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Document 52020XR4952

Risoluzione del Comitato europeo delle regioni sul programma di lavoro della Commissione europea per il 2021

COR 2020/04952

GU C 37 del 2.2.2021, p. 1–7 (BG, ES, CS, DA, DE, ET, EL, EN, FR, HR, IT, LV, LT, HU, MT, NL, PL, PT, RO, SK, SL, FI, SV)

2.2.2021   

IT

Gazzetta ufficiale dell’Unione europea

C 37/1


Risoluzione del Comitato europeo delle regioni sul programma di lavoro della Commissione europea per il 2021

(2021/C 37/01)

IL COMITATO EUROPEO DELLE REGIONI (CdR)

visti:

il programma di lavoro della Commissione europea per il 2021 (1),

il protocollo di cooperazione con la Commissione europea del febbraio 2012,

la sua risoluzione sulle proprie priorità per il periodo 2020-2025 (2),

la sua risoluzione sulle proprie proposte in vista del programma di lavoro della Commissione europea per il 2021 (3),

1.

sottolinea l'assoluta urgenza di attenuare gli effetti della pandemia globale, dal momento che la crisi indotta dalla pandemia da coronavirus sta ampliando le disparità sociali, economiche e territoriali esistenti, come rilevato dal primo Eurobarometro annuale locale e regionale del CdR;

2.

insiste sulla necessità che gli enti locali e regionali siano al centro dell'elaborazione e dell'attuazione dell'agenda per la ripresa socioeconomica post-COVID-19, sostiene l'obiettivo dell'UE di assumere un ruolo guida nelle transizioni verde e digitale e si impegna a collaborare strettamente con le parti interessate pertinenti per valutare gli insegnamenti che già adesso si possono trarre dalla gestione della crisi della COVID-19 e fare in modo di essere preparati per il futuro;

3.

esorta la Commissione europea ad avviare una procedura rapida volta a trovare una soluzione soddisfacente e permanente al problema della crisi umanitaria nel Mediterraneo, concentrandosi in primo luogo sulla protezione delle vite dei migranti, ma anche sulla garanzia del rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali; e a tal fine offre la propria disponibilità e quella degli enti locali e regionali alla più approfondita cooperazione;

4.

sostiene pertanto l'approccio della Commissione volto a definire le priorità politiche dell'UE attraverso la relazione annuale in materia di previsione strategica, alla quale il CdR contribuirà con dati forniti da enti locali e regionali di tutta l'UE;

5.

condivide l'opinione secondo cui la Conferenza sul futuro dell'Europa deve essere avviata quanto prima. Il pieno coinvolgimento del CdR, in quanto portavoce degli enti locali e regionali, in tutti gli organi della Conferenza consentirebbe al progetto di essere più vicino ai cittadini europei e di condurre una riflessione più approfondita sui cambiamenti che occorre apportare alle politiche, ai processi e al quadro istituzionale dell'UE. Il CdR insiste sul fatto che in tutte le consultazioni pubbliche collegate alla Conferenza deve essere garantito il massimo pluralismo;

6.

invita le altre istituzioni europee a cooperare con il CdR per mettere a punto un modello pilota per un dialogo permanente e strutturato con i cittadini attraverso gli enti locali e regionali; tale meccanismo potrebbe servire anche a migliorare il processo decisionale dell'UE;

7.

ribadisce la necessità di coinvolgere gli enti locali e regionali nell'elaborazione e nell'attuazione delle politiche dell'UE, non da ultimo nei settori in cui tali enti svolgono un ruolo guida, in particolare attraverso la corretta applicazione della sussidiarietà attiva e l'integrazione dei principi della governance multilivello. Il CdR accoglie con favore la decisione della Commissione di rafforzare la partecipazione del CdR alla piattaforma «Fit for Future» e si impegna a contribuire agli obiettivi della piattaforma attraverso il gruppo governativo e l'apposito sottogruppo RegHub. Sottolinea la necessità di una prospettiva locale e regionale più marcata nella revisione REFIT;

8.

