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Document 52017JC0016

RELAZIONE CONGIUNTA AL PARLAMENTO EUROPEO E AL CONSIGLIO Regione amministrativa speciale di Hong Kong: relazione annuale 2016

JOIN/2017/016 final

Bruxelles, 26.4.2017

JOIN(2017) 16 final

RELAZIONE CONGIUNTA AL PARLAMENTO EUROPEO E AL CONSIGLIO

Regione amministrativa speciale di Hong Kong: relazione annuale 2016


RELAZIONE CONGIUNTA AL PARLAMENTO EUROPEO E AL CONSIGLIO

Regione amministrativa speciale di Hong Kong: relazione annuale 2016

Sintesi

Dal passaggio di Hong Kong alla Repubblica popolare cinese (RPC) nel 1997, l’Unione europea (UE) e i suoi Stati membri seguono attentamente l’evolversi della situazione economica e politica nella regione amministrativa speciale (RAS) di Hong Kong, conformemente al principio “un paese, due sistemi”. L’UE aderisce alla politica della “Cina unica” e sostiene il principio “un paese, due sistemi” e la sua applicazione. Conformemente all’impegno assunto nel 1997 con il Parlamento europeo, la Commissione europea e il Servizio europeo per l’azione esterna pubblicano ogni anno una relazione sull’evolvere della situazione a Hong Kong. La presente relazione, la diciannovesima, riguarda gli sviluppi registrati nel 2016.

Si è trattato di un anno difficile, sotto il profilo politico, per la RAS di Hong Kong e per l’applicazione del principio “un paese, due sistemi”. La società risulta più polarizzata e i cittadini sono sempre più preoccupati per il futuro di Hong Kong dopo il 2047: la legge fondamentale di Hong Kong garantisce infatti l’applicazione del principio “un paese, due sistemi” solo fino a tale data. L’anno è stato caratterizzato altresì dalla costante preoccupazione per gli editori scomparsi, gli scontri nel quartiere di Mong Kok, l’emergere di gruppi politici che rivendicano l’autodeterminazione o addirittura l’indipendenza, le elezioni del Consiglio legislativo e l’espulsione di due deputati indipendentisti, la decisione del Comitato permanente dell’Assemblea nazionale del popolo di interpretare le disposizioni della legge fondamentale in materia di giuramento, il voto per la commissione elettorale e i preparativi per l’elezione del capo dell’esecutivo.

Il caso dei cinque editori scomparsi nel 2015, che l’UE considera la più grave violazione della legge fondamentale e del principio “un paese, due sistemi” dal passaggio di Hong Kong alla RPC nel 1997, ha registrato ulteriori sviluppi e le circostanze della loro scomparsa non sono ancora state chiarite. Uno degli editori resta in carcere senza un formale capo d’accusa.

Nonostante i problemi sopra citati, nel complesso il principio “un paese, due sistemi” ha continuato ad essere applicato in modo soddisfacente nel 2016.

La magistratura ha continuato a dare prova di indipendenza e di rispetto del giusto processo, pur dovendo far fronte a diverse revisioni giudiziarie politicamente delicate e all’interpretazione della legge fondamentale da parte del Comitato permanente dell’Assemblea nazionale del popolo.

Lo Stato di diritto si è confermato il principio guida per il governo, gli operatori economici e la popolazione in generale. È proseguita la tenace lotta contro la corruzione e gli indicatori di buona governance sono risultati positivi. Hong Kong si è classificata al 14º posto nell’indice di percezione della corruzione di Transparency International.

Benché siano state rispettate in generale la libertà di espressione e la libertà di informazione, si osserva una tendenza negativa per quanto riguarda la libertà di stampa e l’editoria, poiché le notizie sugli sviluppi della politica nazionale ed estera della RPC vengono comunicate con cautela e sono oggetto di autocensura. A tale situazione ha contribuito la scomparsa degli editori.

Hong Kong si è confermata un centro internazionale di affari e finanziario competitivo, nonché snodo principale degli affari con la Cina continentale, ed è anche il principale banco di prova per la riforma del mercato dei capitali della Cina. Per far fronte alle nuove sfide dell’era digitale, Hong Kong sta cercando di riorientare la propria strategia di crescita verso la tecnologia e l’innovazione. Lo Stato di diritto, la trasparenza del quadro normativo, i livelli di corruzione e i tassi di criminalità molto bassi, insieme all’efficienza dell’amministrazione pubblica e all’indipendenza della magistratura, hanno contribuito a preservare e a promuovere un clima favorevole agli investimenti, aspetto chiave del successo di Hong Kong.

L’UE incoraggia la RAS di Hong Kong e il governo centrale cinese a rilanciare il processo di riforma elettorale conformemente alla legge fondamentale e a raggiungere un accordo su un sistema elettorale democratico, equo, aperto e trasparente. Il suffragio universale assicurerebbe al governo un maggiore sostegno da parte dei cittadini e la legittimità necessaria per perseguire gli obiettivi economici di Hong Kong e affrontare problematiche sociali quali il divario socioeconomico e generazionale della sua società. Un’affluenza record alle elezioni del Consiglio legislativo e della commissione elettorale dimostra che i cittadini desiderano vivamente svolgere un ruolo attivo nella vita politica e nelle decisioni sul futuro della RAS.

Sviluppi politici

Il clima politico di Hong Kong è rimasto estremamente polarizzato tra i gruppi proestablishment e quelli a favore della democrazia. Le tensioni si sono intensificate con l’affermarsi del movimento “localista” quale forza politica. Le relazioni tra il potere esecutivo e il potere legislativo hanno continuato a essere tese: i deputati dell’opposizione hanno organizzato una campagna di non collaborazione, ricorrendo all’ostruzionismo per ritardare le iniziative del governo. Per la seconda volta, ad esempio, il Consiglio legislativo non è riuscito ad adottare il progetto di legge di modifica sul diritto d’autore, compromettendo gravemente i tentativi del governo di trasformare Hong Kong in un polo regionale per i diritti di proprietà intellettuale, visto che l’attuale quadro giuridico risale a prima dell’avvento di Internet.

Il caso dei cinque editori scomparsi alla fine del 2015 ha registrato ulteriori sviluppi nel 2016. Quattro di essi sono ritornati a Hong Kong nel corso dell’anno, sebbene le circostanze della loro scomparsa non siano mai state chiarite. Gui Minhai, cittadino svedese, è tuttora detenuto in Cina senza un formale capo d’accusa. Tre degli editori tornati a Hong Kong hanno dichiarato di essersi recati nella Cina continentale di propria volontà per collaborare alle indagini, mentre Lam Wing Kee ha affermato pubblicamente di essere stato sequestrato e interrogato dalle forze di sicurezza del continente per otto mesi. Alcuni editori hanno rilasciato “confessioni” in televisione. L’Unione europea ha ripetutamente espresso preoccupazione riguardo a tali pratiche.

