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Document 52019TA1008(02)

    Relazione annuale della Corte dei conti sulle attività finanziate dall’ottavo, nono, decimo e undicesimo Fondo europeo di sviluppo (FES) per l’esercizio finanziario 2018, corredata dalle risposte della Commissione

    GU C 340 del 8.10.2019, p. 269–298 (BG, ES, CS, DA, DE, ET, EL, EN, FR, HR, IT, LV, LT, HU, MT, NL, PL, PT, RO, SK, SL, FI, SV)

    8.10.2019   

    IT

    Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

    C 340/269


    RELAZIONE ANNUALE SULLE ATTIVITÀ FINANZIATE DALL’OTTAVO, NONO, DECIMO E UNDICESIMO FONDO EUROPEO DI SVILUPPO (FES)

    (2019/C 340/02)

    INDICE

    FED —

    Relazione annuale sulle attività finanziate dall’ottavo, nono, decimo e undicesimo Fondo europeo di sviluppo (FES) 273
    Risposte della Commissione 295

    Relazione annuale sulle attività finanziate dall’ottavo, nono, decimo e undicesimo Fondo europeo di sviluppo per l’esercizio finanziario 2018

    INDICE

    Introduzione 1-5
    Breve descrizione dei Fondi europei di sviluppo 2-5
    Capitolo I — Esecuzione finanziaria dell’ottavo, nono, decimo e undicesimo FES 6-9
    Capitolo II — Dichiarazione di affidabilità della Corte relativa ai FES I-37
    Dichiarazione di affidabilità della Corte in relazione all’ottavo, nono, decimo e undicesimo FES presentata al Parlamento europeo e al Consiglio — Relazione del revisore indipendente I-XXI
    Informazioni a sostegno delle dichiarazioni di affidabilità 10-37
    Estensione e approccio dell’audit 10-14
    Affidabilità dei conti 15
    Regolarità delle operazioni 16-22
    Relazioni annuali di attività e altre disposizioni in materia di governance 23-37
    Conclusione e raccomandazioni 38-41
    Conclusione 38-39
    Raccomandazioni 40-41
    Capitolo III — Performance 42-43

    Allegato I —

    Risultati della verifica delle operazioni per i Fondi europei di sviluppo

    Allegato II —

    Pagamenti FES eseguiti nel 2018 per regione principale

    Allegato III —

    Seguito dato alle raccomandazioni formulate in precedenza per i Fondi europei di sviluppo

    Introduzione

    1.

    La presente relazione annuale espone le risultanze di audit della Corte concernenti l’ottavo, il nono, il decimo e l’undicesimo Fondo europeo di sviluppo (FES). Il riquadro 1 presenta una panoramica delle attività e delle spese eseguite nel 2018 per questo settore.

    Riquadro 1

    Fondi europei di sviluppo — situazione finanziaria 2018

    Image 1

    Image 2

    (1)

    Conformemente alla definizione armonizzata di operazioni sottostanti (cfr. paragrafo 13 dell’ allegato 1.1 della relazione annuale della Corte sull’esecuzione del bilancio per l’esercizio 2018).

    Fonte:

    Corte dei conti europea, sulla base dei conti consolidati 2018 per l’ottavo, nono, decimo e undicesimo FES e della relazione annuale di attività della DG DEVCO sull’esercizio 2018.

    Breve descrizione dei fondi europei di sviluppo

    2.

    Istituiti nel 1959, i FES rappresentano lo strumento principale con cui l’Unione europea (UE) fornisce aiuti, nell’ambito della cooperazione allo sviluppo, agli Stati dell’Africa, dei Caraibi e del Pacifico (ACP), nonché ai paesi e territori d’oltremare (PTOM). L’accordo di partenariato, firmato a Cotonou il 23 giugno 2000 per un periodo di 20 anni («accordo di Cotonou»), è il quadro normativo che disciplina attualmente le relazioni dell’UE con i paesi ACP e gli PTOM. Il suo obiettivo primario è di ridurre e, infine, eliminare la povertà.

    3.

    La peculiarità dei FES risiede nei seguenti aspetti:

    a)

    sono finanziati dagli Stati membri in base a quote, o «criteri di ripartizione», stabiliti dai governi nazionali in seno al Consiglio dell’Unione europea;

    b)

    sono gestiti dalla Commissione, al di fuori del quadro del bilancio generale dell’UE, e dalla Banca europea per gli investimenti (BEI);

    c)

    data la natura intergovernativa dei FES, il Parlamento europeo ha un ruolo più limitato nel loro funzionamento rispetto a quello che esercita per gli strumenti di cooperazione allo sviluppo finanziati dal bilancio generale dell’UE; in particolare, non interviene nella determinazione e nell’assegnazione delle risorse FES. Il Parlamento europeo rimane però l’autorità competente per il discarico, tranne che per il Fondo investimenti, il quale è gestito dalla BEI e non è quindi soggetto all’audit della Corte (1) (2);

    d)

    il principio dell’annualità non si applica ai FES: gli accordi FES sono generalmente conclusi per un periodo di impegno che va da cinque a sette anni e i pagamenti possono essere eseguiti nell’arco di un periodo molto più lungo.

    4.

    I FES sono quasi interamente gestiti dalla direzione generale Cooperazione internazionale e sviluppo della Commissione (DG DEVCO) (3).

    5.

    Le spese oggetto della presente relazione sono eseguite utilizzando una vasta gamma di metodi (4) applicati in 79 paesi.

    Capitolo I — Esecuzione finanziaria dell’ottavo, nono, decimo e undicesimo FES

    6.

    La dotazione finanziaria dell’ottavo FES (1995-2000) ammontava a 12 840 milioni di EUR, quella del nono FES (2000-2007) a 13 800 milioni di EUR e quella del decimo FES (2008-2013) a 22 682 milioni di EUR.

    7.

    L’accordo interno costituente l’undicesimo FES (5) (2015-2020) è entrato in vigore il 1o marzo 2015 (6). La dotazione finanziaria dell’undicesimo FES ammonta a 30 506 milioni di EUR (7), di cui 29 089 milioni destinati ai paesi ACP e 364,5 milioni agli PTOM.

    8.

    Il riquadro 2 mostra come sono state utilizzate le risorse del FES sia nel 2018 che cumulativamente.

    Riquadro 2

    Uso delle risorse FES al 31 dicembre 2018

    (milioni di euro)

     

     

    Situazione alla fine del 2017

    Esecuzione del bilancio durante l’esercizio finanziario 2018 (netto) (13)

    Situazione alla fine del 2018

     

     

     

    Importo totale

    Tasso diesecuzione (9)

    8o FES (10)

    9o FES (10)

    10o FES

    11o FES (10)

    Importo totale

    8o FES

    9o FES

    10o FES

    11o FES

    Importo totale

    Tasso di esecuz. (9)

     

     

    A –

    RISORSE (8)

    76 924

     

    –7

    –40

    –65

    126

    14

    10 378

    15 390

    21 423

    29 747

    76 938

     

     

     

    B –

    UTILIZZO

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

    1.

    Impegni globali (11)

    65 852

    8,6 %

    –4

    –33

    –147

    4 332

    4 148

    10 378

    15 358

    20 905

    23 359

    70,000

    9,1 %

     

     

    2.

    Impegni specifici (12)

    59 243

    7,7 %

    0

    16

    236

    4 687

    4 939

    10 376

    15 305

    20 361

    18 140

    64 182

    8,3  %

     

     

    3.

    Pagamenti

    49 498

    6,4 %

    0

    23

    1 076

    2 970

    4 069

    10 375

    15 187

    18 829

    9 176

    53 567

    7,0  %

     

     

    C –

    Impegni non ancora liquidati (B1-B3)

    16 354

    2,1 %

     

     

     

     

     

    3

    171

    2 076

    14 183

    16 433

    2,1  %

     

     

    D –

    Saldo disponibile (A-B1)

    11 072

    1,4  %

     

     

     

     

     

    0

    32

    518

    6 388

    6 938

    0,9  %

     

    Fonte:

    Corte dei conti europea, sulla base dei conti consolidati 2018 per l’ottavo, nono, decimo e undicesimo FES. I dati forniti non riguardano la parte dei FES gestita dalla BEI.

