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Document 52018JC0017

    COMUNICAZIONE CONGIUNTA AL PARLAMENTO EUROPEO E AL CONSIGLIO Elementi per una strategia dell'Unione europea contro le armi da fuoco, le armi leggere e le armi di piccolo calibro illegali e le relative munizioni "Mettere in sicurezza le armi, proteggere i cittadini"

    JOIN/2018/17 final

    Bruxelles, 13.6.2018

    JOIN(2018) 17 final

    COMUNICAZIONE CONGIUNTA AL PARLAMENTO EUROPEO E AL CONSIGLIO

    Elementi per una strategia dell'Unione europea contro le armi da fuoco, le armi leggere e le armi di piccolo calibro illegali e le relative munizioni
    "Mettere in sicurezza le armi, proteggere i cittadini"


    1.Introduzione

    Le armi da fuoco e le armi leggere e di piccolo calibro (small arms and light weapons - SALW) illegali contribuiscono da tempo all’instabilità e alla violenza nell’Unione europea, nel suo immediato vicinato e nel resto del mondo. Le armi illegali alimentano il terrorismo e i conflitti in tutto il mondo ostacolando lo sviluppo nell’Unione e la gestione delle crisi, nonché gli sforzi umanitari e per la stabilizzazione in parti del vicinato dell’Unione e in Africa. Nell’Unione le armi da fuoco illegali hanno un chiaro impatto sulla sicurezza interna in quanto alimentano la criminalità organizzata e forniscono ai terroristi i mezzi per compiere attentati sul territorio europeo.

    Secondo la relazione del segretario generale delle Nazioni Unite sul commercio illegale di armi leggere e di piccolo calibro in tutti i suoi aspetti, pubblicata nel 2016 1  , il numero delle guerre civili nel mondo sarebbe triplicato nel decennio precedente. I conflitti armati, spesso alimentati dalla proliferazione delle SALW illegali, sono uno dei principali motivi per cui quasi 800 milioni di persone nel mondo non dispongono di cibo a sufficienza.

    Le armi da fuoco illegali agevolano il traffico di stupefacenti e la tratta di esseri umani attraverso l’intimidazione e la sopraffazione, alimentano i conflitti tra bande urbane rivali e rafforzano i terroristi. Gli attentati terroristici in Europa hanno messo in luce il legame tra la criminalità organizzata e il terrorismo, in particolare il traffico di armi da fuoco, e indicano in modo chiaro la presenza di una minaccia multidimensionale che coinvolge vari settori della criminalità. Nella valutazione della minaccia rappresentata dalla criminalità organizzata e dalle forme gravi di criminalità (Serious and Organised Crime Threat Assessment - SOCTA), pubblicata da Europol nel 2017 2  , si osservava che i recenti attentati terroristici perpetrati da terroristi jihadisti sia nell’Unione europea sia altrove con armi da fuoco detenute illegalmente avevano dimostrato le conseguenze micidiali di tale traffico.

    Nel 2005 il Consiglio europeo ha adottato la strategia dell’UE volta a combattere l’accumulazione e il traffico illeciti di armi leggere e di piccolo calibro (SALW) e relative munizioni 3 a sostegno del programma d’azione delle Nazioni Unite per prevenire, combattere e sradicare il commercio illegale di armi leggere e di piccolo calibro in tutti i suoi aspetti, adottato il 20 luglio 2001 4 . Nel 2015 l’Agenda europea sulla sicurezza 5  della Commissione ha indicato il traffico illegale di armi da fuoco tra le priorità nell’ambito dell’obiettivo generale consistente nel contrastare le attività dei terroristi e dei gruppi dediti alle forme gravi di criminalità organizzata. Ad essa hanno fatto seguito un piano d’azione dell’UE contro il traffico e l’uso illecito di armi da fuoco ed esplosivi 6  e una revisione del quadro normativo dell’Unione sull’acquisizione e sulla detenzione legali di armi da fuoco 7 .

    Onde intensificare gli sforzi a livello internazionale per prevenire, combattere e sradicare il commercio illegale delle SALW in tutti i suoi aspetti, la presente comunicazione congiunta della Commissione e dell’alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza presenta gli elementi per una revisione della strategia sulle SALW, tenendo conto dell’evoluzione del contesto di sicurezza, dei principi guida della strategia globale dell’Unione europea del 2016 8 , degli sviluppi in materia di controllo delle armi convenzionali - quali l’entrata in vigore del trattato sul commercio delle armi (Arms Trade Treaty - ATT) nel dicembre 2014 9  e delle azioni intraprese per dare attuazione all’agenda europea sulla sicurezza del 2015, al fine di progredire sulla strada di un’autentica ed efficace Unione della sicurezza.

    La finalità della revisione di tale strategia è quella di guidare un’azione europea integrata, collettiva e coordinata onde prevenire e tenere a freno l’acquisizione illegale delle SALW e delle relative munizioni da parte di terroristi, criminali comuni e altri attori non autorizzati e promuovere la rendicontabilità e la responsabilità per quanto riguarda il loro commercio legale.

    Il commercio delle armi da fuoco a uso civile è disciplinato a livello dell’Unione 10 ; per quanto riguarda invece l’esportazione delle SALW, considerate materiale bellico, gli Stati membri allineano la propria posizione nell’ambito della politica estera e di sicurezza comune (PESC) 11 . La distinzione giuridica tra armi da fuoco a uso civile e armi da fuoco di tipo militare diventa irrilevante quando tali armi sono sviate nel circuito illegale. Per affrontare tale minaccia in modo esauriente la presente comunicazione si riferisce sia alle armi da fuoco a uso civile che a quelle di tipo militare.

    Le armi da guerra hanno un ruolo indispensabile nel preservare la sicurezza, la libertà e la pace purché siano utilizzate in modo conforme al diritto internazionale, compresi la normativa in materia di diritti umani e il diritto internazionale umanitario; ma le armi da guerra sono anche in grado per definizione di provocare morte e distruzione. A causa di tale ambivalenza i governi che controllano tali armi devono garantire che esse siano scambiate in maniera responsabile e affidabile e impedire che cadano nelle mani di terroristi, criminali e altre persone non autorizzate in violazione degli embargo sulle armi e delle norme d’uso.

    Ai fini della presente comunicazione il termine SALW 12 è utilizzato in riferimento alle armi di tipo militare, mentre il termine “arma da fuoco” 13 è espressamente usato per includere le armi da fuoco a uso civile.

    2.Lotta alle armi da fuoco e alle SALW illegali: obiettivi e azioni

    Per contrastare efficacemente lo sviamento e la produzione e il commercio illegali delle armi da fuoco/SALW e delle relative munizioni è necessario che norme e leggi siano definite, attuate, applicate e comunicate dalle amministrazioni pubbliche e dai diversi attori a livello nazionale, regionale e mondiale. A tal fine sono necessarie misure che abbraccino tutte le fasi del ciclo di vita delle armi da fuoco/SALW e delle relative munizioni: la fabbricazione, l’esportazione, lo stoccaggio e lo smaltimento.