L’UE ha sollevato il caso presso le autorità di Hong Kong e Pechino in numerose occasioni. Il 7 gennaio il portavoce dell’Alto rappresentante/Vicepresidente Federica Mogherini ha rilasciato una dichiarazione sul caso 1 , definendolo “estremamente preoccupante”. Il 4 febbraio il Parlamento europeo ha adottato una risoluzione nella quale esprimeva profonda preoccupazione per le sparizioni 2 e il 23 novembre ha approvato una risoluzione sul caso di Gui Minhai 3 .

L’UE prende molto sul serio dette questioni e auspica che tali episodi non si ripetano. Si dovrebbero adottare tutte le misure necessarie per ripristinare la fiducia nello Stato di diritto di Hong Kong e nel principio “un paese, due sistemi”.

Uno dei più importanti sviluppi politici del 2016 è stato l’emergere di nuovi gruppi politici a seguito del fallimento della riforma elettorale e del “movimento degli ombrelli” di Hong Kong. Vari gruppi radicali, genericamente descritti come “localisti”, si battono per difendere gli interessi di Hong Kong anziché quelli della Cina: alcuni invocano l’autodeterminazione (Demosisto), altri l’indipendenza assoluta (Partito “Hong Kong Indigenous”, Partito nazionale di Hong Kong). Il Partito nazionale di Hong Kong ha dichiarato di voler conquistare l’indipendenza “con qualsiasi mezzo” e non esclude la violenza come extrema ratio. Secondo i media, sono già stati costituiti almeno 21 gruppi localisti. Sia le autorità di Hong Kong che le autorità centrali cinesi si sono pronunciate con fermezza contro le richieste d’indipendenza o di autodeterminazione, sostenendo che ciò violerebbe la legge fondamentale.

L’8 febbraio (Capodanno cinese) sono scoppiati violenti scontri tra manifestanti e polizia: una protesta di tali dimensioni si era vista raramente a Hong Kong in passato. Circa 500 manifestanti hanno lanciato mattoni e appiccato incendi e la polizia, sopraffatta, ha sparato due colpi d’avvertimento. Il bilancio degli scontri di Mong Kok, durati 10 ore, è stato di 128 feriti, tra cui 90 agenti di polizia. Dei 64 manifestanti arrestati, 38 sono stati accusati di sommossa (le accuse contro 10 persone sono state successivamente ritirate). Molti manifestanti appartenevano a gruppi localisti. Secondo la polizia, gli scontri erano stati organizzati e pianificati. L’inusitata violenza potrebbe essere stata provocata dal malcontento politico e sociale che serpeggia in particolare tra i giovani.

Richieste di autodeterminazione o indipendenza hanno contraddistinto il periodo precedente le elezioni suppletive del Consiglio legislativo a febbraio e la campagna per le elezioni del Consiglio legislativo di settembre. Sebbene a Hong Kong non siano in molti a sostenere con convinzione tali idee radicali, il malcontento sociale ed economico, unito all’insoddisfazione nei confronti delle forze politiche tradizionali, sembra alimentare il sostegno ai localisti. In tale contesto, l’UE ribadisce di attenersi alla propria politica della “Cina unica” e di sostenere la costante applicazione del principio “un paese, due sistemi” a Hong Kong.

Nelle elezioni suppletive del 28 febbraio, un candidato radicale locale anti-continentale ha ottenuto a sorpresa il 15% dei voti. Pur non essendo sufficiente per consentirgli di aggiudicarsi un seggio (che è andato al candidato pan-democratico), il risultato è particolarmente significativo poiché ha conferito legittimità politica ad un movimento politico rimasto fino a quel momento in secondo piano.

Il 5 agosto, migliaia di persone hanno partecipato alla primissima manifestazione a favore dell’indipendenza, alla quale avrebbero partecipato 10 000 persone secondo gli organizzatori e 2 500 stando alla polizia.

Il 4 settembre si sono svolte a Hong Kong le elezioni per scegliere i 70 membri del Consiglio legislativo. Benché non sia stato introdotto il suffragio universale, le elezioni sono state considerate in generale libere da ingerenze e il processo è stato sostanzialmente corretto. Si è registrata un’affluenza record di 2,17 milioni di elettori (il 58% degli aventi diritto).

Se i partiti pro-establishment hanno conservato la maggioranza, il fronte democratico è ormai in grado di porre il veto sulle proposte legislative che richiedono la maggioranza dei due terzi. Le elezioni, che hanno confermato la crescente polarizzazione politica di Hong Kong, sono state contrassegnate dall’elezione di vari candidati localisti, che hanno ottenuto quasi il 19% dei voti. Il nuovo Consiglio legislativo è caratterizzato altresì da un forte ricambio generazionale. Quasi un terzo dei deputati è costituito da nuove figure, molte delle quali decisamente più giovani dei membri precedenti.

Tuttavia, le elezioni sono state viziate dall’esclusione di sei candidati indipendentisti con motivazioni discutibili successivamente impugnate.

Il nuovo mandato del Consiglio legislativo è iniziato con una cerimonia di insediamento caotica. Diversi deputati hanno modificato la formula del giuramento o avrebbero tenuto un comportamento scorretto. Alcuni di essi sono stati invitati a ripetere immediatamente il giuramento, mentre altri hanno avuto la possibilità di farlo in una sessione distinta del Consiglio legislativo.

Un particolare problema è sorto nel caso di due neoeletti deputati indipendentisti rappresentanti del gruppo “Youngspiration”, Sisto Leung e Yau WaiChing, che hanno adottato l’atteggiamento più radicale ricorrendo a un linguaggio offensivo nei confronti della Cina continentale. Il governo ha avviato una revisione giudiziaria per impedire loro di ripetere il giuramento e obbligarli pertanto a lasciare libero il proprio seggio.

La causa era ancora pendente presso il tribunale di Hong Kong quando il Comitato permanente dell’Assemblea nazionale del popolo (NPCSC) ha deciso di intervenire fornendo un’interpretazione delle disposizioni della legge fondamentale in materia di giuramento (articolo 104). L’interpretazione, approvata all’unanimità dall’NPCSC il 7 novembre, ha inviato il chiaro messaggio che a Sixtus Leung e a Yau Wai-Ching doveva essere impedito di ripetere il giuramento e di entrare in carica. La successiva sentenza del tribunale ha adottato la stessa linea, anche se il giudice ha sottolineato che sarebbe pervenuto alla stessa conclusione a prescindere dai termini dell’interpretazione [dell’NPCSC]. I due deputati hanno perso il ricorso e nel frattempo hanno ricevuto l’ordine di liberare il proprio seggio.

Benché l’NPCSC abbia il potere di interpretare la legge fondamentale, il momento scelto per l’interpretazione, già caratterizzato da un clima politico teso, ha destato preoccupazione per lo Stato di diritto e l’indipendenza della magistratura a Hong Kong ed è stato percepito come un modo di ipotecare la decisione del tribunale.

