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Document 52020DC0524

    Raccomandazione di RACCOMANDAZIONE DEL CONSIGLIO sul programma nazionale di riforma 2020 della Slovenia e che formula un parere del Consiglio sul programma di stabilità 2020 della Slovenia

    COM/2020/524 final

    Bruxelles,20.5.2020

    COM(2020) 524 final

    Raccomandazione di

    RACCOMANDAZIONE DEL CONSIGLIO

    sul programma nazionale di riforma 2020 della Slovenia e che formula un parere del Consiglio sul programma di stabilità 2020 della Slovenia


    Raccomandazione di

    RACCOMANDAZIONE DEL CONSIGLIO

    sul programma nazionale di riforma 2020 della Slovenia e che formula un parere del Consiglio sul programma di stabilità 2020 della Slovenia

    Il CONSIGLIO DELL'UNIONE EUROPEA,

    visto il trattato sul funzionamento dell'Unione europea, in particolare l'articolo 121, paragrafo 2, e l'articolo 148, paragrafo 4,

    visto il regolamento (CE) n. 1466/97 del Consiglio, del 7 luglio 1997, per il rafforzamento della sorveglianza delle posizioni di bilancio nonché della sorveglianza e del coordinamento delle politiche economiche 1 , in particolare l'articolo 5, paragrafo 2,

    vista la raccomandazione della Commissione europea,

    viste le risoluzioni del Parlamento europeo,

    viste le conclusioni del Consiglio europeo,

    visto il parere del comitato per l'occupazione,

    visto il parere del comitato economico e finanziario,

    visto il parere del comitato per la protezione sociale,

    visto il parere del comitato di politica economica,

    considerando quanto segue:

    (1)Il 17 dicembre 2019 la Commissione ha adottato la strategia annuale di crescita sostenibile, segnando l'inizio del semestre europeo per il coordinamento delle politiche economiche 2020. Essa ha tenuto debitamente conto del pilastro europeo dei diritti sociali, proclamato dal Parlamento europeo, dal Consiglio e dalla Commissione il 17 novembre 2017. Il 17 dicembre 2019 la Commissione ha anche adottato, sulla base del regolamento (UE) n. 1176/2011, la relazione sul meccanismo di allerta, in cui la Slovenia non è stata annoverata tra gli Stati membri da sottoporre a esame approfondito. Lo stesso giorno la Commissione ha altresì adottato una raccomandazione di raccomandazione del Consiglio sulla politica economica della zona euro.

    (2)Il 26 febbraio 2020 è stata pubblicata la relazione per paese relativa alla Slovenia 2020 2 . In tale relazione sono stati valutati i progressi compiuti dalla Slovenia nel dar seguito alle raccomandazioni specifiche per paese adottate dal Consiglio il 9 luglio 2019 3 , il seguito dato alle raccomandazioni adottate negli anni precedenti e i progressi verso il conseguimento degli obiettivi nazionali di Europa 2020.

    (3)L'11 marzo 2020 l'Organizzazione mondiale della sanità ha ufficialmente dichiarato l'epidemia di Covid-19 una pandemia mondiale. Essa costituisce una grave emergenza di salute pubblica per i cittadini, le società e le economie. Sta mettendo a dura prova i sistemi sanitari nazionali e sta provocando l'interruzione delle catene di approvvigionamento su scala mondiale, volatilità sui mercati finanziari, shock dei consumi e ripercussioni negative in vari settori. La pandemia sta mettendo a repentaglio i posti di lavoro dei cittadini, i loro redditi e le attività delle imprese. Ha provocato un forte shock economico che sta già avendo gravi ripercussioni nell'Unione europea. Il 13 marzo 2020 la Commissione ha adottato una comunicazione 4 che sollecita una risposta economica coordinata alla crisi, coinvolgendo tutti i soggetti a livello nazionale e dell'Unione.

    (4)Molti Stati membri hanno dichiarato lo stato di emergenza o hanno introdotto misure di emergenza. Tutte le misure di emergenza dovrebbero essere rigorosamente proporzionate, necessarie, limitate nel tempo e in linea con le norme europee e internazionali. Esse dovrebbero essere soggette al controllo democratico e a un sindacato giurisdizionale indipendente.

