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Document 52018AR5736

Parere del Comitato delle regioni — Un pianeta pulito per tutti - Visione strategica europea a lungo termine per un’economia prospera, moderna, competitiva e climaticamente neutra

COR 2018/05736

GU C 404 del 29.11.2019, p. 58–64 (BG, ES, CS, DA, DE, ET, EL, EN, FR, HR, IT, LV, LT, HU, MT, NL, PL, PT, RO, SK, SL, FI, SV)

29.11.2019   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

C 404/58


Parere del Comitato delle regioni — Un pianeta pulito per tutti - Visione strategica europea a lungo termine per un’economia prospera, moderna, competitiva e climaticamente neutra

(2019/C 404/11)

Relatore

:

Michele EMILIANO (IT/PSE), Presidente della regione Puglia.

Testo di riferimento

:

Comunicazione della commissione al Parlamento europeo, al Consiglio europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo, al Comitato delle regioni e alla Banca europea per gli investimenti - Un pianeta pulito per tutti - Visione strategica europea a lungo termine per un’economia prospera, moderna, competitiva e climaticamente neutra

COM(2018) 773 final

RACCOMANDAZIONI POLITICHE

IL COMITATO EUROPEO DELLE REGIONI

Attuazione della strategia a lungo termine per il 2050

1.

accoglie con favore la comunicazione «Un pianeta pulito per tutti» e sostiene l’obiettivo di raggiungere la neutralità in termini di emissioni di gas ad effetto serra («zero emission» calcolate come emissioni nette) entro il 2050; invita la Commissione europea, per raggiungere tale obiettivo, ad elaborare una tabella di marcia ancora più ambiziosa adottando misure atte a contenere il riscaldamento globale entro 1,5 °C rispetto ai livelli preindustriali, privilegiando gli scenari più ambiziosi; chiede inoltre alla Commissione di valutare l’impatto dei diversi scenari sugli aspetti climatici, sanitari, ambientali, economici e sociali, e la invita a proporre un quadro normativo globale corrispondente basato su tale valutazione e in linea con la strategia di attuazione degli obiettivi di sviluppo sostenibile (OSS) delle Nazioni Unite. In tale contesto, accoglie con favore anche i lavori in corso a livello UE in merito al documento di riflessione sull’Europa sostenibile, compresi quelli condotti dallo stesso Comitato delle regioni, relativi alle modalità per coinvolgere gli enti locali e regionali nei processi essenziali di trasformazione;

2.

sottolinea che occorre investire in campagne di educazione e sensibilizzazione alle questioni climatiche destinate a cittadini di ogni età ma incentrate in particolare sui giovani, i quali sono sempre più preoccupati da quelli che considerano progressi troppo lenti nell’azione per il clima; osserva che gli enti locali e regionali, in cooperazione con gli istituti di istruzione e le organizzazioni della società civile, hanno un ruolo importante da svolgere nel promuovere questo impegno e nel rispondere alle aspettative dei giovani;

3.

rinnova il suo invito agli Stati membri ed alla Commissione europea a creare una piattaforma multilivello di dialogo permanente sull’energia, come stabilito nel regolamento sulla governance dell’Unione dell’energia, che consideri anche gli aspetti climatici ed ambientali, per sostenere le regioni ed enti locali (EE.LL.), le organizzazioni della società civile, le imprese e altri soggetti interessati nella transizione energetica (1); dichiara in questo contesto la propria disponibilità a creare, se richiesto dalla Commissione europea, una struttura per scambi tecnici sull’attuazione del pacchetto Energia pulita a livello locale o regionale;

4.

ricorda il ruolo cruciale di regioni ed EE.LL. nell’attuazione delle politiche pubbliche sul clima e sull’energia e nel promuovere i cambiamenti comportamentali necessari alla loro efficace implementazione garantendo l’accettazione di tali cambiamenti da parte di tutti i cittadini, sulla base di una precisa e concreta strategia di decarbonizzazione, tesa a traguardare l’obiettivo «emissioni zero»: a tal riguardo sottolinea l’azione svolta dal Patto dei sindaci per il clima e l’energia ed invita la Commissione a continuare a promuovere questa iniziativa e a valorizzarne altre analoghe per rafforzare l’azione locale e ad istituire un meccanismo permanente di consultazione sulla base del dialogo di Talanoa (2);

