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Document 52016IP0062

Risoluzione del Parlamento europeo del 25 febbraio 2016 sulla relazione annuale concernente le attività del Mediatore europeo nel 2014 (2015/2231(INI))

GU C 35 del 31.1.2018, p. 125–130 (BG, ES, CS, DA, DE, ET, EL, EN, FR, HR, IT, LV, LT, HU, MT, NL, PL, PT, RO, SK, SL, FI, SV)

31.1.2018   

IT

Gazzetta ufficiale dell’Unione europea

C 35/125


P8_TA(2016)0062

Attività del Mediatore europeo nel 2014

Risoluzione del Parlamento europeo del 25 febbraio 2016 sulla relazione annuale concernente le attività del Mediatore europeo nel 2014 (2015/2231(INI))

(2018/C 035/21)

Il Parlamento europeo,

vista la relazione annuale concernente le attività del Mediatore europeo nel 2014,

visto l'articolo 228 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

visti gli articoli 11, 19, 41, 42 e 43 della Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea,

vista la decisione 94/262/CECA, CE, Euratom del Parlamento europeo, del 9 marzo 1994, sullo statuto e le condizioni generali per l'esercizio delle funzioni del Mediatore (1),

viste le sue precedenti risoluzioni sulle attività del Mediatore europeo,

visto l'articolo 220, paragrafo 2, seconda e terza frase, del suo regolamento,

vista la relazione della commissione per le petizioni (A8-0020/2016),

A.

considerando che la relazione annuale concernente le attività del Mediatore europeo nel 2014 è stata ufficialmente presentata al Presidente del Parlamento europeo il 26 maggio 2015 e che il Mediatore europeo, Emily O'Reilly, ha presentato la relazione alla commissione per le petizioni il 23 giugno 2015 a Bruxelles;

B.

considerando che Emily O'Reilly è stata rieletta Mediatore europeo dal Parlamento europeo nella seduta plenaria del 16 dicembre 2014 a Strasburgo;

C.

considerando che la principale priorità del Mediatore europeo è garantire che i diritti dei cittadini siano pienamente rispettati e che il diritto a una buona amministrazione rifletta gli standard più elevati che ci si attende dalle istituzioni, dagli organi e dalle agenzie dell'Unione; che il Mediatore svolge un ruolo essenziale nell'aiutare le istituzioni dell'UE a diventare più trasparenti, efficaci e vicine ai cittadini, rafforzando così la fiducia dei cittadini nell'Unione;

D.

considerando che, secondo il sondaggio dell'Eurobarometro del maggio 2015, il 40 % dei cittadini ripone fiducia nell'Unione europea, mentre il 46 % è sfiduciato; che la capacità delle istituzioni di esercitare un controllo l'una sull'altra è fondamentale per migliorare il livello di soddisfazione fra i cittadini europei;

E.

considerando che l'articolo 24 TFUE dispone che «ogni cittadino dell'Unione può rivolgersi al Mediatore istituito conformemente all'articolo 228»;

F.

considerando che l'articolo 228 del TFUE abilita il Mediatore europeo a condurre indagini riguardo a casi di cattiva amministrazione nell'azione delle istituzioni, degli organi o degli organismi nonché delle agenzie dell'Unione, salvo la Corte di giustizia dell'Unione europea nell'esercizio delle sue funzioni giurisdizionali; che, ai sensi dell'articolo 41 della Carta dei diritti fondamentali, «ogni individuo ha diritto a che le questioni che lo riguardano siano trattate in modo imparziale, equo ed entro un termine ragionevole dalle istituzioni e dagli organi dell'Unione»;

G.

considerando che, secondo quanto afferma l'articolo 43 della Carta, «qualsiasi cittadino dell'Unione o qualsiasi persona fisica o giuridica che risieda o abbia la sede sociale in uno Stato membro ha il diritto di sottoporre al mediatore dell'Unione casi di cattiva amministrazione nell'azione delle istituzioni o degli organi comunitari, salvo la Corte di giustizia e il Tribunale di primo grado nell'esercizio delle loro funzioni giurisdizionali»;

H.