    (5)Il 20 marzo 2020 la Commissione ha adottato una comunicazione sull'attivazione della clausola di salvaguardia generale del patto di stabilità e crescita 5 . La clausola di cui all'articolo 5, paragrafo 1, all'articolo 6, paragrafo 3, all'articolo 9, paragrafo 1, e all'articolo 10, paragrafo 3, del regolamento (CE) n. 1466/97 e all'articolo 3, paragrafo 5, e all'articolo 5, paragrafo 2, del regolamento (CE) n. 1467/97 facilita il coordinamento delle politiche di bilancio in tempi di grave recessione economica. Nella sua comunicazione la Commissione ha condiviso con il Consiglio il suo parere secondo cui, data la grave recessione economica che si prevede a seguito della pandemia di Covid-19, le condizioni attuali consentono l'attivazione della clausola. Il 23 marzo 2020 i ministri delle finanze degli Stati membri hanno concordato con la valutazione della Commissione. L'attivazione della clausola di salvaguardia generale consente una deviazione temporanea dal percorso di avvicinamento all'obiettivo di bilancio a medio termine, a condizione che la sostenibilità di bilancio a medio termine non ne risulti compromessa. Nell'ambito del braccio correttivo il Consiglio può anche decidere, su raccomandazione della Commissione, di adottare una traiettoria di bilancio riveduta. La clausola di salvaguardia generale non sospende le procedure del patto di stabilità e crescita. Essa permette agli Stati membri di discostarsi dagli obblighi di bilancio che si applicherebbero normalmente, consentendo alla Commissione e al Consiglio di adottare le necessarie misure di coordinamento delle politiche nell'ambito del patto.

    (6)È necessario continuare ad agire per limitare e controllare la diffusione della pandemia, rafforzare la resilienza dei sistemi sanitari nazionali, attenuare le conseguenze socioeconomiche mediante misure di sostegno per le imprese e le famiglie e garantire condizioni sanitarie e di sicurezza adeguate sul luogo di lavoro al fine di riprendere l'attività economica. È opportuno che l'Unione si avvalga pienamente dei vari strumenti a sua disposizione per sostenere gli sforzi degli Stati membri in tali ambiti. Parallelamente gli Stati membri e l'Unione dovrebbero collaborare al fine di preparare le misure necessarie per tornare al normale funzionamento delle nostre società ed economie e a una crescita sostenibile, integrandovi tra l'altro la transizione verde e la trasformazione digitale e traendo dalla crisi tutti gli insegnamenti possibili.

    (7)La crisi della Covid-19 ha evidenziato la flessibilità offerta dal mercato unico per adattarsi a situazioni straordinarie. Tuttavia, al fine di garantire una transizione rapida e agevole alla fase di ripresa e la libera circolazione di beni, servizi e lavoratori, le misure eccezionali che ostacolano il normale funzionamento del mercato unico devono essere rimosse non appena non sono più indispensabili. La crisi attuale ha evidenziato la necessità di piani di preparazione alle crisi nel settore sanitario che comprendono, in particolare, migliori strategie di acquisto, catene di approvvigionamento diversificate e riserve strategiche di forniture essenziali. Si tratta di elementi fondamentali per l'elaborazione di piani più ampi di preparazione alle crisi.

    (8)Il legislatore dell'Unione ha già modificato i quadri normativi pertinenti 6 per consentire agli Stati membri di mobilitare tutte le risorse non utilizzate dei Fondi strutturali e d'investimento europei, in modo da poter far fronte alle eccezionali conseguenze della pandemia di Covid-19. Tali modifiche consentiranno un'ulteriore flessibilità e procedure semplificate e snelle. Per allentare la pressione sui flussi di cassa, gli Stati membri possono anche beneficiare di un tasso di cofinanziamento del 100 % a carico del bilancio dell'Unione nell'esercizio contabile 2020-2021. La Slovenia è incoraggiata a sfruttare appieno tali possibilità per aiutare le persone e i settori più colpiti.

    (9)È probabile che le conseguenze socioeconomiche della pandemia siano distribuite in modo disomogeneo tra le regioni slovene a causa dei diversi modelli di specializzazione e concentrazione delle attività economiche. È pertanto elevato il rischio che si aggravi la tendenza già osservata all'accentuarsi delle disparità tra la capitale e il resto del paese. La situazione attuale, associata al rischio di un temporaneo sfaldamento del processo di convergenza tra Stati membri, richiede risposte politiche mirate.

    (10)Il 30 aprile 2020 la Slovenia ha presentato il suo programma nazionale di riforma 2020 e il suo programma di stabilità 2020. I due programmi sono stati valutati contemporaneamente onde tener conto delle loro correlazioni.

    (11)La Slovenia è attualmente nel braccio preventivo del patto di stabilità e crescita ed è soggetta alla regola del debito.

    (12)Il 13 luglio 2018 il Consiglio ha raccomandato alla Slovenia di assicurare che il tasso di crescita nominale della spesa pubblica primaria netta 7 non superasse il 3,1 % nel 2019, il che corrisponde a un aggiustamento strutturale annuo dello 0,65 % del PIL. La valutazione globale della Commissione conferma una deviazione significativa dal percorso raccomandato di avvicinamento all'obiettivo di bilancio a medio termine nel 2019 e nel biennio 2018-2019 nel suo complesso. Tuttavia, alla luce dell'attivazione della clausola di salvaguardia generale, non sono giustificate ulteriori misure nel quadro della procedura per deviazione significativa nei confronti della Slovenia.

