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Document 52018DC0181

RELAZIONE DELLA COMMISSIONE AL PARLAMENTO EUROPEO E AL CONSIGLIO relativa all'applicazione della direttiva 2007/43/CE e alla sua incidenza sul benessere dei polli allevati per la produzione di carne, nonché alla definizione degli indicatori di benessere (Testo rilevante ai fini del SEE)

COM/2018/0181 final

Bruxelles, 13.4.2018

COM(2018) 181 final

RELAZIONE DELLA COMMISSIONE AL PARLAMENTO EUROPEO E AL CONSIGLIO

relativa all'applicazione della direttiva 2007/43/CE e alla sua incidenza sul benessere dei polli allevati per la produzione di carne, nonché alla definizione degli indicatori di benessere

(Testo rilevante ai fini del SEE)


1Contesto

La presente relazione riguarda la direttiva 2007/43/CE 1 del Consiglio che stabilisce norme minime per la protezione dei polli allevati per la produzione di carne (di seguito "la direttiva") e si riferisce all'articolo 6, paragrafo 3, della stessa direttiva che prevede che la Commissione trasmetta al Parlamento europeo e al Consiglio una relazione sull'applicazione e sugli effetti della direttiva sul benessere dei polli allevati per la produzione di carne. La relazione tiene conto delle condizioni di produzione che influenzano il benessere dei polli da carne ("broiler"), nonché delle implicazioni socioeconomiche e amministrative della direttiva, ivi compresi gli aspetti regionali. Tale relazione rappresenta altresì una delle azioni previste dalla strategia dell'UE per la protezione e il benessere degli animali 2012-2015 2 . La strategia dell'UE ha promosso un approccio fondato sui risultati in materia di benessere degli animali, nonché, in futuro, il maggiore ricorso a indicatori volti ad attestare il benessere dei polli da carne anche nel momento della macellazione.

Tale relazione si fonda su uno studio portato a termine nel 2017 riguardante gli impatti socioeconomici e sul benessere degli animali dell'attuazione della direttiva 3 (di seguito: "lo studio del 2017"). Altre fonti includono gli audit della direzione generale della Salute e della sicurezza alimentare che forniscono informazioni sui controlli ufficiali, i pareri dell'Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) e altri studi che diffondono conoscenze scientifiche sul benessere dei polli da carne, nonché i risultati di un seminario del 2017 sull'utilizzo dei dati sui macelli per il controllo del benessere che ha visto la partecipazione di tutti gli Stati membri 4 .

Prima dell'adozione della direttiva non esistevano norme specifiche in materia di benessere dei polli da carne sotto il profilo della specie e venivano applicati solamente i requisiti stabiliti dalla direttiva 98/58/CE 5 riguardante la protezione degli animali negli allevamenti, che si fondava sui principi generali del ricovero, dell'alimentazione e delle cure adeguate alle esigenze fisiologiche ed etologiche degli animali. Uno studio condotto da Eurobarometro nel 2005 ha rilevato che più di quattro cittadini dell'UE su dieci consideravano i polli allevati per la produzione di carne come una delle specie per cui fosse necessario apportare miglioramenti in termini di benessere e protezione 6 .

Un'altra relazione della Commissione relativa all'influenza della selezione genetica sul benessere dei polli allevati per la produzione di carne, prevista dall'articolo 6, paragrafo 1, della direttiva, ha concluso che, in linea con il suo mandato in materia di benessere degli animali e avvalendosi degli strumenti esistenti, la Commissione europea era disposta a promuovere miglioramenti in questo settore e che, in tale fase, non era necessario nessuno strumento legislativo 7 .

La direttiva ha introdotto norme in materia di benessere degli animali applicabili ai pollai dove i volatili vengono tenuti per la produzione di carne, nonché in materia di densità massima di allevamento, e ha previsto ulteriori norme rivolte ai detentori che operano in condizioni di densità più elevate. In caso di densità maggiori, devono essere presentati e valutati i dati sul tasso di mortalità relativi al gruppo che arriva al macello. Si tratta del primo atto legislativo dell'UE volto a introdurre indicatori basati sugli animali come modalità per regolamentare il benessere degli animali. Il monitoraggio presso i macelli rappresenta una pratica supplementare alle ispezioni non discriminatorie presso gli allevamenti e, in alcuni casi, dovrebbe incentivare le indagini negli allevamenti per controlli successivi ai risultati delle ispezioni post mortem.

