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Document 52020DC0758

    COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL PARLAMENTO EUROPEO, AL CONSIGLIO, AL COMITATO ECONOMICO E SOCIALE EUROPEO E AL COMITATO DELLE REGIONI Piano d'azione per l'integrazione e l'inclusione 2021-2027

    COM/2020/758 final

    Bruxelles, 24.11.2020

    COM(2020) 758 final

    COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL PARLAMENTO EUROPEO, AL CONSIGLIO, AL COMITATO ECONOMICO E SOCIALE EUROPEO E AL COMITATO DELLE REGIONI

    Piano d'azione per l'integrazione e l'inclusione 2021-2027





    {SWD(2020) 290 final}


    Piano d'azione per l'integrazione e l'inclusione 2021-2027

    "Garantiremo che le persone che hanno il diritto di rimanere siano integrate e si sentano accolte. Queste persone devono costruirsi un futuro e hanno competenze, energia e talento."

    Presidente von der Leyen, discorso sullo stato dell'Unione, 2020

    1.Promuovere la coesione sociale e costruire società inclusive per tutti

    Lo stile di vita europeo è inclusivo. L'integrazione e l'inclusione sono fondamentali per le persone che arrivano in Europa, per le comunità locali e per il benessere a lungo termine delle nostre società e la stabilità delle nostre economie. Se vogliamo contribuire alla prosperità delle nostre società e delle nostre economie, dobbiamo sostenere tutti coloro che fanno parte della società e l'integrazione deve essere un diritto e un dovere per tutti.

    Ciò significa favorire l'autonomia di coloro che si trovano in condizioni di svantaggio, garantendo al tempo stesso l'unità e la coesione delle nostre comunità. Significa offrire a tutti pari opportunità di godere dei propri diritti e di partecipare alla vita sociale e comunitaria, indipendentemente dal contesto di provenienza e in linea con il pilastro europeo dei diritti sociali. Significa anche rispettare i valori europei comuni sanciti dai trattati dell'UE e dalla Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea, tra cui la democrazia, lo Stato di diritto, la libertà di parola e di religione, nonché il diritto all'uguaglianza e alla non discriminazione. Questi valori fondamentali sono una parte essenziale della vita e della partecipazione alla società europea. È su questa logica che si basa la creazione del portafoglio "Promuovere il nostro stile di vita europeo" in seno alla Commissione: difendere la semplice ma essenziale premessa che tutti contano, che nessuno deve essere lasciato indietro e che tutti devono poter esercitare efficacemente i propri diritti e avere accesso alle opportunità e alla sicurezza.

    La sfida dell'integrazione e dell'inclusione riguarda in particolare i migranti: non solo i nuovi arrivati, ma a volte anche i cittadini di paesi terzi eventualmente naturalizzati che sono cittadini dell'UE 1 . Ecco perché la portata di questo piano d'azione si estende sia ai migranti che ai cittadini dell'UE provenienti da un contesto migratorio 2 . È quindi più ampia di quella del piano d'azione della Commissione sull'integrazione del 2016 3 , che riguardava solo i cittadini di paesi terzi.

    Garantire un'efficace integrazione e inclusione dei migranti nell'UE è un investimento sociale ed economico che rende le società europee più coese, resilienti e prospere. L'integrazione e l'inclusione possono e dovrebbero essere un processo vantaggioso per tutti, che va a beneficio dell'intera società. Ma affinché l'integrazione e l'inclusione abbiano esito positivo, deve essere anche un processo a doppio senso, in cui i migranti e i cittadini dell'UE provenienti da un contesto migratorio vengono aiutati a integrarsi e, a loro volta, compiono uno sforzo attivo per integrarsi. Il processo di integrazione coinvolge la società di accoglienza, che dovrebbe creare le opportunità per la piena partecipazione economica, sociale, culturale e politica degli immigrati. Comporta anche l'adattamento da parte di tutti i migranti, ai quali spettano sia i diritti che le responsabilità nei confronti del nuovo paese di residenza.

    Attualmente gli abitanti nati al di fuori dell'UE sono circa 34 milioni (circa l'8 % della popolazione dell'UE) 4 e il 10 % dei giovani (fascia di età 15-34 anni) nati nell'UE ha almeno un genitore nato all'estero 5 . Sebbene sia complessivamente aumentata negli ultimi anni 6 , la percentuale di abitanti nati al di fuori dell'UE varia ancora notevolmente da uno Stato membro all'altro. È pari o superiore al 10 % circa in Svezia, Estonia, Lussemburgo, Croazia, Lettonia, Austria, Malta e Germania, mentre è inferiore al 3 % in Cechia, Ungheria, Romania, Bulgaria, Polonia e Slovacchia.

    Oltre un quarto dei migranti è costituito da persone con un livello di istruzione elevato 7 , che offrono risorse, ambizione e motivazione ma spesso non sono in grado di mettere a frutto le proprie capacità. Quasi il 40 % è sovraqualificato per il lavoro che svolge 8 : uno spreco di potenziale che non possiamo permetterci. Allo stesso tempo, quasi un quinto dei migranti possiede solo un'istruzione elementare e ha bisogno di ulteriore sostegno.

    I migranti e i cittadini dell'UE provenienti da un contesto migratorio svolgono un ruolo fondamentale nell'economia e nella società europea. La crisi della COVID‑19 ha reso ancora più evidente il loro contributo 9 . Molti hanno contribuito a far fronte alla crisi come lavoratori nei servizi essenziali, medici e infermieri. Allo stesso tempo, sono tra i più esposti alla pandemia 10 . L'UE avrà bisogno del contributo di tutti per la ripresa e la resilienza delle nostre economie all'indomani della COVID‑19 11 . Quello di intensificare l'azione a favore dell'integrazione e dell'inclusione non è dunque solo un dovere morale in linea con i valori fondamentali dell'UE, ma anche un imperativo di ordine economico. Come dimostrato da una recente ricerca, la piena integrazione dei migranti nel mercato del lavoro potrebbe apportare grandi benefici economici, tra cui utili fiscali e contributi ai regimi pensionistici nazionali e al benessere nazionale in generale 12 .

    Il presente piano d'azione fa parte della risposta globale per affrontare le sfide legate alla migrazione proposta nel nuovo patto sulla migrazione e l'asilo 13 . Politiche di integrazione di successo costituiscono anche la pietra angolare di un sistema di gestione della migrazione e dell'asilo ben funzionante; sostengono e integrano le politiche degli Stati membri in materia di asilo e migrazione, garantendo che tutti gli individui che hanno il diritto di soggiornare nell'UE possano partecipare pienamente alle nostre società. Possono anche favorire il dialogo con i paesi terzi e i programmi nell'ambito della dimensione esterna delle politiche dell'UE in materia di migrazione e sviluppo. I migranti partecipano spesso a varie forme di socializzazione nelle comunità della diaspora degli Stati membri dell'UE. La diaspora può svolgere un ruolo fondamentale per sostenere l'inclusione nelle società ospitanti, contribuire agli investimenti, all'innovazione e allo sviluppo, preservando al contempo i rapporti con i paesi di origine.

    Il presente piano d'azione riguarda tutti i diversi momenti e le diverse fasi del processo d'integrazione: le misure precedenti la partenza, l'accoglienza e l'integrazione rapida, l'integrazione a lungo termine e la costruzione di società inclusive e coese. Tiene conto della diversa situazione delle popolazioni migranti negli Stati membri e aiuta gli Stati membri e gli altri portatori di interessi a cercare una risposta adeguata nelle loro politiche di integrazione e di inclusione.

    2.Insegnamenti tratti dal piano d'azione sull'integrazione del 2016 e dati e cifre salienti sull'integrazione e l'inclusione

    Il presente piano d'azione si basa, tra l'altro, sui risultati del piano d'azione sull'integrazione dei cittadini di paesi terzi, definito nel 2016 dalla Commissione. In seguito alla sua adozione la Commissione ha messo in atto più di 50 azioni concrete per sostenere gli Stati membri e gli altri principali portatori di interessi in una vasta gamma di settori: misure precedenti la partenza/l'arrivo, istruzione, occupazione e formazione professionale, accesso ai servizi di base, partecipazione attiva e inclusione sociale. La Commissione ha inoltre rafforzato i suoi strumenti per il coordinamento, il finanziamento e il monitoraggio. In molti Stati membri il piano d'azione ha contribuito all'elaborazione o alla revisione delle strategie nazionali di integrazione e ha fornito informazioni sull'uso dei finanziamenti per l'integrazione. In alcuni casi le autorità nazionali hanno ricevuto un'assistenza tecnica su misura per la progettazione e l'attuazione delle riforme della politica in materia di integrazione 14 .

    Tuttavia le persistenti sfide in relazione all'occupazione, all'istruzione, all'accesso ai servizi di base e all'inclusione sociale dei migranti dimostrano che sono necessarie le ulteriori azioni descritte qui di seguito.

    Dati e cifre salienti sull'integrazione e l'inclusione (UE-27, 2019) 15  

    Oltre alle carenze che incontrano in settori chiave come l'istruzione, l'occupazione, la povertà, l'esclusione sociale e l'alloggio (cfr. grafici sopra), i migranti si trovano ad affrontare una situazione sfavorevole anche nei settori indicati di seguito.

    §Per i giovani migranti (fascia di età 18-24 anni) nati al di fuori dell'UE, le probabilità di "non lavorare, non studiare e non prendere parte a programmi di formazione" erano molto più alte (21 %) rispetto agli autoctoni (12,5 %), in particolare per le ragazze e le giovani donne migranti (25,9 %).

    §Le cure mediche dei migranti hanno più probabilità di rimanere insoddisfatte 16  a causa di vari fattori, come ad esempio: mancanza o limitatezza dell'accesso all'assicurazione sanitaria (in alcuni paesi) a seconda dello status di residenza, mancanza di conoscenze su come accedere ai servizi, risorse finanziarie, concentrazione di migranti in alcune aree svantaggiate con un accesso più limitato a servizi sanitari di qualità, barriere linguistiche e mancanza di adattamento dei sistemi nazionali ai bisogni specifici dei migranti.

    §Sebbene la percentuale di migranti nella popolazione delle zone rurali sia relativamente bassa (2,9 %) 17 , qui gli indicatori dell'integrazione tendono a peggiorare non solo rispetto agli autoctoni, ma anche rispetto ai migranti che vivono nelle città e nei paesi 18 . Poiché generalmente in molte zone rurali si riscontra una carenza di servizi di base, i migranti rischiano di non disporre nemmeno dei servizi di sostegno specifici di cui hanno bisogno.

    Inoltre l'attuazione del piano d'azione del 2016 ha confermato che, sebbene i settori interessati dal piano d'azione rimangano rilevanti, è necessaria un'azione più incisiva per promuovere l'integrazione delle donne migranti, favorire l'inclusione dei cittadini dell'UE provenienti da un contesto migratorio, coinvolgere maggiormente la società ospitante nelle politiche di integrazione e di inclusione e rafforzare il monitoraggio e la valutazione di tali politiche. L'impatto della pandemia di COVID‑19 sui migranti e sui cittadini dell'UE provenienti da un contesto migratorio ha inoltre posto in risalto la necessità di intensificare gli interventi per facilitarne l'accesso ai servizi sanitari.