    (13)Nel suo programma di stabilità 2020 il governo prevede un peggioramento del saldo nominale che passa da un avanzo dello 0,5 % del PIL nel 2019 a un disavanzo dell'8,1 % del PIL nel 2020. Dopo essere sceso al 66,1 % del PIL nel 2019, secondo il programma di stabilità 2020 il rapporto debito pubblico/PIL è previsto in aumento all'82,4 % del PIL nel 2020. Le prospettive macroeconomiche e di bilancio risentono dell'elevata incertezza dovuta alla pandemia di Covid-19.

    (14)In risposta alla pandemia di Covid-19 e nel quadro di un approccio coordinato a livello dell'Unione, la Slovenia ha adottato misure di bilancio per aumentare la capacità del suo sistema sanitario, contenere la pandemia e fornire sostegno alle persone e ai settori che sono stati colpiti in modo particolare. Secondo il programma di stabilità 2020, l'ammontare di tali misure di bilancio è pari al 4,4 % del PIL. Le misure comprendono regimi di riduzione dell'orario lavorativo per lavoratori sospesi temporaneamente dal lavoro e lavoratori autonomi (2,3 % del PIL), l'aumento della spesa sanitaria (0,5 % del PIL), compensazioni per i lavoratori che mantengono il posto di lavoro (0,4 % del PIL), premi di crisi per i dipendenti del settore pubblico (0,4 % del PIL), differimenti delle imposte (0,4 % del PIL) e aiuti finanziari per i gruppi vulnerabili (0,2 % del PIL). Inoltre, la Slovenia ha annunciato misure che, pur non avendo un impatto diretto sul bilancio, contribuiranno a sostenere la liquidità delle imprese, e che secondo le stime del programma di stabilità 2020 corrispondono al 5,1 % del PIL. Tali misure comprendono garanzie sui prestiti (4,8 % del PIL), differimenti delle imposte (0,2 % del PIL) e l'esenzione dai contributi sociali per i lavoratori autonomi (0,1 % del PIL). Le previsioni di primavera 2020 della Commissione considerano comunque tutti i differimenti delle imposte come misure di liquidità senza impatto negativo sul bilancio nel 2020. Nel complesso, le misure adottate dalla Slovenia sono in linea con gli orientamenti definiti nella comunicazione della Commissione relativa a una risposta economica coordinata all'emergenza Covid-19. La piena attuazione di tali misure, seguita da un riorientamento delle politiche di bilancio teso al conseguimento di posizioni di bilancio prudenti a medio termine, non appena le condizioni economiche lo consentiranno, contribuirà a preservare la sostenibilità di bilancio a medio termine.

    (15)Sulla base delle previsioni di primavera 2020 della Commissione a politiche invariate, si prevede che il saldo delle amministrazioni pubbliche slovene sarà pari a -7,2 % del PIL nel 2020 e a -2,1 % del PIL nel 2021. Le proiezioni indicano che il rapporto debito pubblico/PIL raggiungerà l'83,7 % del PIL nel 2020 e il 79,9 % del PIL nel 2021.

    (16)Il 20 maggio 2020 la Commissione ha pubblicato una relazione a norma dell'articolo 126, paragrafo 3, del trattato a causa della prevista violazione, da parte della Slovenia, della soglia di disavanzo del 3 % del PIL nel 2020. Nel complesso, l'analisi suggerisce che il criterio del disavanzo definito nel trattato e nel regolamento (CE) n. 1467/97 non è soddisfatto.

    (17)Il 12 marzo 2020 la Slovenia ha dichiarato la pandemia di Covid-19 ai sensi della propria legge sulle malattie trasmissibili e ha adottato misure di sanità pubblica per contenere la diffusione del virus. Tra le misure previste si annoverano il coordinamento dei ruoli rispettivamente svolti dalla sanità pubblica, dall'assistenza sanitaria primaria e secondaria e da altri servizi, nonché l'introduzione di un protocollo di test adeguato. Parallelamente, la Slovenia ha introdotto severe misure di confinamento, lasciando aperti solo i negozi di generi alimentari, le farmacie, le banche, le stazioni di servizio e gli uffici postali. Durante la prima ondata (marzo-maggio) le misure in materia di sanità pubblica e le misure di confinamento hanno contribuito a scongiurare che in Slovenia il numero di malati gravi superasse le capacità del sistema sanitario. A causa delle misure di confinamento numerose imprese hanno temporaneamente fermato o ridotto le proprie attività. In un'economia aperta e orientata alle esportazioni come quella slovena, le perturbazioni della catena di approvvigionamento e la riduzione della domanda globale di prodotti hanno avuto un impatto particolarmente forte sulla crescita. Data l'incertezza in merito allo sviluppo economico, molte decisioni di investimento nel settore privato sono state rinviate. Considerando che due dei settori più colpiti - con un calo previsto del 70 % del fatturato nel 2020 - sono i trasporti e il turismo, tra i più importanti dell'economia slovena, per il 2020 è previsto un fortissimo calo del PIL.