    9.

    Nel 2018 la DG DEVCO ha continuato a lavorare per ridurre la percentuale di vecchi prefinanziamenti e impegni non spesi, con l’obiettivo di condurla al 25 % (14) (cfr. riquadro 3 ).

    Riquadro 3

    Indicatori chiave di performance (ICP) per la riduzione dei vecchi prefinanziamenti, dei vecchi impegni non spesi e dei vecchi contratti giunti a scadenza

    La DG DEVCO ha superato il proprio target, riducendo i vecchi prefinanziamenti del 43,79 % per l’intera area di propria competenza (40,33 % per i FES) e i vecchi impegni non spesi del 39,71 % (37,10 % per i FES).

    La DG DEVCO ha raggiunto inoltre il proprio target ICP (valore obiettivo inferiore al 15 %) per la percentuale di vecchi contratti scaduti, raggiungendo globalmente il 13,88 %. Anche se il target per il FES non è stato raggiunto, la percentuale è migliorata rispetto al 2017. Come per gli esercizi precedenti, la differenza tra i risultati ottenuti per il FES e quelli della restante area di competenza della DG DEVCO è principalmente dovuta alla complessità tecnica di chiudere i vecchi contratti del FES in presenza di ordini di riscossione non incassati. Applicando la nuova procedura istituita nel settembre 2017, la DG DEVCO è riuscita a ridurre tale percentuale dal 18,75 % del 2017 al 17,27 % del 2018.

    Capitolo II — Dichiarazione di affidabilità della Corte relativa ai FES

    Dichiarazione di affidabilità della Corte in relazione all’ottavo, nono, decimo e undicesimo FES presentata al Parlamento europeo e al Consiglio — Relazione del revisore indipendente

    Giudizio

    I.

    L’audit della Corte ha riguardato:

    a)

    i conti annuali dell’ottavo, nono, decimo e undicesimo Fondo europeo di sviluppo, che comprendono lo stato patrimoniale, il conto del risultato economico, il prospetto dei flussi di cassa, il prospetto delle variazioni delle attività nette e la relazione sull’esecuzione finanziaria per l’esercizio chiuso al 31 dicembre 2018, approvati dalla Commissione il 26 giugno 2019;

    b)

    la legittimità e regolarità delle operazioni sottostanti, la cui gestione finanziaria incombe alla Commissione (15),

    Affidabilità dei conti

    Giudizio sull’affidabilità dei conti

    II.

    A giudizio della Corte, i conti annuali dell’ottavo, nono, decimo e undicesimo FES, relativi all’esercizio chiuso al 31 dicembre 2018, presentano fedelmente, sotto tutti gli aspetti rilevanti, la posizione finanziaria degli stessi al 31 dicembre 2018, i risultati delle loro operazioni, i flussi di cassa e le variazioni dell’attivo netto per l’esercizio chiuso in tale data, conformemente al regolamento finanziario dei FES e ai princìpi contabili per il settore pubblico riconosciuti a livello internazionale.

    Legittimità e regolarità delle operazioni su cui sono basati i conti

    Entrate

    Giudizio sulla legittimità e regolarità delle entrate

    III.

    A giudizio della Corte, le entrate alla base dei conti per l’esercizio chiuso al 31 dicembre 2018 sono, sotto tutti gli aspetti rilevanti, legittime e regolari.

    Spese

    Giudizio negativo sulla legittimità e regolarità delle spese

    IV.

    A giudizio della Corte, data la rilevanza della questione descritta al paragrafo «Elementi a sostegno del giudizio negativo sulla legittimità e regolarità delle spese», le spese accettate nei conti per l’esercizio chiuso al 31 dicembre 2018 sono inficiate da errori in misura rilevante.

    Elementi a sostegno del giudizio

    V.

    La Corte ha espletato l’audit in base ai princìpi internazionali di audit (ISA) e ai codici deontologici dell’IFAC, nonché ai princìpi internazionali delle istituzioni superiori di controllo dell’INTOSAI (ISSAI). Le responsabilità della Corte in forza di tali princìpi e codici sono illustrate in maggiore dettaglio nella sezione dedicata alle responsabilità dell’auditor della presente relazione. La Corte rispetta inoltre i requisiti di indipendenza e ha assolto i propri obblighi deontologici di cui al codice deontologico della professione contabile dell’«International Ethics Standards Board for Accountants». La Corte ritiene che gli elementi probatori ottenuti costituiscano una base sufficiente e appropriata per formulare il proprio giudizio di audit.

    Elementi a sostegno del giudizio negativo sulla legittimità e regolarità delle spese

    VI.

    Le spese contabilizzate nel 2018 a titolo dell’ottavo, nono, decimo e undicesimo FES sono inficiate da errori in misura rilevante. Il livello di errore stimato dalla Corte per le spese accettate nei conti è pari al 5,2 %.

    Principali questioni di audit

    VII.

    Le principali questioni di audit sono quelle che, secondo il giudizio professionale degli auditor della Corte, hanno rivestito la massima importanza nell’audit dei rendiconti finanziari del periodo in esame. Tali questioni sono state affrontate nel contesto dell’audit dell’insieme dei rendiconti finanziari, e nell’elaborazione del giudizio della Corte al riguardo, ma su di esse la Corte non fornisce un giudizio distinto.

    Ratei passivi

    VIII.

    La Corte ha valutato i ratei passivi esposti nei conti (cfr. nota 2.8) che sono soggetti a stima in misura considerevole. Alla fine dell’esercizio 2018, secondo le stime della Commissione, le spese ammissibili sostenute dai beneficiari, ma non ancora dichiarate, ammontavano a 5 133 milioni di EUR (fine esercizio 2017: 4 653 milioni di EUR).

    IX.

    La Corte ha esaminato il calcolo di queste stime ed un campione di 30 singoli contratti per scongiurare il rischio che i ratei fossero indicati in modo non esatto. L’attività svolta consente alla Corte di concludere che i ratei passivi riconosciuti nei conti definitivi erano corretti.

    Potenziale impatto sui conti FES 2018 del recesso del Regno Unito dall’Unione europea

    X.

    Il 29 marzo 2017, il Regno Unito ha notificato ufficialmente al Consiglio europeo l’intenzione di recedere dall’UE. Il 19 marzo 2018 la Commissione ha pubblicato un progetto di accordo sul recesso che illustra l’avanzamento dei negoziati con il Regno Unito. Il progetto di accordo prevede che il Regno Unito continui a far parte del FES fino alla chiusura dell’undicesimo FES e di tutti i FES precedenti non ancora chiusi e che assuma i medesimi obblighi che incombono agli Stati membri in virtù dell’accordo interno con cui è stato istituito l’undicesimo FES, oltre agli obblighi derivanti dai FES precedenti fino alla chiusura degli stessi.

    XI.

    Il progetto di accordo sul recesso prevede inoltre che, qualora gli importi relativi a progetti a titolo del decimo FES o di FES precedenti non avessero formato oggetto di impegni o fossero stati disimpegnati alla data dell’entrata in vigore di detto accordo, la quota di tali importi spettante al Regno Unito non verrebbe riutilizzata. Ciò vale anche per la quota relativa al Regno Unito dei fondi non impegnati o disimpegnati a titolo dell’undicesimo FES dopo il 31 dicembre 2020. I negoziati sul recesso del Regno Unito dall’Unione europea sono ancora in corso e quindi il testo definitivo dell’accordo non è stato ancora confermato.

    XII.

    Alla luce di quanto precede, non vi è alcuna incidenza finanziaria da segnalare sui conti del FES per il 2018. La Corte conclude che detti conti, al 31 dicembre 2018, riflettono in maniera esatta il processo di recesso a quella data.

    Responsabilità della direzione

    XIII.

    In base agli articoli 310-325 del TFUE e al regolamento finanziario dell’undicesimo FES, la direzione è responsabile della preparazione e della presentazione dei conti annuali dei FES sulla base dei princìpi contabili per il settore pubblico riconosciuti a livello internazionale, nonché della legittimità e della regolarità delle operazioni sottostanti. Tale responsabilità comprende la definizione, l’applicazione e il mantenimento di controlli interni adeguati ai fini della preparazione e della presentazione di rendiconti finanziari privi di inesattezze rilevanti dovute a frode o errore. La Commissione detiene la responsabilità ultima per quanto riguarda la legittimità e la regolarità delle operazioni che sono alla base dei conti FES.