Diverse altre revisioni giudiziarie dell’insediamento dei deputati sono state avviate da privati e il governo ha chiesto l’esclusione di altri quattro deputati filo-democratici. Tali cause sono ancora pendenti.

Gli ultimi mesi del 2016 sono stati contrassegnati dai preparativi per le elezioni del capo dell’esecutivo. L’attuale capo dell’esecutivo ha colto molti di sorpresa annunciando che non si sarebbe ricandidato. Le elezioni dei 1 194 membri della commissione elettorale che eleggerà il capo dell’esecutivo di Hong Kong si sono tenute l’11 dicembre. Si è registrata un’affluenza record, pari a quasi il doppio rispetto al 2011 (46% rispetto al 27,6%). Anche se i filo-democratici hanno ottenuto risultati nettamente migliori rispetto alle elezioni precedenti e potranno esercitare una certa influenza, il fronte pro-establishment conserva un’ampissima maggioranza.

Stato di diritto e sistema giudiziario

Nonostante le preoccupazioni destate dal caso dei cinque editori scomparsi e alcune revisioni giudiziarie clamorose, nel 2016 lo Stato di diritto è stato rispettato e la qualità del sistema giudiziario è rimasta elevata. La relazione 2016-2017 sulla competitività globale 4 ha classificato Hong Kong all’ottavo posto per quanto riguarda l’indipendenza della magistratura. Numerosi avvocati hanno espresso preoccupazione per l’interpretazione dell’articolo 104 da parte dell’NPCSC e hanno marciato in segno di protesta, dichiarando che si trattava del più grave caso di ingerenza nel sistema giuridico di Hong Kong dal passaggio alla Cina.

È essenziale mantenere l’indipendenza della magistratura e il pieno rispetto dello Stato di diritto per confermare lo status democratico di Hong Kong, la sua posizione di centro internazionale degli affari e la sua ambizione di consolidare il proprio ruolo di centro internazionale di arbitrato e mediazione.

Pari opportunità, diritti e libertà

Hong Kong gode di un grado elevato di libertà. La libertà di espressione, la libertà di stampa e la libertà di informazione sono parte integrante dei suoi valori fondamentali, conformemente al principio “un paese, due sistemi”, e rappresentano altresì una componente essenziale della sua influenza quale centro mondiale degli affari. L’UE invita tutte le parti interessate a difendere tali valori.

Sebbene i media, compresi quelli digitali, abbiano preservato in gran parte la propria libertà e continuato a esprimere una grande diversità di opinioni, si fa sempre più netta l’impressione, documentata nella relazione annuale dell’associazione dei giornalisti di Hong Kong (HKJA), che sia la stampa che i mezzi di comunicazione elettronici abbiano compiuto un’autocensura, in particolare per le questioni che riguardano la Cina continentale. La HKJA ha affermato che il 2016 è stato un anno “estremamente difficile” per la libertà di stampa e che una grave minaccia incombeva sul principio “un paese, due sistemi”. Ha criticato inoltre la tendenza a nominare a posti chiave nella gestione dei media locali persone strettamente legate a Pechino. Anche l’acquisizione di diversi organi di informazione di Hong Kong da parte di operatori della Cina continentale è stata motivo di preoccupazione. Hong Kong è salita di una posizione (occupa ora il 69º posto) nella classifica sulla libertà di stampa nel mondo 2016, benché la classifica abbia evidenziato una tendenza negativa. A novembre, PEN International ha aperto un centro a Hong Kong per difendere la libertà di parola.

In seguito alla scomparsa dei cinque editori, alcune librerie avrebbero eliminato dai propri scaffali pubblicazioni critiche nei confronti dei leader cinesi, altre hanno chiuso i battenti e alcuni editori hanno riferito di aver incontrato ostacoli in fase di stampa, deposito e distribuzione.

Nel 2015 le nomine ai consigli universitari avevano suscitato un’accesa controversia sulla libertà accademica e sulla governance indipendente degli istituti di istruzione superiore. Per tutto il 2016 sono proseguiti gli appelli a rimuovere il capo dell’esecutivo dalla carica di rettore ex officio di tutte le università di Hong Kong. Molti accademici considerano questa pratica una minaccia all’indipendenza della governance universitaria che, a lungo termine, potrebbe compromettere la libertà accademica a Hong Kong.

Hong Kong continua a non avere una legge generale contro la discriminazione. A gennaio, la commissione per le pari opportunità ha pubblicato uno studio sulla discriminazione fondata sull’orientamento sessuale, che ha evidenziato una discriminazione diffusa nei confronti delle persone LGBTI. Il 55,7% della popolazione si è tuttavia pronunciato a favore di una normativa contro la discriminazione. La commissione per le pari opportunità ha invitato il governo ad avviare una consultazione pubblica sui contenuti della futura legislazione.

In seguito a un lungo periodo di consultazione pubblica e di riflessione sulla revisione della legge in materia di discriminazione, a marzo la commissione per le pari opportunità ha presentato al governo raccomandazioni al riguardo. Tra i settori prioritari figurano i diritti delle persone con disabilità, la parità uomo-donna, la discriminazione fondata su razza, nazionalità, cittadinanza e status di residenza, nonché la garanzia di pari diritti alle coppie di conviventi.

I collaboratori domestici stranieri, pari a circa 300 000, hanno continuato a risentire della mancanza di tutela del lavoro e di protezione sociale. Due disposizioni destano particolare preoccupazione, ossia l’obbligo di residenza presso il datore di lavoro e la norma delle “due settimane”, in base alla quale queste persone devono trovare lavoro entro due settimane dalla scadenza del proprio contratto, pena il rimpatrio forzato. Destano preoccupazione anche la servitù per debiti e le pratiche irregolari degli uffici di collocamento. Sebbene il governo abbia adottato misure per far fronte a tali problemi, in particolare adottando un codice di condotta non vincolante, occorre un’azione più decisa.

La tratta di esseri umani ha continuato a essere motivo di preoccupazione, in particolare in mancanza di un quadro legislativo e politico coerente. Il governo ha istituito un gruppo d’azione per esaminare la questione e collabora al riguardo con l’UE e altri membri della comunità internazionale.

La questione dei rifugiati è stata oggetto di un acceso dibattito nel 2016. I commenti rilasciati ai media dal capo dell’esecutivo, secondo i quali Hong Kong potrebbe valutare la possibilità di recedere dalla convenzione contro la tortura (Convention Against Torture - CAT) per ridurre l’afflusso di migranti che chiedono protezione in virtù del principio di non respingimento, hanno suscitato allarme presso la comunità locale e internazionale. Hong Kong non è parte della CAT autonomamente ma attraverso la RPC. Diversi alti funzionari hanno successivamente assicurato che Hong Kong non aveva alcuna intenzione di recedere dalla convenzione. Tuttavia, il governo di Hong Kong ritiene necessario rivedere la procedura relativa alle domande di non respingimento, che ritiene comporti abusi che hanno provocato un arretrato di circa 10 000 casi.