    (18)Alla fine di aprile 2020 le autorità hanno adottato due pacchetti di misure per controbilanciare lo shock Covid-19 8 . Il primo pacchetto di mitigazione, del valore di circa 3,1 miliardi di EUR, pari a circa il 6,4 % del PIL, si concentra principalmente sulla protezione dei posti di lavoro e dei gruppi socialmente vulnerabili. Lo Stato copre le compensazioni salariali, le indennità di malattia e i contributi sociali per i disoccupati temporanei nonché i contributi per l'assicurazione pensionistica dei dipendenti che mantengono il posto di lavoro. Per alleviare i problemi di liquidità delle imprese e dei nuclei familiari, il rimborso dei prestiti potrà essere rinviato per un periodo massimo di 12 mesi. Il secondo pacchetto, del valore di circa 2 miliardi di EUR, un importo equivalente a circa il 4,2 % del PIL, consiste principalmente in sostegni alla liquidità delle imprese. Il pacchetto comprende un sistema di garanzia statale tramite le banche, che consente la concessione di prestiti garantiti dallo Stato per un massimo del 70 % del capitale alle grandi imprese e per un massimo dell'80 % del capitale alle piccole e medie imprese (PMI). Il differimento del pagamento delle imposte e l'esenzione dai contributi sociali, insieme all'accelerazione dei pagamenti contrattuali da parte delle autorità pubbliche, ha l'obiettivo di aiutare le imprese a mitigare i loro problemi di liquidità e di accesso ai finanziamenti.

    (19)Con l'aumento della domanda di servizi sanitari all'inizio della pandemia di Covid-19, la Slovenia ha dovuto far fronte alla necessità di garantire una sufficiente capacità di assistenza sanitaria. Lo scoppio della pandemia ha evidenziato problemi strutturali nel sistema sanitario. Ad esempio, la densità di medici relativamente scarsa aggiunge un'ulteriore problematica alla lotta contro la pandemia. Si rende quindi necessario assumere personale sanitario più formato, tutelarne le condizioni di lavoro e utilizzarlo laddove vi sono maggiori necessità. La diffusione della diagnostica, dei test, di strumenti di sanità elettronica che consentano il follow-up medico dei pazienti e della telemedicina è fondamentale. Anche la ricerca mirata e soluzioni innovative possono svolgere un importante ruolo di sostegno per aiutare i servizi di sanità pubblica nella raccolta e nel trattamento di dati anonimi allo scopo di prendere decisioni informate. La crisi ha fatto emergere la necessità di tutelare la capacità di finanziamento dei sistemi di assistenza sanitaria e di assistenza a lungo termine, entrambi in attesa di riforme strutturali. La rapida adozione ed attuazione di una nuova legge relativa al sistema sanitario e all'assicurazione sanitaria, con l'ampliamento delle fonti di finanziamento del sistema sanitario e lo sviluppo di riserve finanziarie, attenuerà la fluttuazione delle risorse finanziarie durante il ciclo economico. La mancanza di una legge sull'assistenza a lungo termine ha limitato la capacità della Slovenia di combattere la pandemia di Covid-19 nelle strutture di assistenza più colpite. Poiché gli anziani, le persone con disabilità e le persone affette da malattie croniche presentano un rischio più elevato di decorso grave della Covid-19, sono necessari ulteriori significativi sforzi per garantire servizi di assistenza a lungo termine di qualità e correttamente integrati con i servizi sanitari.

    (20)La crisi sanitaria ed economica causata dalla Covid-19 ha esercitato pressioni senza precedenti sul mercato del lavoro e sul sistema di protezione sociale della Slovenia. Secondo le previsioni della Commissione, la disoccupazione salirà al 7 % nel 2020 per riassestarsi al 5,1 % nel 2021. Al fine di contenere il rapido aumento della disoccupazione nei settori di attività più colpiti, la Slovenia ha adottato una risposta politica globale che combina misure preventive con misure volte ad agevolare il rapido reinserimento dei lavoratori nel mercato del lavoro. Le principali risposte politiche, attuate in consultazione con le parti sociali, dovrebbero concentrarsi sul conseguimento di una ripresa duratura ed equa attraverso il rafforzamento delle politiche attive del mercato del lavoro e dei sistemi di mantenimento dell'occupazione già esistenti, compresi i regimi di riduzione dell'orario lavorativo, e sull'introduzione di ulteriori forme di sostegno limitate nel tempo per le imprese, ad esempio integrazioni salariali ed esenzioni dai contributi sociali. Tali misure contribuirebbero a ridurre le perdite di reddito per tutti i lavoratori, compresi quelli atipici e i lavoratori autonomi. Modalità di lavoro flessibili, in particolare la flessibilità sul posto di lavoro (ad esempio regimi di telelavoro), la flessibilità dell'orario di lavoro (ad esempio regimi in materia di orario flessibile) e la flessibilità nelle organizzazioni di lavoro (ad esempio servizi interni delle imprese) possono sostenere in modo significativo l'occupazione sia durante il confinamento che durante la fase di ripartenza dell'attività economica. Favorire lo spirito imprenditoriale sarà fondamentale per far ripartire l'economia e apportare i necessari adeguamenti dopo la crisi. È quindi particolarmente importante sostenere i lavoratori autonomi riducendo gli oneri amministrativi e gli svantaggi finanziari rispetto ai lavoratori dipendenti.