    XIV.

    Nel preparare i conti FES, la Commissione è tenuta a valutare la capacità dei FES di mantenere la continuità operativa, fornendo qualsiasi informazione pertinente e basando la contabilità sull’ipotesi della continuità dell’attività, a meno che la Commissione non intenda liquidare i FES o interromperne l’attività, o non abbia alternative realistiche a ciò.

    XV.

    Alla Commissione spetta sovrintendere al processo di predisposizione dell’informativa finanziaria dei FES.

    Le responsabilità dell’auditor in relazione alla revisione dei conti dei FES e delle operazioni sottostanti

    XVI.

    Gli obiettivi della Corte sono di ottenere una ragionevole certezza riguardo all’assenza di inesattezze rilevanti nei conti dei FES e alla legittimità e regolarità delle operazioni sottostanti, nonché, sulla base dell’audit espletato, di presentare al Parlamento europeo e al Consiglio una dichiarazione concernente l’affidabilità dei conti e la legittimità e regolarità delle operazioni sottostanti. La ragionevole certezza consiste in un livello elevato di sicurezza, ma non è una garanzia che l’audit abbia necessariamente rilevato tutte le possibili inesattezze o inosservanze rilevanti. Queste possono risultare da frode o errore e sono ritenute rilevanti se è ragionevole presumere che, considerate singolarmente o in termini aggregati, possano influenzare eventuali decisioni economiche adottate sulla base dei conti del FES.

    XVII.

    In osservanza dei princìpi ISA e ISSAI, nell’ambito dell’audit la Corte esercita il giudizio professionale e mantiene lo scetticismo professionale durante tutto il corso dell’attività. La Corte inoltre:

    individua e valuta i rischi di inesattezze rilevanti nei conti dei FES e di inosservanze significative, dovute a frode o errore, nelle operazioni sottostanti rispetto agli obblighi sanciti nel quadro giuridico dei FES; definisce ed espleta procedure di audit commisurate a tali rischi e ottiene elementi probatori di audit sufficienti e adeguati per formulare un giudizio. I casi di inesattezze o inosservanze rilevanti dovute a frode sono più difficili da individuare di quelli derivanti da errori, poiché la frode può implicare collusione, falsificazioni, omissioni intenzionali, presentazioni ingannevoli o l’elusione del controllo interno. Pertanto, aumenta il rischio che tali casi non vengano rilevati;

    acquisisce conoscenza del controllo interno pertinente ai fini dell’audit, allo scopo di definire procedure di audit adeguate, ma non di esprimere un giudizio sull’efficacia del controllo interno;

    valuta l’adeguatezza delle politiche contabili adottate dalla direzione e la ragionevolezza delle stime contabili e dell’informativa correlata in capo a quest’ultima;

    trae conclusioni circa l’adeguatezza dell’impiego, da parte della direzione, dell’ipotesi della continuità operativa quale base contabile e, sulla scorta degli elementi probatori di audit ottenuti, stabilisce se esistano rilevanti incertezze dovute a fatti o a situazioni che possono mettere in serio dubbio la capacità dei FES di operare nella prospettiva della continuazione dell’attività. Nel caso in cui concluda che tali incertezze rilevanti esistono, la Corte è tenuta a mettere in evidenza nella propria relazione l’informativa correlata nei conti del FES oppure, qualora tale informativa sia inadeguata, a modificare il giudizio espresso. Le conclusioni della Corte sono basate sugli elementi probatori di audit ottenuti alla data della relazione da essa presentata. È tuttavia possibile che fatti o situazioni future facciano sì che l’entità cessi di operare nella prospettiva della continuazione dell’attività;

    valuta la presentazione, la struttura e il contenuto dei conti annuali nel loro insieme, ivi compresa l’informativa, e se i conti annuali rilevino fedelmente le operazioni sottostanti e i fatti.

    XVIII.

    La Corte comunica con la direzione in merito, fra l’altro, all’estensione e alla tempistica previste per l’audit e alle constatazioni di audit significative, comprese le constatazioni relative a eventuali carenze significative del controllo interno.

    XIX.

    Dal lato delle entrate, vengono esaminati tutti i contributi degli Stati membri e un campione di altri tipi di operazioni inerenti alle entrate.

    XX.

    Dal lato delle uscite, la Corte esamina le operazioni di pagamento una volta che la spesa è stata sostenuta, registrata e accettata. Tale esame riguarda tutte le categorie di pagamenti ad eccezione degli anticipi, nel momento in cui sono effettuati. Gli anticipi sono esaminati una volta che il destinatario ha fornito la giustificazione del corretto utilizzo dei fondi e l’istituzione o l’organismo l’ha accettata liquidando l’anticipo, il che potrebbe avvenire soltanto in un esercizio successivo.

    XXI.

    Quanto alle questioni discusse con la Commissione, la Corte stabilisce quali abbiano rivestito la massima importanza nell’audit dei conti FES e costituiscano quindi i principali temi di audit per il periodo in esame. Tali questioni sono illustrate nella relazione della Corte, salvo che la normativa ne vieti la divulgazione o nel caso, estremamente raro, in cui la Corte decida che una questione non vada comunicata nella relazione poiché è ragionevole presumere che le avverse conseguenze che ne discenderebbero superino eventuali vantaggi di interesse pubblico.

    11 luglio 2019

    Klaus-Heiner LEHNE

    Presidente

    Corte dei conti europea

    12, rue Alcide De Gasperi, 1 615 Lussemburgo, LUSSEMBURGO

    Informazioni a sostegno delle dichiarazioni di affidabilità

    Estensione e approccio dell’audit

    10.

    L’ allegato 1.1 della relazione annuale della Corte sull’esecuzione del bilancio per l’esercizio 2018 descrive la metodologia e l’approccio di audit adottati dalla Corte.

    11.

    Le osservazioni della Corte sull’affidabilità dei conti dei FES sono basate sui rendiconti finanziari (16) relativi all’ottavo, nono, decimo e undicesimo FES, approvati dalla Commissione conformemente al regolamento finanziario FES (17) e corredati della dichiarazione del contabile pervenuta alla Corte il 27 giugno 2019. Gli auditor della Corte hanno verificato gli importi e le informazioni fornite e valutato i princìpi contabili applicati, nonché tutte le stime significative elaborate dalla Commissione e la presentazione globale dei conti.

    12.

    Per l’audit della regolarità delle operazioni, gli auditor della Corte hanno esaminato un campione di 125 operazioni, rappresentativo dell’intera gamma di pagamenti nell’ambito dei FES e comprendente 96 pagamenti autorizzati da 19 delegazioni UE (18) e 29 pagamenti approvati dagli uffici centrali della Commissione (19). Poiché parte della popolazione di audit era oggetto dello studio della DG DEVCO sul tasso di errore residuo (TER) del 2018 (20), gli auditor della Corte hanno incluso nel campione altre 14 operazioni alle quali sono stati applicati, previo aggiustamento, i risultati (21) di tale studio. Il campione ha compreso, in totale, 139 operazioni, un numero conforme a quanto previsto dal modello di garanzia della Corte. Nei casi in cui sono stati riscontrati errori nelle operazioni, la Corte ha analizzato i relativi sistemi per individuarne le debolezze.

    13.

    Per il 2018 la Corte ha inoltre esaminato:

    a)

    tutti i contributi degli Stati membri e un campione di altri tipi di operazioni inerenti alle entrate;

    b)

    determinati sistemi adottati presso la DG DEVCO e le delegazioni UE riguardanti: i) i controlli ex ante svolti da personale della Commissione, revisori esterni (incaricati dalla Commissione o dai beneficiari) o supervisori prima dell’esecuzione dei pagamenti e ii) il monitoraggio e la supervisione, in particolare il seguito dato agli audit esterni e allo studio sul TER sopra menzionato;

    c)

    l’attendibilità delle informazioni sulla regolarità fornite nella relazione annuale di attività (RAA) della DG DEVCO, la coerenza della metodologia per stimare gli importi a rischio, nonché le rettifiche e i recuperi futuri, e la loro inclusione nella relazione annuale sulla gestione e il rendimento (Annual Management and Performance Report, AMPR) della Commissione;

    d)

    l’esame del seguito dato alle raccomandazioni precedentemente espresse dalla Corte.