    In linea con la strategia globale per la politica estera e di sicurezza dell’Unione europea e con i suoi principi 14 nonché con l’agenda europea sulla sicurezza, l’Unione europea si sforza di mantenere e proteggere un ambiente di pace e di sicurezza per i propri cittadini, di sostenere la sicurezza e promuovere lo sviluppo nei paesi vicini e nel resto del mondo. A tal fine la presente strategia è improntata ai principi seguenti:

    ·l’unità, adottando un approccio comune e coordinato nelle politiche esterne tra gli Stati membri e l’Unione nonché tra le politiche interne e quelle esterne;

    ·la promozione della cooperazione e del partenariato a tutti i livelli;

    ·l’assunzione di responsabilità in relazione alle regioni prioritarie, in particolare quelle che potrebbero rappresentare una minaccia alla sicurezza dell’Unione e che sono più suscettibili di trarre giovamento dall’azione dell’Unione;

    ·la promozione di un ordine mondiale cooperativo e fondato sulle regole, con il multilateralismo come principio fondamentale e l’ONU come elemento cardine e basato sul rispetto del diritto internazionale, compresi la normativa in materia di diritti umani e il diritto internazionale umanitario, al fine di creare un mondo pacifico e sostenibile;

    ·l’inclusione degli aspetti di genere e di diversità nei progetti e nelle azioni per il controllo delle SALW.

    2.1    Rafforzamento del quadro normativo per controllare le armi da fuoco e le SALW illegali

    2.1.1.    Programma d’azione delle Nazioni Unite sulle SALW e strumento internazionale per il rintracciamento

    Il programma d’azione dell’ONU sulle SALW (UNPoA) 15 continua a costituire uno strumento completo, essendo l’unico quadro universale per affrontare la minaccia rappresentata dalle SALW illegali. Lo strumento internazionale per il rintracciamento 16 è uno strumento politicamente vincolante che traccia le prescrizioni e costituisce uno standard mondiale in fatto di marcatura, registrazione e rintracciamento delle SALW. L’obiettivo principale della revisione della strategia dell’Unione resta quello di dare piena ed efficace attuazione all’UNPoA e allo strumento internazionale per il rintracciamento a livello nazionale, regionale e mondiale. La presente comunicazione propone pertanto misure atte a migliorare l’attuazione dell’UNPoA a livello nazionale e regionale nell’Unione; propone inoltre misure di cooperazione e di assistenza in altre regioni del mondo e a livello mondiale.

    Azione

    ·L’Unione continuerà a sostenere la cooperazione e l’assistenza per l’attuazione dell’UNPoA ponendo l’accento sulla cooperazione regionale, nonché a partecipare al coordinamento con gli altri donatori e a sostenere tale coordinamento. Tale sostegno comprende la raccolta e la distruzione delle SALW e delle munizioni in eccedenza, la sicurezza fisica e la gestione delle scorte delle SALW e delle relative munizioni, lo sviluppo di capacità per la marcatura, la registrazione e il rintracciamento, lo sviluppo di capacità in fatto di controllo dell’esportazione di armi, lo sviluppo di capacità in fatto di contrasto del traffico illegale e il sostegno al monitoraggio degli embarghi e al rintracciamento delle armi sviate.

    Prossime tappe

    ·I nuovi progetti nell’ambito dell’UNPoA terranno conto di un’analisi e di una valutazione globale da parte dell’alto rappresentante dell’impatto e dell’efficacia dimostrata tra il 2005 e il 2017 dai progetti di controllo delle SALW previsti dalla strategia sulle SALW del 2005.

    2.1.2    Trattato sul commercio delle armi

    Il trattato sul commercio delle armi (Arms Trade Treaty - ATT) 17 stabilisce norme internazionali del più alto standard possibile per disciplinare o migliorare la regolamentazione del commercio internazionale di armi convenzionali (comprese le SALW) e mira a prevenire e sradicare il commercio illegale di armi convenzionali e a impedirne lo sviamento.

    Azione

    ·Il Consiglio è invitato a continuare a sostenere l’universalizzazione e l’attuazione dell’ATT.

    2.1.3    Protocollo delle Nazioni Unite sulle armi da fuoco

    L’obiettivo del protocollo delle Nazioni Unite sulle armi da fuoco 18 è agevolare e rafforzare la cooperazione al fine di prevenire, combattere e sradicare la fabbricazione e il traffico illegali delle armi da fuoco. La Commissione ha negoziato e firmato tale protocollo a nome dell’Unione nel 2002. Dopo avere adottato norme più rigorose sui trasferimenti di armi da fuoco a uso civile sia all’interno dell’Unione che al di fuori del suo territorio, l’Unione è riuscita a ratificare il protocollo nel 2014 19 .

    Azione

    ·L’Unione continuerà a sostenere l’attuazione del protocollo delle Nazioni Unite sulle armi da fuoco e del suo meccanismo di revisione e a rafforzare la capacità dei paesi e delle sottoregioni partner di attuare controlli efficaci sulle armi da fuoco in linea con il protocollo. In particolare la Commissione esorta gli Stati membri a dare piena attuazione alla sua raccomandazione del 17 aprile 2018 sull’adozione di disposizioni immediate miranti a migliorare la sicurezza delle misure di esportazione, importazione e transito delle armi da fuoco, loro parti e componenti essenziali e munizioni 20 .

    2.1.4    Obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite

    La diffusione illegale e incontrollata delle SALW minaccia di alimentare e prolungare i conflitti armati e la violenza armata pregiudicando la buona governance, l’ordine pubblico, l’accesso all’istruzione, alle cure sanitarie e alla giustizia e altri diritti civili. I legami tra la violenza armata, i conflitti e lo scarso sviluppo sono assodati. Con l’obiettivo 16.4 di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite 21  gli Stati si sono impegnati a ridurre in maniera significativa entro il 2030 i flussi finanziari illeciti e i flussi di armi illegali, a incrementare il recupero e la restituzione dei beni rubati e a combattere tutte le forme di criminalità organizzata. La strategia dovrebbe pertanto mirare a ridurre e a prevenire le conseguenze negative in termini di sviluppo sostenibile del traffico illegale delle SALW e delle relative munizioni.

    Azione

    ·L’Unione contribuirà allo sforzo teso al conseguimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’ONU, compreso l’obiettivo 16.4 (riduzione significativa dei flussi illegali di armi entro il 2030), aiutando gli Stati e le regioni a formulare e applicare indicatori a livello nazionale e regionale.

    2.1.5     Rafforzamento delle norme dell’Unione europea

    Al di là delle norme attualmente in vigore nell’Unione il Consiglio è invitato a considerare l’adozione di una nuova decisione che migliori la tracciabilità delle SALW, a migliorare la documentazione sull’uso finale nell’ambito del controllo delle esportazioni di SALW e a scambiare informazioni sullo sviamento delle armi. L’Unione continuerà inoltre a proporre una clausola standard sul controllo delle SALW nei propri accordi commerciali e di partenariato con i paesi terzi. Tale clausola potrebbe essere aggiornata in linea con la nuova strategia.

    Azione

    ·L’Unione continuerà a introdurre una clausola standard sul controllo delle SALW nei propri accordi commerciali e di partenariato con i paesi terzi.

    Prossime tappe

    ·Il Consiglio è invitato a considerare una decisione sulla marcatura di tutte le SALW per migliorarne la tracciabilità;

    ·come richiesto dalla direttiva 91/477/CEE 22 , la Commissione adotterà un atto delegato riguardo allo scambio elettronico di informazioni sulle autorizzazioni per il trasferimento di armi da fuoco a uso civile in un altro Stato membro e istituirà un sistema elettronico che consenta agli Stati membri di scambiare tali informazioni.

    2.2    Attuazione delle norme relative alle diverse fasi del ciclo di vita delle armi da fuoco/SALW

    2.2.1    Controllo della fabbricazione delle armi da fuoco e delle SALW

    Nell’Unione la fabbricazione delle armi da fuoco e delle SALW e delle relative parti, accessori e munizioni è ben disciplinata e le norme riguardanti lo stoccaggio delle SALW e delle loro munizioni sono state concepite per minimizzare i rischi di sviamento.