    3.Principi e valori fondamentali del piano d'azione dell'UE per l'integrazione e l'inclusione

    Il lavoro dell'UE in materia di integrazione e di inclusione è sostenuto da una serie di principi e valori condivisi, che dovrebbero anche guidare il lavoro degli Stati membri all'atto della progettazione, dell'attuazione o della revisione delle loro strategie. Questo vale per l'intera gamma delle politiche di inclusione dell'UE contemplate dal pilastro europeo dei diritti sociali.

    Inclusione per tutti

    "Inclusione per tutti" significa garantire che tutte le politiche siano accessibili e funzionino per tutti, compresi i migranti e i cittadini dell'UE provenienti da un contesto migratorio. Per questo occorre adattare le politiche generali alle esigenze di una società diversificata, trasformandole e tenendo conto delle sfide e dei bisogni specifici dei diversi gruppi. Non è necessario né opportuno che le azioni tese ad aiutare i migranti a integrarsi vadano a scapito di misure destinate ad altre minoranze o gruppi vulnerabili o svantaggiati. Al contrario, tali azioni contribuiscono a rendere le politiche complessivamente più inclusive.

    Il presente piano d'azione promuove un approccio integrato all'inclusione dei migranti e mira a creare strette sinergie con le strategie esistenti e future dell'UE, per promuovere l'uguaglianza e la coesione sociale al fine di garantire che tutti siano pienamente inclusi e partecipino alle società europee. In particolare, sarà attuato in stretta interazione con il prossimo piano d'azione per l'attuazione del pilastro europeo dei diritti sociali e con il piano d'azione dell'UE contro il razzismo 19 . Svilupperà inoltre sinergie con il quadro strategico dell'UE per l'uguaglianza, l'inclusione e la partecipazione dei Rom 20 , con la strategia per l'uguaglianza LGBTIQ 2020-2025 21 , con la prossima strategia per combattere l'antisemitismo e con la relazione sulla cittadinanza dell'UE. L'obiettivo è quello di costruire e rafforzare il contatto e la fiducia tra le diverse comunità all'interno della società e di combattere l'isolamento e la segregazione.

    Una società più coesa e inclusiva per tutti può anche contribuire a prevenire la diffusione di tutte le forme di ideologie estremiste che possono portare al terrorismo e all'estremismo violento. Una migliore azione preventiva può, a sua volta, combattere le tensioni sociali e le ideologie estremiste e favorire così l'integrazione e la coesistenza pacifica tra comunità e individui. Attraverso la rete UE di sensibilizzazione al problema della radicalizzazione 22 , la Commissione aiuta gli operatori di prima linea provenienti da tutta Europa a elaborare le migliori pratiche e a dotarsi delle competenze necessarie per affrontare l'estremismo violento e favorire la costruzione della resilienza e il disimpegno, nonché la riabilitazione e il reinserimento nella società. Promuovere l'inclusione e offrire opportunità ai giovani a rischio attraverso l'istruzione, la cultura, i giovani e lo sport può contribuire ulteriormente alla prevenzione della radicalizzazione e alla coesione all'interno dell'UE. Lavorare a stretto contatto con gli operatori e gli attori locali può essere particolarmente utile a prevenire la radicalizzazione. L'inclusione consiste anche nell'affrontare i pregiudizi inconsci e nel cambiare le mentalità e il modo in cui le persone si percepiscono l'un l'altra e si avvicinano all'estraneo.

    Sostegno mirato dove serve

    Se da un lato le politiche sociali generali dovrebbero essere inclusive per tutti e attente alle esigenze di una società diversificata, dall'altro alcuni gruppi e alcune aree dei paesi ospitanti avranno bisogno di un sostegno mirato per superare sfide specifiche. Per i migranti appena arrivati l'integrazione nelle società europee comporta spesso una serie di difficoltà che dipendono dal modo in cui sono giunti, dal loro livello di competenze, dalla loro conoscenza della lingua e dalla loro provenienza. I responsabili politici dovrebbero prevedere, nell'ambito di ogni settore politico, meccanismi di sostegno mirati e personalizzati per aiutare i nuovi arrivati a integrarsi rapidamente. Un esempio è rappresentato dai corsi complementari pensati per aiutare i migranti altamente qualificati a fare il miglior uso possibile delle loro competenze nel loro nuovo lavoro 23 . Gli Stati membri sottoposti a pressione migratoria devono affrontare ulteriori sfide nell'elaborazione o nell'ampliamento di tali misure mirate e dovrebbero ricevere un sostegno particolare. I minori avranno bisogno di un sostegno e una protezione aggiuntivi che ne garantiscano sempre l'interesse superiore, soprattutto quando non sono accompagnati 24 .

    Integrazione delle priorità in materia di genere e di lotta contro la discriminazione

    Il presente piano d'azione terrà conto della combinazione di caratteristiche personali, come il genere, l'origine razziale o etnica, la religione o le convinzioni personali, l'orientamento sessuale e le disabilità, che possono rappresentare sfide specifiche per i migranti. Andrà ad arricchire e integrare la strategia per la parità di genere 2020-2025, il piano d'azione dell'UE contro il razzismo 2020-2025, il quadro strategico dell'UE per l'uguaglianza, l'inclusione e la partecipazione dei Rom, la strategia per l'uguaglianza LGBTIQ e la prossima strategia sui diritti delle persone con disabilità 25 .

    In particolare, le ragazze e le donne migranti devono affrontare ostacoli aggiuntivi all'integrazione rispetto ai ragazzi e agli uomini migranti, dovendo spesso superare barriere strutturali legate al loro essere sia migranti che donne, anche combattendo stereotipi. Vi sono maggiori probabilità che vengano nell'UE per ricongiungersi con un familiare, portando con sé responsabilità domestiche che possono impedire loro di partecipare pienamente al mercato del lavoro e ai programmi di integrazione, alla valutazione delle competenze, alla riqualificazione professionale e ad altre misure, quando queste non tengono conto di tali responsabilità di assistenza. Quando hanno un impiego, le donne migranti hanno più probabilità di essere sovraqualificate per il loro lavoro rispetto alle donne autoctone 26 .

    Inoltre i cittadini dell'UE provenienti da un contesto migratorio sono spesso vittime di discriminazione diretta o indiretta e di razzismo nella ricerca di un alloggio o di un lavoro, oppure nella vita quotidiana a scuola, nel quartiere e al lavoro. Tale discriminazione può fondarsi esclusivamente sulla loro provenienza da un contesto migratorio, ma può essere esacerbata a causa della loro origine etnica o razziale, nonché della loro religione o delle loro convinzioni personali. Anche i migranti LGBTIQ 27 e i migranti con disabilità possono subire molteplici forme di discriminazione.

    Sostegno in tutte le fasi del processo di integrazione

    Il successo dell'integrazione dei migranti dipende sia da un'azione precoce che da investimenti a lungo termine. Fornire sostegno ai migranti e alle comunità che li accolgono nei primissimi momenti del processo migratorio è essenziale. L'integrazione può iniziare anche prima dell'arrivo nell'UE. Gli Stati membri pertanto dovrebbero, ove possibile, istituire e ampliare le misure di integrazione precedenti la partenza (ad esempio formazione, corsi di orientamento) e collegarle efficacemente con misure successive all'arrivo per facilitare e accelerare il processo di integrazione, anche nel contesto del reinsediamento e della sponsorizzazione da parte di comunità 28 .

    Allo stesso tempo, l'integrazione non si ferma dopo un certo periodo di tempo. Ecco perché le politiche generali sono essenziali per sostenere un'inclusione continua e una partecipazione significativa. La proposta relativa al quadro finanziario pluriennale 2021-2027 tiene conto della necessità di investimenti lungo l'intero percorso di integrazione, attraverso l'apposito Fondo Asilo e migrazione, e di un sostegno finanziario nei settori dell'occupazione, dell'istruzione, dell'assistenza sociale e sanitaria e degli alloggi attraverso i fondi della politica di coesione, come il Fondo sociale europeo Plus, il Fondo europeo di sviluppo regionale e altri fondi quali il Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale ed Erasmus+.

    Massimizzare il valore aggiunto dell'UE attraverso partenariati multipartecipativi

    Se da un lato i governi nazionali sono i principali responsabili dell'elaborazione generale delle politiche sociali e di integrazione, come l'istruzione, l'occupazione, l'alloggio e l'assistenza sanitaria, dall'altro l'UE svolge un ruolo chiave nel sostenere gli Stati membri e tutti gli altri attori dell'integrazione attraverso il finanziamento, lo sviluppo di strumenti pratici, il coordinamento delle azioni e la creazione di partenariati pertinenti.

    L'integrazione avviene in ogni paese, città e regione in cui i migranti vivono, lavorano e frequentano la scuola o un circolo sportivo. Il livello locale svolge un ruolo fondamentale nell'accogliere e guidare chi arriva per la prima volta in un nuovo paese. Inoltre le organizzazioni della società civile, gli istituti di istruzione, i datori di lavoro e le parti socioeconomiche, le organizzazioni dell'economia sociale, le chiese, le comunità religiose e altre comunità filosofiche, le organizzazioni giovanili e studentesche, le organizzazioni della diaspora e gli stessi migranti rivestono un ruolo chiave nella realizzazione di una politica di integrazione veramente efficace e globale.

    4.Azioni nei settori principali

    Il presente piano d'azione definisce misure per intensificare l'azione e riunire gli attori a tutti i livelli in uno sforzo comune per raggiungere l'integrazione e l'inclusione e per costruire, in ultima analisi, società più coese e inclusive per tutti. Pur basandosi sui risultati del piano d'azione sull'integrazione dei cittadini di paesi terzi del 2016, il presente piano d'azione propone nuove e più ampie misure per mezzo delle quali l'UE e gli Stati membri potranno apportare il massimo valore aggiunto e avere un impatto maggiore. Queste azioni vanno ad aggiungersi a quelle incluse nelle recenti strategie per la parità 29 . Le azioni proposte si basano su ampie consultazioni che la Commissione ha condotto tra giugno e ottobre 2020 tra una vasta gamma di attori. Tra queste figurano una consultazione pubblica e consultazioni mirate degli Stati membri, degli enti locali e regionali, delle parti sociali ed economiche, dei datori di lavoro, delle organizzazioni della società civile, delle fondazioni, delle organizzazioni internazionali e dei migranti, compresi i rifugiati 30 .

    I.Istruzione e formazione

    Dall'educazione e cura della prima infanzia (ECEC) all'istruzione terziaria e per adulti e all'istruzione non formale, l'istruzione e la formazione costituiscono la base per una partecipazione riuscita alla società e sono tra gli strumenti più potenti per costruire società più inclusive. La pandemia di COVID‑19 ha reso ancora più evidente l'importanza dell'inclusione e delle pari opportunità nell'istruzione. L'inclusione e la parità di genere sono una delle sei dimensioni dello spazio europeo dell'istruzione 31 da realizzare entro il 2025 attraverso lo sviluppo di una serie di iniziative concrete. Rendere i nostri sistemi di istruzione più inclusivi è anche un obiettivo chiave del piano d'azione per l'istruzione digitale 32 . L'agenda per le competenze per l'Europa promuove lo sviluppo delle competenze durante tutta la vita 33 .