ribadisce l'invito rivolto alla Commissione a monitorare attentamente l'applicazione del codice di condotta sul partenariato nella preparazione degli accordi e dei programmi di partenariato per il periodo 2021-2027 e a far sì che il coinvolgimento degli enti locali e regionali costituisca un partenariato a pieno titolo. La governance del semestre europeo dovrebbe essere maggiormente improntata ai principi di partenariato e governance multilivello, in particolare perché il semestre fornisce orientamenti per i programmi della politica di coesione 2021-2027 e per il dispositivo per la ripresa e la resilienza;

9.

valuterà attentamente le proposte legislative relative alle nuove risorse proprie, in particolare per quanto riguarda il loro impatto potenziale sulle finanze locali e regionali e sui cittadini;

10.

sottolinea la necessità di chiarire le interazioni tra il dispositivo per la ripresa e la resilienza e i finanziamenti della politica di coesione a livello locale e regionale e, per quanto riguarda il dispositivo e gli Stati membri in particolare, chiede che i prossimi piani nazionali di riforma e investimenti siano sviluppati sia orizzontalmente che dal basso verso l'alto; inoltre, incoraggia un'ampia gamma di partecipanti istituzionali e soggetti interessati dell'UE a partecipare al Forum del dispositivo nell'ottobre 2021;

11.

accoglie con favore l'impegno della Commissione a utilizzare l'Agenda 2030 delle Nazioni Unite e i suoi obiettivi di sviluppo sostenibile, nonché l'accordo di Parigi del 2015, come basi per la creazione di un quadro strategico per una ripresa sostenibile nell'UE;

12.

accoglie con favore il pacchetto «Pronti per il 55 %» della Commissione, ma reputa, in linea con la posizione del Parlamento europeo, che sia necessario e fattibile prefiggersi un obiettivo più ambizioso in materia di emissioni per il 2030; e in quest'ottica invita la Commissione a presentare, nel suddetto pacchetto, un'ambiziosa strategia di adattamento dell'UE che ponga chiaramente l'accento sul ruolo centrale degli enti locali e regionali nell'adattamento ai cambiamenti climatici;

13.

è disposto a preparare una tabella di marcia congiunta «COP 26» in vista della 26a Conferenza delle parti della convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (UNFCCC) di Glasgow, con l'obiettivo di illustrare l'impegno dell'UE a tutti i livelli e di promuovere il ruolo e i contributi dei governi subnazionali all'accordo di Parigi e nell'UNFCCC. In tal modo il CdR metterà l'accento sul ruolo delle città e delle regioni nell'attuare e accelerare le misure relative al clima grazie a una collaborazione concreta con le industrie, le università, i cittadini e le diverse comunità;

14.

sottolinea che l'annunciata proposta di un meccanismo di adeguamento del carbonio alle frontiere è strettamente collegata alla revisione del sistema di scambio delle quote di emissione, e, onde evitare discriminazioni tra imprese di paesi terzi ed imprese dell'UE, chiede un'attenta valutazione del modo in cui l'eliminazione graduale delle quote gratuite inciderà sui settori ad alta intensità energetica dell'UE;

15.

seguirà attentamente l'attuazione del meccanismo per una transizione giusta, e propone di organizzare un Forum per una transizione giusta nel secondo semestre del 2021 al fine di trarre le prime conclusioni politiche dalla sua attuazione;

16.

ritiene che i dialoghi multilivello in materia di energia e clima debbano essere ulteriormente promossi ed estesi a tutti i settori del Green Deal; sollecita un pieno riconoscimento del ruolo delle città e delle regioni nell'attuazione delle politiche di mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici, chiede un quadro efficace di governance multilivello attraverso il patto europeo per il clima, e, in quest'ottica, accoglie con favore l'impegno della Commissione a presentare un piano d'azione comune per l'attuazione del Green Deal, che potrebbe includere un quadro di valutazione regionale europeo inteso a monitorare i progressi compiuti in tale attuazione a livello subnazionale;

17.