considerando che, secondo il primo Mediatore europeo, «si è in presenza di cattiva amministrazione quando un organismo pubblico non opera conformemente a una norma o a un principio per esso vincolante» (2); che ciò richiede che le istituzioni, gli organi e gli organismi dell'UE non solo rispettino i loro obblighi giuridici, ma siano anche orientati a uno spirito di servizio e assicurino che i membri della collettività siano trattati nel modo opportuno e godano appieno dei loro diritti; che la nozione di «buona amministrazione» dovrebbe essere intesa come un processo costante di miglioramento continuo;

I.

considerando che, nel 2014, 23 072 cittadini hanno chiesto assistenza ai servizi del Mediatore; che 19 170 cittadini hanno ottenuto consigli attraverso la guida interattiva presente nel sito web del Mediatore; che nel 2014 il Mediatore ha registrato 2 079 denunce e ha ricevuto 1 823 richieste di informazioni;

J.

considerando che, delle 2 163 denunce complessivamente trattate dal Mediatore, 736 rientravano nell'ambito del suo mandato, mentre 1 427 non vi rientravano;

K.

considerando che, delle 2 163 denunce trattate, in 1 217 casi il Mediatore ha dato consigli al denunciante o ha deferito il caso, in 621 casi il denunciante è stato informato che non era possibile fornire altri consigli e in 325 casi è stata avviata un'indagine;

L.

considerando che il Mediatore ha avviato 342 indagini, di cui 325 sulla base di denunce e 17 di propria iniziativa; che ha concluso 400 indagini, di cui 13 di propria iniziativa; che, per quanto attiene alle indagini concluse, 335 erano state presentate da singoli cittadini e 52 da imprese, associazioni e altre entità giuridiche;

M.

considerando che il Mediatore ha trasmesso 772 denunce ai membri della Rete europea di difensori civici, incluse 86 denunce trasferite alla commissione per le petizioni del Parlamento europeo, 144 alla Commissione e 524 ad altre istituzioni e organismi; che la maggior parte delle indagini riguardava la Commissione (59,6 %), seguita dalle agenzie dell'UE (13,7 %), dall'EPSO (9,4 %), da altre istituzioni (8,5 %), dal SEAE (3,8 %), dal Parlamento (3,5 %) e dall'OLAF (3,2 %);

N.

considerando che, delle indagini concluse dal Mediatore, il 21,5 % riguardava richieste di informazioni e l'accesso a documenti, il 19,3 % la Commissione nel suo ruolo di custode dei trattati, il 19,3 % procedure di concorso e selezione, il 16 % questioni politiche e istituzionali, l'11,3 % questioni relative all'amministrazione e allo statuto del personale, l'8,3 % l'aggiudicazione di gare d'appalto o sovvenzioni e il 6 % l'esecuzione di contratti;

O.

considerando che, per quanto attiene alle indagini concluse, 133 casi sono stati risolti dall'istituzione o archiviati dopo che è stata concordata una soluzione amichevole, mentre in 163 casi il Mediatore ha ritenuto che non vi fosse motivo di proseguire nelle indagini;

P.

considerando che in 76 casi non è stata ravvisata alcuna cattiva amministrazione; che in 39 casi è stata ravvisata cattiva amministrazione e in 13 casi si è fatto ricorso ad altre modalità per chiudere il caso; che nei casi in cui è stata ravvisata cattiva amministrazione, il Mediatore ha formulato osservazioni critiche in 27 casi e progetti di raccomandazioni in 12 casi;

Q.

considerando che la maggior parte delle indagini concluse nel 2014 ha avuto una durata compresa fra 3 e 18 mesi; che il tempo medio per la chiusura di un'indagine è stato di 11 mesi;

R.

considerando che le istituzioni si sono conformate all'80 % delle proposte del Mediatore; che rimane il 20 % delle proposte, che sono state presentate e devono ancora essere accolte;

S.

considerando che la commissione per le petizioni, la quale solo nel 2014 ha ricevuto ben 2 714 petizioni, è una componente importante del funzionamento istituzionale dell'Unione europea poiché avvicina il Parlamento europeo ai cittadini; che una stretta relazione tra il Mediatore europeo e la commissione per le petizioni migliorerebbe il livello di controllo democratico dell'attività delle istituzioni dell'UE;