    14.

    Come indicato al paragrafo 04, la DG DEVCO attua la maggior parte degli strumenti di assistenza esterna finanziati sia dal bilancio generale dell’UE che dai FES. Le osservazioni della Corte sui sistemi, sull’affidabilità della RAA e sulla dichiarazione del direttore generale per il 2018 riguardano l’intera sfera di competenza della DG DEVCO.

    Affidabilità dei conti

    15.

    Dall’audit della Corte è emerso che i conti non sono inficiati da inesattezze rilevanti.

    Regolarità delle operazioni

    Entrate

    16.

    Le operazioni relative alle entrate non erano inficiate da errori in misura rilevante.

    Pagamenti

    17.

    Le risultanze della verifica delle 125 operazioni di pagamento esaminate, di cui 51 (41 %) contenevano errori, sono sintetizzate nell’ allegato I . Sulla base dei 39 errori quantificati e dei risultati aggiustati dello studio sul TER 2018 (cfr. paragrafo 12), la Corte stima il livello di errore pari al 5,2 % (22). Delle 39 operazioni di pagamento inficiate da errori quantificabili, 9 (23 %) erano pagamenti finali autorizzati dopo che erano state espletate tutte le verifiche ex ante. Il riquadro 4 illustra la ripartizione del livello di errore stimato dalla Corte per il 2018, per tipo di errore. Il riquadro 5 riporta esempi di tali errori.

    Riquadro 4

    Incidenza dei diversi tipi di errore sul livello di errore stimato

    Image 3

    Fonte:

    Corte dei conti europea.

    18.

    Come negli esercizi precedenti, la Commissione e i suoi partner attuatori hanno commesso più errori nelle operazioni relative ai programmi a preventivo, alle sovvenzioni e agli accordi di contributo con le organizzazioni internazionali nonché agli accordi di delega con le agenzie di cooperazione degli Stati membri dell’UE, che non in quelle relative ad altre forme di sostegno (23). Delle 61 operazioni di questo tipo esaminate, 33 (54 %) contenevano errori quantificabili, pari al 62,5 % del livello di errore stimato.

    Riquadro 5

    Esempi di errori quantificabili in operazioni relative a progetti

    a)   Spese non sostenute

    La Commissione ha concluso un accordo di contributo con una organizzazione internazionale per la gestione dei rischi di catastrofi naturali nei Caraibi. Il valore totale del contratto e il contributo UE erano di 12,29 milioni di EUR. L’organizzazione internazionale ha attuato parte del progetto erogando sovvenzioni a cascata ad altre organizzazioni. Nell’esaminare 10 singole voci di spesa, gli auditor della Corte hanno rilevato quattro casi in cui l’organizzazione internazionale aveva contabilizzato gli anticipi versati ad altre organizzazioni come spese sostenute. La Corte ha accertato che le altre organizzazioni non avevano iniziato o non avevano completato i lavori previsti nel quadro del progetto, per cui le spese registrate (573 494  EUR) non erano ancora state sostenute.

    b)   Assenza di documenti giustificativi essenziali

    La Commissione aveva firmato una convenzione di sovvenzione con una associazione per l’attuazione di un progetto riguardante attività culturali e di istruzione in Belize. Il valore totale del contratto era di 0,5 milioni di EUR e il contributo massimo dell’UE era fissato a 0,4 milioni di EUR. La Commissione ha erroneamente accettato le spese del progetto (360 000  EUR) prima di ricevere la relazione finanziaria finale, la richiesta di pagamento o la relazione sulla verifica delle spese, come previsto dal contratto.

    La Commissione ha stipulato un accordo con una organizzazione internazionale per la gestione di un programma di riduzione dei rischi di catastrofi naturali nei paesi ACP. Il valore totale del contratto e il contributo UE erano di 74,5 milioni di EUR. L’organizzazione internazionale ha attuato parte del progetto erogando sovvenzioni a terzi. Al momento dell’esame di 10 singole voci di spesa, gli auditor della Corte non hanno ricevuto i documenti giustificativi relativi a due casi di spese sostenute da terzi (247 497  EUR) registrate come spese del progetto.

    c)   Errore relativo a una procedura di appalto (mancata giustificazione di una decisione della commissione di valutazione)

    La Commissione ha stipulato una convenzione di sovvenzione con una organizzazione non governativa (ONG) per l’attuazione di un progetto per la realizzazione di impianti idrici e fognari ad Haiti. Il valore totale del contratto era di 2,86 milioni di EUR e il contributo massimo dell’UE era fissato a 2 milioni di EUR. Gli auditor della Corte hanno esaminato 10 singole voci di spesa, tra cui un pagamento finale di 8 768  EUR per la costruzione di blocchi igienici. L’ONG aveva indetto una gara pubblica d’appalto e valutato le offerte ricevute sulla base di criteri tecnici e finanziari. Il contratto era stato aggiudicato all’offerente che aveva ottenuto il secondo migliore punteggio invece che a quello con il punteggio più alto, senza fornire ulteriori giustificazioni.

    La Commissione ha concluso un accordo di contributo con una organizzazione internazionale per sostenere la gestione delle finanze pubbliche in Giamaica. Il valore totale del contratto e il contributo UE erano di 5 milioni di EUR. Per gli appalti di forniture (193 700  EUR) per il progetto, l’organizzazione internazionale ha ritenuto ammissibili solo i fornitori di paesi membri. Sono stati così esclusi diversi paesi, tra cui alcuni Stati membri dell’UE, che dovrebbero essere ammissibili a progetti finanziati dal FES.

    d)   Costi indiretti dichiarati come costi diretti

    La Commissione ha stipulato un accordo di contributo con una organizzazione internazionale per attuare un progetto per migliorare lo stato nutrizionale della popolazione in Kenya. Il valore totale del contratto e il contributo UE erano di 19 milioni di EUR. Nell’esaminare 10 singole voci di spesa, gli auditor della Corte hanno constatato che i costi indiretti sostenuti da un partner di un’organizzazione internazionale (24 278  EUR) erano stati registrati come costi diretti. Poiché l’organizzazione internazionale aveva dichiarato un 7 % di costi indiretti sulla base del totale dei costi diretti indicato nella relazione finanziaria, i costi indiretti sostenuti dai partner avrebbero dovuto essere inclusi in questa percentuale forfettaria concordata tra la Commissione e l’organizzazione internazionale.

    19.

    Per 10 operazioni eseguite da organizzazioni internazionali, queste non hanno trasmesso alla Corte documenti giustificativi essenziali entro termini ragionevoli. Ciò ha avuto un impatto negativo sulla pianificazione e sullo svolgimento del lavoro degli auditor della Corte: in alcuni casi, ad esempio, essi non hanno potuto effettuare visite in loco ai progetti (cfr. riquadro 6 ). Questa scarsa cooperazione viola le disposizioni del trattato sul funzionamento dell’UE (TFUE) (24), che sancisce il diritto della Corte dei conti europea di ricevere le informazioni richieste. Nel parere n. 10/2018 (25), la Corte ha raccomandato alla Commissione di considerare l’opportunità di ribadire il fatto che le organizzazioni internazionali sono obbligate a trasmettere alla Corte i documenti di cui quest’ultima necessita per compiere i propri audit.

    Riquadro 6

    Scarsa cooperazione da parte delle organizzazioni internazionali

    Nel settembre 2018, la Corte ha notificato alla Commissione l’intenzione di effettuare una visita in Mozambico per l’audit di un progetto di approvvigionamento idrico e realizzazione di impianti fognari attuato dall’Unicef e di un progetto di sicurezza alimentare e prevenzione della malnutrizione attuato dal Programma alimentare mondiale.

