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Document 52020DC0510

    Raccomandazione di RACCOMANDAZIONE DEL CONSIGLIO sul programma nazionale di riforma 2020 della Francia e che formula un parere del Consiglio sul programma di stabilità 2020 della Francia

    COM/2020/510 final

    Bruxelles, 20.5.2020

    COM(2020) 510 final

    Raccomandazione di

    RACCOMANDAZIONE DEL CONSIGLIO

    sul programma nazionale di riforma 2020 della Francia e che formula un parere del Consiglio sul programma di stabilità 2020 della Francia


    Raccomandazione di

    RACCOMANDAZIONE DEL CONSIGLIO

    sul programma nazionale di riforma 2020 della Francia e che formula un parere del Consiglio sul programma di stabilità 2020 della Francia

    Il CONSIGLIO DELL'UNIONE EUROPEA,

    visto il trattato sul funzionamento dell'Unione europea, in particolare l'articolo 121, paragrafo 2, e l'articolo 148, paragrafo 4,

    visto il regolamento (CE) n. 1466/97 del Consiglio, del 7 luglio 1997, per il rafforzamento della sorveglianza delle posizioni di bilancio nonché della sorveglianza e del coordinamento delle politiche economiche 1 , in particolare l'articolo 5, paragrafo 2,

    visto il regolamento (UE) n. 1176/2011 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 16 novembre 2011, sulla prevenzione e la correzione degli squilibri macroeconomici 2 , in particolare l'articolo 6, paragrafo 1,

    vista la raccomandazione della Commissione europea,

    viste le risoluzioni del Parlamento europeo,

    viste le conclusioni del Consiglio europeo,

    visto il parere del comitato per l'occupazione,

    visto il parere del comitato economico e finanziario,

    visto il parere del comitato per la protezione sociale,

    visto il parere del comitato di politica economica,

    considerando quanto segue:

    (1)Il 17 dicembre 2019 la Commissione ha adottato la strategia annuale di crescita sostenibile, segnando l'inizio del semestre europeo per il coordinamento delle politiche economiche 2020. Essa ha tenuto debitamente conto del pilastro europeo dei diritti sociali, proclamato dal Parlamento europeo, dal Consiglio e dalla Commissione il 17 novembre 2017. Il 17 dicembre 2019 la Commissione ha anche adottato, sulla base del regolamento (UE) n. 1176/2011, la relazione sul meccanismo di allerta, in cui la Francia è stata annoverata tra gli Stati membri da sottoporre a esame approfondito. Lo stesso giorno la Commissione ha altresì adottato una raccomandazione di raccomandazione del Consiglio sulla politica economica della zona euro.

    (2)Il 26 febbraio 2020 è stata pubblicata la relazione per paese relativa alla Francia 2020 3 . In tale relazione sono stati valutati i progressi compiuti dal paese nel dar seguito alle raccomandazioni specifiche per paese adottate dal Consiglio il 9 luglio 2019 4 , il seguito dato alle raccomandazioni adottate negli anni precedenti e i progressi verso il conseguimento degli obiettivi nazionali di Europa 2020. La relazione per paese comprende altresì l'esame approfondito a norma dell'articolo 5 del regolamento (UE) n. 1176/2011, i cui risultati sono stati pubblicati il 26 febbraio 2020. L'analisi ha portato la Commissione a concludere che la Francia presenta squilibri macroeconomici. Questi riguardano, in particolare, l'elevato debito pubblico e la debole dinamica della competitività in un contesto di bassa crescita della produttività, con rilevanza transfrontaliera.

    (3)L'11 marzo 2020 l'Organizzazione mondiale della sanità ha ufficialmente dichiarato l'epidemia di Covid-19 una pandemia mondiale. Essa costituisce una grave emergenza di salute pubblica per i cittadini, le società e le economie. Sta mettendo a dura prova i sistemi sanitari nazionali e sta provocando l'interruzione delle catene di approvvigionamento su scala mondiale, volatilità sui mercati finanziari, shock dei consumi e ripercussioni negative in vari settori. La pandemia sta mettendo a repentaglio i posti di lavoro dei cittadini, i loro redditi e le attività delle imprese. Ha provocato un forte shock economico che sta già avendo gravi ripercussioni nell'Unione europea. Il 13 marzo 2020 la Commissione ha adottato una comunicazione 5 che sollecita una risposta economica coordinata alla crisi, coinvolgendo tutti i soggetti a livello nazionale e dell'Unione.