2Aspetti economici del settore

L'UE è un produttore importante di polli da carne a livello globale (l'11,3 % della produzione globale); nel 2014 la produzione totale di carni di pollame è stata pari a 14,1 milioni di tonnellate. Secondo lo studio del 2017, il Brasile, gli Stati Uniti d'America e la Cina detengono una quota individuale di produzione maggiore. I tre quarti della produzione dell'UE sono concentrati in sette Stati membri: Polonia, Regno Unito, Germania, Francia, Spagna, Italia e Paesi Bassi che possiedono inoltre gli allevamenti più grandi 8 .

Lo studio del 2017 ha rilevato che la produzione di polli da carne nell'UE è aumentata del 18,6 % dal 2009 al 2014, rappresentando ad oggi circa 6,5 miliardi di volatili l'anno. La produzione e il consumo sono aumentati in modo costante e la carne di pollo è al secondo posto, dopo le carni suine, tra le carni maggiormente consumate nell'UE. Si prevede che, nel periodo 2015-2025, la produzione e il consumo di carni di pollame nell'UE aumenteranno rispettivamente del 3,8 % e del 3,4 %. L'autoapprovvigionamento di carni di pollame nell'UE è del 103,9 %; le esportazioni rappresentano l'11 % della produzione, mentre le importazioni si attestano al 6 %. Le importazioni, rappresentate maggiormente da tagli pregiati provenienti dal Brasile e dalla Thailandia, hanno come principali destinatari la Francia, la Germania, i Paesi Bassi e il Regno Unito.

Secondo lo studio del 2017, nell'UE, poco più di 250 000 persone sono impiegate nel settore avicolo, con il 62 % impiegato nella macellazione/trasformazione e quasi un quinto (19 %) nella produzione primaria; la maggior parte delle persone impiegate lavorano nei 23 360 allevamenti di polli più grandi 9 . In alcune regioni dell'UE, tale settore è altamente integrato (proprietà comune di riproduzione, centro d'incubazione, ricoveri, mangimificio e impianti di trasformazione) e ai detentori viene corrisposta una tariffa fissa per coprire i costi della manodopera e le spese variabili. In altre regioni, in cui il livello di integrazione è inferiore, il detentore è anche il proprietario dei volatili. Maggiori livelli di integrazione sono presenti in Austria, Francia, Germania, Italia e Regno Unito, mentre è più comune trovare livelli inferiori di integrazione in Belgio, Finlandia, Paesi Bassi, Polonia e Svezia. Entrambi i modelli sono comuni in Danimarca e in Ungheria.

3Applicazione della direttiva

Secondo lo studio del 2017, la direttiva è stata pienamente recepita dalla legislazione nazionale e la sua attuazione avviene a livello regionale in Belgio, Germania, Italia e Spagna e a livello decentrato nel Regno Unito.

3.1Formazione e orientamento per il personale che si occupa dei polli

La direttiva ha introdotto obblighi di formazione specifici per i detentori, con deroghe sulla base di esperienze precedenti. Detta formazione viene approvata dalle autorità e generalmente fornita da una terza parte. Tuttavia, lo studio del 2017 ha individuato un piccolo numero di Stati membri che non offre corsi di formazione appropriati.

La formazione mette in evidenza la responsabilità del detentore e la necessità di bilanciare gestione e fornitura delle risorse, nonché gli aspetti pratici della cattura e del trasporto.

Le autorità forniscono ai detentori un certificato di competenza; due terzi di tali certificati vengono rilasciati tramite corsi di formazione, mentre un terzo sulla base di esperienze pregresse. Molti detentori che avrebbero potuto ottenere una deroga sulla base della loro esperienza hanno invece scelto di seguire un corso di formazione, in quanto hanno apprezzato l'opportunità di poter apprendere come gestire problemi legati al comportamento dei polli da carne e allo stress 10 .

Sebbene alle persone incaricate di catturare e caricare i volatili per il trasporto ai macelli non venga richiesto un certificato di competenza, la direttiva prevede che i detentori forniscano loro istruzioni e orientamenti. Tuttavia, poiché il detentore è raramente colui che organizza la cattura, specialmente laddove il settore è altamente integrato, è il macello a organizzare il trasporto; pertanto, il detentore non è la persona più adatta a fornire istruzioni alla squadra incaricata della cattura. Per questo motivo, in alcuni comparti del settore sono previsti corsi di formazione supplementari per le squadre di cattura affinché le persone coinvolte sviluppino una certa consapevolezza riguardo alle buone prassi e alle responsabilità giuridiche.