    Le scuole hanno il potenziale per essere veri e propri poli di integrazione per i minori e le loro famiglie. Aumentare la partecipazione all'ECEC dei bambini migranti e provenienti da un contesto migratorio, garantendo al contempo che tali programmi siano attrezzati per accogliere bambini culturalmente e linguisticamente diversificati, può avere un forte effetto positivo sul loro futuro livello di istruzione, anche per quanto riguarda l'apprendimento della lingua del paese ospitante, e sull'integrazione dei loro genitori e delle loro famiglie in generale. Un ambiente scolastico che coinvolge le comunità, i servizi di assistenza e i genitori può rivelarsi particolarmente benefico per i minori provenienti da un contesto migratorio. Per raggiungere questo obiettivo, gli insegnanti devono essere dotati delle competenze e delle risorse necessarie per insegnare in classi multiculturali e multilingue e per sostenere i bambini provenienti da un contesto migratorio durante tutta la loro formazione. Anche combattere la segregazione nelle scuole e favorire le interazioni tra i minori migranti e quelli autoctoni è cruciale per rendere il nostro sistema di istruzione più inclusivo. Insegnando la democrazia, la cittadinanza e le capacità di pensiero critico, le scuole svolgono un ruolo importante nel prevenire l'attrazione dei giovani verso le ideologie, le organizzazioni e i movimenti estremisti violenti 34 .

    I minori migranti con disabilità hanno bisogno di un sostegno supplementare per partecipare all'istruzione su una base di uguaglianza con gli altri. L'inclusione sarà il filo conduttore della prossima strategia globale dell'UE sui diritti dei minori, che cercherà di garantire che tutti i minori, indipendentemente dall'origine, dalle capacità, dal contesto socioeconomico, dallo status giuridico e di residenza, abbiano pari accesso allo stesso insieme di diritti e di protezione. Il settore giovanile, e l'animazione socioeducativa in particolare, può aiutare i giovani migranti ad acquisire capacità e competenze attraverso l'apprendimento non formale.

    Il passaggio all'età adulta e dalla scuola al lavoro può essere particolarmente impegnativo per i minori migranti arrivati da poco, in particolare per i giovani non accompagnati, anche perché le misure di sostegno spesso si interrompono al raggiungimento dei 18 anni di età. Prepararli in anticipo a tale transizione, aiutandoli a raggiungere buoni risultati scolastici, includendoli nell'istruzione e nella formazione professionali e nella garanzia per i giovani 35 e fornendo loro formazione e tutoraggio, può essere particolarmente efficace.

    Facilitare il riconoscimento delle qualifiche acquisite nei paesi terzi, promuoverne la visibilità e aumentarne la comparabilità con le qualifiche europee e dell'Unione europea, offrendo al contempo corsi propedeutici per aiutare i migranti a completare l'istruzione acquisita all'estero, è la chiave per un più rapido ed equo inserimento dei migranti nel mercato del lavoro e consente loro di utilizzare appieno le loro competenze e capacità. Ciò può anche aiutare i migranti a proseguire gli studi nel paese ospitante, aumentando così il loro livello di partecipazione all'istruzione superiore e all'apprendimento lungo tutto l'arco della vita.

    Imparare la lingua del paese ospitante è fondamentale per integrarsi con successo. Tuttavia questo apprendimento non dovrebbe cessare pochi mesi dopo l'arrivo. Occorre sostenere i corsi di lingua anche per i livelli intermedio e avanzato, adattandoli alle esigenze dei diversi gruppi. La combinazione della formazione linguistica con lo sviluppo di altre competenze o esperienze lavorative e con misure di accompagnamento come la custodia dei bambini si è dimostrata particolarmente efficace nel migliorare l'accesso alla formazione linguistica e i relativi risultati. Infine l'acquisizione di una comprensione delle leggi, della cultura e dei valori della società di accoglienza il più presto possibile, per esempio attraverso corsi di educazione civica, è cruciale affinché i migranti possano partecipare pienamente alla società che li accoglie.

    Cosa vogliamo ottenere in questo settore?

    §Un aumento del numero di minori migranti e di minori provenienti da un contesto migratorio che partecipano a un'educazione e a una cura della prima infanzia inclusive e di alta qualità.

    §Insegnanti che dispongono delle competenze necessarie e ricevono risorse e sostegno per gestire aule multiculturali e multilingue a beneficio sia dei bambini migranti che di quelli autoctoni.

    §Creazione di comunità di apprendimento multipartecipative con il coinvolgimento delle scuole, dei servizi sanitari e sociali e dei genitori.

    §Un riconoscimento più rapido e facile delle qualifiche acquisite in paesi terzi.

    §Un aumento del numero di migranti che partecipano a programmi completi di formazione linguistica ed educazione civica, dal momento del loro arrivo per tutta la durata del percorso di integrazione.

    Cosa intende fare la Commissione per sostenere questi obiettivi?

    §Migliorare la partecipazione all'istruzione e i risultati ottenuti attraverso:

    un nuovo insieme di strumenti con orientamenti pratici sull'inclusione nell'ECEC che sarà reso pubblico all'inizio del 2021;

    sostegno mirato agli insegnanti affinché sviluppino competenze per affrontare la diversità culturale, religiosa e linguistica nelle aule nell'ambito delle accademie degli insegnanti Erasmus;

    attività di apprendimento tra pari e di consulenza tra pari per sostenere gli Stati membri nell'elaborazione e nell'attuazione di efficaci politiche di istruzione inclusiva nello spazio europeo dell'istruzione;

    offerta di una formazione mirata agli animatori socioeducativi affinché acquisiscano le competenze specificamente richieste per favorire l'integrazione dei giovani migranti.

    §Migliorare il riconoscimento delle qualifiche attraverso:

    la promozione della cooperazione tra le autorità nazionali responsabili dell'integrazione e i centri nazionali per il riconoscimento delle qualifiche (reti ENIC-NARIC);

    il sostegno a pratiche trasparenti di riconoscimento delle qualifiche dei rifugiati attraverso il programma Erasmus;

    la promozione di scambi tra gli Stati membri sull'offerta di corsi complementari/propedeutici per i migranti;

    la divulgazione di informazioni sulle pratiche di riconoscimento e sulle competenze e qualifiche dei migranti, tramite tutte le potenzialità del portale Europass;

    la promozione della trasparenza dei sistemi di qualifica, anche attraverso il quadro europeo delle qualifiche.

    §Collaborare con gli Stati membri per sviluppare ulteriormente programmi di apprendimento delle lingue completi e accessibili, compresi i corsi intermedi e avanzati, attraverso il finanziamento e lo scambio di esperienze.

    §Promuovere scambi tra gli Stati membri su approcci di successo ai corsi di educazione civica.

    In questo settore, gli Stati membri sono incoraggiati a:

    §aumentare il numero di minori migranti e di minori provenienti da un contesto migratorio che partecipa all'ECEC, garantendo al tempo stesso che i programmi ECEC generali siano attrezzati per fornire sostegno a bambini culturalmente e linguisticamente diversificati;

    §garantire che le procedure per il riconoscimento delle qualifiche straniere siano rapide, eque, trasparenti e a prezzi accessibili;

    §includere la gestione di aule multiculturali e multilingue e la valorizzazione e la mobilitazione dell'identità linguistica individuale degli studenti come competenze chiave nei programmi di insegnamento e fornire agli insegnanti le risorse necessarie per affrontare tali questioni;

    §sviluppare programmi di sostegno specifici per i minori non accompagnati che arrivano oltre l'età dell'obbligo scolastico e programmi per i minori non accompagnati nel passaggio all'età adulta;

    §garantire che le attività ricreative e sportive del doposcuola siano accessibili ed economicamente abbordabili;

    §assicurare il sostegno all'apprendimento delle lingue dopo un periodo iniziale di integrazione per promuoverlo oltre i livelli di competenza iniziale o intermediario;

    §sfruttare appieno i finanziamenti dell'UE, in particolare il Fondo sociale europeo Plus, il Fondo Asilo e migrazione e il Fondo europeo di sviluppo regionale, per sostenere programmi e misure riguardanti l'istruzione, le competenze e la formazione linguistica, conformemente alle esigenze individuate a livello nazionale e regionale.

    II.Occupazione e competenze

    I migranti costituiscono una parte significativa della forza lavoro dell'UE. La crisi della COVID‑19 ha reso ancora più evidente il loro contributo alle economie e ai mercati del lavoro europei 36 . Molti migranti arrivano con competenze altamente richieste nei nostri mercati del lavoro, ma spesso hanno difficoltà a vedersele riconosciute e a trovare un lavoro che rifletta il loro livello di competenze. Le donne migranti incorrono in un rischio particolarmente elevato di essere sovraqualificate per il loro lavoro, con la conseguente possibilità che le loro competenze perdano di valore. Generalmente devono affrontare maggiori ostacoli e hanno un accesso più limitato al sostegno 37 . Dovrebbero essere inoltre affrontate le sfide che incontrano i migranti con disabilità, in modo da permettere loro di partecipare al mercato del lavoro.

    L'agenda per le competenze per l'Europa 38 mira a sostenere tutti, compresi i migranti, nello sviluppo di maggiori e migliori competenze e nel metterle a frutto. Inoltre in diversi Stati membri sono stati recentemente sviluppati strumenti innovativi per valutare rapidamente le competenze dei migranti. Le valutazioni delle competenze già condotte nella fase precedente la partenza possono aiutare i migranti a integrarsi più rapidamente nel mercato del lavoro, in particolare nell'ambito di programmi di reinsediamento e di percorsi complementari.

    Gli imprenditori migranti contribuiscono alla crescita economica, creano posti di lavoro e possono favorire la ripresa dopo la pandemia di COVID‑19. Ciononostante devono affrontare diverse sfide, come la mancanza di reti, le difficoltà di accesso al credito e l'insufficiente conoscenza del quadro normativo e finanziario. L'accesso alle informazioni finanziarie e una maggiore alfabetizzazione finanziaria possono svolgere un ruolo importante nel superamento di queste sfide. La disponibilità dei servizi finanziari e l'accesso agli stessi sono essenziali affinché tutti i migranti possano partecipare pienamente all'economia di un paese o costruire una vita stabile per se stessi e per le loro famiglie, anche per quanto riguarda l'invio delle rimesse. La finanza digitale può contribuire a rendere più accessibili i servizi finanziari.

    Un'efficace inclusione nel mercato del lavoro dei migranti e dei cittadini dell'UE provenienti da un contesto migratorio richiede la collaborazione attiva di una grande varietà di attori, tra cui le autorità pubbliche a livello locale, regionale, nazionale ed europeo, le organizzazioni della società civile, le parti economiche e sociali e i datori di lavoro.

    Un'istruzione e una formazione professionale (IFP) di buona qualità, con una forte dimensione di apprendimento basato sul lavoro, può essere uno strumento particolarmente potente per aiutare i migranti a entrare nel mercato del lavoro. Tuttavia permangono ancora ostacoli alla loro partecipazione all'IFP.

    Cosa vogliamo ottenere in questo settore?

    §Un rafforzamento della cooperazione a livello europeo, nazionale e locale tra i principali attori del mercato del lavoro e gli stessi migranti.