    (4)Molti Stati membri hanno dichiarato lo stato di emergenza o hanno introdotto misure di emergenza. Tutte le misure di emergenza dovrebbero essere rigorosamente proporzionate, necessarie, limitate nel tempo e in linea con le norme europee e internazionali. Esse dovrebbero essere soggette al controllo democratico e a un sindacato giurisdizionale indipendente.

    (5)Il 20 marzo 2020 la Commissione ha adottato una comunicazione sull'attivazione della clausola di salvaguardia generale del patto di stabilità e crescita 6 . La clausola di cui all'articolo 5, paragrafo 1, all'articolo 6, paragrafo 3, all'articolo 9, paragrafo 1, e all'articolo 10, paragrafo 3, del regolamento (CE) n. 1466/97 e all'articolo 3, paragrafo 5, e all'articolo 5, paragrafo 2, del regolamento (CE) n. 1467/97 facilita il coordinamento delle politiche di bilancio in tempi di grave recessione economica. Nella sua comunicazione la Commissione ha condiviso con il Consiglio il suo parere secondo cui, data la grave recessione economica che si prevede a seguito della pandemia di Covid-19, le condizioni attuali consentono l'attivazione della clausola. Il 23 marzo 2020 i ministri delle finanze degli Stati membri hanno concordato con la valutazione della Commissione. L'attivazione della clausola di salvaguardia generale consente una deviazione temporanea dal percorso di avvicinamento all'obiettivo di bilancio a medio termine, a condizione che la sostenibilità di bilancio a medio termine non ne risulti compromessa. Nell'ambito del braccio correttivo il Consiglio può anche decidere, su raccomandazione della Commissione, di adottare una traiettoria di bilancio riveduta. La clausola di salvaguardia generale non sospende le procedure del patto di stabilità e crescita. Essa permette agli Stati membri di discostarsi dagli obblighi di bilancio che si applicherebbero normalmente, consentendo alla Commissione e al Consiglio di adottare le necessarie misure di coordinamento delle politiche nell'ambito del patto.

    (6)È necessario continuare ad agire per limitare e controllare la diffusione della pandemia, rafforzare la resilienza dei sistemi sanitari nazionali, attenuare le conseguenze socioeconomiche mediante misure di sostegno per le imprese e le famiglie e garantire condizioni sanitarie e di sicurezza adeguate sul luogo di lavoro al fine di riprendere l'attività economica. È opportuno che l'Unione si avvalga pienamente dei vari strumenti a sua disposizione per sostenere gli sforzi degli Stati membri in tali ambiti. Parallelamente gli Stati membri e l'Unione dovrebbero collaborare al fine di preparare le misure necessarie per tornare al normale funzionamento delle nostre società ed economie e a una crescita sostenibile, integrandovi tra l'altro la transizione verde e la trasformazione digitale e traendo dalla crisi tutti gli insegnamenti possibili.

    (7)La crisi della Covid-19 ha evidenziato la flessibilità offerta dal mercato unico per adattarsi a situazioni straordinarie. Tuttavia, al fine di garantire una transizione rapida e agevole alla fase di ripresa e la libera circolazione di beni, servizi e lavoratori, le misure eccezionali che ostacolano il normale funzionamento del mercato unico devono essere rimosse non appena non sono più indispensabili. La crisi attuale ha evidenziato la necessità di piani di preparazione alle crisi nel settore sanitario che comprendono, in particolare, migliori strategie di acquisto, catene di approvvigionamento diversificate e riserve strategiche di forniture essenziali. Si tratta di elementi fondamentali per l'elaborazione di piani più ampi di preparazione alle crisi.

    (8)Il legislatore dell'Unione ha già modificato i quadri normativi pertinenti 7 per consentire agli Stati membri di mobilitare tutte le risorse non utilizzate dei Fondi strutturali e d'investimento europei, in modo da poter far fronte alle eccezionali conseguenze della pandemia di Covid-19. Tali modifiche consentiranno un'ulteriore flessibilità e procedure semplificate e snelle. Per allentare la pressione sui flussi di cassa, gli Stati membri possono anche beneficiare di un tasso di cofinanziamento del 100 % a carico del bilancio dell'Unione nell'esercizio contabile 2020-2021. La Francia è incoraggiata a sfruttare appieno tali possibilità per aiutare le persone e i settori più colpiti.