1.

approva la relazione annuale per il 2014 presentata dal Mediatore europeo;

2.

si congratula con Emily O'Reilly per la sua rielezione a Mediatore europeo e per l'eccellente lavoro svolto; sostiene l'obiettivo del Mediatore di assistere le istituzioni dell'UE nei loro sforzi per fornire il migliore servizio possibile ai cittadini e a quanti risiedono in Europa; ritiene che l'attenzione rivolta dal Mediatore alla trasparenza come garanzia di una buona amministrazione abbia costituito un elemento fondamentale;

3.

saluta con favore e appoggia pienamente il fatto che il Mediatore si sia avvalso maggiormente del potere di avviare indagini strategiche di propria iniziativa; si compiace della nomina, all'interno del suo ufficio, di un coordinatore delle indagini di propria iniziativa e dell'introduzione di nuove norme interne in merito alle segnalazioni di illeciti da parte dei dipendenti (whistleblowing); elogia il Mediatore per gli sforzi compiuti nella riorganizzazione del proprio ufficio, che ha già prodotto notevoli risultati positivi in termini di efficienza; valuta positivamente e sostiene l'approccio orientato al futuro del Mediatore, come pure l'adozione della nuova strategia quinquennale «Verso il 2019», che introduce un approccio più strategico nelle modalità per affrontare i problemi sistemici e favorire la buona amministrazione;

4.

si compiace delle indagini avviate dal Mediatore nel 2014, in cui si possono identificare i seguenti temi chiave: la trasparenza all'interno delle istituzioni dell'UE, la trasparenza delle attività di lobbismo e delle sperimentazioni cliniche, i diritti fondamentali, le questioni etiche, la partecipazione dei cittadini al processo decisionale dell'UE, i progetti e i programmi finanziati dall'UE e la politica di concorrenza dell'UE;

5.

ricorda che, nel corso degli anni, il 20-30 % delle denunce ha riguardato la trasparenza e che le questioni relative alla trasparenza sollevate con maggiore frequenza riguardano il rifiuto delle istituzioni di consentire l'accesso a documenti e/o informazioni; ritiene che l'apertura e l'accesso ai documenti, conformemente all'articolo 15 TFUE e all'articolo 42 della Carta, rappresentino una parte essenziale del sistema di pesi e contrappesi istituzionali; è favorevole a eventuali iniziative che la Commissione e le altre istituzioni dell'UE intraprendano al fine di garantire un accesso equo, rapido e semplice per tutti alla documentazione dell'UE; prende atto con apprezzamento del miglioramento della trasparenza ottenuto grazie alla pubblicazione del registro pubblico dei documenti online; invita il Mediatore a indagare sulle questioni relative alla trasparenza in riferimento all'accesso tempestivo del Parlamento europeo ai pertinenti documenti della Commissione concernenti le procedure d'infrazione e i procedimenti EU Pilot, specialmente ove questi riguardino petizioni in essere; ritiene che sia necessario identificare e predisporre meccanismi adeguati per garantire un vero dialogo interistituzionale;

6.

avverte che non tutte le disposizioni concernenti la convenzione di Aarhus e i regolamenti a essa collegati (regolamento (CE) n. 1367/2006 e regolamento (CE) n. 1049/2001) possono già dirsi adeguatamente ed efficacemente rispettate; ritiene che vi sia ancora un ampio margine di miglioramento in materia di trasparenza da parte della Commissione, segnatamente per quanto riguarda la disponibilità qualitativa e quantitativa di informazioni fornite ai singoli cittadini e alle organizzazioni della società civile qualora questi chiedano di accedere ai documenti; invita il Mediatore a condurre un'indagine sulla base della dettagliata petizione 0134/2012 su questi temi, al fine di identificare e rettificare eventuali casi di cattiva amministrazione che riguardino l'attuazione di tali regolamenti da parte delle istituzioni dell'UE interessate;

7.