    Sviluppi nella concezione delle armi da fuoco e delle SALW quali la diffusione dei telai in polimero e la progettazione modulare rischiano di compromettere lo strumento internazionale per il rintracciamento, che rappresenta il punto di riferimento mondiale per la marcatura delle SALW: occorre pertanto adoperarsi per aggiornare tale strumento alla luce di tale evoluzione.

    L’Unione incoraggia e sostiene la ricerca e lo sviluppo delle tecnologie e delle caratteristiche di progettazione in grado di ridurre il rischio che le armi da fuoco, le SALW e le relative munizioni siano oggetto di sviamento, traffico e uso non autorizzato; essa promuove l’applicazione di nuove tecnologie per accrescere l’efficacia in fatto di gestione delle scorte, controllo dell’uso, marcatura, etichettatura, registrazione e rintracciamento delle SALW.

    Azioni

    ·L’Unione continuerà ad affrontare il problema della fabbricazione illegale di armi da fuoco e di munizioni. I metodi di tale fabbricazione illegale sono in continua evoluzione e possono essere facilitati dall’uso di parti stampate in 3D. Tali metodi includono la riattivazione illecita delle armi da fuoco disattivate, la produzione artigianale e la conversione illecita di armi d’allarme o da segnalazione concepite per sparare a salve o di pistole o fucili flobert, la conversione illecita di munizioni e l’uso illecito di attrezzature da ricarica. La Commissione sorveglierà attentamente l’attuazione del futuro atto di esecuzione volto a stabilire le specifiche tecniche delle armi d’allarme o da segnalazione per l’applicazione della direttiva 91/477/CEE relativa al controllo dell’acquisizione e della detenzione di armi 23 ;

    ·poiché la marcatura e l’accurata registrazione delle armi sono essenziali ai fini del loro efficace rintracciamento, l’Unione continuerà ad appoggiare la piena attuazione dello strumento internazionale per il rintracciamento.

    Prossime tappe

    ·A livello mondiale, onde mantenere ed accrescere l’efficacia dello strumento internazionale per il rintracciamento, l’Unione e i suoi Stati membri si attiveranno proponendo l’esame di un allegato a tale strumento che tenga conto degli sviluppi in fatto di concezione delle SALW, quali l’architettura modulare e i telai in polimero;

    ·l’Unione si avvarrà degli strumenti pertinenti per sostenere la ricerca e lo sviluppo di una tecnologia affidabile ed efficiente sotto il profilo dei costi, atta a rendere sicure le SALW e le relative munizioni e a ridurre il rischio di sviamento.

    2.2.2    Controlli sull’esportazione delle SALW e delle relative munizioni

    L’Unione e i suoi Stati membri sostengono l’attuazione e l’universalizzazione del trattato sul commercio delle armi. Partendo dall’attuazione di tale trattato, l’Unione combatte lo sviamento delle armi sostenendo le capacità per l’identificazione dei punti di sviamento mediante il rintracciamento, utilizzando meglio i sistemi per lo scambio di informazioni e attenuando i rischi di ulteriore sviamento mediante la riduzione delle possibilità di approvvigionamento per gli individui e le entità che, nell’ambito dei controlli sulle esportazioni di armi, sono stati individuati come responsabili di tale pratica.

    L’intermediazione non regolamentata continua a essere una fonte di sviamento delle SALW. La natura transnazionale delle attività di intermediazione richiede una cooperazione a livello internazionale.

    Azioni

    ·L’Unione continuerà a promuovere controlli responsabili ed efficaci delle esportazioni di armi nei paesi vicini in conformità alla posizione comune 2008/944/PESC per le armi di tipo militare e al regolamento (UE) n. 258/2012 per le armi da fuoco a uso civile;

    ·l’alto rappresentante e gli Stati membri garantiranno la piena e corretta attuazione della posizione comune 2003/468/PESC sull’intermediazione di armi.

    Prossime tappe

    ·La Commissione continua a monitorare il sistema unionale e l’esigenza di eventuali miglioramenti per le autorizzazioni all’esportazione e le misure di importazione e transito per le armi da fuoco a uso civile e le loro parti, componenti e munizioni, come indicato nella relazione adottata dalla Commissione il 12 dicembre 2017 24 ;

    ·il Consiglio è invitato a prendere in considerazione una decisione sui certificati di destinazione finale per le esportazioni di SALW, tenendo conto dell’attività svolta dall’OSCE in materia;

    ·di concerto con gli Stati membri, il servizio europeo per l’azione esterna (SEAE) accrescerà la capacità del sistema digitale del gruppo COARM 25 di scambiare informazioni pertinenti ai fini della valutazione dei rischi di sviamento tra le autorità responsabili del controllo delle esportazioni negli Stati membri nel contesto del rilascio delle licenze di esportazione, tenendo conto del livello di sicurezza del sistema e delle informazioni;

    ·data la portata limitata della raccomandazione della Commissione del 17 aprile 2018 26 , nella valutazione dei rischi che precede la concessione di una licenza di esportazione per le SALW e le relative munizioni, gli Stati membri terranno conto dei precedenti in materia di sviamento dei destinatari e degli intermediari previsti;

    ·data la portata limitata della raccomandazione della Commissione del 17 aprile 2018, gli Stati membri sono invitati a usare il sistema europeo di informazione sui casellari giudiziali (European Criminal Records Information System - ECRIS) e il futuro sistema ECRIS-TCN (third-country nationals - cittadini di paesi terzi) affinché le informazioni sui casellari giudiziali sulle entità o le persone condannate per traffico d’armi siano messe a disposizione delle autorità responsabili del controllo delle esportazioni di armi, che le useranno nella valutazione dei rischi delle domande di licenza di esportazione di tecnologie e attrezzature militari.

    2.2.3    Gestione sicura delle scorte di SALW e di munizioni

    La gestione sicura delle scorte nazionali di armi di piccolo calibro e delle relative munizioni ha un ruolo fondamentale nel contenerne la proliferazione illegale. Una gestione insoddisfacente delle scorte è un fattore chiave che consente lo sviamento delle armi e delle munizioni dal mercato legale a quelli illegali. La sicurezza delle scorte è particolarmente problematica negli Stati interessati da conflitti violenti o da una governance debole.

    Azioni

    ·L’Unione e gli Stati membri continueranno ad aiutare gli altri paesi a migliorare la gestione e la sicurezza delle scorte in loro possesso tramite il potenziamento dei quadri legislativi e amministrativi nazionali e il rafforzamento delle istituzioni che disciplinano il rifornimento e la gestione lecite delle scorte di SALW e di munizioni per le forze di difesa e di sicurezza, con particolare attenzione per la marcatura e per la registrazione delle armi;

    ·l’Unione promuoverà e attuerà le norme e le buone prassi per la manipolazione delle armi di piccolo calibro (standard accettati a livello internazionale sulle armi leggere e di piccolo calibro - International Small Arms Control Standards - ISACS) e delle munizioni (orientamenti tecnici internazionali sulle munizioni - International Ammunition Technical Guidelines -IATG).