    (9)È verosimile che le conseguenze socioeconomiche della pandemia si manifesteranno in misura diseguale nelle varie regioni a causa dei diversi modelli di specializzazione, in particolare nelle regioni che dipendono fortemente dal turismo, quali le regioni ultraperiferiche, e, più in generale, da attività che si basano sulla relazione diretta con i consumatori. È pertanto elevato il rischio che crescano le disuguaglianze regionali e territoriali all'interno della Francia, con un aggravamento della tendenza già osservata ad un lento accentuarsi delle disparità tra la regione della capitale, le grandi città e il resto del paese, tra zone urbane e zone rurali e tra Francia metropolitana e regioni ultraperiferiche. La situazione attuale, associata al rischio di un temporaneo sfaldamento del processo di convergenza tra Stati membri, richiede risposte politiche mirate.

    (10)Il 7 maggio 2020 la Francia ha presentato il suo programma nazionale di riforma 2020 e il 30 aprile 2020 il suo programma di stabilità 2020. I due programmi sono stati valutati contemporaneamente onde tener conto delle loro correlazioni.

    (11)La Francia è attualmente nel braccio preventivo del patto di stabilità e crescita ed è soggetta alla regola del debito transitoria. Il 13 luglio 2018 il Consiglio ha raccomandato alla Francia di assicurare che il tasso di crescita nominale della spesa pubblica primaria netta 8 non superi l'1,4 % nel 2019, corrispondente ad un aggiustamento strutturale annuo dello 0,6 % del PIL. La valutazione globale della Commissione conferma una deviazione significativa dal percorso raccomandato di avvicinamento all'obiettivo di bilancio a medio termine nel 2019 e nel biennio 20182019 nel suo insieme. Si tratta di un fattore significativo nella relazione della Commissione preparata a norma dell'articolo 126, paragrafo 3, del trattato che valuta la conformità della Francia al criterio del debito nel 2019.

    (12)Nel programma di stabilità 2020 il governo prevede un peggioramento del saldo nominale da un disavanzo del 3,0 % del PIL nel 2019 ad un disavanzo del 9,0 % del PIL nel 2020. Secondo il programma di stabilità 2020, il rapporto debito pubblico/PIL, dopo essersi stabilizzato al 98,1 % nel 2019, salirà al 115,2 % nel 2020. Le prospettive macroeconomiche e di bilancio risentono dell'elevata incertezza dovuta alla pandemia di Covid-19.

    (13)In risposta alla pandemia di Covid-19 e nel quadro di un approccio coordinato a livello dell'Unione, la Francia ha adottato misure di bilancio per aumentare la capacità del suo sistema sanitario, contenere la pandemia e fornire sostegno alle persone e ai settori che sono stati colpiti in modo particolare. Secondo il programma di stabilità 2020, tali misure di bilancio sono pari all'1,9 % del PIL. Dette misure comprendono: il finanziamento del regime di riduzione dell'orario lavorativo per l'1,1 % del PIL; spese supplementari per lo 0,4 % del PIL per il potenziamento dei servizi sanitari, dell'assicurazione malattia e delle indennità per il personale sanitario; creazione di un fondo di solidarietà per lo 0,3 % del PIL per fornire un sostegno diretto alle piccole e piccolissime imprese e ai lavoratori autonomi. La Francia ha inoltre annunciato misure che, pur non avendo un impatto diretto sul bilancio, contribuiranno a sostenere la liquidità delle imprese e che nel programma di stabilità 2020 sono stimate pari al 17 % del PIL. Tra dette misure rientrano la dilazione delle imposte e dei contributi sociali a carico delle imprese; il rimborso anticipato del credito d'imposta e del credito IVA; la creazione di una riserva specifica per il sostegno diretto alle imprese strategiche attraverso partecipazioni al capitale (3,1 % del PIL) e garanzie su prestiti (13,9 % del PIL). Nel complesso le misure adottate dalla Francia sono in linea con gli orientamenti definiti nella comunicazione della Commissione su una risposta economica coordinata alla pandemia di Covid-19. La piena attuazione di tali misure, seguita da un riorientamento delle politiche di bilancio verso il conseguimento di posizioni di bilancio a medio termine prudenti quando le condizioni economiche lo consentano, contribuirà a preservare la sostenibilità di bilancio a medio termine.