3.2Densità di allevamento e ispezioni

La direttiva prevede tre intervalli di densità di allevamento e i detentori devono rispettare una serie di norme differenti per ogni intervallo.

·La regola generale prevede che la densità di allevamento non superi i 33 kg/m2.

·Una deroga che permetta di superare i 33 kg/m2, senza oltrepassare i 39 kg/m2, può essere concessa laddove vengano fornite ulteriori informazioni dettagliate e documentate relative a ciascun pollaio e laddove vengano rispettati determinati parametri climatici. Inoltre, la documentazione che accompagna il gruppo al macello deve includere il tasso di mortalità giornaliera e il tasso di mortalità giornaliera cumulativo.

·Un ulteriore aumento da 39 kg/m2 fino a 42 kg/m2 è consentito se, oltre al rispetto delle condizioni menzionate al punto precedente, le autorità registrano, previo monitoraggio, tassi di mortalità bassi e l'impiego di prassi di gestione idonee. In tali casi di densità di allevamento massima, la direttiva prevede un indicatore, espresso mediante una formula, per il tasso di mortalità giornaliera cumulativo da non superare.

Secondo lo studio del 2017, quando la direttiva è stata recepita nella legislazione nazionale, l'Austria, la Danimarca, la Germania, la Svezia e il Regno Unito hanno scelto di non adottare una parte o l'integralità delle deroghe relative alla densità di allevamento. Sia la Germania che il Regno Unito hanno indicato che tale decisione si fondava su prove scientifiche, secondo cui il benessere avrebbe potuto essere compromesso in caso di densità di allevamento più elevate. Nei restanti 23 Stati membri, la legislazione nazionale rappresenta un recepimento lineare della direttiva. Nel momento in cui è stato effettuato lo studio del 2017, un gruppo di Stati membri ammetteva una densità di allevamento fino a 33 kg/m2, altri fino a 39 kg/m2, mentre un terzo gruppo fino ad un massimo di 42 kg/m2; nell'insieme, quasi i tre quarti dei polli da carne dell'UE vengono allevati in condizioni in cui la densità di allevamento è inferiore a 39 kg/m2 (cfr. il grafico):

Lo studio del 2017 indica che poco più di un quarto della produzione dell'UE viene realizzata in condizioni di densità di allevamento massima, condizioni in cui i detentori sono tenuti a rispettare alcuni obblighi ulteriori definiti dalla direttiva. In Francia, più della metà (55 %) dei polli da carne vengono allevati in condizioni di densità massima, con il 18 % nei Paesi Bassi e il 9 % in Belgio.

Nel corso di ispezioni casuali, le autorità hanno assicurato che non si verificano casi di densità eccessiva nei periodi a rischio. Uno dei periodi giudicati a rischio è da collocare poco prima dello "sfoltimento", una prassi utilizzata in molti Stati membri per rimuovere una parte dei volatili destinati al macello alcuni giorni prima rispetto al resto del gruppo in modo da creare ulteriore spazio nel pollaio. Un altro periodo in cui la densità di allevamento potrebbe essere massima si colloca esattamente prima dell'invio dei volatili al macello, quando il ciclo di produzione è completo. Per poter verificare in modo efficace il rispetto delle prescrizioni giuridiche della direttiva, gli Stati membri devono definire criteri di conformità chiari per permettere ai relativi ispettori di verificare concretamente se gli allevamenti siano o meno conformi alla legge. La maggior parte degli Stati membri ha fornito orientamenti volti a mettere in atto misure concrete per valutare la densità di allevamento; tuttavia, solo pochi hanno permesso agli ispettori di ricevere orientamenti atti a verificare se la ventilazione fosse sufficiente. La ventilazione è un elemento cruciale per garantire condizioni climatiche ottimali all'interno di un pollaio; tuttavia, solo una minoranza di Stati membri ha definito le concentrazioni gassose massime e fornito gli strumenti per misurarle. Le ispezioni casuali degli allevamenti si concentrano generalmente sulle risorse fornite piuttosto che sui volatili stessi, in quanto è difficile esaminare ogni volatile vivo in un gruppo costituito da diverse migliaia di volatili all'interno di un pollaio.

Alcune autorità, soprattutto in Danimarca dove esiste uno dei sistemi più antichi di monitoraggio degli indicatori specifici nei macelli, hanno riferito che è di gran lunga più efficace identificare allevamenti problematici sulla base del monitoraggio dei macelli piuttosto che avvalendosi di ispezioni casuali negli allevamenti. Tali autorità considerano l'impiego di un indicatore basato sugli animali, che può essere misurato post mortem e che è strettamente correlato con le condizioni climatiche all'interno del pollaio durante l'allevamento, come il metodo più efficace per organizzare i controlli e affrontare possibili problemi relativi alle condizioni ambientali negli allevamenti.