5.

richiama l’attenzione sul sostegno ad iniziative quali il Patto dei sindaci per il clima e l’energia che permette, attraverso un rapporto diretto tra enti locali e Commissione, di sviluppare dal basso uno specifico piano che, facendo leva sui PAESC, si indirizzi verso un piano integrato di gestione territoriale di lotta ai cambiamenti climatici in coordinamento anche con altri portatori di interesse del territorio impegnati nei Piani nazionali per l’energia ed il clima (PNEC) e nel sostegno degli OSS;

6.

invita la Commissione a garantire che i PNEC e le strategie nazionali a lungo termine siano armonizzati con quanto previsto dall’Accordo di Parigi, dalla strategia 2050 e dagli OSS; ritiene fondamentale che gli stessi siano elaborati attraverso un dialogo multilivello ed un metodo partecipativo e siano basati sulle buone pratiche esistenti a livello regionale e locale; suggerisce altresì di ridurre il tempo previsto per il riesame periodico di tali piani e di istituzionalizzare il sistema di contributi determinati al livello regionale (RDC) e al livello locale (LDC) per coniugarlo con il sistema dei contributi determinati a livello nazionale (NDC);

7.

invita la Commissione a tenere attivamente conto della particolare vulnerabilità di determinati territori come, ad esempio, le regioni ultraperiferiche e dei cittadini nel processo di transizione verso un’Europa neutra dal punto di vista climatico, per evitare un rigetto del processo di transizione; chiede inoltre di istituire un Osservatorio europeo sulla neutralità climatica per contribuire all’adempimento degli obblighi nazionali in materia di comunicazione nell’ambito della governance dell’Unione dell’energia e contribuire alla mappatura e al monitoraggio di tali vulnerabilità, unitamente ad un aggiornamento delle competenze nell’ambito dell’«EU Skills Panorama». Queste misure, tese a realizzare un’Europa climaticamente neutra, devono tenere conto del fabbisogno delle competenze a livello regionale e locale: ciò al fine di allineare lo sviluppo delle politiche di sostenibilità alla crescita delle competenze per posti di lavoro di qualità a prova di futuro nelle regioni più vulnerabili e per facilitare un efficace scambio di buone pratiche tra queste regioni, anche sulla base degli indicatori compositi esistenti ed eventuali altri da identificare;

8.

richiama l’attenzione sulle differenti caratteristiche in materia di clima, ambiente, paesaggio, mobilità e struttura economico-sociale dei territori europei, evidenziando l’importanza di modulare l’attuazione della strategia sulla base delle caratteristiche dei territori, geopolitiche ed economiche, superando i semplici confini amministrativi;

9.

sottolinea la necessità di garantire un approccio olistico che comprenda gli strumenti e le strategie nell’ambito delle politiche generali dell’UE in materia di OSS, coesione ed economia circolare, ma anche azioni specifiche riguardanti, ad esempio, la politica energetica, l’attenuazione dei cambiamenti climatici e l’adattamento ad essi e la transizione delle regioni carbonifere.

La neutralità climatica del sistema energetico

10.

prendendo atto del ruolo chiave di regioni ed EE.LL. nell’implementazione partecipata delle politiche energetiche e climatiche, riconosce il ruolo esemplare delle autorità pubbliche in tutti i settori, a partire dalla gestione del patrimonio edilizio pubblico e delle società a gestione pubblica. In tal senso, sottolinea l’importanza dei piani per l’efficientamento energetico degli edifici pubblici, unitamente all’applicazione dei criteri del Sustainable Public Procurement (SPP) e dei sistemi di gestione energetica ed ambientale, nel rispetto dei Criteri Ambientali Minimi (CAM) (3);

11.

invita la Commissione europea a continuare a promuovere l’efficienza energetica degli edifici come una priorità, al fine di ridurre le emissioni degli edifici esistenti ed a garantire che le sovvenzioni pubbliche e gli strumenti finanziari consentano ai proprietari di migliorare l’efficienza energetica degli edifici mediante interventi di riqualificazione. Inoltre, gli investimenti e gli aiuti di Stato necessari dovrebbero essere classificati come costi di capitale per facilitare i margini decisionali degli enti locali e regionali. Ciò contribuisce in modo significativo all’incremento del tasso medio annuo di riqualificazione degli edifici;