    (14)Secondo le previsioni di primavera 2020 della Commissione a politiche invariate, il saldo delle amministrazioni pubbliche della Francia sarà pari a -9,9 % del PIL nel 2020 e a -4,0 % nel 2021. Le proiezioni indicano che il rapporto debito pubblico/PIL raggiungerà il 116,5 % nel 2020 e il 111,9 % nel 2021.

    (15)Il 20 maggio 2020 la Commissione ha pubblicato una relazione a norma dell'articolo 126, paragrafo 3, del trattato a causa dell'inosservanza, da parte della Francia, della regola del debito nel 2019 e della prevista violazione, nel 2020, della soglia di disavanzo del 3 % del PIL. Nel complesso, l'analisi suggerisce che il criterio del disavanzo e il criterio del debito definiti nel trattato e nel regolamento (CE) n. 1467/1997 non sono soddisfatti.

    (16)Il sistema sanitario francese è efficace nel conseguire risultati positivi. Tuttavia la crisi della Covid-19 ha evidenziato carenze nella preparazione del sistema per far fronte alle pandemie. Queste includono: i) difficoltà a garantire che gli operatori sanitari, le forniture essenziali e i dispositivi di protezione individuale siano prontamente disponibili, nonché ii) problemi strutturali latenti. Per quanto riguarda il primo aspetto, la Francia ha mobilitato la riserva di attrezzature mediche e di personale medico e paramedico, compresi studenti di medicina e medici e infermieri in pensione. Il coordinamento della risposta in tutti i segmenti del sistema sanitario resta problematico. Per quanto riguarda il secondo aspetto, i problemi sono dovuti alla mancanza di investimenti nelle infrastrutture fisiche e nelle risorse umane, al limitato adeguamento dell'organizzazione dei servizi e alla necessità di un migliore coordinamento tra soggetti pubblici e privati. I problemi sono aggravati dalle persistenti disparità regionali. Ad esempio, nonostante la percentuale di medici in attività sia all'incirca nella media dell'Unione, circa il 18 % della popolazione francese vive in zone in cui l'accesso al medico di famiglia è limitato. Sono necessari ulteriori sforzi risoluti per la digitalizzazione dei servizi sanitari, pietra angolare della strategia del governo per trasformare il sistema sanitario. La crisi della Covid-19 dimostra che un uso migliore della sanità elettronica, in particolare la telemedicina, è importante in tempi di pandemia.

    (17)La crisi della Covid-19 ha un impatto negativo sul mercato del lavoro e sulle condizioni sociali in Francia. Nonostante le misure di mitigazione adottate, la disoccupazione è destinata ad aumentare (al 10,1 % nel 2020, secondo le previsioni della Commissione, per poi scendere al 9,7 % nel 2021). Tali misure comprendono la modifica e l'estensione del regime di riduzione dell'orario lavorativo, nonché misure adottate per sostenere le imprese e i lavoratori e garantire il funzionamento dei servizi pubblici e del sistema sanitario. La persistente segmentazione del mercato del lavoro continua a destare preoccupazione. Nel 2019 circa due terzi delle nuove assunzioni sono state effettuate con contratto a tempo determinato di durata inferiore ad un mese. Il tasso di transizione dal contratto a tempo determinato al contratto a tempo indeterminato è tra i più bassi dell'Unione. La recente riforma del sistema di indennità di disoccupazione (Unédic) mirava a rafforzare la sostenibilità finanziaria del sistema e a superare la segmentazione. Tuttavia alcune parti relative alle norme in materia di indennità sono state sospese a causa della crisi. Alla luce del deterioramento del contesto, è importante garantire che le indennità di disoccupazione e il sostegno attivo all'occupazione siano a disposizione di tutte le persone in cerca di lavoro, indipendentemente dalla precedente situazione occupazionale. Per superare gli squilibri tra domanda e offerta di competenze e migliorare la resilienza del mercato del lavoro sarebbe necessario continuare a promuovere la riallocazione della forza lavoro tra i settori. Prima dell'epidemia di Covid-19 i datori di lavoro riferivano sempre più di difficoltà a trovare candidati idonei da assumere, evidenziando la necessità di promuovere il miglioramento delle competenze e la riconversione professionale. Ad esempio, i laureati nel settore delle tecnologie dell'informazione, che risente in modo particolare della carenza di competenze, sono soltanto il 3 % del totale.