    (21)Per attenuare l'impatto sociale della crisi, è essenziale che la Slovenia continui a fornire un pacchetto adeguato di prestazioni sociali. A tal fine, sarà necessario monitorare regolarmente gli effetti della crisi sulla povertà. Particolare attenzione dovrebbe essere prestata alle persone anziane, in particolare alle donne, per le quali i tassi di rischio di povertà o di esclusione sociale erano superiori alla media dell'UE già prima della crisi. Si prevede che la modifica della legislazione in materia di pensioni, adottata dall'Assemblea nazionale nel novembre 2019, migliorerà l'adeguatezza delle pensioni per i nuovi pensionati. Non ne beneficeranno invece gli attuali pensionati, compresi quelli sulla soglia di povertà o al di sotto. Un'assistenza finanziaria supplementare offerta alle organizzazioni che si trovano in prima linea nella lotta contro il coronavirus garantirebbe che la pandemia di Covid-19 non colpisca in modo sproporzionato le persone a rischio di esclusione sociale e che tali persone possano soddisfare le proprie esigenze di base, come i pasti quotidiani e l'assistenza sanitaria.

    (22)Nell'aprile 2020 sono state introdotte misure di liquidità per aiutare le imprese, ma molte imprese, pur sane, non dispongono ancora di rating del credito bancario sufficientemente bene definiti per avere diritto a ottenere le citate garanzie sui prestiti attraverso il canale delle banche (ad esempio, molte piccole imprese innovative e a forte crescita). Potrebbe rendersi necessario migliorare l'accesso a forme di finanza alternativa, ad esempio l'accesso a strumenti finanziari di capitale (ad esempio, capitale di rischio), soprattutto in paesi come la Slovenia, dove i mercati degli strumenti di capitale sono poco sviluppati. Gli strumenti di capitale proprio attualmente disponibili in Slovenia potrebbero costituire un mezzo per convogliare gli aiuti finanziari verso le imprese che usciranno bene dalla crisi, come le PMI innovative, le start-up e le scale-up, come intendono fare altri Stati membri. L'applicazione delle salvaguardie previste dalla normativa dell'UE garantirà che tali iniezioni finanziarie non incidano negativamente sull'efficienza delle imprese o sulla concorrenza economica.

    (23)La crisi della Covid-19 ha inciso gravemente sulla capacità di pagare le fatture da parte di imprese e nuclei familiari che prima della pandemia erano economicamente sani. In mancanza di interventi, un'ampia quota del settore privato si troverebbe a fronteggiare situazioni di insolvenza. Tra le misure di liquidità per le imprese, il governo sloveno ha introdotto una moratoria di 12 mesi per il rimborso dei prestiti bancari da parte delle società non finanziarie e delle famiglie. L'efficienza e l'efficacia di questa misura e di misure analoghe vanno attentamente valutate e monitorate. Eventuali effetti negativi delle misure dovrebbero inoltre essere corretti rapidamente, in modo che la stabilità finanziaria sia sempre garantita.

    (24)Le imprese in difficoltà, in particolare quelle più piccole, hanno bisogno non solo di liquidità e finanziamenti, ma anche di un contesto imprenditoriale favorevole, in particolare, ma non solo, di un'attuazione rapida e non burocratica delle misure di sostegno nel quadro della pandemia di Covid-19. Gli elevati oneri normativi e amministrativi che gravano sul paese danno origine a costi che le imprese in difficoltà non possono semplicemente permettersi in questi tempi difficili. Ridurre gli oneri amministrativi, ad esempio per quanto riguarda le licenze, gli obblighi di comunicazione e le procedure fiscali, è un modo efficace per fornire un'assistenza immediata e palpabile alle imprese senza gravare sul bilancio nazionale e, indirettamente, sul contribuente. La modernizzazione delle norme consentirà alle categorie professionali di offrire servizi più efficienti in termini di costi e più innovativi, andando così incontro alle attuali esigenze delle imprese. La Slovenia si è dotata di strumenti intesi a ridurre gli oneri amministrativi, come il "documento unico" e il "test PMI", il cui uso può ora essere ampliato il più possibile per fornire aiuti solleciti. La crisi metterà ulteriormente sotto pressione la risoluzione delle controversie commerciali e il perseguimento dei reati di criminalità economica. Anche il quadro in materia di insolvenza richiederà una maggiore attenzione per evitare le insolvenze dovute alla crisi, accelerare la liquidazione delle imprese non redditizie e offrire una seconda opportunità ai soggetti coinvolti.