    2.2.4    Smaltimento responsabile delle SALW e delle relative munizioni

    Quando le scorte di SALW e di munizioni superano le necessità immediate e previste si formano eccedenze; allo stesso modo, le armi illegali confiscate o raccolte nell’ambito di campagne di raccolta volontaria o di disarmo, smobilitazione e reintegrazione contribuiscono spesso ad alimentare le scorte. L’unico modo di eliminare il rischio che tali eccedenze siano sviate è smaltirle in maniera responsabile, preferibilmente mediante la loro distruzione, in quanto la disattivazione può essere reversibile se non è eseguita nel rispetto di norme adeguate. Prima di distruggere armi da fuoco confiscate e raccolte, occorre registrarne la marcatura per consentirne il rintracciamento o altre indagini sulle loro origini. La Commissione ha adottato orientamenti comuni sulle norme e sulle tecniche di disattivazione 27 che possono rivelarsi utili come modello a livello mondiale per la disattivazione sicura e irreversibile delle armi da fuoco.

    Azioni

    ·L’Unione e i suoi Stati membri promuoveranno e daranno assistenza nello smaltimento responsabile, preferibilmente mediante distruzione, di SALW e munizioni in eccedenza ottenute tramite confisca o in altro modo;

    ·affinché le armi da fuoco disattivate siano rese irreversibilmente inutilizzabili la Commissione, insieme all’alto rappresentante e agli Stati membri, promuoverà all’estero le norme sulla disattivazione delle armi da fuoco anche nell’ambito della sua cooperazione con i paesi terzi.

    2.2.5    Questioni trasversali

    L’Unione e i suoi Stati membri sono impegnati a migliorare il coordinamento delle loro azioni e iniziative per la lotta al traffico delle armi da fuoco al fine di sfruttare le sinergie, accrescere l’interoperabilità tra le banche dati e gli altri sistemi informatici pertinenti ed evitare la duplicazione degli sforzi.

    Migliorare la condivisione delle informazioni, la ricerca, la raccolta e l’analisi dei dati sui vari aspetti del traffico di armi da fuoco e dei reati commessi con armi da fuoco sono aspetti fondamentali per elaborare un buon quadro di intelligence e per mantenersi aggiornati con l’evolvere delle esigenze di sicurezza. Occorre migliorare l’uso degli strumenti esistenti e valutare le sinergie possibili e l’interoperabilità tra le banche dati delle forze dell’ordine esistenti a livello unionale e internazionale per monitorare il traffico delle SALW, tra l’altro raccogliendo, analizzando e condividendo le informazioni pertinenti. Europol e l’Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera (Frontex) possono essere di aiuto in questo campo e occorrerebbe incoraggiare anche un aumento del ricorso a iARMS (sistema di Interpol per la registrazione e la tracciabilità delle armi da fuoco illegali).

    Azioni

    ·L’Unione incoraggerà l’ulteriore ricorso al sistema iARMS;

    ·la Commissione continuerà a cooperare con Europol, Interpol e gli Stati per accrescere le sinergie e l’interazione tra il sistema d’informazione Schengen (SIS) 28 e il sistema iARMS 29 di Interpol per dare un seguito alle azioni previste dal piano d’azione dell’UE contro il traffico e l’uso illecito di armi da fuoco ed esplosivi 30 ;

    ·la Commissione continuerà a sostenere e a promuovere la ricerca e le azioni contro il traffico di armi da fuoco e la criminalità connessa attraverso gli strumenti di finanziamento disponibili 31 .

    2.3    Rispetto delle norme attraverso il monitoraggio e le attività di contrasto

    L’Unione è in una posizione privilegiata per contribuire a smantellare i mercati criminali attraverso la sua attività legislativa e operativa, compresi la cooperazione di polizia e doganale e i flussi di finanziamento, e attraverso la cooperazione e l’impegno con altri paesi e organizzazioni internazionali nel campo delle attività di contrasto 32 . Europol e Frontex possono svolgere un ruolo in questo ambito.

    La cooperazione operativa è uno dei pilastri dell’azione dell’Unione nell’ambito dell’agenda europea sulla sicurezza. Il ciclo programmatico pluriennale di Europol per contrastare la criminalità organizzata e le forme gravi di criminalità internazionale comprende, sin dal ciclo 2014-2017, la lotta contro il traffico di armi da fuoco tra i settori criminali prioritari nei quali rafforzare la cooperazione in tema di attività di contrasto 33 . Il nuovo ciclo programmatico (2018-2021) per contrastare la criminalità organizzata e le forme gravi di criminalità internazionale ha mantenuto tale priorità 34 . Nel 2017 il progetto di Europol sull’analisi delle armi e degli esplosivi ha ricevuto contributi molto più cospicui che nel 2016, il che costituisce un sostegno proattivo all’attività investigativa.

    Le informazioni sulle armi da fuoco e sul traffico di SALW sono condivise anche attraverso le relazioni del Centro dell’UE di analisi dell’intelligence (Intelligence Analysis Centre - EU-INTCEN).

    Azioni

    ·Ove necessario, l’EU-INTCEN è invitato a compilare relazioni sul traffico di SALW e relative munizioni, in cooperazione con la Commissione, con Europol e con Frontex;

    ·l’agenzia dell’Unione europea per la formazione delle autorità di contrasto (CEPOL) dovrebbe continuare a organizzare corsi di formazione sul traffico di armi da fuoco/SALW per i funzionari delle forze dell’ordine;

    ·l’Unione migliorerà la cooperazione transfrontaliera tra le autorità giudiziarie e di contrasto, incoraggerà le competenti autorità degli Stati membri, comprese le autorità doganali, a istituire punti focali nazionali sulle armi da fuoco, a produrre migliori analisi di tutte le informazioni disponibili nel settore delle armi da fuoco illegali e a garantire la piena partecipazione allo scambio di informazioni con Europol nel settore del traffico delle armi da fuoco;

    ·tutti gli Stati membri dovrebbero garantire la cooperazione nel quadro del ciclo programmatico dell’UE per contrastare la criminalità organizzata e le forme gravi di criminalità internazionale. Ciò dovrebbe valere anche per le informazioni raccolte e trasmesse a Frontex nel contesto delle operazioni da essa coordinate.

    2.4    Cooperazione e assistenza internazionale

    2.4.1    A livello internazionale

    A livello internazionale l’Unione sostiene un’efficace cooperazione transfrontaliera tra le autorità giudiziarie e le autorità di contrasto onde garantire la piena partecipazione delle suddette autorità allo scambio di informazioni con Europol nel settore del traffico delle armi da fuoco. L’obiettivo è quello di evitare la duplicazione degli sforzi, di garantire il coordinamento con altre iniziative bilaterali, regionali e multilaterali e di migliorare la cooperazione nelle indagini sulla criminalità transfrontaliera. L’Unione è uno dei maggiori donatori nel campo della cooperazione e dell’assistenza, per il controllo delle SALW, agli altri paesi e alle organizzazioni regionali; essa opera mediante decisioni del Consiglio e fornisce un sostegno specifico attraverso lo strumento inteso a contribuire alla stabilità e alla pace (Instrument contributing to Stability and Peace - IcSP) 35 e altri strumenti. L’Unione sostiene l’attuazione del programma d’azione dell’ONU sulle SALW illegali, il trattato sul commercio delle armi e il protocollo sulle armi da fuoco. Sebbene la violenza di genere perpetrata con le armi da fuoco e le SALW costituisca in ogni caso una violazione della normativa in materia di diritti umani e del diritto internazionale umanitario, il trattato sul commercio delle armi contiene espresse disposizioni per affrontare il rischio che le armi da fuoco siano usate in tale contesto. Esistono risoluzioni del Consiglio di Sicurezza dell’ONU 36 che invitano specificamente a dare un ruolo attivo alle donne nell’ambito degli sforzi intesi a prevenire, combattere e sradicare il trasferimento illegale, l’accumulazione destabilizzante e l’uso improprio delle SALW.

