidentali;

    31.

    accoglie favorevolmente la conclusione di accordi di cooperazione tra Eurojust e Albania, Macedonia del Nord, Montenegro e Serbia, come pure l'autorizzazione ad avviare negoziati con la Bosnia-Erzegovina; esorta il Consiglio ad autorizzare il prima possibile l'avvio di negoziati relativi ad un accordo analogo con il Kosovo, dal momento che la cooperazione giudiziaria in materia penale con tutti i paesi dei Balcani occidentali è fondamentale per combattere la criminalità organizzata, in particolare la tratta di esseri umani e il contrabbando di droga, che rappresentano la maggior parte delle attività criminali nella regione; osserva che Eurojust ha facilitato circa 200 indagini penali congiunte tra gli Stati membri dell'UE e i paesi dei Balcani occidentali;

    32.

    plaude alla proficua cooperazione con i magistrati di collegamento di Albania, Montenegro, Macedonia del Nord e Serbia distaccati presso Eurojust per fornire sostegno nelle indagini transfrontaliere che coinvolgono i loro paesi e sottolinea il significativo aumento dei casi trattati dopo la nomina di tali magistrati; incoraggia, a tale proposito, una cooperazione analoga con gli altri paesi dei Balcani occidentali; accoglie con favore l'aumento dei casi nell'ambito della cooperazione giudiziaria dal 2019, nonostante le difficili circostanze dovute alla pandemia di COVID-19;

    33.

    sottolinea che i Balcani occidentali sono una regione di particolare rilevanza per Europol; accoglie con favore gli accordi di cooperazione operativa tra Europol e cinque paesi dei Balcani occidentali, nonché l'accordo di lavoro con le autorità di contrasto del Kosovo; chiede la piena attuazione di tali accordi e plaude al successo delle operazioni condotte nel contesto di tale cooperazione; accoglie con favore l'apertura dell'ufficio di collegamento di Europol in Albania nel 2019 e la decisione di aprire uffici di collegamento analoghi in Bosnia-Erzegovina e in Serbia; incoraggia una cooperazione simile con i restanti paesi dei Balcani occidentali; sottolinea inoltre l'importanza di cooperare con la Procura europea (EPPO) e con l'Ufficio europeo per la lotta antifrode (OLAF); invita l'UE e i paesi dei Balcani occidentali, in tale contesto, a istituire un quadro per una proficua cooperazione tra l'EPPO e i paesi dei Balcani occidentali, al fine di garantire che l'EPPO possa esercitare efficacemente le sue competenze in materia di finanziamenti dell'UE, in particolare i fondi IPA III nei paesi dei Balcani occidentali;

    34.

    accoglie con favore gli accordi di lavoro conclusi dall'Agenzia dell'Unione europea per la formazione delle autorità di contrasto (CEPOL) con i paesi dei Balcani occidentali su temi specifici connessi alla lotta contro la criminalità organizzata; sottolinea l'importanza di rafforzare ulteriormente i meccanismi già previsti tra l'Agenzia e la regione dei Balcani occidentali; prende atto delle relazioni specializzate per paese pubblicate dal GRECO e sottolinea l'importanza che i paesi candidati all'adesione all'UE rafforzino la cooperazione con il GRECO e attuino pienamente le sue raccomandazioni specifiche;

    35.

    sottolinea che Interpol è uno strumento importante nella lotta alla criminalità organizzata; si rammarica che il Kosovo non sia ancora membro di Interpol, nonostante i suoi molteplici tentativi al riguardo; invita gli Stati membri dell'UE a sostenere in modo proattivo la richiesta del Kosovo di aderire a tale organizzazione; ritiene che l'adesione di tutti e sei i paesi dei Balcani occidentali a Interpol migliorerebbe ulteriormente l'efficacia delle misure contro la criminalità transnazionale;

    36.

    accoglie con favore l'entrata in vigore degli accordi di cooperazione in materia di gestione delle frontiere tra l'Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera (Frontex) e Albania, Montenegro e Serbia, che consentono a Frontex di eseguire operazioni congiunte in tali paesi al fine di migliorare la gestione delle loro frontiere, combattere la criminalità transfrontaliera e controllare la migrazione irregolare in linea con le norme internazionali e nel pieno rispetto dei diritti umani; accoglie con favore gli analoghi accordi sullo status avviati con la Macedonia del Nord e la Bosnia-Erzegovina e invita tutte le parti a procedere quanto prima alla ratifica di tali accordi e a lavorare a un accordo analogo con il Kosovo; sottolinea la necessità di sviluppare ulteriormente la cooperazione tra Frontex e i paesi dei Balcani occidentali in ambiti connessi alla lotta alla criminalità organizzata;

    37.

