This document is an excerpt from the EUR-Lex website
Document 52018IP0227
European Parliament recommendation of 30 May 2018 to the Council, the Commission and the Vice-President of the Commission / High Representative of the Union for Foreign Affairs and Security Policy on Libya (2018/2017(INI))
Raccomandazione del Parlamento europeo del 30 maggio 2018 al Consiglio, alla Commissione e al vicepresidente della Commissione/alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza sulla Libia (2018/2017(INI))
Raccomandazione del Parlamento europeo del 30 maggio 2018 al Consiglio, alla Commissione e al vicepresidente della Commissione/alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza sulla Libia (2018/2017(INI))
GU C 76 del 9.3.2020, p. 206–214
(BG, ES, CS, DA, DE, ET, EL, EN, FR, HR, IT, LV, LT, HU, MT, NL, PL, PT, RO, SK, SL, FI, SV)
9.3.2020 |
IT |
Gazzetta ufficiale dell'Unione europea |
C 76/206 |
P8_TA(2018)0227
Libia
Raccomandazione del Parlamento europeo del 30 maggio 2018 al Consiglio, alla Commissione e al vicepresidente della Commissione/alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza sulla Libia (2018/2017(INI))
(2020/C 76/25)
Il Parlamento europeo,
— |
viste la risoluzione 2259 (2015) del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite e le risoluzioni ad essa successive, |
— |
visto l'accordo politico libico, |
— |
vista la relazione del Segretario generale delle Nazioni Unite, del 22 agosto 2017, sulla missione di sostegno delle Nazioni Unite in Libia, |
— |
viste la risoluzione 1973 (2011) del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite e tutte le risoluzioni del Consiglio di sicurezza ad essa successive riguardanti la Libia, compresa la risoluzione 2380 (2017), |
— |
vista la relazione presentata dal Segretario generale delle Nazioni Unite conformemente alla risoluzione 2312 (2016) del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, |
— |
vista la dichiarazione dell'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, del 14 novembre 2017, sulla sofferenza dei migranti in Libia, che è un oltraggio alla coscienza dell'umanità, |
— |
vista la relazione dell'Ufficio dell'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani dell'aprile 2018 dal titolo "Abuse Behind Bars: Arbitrary and unlawful detention in Libya" (Abusi dietro le sbarre: detenzione arbitraria e illegale in Libia), |
— |
viste le sue risoluzioni del 18 settembre 2014 (1), 15 gennaio 2015 (2) e 4 febbraio 2016 (3) sulla situazione in Libia, |
— |
vista la dichiarazione dei copresidenti dell'Assemblea parlamentare paritetica ACP-UE del 20 dicembre 2017, sulla situazione dei migranti in Libia, |
— |
vista la Convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare, |
— |
visto l'approccio globale dell'Unione in materia di migrazione e mobilità, |
— |
vista la comunicazione congiunta della Commissione e del vicepresidente della Commissione/alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza del 25 gennaio 2017, dal titolo "La migrazione lungo la rotta del Mediterraneo centrale – Gestire i flussi e salvare vite umane" (JOIN(2017)0004), |
— |
vista la dichiarazione di Malta del 3 febbraio 2017, |
— |
visti la strategia comune UE-Africa e il relativo piano d'azione, |
— |
viste la dichiarazione congiunta sulla situazione dei migranti in Libia, adottata in occasione del vertice tra l'Unione africana e l'Unione europea del 2017, e l'istituzione della task force trilaterale ad alto livello UA-UE-ONU, |
— |
viste le conclusioni del Consiglio sulla Libia, del 17 luglio 2017, |
— |
viste le conclusioni del Consiglio europeo del 19 ottobre 2017, |
— |
visto l'articolo 113 del suo regolamento, |
— |
vista la relazione della commissione per gli affari esteri (A8-0159/2018), |
A. |
considerando che la situazione in Libia è estremamente fragile e che il paese si trova ad affrontare una serie di problemi complessi e collegati tra loro relativi alla stabilità politica, allo sviluppo economico e alla sicurezza; |
B. |
considerando che la crisi in Libia ha un impatto pesantissimo sul popolo libico nonché effetti sull'intera regione circostante e sull'Unione europea e che, nell'interesse della popolazione libica e dei paesi vicini così come della regione subsahariana e mediterranea, è pertanto fondamentale garantire la stabilità politica della Libia, in quanto prerequisito fondamentale per un miglioramento della situazione economica e sociale nel paese; |
C. |
considerando che la stabilità nel sud della Libia è fonte di particolare preoccupazione, data la fragilità dei paesi vicini, dove sui governi indeboliti della regione sahelo-sahariana incombe il rischio di una potenziale ribellione jihadista; |
D. |
considerando che l'Unione europea dovrebbe presentare in maniera più proattiva i suoi sforzi diplomatici e il suo importante contributo finanziario al consolidamento della sicurezza e della situazione socioeconomica della Libia; |