    (25)Per favorire la ripresa economica, sarà importante anticipare i progetti di investimento pubblici maturi e promuovere gli investimenti privati, anche attraverso le riforme del caso. Uno di tali investimenti potrebbe essere l'avanzamento della transizione verde tramite progetti sostenibili, come la transizione dalle miniere di carbone e dalla produzione di energia elettrica a partire dal carbone. Investire nella transizione ecologica, come previsto dal piano nazionale sloveno per l'energia e il clima, può contribuire a imprimere uno stimolo nel breve periodo alla ripresa e a fare fronte alle conseguenze a medio termine della pandemia di Covid-19. Ciò potrebbe richiedere un aumento della quota di energie rinnovabili (attualmente bassa), il rafforzamento delle infrastrutture energetiche, la riduzione dell'inquinamento atmosferico (nelle città slovene attualmente superiore alla media dell'UE), il rafforzamento dell'economia circolare, il sostegno all'imprenditoria sociale e l'accelerazione degli sforzi volti a limitare i potenziali impatti sulle regioni e sui settori maggiormente interessati dalla transizione. Il calo delle emissioni registrato attualmente sarà di breve durata se nei pacchetti di ripresa non si porrà attenzione sufficiente all'energia pulita e agli investimenti a favore del clima, per fare in modo che la Slovenia rispetti i propri obiettivi in materia di clima. La programmazione del Fondo per una transizione giusta per il periodo 2021-2027 potrebbe aiutare la Slovenia ad affrontare alcune delle difficoltà create dalla transizione verso un'economia climaticamente neutra, in particolare nelle aree di cui all'allegato D della relazione per paese. Ciò consentirebbe alla Slovenia di fare il miglior uso possibile di tale Fondo.

    (26)Una ripresa economica che incorpori il principio della sostenibilità richiede investimenti volti a sviluppare ulteriormente i trasporti sostenibili e a finanziare il trasporto pubblico di passeggeri e i collegamenti sostenibili, in particolare il trasporto ferroviario. La crisi della Covid-19 ha comportato ulteriori sfide per il trasporto merci e il trasporto di transito e, sebbene la Slovenia abbia adottato le misure necessarie e reso possibile il flusso delle merci, in particolare di quelle critiche, tale situazione avrà un impatto negativo sulla crescita economica del paese.

    (27)Nel quadro di una strategia di uscita e di recupero, sarà importante sostenere gli investimenti nella ricerca e nell'innovazione, che rappresentano un fattore determinante per la produttività e la crescita economica. Già prima della crisi la Slovenia aveva ottenuto solo la valutazione di "innovatore moderato", a causa del rallentamento degli sforzi per recuperare il ritardo rispetto agli Stati membri che hanno conseguito i migliori risultati. Il settore imprenditoriale è responsabile per il 75 % delle spese in R&S. La recessione economica sta nuovamente mettendo a rischio la R&S e l'innovazione delle imprese. Tassi relativamente bassi di innovazione, in particolare da parte delle PMI, rallentano lo sviluppo e la diffusione di processi e di soluzioni aziendali innovative imposti dalla crisi della Covid-19. Sono necessari investimenti per aiutare le PMI innovative, comprese le start-up, le cui attività sono incentrate su tecnologie emergenti e innovazioni pionieristiche, al fine di aumentarne la produzione. La cooperazione tra il mondo accademico e le imprese è circoscritta principalmente ai settori a media e alta tecnologia. L'efficacia degli uffici preposti al trasferimento delle conoscenze creati dagli istituti di ricerca e dagli istituti di istruzione superiore varia considerevolmente. I legami tra il mondo accademico e quello imprenditoriale sono essenziali per tradurre le conoscenze in innovazione, migliorare i risultati del paese nel campo della ricerca e dell'innovazione e stimolare la crescita economica. La spesa pubblica in R&S è stata modesta e in parte dipendente dai fondi strutturali dell'UE. Per uscire da questa crisi sarà necessario dare la priorità agli investimenti pubblici nella ricerca e nell'innovazione, compresa la ricerca tecnologica e applicata.