La corruzione è risultata sotto controllo e il sistema anticorruzione si è confermato saldo e resiliente. Hong Kong vanta standard molto elevati in termini di trasparenza e di misure anticorruzione. Le autorità, i leader politici e gli imprenditori riconoscono che la trasparenza è indispensabile affinché Hong Kong possa continuare ad essere un influente centro internazionale di affari, anche per le imprese continentali.

Relazioni tra Hong Kong e la Cina continentale

Parte della società di Hong Kong ha espresso profonda preoccupazione per la graduale erosione dell’“elevato livello di autonomia” della città all’interno della RPC e il minore rispetto dei suoi valori e del suo stile di vita secondo il principio “un paese, due sistemi”. Le principali difficoltà che hanno caratterizzato le relazioni tra Hong Kong e la Repubblica popolare cinese sono state la comparsa di tendenze politiche radicali nella regione amministrativa speciale e l’interpretazione dell’articolo 104 da parte dell’NPCSC. La scadenza del 2047 non fa che accrescere l’inquietudine e l’incertezza che regnano a Hong Kong circa il futuro del principio “un paese, due sistemi”, sebbene Pechino abbia ripetutamente assicurato che tale principio continuerà ad essere pienamente rispettato e applicato alla lettera.

A seguito delle pubbliche accuse formulate da uno degli editori scomparsi, il quale ha affermato di essere stato sequestrato dalla polizia della Cina continentale, il capo dell’esecutivo CY Leung ha scritto al governo centrale cinese per chiedere chiarimenti. Le autorità di Hong Kong e il governo centrale cinese hanno organizzato diversi cicli di negoziato per giungere a un accordo su un meccanismo di notifica transfrontaliero per i residenti di Hong Kong detenuti sul continente e viceversa.

Il presidente dell’Assemblea nazionale del popolo cinese, Zhang Dejiang, si è recato in visita ufficiale a Hong Kong dal 17 al 19 maggio in occasione del vertice sulla nuova via della seta. Si è trattato della prima visita di un alto funzionario di Pechino dal fallimento della riforma politica e del movimento filo-democratico degli ombrelli nel 2014. Zhang ha voluto rassicurare i cittadini di Hong Kong in merito al fatto che il principio “un paese, due sistemi” continuerà ad essere applicato. Egli ha cercato altresì di instaurare un dialogo con l’opposizione pan-democratica, ma le sempre più forti tensioni politiche non hanno permesso di stabilire contatti più proficui. Alla fine dell’anno, il governo centrale cinese ha annunciato che avrebbe rilasciato “permessi di rientro a casa” (che consentono ai titolari di recarsi sul continente) ad alcuni politici pan-democratici che ne erano sprovvisti.

Sviluppi economici

Nel 2016 il PIL di Hong Kong ha registrato una crescita dell’1,9% 5 in termini reali dopo l’aumento del 2,4% del 2015. I risultati del settore esterno sono stati inferiori alle attese nei primi sei mesi dell’anno a causa di un contesto commerciale fiacco a livello mondiale. Inoltre, la netta diminuzione degli arrivi di turisti provenienti dalla Cina continentale ha avuto ripercussioni negative sul settore del commercio al dettaglio. L’economia ha registrato una ripresa costante verso la seconda metà del 2016, con un aumento delle esportazioni di beni e servizi. Nel mercato del lavoro si è rilevata piena occupazione, con un basso tasso di disoccupazione, pari al 3,4%, nel 2016. L’inflazione è rimasta sotto controllo e i prezzi al consumo sono aumentati del 2,3% nel corso dell’anno.

Nel suo discorso programmatico annuale, pronunciato il 13 gennaio 2016, il capo dell’esecutivo CY Leung ha annunciato una serie di iniziative volte a sviluppare l’economia, incentivare l’innovazione e le tecnologie e migliorare l’istruzione e l’assistenza sanitaria, dando grande risalto al ruolo di Hong Kong nell’iniziativa cinese OBOR (“One Belt, One Road”, la nuova via della seta) e al suo 13º piano quinquennale. Hong Kong continuerà a perseguire accordi di libero scambio (ALS), accordi di promozione e di tutela degli investimenti, accordi globali volti a evitare la doppia imposizione e accordi in materia di servizi aerei con i principali partner commerciali situati lungo la nuova via della seta.

Il bilancio 2016-2017 6 conteneva una serie di misure di sostegno per aiutare le imprese e i residenti a fronteggiare l’indebolimento dell’economia e stimolare i consumi. Esso proponeva diversi meccanismi di finanziamento e iniziative per incoraggiare lo sviluppo dell’innovazione e della tecnologia (compresa la tecnologia finanziaria, la cosiddetta “fintech”), favorire la nascita di nuove imprese, aiutare le industrie a reperire nuovi mercati e intensificare gli sforzi per promuovere l’iniziativa OBOR. Sebbene la spesa pubblica abbia continuato ad aumentare nel corso degli anni, la RAS di Hong Kong ha accumulato consistenti avanzi di bilancio, con riserve di bilancio pari a 935,7 miliardi di HKD al termine dell’esercizio finanziario 2016-2017, ossia il 37% del PIL.

Conformemente al piano adottato all’inizio dell’anno, le autorità di Hong Kong hanno operato su diversi fronti per portare avanti la strategia OBOR nazionale. È stato istituito un comitato direttivo, che sarà presieduto dal capo dell’esecutivo, incaricato di elaborare strategie e politiche per la partecipazione di Hong Kong all’iniziativa OBOR, oltre a un ufficio specifico. Parallelamente, nel mese di luglio l’autorità monetaria di Hong Kong ha istituito l’ufficio per il finanziamento delle infrastrutture (Infrastructure Financing Facilitation Office - IFFO) al fine di promuovere Hong Kong quale piattaforma per il finanziamento delle infrastrutture. Sul fronte normativo, Hong Kong ha firmato accordi in materia di trasporto aereo e/o accordi volti a evitare la doppia imposizione con alcuni paesi situati lungo la nuova via della seta (Malta, Serbia e Lettonia) per aprire la strada a potenziali opportunità di sviluppo. Sono ancora in preparazione i negoziati relativi ad accordi di libero scambio con la Georgia e le Maldive, attraverso i quali Hong Kong spera di estendere la propria rete di ALS in Eurasia. Nel corso dell’anno si sono svolte diverse visite ufficiali nei paesi OBOR e sono state realizzate attività promozionali.