si compiace delle indagini del Mediatore sui casi di «porte girevoli» riguardanti funzionari di alto livello dell'UE; prende atto che il Mediatore ha indagato sulle denunce di cinque ONG ed esaminato 54 fascicoli della Commissione; incoraggia il Mediatore a contribuire a elaborare e a introdurre criteri e meccanismi di attuazione chiari e dettagliati al fine di identificare, indagare e, ove possibile, prevenire i conflitti di interesse a qualsiasi livello delle istituzioni, degli organi e delle agenzie dell'UE;

8.

ritiene che la nozione di «conflitto di interesse» vada oltre la semplice questione della trasparenza e che garantire un'amministrazione pubblica europea libera da conflitti di questo tipo sia una preoccupazione fondamentale ai fini della costruzione di un'autentica democrazia europea nonché della salvaguardia della fiducia dei cittadini europei, fra i funzionari pubblici e in seno alle istituzioni; raccomanda al Mediatore di tenere conto, nelle sue indagini, delle disposizioni della convenzione delle Nazioni Unite contro la corruzione, degli orientamenti dell'OCSE sulla gestione dei conflitti di interesse nella pubblica amministrazione nonché delle specifiche raccomandazioni di Transparency International;

9.

rileva che, in seguito alle indagini del Mediatore, la Commissione ha pubblicato documenti sull'ingresso della Grecia nella zona euro, la Banca centrale europea ha divulgato una lettera sulla crisi finanziaria indirizzata al governo irlandese e la Commissione ha seguito la raccomandazione del Mediatore di mettere a disposizione i documenti sulla riforma della politica comune della pesca, sebbene l'abbia fatto dopo che era stato raggiunto un accordo sulla riforma;

10.

plaude ai progressi compiuti verso una maggiore apertura nei negoziati in corso sul Partenariato transatlantico su commercio e investimenti (TTIP), a seguito delle indagini del Mediatore incentrate sulla trasparenza di tali negoziati; rileva che il Consiglio ha pubblicato, nel frattempo, le direttive che l'UE sta utilizzando per negoziare il TTIP e che la Commissione ha annunciato piani per aumentare la trasparenza delle attività di lobbismo e ampliare l'accesso ai documenti del TTIP; prende atto delle preoccupazioni dei cittadini in merito alla trasparenza dei negoziati sul TTIP;

11.

ricorda che la commissione per le petizioni riceve numerose denunce di gruppi e cittadini anonimi che riguardano la mancanza di trasparenza dei negoziati sul TTIP, il che è indice di una profonda preoccupazione pubblica sulla questione a livello europeo;

12.

si chiede se i lunghi ritardi nelle decisioni relative ad alcune iniziative legislative del Consiglio, quali ad esempio la direttiva orizzontale anti-discriminazione, congelata da oltre sei anni, o la ratifica del trattato di Marrakech per facilitare l'accesso ai testi pubblicati alle persone ipovedenti o con altre difficoltà ad accedere al testo stampato, non rientrino nella categoria della cattiva amministrazione, dato che creano molta frustrazione tra i cittadini interessati nei confronti delle istituzioni dell'UE; esorta il Consiglio, e in particolare le minoranze di blocco al suo interno, ad adottare le misure necessarie per porre rimedio a queste situazioni insostenibili; suggerisce al Mediatore di esaminare la questione nell'ambito delle sue competenze;

13.

accoglie con favore la maggiore e necessaria attenzione rivolta dal Mediatore alla trasparenza delle attività di lobbismo e il suo impegno per la creazione di un registro per la trasparenza obbligatorio, per far sì che i cittadini possano sapere chi sono i soggetti che cercano di influenzare i decisori dell'UE; plaude all'indagine del Mediatore sulla composizione e la trasparenza dei gruppi di esperti della Commissione, in particolare di quelli che forniscono consulenze sulla politica agricola comune (PAC), per la quale l'UE spende oltre un terzo del suo bilancio; sostiene il suo approccio nei confronti dei suddetti gruppi e incoraggia il Mediatore a continuare a controllare la trasparenza della loro composizione, al fine di garantire una rappresentanza equilibrata e l'equilibrio di genere all'interno dell'ampia gamma di gruppi di interesse, sia economici che non economici, in tutti gli ambiti politici;

14.