    Azioni

    ·L’Unione si impegnerà in modo proattivo, nell’ambito del programma mondiale sulle armi da fuoco dell’Ufficio delle Nazioni Unite contro la droga e il crimine (UN Office on Drugs and Crime - UNODC), nella raccolta e nell’analisi dei dati a livello mondiale sul traffico delle armi da fuoco e rafforzerà la capacità dei paesi e delle sottoregioni partner di attuare controlli efficaci sulle armi da fuoco in linea con il relativo protocollo;

    ·l’Unione continuerà a sostenere il sistema iARMS;

    ·l’Unione promuoverà la cooperazione e la condivisione delle informazioni, in particolare tra i paesi che si trovano lungo le principali rotte del traffico da/verso l’UE;

    ·l’Unione collaborerà con l’Organizzazione mondiale delle dogane (OMD) al fine di attuare la sua strategia sulle SALW;

    ·l’alto rappresentante valuterà e analizzerà l’impatto e l’efficacia dimostrati tra il 2005 e il 2018 dai progetti di controllo delle SALW sostenuti dall’Unione nei paesi terzi nell’ambito dell’attuazione della strategia del 2005 sulle SALW;

    ·l’Unione integrerà sistematicamente le questioni di genere nell’elaborazione dei nuovi progetti relativi alla lotta alla violenza da armi da fuoco e, in generale, al controllo delle SALW, nonché la condivisione delle buone prassi in tale ambito;

    ·l’Unione promuoverà e attuerà le norme e le buone prassi per la manipolazione delle armi di piccolo calibro (ISACS);

    ·gli Stati membri miglioreranno la loro cooperazione con Europol sul traffico illegale di armi da fuoco e sull’uso delle armi da fuoco nei paesi extra-UE e promuoveranno un ulteriore coinvolgimento delle autorità nella cooperazione operativa, lo scambio di informazioni e azioni di contrasto congiunte.

    L’Unione sostiene già il monitoraggio dei flussi illegali di SALW nelle zone di conflitto onde individuare i modi più efficaci per ridurre l’offerta. I dati ottenuti attraverso l’individuazione e il rintracciamento delle SALW e delle munizioni illegali contribuiscono a migliorare il controllo delle esportazioni di armi, tra l’altro mediante il miglioramento della valutazione dei rischi, della certificazione degli utenti finali e del monitoraggio dell’uso finale.

    Azioni

    ·Il Consiglio è invitato a esaminare modalità per migliorare il monitoraggio e l’applicazione degli embarghi dell’Unione sulle armi;

    ·l’Unione sosterrà l’attività dei gruppi ONU incaricati del monitoraggio degli embarghi sulle armi ed esaminerà soluzioni per migliorare l’accesso alle loro conclusioni in materia di sviamento e armi da fuoco e SALW illegali a fini di controllo delle esportazioni di armi;

    ·se del caso, nell’ambito del suo mandato e tenuto conto dell’adesione a livello locale e delle risorse disponibili, il Consiglio è invitato a far sì che le missioni e le operazioni della politica di sicurezza e di difesa comune (PSDC) sostengano la sensibilizzazione in materia di SALW e organizzino la formazione in tema di controllo delle SALW, sostenendo come opportuno una corretta gestione delle scorte e il monitoraggio dei movimenti delle SALW illegali e delle relative munizioni (compreso il traffico transfrontaliero). Se del caso e sotto la direzione degli Stati membri, le missioni e le operazioni della PSDC potrebbero anche sostenere la facilitazione della registrazione, del rintracciamento e dello smaltimento delle SALW illegali sequestrate. Il Consiglio potrebbe trarre insegnamento dall’esperienza degli impegni nell’ambito della PSDC i cui mandati includono compiti connessi alle SALW (ad esempio EUFOR Althea in Bosnia-Erzegovina);

    ·l’Unione continuerà a finanziare attività di ricerca riguardanti l’origine delle SALW illegali nelle zone di conflitto, quali la Conflict Armament Research del progetto iTrace. Essa incoraggerà ulteriori attività di ricerca, analisi e studio in materia, basandosi sulle capacità esistenti quali il Consorzio sulla non proliferazione e il disarmo;

    ·l’Unione sosterrà le capacità nazionali nelle zone di conflitto per tracciare e rintracciare le origini delle SALW e delle munizioni illegali, anche sulla base dell’esperienza del progetto iTrace.

    2.4.2     A livello regionale

    A livello regionale l’Unione e i suoi Stati membri rafforzeranno le capacità di contrasto per individuare, smantellare e vietare le reti di traffico ed evitare che le armi da fuoco pervengano ai terroristi e ai criminali tramite il mercato illegale, tra l’altro bloccando il finanziamento e il trasporto illeciti delle armi e potenziando il ruolo della polizia di frontiera e delle autorità doganali e portuali nella lotta ai flussi illegali di armi via mare. La natura transfrontaliera del traffico di armi rende particolarmente importante coinvolgere i paesi vicini, anche se non direttamente colpiti dal problema.

    L’Unione incoraggerà i legami tra le autorità di contrasto che si occupano del traffico e del commercio di armi e le autorità preposte al controllo delle esportazioni, onde garantire che le informazioni sulle principali rotte dei flussi illegali in direzione dell’Europa siano condivise al fine di predisporre interventi preventivi o correttivi. Saranno realizzate azioni quali la promozione dello scambio di informazioni, la comunicazione diretta tra gli organi inquirenti, indagini organizzate congiuntamente e la rapida concretizzazione delle richieste di cooperazione, il tutto nell’ambito del quadro giuridico stabilito. Sarà dedicata particolare attenzione alla cooperazione transfrontaliera con il vicinato orientale e meridionale.

    Europol presterà particolare attenzione al sostegno agli sforzi delle autorità doganali e di polizia degli Stati membri nonché degli organismi dell’Unione, dei paesi extra-UE e delle organizzazioni internazionali al fine di prevenire e combattere le forme di criminalità rientranti nell’ambito del suo mandato e associate alle attività illecite delle organizzazioni criminali e degli individui coinvolti nel possesso e nel traffico illegali delle SALW, ivi comprese le munizioni e le loro parti e componenti.

    L’Unione rafforzerà il proprio dialogo e la cooperazione con le organizzazioni regionali attive nel controllo delle SALW allineando le proprie attività alle strategie e ai piani d’azione regionali.

    Balcani occidentali

    In linea con gli obiettivi strategici stabiliti nella comunicazione della Commissione dal titolo “Una prospettiva di allargamento credibile e un maggior impegno dell’UE per i Balcani occidentali” (iniziativa faro 2 - sicurezza e migrazione) 37 , l’Unione continuerà a sostenere il Centro dell’Europa sudorientale per il controllo delle armi leggere e di piccolo calibro (SEESAC) del Programma delle Nazioni Unite per lo sviluppo, continuerà a cooperare con le organizzazioni regionali attive nel controllo delle SALW e terrà conto di iniziative regionali quali la tabella di marcia per affrontare le SALW illegali nei Balcani occidentali. Più in generale, l’Unione continuerà a investire nella prevenzione e nella risoluzione dei conflitti regionali tramite un’ampia gamma di strumenti e di politiche. La presente strategia si concentra sul controllo delle armi convenzionali, che sono una componente essenziale delle politiche più ampie di prevenzione dei conflitti e di lotta al terrorismo.