12.

ricorda l’importanza di proteggere i soggetti vulnerabili dalla povertà energetica e di garantire a tutti i cittadini europei pari accesso ai servizi energetici di base;

13.

invita la Commissione a promuovere un approccio circolare in fase di progettazione, realizzazione e gestione di nuovi edifici, che dovrà essere sostenibile ovvero comprendere l’efficienza energetica e l’impiego di fonti rinnovabili, a partire dall’esempio dell’iniziativa Level(s) (4). Pertanto, in una prospettiva basata sul ciclo di vita, occorre stabilire dei requisiti relativi alle prestazioni climatiche e ambientali dei materiali da costruzione e dei processi costruttivi, come pure riguardo alla documentazione sui materiali utilizzati. A tal fine è necessario continuare a investire nella normazione, nei requisiti di progettazione ecocompatibile, nelle dichiarazioni ambientali dei prodotti e nei sistemi di informazione sull’analisi del ciclo di vita;

14.

è fermamente convinto che l’obiettivo del 32 % di energie rinnovabili a livello dell’UE debba essere ulteriormente riconsiderato in futuro, in funzione dell’evoluzione delle tecnologie, in vista del raggiungimento del 40 % entro il 2030 per conseguire la neutralità climatica entro il 2050, e che, in ogni caso, le regioni europee capaci di superare tale soglia debbano essere adeguatamente incentivate e sostenute;

15.

accoglie con favore l’istituzione formale delle comunità locali dell’energia nel «Clean Energy Package» (5) ed invita gli Stati membri a sfruttarne il potenziale (6), evidenziando la necessità di istituire regimi di sostegno finanziario mirati, in cui venga data la priorità ai territori che presentino ostacoli come reti di energia elettrica isolate e non interconnesse alle grandi reti europee. Fa inoltre notare che, a livello locale e regionale, le imprese energetiche pubbliche e private sono attori importanti ai fini della transizione;

16.

sottolinea l’importanza di favorire la decarbonizzazione ed il perseguimento dell’obiettivo «emissioni zero» e di invitare gli Stati membri a definire, di concerto con le regioni, precise roadmap per la riconversione degli impianti e delle infrastrutture che impiegano combustibili fossili e delle centrali nucleari, incentivando l’utilizzo di fonti rinnovabili (come l’idrogeno) e di tecnologie intese alla decarbonizzazione dell’industria del gas europea, sulla base delle BREFs. Osserva che una tariffazione adeguata delle energie fossili nel quadro del sistema di scambio delle quote di emissioni o ai fini di un’imposizione fiscale che sia concepita in modo sostenibile sul piano sociale costituisce un presupposto essenziale per la transizione verso le energie rinnovabili. Accoglie pertanto con favore la recente comunicazione della Commissione europea sul tema «Un processo decisionale più efficiente e democratico nella politica in materia di energia e di clima dell’UE», e ritiene che molte tra le proposte avanzate nel documento (in particolare per quanto riguarda l’elemento cruciale della tassazione dell’energia) siano essenziali ad assicurare una risposta coordinata, coerente e tempestiva alle enormi sfide che l’UE deve affrontare;

Pianificazione territoriale e neutralità climatica

17.

ricorda il ruolo centrale di regioni ed EE.LL. nell’attuazione delle politiche di mobilità sostenibile di persone e merci, anche attraverso le attività di pianificazione urbana e territoriale finalizzate al riequilibrio modale, alla riduzione dell’uso dei veicoli a motore ed alla riduzione del consumo di suolo;

18.

ribadisce la necessità di rendere climaticamente neutri i trasporti, unico settore in cui le emissioni di CO2 sono ancora superiori ai livelli del 1990 (7), anche attraverso l’aumento del supporto finanziario e tecnico alle piattaforme europee, quali la S3P Energy (8);

19.

invita la Commissione a sbloccare finanziamenti europei destinati ad accelerare la diffusione dei punti di ricarica per i veicoli, per far sì che l’infrastruttura attuale non sia di ostacolo allo sviluppo di una mobilità pulita in tutta Europa al fine di soddisfare la domanda futura;