Sia il settore che le autorità considerano estremamente gravoso richiedere dati che accompagnino il gruppo al macello inerenti sia al tasso di mortalità giornaliera che al tasso di mortalità giornaliera cumulativo. Nella maggior parte degli Stati membri, vengono forniti solo i dati sul tasso di mortalità giornaliera cumulativo relativi al gruppo destinato al macello. Per capire in quale momento muoiono i volatili, se, ad esempio, in prossimità della macellazione o, anteriormente, durante l'allevamento, le autorità hanno bisogno di accedere ai tassi di mortalità giornaliera in caso di densità di allevamento superiori ai 33 kg/m2. In alcuni Stati membri è più facile fornire tali dati poiché i detentori registrano i tassi di mortalità giornaliera direttamente in una banca dati in modo che siano accessibili anche ai veterinari ufficiali che potrebbero aver bisogno di sapere quando sono morti i volatili.

A seconda degli Stati membri vengono applicate densità di allevamento massime differenti. L'adozione di requisiti più severi nella gestione e nel monitoraggio di condizioni di densità di allevamento più elevate ha l'obiettivo di ridurre possibili problemi di benessere.

Il settore considera di vitale importanza l'obbligo di formare i detentori, e alcuni comparti di tale settore forniscono inoltre ulteriori formazioni per gli organizzatori del trasporto e per il personale impiegato nella cattura dei volatili prima del trasporto.

Le ispezioni negli allevamenti garantiscono generalmente il rispetto dei requisiti giuridici, sebbene gli Stati membri non sempre forniscano criteri di conformità così chiari da permettere agli ispettori di valutare in modo concreto se gli allevamenti sono o meno conformi alla legge. Tuttavia, esistono alcune buone prassi, come la precisa definizione dei livelli massimi delle concentrazioni gassose e l'utilizzo di strumenti per misurarle.

Una buona prassi in alcuni Stati membri consiste nella condivisione automatica di dati sui tassi di mortalità in grado di facilitare, conformemente alla direttiva, l'analisi dei casi in cui si è registrato un tasso di mortalità elevato.

4Sviluppo degli indicatori di benessere

4.1Indicatore obbligatorio

Per essere utilizzato come parte integrante di un programma di monitoraggio, un indicatore dovrebbe essere definito in modo chiaro, essere concretamente misurabile e sostenere il processo decisionale riguardo all'accettabilità di determinate condizioni in un allevamento. Il tasso di mortalità giornaliera cumulativo 11 specificato nella direttiva per gli allevamenti che operano in condizioni di densità massima rappresenta un indicatore di questo tipo.

Tale indicatore, determinato per ogni gruppo utilizzando una formula specificata nella direttiva, può essere utilizzato per valutare se il detentore è stato in grado di evitare un tasso di mortalità eccessivo durante il periodo dell'allevamento. Se i gruppi detenuti in condizioni di densità massime eccedono il limite prescritto, le autorità richiedono ai detentori di fornire ragioni sufficienti a dimostrare il verificarsi di cause di forza maggiore; in caso contrario, saranno obbligati ad operare in condizioni di densità di allevamento inferiori per i successivi sette gruppi. Il detentore sarà obbligato a operare al di sotto dei limiti durante tale periodo, prima di poter tornare a lavorare in condizioni di densità di allevamento massime.

Quando i tassi di mortalità vengono superati e le morti sono avvenute nella prima settimana di produzione, il detentore ne attribuisce spesso la causa alle condizioni nel centro di incubazione e/o nei gruppi genitori ("parent"). Le autorità accettano tali giustificazioni, ma non verificano le condizioni nel centro di incubazione. Il diritto dell'UE non prevede requisiti specifici per i centri di incubazione e nessuno degli Stati membri soggetti ad audit da parte della DG Salute e sicurezza alimentare possedeva criteri per valutare l'applicazione dei requisiti generali della direttiva 98/58/CE in tali stabilimenti.

L'impiego del tasso di mortalità giornaliera cumulativo per ridurre la densità di allevamento in gruppi successivi è spesso percepito come penalizzante. Per restare entro i limiti ed evitare una riduzione della densità di allevamento, i detentori, invece di abbattere i volatili potenzialmente inadatti alla macellazione per motivi di benessere degli animali, potrebbero destinarli al trasporto, in modo da non includerli nel calcolo del tasso di mortalità.