    Malgrado i notevoli progressi compiuti negli ultimi anni, soprattutto nell’Europa sudorientale, l’entità dell’accumulazione delle SALW e delle relative munizioni, le condizioni di stoccaggio inadeguate, la diffusione della detenzione illegale di tali armi e le lacune attuative continuano a limitare l’efficacia degli sforzi per il controllo delle armi da fuoco e delle SALW in alcune zone dei Balcani occidentali. Per affrontare con maggiore efficacia i problemi posti dall’offerta di armi da fuoco illegali e dalle grandi scorte di armi sarà data priorità alla distruzione delle eccedenze, alla documentazione e al rintracciamento delle SALW illegali, alla condivisione delle informazioni attraverso l’uso di canali di scambio europei, regionali e mondiali (quali Europol e Interpol) e all’istituzione e alla conduzione di operazioni congiunte.

    Azioni

    ·L’Unione sosterrà gli sforzi volti a ridurre le scorte in eccedenza di SALW e munizioni nonché la loro detenzione illegale, a contrastare lo sviamento e il traffico di armi, a migliorare i controlli alle frontiere, a migliorare la marcatura, la registrazione e il rintracciamento delle SALW nonché le capacità di smaltimento, a sviluppare la consapevolezza in materia e a sostenere le capacità di contrasto; tale attività si inserisce nel contesto del sostegno di lunga data fornito dall’Unione al SEESAC del Programma delle Nazioni Unite per lo sviluppo e del mantenimento del sostegno ai sistemi di controllo nazionali, tenendo conto delle pertinenti iniziative regionali per la lotta alle SALW illegali e alle relative munizioni, quali la tabella di marcia;

    ·l’Unione e i suoi Stati membri assicureranno una cooperazione tra l’Unione e i paesi dei Balcani occidentali attuando le iniziative di lotta al traffico di armi da fuoco stabilite nel ciclo programmatico 2018-2021 per contrastare la criminalità organizzata e le forme gravi di criminalità internazionale, che prevede iniziative operative specifiche, quali EMPACT Armi da fuoco 38 e il piano d’azione UE-Balcani occidentali nell’ambito della governance integrativa in materia di sicurezza interna (Integrative Internal Security Governance - IISG) nei Balcani occidentali;

    ·l’Unione e i suoi Stati membri coordineranno gli sforzi dell’UE con altre iniziative bilaterali, regionali o multilaterali per ridurre i rischi di sovrapposizione e per migliorare l’efficienza della cooperazione nelle indagini sui crimini transfrontalieri, in linea con le conclusioni del Consiglio del 13 dicembre 2016 39 ;

    ·l’Unione e i suoi Stati membri creeranno sinergie e si avvarranno pienamente degli ufficiali di collegamento Europol da impiegare nei Balcani occidentali, il SEESAC 40 e la programmazione regionale nell’ambito dello strumento di assistenza preadesione (Instrument for Pre-accession Assistance - IPA) per “lottare contro le forme gravi di criminalità nei Balcani occidentali” 41 e “misurare e valutare la criminalità organizzata nei Balcani occidentali: 42 .

    Prossime tappe

    ·Il piano d’azione 2015-2019 contro il traffico illecito di armi da fuoco sarà esaminato per valutarne l’efficacia nel contrastare l’offerta di armi da fuoco illegali e le grandi scorte di armi;

    ·il ciclo programmatico dell’UE sulla criminalità organizzata sarà esteso per includere nella misura del possibile i Balcani occidentali nelle sue attività operative. I paesi dei Balcani occidentali devono essere invitati a partecipare a progetti specifici nell’ambito della piattaforma multidisciplinare europea di lotta alle minacce della criminalità e alle riunioni del comitato permanente per la cooperazione operativa in materia di sicurezza interna, comprese quelle organizzate congiuntamente con il comitato politico e di sicurezza su base ad hoc per discutere tali progetti.

    Vicinato orientale

    L’attuale instabilità nell’Europa orientale ha accresciuto l’entità del traffico illegale di armi da fuoco in vari paesi della regione quali l’Ucraina; ciò comporta una minaccia per la sicurezza a lungo termine sia dell’Ucraina che dell’Unione europea: è pertanto nell’interesse di entrambe cooperare su questo tema. L’Unione sta portando avanti il proprio impegno bilaterale con l’Ucraina e altri paesi della regione e integra sistematicamente la lotta alle SALW illegali nel dialogo in materia di sicurezza con i paesi partner del vicinato.

    Azioni

    ·L’Unione e i suoi Stati membri integreranno la lotta al traffico di armi da fuoco/SALW nel contesto del dialogo in materia di sicurezza con i paesi partner del vicinato, quali l’Ucraina;

    ·l’Unione e i suoi Stati membri istituiranno canali di comunicazione tra esperti unionali e ucraini e individueranno un punto di contatto per garantire un’agevole cooperazione, sviluppare la consapevolezza di queste problematiche, condividere le migliori prassi e l’esperienza e individuare le esigenze di formazione e altre misure di sostegno per rafforzare la capacità dell’Ucraina in questo settore;

    ·l’Unione e i suoi Stati membri continueranno a lavorare a una tavola rotonda tecnica permanente con l’Ucraina per affrontare il grave problema del traffico illegale di armi da fuoco e i rischi che sorgono quando tali armi cadono in mano a terroristi e a organizzazioni criminali.

    Vicinato meridionale

    Lo sviamento e il traffico delle SALW continuano ad alimentare persistenti conflitti armati con ampie ripercussioni su scala regionale nel Medio Oriente e Nord Africa (MENA). Le SALW illegali in tale regione provengono da varie fonti, tra le quali le scorte non sufficientemente protette e le SALW legalmente prodotte da Stati membri dell’Unione ed esportate con le dovute autorizzazioni ma successivamente sviate verso utilizzatori finali non autorizzati.

    Il ciclo programmatico 2018-2021 dell’Unione per contrastare la criminalità organizzata e le forme gravi di criminalità internazionale prevede interventi operativi specifici in tali regioni per migliorare la cooperazione in materia di traffico illegale di armi da fuoco. È fondamentale intensificare la cooperazione bilaterale per contrastare più efficacemente la dimensione transnazionale del traffico illegale di armi da fuoco nell’intera regione. Si dovrebbe pertanto incoraggiare il coordinamento tra l’Unione e il MENA in questo campo, tenendo presente la necessità di evitare la duplicazione degli sforzi e di assicurare coerenza e coordinamento con le iniziative esistenti, sostenute o finanziate dall’UE.

    Azioni nel MENA

    ·L’Unione cercherà di rafforzare la cooperazione con l’Algeria, mediante il dialogo sulla sicurezza, riguardo al controllo dei trasferimenti di armi da fuoco e alla lotta al traffico illegale di armi da fuoco;

    ·l’Unione continuerà a sostenere la Tunisia nella riforma del settore della sicurezza e nella gestione delle frontiere, soprattutto attraverso un programma di finanziamento specifico che avrà un impatto diretto sul controllo del traffico illegale di armi da fuoco;

    ·l’Unione promuoverà l’attuazione di tutte le iniziative che accrescono la cooperazione con il Marocco sul controllo delle esportazioni di armi da fuoco e di prodotti a duplice uso, come previsto nel piano d’azione UE-Marocco per l’attuazione dello status avanzato 43 ;

    ·l’Unione continuerà a fornire sostegno al Libano e alla Giordania nella lotta alla criminalità organizzata (anche attraverso un’assistenza nella riforma del settore della sicurezza e il sostegno alla gestione integrata delle frontiere) e nel controllo del traffico illegale di armi da fuoco;

    ·l’Unione continuerà a rafforzare la cooperazione UE-MENA nella lotta al traffico illegale di armi da fuoco, anche attraverso Euromed Police IV 44 . Questo programma regionale mira a rafforzare la cooperazione di polizia a livello operativo e strategico nella regione del MENA tra le autorità nazionali dei paesi partner meridionali e con gli Stati membri dell’Unione (e le agenzie dell’UE);

    · l’Unione continuerà a sostenere il monitoraggio dello sviamento verso attori non autorizzati nella regione nonché la valutazione dei rischi basata sull’intelligence e le misure di lotta allo sviamento, tenendo in tal modo conto dei risultati positivi del progetto iTrace 45 ;

    ·l’Unione continuerà a sostenere lo sviluppo di capacità per le forze dell’ordine e le forze di sicurezza a livello locale per quanto riguarda la sicurezza fisica e la gestione delle scorte, la distruzione delle eccedenze e la documentazione e il rintracciamento delle SALW illegali. 