Per il secondo anno consecutivo Hong Kong si è confermata il principale mercato mondiale per le offerte pubbliche iniziali, con un totale di 24,8 miliardi di USD 7 . Oltre l’80% dei fondi reperiti era riconducibile agli istituti finanziari della Cina continentale. Hong Kong ha mantenuto il proprio vantaggio competitivo su Shanghai e Shenzhen confermandosi il centro preferito dalle società cinesi per il reperimento di fondi. Tuttavia, lo sviluppo di attività offshore in renminbi (CNY) a Hong Kong è stato ostacolato dal continuo deprezzamento della valuta cinese. La riserva di liquidità in CNY e le operazioni in CNY a Hong Kong hanno subito una contrazione, essenzialmente a causa delle forti aspettative suscitate dal costante deprezzamento del CNY. Hong Kong si è confermata il principale banco di prova per la riforma del mercato dei capitali della Cina. In seguito al positivo avvio del meccanismo di connessione borsistica Shanghai-Hong Kong Stock Connect nel novembre 2014, il 5 dicembre è stata attivata una seconda connessione con la borsa di Shenzhen. Il meccanismo di connessione borsistica Shenzhen-Hong Kong Stock Connect consente agli investitori internazionali di negoziare 881 titoli quotati sul listino di Shenzhen mentre gli investitori ammissibili del continente hanno accesso a 417 titoli di Hong Kong. Il meccanismo ha segnato una nuova tappa nelle iniziative realizzate dalla Cina per accrescere la fiducia degli investitori nei mercati azionari dopo la crisi dell’estate 2015 e ha rappresentato un importante passo avanti nelle sue riforme dei mercati finanziari. L’autorità monetaria di Hong Kong ha dichiarato che entrambe le parti avrebbero esaminato la praticabilità di un meccanismo di connessione dei mercati obbligazionari a tempo debito.

Mentre i servizi finanziari prosperavano, consolidando la posizione di Hong Kong quale centro finanziario internazionale, alcuni settori dell’economia (in particolare il porto e i settori e le industrie collegati) hanno continuato a perdere slancio. Il porto di Hong Kong ha dovuto far fronte alle crescenti pressioni esercitate dai porti del continente dato che la Cina ha allentato la propria politica marittima per consentire alle navi straniere il carico e lo scarico di merci lungo le proprie coste. Di conseguenza, Hong Kong va perdendo progressivamente il proprio ruolo di centro di trasbordo delle merci destinate alla Cina continentale e provenienti da essa, che rappresentavano il 40% circa delle sue merci trasbordate. Se oltre dieci anni fa era il più grande scalo container del mondo, nel 2015 il porto di Hong Kong è sceso al 5º posto, dopo Shanghai, Singapore, Shenzhen e Ningbo 8 . Nel 2016 il traffico di container del porto di Hong Kong si è ulteriormente ridotto del 2,2%.

La struttura industriale della RAS è rimasta praticamente invariata dal 1997. Per far fronte alle nuove sfide dell’era digitale, Hong Kong sta cercando di riorientare la propria strategia di crescita verso la tecnologia e l’innovazione. Nel discorso programmatico e nel bilancio per il periodo 2016-2017, il governo ha riservato un importo senza precedenti di 18 miliardi di HKD per promuovere l’innovazione e lo sviluppo tecnologico, compresi 8,2 miliardi di HKD per la costruzione di fabbricati industriali a più piani per la reindustrializzazione. Nel novembre 2015 è stato istituito l’ufficio per l’innovazione e la tecnologia, al quale spetterà guidare le iniziative del settore volte a recuperare il ritardo accumulato. Nel 2016 è stato varato un programma pilota di buoni nel settore tecnologico, del valore di 500 milioni di HKD, per fornire assistenza finanziaria alle PMI al fine di potenziarne la capacità tecnologica. Altre iniziative in preparazione comprendono il fondo di capitale di rischio per l’innovazione e la tecnologia (inteso a promuovere i partenariati pubblico-privato) e il programma di ricerca Midstream (volto ad aiutare le università a trasformare la ricerca in un successo commerciale).

Il governo di Hong Kong punta sulla tecnologia finanziaria quale settore dotato di un promettente potenziale di crescita. A settembre, l’autorità monetaria di Hong Kong ha annunciato una serie di iniziative strategiche nel settore, compresa la creazione di un polo di innovazione e di un ambiente virtuale controllato (“sandbox”) fintech, che consentono una più rapida autorizzazione degli esperimenti realizzati nell’ambito delle tecnologie finanziarie. La speranza è che Hong Kong possa superare Singapore e Tokyo quale principale centro finanziario dell’Asia.

Mercato fondiario e immobiliare

Nel 2016 il mercato immobiliare ha registrato un’espansione e i prezzi delle abitazioni hanno raggiunto un nuovo massimo. I prezzi degli immobili residenziali sono sensibilmente aumentati nell’ultima metà dell’anno, soprattutto per le abitazioni di piccole e medie dimensioni. Ne consegue che nel dicembre 2016 i prezzi degli appartamenti in generale hanno superato del 77% il picco del 1997 9 . Per contenere la crescita vertiginosa dei prezzi delle abitazioni, dal 5 novembre il governo ha aumentato l’imposta di registro, imponendo un’aliquota standard del 15% per gli acquirenti di seconde case e le persone giuridiche e sostituendo le disposizioni fiscali progressive che prevedevano un’aliquota massima dell’8,25%. Tuttavia, i prezzi degli immobili sono rimasti al di fuori della portata di molti, in particolare delle generazioni più giovani.

Di conseguenza, l’accessibilità economica delle abitazioni ha continuato a rappresentare una questione spinosa per il governo della RAS. Da alcuni sondaggi effettuati a livello mondiale risulta che Hong Kong è la città più cara al mondo per comprare casa 10 . Il governo ha elaborato una strategia a lungo termine per il settore immobiliare con l’intento di fornire 280 000 unità abitative di edilizia residenziale pubblica nei prossimi dieci anni. La relazione 2016 sui progressi compiuti indica che nei prossimi dieci anni si registrerà una carenza di terreni idonei per l’edilizia residenziale pubblica poiché sarà sempre più difficile trovare terreni sufficienti per lo sviluppo del settore. La ricerca e l’acquisto di terreni adatti per l’edilizia abitativa ha provocato profonde divisioni, in particolare nelle zone rurali dove i proprietari, i locatari (o occupanti abusivi) di terreni abbandonati 11 , gli abitanti dei villaggi e i gruppi ambientalisti hanno interessi potenzialmente opposti. Il processo di pianificazione è diventato più lungo e complesso a causa dell’opposizione dei diversi gruppi di interesse.