    §Un maggiore sostegno agli imprenditori migranti, compresi gli imprenditori sociali, attraverso un più facile accesso ai finanziamenti, alla formazione e alla consulenza.

    §Un numero maggiore di donne migranti che partecipa al mercato del lavoro.

    §Una valutazione più efficace e veloce delle competenze dei migranti. Un sostegno continuo allo sviluppo delle competenze e alla riconversione professionale, anche attraverso procedure di convalida dell'apprendimento non formale e informale.

    §Un numero maggiore di migranti che partecipa a un'IFP di alta qualità.

    Cosa intende fare la Commissione per sostenere questi obiettivi?

    §Lavorare con le parti sociali ed economiche per promuovere un approccio multipartecipativo per l'integrazione nel mercato del lavoro attraverso il partenariato europeo per l'integrazione 39 . 

    §Sostenere i datori di lavoro attraverso scambi e apprendimento tra pari, sulla base dell'iniziativa "Datori di lavoro uniti per l'integrazione" 40 .

    §Fornire sostegno all'imprenditorialità inclusiva nell'ambito di InvestEU sia per le donne che per gli uomini, compresi gli imprenditori migranti, e promuovere programmi di tutoraggio inclusivi. 

    §Facilitare la valutazione e la convalida delle competenze attraverso:

    la condivisione e il rafforzamento delle pratiche di valutazione delle competenze attraverso la rete europea sull'integrazione, la rete europea dei servizi pubblici per l'impiego e la piattaforma Europass aggiornata;

    l'ulteriore sviluppo dello strumento europeo di determinazione delle competenze per i cittadini di paesi terzi e la promozione del suo utilizzo presso le autorità pubbliche e altre organizzazioni, anche prima dell'arrivo, in particolare nel caso di reinsediamento e di percorsi complementari.

    §Sostenere le persone provenienti da un contesto migratorio nell'ambito del prossimo programma Cittadini, uguaglianza, diritti e valori 41 .

    In questo settore gli Stati membri sono incoraggiati a: 

    §utilizzare fin dall'inizio lo strumento europeo di determinazione delle competenze per i cittadini di paesi terzi, in particolare per i richiedenti asilo, i rifugiati e i migranti, e rafforzare le procedure per la convalida dell'apprendimento non formale;

    §sensibilizzare sulla discriminazione nel processo di assunzione e sul posto di lavoro e rafforzare le misure antidiscriminazione;

    §incoraggiare l'imprenditorialità tra i migranti attraverso programmi di formazione e tutoraggio su misura, aprendo ai migranti le strutture di sostegno all'imprenditorialità tradizionali e includendo l'imprenditorialità nei programmi di integrazione;

    §sfruttare appieno i finanziamenti dell'UE, in particolare il Fondo sociale europeo Plus e il Fondo europeo di sviluppo regionale, per sostenere programmi e misure riguardanti l'integrazione nel mercato del lavoro, conformemente alle esigenze individuate a livello nazionale e regionale.

    III.Salute

    Un accesso insufficiente ai servizi sanitari può rappresentare un grosso ostacolo all'integrazione e all'inclusione che incide su praticamente tutti i settori della vita, comprese l'occupazione e l'istruzione. I migranti incontrano specifiche e persistenti barriere all'accesso ai servizi sanitari, tra cui ostacoli amministrativi, timori legati alle incertezze sulla durata del soggiorno, discriminazione, mancanza di informazioni e di familiarità con il sistema sanitario, ostacoli linguistici e interculturali. Le donne migranti devono affrontare sfide aggiuntive in quanto tendono ad avere una minore padronanza della lingua del paese ospitante, reti sociali più deboli e maggiori responsabilità verso la cura dei figli e la famiglia.

    La pandemia di COVID‑19 ha messo a nudo le profonde disuguaglianze nell'accesso ai servizi sanitari. Ha anche dimostrato che queste disuguaglianze possono rappresentare un rischio per la società in generale. I migranti hanno maggiori probabilità di svolgere lavori che richiedono uno stretto contatto con gli altri, il che espone loro e le loro famiglie a un rischio più elevato di contrarre la COVID‑19 42 , così come altre malattie infettive.

    La salute mentale è fondamentale per l'integrazione dei migranti. Sebbene i migranti, specialmente i rifugiati, possano essere più a rischio di sviluppare problemi di salute mentale a causa dei traumi subiti nel loro paese di origine, delle difficoltà incontrate durante il viaggio migratorio o delle esperienze successive all'arrivo, come l'isolamento sociale o la discriminazione, spesso incontrano ostacoli nell'accesso ai servizi di salute mentale.

    Cosa vogliamo ottenere in questo settore?

    §Migranti e cittadini dell'UE provenienti da un contesto migratorio informati sui loro diritti e con pari accesso ai servizi sanitari regolari, compresi i servizi di salute mentale, alle condizioni stabilite dalla legislazione e dalle prassi nazionali.

    §Un'attenta considerazione delle sfide specifiche cui devono far fronte le donne migranti (tra cui l'assistenza sanitaria prenatale e postnatale per le madri) nel facilitare loro l'accesso ai servizi sanitari.

    Cosa intende fare la Commissione per sostenere questi obiettivi?

    §Promuovere l'accesso dei migranti ai servizi sanitari attraverso:

    il finanziamento di progetti dedicati nell'ambito del Fondo Asilo, migrazione e integrazione 43  e di azioni di inclusione rivolte a persone provenienti da un contesto migratorio nell'ambito del prossimo programma Cittadini, uguaglianza, diritti e valori;

    collaborazione con gli Stati membri per promuovere la parità di accesso a servizi sanitari di qualità e a prezzi accessibili attraverso fondi dell'UE quali il Fondo sociale europeo Plus e il Fondo europeo di sviluppo regionale.

    §Sostenere e promuovere gli scambi tra gli Stati membri in relazione:

    a programmi di prevenzione e di promozione della salute rivolti specificamente ai migranti, con adeguati strumenti di sensibilizzazione;

    all'accesso ai servizi di salute mentale e riabilitazione 44 .

    In questo settore gli Stati membri sono incoraggiati a: 

    §fornire agli operatori sanitari una formazione sulla gestione della diversità e sulle esigenze di specifici gruppi di migranti (migranti che hanno subito traumi, vittime della tratta di esseri umani o della violenza di genere, minori non accompagnati, anziani, persone con disabilità, ecc.), utilizzando i diversi progetti e materiali formativi sviluppati nell'ambito dei programmi sanitari dell'UE;

    §facilitare l'accesso dei migranti ai servizi sanitari generali, compresi quelli per la salute mentale, fornendo servizi adeguati alle loro esigenze e contrastando la discriminazione;

    §sfruttare appieno i fondi dell'UE, come il Fondo sociale europeo Plus, il Fondo Asilo e migrazione e il Fondo europeo di sviluppo regionale, per sostenere programmi e misure riguardanti l'accesso ai servizi sanitari, conformemente alle esigenze individuate a livello nazionale e regionale.

    IV.Alloggio 

    L'accesso a un alloggio adeguato e a prezzi accessibili è un fattore chiave per il successo dell'integrazione. Le condizioni abitative hanno un forte impatto sulle opportunità di lavoro e di istruzione e sulle interazioni tra i migranti e le comunità di accoglienza 45 . Condizioni abitative inadeguate e la segregazione possono esacerbare le divisioni, che minano la coesione sociale. L'aumento dei prezzi delle abitazioni, la carenza di alloggi a prezzi accessibili e di edilizia sociale e la discriminazione sul mercato immobiliare rendono difficile per i migranti trovare soluzioni abitative adeguate e a lungo termine.

    Se la responsabilità delle politiche di edilizia abitativa è di competenza nazionale, la Commissione può svolgere un ruolo importante nel sostenere gli Stati membri e gli enti locali e regionali ad affrontare le sfide e promuovere soluzioni abitative inclusive.

    Negli ultimi anni sono state sviluppate molte soluzioni abitative innovative in diversi paesi dell'UE, anche grazie ai finanziamenti dell'UE 46 . Gli approcci basati sulla compartecipazione, la coabitazione e l'accompagnamento delle iniziative in materia di alloggio alla fruizione di servizi sociali e per l'occupazione si sono rivelati modelli particolarmente promettenti che favoriscono l'inclusione e la costruzione di comunità. Come annunciato nell'ambito della comunicazione "Un'ondata di ristrutturazioni" 47 , la Commissione avvierà un'iniziativa volta a promuovere alloggi a prezzi accessibili per sostenere un'ulteriore attuazione e replica di tali iniziative di successo.

    La disponibilità di alloggi autonomi per i richiedenti asilo con un'elevata probabilità di ottenere protezione può accelerare il processo di integrazione, soprattutto se collegata alla fornitura tempestiva di un sostegno all'integrazione.

    Cosa vogliamo ottenere in questo settore?

    §Accesso dei migranti e dei cittadini dell'UE provenienti da un contesto migratorio a un alloggio adeguato e a prezzi accessibili, anche di edilizia sociale.

    §Accesso degli Stati membri e degli enti locali e regionali a un'ampia gamma di strumenti e buone pratiche per contrastare la discriminazione sul mercato immobiliare.

    §Ampio ricorso in tutta l'UE a soluzioni abitative innovative che favoriscano l'inclusione e combattano la segregazione.

    Cosa intende fare la Commissione per sostenere questi obiettivi?

    §Collaborare con gli Stati membri per promuovere alloggi adeguati e a prezzi accessibili, anche di edilizia sociale, non segregati, nonché per fornire servizi di integrazione di accompagnamento attraverso i fondi dell'UE, in particolare nell'ambito del Fondo europeo di sviluppo regionale, del Fondo sociale europeo Plus, del Fondo Asilo e migrazione e di InvestEU.

    §Promuovere l'apprendimento reciproco tra Stati membri, città, paesi e regioni sulla lotta alla discriminazione sul mercato immobiliare e la riduzione della segregazione residenziale attraverso la rete europea sull'integrazione, l'accademia urbana per l'integrazione e gli appositi finanziamenti nell'ambito del Fondo Asilo e migrazione.

    §Promuovere modelli abitativi autonomi (piuttosto che alloggi collettivi) per i richiedenti asilo, in particolare le famiglie, e diffondere e ampliare modelli innovativi di successo di alloggi inclusivi e a prezzi accessibili per i beneficiari di protezione internazionale.

    In questo settore gli Stati membri sono incoraggiati a: 

    §garantire un approccio integrato e coordinare le politiche abitative con le politiche di accesso all'occupazione, all'istruzione, all'assistenza sanitaria e ai servizi sociali;

    §fornire il più presto possibile soluzioni abitative adeguate e autonome per i rifugiati e i richiedenti asilo che probabilmente otterranno la protezione internazionale, consentendo una transizione agevole per i richiedenti asilo verso una vita indipendente una volta ottenuta la protezione internazionale;

    §sfruttare appieno i fondi dell'UE, come il Fondo europeo di sviluppo regionale, il Fondo Asilo e migrazione e InvestEU, per promuovere un alloggio adeguato e a prezzi accessibili, anche di edilizia sociale, in conformità con le esigenze individuate a livello nazionale e regionale, nonché il Fondo sociale europeo Plus per sostenere l'accesso all'alloggio. 