20.

sottolinea l’importanza di favorire e finanziare la transizione verso modalità di trasporto collettivo, condiviso, multimodale ed intermodale anche attraverso lo sviluppo di piattaforme logistiche e di piani di mobility managament a livello locale e regionale, tenendo in considerazione anche le specificità delle regioni scarsamente popolate, periferiche, ultraperiferiche ed insulari;

21.

sottolinea l’importanza che i piani per la mobilità siano in linea con l’aumento della produzione e della distribuzione di elettricità verde e di combustibili rinnovabili (9), mirino all’ottenimento di zero emissioni da traffico e siano integrati con la pianificazione urbana e territoriale e, ove pertinente, con i piani di azione per l’energia sostenibile e il clima, ricordando come tali politiche abbiano un ruolo cruciale per il miglioramento della vita e la tutela della salute dei cittadini;

22.

evidenzia la necessità di prestare particolare attenzione alle possibili misure di decarbonizzazione nel sistema dei trasporti, promuovendo l’uso di fonti energetiche rinnovabili e di combustibili alternativi, e, di conseguenza, la realizzazione di infrastrutture specifiche per garantire un approvvigionamento ecologico e diversificato, in particolare tramite il rafforzamento dei gestori locali delle reti di distribuzione;

23.

sottolinea l’importanza delle interazioni tra uso del suolo, mitigazione dei cambiamenti climatici e potenziale di adattamento, nonché quella di affrontare la questione dell’enorme impatto dell’agricoltura sul clima, quali elementi essenziali di qualsiasi strategia volta a conciliare il rispetto dell’Accordo di Parigi e gli obiettivi di sviluppo sostenibile (OSS) con un migliore benessere ambientale, sanitario ed economico-sociale;

24.

mette in risalto il ruolo delle comunità insulari quali potenziali laboratori per le politiche di neutralità climatica ed evidenzia la necessità di misure di decarbonizzazione del trasporto marittimo, tenendo conto dei territori vulnerabili che dipendono fortemente da tale trasporto marittimo.

Sulla neutralità climatica del sistema economico

25.

evidenzia il ruolo del SPP nel promuovere lo sviluppo dell’economia verde e dei cambiamenti comportamentali, l’importanza di procedere rapidamente verso appalti pubblici circolari, e la rilevanza del ricorso a sistemi di gestione ambientale nel settore privato, a partire dalla piena attuazione della direttiva IED (10) e delle BREFs per ciascun settore produttivo e del sistema delle certificazioni ambientali EMAS ed ISO (11);

26.

sottolinea l’assenza nella strategia di un riferimento al settore «rifiuti», alla gerarchia europea dei rifiuti ed ai principi dell’economia circolare (12) e, pertanto, propone di introdurre misure per la rapida definizione di criteri uniformi per la cessazione della qualifica di rifiuto, con lo scopo di ridurre le operazioni di smaltimento, favorire il recupero e minimizzare le emissioni inquinanti dei processi industriali correlati. Sottolinea che i rifiuti dovrebbero essere ridotti al minimo anche grazie ai requisiti di progettazione ecocompatibile dei prodotti per quanto riguarda il contenuto di sostanze chimiche e la riciclabilità nonché agli investimenti nella selezione e nel recupero di materia ed energia;

27.

ricorda l’importanza di prestare particolare attenzione alle regioni in cui si trovano industrie energivore ed infrastrutture energetiche per garantire un rapido inizio della transizione, nonché una sua gestione equa ed inclusiva, limitando o compensando gli impatti sociali ed ambientali; sottolinea l’importanza di garantire che le autorità locali e regionali, nonché i cittadini e le ONG interessate, il settore delle imprese, le università e gli istituti di ricerca siano coinvolti nella definizione delle misure di compensazione per i potenziali impatti negativi della transizione energetica;

28.

ricorda la necessità di garantire un’equa distribuzione dei costi ambientali e dei benefici sanitari, ambientali, economici e sociali per i cittadini interessati dalla realizzazione di infrastrutture energetiche e dai cambiamenti che si rendono necessari durante la transizione. In particolare sottolinea l’importanza di coinvolgere gli enti locali e regionali dei territori attraversati da infrastrutture che trattano ingenti quantitativi di energia nella definizione, insieme alle competenti autorità nazionali, di criteri per la ripartizione dei costi e dei benefici ambientali, assicurando che una quota equa delle entrate generate vada a beneficio dei cittadini più colpiti; sottolinea inoltre che tutte le politiche europee, compresa la politica commerciale dell’UE con partner non UE, devono essere allineate all’obiettivo della neutralità climatica.