fa rilevare l'urgenza di attuare la strategia «Ondata di ristrutturazioni» e di predisporre meccanismi per adattare tale parte della transizione alle caratteristiche e alle circostanze locali e porre rimedio alle carenze esistenti in termini di risorse finanziarie e capacità tecniche; in relazione a tale iniziativa, come pure ad altre misure, chiede di offrire alle regioni, alle città e ai comuni ampie possibilità di accesso diretto ai fondi europei;

18.

accoglie con favore l'ambizione della Commissione di lanciare un piano d'azione per l'inquinamento zero per l'acqua, l'aria e il suolo quale parte essenziale del piano per una ripresa verde. Il piano e i conseguenti atti legislativi dovranno basarsi sui principi fondamentali dell'approccio precauzionale, del contrasto all'inquinamento alla fonte e «chi inquina paga». Il piano d'azione dovrebbe essere elaborato e attuato in collaborazione con gli enti locali e regionali attraverso iniziative quali il Green City Accord e mirare a definire un quadro ambizioso, riconoscendo nel contempo le differenze e la diversità di condizioni tra gli Stati membri dell'UE e consentendo adattamenti a livello nazionale e locale. L'approccio basato sul rischio deve essere al centro del piano, in modo da garantire che le azioni siano intraprese là dove sono più opportune;

19.

chiede di fissare obiettivi specifici, nell'attuazione del nuovo piano d'azione per l'economia circolare, che tengano conto delle differenze regionali, in particolare per quanto riguarda la prevenzione dei rifiuti, gli appalti pubblici e i partenariati pubblico-privato, poiché obiettivi siffatti stimolerebbero le tecnologie innovative e la loro diffusione sul mercato, e invita a riconoscere l'importante ruolo degli enti locali e regionali in una società più circolare;

20.

si impegna a sostenere l'attuazione della strategia dell'UE sulla biodiversità per il 2030, valutando la possibilità che gli enti locali e regionali contribuiscano a contrastare il declino degli impollinatori e ad affrontare la pericolosa pressione cui è sottoposto l'ambiente marino; sottolinea il ruolo delle pratiche agricole e fondiarie nonché della gestione sostenibile delle foreste nel ripristino degli habitat, come pure ai fini dell'aumento della resilienza e del rafforzamento di tutti gli ecosistemi e zone naturali d'Europa; e si associa all'invito rivolto dal Parlamento europeo alla Commissione affinché questa proponga un quadro giuridico che preveda un obbligo di diligenza nelle catene di approvvigionamento relativamente all'immissione sul mercato UE dei prodotti forestali e agricoli e di quelli che presentano un rischio per gli ecosistemi e, nel contempo, non imponga ai fornitori di bioprodotti oneri amministrativi indebiti rispetto a quelli che gravano sui prodotti sintetici e di origine fossile;

21.

chiede il pieno coinvolgimento delle regioni europee nell'attuazione e nel monitoraggio della strategia «Dal produttore al consumatore» dell'UE, e invita la Commissione ad ancorare efficacemente gli obiettivi del Green Deal, e in particolare la strategia per la biodiversità e quella «Dal produttore al consumatore», alla futura politica agricola comune (PAC) e alla sua attuazione;

22.

esorta le istituzioni dell'UE a tradurre la nuova visione a lungo termine per le zone rurali in un'agenda rurale dell'UE, la quale dovrebbe garantire che il principio dell'equilibrio tra zone rurali e urbane venga sancito in tutte le politiche dell'UE, in linea con gli obiettivi della coesione territoriale, e rafforzare il ruolo dei livelli locale e regionale nella governance delle politiche rurali;

23.

deplora la mancanza di ambizione del programma di lavoro nel settore marittimo e sottolinea l'importanza geopolitica strategica che rivestono industrie marittime all'avanguardia e regioni costiere e marittime forti. A tale proposito invita la Commissione a mettere a punto un'agenda globale a sostegno delle industrie blu e delle regioni marittime;

24.

si impegna a dare il suo contributo all'iniziativa legislativa relativa a una «norma UE per le obbligazioni verdi», ritenendo che ciò sarebbe estremamente importante per convogliare investimenti pubblici e privati sostenibili a livello locale e regionale;