    (18)Nel contesto della crisi della Covid-19 è particolarmente importante garantire il funzionamento delle infrastrutture critiche e la libera circolazione delle merci in tutto il mercato unico e controllare e assicurare il corretto funzionamento delle catene di approvvigionamento in cooperazione con i paesi vicini. A tal fine, la revoca delle misure adottate durante la crisi della Covid-19, in particolare le restrizioni all'esportazione di alcune sostanze e prodotti medici, contribuirà a rispondere alle esigenze dei cittadini in tutta l'Unione in modo coerente e in uno spirito di solidarietà, a evitare il rischio di carenze e turbative delle catene di approvvigionamento e, in ultima analisi, al successo della strategia coordinata dell'UE per uscire dalla pandemia di Covid-19.

    (19)La Francia ha adottato molti regimi a sostegno della liquidità delle imprese, anche nell'ambito del quadro temporaneo per le misure di aiuto di Stato a sostegno dell'economia nell'attuale emergenza della Covid-19 9 . L'attuazione efficace ed efficiente di tali regimi è fondamentale per garantire che le imprese possano beneficiarne, in particolare le piccole e medie imprese (PMI). Nell'elaborazione e nell'attuazione di queste misure occorre tener conto della resilienza del settore bancario.

    (20)Nel complesso il contesto imprenditoriale francese è migliorato, ma la Francia deve continuare ad adoperarsi per semplificare il sistema fiscale e ridurre l'onere amministrativo a carico delle imprese, in particolare per sostenere una ripresa economica effettiva a medio termine. Ad esempio, secondo la valutazione della Commissione, confermata dagli indicatori OCSE della regolamentazione dei mercati dei prodotti 2018, nonostante i progressi compiuti e l'adozione di diverse misure nel settore dei servizi, in Francia le restrizioni normative rimangono più elevate rispetto ad altri Stati membri, in particolare per i servizi alle imprese, molti dei quali sono professioni regolamentate, e nel settore al dettaglio. Essendo uno dei settori più colpiti, il settore dei servizi avrà un ruolo importante nell'uscita dalla crisi e nella successiva ripresa. La riforma dei requisiti necessari per l'accesso alle attività e il relativo esercizio nel settore dei servizi stimolerebbe l'innovazione, la concorrenza e la mobilità professionale, con un impatto generale positivo sull'economia. La flessibilità normativa potrebbe anche stimolare la ripresa dell'attività al dettaglio all'indomani della Covid-19.

    (21)Per favorire la ripresa economica sarà importante anticipare i progetti di investimento pubblici maturi e promuovere gli investimenti privati, anche attraverso riforme pertinenti. Ciò potrebbe riguardare le priorità individuate per il Green Deal europeo, in particolare le iniziative per i trasporti a basse emissioni di carbonio, le energie rinnovabili e le ristrutturazioni edilizie. Assieme alla trasformazione digitale dell'economia, ciò potrebbe contribuire a stimolare la ripresa a breve termine e a medio termine all'indomani della crisi della Covid-19, e a lungo termine a portare la Francia su un percorso climaticamente neutro sostenibile, promuovendo allo stesso tempo la leadership tecnologica. I lavori preparatori per le misure a favore della ripresa potrebbero basarsi sul piano nazionale per l'energia e il clima, sui progetti di interesse comune e sui piani di sviluppo delle infrastrutture della Francia. Ulteriori investimenti nelle infrastrutture energetiche, anche nelle interconnessioni elettriche, contribuirebbero a migliorare l'integrazione del mercato interno dell'energia dell'Unione, introducendo allo stesso tempo maggiore concorrenza e facilitando lo sviluppo delle energie rinnovabili. La programmazione del Fondo per una transizione giusta per il periodo 2021-2027 potrebbe aiutare la Francia a rispondere ad alcune delle sfide poste dalla transizione verso un'economia climaticamente neutra, in particolare nelle aree di cui all'allegato D della relazione per paese 10 . Ciò consentirebbe alla Francia di fare il miglior uso possibile di tale Fondo.