    5.Azioni a sostegno di un'integrazione e un'inclusione efficaci in tutti i settori

    I.Costruire partenariati solidi per un processo di integrazione più efficace

    L'integrazione è un processo sociale in cui la responsabilità non ricade su un gruppo in particolare, ma su un gran numero di migranti, comunità di accoglienza, autorità e istituzioni pubbliche, parti sociali ed economiche, organizzazioni della società civile, chiese, comunità religiose e altre comunità filosofiche e il settore privato. Dare ai migranti e alle comunità di accoglienza la possibilità di impegnarsi attivamente nel processo di integrazione è essenziale per ottenere un'integrazione sostenibile e di successo. La Commissione cercherà di responsabilizzare tutti gli attori e di consentire loro di contribuire a questo processo, costruendo partenariati forti e a lungo termine tra più portatori di interessi a vari livelli di governance. Nel fare ciò la Commissione prenderà le mosse da esempi di cooperazione di successo, come il partenariato per l'inclusione di migranti e rifugiati nell'ambito dell'agenda urbana per l'UE 48 , il partenariato europeo per l'integrazione con le parti sociali ed economiche 49 e un partenariato con le regioni rurali nell'ambito della prossima visione a lungo termine per le zone rurali.

    È inoltre importante garantire che tutti i livelli di governance (europeo, nazionale, macroregionale, transfrontaliero, regionale e locale) siano pienamente coinvolti nell'elaborazione e nell'attuazione delle strategie di integrazione, in modo da massimizzare l'efficacia delle azioni.

    Cosa vogliamo ottenere in questo settore?

    §Rafforzamento dell'autonomia di tutti i portatori di interessi affinché siano in grado di contribuire al processo di integrazione.

    §Creazione di partenariati multipartecipativi a livello locale, regionale, nazionale e dell'UE.

    §Un dialogo strutturale e aperto tra la Commissione e i principali attori dell'integrazione.

    Cosa intende fare la Commissione per sostenere questi obiettivi?

    §Sostenere gli Stati membri attraverso:

    il potenziamento della rete europea sull'integrazione, che sarà utilizzata per coadiuvare gli Stati membri nell'elaborazione, nell'aggiornamento e nell'attuazione delle strategie nazionali e dei piani d'azione per l'integrazione;

    l'erogazione di finanziamenti mirati e lo sviluppo di capacità per gli Stati membri al fine di promuovere il coordinamento tra i principali attori dell'integrazione a livello nazionale, regionale o locale;

    il trasferimento e il potenziamento delle soluzioni innovative nel campo dell'occupazione, delle competenze e dell'inclusione sociale in tutta Europa attraverso la cooperazione e il partenariato transnazionali del Fondo sociale europeo Plus.

    §Sostenere gli enti locali e regionali attraverso:

    l'avvio di un partenariato con il Comitato delle regioni per dar vita a un dialogo politico e promuovere l'apprendimento e gli scambi sull'integrazione per gli enti locali e regionali;

    un ampliamento dell'accademia urbana per l'integrazione 50 che la trasformi in un programma globale di sviluppo delle capacità per i responsabili politici e gli operatori del settore a livello locale, regionale e nazionale nel campo dell'integrazione;

    il rafforzamento del dialogo interreligioso tra le comunità, sostenendo le città nella prevenzione della radicalizzazione attraverso il finanziamento, l'orientamento e la formazione di operatori e attori locali, anche nell'ambito della rete UE di sensibilizzazione al problema della radicalizzazione e dell'iniziativa "Città dell'UE contro la radicalizzazione" 51 e dei suoi futuri sviluppi;

    l'esplorazione di partenariati rurali per garantire l'inclusione e l'integrazione dei migranti nelle zone rurali.

    §Responsabilizzare le comunità di accoglienza attraverso:

    -lo sviluppo delle capacità degli enti locali e regionali affinché coinvolgano le comunità locali nell'elaborazione e nell'attuazione delle misure e dei programmi di integrazione;

    -il finanziamento di progetti per promuovere azioni di volontariato concepite in collaborazione tra migranti e comunità di accoglienza;

    -la promozione di programmi di tutoraggio e sostegno amichevole tra le comunità locali e i migranti appena arrivati.

    §Sostenere la società civile attraverso:

    -la consultazione e il dialogo regolari con le organizzazioni della società civile e della diaspora, anche attraverso l'annuale Forum europeo della migrazione.

    §Sostenere le parti sociali ed economiche e i datori di lavoro attraverso:

    -l'attuazione del partenariato europeo per l'integrazione con le parti sociali ed economiche e il sostegno dei datori di lavoro (cfr. azioni nella sezione "Occupazione").

    §Sostenere le fondazioni e altre organizzazioni dell'economia sociale attraverso:

    - l'instaurazione di un dialogo strutturale sull'integrazione dei migranti e l'esplorazione di possibili strumenti di cooperazione con le fondazioni e le organizzazioni della rete che lavorano con le fondazioni.

    II.Maggiori opportunità di finanziamento dell'UE nell'ambito del quadro finanziario pluriennale 2021-2027

    Sostenere l'azione degli Stati membri in materia di integrazione e di inclusione attraverso i finanziamenti dell'UE rimarrà una priorità per la Commissione. Il sostegno verrà erogato direttamente dalla Commissione o attraverso i programmi degli Stati membri nell'ambito della gestione concorrente. Poiché l'integrazione è un processo a lungo termine dalla natura trasversale, essa è sostenuta mediante diversi fondi dell'UE nei rispettivi settori.



    Principali fondi dell'UE che contribuiscono all'integrazione e all'inclusione nel periodo 2014-2020

    Per il quadro finanziario pluriennale 2021-2027, la Commissione ha proposto di concentrare il futuro Fondo Asilo e migrazione (AMF) sul sostegno di misure ad hoc attuate nelle prime fasi dell'integrazione e di misure orizzontali. L'integrazione nel mercato del lavoro e l'inclusione sociale dei migranti potrebbero essere invece finanziate dal Fondo sociale europeo Plus (FSE+). Il Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR) sostiene l'inclusione attraverso le infrastrutture, le apparecchiature e l'accesso ai servizi nei settori dell'istruzione, dell'occupazione, dell'alloggio, del sociale, della sanità e dell'assistenza all'infanzia. Inoltre, nei settori rilevanti per l'integrazione, gli investimenti dell'FSE+, dell'AMF e del FESR dovrebbero essere complementari e operare in sinergia con altri fondi e programmi dell'UE, tra cui in particolare Erasmus+, il dispositivo per la ripresa e la resilienza, il Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR) e InvestEU, al fine di sostenere l'inclusione sociale in modo integrato. Inoltre lo strumento di sostegno tecnico 52 sarà in grado, su richiesta, di fornire supporto tecnico agli Stati membri per elaborare o migliorare le politiche di integrazione e inclusione. Azioni specifiche per l'inclusione dei cittadini dell'UE provenienti da un contesto migratorio possono essere finanziate anche nell'ambito del prossimo programma Cittadini, uguaglianza, diritti e valori.

    Gli enti locali e regionali svolgono un ruolo cruciale nel processo di integrazione, ma spesso non dispongono delle risorse necessarie per attuare misure di integrazione o hanno difficoltà ad accedere ai finanziamenti dell'UE. Nel contesto del nuovo quadro finanziario pluriennale 2021-2027, la Commissione ha proposto di facilitare il loro accesso ai finanziamenti dell'UE attraverso una migliore informazione e un maggiore coinvolgimento nella preparazione, attuazione e revisione dei programmi nazionali pertinenti gestiti nell'ambito della gestione concorrente.

    Cosa vogliamo ottenere in questo settore?

    §Nell'ambito dei fondi dell'UE che contribuiscono all'integrazione, gli Stati membri dovrebbero dare la priorità ai finanziamenti per l'integrazione in base alle esigenze individuate a livello nazionale e regionale.

    §Un accesso più agevole da parte degli Stati membri e dei principali attori dell'integrazione, compresi gli enti locali e regionali, ai finanziamenti dell'UE per l'integrazione e l'inclusione.

    §Maggiore consapevolezza, da parte dei potenziali beneficiari, delle possibilità di finanziamento per l'integrazione a livello dell'UE.

    §Coordinamento delle azioni a livello macroregionale, nazionale, regionale e locale da parte delle autorità che gestiscono fondi dell'UE rilevanti per l'integrazione.

    §Rafforzamento dei partenariati con tutti i soggetti interessati, in particolare con gli enti locali e regionali, nella programmazione e nell'attuazione dei fondi dell'UE.

    §Un ricorso più frequente agli strumenti innovativi per il finanziamento delle attività di integrazione.

    Cosa intende fare la Commissione per sostenere questi obiettivi?

    §Organizzare scambi regolari con le autorità di gestione del Fondo Asilo e migrazione 53 , del Fondo sociale europeo Plus, del Fondo europeo di sviluppo regionale e di altri fondi dell'UE, come Erasmus + e il Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale.

    §Proporre una garanzia europea per l'infanzia per combattere la povertà e l'esclusione sociale dei bambini più svantaggiati dell'UE, compresi i bambini provenienti da un contesto migratorio.

    §Realizzare una serie di webinar rivolti alle autorità pubbliche e alle organizzazioni della società civile e un manuale sull'uso dei fondi dell'UE per l'integrazione nel periodo di programmazione 2021-2027 54 .

    §Stimolare gli investimenti nei settori dell'istruzione e della formazione, delle infrastrutture sociali (scuole, università, ospedali, assistenza a lungo termine, alloggi abbordabili e accessibili), della microfinanza, delle imprese sociali e dell'innovazione sociale, a beneficio dei migranti, nell'ambito della sezione "Investimenti e competenze in ambito sociale" di InvestEU.

    §Sviluppare partenariati pubblico-privato (ad esempio con fondazioni e donatori privati).

    Nell'utilizzare i finanziamenti dell'UE per l'integrazione, gli Stati membri sono incoraggiati a:

    §sfruttare appieno i fondi dell'UE per promuovere l'integrazione in base alle esigenze individuate a livello nazionale e regionale; possono essere compresi investimenti nell'istruzione, nell'occupazione, negli alloggi, nei servizi sanitari e di assistenza sociale, insieme ad azioni di sviluppo delle capacità e misure volte a contrastare la segregazione e la discriminazione;

    §garantire un approccio coordinato a livello nazionale, macroregionale, regionale e locale nella programmazione e nell'attuazione dei fondi dell'UE che contribuiscono all'integrazione e all'inclusione;

    §accrescere la partecipazione degli attori privati alle misure di integrazione attraverso incentivi, partenariati e strumenti innovativi;

    §facilitare l'accesso ai finanziamenti dell'UE per gli enti locali e regionali attraverso specifici inviti a presentare proposte;

    §adottare misure adeguate per rendere i potenziali beneficiari consapevoli delle opportunità di finanziamento dell'UE per l'integrazione e l'inclusione;

    §coinvolgere gli enti locali e regionali, le organizzazioni della società civile, comprese quelle che rappresentano i migranti e la diaspora, e le parti sociali ed economiche nella preparazione, nella revisione, nell'attuazione e nel monitoraggio dei programmi per i fondi dell'UE nel periodo 2021-2027 (AMF, FSE+ e FESR);

    §tenere conto della situazione dei migranti e dei loro figli (ad esempio in materia di salute, occupazione e istruzione) nei loro piani nazionali per la ripresa e la resilienza;

    §avvalersi dello strumento di sostegno tecnico per favorire la progettazione, lo sviluppo e l'introduzione di riforme su misura relative alle politiche di integrazione e di inclusione nei diversi ambiti.