25.

sottolinea la necessità di affrontare il problema dei collegamenti mancanti nelle infrastrutture di trasporto transfrontaliere nell'ambito della revisione del regolamento sulla rete transeuropea dei trasporti (TEN-T) e di migliorare la connettività con le regioni periferiche e con quelle più remote o ultraperiferiche;

26.

accoglie con favore l'impegno della Commissione a presentare una proposta legislativa per migliorare le condizioni di lavoro di coloro che forniscono servizi tramite piattaforme; si aspetta inoltre che la legge sui servizi digitali affronti la questione delle norme minime a garanzia di un telelavoro equo e dei diritti digitali sul luogo di lavoro;

27.

deplora che, per il 2021, non sia prevista alcuna proposta di regolamentazione dell'intelligenza artificiale che faccia seguito al Libro bianco recentemente adottato sul tema;

28.

definirà degli indicatori per la trasformazione digitale a livello locale e regionale allo scopo di fissare, per il decennio digitale 2030, una serie di obiettivi, accelerare la creazione di piattaforme digitali e istituire un meccanismo di monitoraggio con l'obiettivo di affrontare le disuguaglianze e prevenire il divario digitale;

29.

invoca un approccio globale dell'UE alla sicurezza e alla resilienza delle reti 5G, considerata l'importanza ormai fondamentale di garantire la connettività a banda larga e la diffusione della rete 5G a livello locale e regionale sia nelle zone urbane che in quelle rurali, come pure nelle zone montane e isolate e nelle regioni meno sviluppate;

30.

invita la Commissione a rafforzare la dimensione locale della strategia industriale dell'UE, espandendone l'ambito settoriale e rafforzandone il coordinamento politico a livello UE, in particolare coinvolgendo il CdR e gli enti regionali nel Forum industriale e nell'Alleanza europea per le materie prime, in modo che le regioni e le città possano assumere la titolarità della duplice transizione — verde e digitale — delle loro industrie al fine di trarre vantaggio dal potenziale di diversificazione economica della suddetta strategia, anche tramite la partecipazione delle industrie stesse ai sistemi di istruzione e formazione professionali per sviluppare insiemi appropriati di competenze e garantire così nuove possibilità di occupazione;

31.

insieme alle città e alle regioni interessate a partecipare, mostrerà in che modo i poli dello spazio europeo della ricerca (i poli SER, anche detti ERA Hubs) possano contribuire a sviluppare ecosistemi regionali dell'innovazione basati sul territorio e, attraverso la loro collaborazione su scala europea, contribuire ad accelerare la crescita sostenibile intelligente e a colmare il divario esistente in termini di innovazione in Europa;

32.

considerando che le ripercussioni economiche della pandemia di COVID-19 hanno colpito duramente le PMI in tutte le regioni dell'UE e stanno esacerbando problemi cronici quali l'accesso insoddisfacente ai finanziamenti e i ritardi nei pagamenti, e tenuto conto delle diverse strutture ed esigenze delle PMI e delle differenti condizioni economiche e istituzionali in Europa, suggerisce alla Commissione di rafforzare la governance locale e regionale della strategia per le PMI; da parte sua, si impegna a cooperare con la Commissione e la comunità imprenditoriale all'ulteriore sviluppo e applicazione di un «test PMI» adeguato allo scopo, in particolare attraverso la rete Regione imprenditoriale europea (EER);

33.

invita la Commissione a tenere conto delle difficoltà incontrate dalle parti interessate locali e regionali che impediscono loro di sfruttare appieno i vantaggi del mercato unico, e attende con interesse la relazione aggiornata sugli ostacoli al mercato unico e le misure che la Commissione intende adottare per garantire la piena applicazione della direttiva sui servizi; chiede inoltre alla Commissione di presentare una nuova proposta migliorata riguardo al passaporto per i servizi;

34.