Strategie di assorbimento e compensazione delle emissioni

29.

accoglie con favore l’aggiornamento della strategia per la bioeconomia dell’UE (13), che sostiene lo sviluppo di sistemi di produzione che consentono la riduzione delle emissioni di GES;

30.

ricorda il ruolo cruciale delle aree verdi urbane e rurali nella lotta contro il cambiamento climatico, quali sistemi ecologici che agiscono come equivalenti naturali dei pozzi di assorbimento del carbonio con particolare attenzione alle regioni più vulnerabili comprese quelle ultraperiferiche ed insulari. Per ridurre le emissioni ricorda l’importanza di migliorare la gestione dei suoli organici, di ripristinare le torbiere e le zone umide nonché il ruolo importante di tutti i sistemi agronomici e di cattura delle emissioni; sottolinea, inoltre, la necessità di favorire e sostenere la tutela e la corretta gestione del patrimonio forestale, così come la piena integrazione delle politiche agricole e forestali con quelle di gestione dei rischi idrogeologici e climatici;

31.

invita la Commissione europea al coinvolgimento di regioni ed EE.LL. nell’implementazione dei regolamenti sulla condivisione degli sforzi (ESR) e sull’inclusione delle emissioni e degli assorbimenti di GES risultanti dall’uso del suolo, dai cambiamenti di uso del suolo e dalla silvicoltura (LULUCF) (14), fissando obiettivi di riduzione delle emissioni per il 2030 e definendo iniziative realistiche per conseguirli;

32.

mette in risalto le competenze delle città e delle regioni nella raccolta dei dati necessari per realizzare l’inventario delle emissioni di GES nei settori coperti da LULUCF ed ESR, e raccomanda agli Stati membri ed alla Commissione di sostenerle per promuovere le capacità di cui dispongono (15);

33.

sottolinea la necessità di sviluppare ulteriormente tutte le tecniche e tecnologie tese al recupero integrale di massa ed energia nei sistemi produttivi e di tutte le forme di compensazione ambientale delle emissioni diffuse e fuggitive, ivi inclusa l’anidride carbonica, che dovrà essere compensata con sistemi ecologici naturali e, in assenza di altre opzioni, utilizzando le tecniche di Carbon Capture and Storage (CCS); precisa tuttavia che deve essere ancora dimostrata l’efficacia e la sicurezza di tali tecnologie e che, pertanto, è necessario dare priorità assoluta agli interventi tesi ad evitare la produzione di emissioni.

Finanziamento della neutralità climatica

34.

ricorda l’importanza di garantire una sufficiente copertura finanziaria per realizzare un’economia «emissioni zero» di GES, aumentando la percentuale del PIL investito annualmente nel sistema energetico e nelle relative infrastrutture, ed accoglie con favore il Piano di azione per il finanziamento della crescita sostenibile pubblicato dalla Commissione nel 2018 (16);

35.

ribadisce la necessità di incrementare almeno fino al 30 % l’obiettivo di spesa del bilancio dell’UE per il clima, dando piena attuazione agli impegni assunti con l’Accordo di Parigi, prevedendo da parte dei governi nazionali finanziamenti dedicati a lungo termine (17);

36.

sottolinea che, date le importanti ripercussioni sociali che avrà prevedibilmente la transizione verso un’economia a zero emissioni di gas a effetto serra, sarà necessario prevedere la creazione di un fondo ad hoc per una transizione giusta destinato a sostenere le regioni o i settori della società che risentiranno più fortemente degli effetti a breve termine dell’abbandono dei combustibili fossili;

37.