Sul versante della domanda, la partecipazione attiva di società della Cina continentale, la cui presenza a Hong Kong è aumentata, ha costituito una novità significativa nel mercato immobiliare 12 . Promotori immobiliari della Cina continentale hanno partecipato al 62% delle gare d’appalto pubbliche per siti residenziali ottenendo il 24% degli appalti aggiudicati nel 2016 13 . Questo intensificarsi delle loro attività sul mercato delle vendite di terreni pubblici a Hong Kong ha provocato un aumento dei prezzi dei terreni in alcune zone, escludendo così i promotori locali. Gli istituti e i conglomerati finanziari cinesi sono diventati altresì i principali acquirenti sul mercato degli spazi destinati a uffici di qualità. Le fughe di capitali provocate dall’ampliamento dei canali di investimento transfrontalieri e dalle aspettative di un ulteriore deprezzamento del renminbi rispetto al dollaro statunitense hanno sostenuto la domanda degli istituti finanziari del continente.

Contesto imprenditoriale

Il contesto imprenditoriale a Hong Kong ha incontrato alcune difficoltà nel 2016. PMI, start up, società straniere e alcuni privati hanno ritenuto inutilmente complicato e difficile aprire conti bancari. Le camere di commercio locali e straniere hanno sollevato la questione presso le autorità, sostenendo che tale pratica fosse incompatibile con l’ambizione di Hong Kong di svolgere il ruolo di “super connettore” tra la Cina e il resto del mondo e di costituire un polo per l’innovazione e le start up. L’autorità monetaria di Hong Kong è infine intervenuta emettendo una circolare per le banche a settembre. La questione, però, non è stata completamente risolta.

Il decreto in materia di concorrenza, entrato in vigore nel dicembre 2015, ha contribuito a modifiche graduali delle pratiche commerciali e della cultura imprenditoriale di Hong Kong. A titolo di esempio, nel 2016 19 associazioni di categoria hanno abolito le restrizioni in materia di prezzi o le tariffe. La commissione per la concorrenza ha ricevuto circa 1 900 denunce e domande, 130 delle quali sono passate alla seconda fase, che prevede un’ulteriore valutazione. I due principali settori interessati sono stati: “beni e gestione immobiliare” e “servizi tecnici e professionali”. Numerose denunce riguardavano la turbativa d’asta, un fenomeno diffusissimo nel settore della ristrutturazione edilizia. Nel terzo trimestre del 2016, la commissione per la concorrenza ha presentato la sua prima proposta di esenzione per categoria per alcuni accordi di trasporto marittimo di linea. Essa deve ancora affrontare tuttavia alcune caratteristiche peculiari del sistema di Hong Kong, in particolare la mancanza di un regime transettoriale in materia di fusioni, l’assenza di azioni private e l’esenzione dalla copertura per gli organismi pubblici.

Per quanto riguarda la politica ambientale, Hong Kong ha annunciato la propria decisione di abolire gradualmente il commercio locale di avorio nell’arco di cinque anni. La modifica legislativa pertinente dovrebbe essere presentata al Consiglio legislativo nella prima metà del 2017. A dicembre il governo ha varato la prima strategia e il primo piano d’azione della città volti a preservare la biodiversità e a contribuire allo sviluppo sostenibile, riservando 150 milioni di HKD per iniziative a favore della biodiversità nei primi 3 anni.

Impegni internazionali

Hong Kong ha compiuto costanti progressi nell’attuazione dello scambio automatico di informazioni finanziarie in materia fiscale in conformità dello standard dell’OCSE 14 . In giugno, il Consiglio legislativo ha adottato un decreto che modifica la legge nazionale onde fornire il quadro giuridico necessario per tale scambio. Hong Kong sarà pronta a procedere automaticamente allo scambio di informazioni in ambito fiscale con il Giappone e il Regno Unito dal 2018. Ha invitato altresì altri 16 Stati membri dell’UE ad avviare con le autorità competenti discussioni relative ad accordi per lo scambio automatico di informazioni finanziarie e continuerà a negoziare convenzioni fiscali con altri Stati membri.

A giugno, Hong Kong ha comunicato all’OCSE la propria determinazione a realizzare il pacchetto di misure in materia di erosione della base imponibile e trasferimento degli utili (BEPS). Per soddisfare i requisiti dell’OCSE, Hong Kong intende presentare al Consiglio legislativo il disegno (i disegni) di legge di modifica a metà del 2017. A tal fine, in ottobre il governo ha avviato una consultazione per valutare i pareri sull’attuazione delle misure dell’OCSE volte a contrastare l’erosione della base imponibile e il trasferimento degli utili da parte delle imprese.

Hong Kong ha continuato a rafforzare i propri regimi di contrasto al riciclaggio e al finanziamento del terrorismo. A marzo l’Associazione delle banche di Hong Kong ha rilasciato a tutti i suoi membri un documento di orientamento (elaborato in consultazione con l’autorità monetaria di Hong Kong) riguardante la lotta contro il riciclaggio di denaro legato a operazioni commerciali. Si sostiene che l’attuale regime di Hong Kong ne renda il territorio una giurisdizione attraente non solo per il commercio e gli investimenti, ma anche per le attività illecite. Il documento di orientamento intende aiutare gli istituti finanziari a tradurre in procedure interne realizzabili i principi generali dell’ordinanza del 2012 contro il riciclaggio e il finanziamento del terrorismo (istituti finanziari). A dicembre l’Ufficio per la sicurezza ha presentato al Consiglio legislativo proposte di modifica dell’ordinanza delle Nazioni Unite (misure antiterrorismo) per tener conto delle ultime raccomandazioni del gruppo di azione finanziaria in materia di lotta al finanziamento del terrorismo e attuare la risoluzione 2178 del Consiglio di sicurezza dell’ONU. Le nuove misure permetteranno di accelerare il congelamento dei beni appartenenti a sospetti terroristi e di vietare alle persone di lasciare Hong Kong o di entrare in un altro Stato a fini terroristici.

Nonostante le attività di regolamentazione, la reputazione di Hong Kong quale centro finanziario internazionale ha subito un duro colpo a seguito delle rivelazioni dei “Panama Papers”, che hanno messo in discussione l’esistenza a Hong Kong di una regolamentazione efficace per evitare abusi da parte di società offshore. Secondo il consorzio internazionale dei giornalisti d’inchiesta, Hong Kong è stato il principale mercato per Mossack Fonseca, lo studio legale con sede a Panama che ha aiutato i clienti a gestire i propri attivi in strutture offshore segrete. Gran parte dei clienti dello studio arrivava da, o attraverso, filiali con sede a Hong Kong. Le autorità di Hong Kong hanno sostenuto che nessuna legge nazionale vietava a società o entità commerciali di costituire società in giurisdizioni al di fuori di Hong Kong.

Relazioni bilaterali e cooperazione Unione europea-Hong Kong nel 2016

Nel 2016 le relazioni bilaterali tra l’Unione europea e Hong Kong si sono ulteriormente rafforzate. Come negli anni precedenti, l’UE è stata il secondo principale partner commerciale di Hong Kong dopo la Cina continentale 15 , mentre Hong Kong ha occupato il 14º posto nella classifica dei principali partner commerciali dell’UE per il commercio di merci ed è risultata un partner fondamentale per gli scambi di servizi.