    Per preparare la visita di audit e pianificare i controlli in loco dei progetti, gli auditor della Corte avevano richiesto a tali organizzazioni di fornire la necessaria documentazione relativa alle voci di spesa selezionate nel campione. In entrambi i casi, però, le informazioni sono state fornite soltanto dopo che gli auditor sono arrivati in Mozambico, nel novembre 2018, per iniziare l’audit. Questa scarsa collaborazione non ha consentito loro di effettuare visite in loco ai progetti. Inoltre, una volta arrivati in Mozambico, gli auditor hanno constatato che la documentazione disponibile presso le sedi delle organizzazioni era ancora incompleta. Di conseguenza, non hanno potuto verificare la realtà delle voci incluse nel campione. In aggiunta, alcuni dei documenti sono stati forniti solo dopo la visita, ritardando così fortemente il completamento dell’audit.

    Anche altre organizzazioni internazionali si sono mostrate scarsamente collaborative, come la Commissione dell’Unione africana, la Banca di sviluppo dei Caraibi, il Programma delle Nazioni Unite per lo sviluppo e il gruppo della Banca mondiale.

    20.

    In 9 casi di errori quantificabili e in 8 casi di errori non quantificabili, la Commissione disponeva di informazioni sufficienti per prevenire o individuare e correggere l’errore prima di accettare la spesa. Se la Commissione avesse utilizzato in maniera adeguata tutte le informazioni di cui disponeva, il livello di errore stimato sarebbe stato inferiore di 1,3 punti percentuali. Sono state individuate altre 5 operazioni contenenti errori che avrebbero dovuto essere individuati dai revisori esterni e dai supervisori. Questi casi hanno contribuito per 1,1 punti percentuali al livello di errore stimato (26).

    21.

    Inoltre, 17 operazioni inficiate da errori quantificabili (27) sono state sottoposte ad audit o a una verifica delle spese. Le informazioni fornite nella relazione di audit o di verifica delle spese in merito all’effettivo lavoro svolto non hanno consentito alla Corte di stabilire se gli errori avrebbero potuto essere rilevati e corretti durante tali controlli ex ante.

    22.

    In due ambiti, le operazioni esaminate non presentavano errori. Il primo di questi ambiti è stato il sostegno al bilancio (28) (nove operazioni controllate). Il secondo ambito includeva casi in cui si era applicato il cosiddetto «approccio nozionale» in progetti finanziati da più donatori e attuati da organizzazioni internazionali (nove operazioni controllate). I paragrafi 9.9-9.12 del capitolo 9 della relazione annuale della Corte sull’esecuzione del bilancio per l’esercizio 2018 forniscono maggiori dettagli su questi ambiti.

    Relazioni annuali di attività e altre disposizioni in materia di governance

    23.

    In tutte le relazioni annuali di attività prodotte dal 2012 in poi, la DG DEVCO ha espresso una riserva sulla regolarità delle operazioni sottostanti. Pertanto, è stato adottato un piano d’azione per ovviare alle debolezze riscontrate nell’attuazione del sistema di controllo della DG DEVCO.

    24.

    Lo scorso anno la Corte ha illustrato i progressi soddisfacenti compiuti nel quadro del piano di azione 2016: 10 azioni erano state completate, 2 erano state attuate parzialmente e 2 erano in corso.

    25.

    Nel piano d’azione 2017, la DG DEVCO ha continuato a lavorare per ridurre il tasso di errore adottando misure mirate ai settori attualmente o individuati in precedenza come a più alto rischio: i finanziamenti soggetti a gestione indiretta erogati attraverso organizzazioni internazionali e le sovvenzioni soggette a gestione diretta. Allo stesso tempo, alcune azioni erano collegate agli aggiustamenti necessari per adempiere alle disposizioni del nuovo regolamento finanziario, alcuni dei quali hanno dovuto essere posticipati a causa della tardiva adozione del regolamento stesso. Ad aprile 2019, nove azioni erano state completate, una era stata attuata parzialmente e quattro erano ancora in corso.

    26.

    Due nuove misure mirate sono state aggiunte al piano d’azione 2018, poiché era necessario chiarire e promuovere le opzioni semplificate in materia di costi e i finanziamenti basati sui risultati introdotti dal nuovo regolamento finanziario. Una misura preesistente che chiariva le procedure di sovvenzione è stata riformulata ed un’altra relativa alle valutazioni per pilastro ad opera delle organizzazioni internazionali è stata scomposta in tre azioni distinte. In totale, il piano d’azione 2018 conteneva 13 misure, di cui sette erano state avviate in esercizi precedenti, quattro riguardavano il follow up di misure di esercizi precedenti e due erano nuove.

    27.

    Il sistema di controllo della DG DEVCO è basato su verifiche ex ante condotte prima che la spesa dichiarata dai beneficiari sia accettata. Ancora una volta quest’anno, la frequenza degli errori riscontrati dalla Corte – fra l’altro in alcune delle dichiarazioni finali di spesa che erano state oggetto di audit esterni e di verifiche ex ante della spesa – denota debolezze in questi controlli.

    Studio sul TER per il 2018

    28.

    Nel 2018, la DG DEVCO ha svolto il suo settimo studio sul TER per stimare il livello degli errori sfuggiti a tutti i controlli di gestione, al fine di prevenire, individuare e correggere gli errori per l’intero ambito di sua competenza (29). Per il terzo anno consecutivo, il TER stimato nello studio era al di sotto della soglia di rilevanza del 2 % stabilita dalla Commissione (30).

    29.

    Lo studio sul TER non costituisce un incarico di assurance o un audit; è basato sulla metodologia e sul manuale sul TER fornito dalla DG DEVCO. Come per gli esercizi precedenti, la Corte ha individuato alcuni limiti, come il bassissimo numero di controlli in loco effettuati sulle operazioni (31), le verifiche incomplete sulle procedure di appalto pubblico e sugli inviti a presentare proposte (32) nonché la stima degli errori (33). Tutti questi limiti hanno contribuito a un tasso di errore residuo più basso, che non riflette la realtà.

    30.

    Il contraente incaricato dello studio sul TER ha un significativo margine di discrezionalità nell’interpretare la metodologia, in quanto il manuale sul TER fornisce principalmente indicazioni generali invece che istruzioni dettagliate. Inoltre, il contratto per lo studio sul TER è stipulato di anno in anno, per cui il contraente e l’approccio adottato potrebbero cambiare ogni anno. Se la metodologia e le istruzioni relative al TER fornite dalla DG DEVCO fossero più esaurienti, sarebbe possibile accrescere il grado di coerenza e di garanzia, anche con contraenti sempre diversi.

    31.

    Dall’esame svolto dalla Corte sul lavoro del contraente dello studio sul TER sono emersi errori e incongruenze nel calcolo e nell’estrapolazione dei singoli errori. Sono stati rilevati inoltre errori nei documenti di lavoro del contraente, come errori aritmetici e verifiche non riguardanti tutti i criteri di ammissibilità delle spese. Se questi errori fossero stati considerati, il tasso di errore residuo sarebbe superiore.

    32.

    Nella relazione annuale sull’esercizio 2017, la Corte aveva rilevato che il numero di operazioni su cui non era stata effettuata alcuna verifica di convalida, essendo stato fatto pieno affidamento sul lavoro di controllo precedente, era nettamente superiore nello studio sul TER 2017 rispetto a quelli passati. Quest’anno la Corte rileva che la percentuale delle operazioni per le quali si è fatto pieno affidamento sul lavoro di controllo precedente è ritornata al livello dello studio 2016. Tuttavia, laddove il lavoro di controllo precedente aveva verificato solo una parte delle spese, gli errori individuati non sono stati estrapolati alla parte della spesa non verificata. Pertanto, lo studio presuppone che la parte non verificata sia priva di errori, il che riduce il tasso di errore residuo.

    Esame della relazione annuale di attività sull’esercizio 2018

    33.

    La dichiarazione di affidabilità del direttore generale inclusa nella relazione annuale di attività per il 2018 esprime due riserve. La prima riguarda le sovvenzioni gestite dalla DG NEAR per conto della DG DEVCO. La seconda riguarda la gestione indiretta attraverso un’organizzazione internazionale e fa esplicitamente riferimento ai programmi gestiti dalla Commissione dell’Unione Africana che comportano l’aggiudicazione di appalti per importi significativi. Questa seconda riserva era stata espressa nel 2017 ed è stata mantenuta per il 2018.