accoglie con favore l'accento posto dalla Commissione su un pacchetto Economia equa, e attende con interesse il piano d'azione sul pilastro europeo dei diritti sociali, che dovrebbe basarsi su un maggiore utilizzo empirico e politico dello strumento costituito dal quadro di valutazione della situazione sociale; da parte sua, sosterrà la dimensione locale e regionale del pilastro svolgendo un ruolo attivo nella Conferenza in vista del vertice sociale che si terrà a Oporto nel 2021, e inoltre collaborerà con la Commissione per sviluppare l'iniziativa Fiere dell'occupazione locale;

35.

attende con interesse il nuovo quadro per una strategia in materia di salute e sicurezza sul lavoro, e a tale proposito invita la Commissione ad accelerare il ritmo dei lavori nel 2021, al fine di raggiungere infine l'obiettivo di stabilire 50 valori limite di esposizione professionale (OEL), originariamente previsto per il 2020;

36.

sottolinea la necessità di coinvolgere gli enti locali e regionali nello sviluppo del piano d'azione per l'economia sociale, con la sua forte dimensione regionale e locale;

37.

si rallegra che la Commissione abbia fatto eco all'appello del CdR per una garanzia per l'infanzia, che rafforzerebbe l'inclusione sociale e il benessere dei minori nonché la promozione dei loro diritti;

38.

si aspetta che la strategia a favore delle persone con disabilità definisca obiettivi ambiziosi e misurabili e comprenda tutti gli ambiti d'intervento delle politiche; esprime il proprio impegno a favore degli obiettivi della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità e auspica che la Commissione europea ne sostenga l'attuazione a livello locale e regionale;

39.

osserva che il programma di lavoro per il 2021 prevede la revisione delle disposizioni in materia di aiuti di Stato in nove settori diversi che rivestono un'importanza fondamentale per gli enti locali e regionali; si impegna pertanto a partecipare attivamente a tale revisione, e, tal fine, si baserà sulla consultazione della rete di hub regionali per il riesame dell'attuazione delle politiche, che sta già analizzando il quadro vigente nei settori dei servizi di interesse economico generale e degli aiuti regionali;

40.

accoglie con favore la flessibilità concessa mediante l'attivazione della clausola di salvaguardia generale del patto di stabilità e crescita per consentire l'adozione di misure di coordinamento delle politiche che si applichino in modo rapido e deciso; e sottolinea che tale sospensione è importante fintanto che le autorità pubbliche dovranno sostenere costi straordinari per affrontare la pandemia e finché non sarà possibile trarre i dovuti insegnamenti dall'attuale crisi COVID-19 in modo da essere ben preparati alle crisi future;

41.

deplora che, nel programma di lavoro, non figurino misure a sostegno di una ripresa sostenibile dell'industria del turismo, un settore economico, duramente colpito dalla crisi, che riveste un'importanza vitale per le regioni e garantisce mezzi di sussistenza a livello locale in tutta Europa; ribadisce l'importanza di stanziare risorse finanziarie sufficienti e di definire un approccio regionale coordinato per salvare il settore, nonché di mettere a punto una politica europea di lungo termine in materia di turismo;

42.

chiede una definizione chiara delle varie tappe, e lo stanziamento di risorse conseguenti, per completare lo spazio europeo dell'istruzione entro il 2025; appoggia gli sforzi della Commissione volti a creare una cultura dell'apprendimento lungo tutto l'arco della vita e ad agevolare le transizioni professionali nell'UE, e invoca «qualifiche e competenze minime garantite» per i giovani, riconosciute e convalidate in tutti gli Stati membri, da conseguire nel quadro dei futuri conti individuali di apprendimento e di un approccio europeo alle microcredenziali (tenendo presente che il concetto di corso di studi è, e deve continuare ad essere, il principio fondamentale su cui basare l'organizzazione dell'istruzione superiore);

43.

attende con impazienza di sfruttare appieno le opportunità offerte dalla piattaforma di scambio delle conoscenze con la Commissione per promuovere la specializzazione intelligente e sostenibile e sostenere l'innovazione sociale, l'inclusione e gli ecosistemi dell'innovazione a livello locale e regionale; e raccomanda di condurre, insieme alla Commissione, le attività di tale piattaforma e dell'iniziativa «La scienza incontra le regioni» anche a livello di macroregioni, al fine di promuovere la politica dell'innovazione e la specializzazione intelligente;