    III.Favorire la partecipazione e l'incontro con la società di accoglienza

    Lo sviluppo di società accoglienti, diverse e inclusive è un processo che richiede l'impegno sia dei migranti che della società di accoglienza. L'inclusione dei migranti e dei cittadini dell'UE provenienti da un contesto migratorio e la promozione della loro partecipazione attiva ai processi consultivi e decisionali possono contribuire alla loro emancipazione e garantire che le politiche di integrazione e di inclusione siano più efficaci e riflettano i bisogni reali. Per questo motivo la Commissione ha istituito un gruppo di esperti sulle opinioni dei migranti, composto da migranti e organizzazioni che ne rappresentano gli interessi, che sarà consultato nella progettazione e nell'attuazione delle future politiche dell'UE in materia di migrazione, asilo e integrazione 55 .

    Che sia a scuola, in ufficio, in un circolo sportivo o nel quartiere, mettere a disposizione luoghi e opportunità di incontro e di interazione per i migranti e le comunità locali è un forte mezzo di inclusione e di maggiore coesione sociale. Inoltre la promozione del dialogo interculturale, compreso il dialogo interreligioso tra comunità di fedeli, è essenziale. Per sostenere la partecipazione e le interazioni dei migranti con la società di accoglienza è anche necessario offrire alle comunità locali l'opportunità di conoscere meglio le persone che arrivano nelle loro comunità e il loro contesto di provenienza. I programmi di sponsorizzazione da parte di comunità non solo aiutano gli Stati membri ad aumentare il numero di posti per coloro che necessitano di protezione (attraverso il reinsediamento, l'ammissione umanitaria e altri canali complementari) ma contribuiscono anche al successo dell'integrazione nelle comunità di accoglienza, che sono consapevoli del loro arrivo e pronte ad accoglierli 56 .

    La partecipazione generale all'istruzione, alla cultura e allo sport avvicina le persone. Contribuisce a combattere la xenofobia, l'esclusione, la radicalizzazione e la narrazione del "noi contro di loro", costruendo il rispetto reciproco e favorendo il senso di appartenenza dei migranti. I programmi per la gioventù, come il Corpo europeo di solidarietà, permettono ai giovani volontari di lavorare a progetti che riguardano l'identità, la cultura e la diversità culturale, affrontando pregiudizi e conflitti, promuovendo il rispetto e la comprensione reciproci.

    Promuovere gli scambi tra gli Stati membri e tenere conto dei migranti nell'elaborazione e nell'attuazione dei pertinenti programmi dell'UE può contribuire a una partecipazione più attiva dei migranti alle nostre società e a promuovere una migliore comprensione in settori quali l'uguaglianza di genere, l'uguaglianza LGBTIQ e la lotta contro il razzismo, la xenofobia e l'antisemitismo.

    Una buona informazione sulla migrazione e sull'integrazione può inoltre contribuire a combattere i pregiudizi e la polarizzazione. Tuttavia la maggioranza degli europei (61 %) non si considera bene informata o non si sente affatto informata sulla migrazione e l'integrazione 57 . Per informare meglio i cittadini dell'UE sulle realtà della migrazione e dell'integrazione è fondamentale collaborare con i rappresentanti dei mezzi di comunicazione, gli istituti di istruzione e le organizzazioni della società civile.

    Cosa vogliamo ottenere in questo settore?

    §Partecipazione di un numero maggiore di migranti e di cittadini dell'UE provenienti da un contesto migratorio ai processi consultivi e decisionali a livello locale, regionale, nazionale ed europeo.

    §Maggiori opportunità di incontro e di scambio tra migranti, cittadini dell'UE provenienti da un contesto migratorio e comunità locali, anche attraverso l'arte, la cultura, lo sport e la vita sociale in generale.

    §Pari opportunità di partecipazione alla società per le donne migranti.

    §Un numero maggiore di europei ben informato sull'integrazione e la migrazione.

    Cosa intende fare la Commissione per sostenere questi obiettivi?

    §Finanziare progetti per aumentare la capacità delle autorità nazionali, regionali e locali di coinvolgere i migranti e le organizzazioni di migranti nei processi decisionali.

    §Coinvolgere da vicino il neo costituito gruppo di esperti sulle opinioni dei migranti nell'elaborazione e nell'attuazione delle politiche dell'UE in materia di migrazione, asilo e integrazione.

    §Sostenere lo sviluppo di programmi di sponsorizzazione da parte di comunità per i beneficiari di protezione internazionale in tutta l'UE attraverso il finanziamento, l'agevolazione dello scambio di buone pratiche e il rafforzamento della cooperazione tra tutti i pertinenti portatori di interessi pubblici e privati.

    §Istituire un premio per l'integrazione per le scuole, le comunità locali, le organizzazioni artistiche e culturali e i circoli sportivi e giovanili per riconoscere il loro contributo all'integrazione e all'inclusione.

    §Organizzare, in collaborazione con la Fondazione UEFA, festival calcistici rivolti ai giovani migranti nelle città ospitanti del prossimo campionato europeo di calcio.

    §Creare un ambiente ancor più favorevole all'economia sociale e all'innovazione sociale per promuovere l'inclusione e la partecipazione attraverso il futuro piano d'azione per l'economia sociale.

    §Finanziare progetti di sensibilizzazione su dati e cifre e sulle principali tendenze dell'integrazione e della migrazione per giornalisti e scuole di giornalismo.

    In questo settore gli Stati membri sono incoraggiati a: 

    §allineare le strategie nazionali di integrazione con i piani d'azione nazionali contro il razzismo e la discriminazione razziale 58 ;

    §coinvolgere i migranti e le organizzazioni di migranti nell'elaborazione, attuazione e valutazione delle politiche e dei programmi di integrazione e di inclusione, compresi quelli finanziati dall'UE;

    §promuovere scambi con le società ospitanti attraverso il volontariato, lo sport, l'istruzione non formale, le attività giovanili e culturali.

    IV. Potenziare l'utilizzo delle nuove tecnologie e degli strumenti digitali per l'integrazione e l'inclusione

    L'innovazione tecnologica apre nuove opportunità per modernizzare e facilitare l'accesso all'integrazione e ad altri servizi. La digitalizzazione dei governi a tutti i livelli può facilitare l'accesso ai servizi pubblici digitali. Tuttavia, se non viene utilizzata in modo inclusivo e non è accessibile, la digitalizzazione dei servizi può accrescere le disuguaglianze invece di ridurle. La crisi della COVID‑19 ha dimostrato il potenziale della digitalizzazione di servizi quali i corsi scolastici, linguistici e di integrazione. Molti Stati membri hanno dovuto adattare i loro servizi di integrazione a seguito di misure di distanziamento sociale e hanno trasferito i corsi di integrazione e di lingua online. Tuttavia questo passaggio ha anche fatto capire che i migranti e i cittadini dell'UE provenienti da un contesto migratorio spesso incontrano ostacoli nell'accesso ai corsi e ai servizi digitali a causa dell'assenza di infrastrutture 59 , delle barriere linguistiche, della mancanza di mezzi di identificazione elettronica e di servizi per la fiducia digitale (come la firma elettronica) o della mancanza delle competenze digitali necessarie per utilizzare questi servizi 60 . I servizi online possono essere particolarmente efficaci nella fase precedente la partenza per aiutare i migranti a imparare la lingua e ad acquisire competenze che consentano di accelerare la loro integrazione dopo l'arrivo, nonché per metterli in contatto con le comunità che li accoglieranno.

    Cosa vogliamo ottenere in questo settore?

    §Valutazione dei servizi di integrazione digitale di nuova concezione in termini di accessibilità, inclusività e qualità e inserimento degli esempi di maggior successo nei programmi di integrazione.

    §Migranti e cittadini dell'UE provenienti da un contesto migratorio dotati delle competenze digitali necessarie per poter beneficiare pienamente dei servizi online.

    §Servizi pubblici digitali progettati in collaborazione con i cittadini, compresi i migranti, per renderli antropocentrici, facilmente accessibili e adeguati a una popolazione diversificata.

    Cosa intende fare la Commissione per sostenere questi obiettivi?

    §Sostenere gli Stati membri nella valutazione dei servizi di integrazione digitali, anche nella fase precedente la partenza, e nell'identificazione e nello scambio di buone pratiche attraverso attività di apprendimento reciproco all'interno della rete europea sull'integrazione.

    §Promuovere e finanziare progetti finalizzati a migliorare le competenze digitali tra i migranti e i cittadini dell'UE provenienti da un contesto migratorio.

    §Nell'ambito del piano d'azione per l'istruzione digitale, la Commissione sfrutterà al massimo il sostegno dell'UE per quanto riguarda l'accesso a Internet, l'acquisto di apparecchiature digitali e di applicazioni e piattaforme di e-learning per le scuole, e in particolare per gli studenti provenienti da gruppi svantaggiati e per gli studenti e gli educatori con disabilità.

    §Lavorare a un piano d'azione dell'UE per l'e-government inclusivo, che promuova servizi pubblici digitali antropocentrici per i cittadini, compresi i migranti, e il coinvolgimento dei migranti nella creazione e nell'erogazione di servizi pubblici digitali 61 .

    In questo settore gli Stati membri sono incoraggiati a: 

    §sviluppare corsi di alfabetizzazione digitale per i migranti e includerli nei programmi di integrazione, anche utilizzando i fondi dell'UE a disposizione;

    §garantire che i servizi pubblici digitali siano inclusivi fin dalla progettazione, facilmente accessibili e adeguati a una popolazione diversificata e che i migranti siano consultati nella loro creazione e nel loro ulteriore sviluppo.

    V.Monitorare i progressi: verso una politica di integrazione e di inclusione basata su dati concreti

    Per essere efficienti, le politiche di integrazione dovrebbero basarsi su dati affidabili relativi sia ai risultati dell'integrazione che all'impatto delle politiche di integrazione. Dall'adozione degli indicatori dell'UE sull'integrazione dei migranti, nel 2010, sul portale Eurostat sono disponibili le statistiche relative agli indicatori di integrazione 62 . La Commissione ha collaborato con l'OCSE per pubblicare un confronto internazionale unico dei risultati dell'integrazione dei migranti e dei loro figli 63 e si è adoperata per migliorare la disponibilità di dati sull'integrazione a livello locale e regionale 64 . Inoltre sono stati studiati settori dell'integrazione legati all'approccio del "processo bidirezionale", come la discriminazione 65 , la partecipazione 66 e gli atteggiamenti del paese ospitante.