    ribadisce la necessità di porre maggiormente l'accento sulle attività di prevenzione e sull'istruzione, in particolare sull'impatto sociale negativo della criminalità organizzata, della tratta di esseri umani e del traffico di armi e stupefacenti, nonché su una corretta comprensione della cittadinanza, e di aumentare la resilienza, prestando maggiore attenzione alle condizioni socioeconomiche, in particolare nelle zone suburbane e rurali, e fornendo sostegno alle iniziative locali volte a ridurre la vulnerabilità alla criminalità e alla corruzione, sottolineando nel contempo la necessità di un approccio intersezionale sensibile alle questioni di genere; sottolinea l'importanza del rafforzamento delle capacità democratiche nella regione dei Balcani occidentali, anche attraverso programmi specializzati e progetti pilota volti a rafforzare la democrazia partecipativa e discutere questioni legate alla lotta alla criminalità organizzata e alla corruzione;

    38.

    sottolinea l'importanza di monitorare i collegamenti tra i gruppi della criminalità organizzata, i soggetti radicalizzati e le organizzazioni terroristiche; ribadisce l'importanza del ruolo dell'UE nella lotta al finanziamento del terrorismo e al riciclaggio di denaro; incoraggia un'ulteriore cooperazione al riguardo, in particolare attraverso il sostegno dell'UE alla formazione di esperti finanziari nella regione, la condivisione di informazioni e lo scambio di migliori pratiche e know-how; plaude al riconoscimento da parte dei partecipanti al vertice sui Balcani occidentali, tenutosi a Berlino il 5 luglio 2021, della necessità di una risposta che coinvolga più agenzie e comprenda la cooperazione con il settore privato e le organizzazioni della società civile, al fine di rafforzare l'efficacia del lavoro congiunto volto ad affrontare i crimini gravi, la criminalità organizzata, la finanza illecita, la corruzione e il terrorismo;

    39.

    sottolinea che la cooperazione regionale è fondamentale per combattere efficacemente la criminalità organizzata; plaude al lavoro svolto dalle iniziative regionali esistenti inteso a rafforzare le relazioni interistituzionali nella lotta alla corruzione e alla criminalità organizzata tra i paesi dei Balcani occidentali, ad esempio il Centro per l'applicazione della legge nell'Europa sudorientale (SELEC), e incoraggia il proseguimento della cooperazione regionale per combattere la criminalità organizzata transfrontaliera in modo più efficace;

    40.

    plaude al ruolo svolto dalle iniziative regionali che coinvolgono gli Stati membri dell'UE e i paesi dei Balcani occidentali, quali la strategia dell'UE per la regione adriatica e ionica (EUSAIR), l'iniziativa adriatico-ionica, l'iniziativa centroeuropea e il processo di Berlino; incoraggia sia gli Stati membri dell'UE che i paesi dei Balcani occidentali a partecipare a tali iniziative e a sfruttarne appieno il potenziale;

    41.

    accoglie con favore il finanziamento nell'ambito dell'IPA a progetti che interessano l'intera regione e mirano a migliorare le capacità dei paesi dei Balcani occidentali nella lotta alla corruzione e alla criminalità organizzata; elogia in particolare il programma per la protezione dei testimoni (Witness Protection IPA II), che ha portato alla creazione della «rete balcanica»; chiede che tale cooperazione prosegua e che i partner dei Balcani occidentali la facciano propria per mantenere attiva la rete;

    42.

    esprime sostegno al programma multinazionale finanziato dall'IPA «Supporting a More Effective Administration of Justice in Corruption and Organised Crime Cases in the Western Balkans through Trial Monitoring» (Sostenere un'amministrazione della giustizia più efficace nelle cause di corruzione e criminalità organizzata nei Balcani occidentali attraverso il monitoraggio dei processi), quale primo passo verso una risposta giudiziaria più efficace da parte delle autorità in materia di corruzione e criminalità organizzata nei Balcani occidentali; invita i governi dei paesi dei Balcani occidentali ad attuare pienamente le raccomandazioni formulate dagli esperti degli Stati membri nell'ambito delle revisioni tra pari;

    43.

    ritiene che i partner dei Balcani occidentali dovrebbero impegnarsi attivamente nell'ambito della Conferenza sul futuro dell'Europa ed essere inclusi in un dibattito europeo più ampio sulla lotta alla criminalità organizzata;

    44.

    invita i donatori internazionali a garantire un migliore coordinamento dei vari programmi di contrasto della criminalità organizzata e della corruzione nei Balcani occidentali per evitare duplicazioni e aumentare l'efficacia della cooperazione internazionale in questi settori;

    45.

    rileva con preoccupazione la mancanza di dati credibili sulla criminalità organizzata nella regione e invita i paesi dei Balcani occidentali a migliorare la comprensione di tale fenomeno rafforzando la propria capacità di raccogliere ed elaborare dati affidabili sulla criminalità organizzata; sottolinea la necessità di una ricerca interdisciplinare più approfondita e di un approccio intersettoriale sensibile alla dimensione di genere e incoraggia i paesi dei Balcani occidentali a collaborare con i partner internazionali per istituire sistemi statistici nazionali che registrino e analizzino la criminalità organizzata al fine di elaborare meglio politiche efficaci e basate su dati concreti per prevenire e contrastare la criminalità organizzata e la corruzione;

    Ruolo della società civile e dei media

    46.