    (28)La trasformazione digitale sarà fondamentale per la ripresa economica post-crisi. Il potenziale del paese in questo settore è testimoniato dalla rapida diffusione, sin dall'inizio della crisi, dei regimi di telelavoro e dell'offerta di commercio online da parte di alcune imprese slovene. Una maggiore digitalizzazione dei modelli imprenditoriali e dei processi di produzione estenderebbe tali trasformazioni a un maggior numero di settori economici. La Slovenia può sfruttare le conoscenze e le eccellenti capacità esistenti nel campo della robotica, dell'intelligenza artificiale e della tecnologia blockchain per sostenere l'espansione della digitalizzazione verso industrie tradizionali meno avanzate. Il riutilizzo della vasta gamma di dati del settore pubblico attualmente disponibili potrebbe sostenere l'innovazione e l'economia dei big data. Il miglioramento delle competenze digitali dei lavoratori potrebbe aumentare in maniera relativamente rapida l'occupabilità e sostenere la ripresa economica. Introdurre servizi di e-government e servizi pubblici digitali di agevole utilizzo contribuirebbe a ridurre ulteriormente gli oneri amministrativi a carico delle imprese. Molti servizi pubblici online sono già disponibili, ma per aumentarne la diffusione tra le persone e le imprese saranno necessari sforzi volti ad accrescere la fiducia dei cittadini e la sicurezza delle operazioni online (introduzione di un identificatore elettronico nazionale, sicurezza informatica, soluzioni in materia di privacy, ecc.). L'esistenza di collegamenti a banda larga veloci e affidabili (fissi e mobili), anche nelle zone rurali, è indispensabile per lo sviluppo di importanti servizi sociali ed economici online. La diffusione delle reti 5G dipende da una tempestiva assegnazione dello spettro 5G.

    (29)Durante il periodo di confinamento per la Covid-19, i corsi regolari per tutti i livelli di istruzione sono stati sostituiti dall'apprendimento a distanza. L'apprendimento online richiede un'infrastruttura digitale adeguata, materiali didattici nonché insegnanti dotati delle competenze necessarie e adeguatamente sostenuti, in modo che possano assicurare una didattica efficace. È doveroso assicurare a tutti i discenti, in particolare ai gruppi vulnerabili, compresi i discenti con disabilità e quelli provenienti dalle zone rurali, un accesso adeguato all'apprendimento a distanza e competenze digitali dignitose, in modo che possano trarre pieno vantaggio dall'apprendimento a distanza. Le competenze digitali dovrebbero occupare un posto più importante nei piani di studio e nei programmi scolastici, al fine di migliorare le competenze dei lavoratori. Ciò consentirebbe un più ampio ricorso al telelavoro e ai servizi digitali, una migliore corrispondenza delle competenze digitali con le esigenze del mercato del lavoro e l'inclusione di gruppi vulnerabili come gli anziani o le persone che vivono nelle zone rurali.

    (30)Mentre le presenti raccomandazioni si concentrano sulle modalità per fronteggiare l'impatto socioeconomico della pandemia e agevolare la ripresa economica, le raccomandazioni specifiche per paese del 2019 adottate dal Consiglio il 9 luglio 2019 riguardavano anche riforme che sono essenziali per affrontare le sfide strutturali a medio e lungo termine. Tali raccomandazioni restano pertinenti e continueranno ad essere monitorate durante tutto il ciclo annuale del semestre europeo del prossimo anno. Ciò vale anche per le raccomandazioni relative alle politiche economiche connesse agli investimenti. Queste ultime raccomandazioni dovrebbero essere prese in considerazione ai fini della programmazione strategica dei finanziamenti della politica di coesione dopo il 2020, anche per quanto riguarda le misure di attenuazione della crisi attuale e le strategie di uscita dalla stessa.

    (31)Il semestre europeo fornisce il quadro per il costante coordinamento delle politiche economiche e dell'occupazione nell'Unione, il quale può contribuire a un'economia sostenibile. Gli Stati membri hanno fatto il punto sui progressi compiuti nell'attuazione degli obiettivi di sviluppo sostenibile (OSS) delle Nazioni Unite nei rispettivi programmi nazionali di riforma 2020. Assicurando la piena attuazione delle raccomandazioni che seguono, la Slovenia contribuirà ai progressi verso il conseguimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile e allo sforzo comune di garantire la sostenibilità competitiva nell'Unione.

    (32)È fondamentale uno stretto coordinamento tra le economie dell'Unione economica e monetaria per conseguire il rapido superamento delle conseguenze economiche della Covid-19. In quanto Stato membro la cui moneta è l'euro e tenuto conto degli orientamenti politici dell'Eurogruppo, la Slovenia dovrebbe garantire che le proprie politiche restino coerenti con le raccomandazioni per la zona euro e coordinate con quelle degli altri Stati membri della zona euro.