    Per monitorare l'efficacia delle politiche a lungo termine, è importante disporre di dati esatti e comparabili sulla portata e la natura della discriminazione subita dai migranti. L'Agenzia dell'UE per i diritti fondamentali svolgerà un ruolo chiave in questo senso attraverso un'imminente indagine dell'UE sugli immigrati e i loro discendenti (2022). Ciò richiede anche la disaggregazione dei dati per origine etnica o razziale, come proposto nel recente piano d'azione dell'UE contro il razzismo. Oltre ai dati, la ricerca innovativa è stata sostenuta attraverso i programmi di Orizzonte 2020 su "Società inclusive, innovative e riflessive", nonché attraverso l'istituzione del Centro di conoscenze sulla migrazione e la demografia all'interno del Centro comune di ricerca, che aiuta i responsabili politici a comprendere meglio l'integrazione in molti settori. La Commissione ha anche investito in una serie di progetti pilota 67 per sperimentare nuove pratiche, nonché per mappare le politiche di integrazione degli Stati membri dell'UE in alcuni settori come l'integrazione nel mercato del lavoro e l'istruzione o l'integrazione dei rifugiati.

    Nonostante il grande impegno profuso, permangono diverse lacune in termini di conoscenze che impediscono l'elaborazione di efficaci politiche di integrazione basate su dati concreti. Anche se la maggior parte degli Stati membri effettua regolarmente attività di monitoraggio sull'integrazione, queste raramente si basano su indicatori concordati a livello dell'UE 68 e il potenziale di confronto internazionale è sottoutilizzato. Inoltre la maggior parte delle regioni e delle città si trova ancora ad affrontare limitazioni nei dati disponibili. Vi è anche la necessità di confrontare ulteriormente le politiche di integrazione tra gli Stati membri dell'UE per facilitare l'apprendimento reciproco e porre rimedio alla mancanza di dati concreti sull'impatto delle misure 69 .

    Cosa vogliamo ottenere in questo settore?

    §Una migliore comprensione, nel tempo e nei vari territori, delle politiche di integrazione e del loro impatto sui risultati.

    §Sostegno alle autorità nazionali e agli altri portatori di interessi nel monitoraggio dei risultati dell'integrazione.

    §Un più ampio dibattito basato su dati concreti nel campo dell'integrazione.

    §Una migliore disponibilità di dati e di conoscenze sull'integrazione a livello unionale, nazionale e subnazionale.

    Cosa intende fare la Commissione per sostenere questi obiettivi?

    §Istituire un nuovo Eurobarometro sull'integrazione.

    §Pubblicare relazioni periodiche che analizzino i progressi compiuti e mettano in evidenza i settori che presentano sfide comuni, sulla base di indicatori statistici comuni, nonché i recenti e stimolanti sviluppi politici negli Stati membri.

    §Esplorare con gli Stati membri le opzioni per elaborare un "quadro di valutazione" comune delle politiche di integrazione al fine di sostenere il confronto tra i paesi, l'identificazione dei settori in cui sono necessari progressi e lo scambio di buone pratiche.

    §Valutare regolarmente i risultati della ricerca sulle dinamiche di integrazione e proporre opzioni strategiche per la definizione delle politiche.

    In questo settore gli Stati membri sono incoraggiati a: 

    §sviluppare o aggiornare sistemi di monitoraggio dell'integrazione per individuare le sfide chiave e tenere traccia dei progressi nel tempo;

    §migliorare la disponibilità di dati sui risultati dell'integrazione anche a livello regionale e locale.

    6.Conclusioni

    Garantire che i migranti e i cittadini dell'UE provenienti da un contesto migratorio possano partecipare e contribuire pienamente è fondamentale per il benessere, la prosperità e la coesione futuri delle società europee. Il successo dell'integrazione può contribuire ad affrontare molte delle sfide che si pongono oggi alla società: il costo umano e sociale dell'esclusione economica, la diffusione di ogni forma di ideologia estremista e la mancanza di fiducia nell'equità dei sistemi abitativi o sanitari. Con il presente piano d'azione la Commissione definisce un solido quadro di riferimento per rafforzare e intensificare le politiche di integrazione e di inclusione in tutta l'UE, contribuendo così alla più ampia agenda di inclusione sociale, attingendo anche ad altre strategie e azioni pertinenti nel campo dell'istruzione, della cultura, dell'occupazione, della non discriminazione e dell'uguaglianza. Nell'attuare questo piano d'azione, la Commissione lavorerà in stretta collaborazione con gli Stati membri, gli enti locali e regionali, le organizzazioni della società civile, le parti sociali ed economiche, il settore privato, le comunità di accoglienza, le organizzazioni della diaspora e i migranti.

    L'attuazione delle iniziative esposte nel piano d'azione sarà monitorata, riferendo in merito ai progressi compiuti e apportando le modifiche eventualmente necessarie. Alla fine del 2024 sarà effettuata una revisione intermedia del piano d'azione. La Commissione riferirà regolarmente al Parlamento europeo e al Consiglio sull'attuazione del piano d'azione. Per garantire la piena trasparenza in merito all'attuazione del piano d'azione, la Commissione svilupperà una piattaforma interattiva online, che sarà ospitata sul sito Internet europeo sull'integrazione, per monitorare i progressi e permettere a una più ampia gamma di parti di contribuire.

    (1)

    L'espressione "cittadini dell'UE provenienti da un contesto migratorio" comprende sia i cittadini degli Stati membri dell'UE che erano cittadini di un paese terzo e che sono diventati cittadini dell'UE attraverso il processo di naturalizzazione in uno degli Stati membri dell'UE, sia i cittadini dell'UE provenienti da un contesto migratorio per discendenza da genitori giunti da un paese terzo. Come sancito dagli articoli 20 e 21 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea, i cittadini dell'UE provenienti da un contesto migratorio beneficiano dello status e dei diritti dei cittadini dell'UE.

    (2)

    I cittadini dell'UE provenienti da un contesto migratorio non possono essere soggetti al soddisfacimento di condizioni di integrazione per accedere ai loro diritti derivanti dalla cittadinanza dell'UE. Direttiva 2004/38/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 29 aprile 2004, relativa al diritto dei cittadini dell'Unione e dei loro familiari di circolare e di soggiornare liberamente nel territorio degli Stati membri, che modifica il regolamento (CEE) n. 1612/68 ed abroga le direttive 64/221/CEE, 68/360/CEE, 72/194/CEE, 73/148/CEE, 75/34/CEE, 75/35/CEE, 90/364/CEE, 90/365/CEE e 93/96/CEE (GU L 158 del 30.4.2004, pag. 77). Inoltre i familiari di cittadini mobili dell'UE che sono di paesi terzi rientrano nel campo di applicazione della direttiva 2004/38/CE (direttiva sulla libera circolazione) e beneficiano di diritti specifici di ingresso e di soggiorno, che non possono essere soggetti ad altre condizioni supplementari rispetto a quelle stabilite da tale direttiva.

    (3)

    Consultabile all'indirizzo seguente:
    http://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/PDF/?uri=CELEX:52016DC0377&rid=1 .

    (4)

    Eurostat, dati demografici, 2019 (tutti gli indicatori forniti di seguito si riferiscono al territorio dell'UE-27).

    (5)

    Stime relative al 2017 (ultimo anno disponibile) basate su OCSE/UE (2018), Settling In, Indicators of Immigrant Integration, sezione 7.

    (6)

    Alla fine del 2019 la maggior parte dei permessi di soggiorno nell'UE è stata rilasciata per i motivi seguenti: famiglia (38 %), lavoro (17 %), asilo (9 %), istruzione (1 %) e altro (32 %). Fonte: Eurostat, dati relativi ai permessi di soggiorno. Cfr. anche: https://ec.europa.eu/info/strategy/priorities-2019-2024/promoting-our-european-way-life/statistics-migration-europe_en .

    (7)

    Nel 2019 il 26,8 % degli adulti (fascia di età 25-64 anni) nati al di fuori dell'UE era in possesso di un titolo di studio superiore (Eurostat, indagine sulle forze di lavoro dell'UE).

    (8)

    Il 38,6 % nel 2019, secondo l'indagine sulle forze di lavoro dell'UE di Eurostat (fascia di età 20-64 anni). Per sovraqualificazione si intende lo svolgimento di occupazioni di livello medio o basso (ISCO 4-9) nonostante si possieda un titolo di studio superiore (ISCED 5-8).

    (9)

    Cfr. JRC (2020), Immigrant Key Workers: Their Contribution to Europe's COVID‑19 Response  https://ec.europa.eu/knowledge4policy/sites/know4pol/files/key_workers_covid_0423.pdf .

    (10)

    Cfr. OCSE (2020), What is the impact of the COVID‑19 pandemic on immigrants and their children?,  http://www.oecd.org/coronavirus/policy-responses/what-is-the-impact-of-the-covid-19-pandemic-on-immigrants-and-their-children-e7cbb7de . Strategia annuale per la crescita sostenibile 2021 (COM(2020) 575 final).

    (11)

    Cfr. Strategia annuale per la crescita sostenibile 2021 (COM(2020) 575 final).

    (12)

    Ad esempio, la piena integrazione dei migranti nel mercato del lavoro potrebbe generare un aumento fino a 3 500 EUR dell'apporto tributario netto medio di ciascun migrante entro il 2035. Cfr.: JRC (2020), Projecting the net fiscal impact of immigration in the EU, https://publications.jrc.ec.europa.eu/repository/handle/JRC121937 .

    (13)

    Consultabile all'indirizzo seguente: https://ec.europa.eu/info/strategy/priorities-2019-2024/promoting-our-european-way-life/new-pact-migration-and-asylum_it .

    (14)

    Per maggiori dettagli sull'attuazione del piano d'azione del 2016, si veda il documento di lavoro dei servizi della Commissione Assessment of the implementation of the 2016 action plan on the integration of third-country nationals (SWD(2020) 290).

    (15)

    Eurostat, dati relativi al 2019. Gli indicatori di istruzione e occupazione si basano sull'indagine sulle forze di lavoro dell'UE. Gli indicatori di povertà e alloggio si basano sulle statistiche sul reddito e sulle condizioni di vita nell'UE. Per migranti si intendono coloro che sono nati al di fuori dell'UE-28 (poiché l'anno di riferimento è il 2019, i cittadini del Regno Unito non sono stati considerati "migranti di paesi terzi": data la loro modesta percentuale sul totale della popolazione migrante dell'UE, ciò non incide sulle carenze complessive nei risultati dell'integrazione).

    (16)

    Sulla base dei dati delle statistiche sul reddito e sulle condizioni di vita nell'UE; cfr. OCSE/UE (2018), Settling In, Indicators of Immigrant Integration, figura 4.11. "Unmet medical needs".

    (17)

    Eurostat, indagine sulle forze di lavoro dell'UE (2019).

    (18)

    Cfr. JRC (2020), Migration in EU Rural Areas: https://publications.jrc.ec.europa.eu/repository/bitstream/JRC116919/migration_in_eu_rural_areas.pdf .

    (19)

    Un'Unione dell'uguaglianza: il piano d'azione dell'UE contro il razzismo 2020-2025 (COM(2020) 565 final).

    (20)

    Un'Unione dell'uguaglianza: quadro strategico dell'UE per l'uguaglianza, l'inclusione e la partecipazione dei Rom (COM(2020) 620 final).

    (21)

    Un'Unione dell'uguaglianza: strategia per l'uguaglianza LGBTIQ 2020-2025 (COM(2020) 698 final).