    34.

    L’estensione della prima riserva è stata significativamente ridotta sia nel 2017 che nel 2018, in parte perché il TER è rimasto al di sotto della soglia di rilevanza per tre anni di seguito. Considerando le limitazioni dello studio sul TER nel 2018 (cfr. paragrafi 29-32) e negli anni precedenti (34), la ridotta estensione della prima riserva non è sufficientemente giustificata. Poiché lo studio sul TER è uno degli elementi fondamentali della valutazione dei rischi svolta dalla DG DEVCO, deve essere eseguito sulla scorta di linee guida sufficientemente dettagliate, in modo da poter costituire una base attendibile per l’espressione di una riserva. Il riquadro 7 presenta l’evoluzione delle riserve espresse nelle relazioni annuali di attività dal 2011 al 2018.

    Riquadro 7

    Riserve espresse dalla DG DEVCO nelle relazioni annuali di attività 2011-2018

    La percentuale della spesa oggetto di una riserva è fortemente diminuita

    Image 4

    Fonte:

    Corte dei conti europea.

    35.

    Secondo le stime della DG DEVCO, al momento della chiusura l’importo globale a rischio era di 49,8 milioni di EUR (35). In base allo studio sul TER, questa stima è inferiore del 29 % a quella dell’anno precedente. Le osservazioni della Corte sullo studio sul TER riguardano anche le stime degli importi a rischio.

    36.

    Secondo le stime della DG DEVCO, al momento del pagamento l’importo globale a rischio era di 64,7 milioni di EUR (36) (1 % della spesa 2018). Di questo importo, la DG in questione stima che 14,9 milioni di EUR (23 %) saranno oggetto di rettifiche a seguito di verifiche negli anni futuri (37).

    37.

    Nel 2018 la DG DEVCO ha adottato diverse iniziative per migliorare la qualità dei dati per calcolare la propria capacità correttiva e per ovviare alle carenze individuate dalla Corte negli anni precedenti. Ha aumentato il monitoraggio ed i controlli sugli ordini di riscossione e ha compiuto un ulteriore sforzo di sensibilizzazione per comunicare le procedure corrette per la loro contabilizzazione fornendo, ad esempio, specifiche istruzioni sul contesto in cui avviene la riscossione nella nota sulla chiusura dell’esercizio 2018. Per quanto riguarda il calcolo della capacità correttiva per il 2018, la Corte non ha individuato alcun errore nel campione selezionato (38).

    Conclusione e raccomandazioni

    Conclusione

    38.

    L’insieme degli elementi probatori di audit indica che i conti dei FES, relativi all’esercizio finanziario chiuso al 31 dicembre 2018, presentano fedelmente, sotto tutti gli aspetti rilevanti, la posizione finanziaria di questi ultimi, i risultati delle loro operazioni, i flussi di cassa e le variazioni dell’attivo netto per l’esercizio chiuso in tale data, conformemente al regolamento finanziario e alle norme contabili adottate dal contabile.

    39.

    Nel complesso, dagli elementi probatori di audit risulta che, per l’esercizio chiuso al 31 dicembre 2018:

    a)

    le entrate dei FES non sono inficiate da un livello di errore rilevante;

    b)

    le operazioni di pagamento dei FES sono inficiate da un livello di errore rilevante (cfr. paragrafi 17-22). Dalla verifica delle operazioni eseguita dalla Corte, una volta integrati i risultati aggiustati dello studio sul TER, emerge che il livello di errore stimato è del 5,2 % (cfr. allegato I ).

    Raccomandazioni

    40.

    L’ allegato III mostra le risultanze dell’esame svolto dalla Corte sul seguito dato alle sei raccomandazioni da essa espresse nella relazione annuale sull’esercizio 2015 (39): la DG DEVCO aveva pienamente attuato (40) le raccomandazioni 2, 3, 4 e 6 e attuato per la maggior parte degli aspetti la raccomandazione 5. La raccomandazione 1 non è più applicabile, dato che la DG DEVCO ha deciso di migliorare la qualità dei propri audit e delle verifiche sulle spese modificando i mandati degli audit in modo che autorizzino l’uso di griglie di qualità.

    41.

    Alla luce di questo esame, nonché delle constatazioni e conclusioni per l’esercizio 2018, la Corte raccomanda alla Commissione, entro il 2020, di:

    Raccomandazione 1

    adottare misure per rendere più stringente l’obbligo per le organizzazioni internazionali di trasmettere alla Corte, su sua richiesta, qualsiasi documento o informazione di cui necessiti per assolvere le proprie funzioni, come sancito dal TFUE (cfr. paragrafo 19);

    Raccomandazione 2

    migliorare la metodologia e il manuale sullo studio sul TER in modo che forniscano istruzioni più esaurienti sulle questioni segnalate nella presente relazione e che quindi tale studio offra un adeguato supporto metodologico alla DG DEVCO per la valutazione dei rischi ai fini della formulazione delle riserve (cfr. paragrafi 29-34).

    Capitolo III — Performance

    42.

    Le verifiche in loco hanno consentito alla Corte non solo di esaminare la regolarità delle operazioni, ma anche di formulare osservazioni su aspetti relativi alla performance connessi alle operazioni selezionate.

    43.

    Nel verificare l’esistenza dei beni acquistati durante i controlli in loco, gli auditor della Corte hanno constatato casi in cui tali beni erano stati usati efficacemente e avevano contribuito al conseguimento degli obiettivi dei progetti. Hanno rilevato però anche riscontrato casi in cui l’efficacia e l’efficienza dell’azione erano state compromesse perché i beni/impianti acquistati non erano stati usati come previsto.

    Riquadro 8

    Esempi di osservazioni relative alla performance

    a)   Uso efficace ed efficiente dei beni/impianti acquistati

    A Santa Lucia, la Commissione ha stipulato un contratto per la fornitura di attrezzature ospedaliere e relativi servizi. Durante la visita in loco, gli auditor della Corte hanno constatato che i beni selezionati erano stati consegnati, erano adeguatamente gestiti ed utilizzati per le finalità previste, contribuendo così al conseguimento degli obiettivi dell’azione, per cui l’utilità per i beneficiari finali era evidente.

    b)   Sostenibilità dei progetti a rischio

    La Commissione ha stipulato un contratto di lavori per la costruzione di un impianto di desalinizzazione a Gibuti. Durante il controllo in loco, gli auditor della Corte hanno rilevato che l’area originariamente destinata al progetto era stata notevolmente ridotta e che nelle immediate vicinanze dell’impianto in questione erano stati invece costruiti un nuovo porto ed una base militare. I lavori di costruzione e la conseguente attività del porto e della base militare potrebbero influire sulle correnti marine e sulla qualità dell’acqua, nonché sull’ubicazione dei punti di prelievo idrico. Tutti questi fattori potrebbero avere un impatto significativo sull’operatività dell’impianto di desalinizzazione, compromettendone la sostenibilità a lungo termine.

    c)   Beni/impianti acquistati e non utilizzati

    La Commissione ha firmato un accordo di contributo con una organizzazione internazionale per sostenere la gestione delle finanze pubbliche in Giamaica. L’organizzazione internazionale ha attuato l’intero progetto attraverso i propri partner. Durante il controllo in loco nel 2019, gli auditor della Corte hanno osservato che uno dei due server acquistati agli inizi del 2017 per il progetto erano stati installati in un ufficio che non era utilizzato al momento dell’audit. Il secondo server era ancora nella scatola originale quasi due anni dopo la consegna.