    (22)Durante il blocco la digitalizzazione si è rivelata essenziale per mantenere l'accesso ai servizi pubblici, educativi e sanitari e per preservare l'attività economica attraverso il telelavoro e il commercio elettronico. A medio termine la digitalizzazione offre maggiori opportunità per le imprese, in particolare le PMI, per risollevarsi e crescere, facendole entrare in contatto con un numero maggiore di potenziali clienti, migliorando l'efficienza dei processi produttivi e fornendo incentivi all'innovazione. Gli investimenti nella digitalizzazione comprendono la fornitura di infrastrutture adeguate, il miglioramento delle competenze digitali della popolazione in generale e, in particolare, della popolazione attiva. L'attuazione del piano francese per la banda larga ad altissima velocità (Plan France Très Haut Débit) sembra essere a buon punto per quanto riguarda le zone urbane. Tuttavia permangono importanti disparità nella copertura della rete ad altissima velocità in altre zone.

    (23)La Francia dispone di una solida base di ricerca e ha il potenziale per attuare specifiche misure in materia di ricerca e innovazione per rispondere alla crisi della Covid-19, compreso lo sviluppo di vaccini e medicinali. La crisi della Covid-19 e le sue conseguenze richiedono una cooperazione rafforzata tra il settore pubblico e quello privato nel campo della ricerca e dell'innovazione. A medio termine gli investimenti nella ricerca e nell'innovazione potrebbero consentire guadagni di produttività, come sottolineato dal comitato nazionale francese per la produttività. Investimenti sono necessari anche nei settori che favoriscono la crescita, per consentire alle imprese di cogliere le opportunità offerte dalla trasformazione dell'economia europea.

    (24)Mentre le presenti raccomandazioni si concentrano sulle modalità per fronteggiare l'impatto socioeconomico della pandemia e agevolare la ripresa economica, le raccomandazioni specifiche per paese del 2019 adottate dal Consiglio il 9 luglio 2019 riguardavano anche riforme che sono essenziali per affrontare le sfide strutturali a medio e lungo termine. Tali raccomandazioni restano pertinenti e continueranno ad essere monitorate durante tutto il ciclo annuale del semestre europeo del prossimo anno. Ciò vale anche per le raccomandazioni relative alle politiche economiche connesse agli investimenti. Queste ultime raccomandazioni dovrebbero essere prese in considerazione ai fini della programmazione strategica dei finanziamenti della politica di coesione dopo il 2020, anche per quanto riguarda le misure di attenuazione della crisi attuale e le strategie di uscita dalla stessa.

    (25)Il semestre europeo fornisce il quadro per il costante coordinamento delle politiche economiche e dell'occupazione nell'Unione, il quale può contribuire a un'economia sostenibile. Gli Stati membri hanno fatto il punto sui progressi compiuti nell'attuazione degli obiettivi di sviluppo sostenibile (OSS) delle Nazioni Unite nei rispettivi programmi nazionali di riforma 2020. Assicurando la piena attuazione delle raccomandazioni che seguono, la Francia contribuirà ai progressi verso il conseguimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile e allo sforzo comune di garantire la sostenibilità competitiva nell'Unione.

    (26)È fondamentale uno stretto coordinamento tra le economie dell'Unione economica e monetaria per conseguire il rapido superamento delle conseguenze economiche della Covid-19. In quanto Stato membro la cui moneta è l'euro e tenuto conto degli orientamenti politici dell'Eurogruppo, la Francia dovrebbe garantire che le sue politiche restino coerenti con le raccomandazioni per la zona euro e coordinate con quelle degli altri Stati membri della zona euro.

    (27)Nell'ambito del semestre europeo 2020 la Commissione ha effettuato un'analisi completa della politica economica della Francia, che ha pubblicato nella relazione per paese 2020. Ha altresì valutato il programma di stabilità 2020, il programma nazionale di riforma 2020, nonché il seguito dato alle raccomandazioni rivolte alla Francia negli anni precedenti. La Commissione ha tenuto conto non soltanto della loro pertinenza ai fini della sostenibilità della politica di bilancio e della politica socioeconomica della Francia, ma anche della loro conformità alle norme e agli orientamenti dell'Unione, alla luce della necessità di rafforzare la governance economica dell'Unione nel suo insieme offrendo un contributo a livello dell'Unione per le future decisioni nazionali.

    (28)Alla luce della valutazione di cui sopra, il Consiglio ha esaminato il programma di stabilità 2020 e il suo parere 11 trova riscontro, in particolare, nella raccomandazione di cui al punto 1.