Il monitoraggio di malattie, inteso come livelli anormali di dermatiti da contatto, parassitismo e malattie sistemiche, fa parte, come previsto, della normale ispezione post mortem nel macello. Tuttavia, la direttiva non definisce né la portata né la gravità di tali malattie, che corrispondono a condizioni di scarso benessere. Sebbene il veterinario ufficiale debba comunicare i risultati al detentore e all'autorità competente, laddove i risultati delle ispezioni corrispondano a condizioni di scarso benessere degli animali spetta allo Stato membro decidere se definire ulteriormente criteri misurabili e fornire un indicatore a sostegno di tale decisione.

4.2Indicatori facoltativi

Secondo lo studio del 2017, il diritto nazionale di 18 Stati membri prevede che vengano registrati i casi di pododermatite, e 15 di questi Stati membri correlano tale requisito ad azioni mirate. La pododermatite è un indicatore monitorato presso il macello e può essere utilizzato per individuare gli allevamenti problematici in cui è opportuno intraprendere azioni correttive per affrontare le cause primarie di tale malattia. La pododermatite è un tipo di dermatite da contatto dovuta a bruciature da ammoniaca. Il contatto prolungato con lettiere in cattive condizioni, contenenti livelli di umidità e di ammoniaca elevati, causa un'irritazione chimica della pelle. La pododermatite è legata ad altri tipi di dermatiti da contatto, come ustioni dei garretti e vesciche sul petto, indici non solo di scarsa qualità della lettiera, ma anche di possibile zoppia e problemi motori. Tale forma di dermatite non è dovuta alla cattura, al trasporto o alle condizioni di macello ed è dunque un valido indicatore del benessere degli animali negli allevamenti. 15 Stati membri hanno correlato l'indicatore ad azioni mirate nel diritto nazionale, insieme al Regno Unito e alla Spagna, dove tali sistemi vengono attuati senza che vi sia un esplicito riferimento nel diritto. Ciò indica che quasi l'80 % della produzione di pollame dell'UE è soggetta a tale sistema di punteggio.

La Svezia, la Danimarca, i Paesi Bassi e il Regno Unito adoperano nella prassi tale indicatore da molto tempo e utilizzano il sistema a tre punteggi introdotto per la prima volta in Svezia 12 . Gli undici Stati membri che non possiedono un simile sistema di punteggio correlato ad azioni mirate eseguono, tuttavia, ispezioni post mortem, come previsto dal regolamento (CE) n. 854/2004 13 , senza però far regolarmente uso di questi dati per definire le priorità delle ispezioni negli allevamenti.

L'utilizzo della pododermatite come indicatore ha permesso agli Stati membri di mettere in atto sistemi di controllo efficaci per il benessere dei polli da carne 14 . Tutti gli Stati membri forniscono le istruzioni necessarie per la verifica post mortem, la comunicazione dei risultati e i controlli successivi, sebbene i livelli limite e di punteggio varino da uno Stato membro all'altro. Una buona comunicazione e un coordinamento efficace tra le autorità responsabili dei macelli e degli allevamenti sono necessari per far sì che i detentori che registrano punteggi costantemente elevati siano costretti ad affrontare il problema. Al contrario, punteggi di pododermatite costantemente bassi indicano che i detentori stanno ottenendo buoni risultati.

L'EFSA ha presentato un sistema armonizzato per la raccolta dei dati e un modello per la trasmissione dei dati 15 , come previsto all'articolo 6, paragrafo 2, della direttiva. Gli esperti degli Stati membri che hanno partecipato al seminario del 2017 hanno indicato che il metodo epidemiologico/di campionamento ha presentato un quadro nazionale dei livelli di pododermatite, senza tuttavia fornire uno strumento per definire le priorità dei controlli negli allevamenti su base continuativa. Gli esperti degli Stati membri hanno concluso che era necessario elaborare orientamenti sulle modalità di impiego dei dati provenienti dai macelli nei controlli basati sul rischio, salvo il caso in cui tale sistema fosse già stato messo in atto.

I tassi di mortalità costituiscono una misura basilare del benessere del gruppo; tuttavia, oggi il sistema di assegnazione di un punteggio a tipologie specifiche di dermatiti da contatto in fase di ispezione post mortem, in particolare nel caso della pododermatite, viene considerato dalla maggior parte degli Stati membri il metodo più affidabile per eseguire una valutazione dei rischi degli allevamenti di polli da carne e individuare gli allevamenti che necessitano di indagini e azioni immediate. Il monitoraggio di gruppi successivi in fase post mortem può essere impiegato per confermare la risoluzione di problematiche sottostanti.