Gli scambi bilaterali di merci tra l’UE e Hong Kong sono nettamente aumentati nel 2016 (+7,3%) fino a raggiungere 53,2 miliardi di EUR, con l’UE che ha registrato un avanzo commerciale di 16,8 miliardi di EUR 16 , la quinta eccedenza più elevata nel commercio estero. Gli scambi bilaterali di servizi nel 2015 (anno più recente per il quale sono disponibili dati) sono stati pari a 22,77 miliardi di EUR, con un deficit dell’UE di 506 milioni di EUR.

Anche le relazioni in termini di investimenti hanno continuato a prosperare. Nel 2015 l’UE è stata la terza fonte principale di investimenti diretti esteri (IDE) a Hong Kong, dopo le Isole Vergini britanniche e la Cina continentale 17 . Hong Kong è uno dei dieci principali investitori nell’UE. Nel 2015, il volume degli investimenti diretti dall’UE verso Hong Kong è stato pari a 119,4 miliardi di EUR, mentre quello di Hong Kong verso l’UE ha raggiunto 80,4 miliardi di EUR 18 . Con 2 107 imprese, l’UE si è confermata la zona di provenienza del gruppo più nutrito di imprese straniere stabilite a Hong Kong 19 .

Quale piattaforma naturale per gli affari e gli investimenti tra la Cina e l’Europa, Hong Kong ha tutto da guadagnare dall’aumento dei flussi di investimenti. Nel 2016 l’UE e Hong Kong hanno esaminato in maniera informale il ruolo che Hong Kong potrebbe svolgere come piattaforma d’investimento nell’ambito del piano di investimenti per l’Europa e dell’iniziativa OBOR.

Nel corso della decima riunione del dialogo strutturato tra l’UE e Hong Kong, tenutasi a Bruxelles il 17 novembre, sono stati raggiunti i seguenti risultati significativi.

Le due parti hanno raggiunto un’intesa su misure volte ad agevolare l’esportazione di carne e prodotti a base di carne provenienti dall’UE.

Le due parti hanno convenuto di proseguire il dialogo e la cooperazione per quanto riguarda la sicurezza alimentare e le questioni sanitarie.

L’UE e Hong Kong hanno accolto con favore la promettente cooperazione nel quadro di un nuovo gruppo di lavoro sulla proprietà intellettuale e hanno convenuto di organizzare incontri di esperti di investimenti di entrambe le parti per consentire loro di scambiare informazioni sui recenti sviluppi delle rispettive politiche di investimento. Le parti hanno convenuto di rafforzare ulteriormente la loro fattiva collaborazione nell’ambito dell’OMC. 

Le parti hanno deciso di coordinare le iniziative volte a combattere il traffico illegale di specie selvatiche.

Le parti si sono reciprocamente aggiornate sull’attuazione delle misure volte a garantire la trasparenza in ambito fiscale e contrastare l’erosione della base imponibile e il trasferimento degli utili sotto l’egida del G20 e dell’OCSE.

L’UE e Hong Kong hanno continuato a collaborare proficuamente nell’ambito del piano d’azione relativo alla cooperazione ai fini della tutela dei diritti di proprietà intellettuale da parte delle autorità doganali. A marzo le parti hanno portato a termine un progetto pilota della durata di sei mesi nel cui ambito si sono scambiate, attraverso mezzi protetti, informazioni su casi di blocco delle merci e hanno esaminato congiuntamente dati statistici sul blocco delle merci alle frontiere. Il progetto pilota ha interessato cinque aeroporti dell’UE. Alla luce di questa esperienza positiva, l’UE e Hong Kong hanno deciso di estendere la portata della loro cooperazione, includendo in particolare un maggior numero di aeroporti dell’UE.

Per agevolare ulteriormente gli scambi bilaterali, l’UE e Hong Kong hanno elaborato un piano di lavoro che potrebbe portare al mutuo riconoscimento dei rispettivi programmi concernenti l’operatore economico autorizzato.

Per quanto riguarda la ricerca e l’innovazione, nel 2016 si sono registrati sviluppi positivi nel sistema di collaborazione tra la Commissione europea e il consiglio per le borse di ricerca di Hong Kong, un sistema istituito nel 2015 per promuovere la cooperazione in progetti accademici comuni di ricerca nell’ambito del programma quadro dell’UE “Orizzonte 2020”. A settembre il consiglio per le borse di ricerca ha assegnato un primo importo di 2 milioni di HKD a un progetto dell’Università politecnica di Hong Kong. In ottobre è stato pubblicato un secondo invito a presentare candidature nel quadro del bando di Orizzonte 2020 per il periodo 2016-2017.

Nel perseguimento dell’obiettivo dell’equità fiscale a livello mondiale l’UE ha continuato a lavorare a un elenco comune UE delle giurisdizioni fiscali non cooperative. È stato definito un “quadro di valutazione degli indicatori” basato su una valutazione preliminare di tutti i paesi terzi. Il quadro di valutazione non costituisce un elenco preliminare dell’UE e non implica alcun giudizio sui paesi terzi. Nel caso di Hong Kong sono stati segnalati gli indicatori di rischio “trasparenza” e “presenza di un regime preferenziale di tassazione del reddito societario”. Parallelamente, Hong Kong ha intensificato gli sforzi, in particolare firmando accordi bilaterali con le autorità competenti (CAA) per lo scambio automatico di informazioni finanziarie con il Regno Unito e il Giappone sul modello dell’OCSE. Ha contattato inoltre quasi tutti gli Stati membri dell’UE per firmare CAA, accordi intesi a evitare la doppia imposizione (CDTA) e accordi per lo scambio di informazioni in materia fiscale. Ha ricevuto risposte favorevoli da alcuni Stati membri e attende la risposta di altri.

Le relazioni tra l’UE e Hong Kong nel settore dei servizi finanziari sono state consolidate dal nuovo forum annuale UE-Asia-Pacifico, la cui riunione inaugurale si è tenuta a Singapore nel mese di ottobre. Tutti i membri del comitato regionale Asia-Pacifico dell’Organizzazione internazionale delle commissioni sui valori mobiliari (IOSCO), la Commissione europea (rappresentata dalla direzione generale della Stabilità finanziaria, servizi finanziari e Unione dei mercati dei capitali) e l’Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati si sono riuniti per scambiare informazioni e pareri sull’evoluzione delle strategie e delle regolamentazioni. Hong Kong era rappresentata dalla Securities and Futures Commission (commissione per gli strumenti finanziari e i future). Il forum si prefigge l’obiettivo di scambiare informazioni sugli attuali quadri normativi e sui futuri sviluppi, rivolgendo particolare attenzione alle opportunità di rafforzare il coordinamento Asia-Pacifico nel settore dei servizi finanziari, alle decisioni di equivalenza che devono essere adottate dalla Commissione europea e a decisioni analoghe che devono essere adottate dalle autorità della regione Asia-Pacifico, nonché alle priorità strategiche emergenti per il programma di regolamentazione mondiale.