E. |
considerando che il conflitto libico può essere risolto solo attraverso un approccio coerente, globale e inclusivo, che coinvolga tutti gli attori internazionali e tutte le parti interessate, inclusi i rappresentanti delle diverse comunità locali, i capi tribali e gli attivisti della società civile, nonché garantendo che i libici abbiano la titolarità del processo di pace e vi partecipino; |
F. |
considerando che l'accordo politico libico e il piano d'azione delle Nazioni Unite per la Libia rappresentano attualmente l'unico quadro praticabile per la soluzione della crisi; |
G. |
considerando che, attraverso l'azione diplomatica e il sostegno concreto, l'Unione europea sta favorendo la transizione politica della Libia per fare di essa un paese stabile e funzionante e contribuisce agli sforzi di mediazione guidati dalle Nazioni Unite al riguardo; |
H. |
considerando che è della massima importanza che tutti gli Stati membri parlino con una sola voce, rafforzando gli sforzi di mediazione dell'Unione europea e sottolineando il ruolo centrale delle Nazioni Unite e del piano d'azione delle Nazioni Unite; che le iniziative individuali dei singoli Stati membri vanno comunque accolte positivamente solo se si inseriscono nella cornice europea e se pienamente in linea con la politica estera dell'Unione; |
I. |
considerando che l'azione dell'Unione europea sta avendo risultati sul fronte della migrazione, visto che a fine 2017 le cifre si sono ridotte di un terzo rispetto a quelle del 2016 e che nei primi mesi del 2018 sono calate del 50 % rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente; |
J. |
considerando che la Libia rappresenta un punto di transito e di partenza importante per i migranti, in particolare per quelli originari dell'Africa subsahariana, e che migliaia di migranti e rifugiati in fuga dalle violenze in Libia hanno perso la vita nel tentativo di attraversare il Mediterraneo per raggiungere l'Europa; |
K. |
considerando che i migranti sono tra coloro che più soffrono per i problemi di sicurezza in Libia, essendo spesso soggetti a violenza, arresto e detenzione arbitraria da parte di attori non-statali, nonché di estorsioni, rapimenti finalizzati al ricatto e sfruttamento; |
L. |
considerando che molti migranti, in particolare quelli provenienti dall'Africa subsahariana, hanno subito detenzioni arbitrarie ad opera di vari gruppi armati del paese; |
M. |
considerando che il rimpatrio forzato in Libia da parte del Niger di almeno 132 sudanesi che ricevevano assistenza dall'UNHCR è fonte di grande preoccupazione; |
N. |
considerando che rimane vivo il problema degli sfollati interni, che spesso si trovano esposti a minacce critiche quali l'attraversamento di zone di conflitto, la presenza di mine terrestri e di ordigni inesplosi, oltre che alla violenza delle varie milizie; |
O. |
considerando che la Libia è diventata un paese di transito per la tratta di esseri umani; che in Libia si trovano tuttora centinaia di migliaia di migranti e richiedenti asilo di diverse nazionalità, molti dei quali vivono in condizioni tragiche e rappresentano pertanto una preda per i trafficanti; che vi sono state accuse di schiavitù in Libia; |
P. |
considerando che la vita quotidiana dei comuni cittadini libici è caratterizzata da condizioni di vita sempre più difficili, ulteriormente complicate dalla crisi di liquidità, da riduzioni nell'approvvigionamento idrico e frequenti blackout elettrici e dalla situazione in generale catastrofica del sistema sanitario del paese; |
Q. |
considerando che il clima politico in Libia è caratterizzato da una profonda sfiducia tra i principali attori politici e militari delle diverse regioni; |
R. |
considerando che il governo di intesa nazionale riconosciuto a livello internazionale fa sempre più affidamento su varie milizie per la propria sicurezza; che tali milizie hanno acquisito un'influenza senza precedenti sulle istituzioni statali a Tripoli, minacciando così gli attuali tentativi delle Nazioni Unite di creare nel paese un quadro politico più sostenibile; |
S. |
considerando che paesi come la Turchia, il Qatar, l'Egitto e gli Emirati arabi uniti esercitano una notevole influenza su vari gruppi delle fazioni in guerra; |
T. |
considerando che le identità subnazionali delle diverse comunità libiche, le tribù e i gruppi etnici costituiscono da sempre il profondo tessuto socio-culturale libico e giocano un ruolo fondamentale nelle dinamiche sociali e politiche e nelle questioni di sicurezza del paese; che la società libica ha solide tradizioni in termini di processi di risoluzione informale delle dispute tra città, tribù e comunità etniche; |
U. |