Si sospetta spesso che le condizioni nei centri di incubazione e/o all'interno di gruppi genitori ("parent") siano all'origine degli alti tassi di mortalità attestati nelle prime fasi dell'allevamento; tuttavia, le autorità non provvedono a verificare tali stabilimenti poiché non sono state definite regole specifiche di benessere degli animali applicabili a tali siti.

5Incidenza sul benessere dei polli

In un parere dell'EFSA 16 vengono elencate le principali malattie aventi una ricaduta sul benessere dei polli da carne: problemi agli arti, dermatiti da contatto, ascite e sindrome della morte improvvisa. Nel parere viene rilevato che il verificarsi di tali malattie è stato esacerbato da metodi di selezione intensiva volti ad accelerare il tasso di crescita e dall'aumento dell'efficacia dei mangimi, nonché dalle condizioni ambientali. La direttiva intende migliorare il benessere dei polli tramite una gestione più efficace e migliori condizioni ambientali, e ha fatto sì che il tema della selezione genetica fosse oggetto di un'altra relazione della Commissione.

Nello studio del 2017 è stato indicato che né gli Stati membri né il settore hanno esaminato a sufficienza l'impatto della direttiva. I controlli eseguiti dalla DG Salute e sicurezza alimentare, congiuntamente al seminario del 2017 con gli Stati membri, forniscono la base per le successive conclusioni sull'impatto della direttiva sul benessere dei volatili.

I sistemi di produzione restano essenzialmente invariati dal periodo che precede l'entrata in vigore della direttiva: i pulcini nati da un giorno vengono sistemati nei pollai, su un suolo ricoperto di strame (ad esempio paglia, trucioli, torba o carta). Sono stati registrati alcuni miglioramenti in materia di ricoveri e di qualità dell'ambiente: in alcuni Stati membri sono stati dismessi vecchi ricoveri le cui caratteristiche non permettevano di rispettare l'obbligo di mantenere un'umidità relativa media interna a livelli inferiori al 70 % per 48 ore in presenza di una temperatura esterna al di sotto dei 10°C. A causa di tali deficienze, sono stati riscontrati anche alti livelli di pododermatite; tuttavia, grazie al monitoraggio di tale indicatore, è stato possibile migliorare le condizioni dei ricoveri.

È stato dunque possibile apportare miglioramenti sistematici tramite misure volte a eradicare la pododermatite piuttosto che attraverso ispezioni casuali degli allevamenti. Altre misure adottate per diminuire gli alti livelli di dermatite da contatto hanno riguardato l'uccisione dei volatili in età più precoce prima che si verificassero problemi legati alla mobilità e prevenendo il deterioramento delle condizioni di benessere dei volatili. Mantenere le lettiere in condizioni adeguate per tutto il ciclo di vita del gruppo è un'altra misura importante non solo per ridurre malattie quali la coccidiosi e l'enterite necrotica, ma anche per migliorare la salute dei volatili.

Ulteriori indicazioni indirette degli effetti positivi per la salute del gruppo apportati dall'adozione di tale misure sono stati rilevati nel corso di altre attività svolte dalla DG Salute e sicurezza alimentare nell'ambito del piano di azione della Commissione sulla resistenza antimicrobica 17 . Vi sono in particolare risultanze secondo le quali la necessità di utilizzare antimicrobici (esclusi i coccidiostatici) per il trattamento di malattie comuni è stata notevolmente ridotta o eliminata del tutto negli Stati membri che pongono particolare attenzione alle questioni di benessere, salute o igiene 18 .

La direttiva ha offerto un quadro comune di riferimento efficace per garantire il benessere dei polli da carne; sebbene il sistema di assegnazione di un punteggio alla pododermatite non sia stato definito a livello dell'UE, l'impiego di tale indicatore ha fatto registrare i miglioramenti più sistemaci in materia di benessere degli animali.

6Costi della direttiva

Lo studio del 2017 ha indicato, sulla base di un sondaggio effettuato tra gli Stati membri, che i costi dell'attuazione della direttiva sono stati stimati in sei Stati membri e che non erano raffrontabili. I costi di attuazione registrati, sia annuali che una tantum, erano associati ai costi che i detentori avevano dovuto sostenere per rispettare requisiti più specifici, ai costi sostenuti dalle autorità per impiegare più personale e strumenti per misurare parametri ambientali, nonché ai costi amministrativi e di produzione del settore.