    (29)Alla luce dell'esame approfondito della Commissione e della citata valutazione, il Consiglio ha esaminato il programma nazionale di riforma 2020 e il programma di stabilità 2020. Le presenti raccomandazioni tengono conto della necessità di far fronte alla pandemia e facilitare la ripresa economica come primo passo necessario per consentire un aggiustamento degli squilibri. Le raccomandazioni direttamente intese a porre rimedio agli squilibri macroeconomici individuati dalla Commissione a norma dell'articolo 6 del regolamento (UE) n. 1176/2011 trovano riscontro nelle raccomandazioni di cui ai punti 1, 3 e 4,

    RACCOMANDA che la Francia adotti provvedimenti nel 2020 e nel 2021 al fine di:

    1.attuare, in linea con la clausola di salvaguardia generale, tutte le misure necessarie per affrontare efficacemente la pandemia e sostenere l'economia e la successiva ripresa; quando le condizioni economiche lo consentano, perseguire politiche di bilancio volte a conseguire posizioni di bilancio a medio termine prudenti e ad assicurare la sostenibilità del debito, incrementando nel contempo gli investimenti; rafforzare la resilienza del sistema sanitario garantendo l'adeguata fornitura di prodotti medici essenziali e una distribuzione equilibrata degli operatori sanitari e investendo nella sanità elettronica.

    2.mitigare l'impatto occupazionale e sociale della crisi, anche promuovendo le competenze e il sostegno attivo per tutte le persone in cerca di lavoro;

    3.garantire l'effettiva attuazione delle misure a sostegno della liquidità delle imprese, in particolare a favore delle piccole e medie imprese; anticipare i progetti di investimento pubblici maturi e promuovere gli investimenti privati per favorire la ripresa economica; concentrare gli investimenti sulla transizione verde e digitale, in particolare nei trasporti sostenibili, nella produzione e nell'uso puliti ed efficienti dell'energia, nelle infrastrutture energetiche e digitali, nonché nella ricerca e nell'innovazione;

    4.continuare a migliorare il contesto normativo, ridurre gli oneri amministrativi per le imprese e semplificare il sistema fiscale.

    Fatto a Bruxelles, il

       Per il Consiglio

       Il presidente

    (1)    GU L 209 del 2.8.1997, pag. 1.
    (2)    GU L 306 del 23.11.2011, pag. 25.
    (3)    SWD(2020) 509 final.
    (4)    GU C 301 del 5.9.2019, pag. 117.
    (5)    COM(2020) 112 final.
    (6)    COM(2020) 123 final.
    (7)

       Regolamento (UE) 2020/460 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 30 marzo 2020, che modifica i regolamenti (UE) n. 1301/2013, (UE) n. 1303/2013 e (UE) n. 508/2014 per quanto riguarda misure specifiche volte a mobilitare gli investimenti nei sistemi sanitari degli Stati membri e in altri settori delle loro economie in risposta all'epidemia di COVID-19 (Iniziativa di investimento in risposta al coronavirus) ( GU L 99 del 31.3.2020, pag. 5) e regolamento (UE) 2020/558 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 23 aprile 2020, che modifica i regolamenti (UE) n. 1301/2013 e (UE) n. 1303/2013 per quanto riguarda misure specifiche volte a fornire flessibilità eccezionale nell'impiego dei fondi strutturali e di investimento europei in risposta all'epidemia di COVID-19 (GU L 130 del 24.4.2020, pag. 1).

    (8)    La spesa pubblica primaria netta si compone della spesa pubblica totale al netto della spesa per interessi, della spesa relativa a programmi dell'Unione interamente coperta da entrate provenienti da fondi dell'Unione e delle modifiche non discrezionali nella spesa per le indennità di disoccupazione. La formazione lorda di capitale fisso finanziata a livello nazionale è spalmata su un periodo di quattro anni. Rientrano nel calcolo le misure discrezionali in materia di entrate o gli aumenti delle entrate obbligatori per legge, mentre sono escluse le misure una tantum sia per quanto riguarda le entrate che per quanto riguarda la spesa.
    (9)    GU C 91 I del 20.3.2020, pag. 1.
    (10)    SWD(2020) 509 final.
    (11)    A norma dell'articolo 5, paragrafo 2, del regolamento (CE) n. 1466/97 del Consiglio.
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