44.

sottolinea la necessità di sostenere gli enti locali e regionali nei paesi candidati all'adesione all'UE e nei paesi partner del vicinato dell'UE, per aiutarli a perseguire le priorità strategiche dell'UE ed evitare che il divario si approfondisca, con l'obiettivo ultimo di ricostruire meglio dopo la pandemia di COVID-19 e rafforzare la resilienza a livello di comunità;

45.

accoglie con favore l'intenzione della Commissione di elaborare una comunicazione su un partenariato rinnovato con il vicinato meridionale dell'UE, ed evidenzia, in occasione del 25o anniversario del processo di Barcellona, la necessità di rafforzare le alleanze tra le sponde settentrionale e meridionale del Mediterraneo; ricorda, in tale contesto, l'importanza della politica europea di vicinato quale strumento fondamentale per affrontare le sfide comuni, e sottolinea che il successo di tale politica dipenderà da un adeguato coinvolgimento degli enti regionali e locali;

46.

sostiene con forza l'impegno della Commissione a mantenere il suo ruolo guida nel rafforzamento del multilateralismo basato sulle regole e a porre gli obiettivi di sviluppo sostenibile al centro della riforma dell'OMC; e reputa che tale iniziativa, combinata con una migliore applicazione dei capitoli sul commercio e lo sviluppo sostenibile, dovrebbe contribuire a migliorare le norme in materia sociale, ambientale e climatica nei paesi terzi;

47.

comprende l'incertezza che circonda i negoziati in corso con il Regno Unito, ma esprime profondo rammarico per la totale assenza di riferimenti, nel programma di lavoro 2021, alle future relazioni tra l'UE e l'ex Stato membro, tenuto conto dell'impatto diretto e drammatico della Brexit su molti enti locali e regionali dell'UE; attende pertanto la proposta della Commissione sulla riserva di adeguamento per la Brexit, e insiste affinché tale riserva sia concepita in modo tale da consentire non solo di affrontare le carenze economiche a livello di Stati membri, ma anche di tenere conto della dimensione territoriale della Brexit;

48.

accoglie con favore l'accento posto dalla Commissione sulla necessità di proteggere le imprese dell'UE e il mercato unico dalle pratiche commerciali e di concorrenza sleali, in particolare attraverso le iniziative legislative annunciate in materia di condizioni di parità, appalti pubblici e governance societaria sostenibile; invita il Parlamento europeo ed il Consiglio a portare avanti i negoziati sul regolamento di esecuzione, sulla proposta relativa alle esportazioni di prodotti a duplice uso e sullo strumento internazionale in materia di appalti pubblici collegato all'accordo multilaterale dell'OMC sugli appalti pubblici;

49.

suggerisce alla Commissione di migliorare e rafforzare, in relazione ai criteri giuridici, il rapporto tra la politica di coesione e il settore della politica di concorrenza relativo agli aiuti di Stato, onde evitare barriere tecniche e strozzature che ostacolino la corretta attuazione dei rispettivi elementi di tali politiche e, in particolare, le azioni cofinanziate dal Fondo sociale europeo, dal Fondo europeo di sviluppo regionale e dal Fondo di coesione che sono interessate dalle norme in materia di aiuti di Stato;

50.