Secondo lo studio del 2017, gli Stati membri e il settore hanno stimato che, nel complesso, non ci sono state incidenze finanziare significative a seguito dell'attuazione della direttiva. Solo il Regno Unito e i Paesi Bassi hanno segnalato costi significativi. Sulla base di una valutazione d'impatto effettuata prima dell'attuazione della direttiva, il Regno Unito ha stimato costi annuali e una tantum per un valore di circa 71,1 milioni di EUR nell'arco di otto anni. I costi maggiori sono scaturiti dalla decisione del Regno Unito di vietare allevamenti a densità massima. Secondo lo studio del 2017, tali costi sono stati sostenuti dal settore; tuttavia, la disponibilità dei consumatori a pagare prodotti che garantissero condizioni migliori per il benessere degli animali ha compensato i costi derivanti da una densità di allevamento e da una produzione inferiori. Nei Paesi Bassi non è stata effettuata alcuna valutazione d'impatto. Tuttavia, sia le autorità che il settore affermano che l'attuazione della direttiva ha avuto costi ingenti poiché, prima della direttiva, le densità di allevamento erano comprese tra i 45 kg/m2 e i 50 kg/m²; è stato dunque il settore a dover farsi carico dei costi derivanti dalla diminuzione della produzione dovuta a densità di allevamento inferiori introdotte dalla direttiva. Nei Paesi Bassi si è stimato che i costi annuali amministrativi e di produzione per il settore siano stati di 2,7 milioni di EUR, senza contare la perdita di entrate dovuta alla riduzione della densità di allevamento conformemente alla direttiva. In altri Stati membri, i costi dell'attuazione sono stati per alcuni trascurabili, per altri, come per gli allevatori in Finlandia, hanno raggiunto i 6 milioni di EUR.

Il monitoraggio degli indicatori presso i macelli ha rappresentato un costo in termini di tempo impiegato dal personale del macello e dal veterinario ufficiale (ad esempio, la Repubblica ceca ha stimato costi pari a circa 1,3 milioni di EUR per effettuare controlli nei macelli).

L'allevamento dei polli da carne è un settore dell'economia agricola dell'UE di ampia portata e in espansione, in grado di fornire un numero significativo di posti di lavoro. Le importazioni sono praticamente pari alle esportazioni e l'attuazione della direttiva non ha generato costi troppo elevati. In diversi Stati membri, le densità di allevamento inferiori non hanno inciso negativamente sulla competitività del settore.

7Conclusioni

L'allevamento dei polli da carne rappresenta un settore cruciale dell'economia agricola dell'UE e, secondo le informazioni raccolte dallo studio del 2017, l'attuazione della direttiva non ha generato costi eccessivi. La direttiva ha fornito un quadro comune di riferimento sulla base del quale gli Stati membri hanno migliorato le modalità di gestione e di ricovero dei polli da carne, con ricadute positive sulla salute e sul benessere dei volatili.

I controlli basati sul monitoraggio della pododermatite si sono dimostrati il metodo più efficace per attestare il miglioramento del benessere degli animali. Tali controlli rappresentano il metodo più efficiente e più efficace per definire le priorità delle indagini negli allevamenti. Inoltre, le autorità e i detentori hanno potuto misurare i progressi ottenuti e garantire livelli di qualità sulla base di risultati concreti di benessere degli animali ottenuti tramite il sistema di attribuzione del punteggio della pododermatite.

Gli Stati membri sono consapevoli degli sforzi necessari per attuare sistemi di monitoraggio della pododermatite e due terzi degli Stati membri hanno già istituito tali sistemi.

Le ispezioni casuali degli allevamenti rappresentano ancora un elemento importante di ogni sistema di controllo, soprattutto per verificare che le densità di allevamento, la gestione, i ricoveri e altre risorse siano appropriati.

Gli Stati membri hanno applicato densità di allevamento massime differenti; i possibili effetti negativi generati da densità di allevamento elevate sono stati attenuati dall'applicazione di requisiti più rigorosi e da un monitoraggio basato sull'impiego di tassi di mortalità giornaliera cumulativi come indicatore. I tassi di mortalità elevati vengono spesso imputati alle condizioni nei centri di incubazione e/o all'interno dei gruppi genitori ("parent"), ma le autorità non sembrano aver previsto misure per verificare tale sospetto. Le autorità dovranno inoltre affrontare il problema di verifiche appropriate dei requisiti più tecnici, come la ventilazione, che incidono sul benessere dei polli.