Gli interessi economici europei a Hong Kong sono rappresentati dalla Camera di commercio europea, una “camera delle camere” della quale fanno parte le quindici camere di commercio europee con sede a Hong Kong e una con sede a Macao. La Camera di commercio europea è costituita da cinque “consigli delle imprese” che si concentrano sui seguenti ambiti: settore automobilistico, tutela dei marchi, energia e ambiente, servizi finanziari, informazione, comunicazione e tecnologia. Essa opera in stretta collaborazione con l’ufficio di rappresentanza dell’Unione europea a Hong Kong e Macao per agevolare il dialogo con il governo. Nel 2016 ha continuato ad impegnarsi nell’attuazione del programma dell’Unione europea di informazione alle imprese, inteso a rafforzare il partenariato economico e la cooperazione commerciale con Hong Kong e Macao e a garantire una rappresentanza più forte e coordinata degli interessi delle imprese dell’UE.

Le missioni diplomatiche dell’Unione europea e degli Stati membri a Hong Kong hanno continuato a collaborare per migliorare la visibilità dell’UE. A tal fine, l’ufficio di rappresentanza dell’UE ha organizzato una serie di incontri di “dialogo” tra i capi missione dell’UE e i membri di alto livello del governo, del Consiglio legislativo e della magistratura di Hong Kong, nonché con altre personalità di spicco, anche del mondo degli affari. L’UE e Hong Kong hanno collaborato per intensificare i contatti interpersonali, soprattutto nei settori della cooperazione accademica, della mobilità degli studenti, della cultura e delle industrie creative.

Le missioni diplomatiche dell’UE e gli istituti culturali hanno collaborato strettamente con i partner locali a molte attività interpersonali, compreso un festival cinematografico dell’UE, organizzando un padiglione europeo dell’istruzione superiore presso un grande salone dell’istruzione e della formazione, la Giornata europea delle lingue, un concorso di calendari scolastici e diversi eventi imperniati sui diritti umani, compreso un seminario di due giorni sulla tratta degli esseri umani e una conferenza sui diritti delle persone LGBTI e sulla libertà di religione. L’UE auspica di sfruttare tale slancio e di continuare a collaborare con il governo, con la società civile e con le imprese per promuovere gli scambi in materia di diritti e libertà.

Il programma accademico dell’UE a Hong Kong, un consorzio che raggruppa l’università battista di Hong Kong, l’università di Hong Kong, l’università cinese di Hong Kong e l’Università di Lingnan, ha continuato a consolidare le relazioni tra l’UE e Hong Kong attraverso lavori accademici e la creazione di reti tra partner locali, regionali ed europei. Il programma accademico dell’Unione europea ha organizzato una serie di eventi sugli studi di casi relativi alle “città intelligenti” europee organizzando conferenze e seminari. Ha altresì organizzato il “Model European Union”, una simulazione unica del processo decisionale e politico dell’UE, nel corso della quale gli studenti hanno interpretato il ruolo di capi di Stato o di governo degli Stati membri riuniti in sede di Consiglio europeo.

Nel 2016 sono state effettuate numerose visite ad alto livello delle istituzioni dell’UE. La Commissione europea è stata rappresentata dal vicepresidente Jyrki Katainen (che ha incontrato il capo dell’esecutivo, il primo segretario e il ministro delle Finanze) in luglio e dal commissario per l’agricoltura e lo sviluppo rurale, Phil Hogan, nel mese di novembre. La visita del commissario Hogan ha aperto la strada all’accordo sulle misure volte ad agevolare le esportazioni di carne dall’UE a Hong Kong.

(1) https://eeas.europa.eu/delegations/hong-kong/4962/statement-spokesperson-disappearance-individuals-associated-mighty-current-publishing-house_en  
(2) http://www.europarl.europa.eu/sides/getDoc.do?type=TA&reference=P8-TA-2016-0045&language=IT  
(3) http://www.europarl.europa.eu/sides/getDoc.do?type=TA&reference=P8-TA-2016-0444&language=IT&ring=B8-2016-1256  
(4) http://www3.weforum.org/docs/GCR2016-2017/05FullReport/TheGlobalCompetitivenessReport2016-2017_FINAL.pdf  
(5) Salvo indicazione contraria, tutti gli indicatori economici riguardanti l’economia di Hong Kong provengono dal Dipartimento statistiche e censimento di Hong Kong.
(6) L’esercizio finanziario del governo della RAS di Hong Kong va dal 1º aprile al 31 marzo dell’anno successivo.
(7) Fonte: comunicato stampa della Borsa di Hong Kong (Hong Kong Stock Exchanges and Clearing Ltd.), 20 dicembre 2016.
(8) Fonte: ministero degli Affari marittimi, governo della RAS di Hong Kong.
(9) Fonte: contesto economico 2016 e prospettive 2017, governo della RAS di Hong Kong.
(10) Secondo il 12° sondaggio annuale (International Housing Affordability Survey) dell’agenzia Demographia (2016), su 367 città esaminate Hong Kong è la città più cara al mondo per comprare casa: i prezzi medi degli appartamenti sono infatti pari a 19 volte il reddito medio annuo lordo.
(11)

   Si tratta generalmente di terreni agricoli situati nella regione rurale dei Nuovi territori, soprattutto nelle zone relativamente piane e più accessibili. Tali terreni sono stati utilizzati per diverse attività industriali non regolamentate quali stoccaggio all’aperto, impianti portuali di sostegno, officine industriali, operazioni di logistica, cantieri di riciclaggio, stoccaggio di macchinari e materiale da costruzione.

(12) Secondo il Dipartimento statistiche e censimento di Hong Kong, il numero di imprese della Cina continentale a Hong Kong è passato da 853 nel 2012 a 1 123 nel 2016.
(13) Fonte: JLL, Hong Kong.
(14) Hong Kong ha manifestato il proprio sostegno allo standard dell’OCSE nel settembre 2014 al fine di procedere ai primi scambi con i partner interessati su base reciproca entro la fine del 2018.
(15) La graduatoria si basa sulle statistiche relative al commercio pubblicate dal Dipartimento statistiche e censimento di Hong Kong.
(16) Fonte: Comext, banca dati di riferimento di Eurostat sugli scambi internazionali di merci. Dati provvisori al 14 febbraio 2017.
(17) Fonte: investimenti diretti esteri di Hong Kong nel 2015, Dipartimento statistiche e censimento di Hong Kong.
(18) Fonte: Eurostat e DG TRADE.
(19) Fonte: indagine annuale 2016 sulle società stabilite a Hong Kong in rappresentanza di case madri situate al di fuori di Hong Kong, Dipartimento statistiche e censimento di Hong Kong.
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