ribadisce la necessità di coinvolgere gli enti locali e regionali nella definizione di un'Unione sanitaria, dal momento che nella maggior parte degli Stati membri a tali enti spettano importanti responsabilità nel settore della sanità pubblica; si rallegra, in quest'ottica, dell'intenzione della Commissione di rafforzare il quadro dell'UE per individuare e rispondere alle gravi minacce per la salute di carattere transfrontaliero, compreso il potenziamento del ruolo delle agenzie esistenti e l'istituzione di un'agenzia biomedica di ricerca e sviluppo avanzati; a tale proposito, accoglie con favore il pacchetto «Unione europea della sanità», che mira a rafforzare il coordinamento nazionale all'interno dell'Unione europea e le strutture e i meccanismi esistenti per migliorare, a livello UE, la protezione, la prevenzione, la preparazione e la risposta ai rischi per la salute umana; ribadisce la necessità di includere i fornitori di assistenza sanitaria a livello regionale e locale in questi nuovi meccanismi, che dovrebbero anche sostenere la fornitura di medicinali e di attrezzature mediche e ospedaliere; e appoggia inoltre con forza la proposta — che fa eco alla propria di un meccanismo europeo per le emergenze sanitarie — di accordare all'UE la possibilità di dichiarare una situazione di emergenza a livello dell'UE che inneschi un maggiore coordinamento e consenta di sviluppare, acquisire e costituire scorte di prodotti critici per affrontare la crisi;

51.

invita la Commissione a vigilare sulle pratiche sleali in materia di aiuti di Stato adottate da diversi attori che approfittano del quadro temporaneo europeo per le misure di aiuto di Stato, finché vi è il rischio reale che tali pratiche incidano negativamente sul corretto funzionamento del mercato unico, e a porre in essere azioni correttive;

52.

accoglie con favore la proposta della Commissione relativa a uno spazio europeo dei dati sanitari, ma chiede una valutazione d'impatto approfondita della proposta a livello locale e regionale per garantire l'interoperabilità dei sistemi e, al tempo stesso, ridurre al minimo gli oneri amministrativi e finanziari;

53.

invita la Commissione ad avviare un dialogo con il CdR e con le regioni interessate alla prossima valutazione della direttiva concernente l'applicazione dei diritti dei pazienti relativi all'assistenza sanitaria transfrontaliera;

54.

ribadisce la necessità di garantire che le future proposte nell'ambito del nuovo patto sulla migrazione e l'asilo rispettino il principio di sussidiarietà e siano fondate sulla solidarietà, in particolare nei confronti delle regioni che si trovano in prima linea di fronte alla pressione migratoria; osserva che tale patto dovrebbe anche riconoscere il ruolo essenziale che gli enti locali e regionali svolgono nell'accoglienza e nell'integrazione dei migranti e mettere a disposizione un aiuto europeo diretto per sostenerli in tali compiti; sottolinea inoltre che è di cruciale importanza affrontare le cause profonde della migrazione e combattere la tratta di esseri umani, in cooperazione con i paesi di origine e di transito, e si dichiara pronto a cooperare in questo senso fornendo dati provenienti da enti locali e regionali e creando canali permanenti per lo scambio politico fra tali enti e la Commissione;

55.

ribadisce l'intenzione di lavorare insieme alla Commissione europea su un progetto congiunto volto a promuovere l'impegno dell'Europa a tutela dei valori, delle identità e della cittadinanza europei attraverso l'istruzione e la cultura a livello regionale e locale; e, sulla base delle proprie priorità per il periodo 2020-2025, rinnova l'invito alla Commissione ad attuare le proposte dell'iniziativa dei cittadini europei — che ha avuto esito positivo — per una maggiore tutela delle minoranze nell'UE (MSPI);

56.

chiede che la libera circolazione nello spazio Schengen sia salvaguardata rafforzando il coordinamento tra tutti gli Stati membri e le regioni coinvolti nella gestione delle frontiere, e ricorda che i cittadini dell'UE attribuiscono un grande valore alla libertà di circolazione, in particolare alla luce delle restrizioni recentemente imposte loro durante la crisi COVID-19 e considerato che tale libertà, oltre a formare parte integrante della cittadinanza dell'Unione, rappresenta un elemento cruciale per costruire un'identità europea;

57.

sostiene con forza i settori culturali e creativi, gravemente colpiti dalla crisi indotta dalla pandemia di COVID-19, invoca una cultura della solidarietà nella fase della ripresa e chiede che una solida dimensione del patrimonio culturale sia integrata nel nuovo Bauhaus europeo, annunciato dalla Presidente von der Leyen e incluso nell'iniziativa «Ondata di ristrutturazioni», con l'obiettivo di combinare efficienza e inventiva;