    sottolinea il ruolo cruciale delle organizzazioni della società civile, del mondo accademico e dei giornalisti nel monitorare il lavoro dei governi, delle autorità giudiziarie e dei servizi di contrasto e nel valutare i risultati ottenuti nella lotta contro la criminalità organizzata; osserva che i quadri giuridici e istituzionali per la partecipazione delle organizzazioni della società civile sono in larga misura presenti nei paesi dei Balcani occidentali, ma si rammarica che il loro potenziale non sia sfruttato appieno e che i governi dimostrino talvolta ostilità nei confronti delle organizzazioni della società civile che incentrano il loro operato sulla corruzione e la criminalità organizzata; chiede che le organizzazioni della società civile siano maggiormente coinvolte nel processo legislativo e siano in grado di apportare un contributo significativo agli atti legislativi fondamentali; invita le autorità dei Balcani occidentali, in tale contesto, a sviluppare, adottare e attuare con urgenza leggi migliori sul libero accesso alle informazioni attraverso processi inclusivi;

    47.

    loda l'importante ruolo svolto dalle organizzazioni della società civile che consiste nello svolgere attività di prevenzione, sostenere i gruppi vulnerabili, formulare politiche e assumere un ruolo di supervisione in assenza di organismi pubblici indipendenti; esprime preoccupazione per le campagne diffamatorie, le pressioni e le intimidazioni che riducono sempre più rapidamente il campo d'azione delle organizzazioni della società civile;

    48.

    incoraggia le organizzazioni della società civile dei Balcani occidentali a creare reti più forti tra gli attori della società civile, a individuare le controparti locali che si occupano di questioni simili e a condividere ulteriori esperienze e migliori pratiche al fine di comprendere la natura e le cause della criminalità organizzata e sostenere la prevenzione della radicalizzazione nella regione; accoglie con favore i contributi alle campagne di comunicazione strategica da parte dei portatori di interessi quali la rete di sensibilizzazione al problema della radicalizzazione e la rete europea per la comunicazione strategica;

    49.

    osserva che molte organizzazioni della società civile dipendono da finanziamenti privati e incontrano difficoltà nel raccogliere fondi sufficienti per sostenere le loro attività; riconosce che le sovvenzioni sono spesso concesse a progetti a breve termine e che il sostegno a favore delle attività contro la criminalità organizzata è scarso; riconosce che i finanziamenti a breve termine portano all'assunzione di personale solo per scopi specifici di un progetto, il che comporta una mancanza di norme stabili in materia di lavoro e offre al personale poche opportunità per sviluppare competenze di base, a scapito della pianificazione strategica a lungo termine;

    50.

    elogia il lavoro prezioso svolto dai giornalisti investigativi che riferiscono su casi di alto profilo e rivelano i legami tra gruppi della criminalità organizzata, politici e imprese; condanna fermamente le aggressioni, tra cui le uccisioni mirate, le intimidazioni, l'incitamento all'odio e le campagne diffamatorie contro i giornalisti investigativi e la società civile; rileva con particolare preoccupazione i casi di incitamento all'odio e campagne diffamatorie da parte di funzionari statali, parlamentari e rappresentanti dei governi, dei partiti al potere e dei mezzi di comunicazione di proprietà o parzialmente finanziati dallo Stato; invita le autorità e i servizi di contrasto a garantire che i giornalisti investigativi e la società civile siano protetti e possano operare senza ostacoli ed esorta a punire tutte le forme di incitamento all'odio contro le minoranze e i gruppi vulnerabili, in particolare quelli di origine nazionale o etnica; ribadisce il suo invito alla Commissione e al Servizio europeo per l'azione esterna a rafforzare la cooperazione con la società civile, le ONG, i politici favorevoli alle riforme, il mondo accademico e i media indipendenti sul campo, nonché il sostegno nei loro confronti; incoraggia la Commissione e le delegazioni locali dell'UE a collaborare con i portatori di interessi a livello locale per rafforzare le procedure di monitoraggio regolare dei processi nelle cause di corruzione e criminalità organizzata;

    51.

    esprime profondo rammarico per il numero crescente di casi di azioni legali strategiche tese a bloccare la partecipazione pubblica (SLAPP), spesso utilizzate per minacciare giornalisti e singoli al fine di impedire loro di rivelare le irregolarità compiute da chi detiene il potere; invita le autorità dei Balcani occidentali ad aumentare fortemente il proprio operato per garantire la trasparenza della proprietà dei media e l'indipendenza delle sale di redazione e tutelare la libertà dei media dalle ingerenze politiche, in quanto elementi chiave in una società democratica e libera che risultano fondamentali per il successo della lotta alla criminalità organizzata e alla corruzione;

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    52.

    incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione, al vicepresidente della Commissione/alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, nonché ai governi e ai parlamenti degli Stati membri e dei paesi dei Balcani occidentali.

    (1)  GU L 293 del 20.11.2018, pag. 11.

    (2)  GU C 101 del 16.3.2018, pag. 47.

    (3)  GU C 362 dell'8.9.2021, pag. 129.


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