    Azioni in Africa (regione del Sahel)

    ·L’Unione sosterrà l’individuazione basata sull’intelligence delle reti di trafficanti, anche al difuori del Sahel, per combattere più efficacemente i rischi che il deflusso su larga scala di scorte statali durante le crisi politiche in Mali e in Libia continua a comportare per la stabilità della regione;

    ·l’Unione sosterrà lo sviluppo di capacità in fatto di gestione e di registrazione delle armi in Mali e in Libia per migliorare i sistemi di messa in sicurezza e di gestione delle SALW, compresi la gestione delle scorte, la distruzione delle eccedenze e sistemi generali di registrazione e di contabilizzazione delle armi;

    ·l’Unione sosterrà le capacità per il rintracciamento e la condivisione di informazioni a livello regionale, anche attraverso meccanismi regionali quali le disposizioni di compensazione della convenzione della Comunità economica degli Stati dell’Africa occidentale (ECOWAS) sulle SALW, il G5 Sahel 46 , l’Unione africana e canali mondiali quali la banca dati iARMS;

    ·l’Unione continuerà a incoraggiare il rafforzamento della cooperazione giudiziaria e iniziative congiunte per la sicurezza delle frontiere;

    ·l’Unione sosterrà la capacità degli attori coinvolti di rintracciare, combattere e smaltire le SALW illegali e di riferire in merito a esse e affiderà alle missioni nella regione nell’ambito della PSDC un ruolo più consistente nel monitorare le SALW illegali, nell’organizzare formazioni in merito al controllo delle SALW, nel sostenere la sicurezza fisica e la gestione delle scorte e lo smaltimento delle eccedenze e nel facilitare il rintracciamento e il controllo delle frontiere;

    ·l’Unione cercherà di stabilire sinergie tra l’iniziativa “Mettiamo a tacere le armi” 47 dell’Unione africana, la dichiarazione di Bamako sulle SALW illegali adottata dal Consiglio dei ministri dell’Unione africana nel 2000 48 e la strategia dell’Unione africana contro le SALW illegali adottata a Lomé nel 2011 49 ;

    ·l’Unione migliorerà la propria capacità di coordinamento con gli altri donatori per il controllo delle SALW nella regione.

    Americhe

    Azioni nelle Americhe

    ·L’Unione cercherà sinergie con i pertinenti Stati americani e con le organizzazioni regionali per ridurre la proliferazione e il traffico illegali delle SALW onde ridurre la violenza armata e le attività criminali 50 .



    3.Seguito e conclusione

    La presente comunicazione congiunta presenta gli elementi per una comprensione condivisa e per un percorso comune dell’Unione al fine di affrontare la minaccia posta dalle armi da fuoco illegali e dalle SALW e relative munizioni, una serie di azioni che l’Unione e i suoi Stati membri dovrebbero intraprendere all’interno delle frontiere unionali e proposte di cooperazione e assistenza finalizzate al controllo delle SALW nel vicinato dell’Unione e nel resto del mondo.

    La Commissione e l’alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza invitano il Consiglio ad adottare una strategia dell’Unione europea contro le armi da fuoco e le armi leggere e di piccolo calibro (SALW) illegali e le relative munizioni, che abbracci sia le armi da fuoco a uso civile che quelle di tipo militare, onde affrontare la minaccia in maniera esauriente sulla base degli elementi illustrati nella presente comunicazione congiunta.

    Il SEAE e la Commissione presenteranno relazioni annuali sui progressi compiuti nell’attuazione della strategia.

    (1)

          https://s3.amazonaws.com/unoda-web/wp-content/uploads/2016/10/english.pdf  

    (2)

          https://www.europol.europa.eu/socta/2017/

    (3)

         Consiglio 5319/06 http://register.consilium.europa.eu/doc/srv?l=IT&f=ST%205319%202006%20INIT

    (4)

         A/CONF.192/15.

    (5)

         Agenda europea sulla sicurezza, comunicazione della Commissione al Parlamento europeo e al Consiglio (COM(2015) 185 final del 28.4.2015).

    (6)

         Attuazione dell'agenda europea sulla sicurezza: piano d'azione dell'UE contro il traffico e l'uso illecito di armi da fuoco ed esplosivi, comunicazione della Commissione al Parlamento europeo e al Consiglio (COM(2015) 624 final del 2.12.2015).

    (7)

          Direttiva 91/477/CEE relativa al controllo dell'acquisizione e della detenzione di armi (GU L 256 del 13.9.1991, pag. 51) e regolamento (UE) n. 258/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 14 marzo 2012, che attua l'articolo 10 del protocollo delle Nazioni Unite contro la fabbricazione e il traffico illeciti di armi da fuoco, loro parti e componenti e munizioni, addizionale alla convenzione delle Nazioni Unite contro la criminalità transnazionale organizzata (protocollo delle Nazioni Unite sulle armi da fuoco), e dispone autorizzazioni all'esportazione, misure di importazione e transito per le armi da fuoco, loro parti e componenti e munizioni (GU L 94 del 30.3.2012, pag. 1).

    (8)

          https://europa.eu/globalstrategy/en/global-strategy-foreign-and-security-policy-european-union  

    (9)

         http://treaties.un.org/doc/Treaties/2013/04/20130410%2012-01%20PM/Ch_XXVI_08.pdf#page=21

    (10)

         Si veda la nota 7.

    (11)

         Posizione comune 2008/944/PESC dell'8 dicembre 2008 che definisce norme comuni per il controllo delle esportazioni di tecnologia e attrezzature militari. I trasferimenti intra-UE di tecnologia e attrezzature militari sono disciplinati dalla direttiva 2009/43/CE.

    (12)

         Le armi leggere e di piccolo calibro (SALW) e le relative munizioni sono armi di tipo militare; esse comprendono:

    a)    armi di piccolo calibro: i fucili d'assalto; i fucili e le carabine semiautomatici di tipo militare; le rivoltelle e le pistole semiautomatiche di tipo militare; le mitragliatrici leggere; le pistole mitragliatrici, compresi i moschetti automatici;

    b)    armi leggere: le mitragliatrici pesanti; i cannoni, gli obici e i mortai di calibro inferiore a 100 mm; i lanciagranate; i lanciatori senza rinculo; i razzi lanciati con dispositivi da spalla e gli altri sistemi anticarro e di difesa antiaerea che lanciano proiettili, compresi i MANPADS, a condizione che si tratti di sistemi portatili di tipo individuale o collettivo;

    c)    le parti di SALW;

    d)    gli accessori di SALW (visori notturni, soppressori di rumore, ecc.);

    e)    le munizioni di SALW.