58.

si aspetta ancora che la Commissione presenti una proposta di direttiva volta a rafforzare il principio della parità di retribuzione tra donne e uomini attraverso la trasparenza salariale, e ribadisce l'invito rivolto alla Commissione a proporre al Consiglio l'adozione di una decisione che, dando seguito alla strategia per la parità di genere 2020-2025, annoveri tutte le forme di violenza di genere tra le sfere di criminalità particolarmente grave di cui all'articolo 83, paragrafo 1, del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea; invita inoltre la Commissione a promuovere l'adesione dell'UE alla Convenzione del Consiglio d'Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica (Convenzione di Istanbul del 2011), e accoglie con favore le dichiarazioni in tal senso formulate dalla Commissione nel suo programma di lavoro per il 2021;

59.

allo stesso modo, accoglie con grande favore l'intenzione della Commissione di presentare un'iniziativa volta ad ampliare il catalogo degli «euroreati» per includervi tutte le forme di reati generati dall'odio e di incitamento all'odio nei confronti di gruppi vulnerabili di persone, in particolare allo scopo di prevenire e combattere il razzismo, l'antisemitismo e la discriminazione delle persone LGBTI+;

60.

esorta le istituzioni europee a concludere i negoziati, e ad adottare la proposta di regolamento, sul meccanismo per eliminare gli ostacoli giuridici e amministrativi in ambito transfrontaliero, che avrà un impatto duraturo, significativo e positivo sul futuro della cooperazione transfrontaliera; sottolinea inoltre la necessità — ulteriormente evidenziata dalla crisi in atto — di un adeguato quadro giuridico dell'UE per la messa in opera e la gestione efficienti dei servizi pubblici transfrontalieri, considerato che i quadri giuridici attuali comportano spesso oneri e costi amministrativi esorbitanti, il che induce molti enti locali e regionali ad abbandonare i loro piani relativi a tali servizi, lasciando in una posizione svantaggiata i cittadini europei che vivono in queste regioni;

61.

considerato che l'UE ha già riconosciuto, a livello politico e giuridico, l'unicità delle caratteristiche delle regioni ultraperiferiche, invita la Commissione europea ad adottare la buona pratica di includere, nei suoi futuri programmi di lavoro annuali, un allegato recante le proposte specifiche che intende presentare nell'anno in questione riguardo all'estrema periferia dell'UE; tale allegato dovrebbe indicare le proposte legislative che contengano disposizioni specifiche per le regioni ultraperiferiche, quale che sia la base giuridica di tali proposte — l'articolo 349 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea, una doppia base giuridica oppure soltanto una base giuridica settoriale generale, nel qual caso, però, la proposta dovrebbe prevedere una differenziazione di fatto per le regioni ultraperiferiche — nonché gli altri atti (comunicazioni, relazioni) che la Commissione europea intende dedicare a tali regioni nell'anno cui il programma si riferisce;

62.

ribadisce la necessità che, data la grande fragilità delle regioni ultraperiferiche dell'UE di fronte alla pandemia di COVID-19, la Commissione europea aggiorni, all'inizio del 2021, la strategia delineata nella comunicazione del 2017 intitolata Un partenariato strategico rinnovato e rafforzato con le regioni ultraperiferiche dell'UE [COM(2017) 623 final del 24.10.2017], presentando nuove misure efficaci di sostegno a queste regioni in campo sociale, economico, territoriale e culturale;

63.

incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione alla Commissione europea, al Parlamento europeo, alle presidenze tedesca, portoghese e slovena del Consiglio dell'UE e al Presidente del Consiglio europeo.

Bruxelles, 10 dicembre 2020.

Il presidente del Comitato europeo delle regioni

Apostolos TZITZIKOSTAS


(1)  COM(2020) 690 final.

(2)  COR-2020-01392-00-00-RES-TRA (GU C 324 dell’1.10.2020, pag. 8).

(3)  COR-2020-02622-00-00-RES-TRA (GU C 324 dell’1.10.2020, pag. 16).


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