    Ad Haiti, la Commissione ha stipulato una convenzione di sovvenzione con una organizzazione non governativa (ONG) per un progetto finalizzato alla realizzazione di impianti idrici e fognari. Quando gli auditor hanno verificato il bagno pubblico costruito grazie alla sovvenzione, hanno constatato che le toilette non funzionavano adeguatamente e che alcune di esse non erano aperte per l’utilizzo.

    d)   Mancato rispetto del principio di economia

    In Mozambico, la Commissione ha stipulato un contratto di sovvenzione con una organizzazione internazionale per migliorare l’accesso ai generi alimentari e l’alimentazione. Una delle voci selezionate per l’audit era un pagamento per uno sceneggiato radiofonico destinato a promuovere un profondo rinnovamento dei comportamenti. L’importo era stato imputato sulla base di un accordo inter-agenzia tra l’organizzazione internazionale ed una organizzazione collegata della stessa famiglia, in base al quale la prima accettava di versare all’organizzazione sorella un contributo di 180 000  EUR. Gli auditor della Corte hanno rilevato che tale somma non era stata stabilita sulla base di un’analisi dei costi, bensì decisa arbitrariamente dalle due organizzazioni internazionali sulla base dei finanziamenti UE disponibili.


    (1)  Cfr. gli articoli 43, 48-50 e 58 del regolamento (UE) 2015/323 del Consiglio, del 2 marzo 2015, recante il regolamento finanziario per l’11° Fondo europeo di sviluppo (GU L 58 del 3.3.2015, pag. 17).

    (2)  Nel 2012, un accordo tripartito tra la BEI, la Commissione e la Corte (articolo 134 del regolamento (CE) n. 215/2008 del Consiglio, del 18 febbraio 2008, recante il regolamento finanziario per il 10° Fondo europeo di sviluppo (GU L 78 del 19.3.2008, pag. 1)] ha stabilito le norme relative all’audit di tali operazioni da parte della Corte. La dichiarazione di affidabilità della Corte non riguarda il Fondo investimenti.

    (3)  Ad eccezione del 5 % della spesa FES 2018 gestita dalla direzione generale per la Protezione civile e le operazioni di aiuto umanitario europee (DG ECHO).

    (4)  Quali contratti per opere/forniture/servizi, sovvenzioni, sostegno al bilancio e programmi a preventivo.

    (5)  GU L 210 del 6.8.2013, pag. 1.

    (6)  Tra il 2013 e il 2015, i fondi sono stati impegnati attraverso un «meccanismo di transizione» per garantire la disponibilità di fondi in attesa della ratifica dell’undicesimo FES.

    (7)  Compresi 1 139 milioni di EUR gestiti dalla BEI.

    (8)  Include la dotazione iniziale dell’8°, 9°, 10° e 11° FES, cofinanziamenti, interessi, risorse varie e trasferimenti da FES precedenti.

    (9)  In percentuale delle risorse.

    (10)  Gli importi negativi corrispondono a disimpegni.

    (11)  Gli impegni globali si riferiscono alle decisioni di finanziamento.

    (12)  Gli impegni specifici riguardano i singoli contratti.

    (13)  Impegni netti dopo i disimpegni. Pagamenti netti dopo i recuperi.

    (14)  Tale target riguardava sia l’intera area di competenza della DG DEVCO sia specificamente i FES.

    (15)  Conformemente agli articoli 43, 48-50 e 58 del regolamento finanziario applicabile all’undicesimo FES, la presente dichiarazione di affidabilità non copre le risorse dei FES gestite dalla BEI.

    (16)  Cfr. articolo 39 del regolamento (UE) 2018/1877.

    (17)  Cfr. articolo 38 del regolamento (UE) 2018/1877.

    (18)  Angola, Barbados, Botswana, Burkina Faso, Ciad, Gibuti, Etiopia, Guinea, Haiti, Giamaica, Kenya, Madagascar, Malawi, Mozambico, Niger, Sierra Leone, Sudan, Tanzania e Zimbabwe.

    (19)  DG DEVCO: 124 pagamenti; ECHO: 1 pagamento per aiuti umanitari.

    (20)  Ogni anno la DG DEVCO commissiona uno studio sul TER per stimare il livello degli errori sfuggiti a tutti i controlli di gestione, al fine di prevenire, individuare e correggere gli errori per l’intero ambito di propria competenza. Lo studio sul TER non costituisce un incarico di assurance o un audit; è basato sulla metodologia e sul manuale sul TER fornito dalla DG DEVCO.

    (21)  Le analisi della Corte sugli studi sul TER mostrano che la metodologia adottata, confrontata con quella applicata dalla Corte stessa, prevede molti meno controlli in loco (fino a nove) e ammette un esame meno esteso delle procedure di appalto. Pertanto, quest’anno le risultanze dello studio sul TER sono state oggetto di un aggiustamento per tener conto del grado di inosservanza delle norme sugli appalti pubblici. Tale aggiustamento è stato basato sulle constatazioni della Corte per i FES ai fini della dichiarazione di affidabilità (DAS) per gli esercizi 2014-2017.

    (22)  L’errore è stimato sulla base di un campione rappresentativo. La cifra indicata è la stima migliore. La Corte stima, con un livello di affidabilità del 95 %, che il livello di errore nella popolazione si collochi tra l’1,2 % e il 9,1 % (rispettivamente, il limite inferiore e quello superiore del tasso di errore).

    (23)  Quali ad esempio contratti di lavori/forniture/servizi.

    (24)  Articolo 287 del trattato sul funzionamento dell’Unione europea. «[…] le persone fisiche o giuridiche che ricevono contributi a carico del bilancio […] trasmettono alla Corte dei conti, a sua richiesta, i documenti e le informazioni necessari all’espletamento delle sue funzioni».

    (25)  Parere n. 10/2018 della Corte dei conti europea sulla proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che istituisce lo strumento di vicinato, cooperazione allo sviluppo e cooperazione internazionale, paragrafo 18.

    (26)  Per meno di 0,1 punti percentuali (1 caso), è stata la stessa Commissione a commettere l’errore, e per 2,5 punti percentuali (11 casi), l’errore è stato commesso dai beneficiari.

    (27)  Tali errori hanno inciso per 1,7 punti percentuali sul livello di errore stimato.

    (28)  I pagamenti per il sostegno al bilancio finanziati dai FES nel 2018 sono ammontati a 796 milioni di EUR.

    (29)  I FES e il bilancio generale dell’UE.

    (30)  2016: 1,7 %; 2017: 1,18 % e 2018: 0,85 %.

    (31)  Nello studio 2018, il lavoro sul campo nel paese di attuazione del progetto è stato svolto solo per 5 delle 219 operazioni sottoposte a verifica.

    (32)  Il lavoro sul TER non ha sufficientemente preso in considerazione alcuni aspetti delle procedure d’appalto, quali le ragioni per cui alcune offerte sono state scartate o la conformità delle offerte prescelte a tutti i criteri di selezione e aggiudicazione, né ha verificato le procedure adottate per gli inviti a presentare proposte o le motivazioni alla base delle aggiudicazioni dirette.

    (33)  Il metodo ad hoc per la stima del TER ammette un ampio margine di discrezionalità nella stima dei singoli errori (ad esempio, per quanto riguarda i documenti mancanti e la validità delle ragioni che giustificano la mancanza di documenti).

    (34)  Cfr. relazione annuale della Corte sui FES per l’esercizio 2017, paragrafi 34-38.

    (35)  Cfr. relazione annuale di attività 2018 della DG DEVCO, pag. 69.

    (36)  Si tratta della migliore stima conservativa dell’importo delle spese autorizzate durante l’esercizio che però non sono conformi alle disposizioni contrattuali o normative applicabili al momento dell’esecuzione del pagamento.

    (37)  Cfr. relazione annuale di attività 2018 della DG DEVCO, pag. 69.

    (38)  Gli auditor della Corte hanno verificato 12 ordini di riscossione per un valore di 10,5 milioni di EUR, pari al 58 % della popolazione totale (18,2 milioni di EUR).

    (39)  Per la verifica del seguito dato, la Corte ha scelto quest’anno la relazione sull’esercizio 2015, in quanto si presume che il lasso di tempo trascorso sia stato sufficiente per consentire alla Commissione di attuare le raccomandazioni della Corte.

    (40)  Lo scopo di questo follow up era di verificare se, a seguito delle raccomandazioni della Corte, erano state adottate misure correttive e non di valutare l’efficacia della loro attuazione.