La Commissione continuerà a collaborare con gli Stati membri per diffondere esempi di buone prassi per i controlli, nonché con gli Stati membri e il settore per elaborare orientamenti sulla gestione degli allevamenti.

(1)

     Direttiva 2007/43/CE del Consiglio, del 28 giugno 2007, che stabilisce norme minime per la protezione dei polli allevati per la produzione di carne (GU L 182 del 12.7.2007, pag. 19).

(2)

     COM(2012)6 final https://ec.europa.eu/food/animals/welfare/strategy_en

(3)

     Studio sull'applicazione della direttiva sui polli da carne (DIR 2007/43/CE) e sullo sviluppo degli indicatori di benessere. Cfr. https://publications.europa.eu/en/publication-detail/-/publication/f4ccd35e-d004-11e7-a7df-01aa75ed71a1/language-en/format-PDF/source-50600507 .

(4)

   Relazione sull'utilizzo dei dati sui macelli per monitorare il benessere dei polli da carne negli allevamenti https://publications.europa.eu/en/publication-detail/-/publication/9fbf913d-de15-11e6-ad7c-01aa75ed71a1/language-en  

(5)

     Direttiva 98/58/CE del Consiglio, del 20 luglio 1998, riguardante la protezione degli animali negli allevamenti (GU L 221 dell'8.8.1998, pag. 23).

(6)

     Indagine sugli atteggiamenti dei consumatori riguardo al benessere degli animali negli allevamenti http://ec.europa.eu/commfrontoffice/publicopinion/index.cfm/Survey/getSurveyDetail/yearFrom/1974/yearTo/2005/surveyKy/450

(7)

     Relazione della Commissione al Parlamento europeo e al Consiglio relativa all'influenza della selezione genetica sul benessere dei polli allevati per la produzione di carne (COM(2016) 182 final) https://ec.europa.eu/transparency/regdoc/rep/1/2016/IT/1-2016-182-IT-F1-1.PDF  

(8)

     Commissione europea - DG Agricoltura e sviluppo rurale disponibile al seguente indirizzo: https://ec.europa.eu/agriculture/poultry_it

(9)

     Allevamenti con più di 1 000 polli da carne (Eurostat nel 2013); sebbene rappresentino meno dell'1 % di tutti gli allevamenti di polli da carne, tali allevamenti possiedono il 94 % di volatili.

(10)

     Relazione sulla formazione degli operatori sul benessere degli animali, disponibile al seguente indirizzo:

    https://publications.europa.eu/it/publication-detail/-/publication/4cca0815-024f-11e7-8a35-01aa75ed71a1  

(11)

"Tasso di mortalità giornaliera cumulativo": la somma dei tassi di mortalità giornaliera, che a sua volta è dato dal numero dei polli deceduti in un pollaio lo stesso giorno, compresi quelli abbattuti per malattia o per altri motivi, diviso per il numero di polli presenti in tale giorno nel pollaio, moltiplicato per 100.

(12)

     Strumenti Gestionali per ridurre la pododermatite nei Broilers, I. de Jong & J. van Harn, Aviagem, 2012.

(13)

Regolamento (CE) n. 854/2004 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 29 aprile 2004, che stabilisce norme specifiche per l'organizzazione di controlli ufficiali sui prodotti di origine animale destinati al consumo umano (GU L 139 del 30.4.2004, pag. 206, corretto e ripubblicato in GU L 226 del 25.6.2004, pag. 83).

(14)

     "Contribution of Meat Inspection to the surveillance of poultry health and welfare in the European Union", A. Huneau-Salaün, K. D. Stärk, A. Mateus, C. Lupo, A. Lindberg, S. Le Bouquin-Leneveu, Epidemiology & Infection, 2015, vol. 143, numero 11, pagg. 2459-2472.

(15)

     Technical assistance to the Commission (Article 31 of Regulation (EC) No 178/2002) for the preparation of a data collection system of welfare indicators in EU broilers' slaughterhouses - http://onlinelibrary.wiley.com/doi/10.2903/j.efsa.2013.3299/pdf .

(16)

     Scientific Opinion on the influence of genetic parameters on the welfare and the resistance to stress of commercial broilers - http://onlinelibrary.wiley.com/doi/10.2903/j.efsa.2010.1666/full .

(17)

  https://ec.europa.eu/health/amr/sites/amr/files/amr_action_plan_2017_en.pdf .

(18)

  http://ec.europa.eu/food/audits-analysis/overview_reports/details.cfm?rep_id=121.

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