ricorda che sono necessarie notevoli risorse finanziarie per sviluppare soluzioni innovative, anche per quel che riguarda le fonti di energia rinnovabile, ed integrarle sul mercato: ritiene importante definire un approccio integrato e comune tra le autorità a tutti i livelli, al fine di collegare le diverse fonti di finanziamento ed ottenere un effetto moltiplicatore, puntando a sensibilizzare in merito all’esistenza di differenti strumenti e a migliorarne l’accessibilità complessiva; sottolinea altresì la necessità di rivedere il quadro normativo dell’UE sulle energie rinnovabili e sugli aiuti di Stato per renderlo non solo vantaggioso ma spingere verso lo sviluppo di nuove tecnologie a zero emissioni in relazione ai benefici climatici e alla sostenibilità. Occorre, ad esempio, adeguare la direttiva in materia di tassazione dell’energia e le norme sugli aiuti di Stato al fine di ridurre le imposte sull’energia rinnovabile, per renderla competitiva rispetto all’energia fossile;

38.

evidenzia che gli investimenti per infrastrutture ecosostenibili risultano essere estremamente remunerativi nel lungo periodo in quanto sono in grado di determinare un forte incremento sia del PIL che dei tassi di occupazione. Inoltre rileva che tali investimenti conducono a risparmi economici permettendo di consumare meno energia e ridurre le importazioni di combustibili fossili;

39.

ribadisce l’importanza di prevedere norme snelle, chiare ed uniformi per gli appalti pubblici e per le procedure giuridiche tese a favorire gli investimenti (18), ed accoglie con favore l’ambizione della Commissione nella semplificazione delle norme per il periodo di programmazione 2021-2027 e l’unificazione del regolamento per il FESR ed il FSC (19);

40.

ricorda l’importanza di rendere la neutralità climatica, la sostenibilità ambientale e l’adattamento ai cambiamenti climatici componenti trasversali a tutti i fondi e programmi di finanziamento che dovrebbero includere obiettivi dell’economia climaticamente neutra da raggiungere attraverso la definizione di specifici indicatori, ed accoglie con favore l’iniziativa Greening the European semester (20) («L’ecologizzazione del semestre europeo»)chiedendo ulteriori sforzi in tal senso; in tale contesto, propone altresì di includere indicatori legati al clima nel quadro della relazione della Commissione sul meccanismo di allerta;

41.

suggerisce che le valutazioni d’impatto ex ante delle proposte legislative dell’UE siano accompagnate da una valutazione dell’impatto climatico e da una valutazione del loro contributo agli obiettivi dell’Accordo di Parigi (21); chiede inoltre di prevedere un’appropriata valutazione d’impatto dei fondi europei destinati ai settori e alle regioni interessati dalla transizione energetica per assicurare che supportino efficacemente il processo;

42.

sottolinea l’importanza dei tassi alti di cofinanziamento dell’UE, al fine di garantire l’accesso anche ai piccoli EE.LL. e regionali, evidenziando la necessità di definire specifiche metodologie ed indicatori che tengano conto degli obiettivi dell’economia climaticamente neutra per la valutazione dei progetti da sottoporre a finanziamento;

43.

mette in risalto il ruolo del settore assicurativo nel far fronte alle perdite e ai danni per rafforzare la resilienza a livello locale;

44.

accoglie con favore il riferimento ai risparmi attesi nel settore della sanità quale conseguenza delle politiche in materia di clima ed ambiente, invitando la Commissione ad esaminare ulteriormente la possibilità di quantificare questi risparmi individuando specifici indicatori anche con il coinvolgimento dell’OMS (22); a tale proposito, ricorda l’esperienza maturata da una struttura come la rete «Città sane» dell’OMS e chiede maggiori sforzi per creare sinergie tra queste iniziative e quelle incentrate sulla transizione energetica e i cambiamenti climatici nelle città;

45.

condivide gli obiettivi del Piano d’azione sulla finanza sostenibile a favore della crescita sostenibile e la volontà di consentire al settore finanziario ed agli investitori privati di svolgere il loro ruolo nella realizzazione di obiettivi ambiziosi e comuni in materia di clima e sostenibilità ambientale; riconosce che per mobilitare capitali privati occorrono una pianificazione a lungo termine e la stabilità normativa a livello dell’UE e nazionale, ma anche in ambito locale e regionale;