considerando che attualmente nel paese manca un quadro legislativo chiaro e condiviso per quanto riguarda il sistema elettorale; che non è stata adottata una Costituzione, e che il paese è dunque privo del quadro giuridico necessario per tenere nuove elezioni; che il prevalere dell'attuale clima d'impunità, della diffusa illegalità, della corruzione così come il ruolo dei gruppi armati e le tensioni tribali e regionali libiche contribuiscono a diminuire ulteriormente la fiducia nelle già deboli istituzioni pubbliche e governative; |
V. |
considerando che in Libia sono in continuo aumento le esecuzioni extragiudiziali, le torture, le detenzioni arbitrarie e gli attacchi indiscriminati contro zone residenziali e infrastrutture, oltre ai discorsi che incitano all'odio e alla violenza; |
W. |
considerando che il gruppo estremista salafita madkhali sta diventando sempre più forte e più importante tanto nella parte orientale quanto nella parte occidentale della Libia; che i madkhali sono contrari alle elezioni, desiderano mantenere lo status quo, respingono completamente qualsiasi modello di democrazia e sono pesantemente armati, e rappresentano di conseguenza un rischio concreto di intensificazione dell'estremismo e della violenza nel paese; |
X. |
considerando che il collasso del sistema della giustizia penale accresce l'impunità nel paese, riducendo le possibilità per le vittime di ottenere protezione e accedere a mezzi di ricorso; che in varie regioni, anche nei casi in cui sia stata presentata denuncia alla polizia dopo un reato, si fa poco per avviare indagini tempestive, accurate, efficaci, imparziali e indipendenti e consegnare i responsabili alla giustizia; che dal 2011 in Libia non è stato condannato alcun autore di reati appartenente a un gruppo armato; |
Y. |
considerando che la spirale di violenza in Libia è continuamente alimentata dall'impunità generale per gravi violazioni dei diritti umani; che, se la questione non sarà adeguatamente risolta, l'assenza costante dello Stato di diritto priverà di significato per la popolazione l'idea di una coesistenza pacifica e della lotta contro l'estremismo violento; |
Z. |
considerando che decine di attivisti politici e dei diritti umani, professionisti del settore dei media e altre personalità pubbliche sono state rapite o hanno subito minacce; che le Nazioni Unite hanno ricevuto segnalazioni di detenzioni arbitrarie, torture e maltrattamenti a opera di entrambe le parti; |
AA. |
considerando che i crescenti attacchi contro membri della magistratura, organizzazioni locali della società civile, difensori dei diritti umani e professionisti del settore dei media, nonché rifugiati e migranti, hanno accelerato il deterioramento della situazione dei diritti umani per tutti i civili nel territorio libico; che l'assenza dello Stato di diritto e l'impunità per gravi violazioni dei diritti umani, tra cui la tortura, le detenzioni arbitrarie, le esecuzioni extragiudiziali e gli attacchi indiscriminati contro i civili e le infrastrutture, continuano ad alimentare la spirale di violenza nel paese; |
AB. |
considerando che la porosità dei confini libici incentiva il traffico illecito transfrontaliero e che la proliferazione dei gruppi armati nelle zone di confine ha di recente esacerbato la lotta tra trafficanti rivali per il controllo delle risorse transfrontaliere e l'accesso alle medesime; che i cosiddetti foreign fighters che arrivano nel paese e le diverse reti criminali continuano a trarre vantaggio dalla proliferazione incontrollata di armi; |
AC. |
considerando che l'insicurezza e l'instabilità politica hanno fatto della Libia un terreno fertile per le attività di gruppi estremisti; che la regione del Fezzan è strutturalmente instabile e luogo storico di transito verso l'Europa per rifugiati e migranti nonché per il contrabbando di petrolio, oro, armi e droga e per il traffico di esseri umani; considerando che tale regione è caratterizzata da tensioni etniche e tribali rinforzatesi dopo la caduta di Gheddafi e dalla lotta per il controllo delle risorse del paese; che la stabilizzazione del Fezzan è fondamentale per la stabilizzazione dell'intero paese; |
AD. |
considerando l'importanza delle autorità libiche locali nel prevenire i conflitti e nel fornire alla popolazione servizi pubblici essenziali; |
AE. |
considerando che dal 7 maggio 2018 la città di Derna è oggetto di crescenti attacchi terrestri, aerei e d'artiglieria; che numerosi civili sono stati uccisi, mentre gli aiuti e l'accesso alle cure mediche sono stati gravemente limitati e la situazione umanitaria è drammatica; |
AF. |
considerando che una delegazione ufficiale del Parlamento ha effettuato una missione in Libia dal 20- al 23 maggio 2018; |
1. |
raccomanda al Consiglio, alla Commissione e al vicepresidente della Commissione/alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza:
|
2. |
incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione e al vicepresidente della Commissione/alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, nonché, per informazione, al governo libico di intesa nazionale. |
(1) GU C 234 del 28.6.2016, pag. 30.