    ALLEGATO I

    RISULTATI DELLA VERIFICA DELLE OPERAZIONI PER I FONDI EUROPEI DI SVILUPPO

     

    2018

    2017

    DIMENSIONE E STRUTTURA DEL CAMPIONE

    Totale operazioni

    139

    142

    IMPATTO STIMATO DEGLI ERRORI QUANTIFICABILI

    Livello di errore stimato

    5,2 %

    4,5 %

    Limite superiore dell’errore (LSE)

    9,1 %

     

    Limite inferiore dell’errore (LIE)

    1,2 %

     


    ALLEGATO II

    PAGAMENTI FES ESEGUITI NEL 2018 PER REGIONE PRINCIPALE

    Pagamenti dei fondi europei di sviluppo — Africa

    Image 5

    Fonte:

    sfondo della mappa © OpenStreetMap; contributi sotto licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo 2.0 Generico (CC BY-SA 2.0) e Corte dei conti europea, sulla base dei conti consolidati dell’ottavo, nono, decimo e undicesimo FES per l’esercizio 2018.

    Pagamenti dei fondi europei di sviluppo — Caraibi e Pacifico

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    sfondo della mappa © OpenStreetMap; contributi sotto licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo 2.0 Generico (CC BY-SA 2.0) e Corte dei conti europea, sulla base dei conti consolidati dell’ottavo, nono, decimo e undicesimo FES per l’esercizio 2018.

    ALLEGATO III

    SEGUITO DATO ALLE RACCOMANDAZIONI FORMULATE IN PRECEDENZA PER I FONDI EUROPEI DI SVILUPPO

    Esercizio

    Raccomandazione della Corte

    Analisi della Corte sui progressi compiuti

    Attuata integralmente

    In corso di attuazione

    Non attuata

    Non applicabile

    Elementi probatori insufficienti

    Per la maggior parte degli aspetti

    Per alcuni aspetti

    2015

    Raccomandazione 1: estendere l’utilizzo della griglia di qualità a audit e verifiche delle spese commissionati direttamente dai beneficiari;

     

     

     

     

    x

     

    Raccomandazione 2: modificare il mandato degli audit e delle verifiche delle spese al fine di ottenere tutte le pertinenti informazioni sull’effettivo lavoro svolto, necessarie per valutarne la qualità utilizzando la nuova griglia di qualità;

    x

     

     

     

     

     

    Raccomandazione 3: valutare i costi e i benefici del miglioramento del monitoraggio degli audit e delle verifiche delle spese commissionati direttamente dai beneficiari includendoli nella nuova applicazione di audit;

    x

     

     

     

     

     

    Raccomandazione 4: comminare adeguate sanzioni alle entità che non rispettano l’obbligo di fornire documentazione giustificativa fondamentale ai fini dell’audit della Corte;

    x

     

     

     

     

     

    Raccomandazione 5: per i pagamenti nell’ambito della gestione indiretta con paesi beneficiari, i) corroborare la dichiarazione di affidabilità con gli elementi probatori maggiormente attendibili dal punto di vista statistico e ii) distinguere tra forme di aiuto aventi differenti profili di rischio, così come avvenuto per i pagamenti nell’ambito della gestione diretta;

     

    x

     

     

     

     

    Raccomandazione 6: rivedere la stima della propria “capacità correttiva” futura escludendo dal calcolo: i) i recuperi di prefinanziamenti non spesi e interessi maturati, e ii) gli annullamenti di ordini di riscossione precedentemente emessi.

    x

     

     

     

     

     


    RISPOSTE DELLA COMMISSIONE ALLA RELAZIONE ANNUALE DELLA CORTE DEI CONTI EUROPEA SULLE ATTIVITÀ FINANZIATE DALL’OTTAVO, NONO, DECIMO E UNDICESIMO FONDO EUROPEO DI SVILUPPO (FES) PER L’ESERCIZIO FINANZIARIO 2018

    Capitolo II — Dichiarazione di affidabilità della Corte relativa ai FES

    Riquadro 6 — Scarsa cooperazione da parte delle organizzazioni internazionali

    La Commissione ha contattato le organizzazioni internazionali in questione a tutti i livelli al fine di agevolare la fornitura dei documenti giustificativi richiesti dalla Corte dei conti europea e sta attualmente analizzando i casi specifici da essa sollevati.

    La Commissione introdurrà un sistema per stabilire un contatto immediato con le organizzazioni internazionali a livello centrale ogniqualvolta le loro operazioni siano incluse in un campione della Corte dei conti europea.

    Relazioni annuali di attività e altre disposizioni in materia di governance

    27.

    Per quanto riguarda il sistema di controllo della DG DEVCO, a fine marzo 2018 è stata adottata la versione riveduta del mandato per le verifiche della spesa, che dovrebbe contribuire a una migliore esecuzione delle verifiche ex ante.

    28.

    Lo studio sul TER è uno dei diversi elementi del processo di ottenimento della garanzia. La Commissione conosce bene i limiti osservati dalla Corte e ne tiene conto nella valutazione dei punti di forza e di debolezza del proprio sistema di gestione. Tutti questi elementi, considerati nel loro insieme, garantiscono che la relazione annuale di attività della DG DEVCO presenti un quadro fedele delle informazioni sulla gestione.

    30.

    Per quanto riguarda il manuale sul TER, il livello di dettaglio del manuale e della metodologia deve trovare un equilibrio tra l’esaustività e la flessibilità. Al fine di mantenere una certa flessibilità nella definizione del mandato specifico, lo studio sul TER viene commissionato ogni anno. In quella fase è possibile tener conto delle constatazioni e delle raccomandazioni della Corte.

    31.

    Le differenze in termini di errori quantificabili individuate dalla Corte comporteranno effettivamente un aumento del tasso di errore residuo. Tale aumento è tuttavia imputabile prevalentemente a un’unica operazione che la Commissione ritiene sia stata attuata in circostanze eccezionali. La Commissione non condivide la conclusione della Corte su questo caso specifico.

    32.

    L’approccio è immutato rispetto all’anno precedente. Gli errori individuati in una relazione sul lavoro di controllo precedente su cui si era fatto pieno affidamento non sono estrapolati se è provato che la Commissione ha emesso ordini di riscossione ad essi correlati o che ha adeguato il pagamento finale relativo all’azione sulla base dell’importo non ammissibile rilevato.

    Fa parte del lavoro del contraente esercitare il suo giudizio professionale per determinare quando e in quale misura sia consentito o necessario procedere all’estrapolazione delle constatazioni.

    34.

    La Commissione studierà modalità per introdurre orientamenti più completi.

    Gli sforzi di verifica non sono ridotti nemmeno per altri ambiti che non sono oggetto della riserva. Nella descrizione della riserva si spiega che, sebbene essa si riferisca soltanto alle sovvenzioni in regime di gestione diretta, saranno portate avanti anche le azioni relative agli altri settori di spesa.

    Conclusione e raccomandazioni

    Raccomandazione 1 (organizzazioni internazionali)

    La Commissione accoglie la raccomandazione e introdurrà un sistema per stabilire un contatto immediato con le organizzazioni internazionali a livello centrale ogniqualvolta le loro operazioni siano incluse in un campione della Corte dei conti europea.

    Raccomandazione 2 (metodologia e manuale sullo studio sul TER)

    La Commissione accoglie la raccomandazione e studierà modalità per introdurre orientamenti più completi.

    Capitolo III — Performance

    Riquadro 8 Esempi di osservazioni relative alla performance

    b)

    Sostenibilità dei progetti a rischio: al fine di garantire la fattibilità del progetto, la Commissione sta pianificando un audit e una valutazione tecnici per valutare lo stato di avanzamento del progetto e individuare i rischi potenziali. La Commissione assicura inoltre un attento monitoraggio con tutte le parti interessate.

    c)

    Beni/impianti acquistati e non utilizzati: la Commissione esaminerà entrambi i casi e controllerà la situazione relativa all’utilizzo delle apparecchiature e degli impianti corrispondenti.

    d)

    Mancato rispetto del principio di economia: la Commissione desidera sottolineare che il contributo è stato concordato in un contratto stipulato tra le due OI e che i pagamenti sono stati eseguiti nel rispetto delle disposizioni contrattuali. La relazione sui progressi realizzati conferma, sulla base dell’analisi di società indipendenti attive nel campo della ricerca mediatica, i risultati positivi conseguiti dallo sceneggiato.


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