    (33)Nell'ambito del semestre europeo 2020 la Commissione ha effettuato un'analisi completa della politica economica della Slovenia, che ha pubblicato nella relazione per paese 2020. Ha altresì valutato il programma di stabilità 2020 e il programma nazionale di riforma 2020 nonché il seguito dato alle raccomandazioni rivolte alla Slovenia negli anni precedenti. La Commissione ha tenuto conto non soltanto della loro pertinenza ai fini della sostenibilità della politica di bilancio e della politica socioeconomica della Slovenia, ma anche della loro conformità alle norme e agli orientamenti dell'Unione, alla luce della necessità di rafforzare la governance economica dell'Unione nel suo insieme offrendo un contributo a livello dell'Unione alle future decisioni nazionali.

    (34)Alla luce di tale valutazione, il Consiglio ha esaminato il programma di stabilità 2020 e il suo parere 9 trova riscontro, in particolare, nella raccomandazione di cui al punto 1,

    RACCOMANDA che la Slovenia adotti provvedimenti nel 2020 e nel 2021 al fine di:

    1.attuare, in linea con la clausola di salvaguardia generale, tutte le misure necessarie per affrontare efficacemente la pandemia e sostenere l'economia e la successiva ripresa; quando le condizioni economiche lo consentano, perseguire politiche di bilancio volte a conseguire posizioni di bilancio a medio termine prudenti e ad assicurare la sostenibilità del debito, incrementando nel contempo gli investimenti; garantire la resilienza del sistema sanitario e del sistema di assistenza a lungo termine, ad esempio assicurando un adeguato approvvigionamento di prodotti medici essenziali e affrontando il problema della carenza di operatori sanitari;

    2.assicurare sostituzioni del reddito e una protezione sociale adeguate; attenuare l'impatto della crisi sull'occupazione, anche attraverso il miglioramento dei regimi di riduzione dell'orario lavorativo e modalità di lavoro flessibili; garantire che tali misure assicurino una protezione adeguata dei lavoratori atipici;

    3.continuare ad attuare rapidamente misure volte a fornire liquidità e finanziamenti alle imprese e alle famiglie nonché a ridurre gli oneri amministrativi; anticipare i progetti di investimento pubblico maturi e promuovere gli investimenti privati a sostegno della ripresa economica; concentrare gli investimenti sulla transizione verde e digitale, in particolare su una produzione e un uso puliti ed efficienti dell'energia, sulle infrastrutture ambientali, sui trasporti sostenibili, sulla ricerca e l'innovazione nonché sull'introduzione della rete 5G; promuovere le capacità digitali delle imprese e rafforzare le competenze digitali, il commercio elettronico e la sanità elettronica.

    Fatto a Bruxelles, il

       Per il Consiglio

       Il presidente

    (1)    GU L 209 del 2.8.1997, pag. 1.
    (2)    SWD(2020) 523 final.
    (3)    GU C 301 del 5.9.2019, pag. 143.
    (4)    COM(2020) 112 final.
    (5)    COM(2020) 123 final.
    (6)

       Regolamento (UE) 2020/460 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 30 marzo 2020, che modifica i regolamenti (UE) n. 1301/2013, (UE) n. 1303/2013 e (UE) n. 508/2014 per quanto riguarda misure specifiche volte a mobilitare gli investimenti nei sistemi sanitari degli Stati membri e in altri settori delle loro economie in risposta all'epidemia di COVID˗19 (Iniziativa di investimento in risposta al coronavirus) (GU L 99 del 31.3.2020, pag. 5) e regolamento (UE 2020/558 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 23 aprile 2020, che modifica i regolamenti (UE) n. 1301/2013 e (UE) n. 1303/2013 per quanto riguarda misure specifiche volte a fornire flessibilità eccezionale nell'impiego dei fondi strutturali e di investimento europei in risposta all'epidemia di COVID-19 (GU L 130 del 24.4.2020, pag. 1).

    (7)    La spesa pubblica primaria netta si compone della spesa pubblica totale al netto della spesa per interessi, della spesa relativa a programmi dell'Unione interamente coperta da entrate provenienti da fondi dell'Unione e delle modifiche non discrezionali nella spesa per le indennità di disoccupazione La formazione lorda di capitale fisso finanziata a livello nazionale è spalmata su un periodo di quattro anni. Rientrano nel calcolo le misure discrezionali in materia di entrate o gli aumenti delle entrate obbligatori per legge, mentre sono escluse le misure una tantum sia per quanto riguarda le entrate che per quanto riguarda la spesa.
    (8)    La Commissione ha adottato un quadro temporaneo per tali misure di aiuto di Stato, che tra le altre cose comprendono misure di salvaguardia per la redditività delle imprese; GU C 91 I del 20.3.2020, pag. 1.
    (9)    A norma dell'articolo 5, paragrafo 2, del regolamento (CE) n. 1466/97 del Consiglio.
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