    (22)

    La rete UE di sensibilizzazione al problema della radicalizzazione (RAN) riunisce oltre 6 000 operatori di prima linea provenienti da tutta Europa per elaborare le migliori pratiche e trasmettere loro le competenze necessarie ad affrontare l'estremismo violento. Ulteriori azioni di prevenzione della radicalizzazione rientreranno nell'imminente programma dell'UE per l'antiterrorismo.

    (23)

    Tali corsi sono pensati specificamente per aiutare i migranti a completare l'istruzione acquisita all'estero.

    (24)

    Le sfide specifiche che i minori migranti devono affrontare in relazione all'accesso alle misure di integrazione saranno affrontate anche nella prossima strategia dell'UE sui diritti dei minori.

    (25)

    Il rispetto delle norme in materia di diritti umani e l'inclusione di una prospettiva di genere nei partenariati e negli accordi sulla migrazione tra l'UE e i paesi terzi sono sostenuti anche dal piano d'azione dell'UE per le donne, la pace e la sicurezza 2019-2024 (SEAE(2019) 747).

    (26)

    Il 40,7 % delle donne migranti nel 2019, rispetto al 21,1 % di quelle autoctone (fascia di età: 20-64 anni), sulla base dell'indagine sulle forze di lavoro dell'UE di Eurostat. Cfr. anche JRC (2020), Gaps in the EU Labour Market Participation Rates: an intersectional assessment of the role of gender and migrant status.

    (27)

     Le persone LGBTIQ sono persone: che sono attratte da altre persone del loro stesso genere (lesbiche, gay) o di qualsiasi genere (bisessuali); la cui identità e/o espressione di genere non corrisponde al sesso assegnato alla nascita (trans, non binarie); nate con caratteristiche sessuali che non corrispondono alla definizione tipica di maschio o femmina (intersessuali); o la cui identità non rientra in una classificazione binaria della sessualità e/o del genere (queer).

    (28)

    Come sottolineato nella raccomandazione della Commissione relativa ai percorsi legali di protezione nell'UE (C(2020) 6467 final), i modelli di sponsorizzazione da parte di comunità possono consentire un'integrazione più rapida ed efficiente dei rifugiati.

    (29)

    Ad esempio, la strategia per la parità di genere 2020-2025 (COM(2020) 152 final) e il piano d'azione dell'UE contro il razzismo 2020-2025 (COM(2020) 565 final).

    (30)

     I risultati delle consultazioni sono disponibili all'indirizzo seguente: https://ec.europa.eu/home-affairs/sites/homeaffairs/files/summary/summary_of_consultations_in_view_of_the_action_plan_on_integration_and_inclusion.pdf .

    (31)

     Comunicazione sulla realizzazione dello spazio europeo dell'istruzione entro il 2025 (COM(2020) 625 final).

    (32)

     Piano d'azione per l'istruzione digitale 2021-2027. Ripensare l'istruzione e la formazione per l'era digitale (COM(2020)624 final).

    (33)

    Un'agenda per le competenze per l'Europa per la competitività sostenibile, l'equità sociale e la resilienza (COM(2020) 274 final).

    (34)

    La rete UE di sensibilizzazione al problema della radicalizzazione ha pubblicato una serie di documenti di supporto per meglio preparare gli insegnanti a individuare i primi segni di radicalizzazione e ad affrontare i fattori sottostanti:

    https://ec.europa.eu/home-affairs/what-we-do/networks/radicalisation_awareness_network/topics-and-working-groups/ran-y-and-e_en .

    (35)

    La garanzia per i giovani è un impegno assunto da tutti gli Stati membri per garantire che tutti i giovani di età inferiore ai 25 anni ricevano un'offerta qualitativamente valida di occupazione, formazione permanente, apprendistato o tirocinio. La garanzia per i giovani rafforzata intensifica l'attenzione sulle esigenze particolari dei gruppi vulnerabili, ad esempio i giovani migranti o i giovani provenienti da un contesto migratorio. Cfr.: https://ec.europa.eu/social/main.jsp?catId=1079&langId=it .  

    (36)

    Cfr. JRC (2020) Immigrant Key Workers: Their Contribution to Europe's COVID‑19 Response  https://ec.europa.eu/knowledge4policy/sites/know4pol/files/key_workers_covid_0423.pdf .

    (37)

    Cfr. JRC (2020), Gaps in the EU Labour Market Participation Rates: an intersectional assessment of the role of gender and migrant status, https://publications.jrc.ec.europa.eu/repository/handle/JRC121425 .

    (38)

    Cfr.: https://ec.europa.eu/social/main.jsp?catId=1223#:~:text=The%20European%20Skills%20Agenda%20is%20a%20five-year%20plan,on%20the%20lessons%20learnt%20during%20the%20COVID-19%20pandemic .

    (39)

    https://ec.europa.eu/home-affairs/what-we-do/policies/legal-migration/european-dialogue-skills-and-migration/european-partnership-integration_en .

    (40)

    L'iniziativa è stata avviata dalla Commissione nel 2017 per dare risalto alle azioni intraprese dai datori di lavoro per sostenere l'integrazione dei rifugiati e di altri migranti nel mercato del lavoro: https://ec.europa.eu/home-affairs/what-we-do/policies/legal-migration/european-dialogue-skills-and-migration/integration-pact_en .

    (41)

    Proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che istituisce il programma Diritti e valori (COM(2018) 383 final/2 - 2018/0207 (COD)).

    (42)

    Cfr. OCSE, What is the impact of the COVID‑19 pandemic on immigrants and their children?,  http://www.oecd.org/coronavirus/policy-responses/what-is-the-impact-of-the-covid-19-pandemic-on-immigrants-and-their-children-e7cbb7de/ .

    (43)

    Da finanziare in gestione diretta ancora nel periodo di finanziamento 2014-2020.

    (44)

    Conformemente all'articolo 26 della convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità.

    (45)

    Cfr. per esempio il piano d'azione dell'UE contro il razzismo, che sottolinea che la discriminazione sul mercato degli alloggi rafforza la segregazione, innescando una reazione a catena in termini di opportunità di istruzione o di occupazione e, nel caso di famiglie con figli, un significativo impatto negativo sullo sviluppo dei bambini.

    (46)

    Cfr. ad esempio i progetti finanziati dell'ambito dell'iniziativa Urban Innovative Actions,  https://www.uia-initiative.eu/en .

    (47)

    Un'ondata di ristrutturazioni per l'Europa: inverdire gli edifici, creare posti di lavoro e migliorare la vita (COM(2020) 662 final).

    (48)

    Cfr. https://www.inclusionpartnership.com e https://ec.europa.eu/futurium/en/inclusion-of-migrants-and-refugees .

    (49)

    Cfr. https://ec.europa.eu/home-affairs/what-we-do/policies/legal-migration/european-dialogue-skills-and-migration/european-partnership-integration_en .

    (50)

    Cfr. https://www.inclusionpartnership.com/urban-academy .

    (51)

    La Commissione europea nel 2019 ha avviato questa iniziativa, che si rivolge principalmente ai sindaci e ai loro consulenti e integra gli sforzi della rete UE di sensibilizzazione al problema della radicalizzazione, in particolare con scambi politici tra città sulla prevenzione della radicalizzazione.

    (52)

    Proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio, del 28 maggio 2020, che istituisce uno strumento di sostegno tecnico (COM(2020) 409 final), subordinatamente alla sua adozione da parte del Parlamento europeo e del Consiglio.

    (53)

    Il Fondo Asilo e migrazione promuove la gestione efficiente dei flussi migratori e l'attuazione, il rafforzamento e lo sviluppo di un approccio comune dell'Unione all'asilo e all'immigrazione. Non finanzia azioni di inclusione di cittadini dell'UE provenienti da un contesto migratorio.

    (54)

    Si tratterà di un aggiornamento del Manuale sull'uso dei fondi dell'UE per l'integrazione delle persone provenienti da un contesto migratorio del 2018:

    https://ec.europa.eu/regional_policy/it/information/publications/guides/2018/toolkit-on-the-use-of-eu-funds-for-the-integration-of-people-with-a-migrant-background .

    (55)

    La prima riunione del gruppo, incentrata sull'integrazione e l'inclusione, si è svolta il 12 novembre 2020.

    (56)

    Raccomandazione della Commissione relativa ai percorsi legali di protezione nell'UE: promuovere il reinsediamento, l'ammissione umanitaria e altri percorsi complementari (C(2020) 6467 final),    
    https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/PDF/?uri=CELEX:32020H1364&from=IT .

    (57)

    Cfr. risultati dell'Eurobarometro 2018 sull'integrazione, https://ec.europa.eu/home-affairs/news/results-special-eurobarometer-integration-immigrants-european-union_en .

    (58)

    Il piano d'azione dell'UE contro il razzismo incoraggia tutti gli Stati membri a elaborare e adottare piani d'azione nazionali contro il razzismo e la discriminazione razziale.

    (59)

    Ad esempio, il 40 % delle aree rurali non ha ancora accesso alla banda larga ad alta velocità.

    (60)

    L'8,1 % dei nati al di fuori dell'UE dichiara di non potersi permettere un computer, rispetto al 3,1 % dei nati nel paese dichiarante: cfr. Eurostat, statistiche sul reddito e sulle condizioni di vita nell'UE (dati del 2018). I genitori che appartengono a famiglie di migranti possono avere maggiori difficoltà a sostenere i loro figli nell'apprendimento a distanza se non padroneggiano la lingua della scuola.

    (61)

    In risposta alle conclusioni del Consiglio Plasmare il futuro digitale dell'Europa,     https://www.consilium.europa.eu/it/press/press-releases/2020/06/09/shaping-europe-s-digital-future-council-adopts-conclusions/ .

    (62)

    Cfr. https://ec.europa.eu/eurostat/web/migrant-integration/data/database .

    (63)

    OCSE/UE (2018), Settling In 2018: Indicators of Immigrant Integration. 

    (64)

    Cfr. il lavoro svolto nell'ambito del partenariato dell'agenda urbana dell'UE sull'inclusione dei migranti e dei rifugiati: https://ec.europa.eu/futurium/en/system/files/ged/evidence-based20integration20policies20in20cities_options20report.pdf ; le serie regionali nel portale Eurostat sull'integrazione; e il progetto Data for integration del Centro comune di ricerca: https://ec.europa.eu/knowledge4policy/migration-demography/data-integration-d4i_en .

    (65)

      FRA (2017), UE-MIDIS II Main results ; FRA (2017), UE-MIDIS II Muslims – Selected findigs ; FRA (2018), UE-MIDIS II Being Black in the EU ; FRA (2019) UE-MIDIS II Migrant women – Selected findings.

    (66)

    FRA (2017), Together in the EU – Promoting the participation of migrants and their descendants.

    (67)

    Nell'ambito di Urban Innovative Actions, EaSi, FAMI, COSME, Orizzonte 2020 e del programma di sostegno alle riforme strutturali.

    (68)

     REM, Ad-Hoc Query on Monitoring Integration (dicembre 2018), https://ec.europa.eu/home-affairs/sites/homeaffairs/files/com_ad-hoc_query_integration_wider_dissemination.pdf .

    (69)

      https://reliefweb.int/sites/reliefweb.int/files/resources/RefugeeIntegrationCostBenefitAnalysis_Final.pdf .

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