46.

sottolinea l’importanza di disporre di un solido quadro di finanziamento delle attività di ricerca e nel campo delle tecnologie volte alla neutralità climatica ed accoglie con favore l’istituzione del fondo per l’innovazione, auspicando una rapida approvazione del regolamento attuativo (23), istituendo «zone franche della conoscenza», in cui realizzare importanti sgravi fiscali;

47.

mette in evidenza che per regioni ed EE.LL. è importante disporre di un quadro integrato coerente e gestibile degli obblighi e delle migliori tecniche disponibili attraverso un portale che riporti le BAT di ogni settore, i progetti H2020 e le iniziative del Patto dei sindaci.

Mantenere i contatti con gli impegni internazionali e la legislazione vigente

48.

accoglie con favore l’ambizioso obiettivo dell’UE di promuovere l’adozione di politiche ed azioni a livello mondiale per invertire la traiettoria attuale non sostenibile delle emissioni ed invita le istituzioni e gli Stati membri dell’UE ad un coinvolgimento stabile, duraturo e coerente di regioni ed EE.LL. nell’attuazione dell’Agenda globale per lo sviluppo sostenibile e i relativi 17 obiettivi di sviluppo sostenibile (24), nonché dell’Accordo di Parigi, anche mediante l’inclusione del CdR nei lavori preparatori della COP25, al fine di garantire che la posizione dell’UE nei negoziati sia sostenuta da tutti i livelli di governo;

49.

chiede che ad un proprio rappresentante possa essere riconosciuto il ruolo di osservatore in tutti i lavori preparatori degli organi dell’UNFCCC, al fine di garantire che le esigenze degli EE.LL. e delle regioni, così come le loro potenzialità di contribuire con misure concrete, siano debitamente considerate e di fornire i propri contributi alla valutazione aperta, inclusiva e trasparente del lavoro collettivo svolto nell’ambito del bilancio globale.

Bruxelles, 27 giugno 2019

Il presidente

del Comitato europeo delle regioni

Karl-Heinz LAMBERTZ


(1)  Parere del Comitato europeo delle regioni - Governance dell’Unione dell’energia ed energia pulita (2017/C 342/13), https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/?uri=CELEX%3A52017AR0830.

(2)  https://unfccc.int/topics/2018-talanoa-dialogue-platform.

(3)  Comunicazioni della Commissione europea COM(2008) 397 denominata «Piano d’azione su produzione e consumo sostenibili e politica industriale sostenibile», COM(2008) 400 «Appalti pubblici per un ambiente migliore» e COM(2015) 614 «L’anello mancante - Piano d’azione dell’Unione europea per l’economia circolare», adottate dal Consiglio dei ministri dell’Unione europea.

(4)  http://ec.europa.eu/environment/eussd/buildings.htm.

(5)  https://ec.europa.eu/energy/en/topics/energy-strategy-and-energy-union/clean-energy-all-europeans.

(6)  Modelli di titolarità a livello locale nel settore dell’energia e ruolo delle collettività dell’energia locali nella transizione energetica in Europa (CDR 2515/2018), https://cor.europa.eu/IT/our-work/Pages/OpinionTimeline.aspx?opId=CDR-2515-2018.

(7)  L’Europa in movimento: promuovere soluzioni di mobilità senza interruzioni (CDR 3560/2017), https://cor.europa.eu/it/our-work/Pages/OpinionTimeline.aspx?opId=CDR-3560-2017.

(8)  https://e3p.jrc.ec.europa.eu/articles/smart-specialisation-platform-energy-s3p-energy.

(9)  Mobilità a basse emissioni: manteniamo gli impegni (CDR 6151/2017), https://cor.europa.eu/IT/our-work/Pages/OpinionTimeline.aspx?opId=CDR-6151-2017.

(10)  Direttiva 2010/75/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 24 novembre 2010, relativa alle emissioni industriali (prevenzione e riduzione integrate dell’inquinamento) (GU L 334 del 17.12.2010, pag. 17), https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/?uri=CELEX:32010L0075.