prende atto che oltre 7 000 istituzioni hanno aderito volontariamente al registro per la trasparenza, il che rispecchia la varietà di attori pubblici e privati con cui lavorano costantemente le istituzioni dell'UE; approva il sostegno del Mediatore al piano del Vicepresidente Timmermans di rendere il registro obbligatorio; plaude alla decisione della Commissione del 1o dicembre 2014 che obbliga tutti i membri e gli alti funzionari della Commissione a rendere pubblici tutti i contatti e le riunioni con i soggetti interessati e i lobbisti; concorda sul fatto che il registro dovrebbe comprendere informazioni sulle risorse umane e finanziarie di cui dispongono le organizzazioni lobbistiche, in modo da rispettare maggiormente le norme e le disposizioni vigenti sull'apertura e il buon governo nelle istituzioni dell'UE;

15.

incoraggia il Mediatore a rimanere vigile e determinato e a continuare a esortare la Commissione a garantire la piena trasparenza riguardo alla composizione e alle riunioni di tutti i gruppi di esperti, le piattaforme tecnologiche e le agenzie; ricorda le condizioni che aveva stabilito nel 2012, quando aveva revocato il congelamento del bilancio per i gruppi di esperti;

16.

rileva che nel 2014 il Mediatore ha svolto un ruolo essenziale nell'ambito della trasparenza delle sperimentazioni cliniche aiutando a definire la politica proattiva di trasparenza dell'Agenzia europea per i medicinali (EMA); osserva che, nell'ottobre 2014, l'EMA ha deciso di pubblicare proattivamente le proprie relazioni sulle sperimentazioni cliniche; incoraggia il Mediatore a continuare a monitorare le modalità con cui l'EMA rende disponibili i dati sulle sperimentazioni cliniche e a garantire che soddisfino i più elevati standard di trasparenza;

17.

invita gli Stati membri a essere più diligenti nella loro debita collaborazione con il Mediatore;

18.

esorta il Mediatore a continuare a promuovere una maggiore trasparenza delle sperimentazioni cliniche, in particolare riguardo alla valutazione della qualità dei risultati da parte dell'Agenzia europea per i medicinali; ricorda che è opportuno che tale valutazione si basi sul valore aggiunto dei farmaci innovativi e sul costo reale della ricerca, al fine di agevolare i modelli dei prezzi e dei finanziamenti degli Stati membri;

19.

invita il Mediatore a continuare a sostenere l'impulso verso una maggiore trasparenza nel settore ricerca e sviluppo, nell'ottica di assicurare l'accesso all'assistenza sanitaria, nell'ambito delle competenze del suo ufficio;

20.

accoglie con favore la nuova regolamentazione dell'UE sulle sperimentazioni cliniche, che impone di rendere disponibili le informazioni relative a tali sperimentazioni; rileva che la «Giornata internazionale del diritto di sapere» del Mediatore è stata dedicata, nel 2014, alla trasparenza dei dati delle sperimentazioni cliniche;

21.

plaude all'indagine del Mediatore sulla protezione dei diritti fondamentali in tutti i casi relativi all'attuazione della politica di coesione dell'UE, che è stata elaborata per favorire la crescita e la creazione di posti di lavoro, affrontare il cambiamento climatico e la dipendenza energetica e ridurre la povertà e l'esclusione sociale;

22.

rileva che Orizzonte 2020 è, in ordine di importanza, il terzo pacchetto di investimenti di bilancio dopo la PAC e i Fondi strutturali, con un bilancio di quasi 80 000 milioni di euro, e che rappresenta un fattore chiave per lo sviluppo economico e sociale del futuro; invita il Mediatore a continuare a garantire la trasparenza dell'intero processo di analisi e assegnazione dei progetti nel quadro di Orizzonte 2020;

23.

invita Frontex a garantire il rispetto del benessere dei rimpatriati durante i voli di rimpatrio e a correggere le modalità di attuazione del proprio codice di condotta per le operazioni di rimpatrio congiunte; saluta con favore l'invito, che il Mediatore ha rivolto a Frontex, a istituire un meccanismo di denuncia individuale per le potenziali violazioni dei diritti fondamentali; invita il Mediatore a indagare ulteriormente sulla questione, alla luce dell'attuale aumento del numero di rifugiati ai confini dell'UE;

24.