    La presente definizione non pregiudica eventuali future definizioni concordate a livello internazionale delle SALW.

    (13)

         Il termine "arma da fuoco" ha un'accezione più ampia, che comprende sia le armi da fuoco a uso civile che quelle di tipo militare. Il protocollo delle Nazioni Unite sulle armi da fuoco definisce "arma da fuoco" qualsiasi arma portatile a canna che espelle, è progettata per espellere o può essere trasformata al fine di espellere un colpo, una pallottola o un proiettile mediante l'azione di un esplosivo, ad esclusione delle armi da fuoco antiche e delle relative repliche. Va rilevato che alcune armi leggere, quali i lanciarazzi, non rientrano tra le armi da fuoco: il termine "arma da fuoco" non comprende pertanto tutte le SALW.

    (14)

          https://europa.eu/globalstrategy/sites/globalstrategy/files/pages/files/eugs_review_web_13.pdf

    (15)

          http://www.un.org/events/smallarms2006/pdf/192.15%20(E).pdf  

    (16)

         http://www.poa-iss.org/InternationalTracing/InternationalTracing.aspx

    (17)

          https://www.un.org/disarmament/att/

    (18)

         Protocollo contro la fabbricazione e il traffico illeciti di armi da fuoco, loro parti e componenti e munizioni, addizionale alla convenzione delle Nazioni Unite conto la criminalità organizzata transnazionale (UN Convention aganist Transnational Organised Crime - UNTOC); http://www.unodc.org/unodc/en/firearms-protocol/the-firearms-protocol.html  

    (19)

         GU L 89 del 25.3.2014, pag. 7.

    (20)

         COM(2018) 2197 final.

    (21)

          https://www.un.org/sustainabledevelopment/sustainable-development-goals/  

    (22)

         L'articolo 13, paragrafo 5, della direttiva 91/477/CEE richiede l'adozione di tale atto delegato entro il 14 settembre 2018.

    (23)

         Articolo 10, paragrafo 4, da adottare entro il 14 settembre 2018, della direttiva (UE) 2017/853 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17 maggio 2017, che modifica la direttiva 91/477/CEE del Consiglio, relativa al controllo dell'acquisizione e della detenzione di armi (GU L 137 del 24.5.2017, pag. 22).

    (24)

         COM(2017) 737 final del 12.12.2017.

    (25)

         Piattaforma digitale per lo scambio di informazioni tra le autorità responsabili del controllo delle esportazioni negli Stati membri, riunite in seno al COARM (gruppo "Esportazione di armi convenzionali") del Consiglio. Il gruppo "Esportazione di armi convenzionali" tratta le questioni riguardanti il controllo delle esportazioni di armi convenzionali; esso funge inoltre da forum nel quale gli Stati membri comunicano e condividono informazioni relative alle loro politiche di esportazione nei paesi terzi e alle domande di licenza di esportazione in paesi terzi rifiutate a livello nazionale.

    (26)

         C(2018) 2197 final del 17.4.2018.

    (27)

         Regolamento di esecuzione (UE) 2018/337 della Commissione, del 5 marzo 2018, che modifica il regolamento di esecuzione (UE) 2015/2403 della Commissione che definisce orientamenti comuni sulle norme e sulle tecniche di disattivazione per garantire che le armi da fuoco disattivate siano rese irreversibilmente inutilizzabili (GU L 333 del 19.12.2015, pag. 62).

    (28)

         Sistemi d'informazione più solidi e intelligenti per le frontiere e la sicurezza, comunicazione della Commissione al Parlamento europeo e al Consiglio (COM(2016) 205 final del 6.4.2016).

    (29)

          https://www.interpol.int/Crime-areas/Firearms-trafficking/INTERPOL-Illicit-Arms-Records-and-tracing-Management-System-iARMS  

    (30)

         Piano d'azione dell'UE contro il traffico e l'uso illecito di armi da fuoco ed esplosivi, COM(2015) 624 final del 2 dicembre 2015.

    (31)

         https://ec.europa.eu/home-affairs/financing/fundings/security-and-safeguarding-liberties/internal-security-fund-police_en

    (32)

         Ai fini della presente strategia il termine "attività di contrasto" si riferisce all'attività di polizia, guardie di frontiera e costiere e autorità doganali.

    (33)

         Conclusioni del Consiglio sull'elaborazione e attuazione di un ciclo programmatico dell'UE per contrastare la criminalità organizzata e le forme gravi di criminalità internazionale (doc. 15358/10 COSI 69 ENFOPOL 298 CRIMORG 185 ENFOCUSTOM 94 del 10.6.2011).

    (34)

         Conclusioni del Consiglio che fissano le priorità dell'UE nella lotta alla criminalità organizzata e alle forme gravi di criminalità nel periodo 2014-2017 (doc. 12095/13 del 7.6.2013).

    (35)

         Regolamento (UE) n. 230/2014 del Parlamento europeo e del Consiglio dell'11 marzo 2014.

    (36)

         Risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell'ONU 1325 (2000) e risoluzioni successive su donne, pace e sicurezza, ad esempio la UNSCR 2242 (2015).

    (37)

         COM(2018) 65 final del 6.2.2018 e relativo allegato.

    (38)

         EMPACT - piattaforma multidisciplinare europea di lotta alle minacce della criminalità (European Multidisciplinary Platform against Criminal Threats).

    (39)

          Le conclusioni parlavano della "necessità di un'efficace e intensa cooperazione regionale e internazionale, tra gli altri con Europol ed Eurojust, ferme restando le posizioni degli Stati membri sullo status".

    (40)

         Programma finanziato nell'ambito della PESC, 2017-2019, 6 508 136 EUR.

    (41)

         IPA 2017-2019, 13 milioni di EUR: Deutsche Gesellschaft für internationale Zusammenarbeit (GIZ - Società tedesca per la cooperazione internazionale).

    (42)

         IPA 2015-2019, 2 milioni di EUR: UNODC (UN Office on Drugs and Crime - Ufficio delle Nazioni Unite contro la droga e il crimine).

    (43)

         Proposta congiunta di decisione del Consiglio sulla posizione dell'Unione nel Consiglio di associazione creato dall'accordo euromediterraneo che istituisce un'associazione tra le Comunità europee e i loro Stati membri, da una parte, e il Regno del Marocco, dall'altra, in merito all'adozione di una raccomandazione sull'esecuzione del piano d'azione UE-Marocco per l'attuazione dello status avanzato (2013-2017) (/* JOIN(2013) 6 final - 2013/0107 (NLE)).

    (44)

         https://www.euromed-police.eu/

    (45)

         https://www.conflictarm.com/itrace

    (46)

         http://www.g5sahel.org/

    (47)

         https://issafrica.org/pscreport/uploads/AU%20Roadmap%20Silencing%20Guns%202020%20pdf%20en.pdf

    (48)

         http://www.un.org/en/africa/osaa/pdf/au/cap_smallarms_2000.pdf

    (49)

         https://www.unrec.org/docs/Strategy%20Final.pdf

    (50)

         Secondo uno studio dell'UNODC pubblicato nel 2013, gli omicidi volontari hanno provocato la morte di quasi mezzo milione di persone (437 000) nel mondo nel 2012. Oltre un terzo (36%) di tali omicidi ha avuto luogo sul continente americano; quasi metà delle vittime di omicidio aveva un'età compresa tra i 15 e i 29 anni e l'uso delle armi da fuoco è particolarmente diffuso nella regione, dove due terzi (66%) degli omicidi sono commessi con tali armi.

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