(11)  Regolamento (UE) 2017/1505 della Commissione, del 28 agosto 2017, che modifica gli allegati I, II e III del regolamento (CE) n. 1221/2009 del Parlamento europeo e del Consiglio sull'adesione volontaria delle organizzazioni a un sistema comunitario di ecogestione e audit (EMAS) (GU L 222 del 29.8.2017, pag. 1), https://www.iso.org/home.html.

(12)  Direttiva (UE) 2018/851 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 30 maggio 2018, che modifica la direttiva 2008/98/CE relativa ai rifiuti (GU L 150 del 14.6.2018, pag. 109). Direttiva (UE) 2018/852 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 30 maggio 2018, che modifica la direttiva 94/62/CE sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggio (GU L 150 del 14.6.2018, pag. 141). Direttiva (UE) 2018/850 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 30 maggio 2018, che modifica la direttiva 1999/31/CE relativa alle discariche di rifiuti (GU L 150 del 14.6.2018, pag. 100) e direttiva (UE) 2018/849 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 30 maggio 2018, che modifica le direttive 2000/53/CE relativa ai veicoli fuori uso, 2006/66/CE relativa a pile e accumulatori e ai rifiuti di pile e accumulatori e 2012/19/UE sui rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (GU L 150 del 14.6.2018, pag. 93).

(13)  Una bioeconomia sostenibile per l’Europa: rafforzare il collegamento tra economia, società e ambiente, del 2018.

(14)  Regolamento (UE) 2018/842 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 30 maggio 2018, relativo alle riduzioni annuali vincolanti delle emissioni di gas serra a carico degli Stati membri nel periodo 2021-2030 come contributo all’azione per il clima per onorare gli impegni assunti a norma dell’accordo di Parigi e recante modifica del regolamento (UE) n. 525/2013, (GU L 156 del 19.6.2018, pag. 26) – Decisione n. 406/2009/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 23 aprile 2009, concernente gli sforzi degli Stati membri per ridurre le emissioni dei gas a effetto serra al fine di adempiere agli impegni della Comunità in materia di riduzione delle emissioni di gas a effetto serra entro il 2020 (GU L 140 del 5.6.2009, pag. 136) https://unfccc.int/topics/land-use/workstreams/land-use–land-use-change-and-forestry-lulucf.

(15)  Parere del Comitato europeo delle regioni - Proposte legislative per una nuova decisione sulla condivisione degli sforzi e in materia di uso del suolo, cambiamento di uso del suolo e silvicoltura (LULUCF) regolamento (GU C 272 del 17.8.2017, pag. 36). https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/?uri=CELEX%3A52016AR5780.

(16)  Comunicazione della Commissione europea COM(2018) 97 denominata «Piano d’azione per finanziare la crescita sostenibile».

(17)  Il programma InvestEU (CDR 03766/2018), relatore: Konstantinos Agorastos (EL/PPE).

(18)  Direttiva 2014/23/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 26 febbraio 2014, sull’aggiudicazione dei contratti di concessione (GU L 94 del 28.3.2014, pag. 1). Direttiva 2014/24/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 26 febbraio 2014, sugli appalti pubblici e che abroga la direttiva 2004/18/CE (GU L 94 del 28.3.2014, pag. 65) e Direttiva 2014/25/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 26 febbraio 2014, sulle procedure d’appalto degli enti erogatori nei settori dell’acqua, dell’energia, dei trasporti e dei servizi postali e che abroga la direttiva 2004/17/CE (GU L 94 del 28.3.2014, pag. 243).

(19)  Fondo europeo di sviluppo regionale e Fondo di coesione, relatore: Michiel Rijsberman (NL/ALDE).

(20)  http://ec.europa.eu/environment/integration/green_semester/index_en.htm.

(21)  Parere del CdR sul tema Finanziamenti per il clima: uno strumento essenziale per l’attuazione dell’Accordo di Parigi (CDR 2108/2017), https://cor.europa.eu/IT/our-work/Pages/OpinionTimeline.aspx?opId=CDR-2108-2017.

(22)  https://www.who.int/publications/guidelines/en/.

(23)  Proposta di regolamento delegato (UE) 1492 final del 26/02/2019 riguardante il funzionamento del fondo per l’innovazione.

(24)  Sustainable Development Goals – SDGs nell’acronimo inglese.


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