plaude all'indagine del Mediatore in merito all'osservanza, da parte delle istituzioni dell'UE, dell'obbligo di introdurre norme interne in materia di segnalazione di illeciti da parte dei dipendenti; ricorda alle nove istituzioni dell'UE cui il Mediatore si è rivolto, fra cui la Commissione, il Parlamento europeo e il Consiglio, di informare il Mediatore in merito alle norme di cui dispongono o di cui intendono dotarsi;

25.

elogia il Mediatore per le sue indagini sul diritto dei cittadini di partecipare al processo decisionale dell'UE e, in particolare, sul funzionamento dell'iniziativa dei cittadini europei (ICE); rileva che nel 2014 il Mediatore ha invitato gli organizzatori di ICE, le organizzazioni della società civile e altri soggetti interessati a fornire un feedback sull'ICE al fine di migliorarla; rileva con preoccupazione che i rappresentanti delle organizzazioni promotrici chiedono una migliore armonizzazione nonché un miglioramento dei metodi amministrativi impiegati per la raccolta e la registrazione delle firme; si attende ulteriori suggerimenti, con particolare riferimento alle limitazioni tecniche e relative alla protezione dei dati che attualmente caratterizzano il processo di raccolta delle firme; invita il Mediatore a condividere le sue esperienze e a contribuire alla prossima revisione del regolamento sull'ICE;

26.

plaude al tasso di conformità dell'80 % con cui le istituzioni dell'UE si adeguano ai suggerimenti del Mediatore; è preoccupato per il persistente 20 % di non conformità; è consapevole che i suggerimenti del Mediatore non sono giuridicamente vincolanti; esorta le istituzioni, gli organi e le agenzie a reagire con prontezza, efficacia e senso di responsabilità alle osservazioni critiche e ai progetti di raccomandazione del Mediatore; sostiene il Mediatore nelle indagini future condotte nell'ambito del suo mandato e finalizzate all'identificazione di eventuali lacune giuridiche riguardo alla trasparenza nell'esecuzione del bilancio dell'UE, in cooperazione ove necessario con la Corte dei conti, l'OLAF e la commissione per il controllo dei bilanci del Parlamento europeo;

27.

ricorda che il Mediatore ha anche la facoltà, e pertanto il dovere, di controllare il Parlamento, nella misura in cui ciò è finalizzato a perseguire la buona amministrazione per i cittadini dell'UE;

28.

elogia il Mediatore per la sua iniziativa, adottata nella fase precedente le elezioni europee, di ospitare l'evento interattivo «Your wish list for Europe» (La tua lista dei desideri per l'Europa) nel tentativo di porre i cittadini al centro del processo decisionale;

29.

incoraggia il Mediatore a continuare a promuovere la Rete europea dei difensori civici per una migliore informazione dei cittadini dell'UE sulla suddivisione delle responsabilità tra il Mediatore europeo, i difensori civici nazionali e regionali e la commissione per le petizioni; riconosce l'importante contributo della Rete nel favorire lo scambio di migliori pratiche e di informazioni per quanto riguarda il mandato e le competenze dei suoi membri; rileva che il 59,3 % delle denunce trattate nel 2014 rientrava nell'ambito di competenza di un membro della Rete; invita la commissione per le petizioni a diventare un membro più attivo di tale Rete e a rafforzare la sua collaborazione con la Rete sulle politiche comuni che rientrano nel campo di attività dell'Unione europea; rileva che nel 2014 il Mediatore ha trasmesso 86 denunce a questa commissione;

30.

incoraggia il Mediatore a indagare, in coordinamento con la Corte dei conti europea, sui programmi e i progetti finanziati dall'Unione europea, con particolare riferimento al finanziamento dei progetti volti a ridurre le disparità di sviluppo;

31.

concorda con il Mediatore sul fatto che le istituzioni dell'UE dovrebbero garantire che i loro servizi siano accessibili alle persone con disabilità e che tali persone abbiano accesso alle informazioni e ai mezzi di comunicazione; esorta le istituzioni a garantire che gli ambienti di lavoro siano aperti, inclusivi e accessibili alle persone con disabilità, affinché queste ultime possano partecipare in modo effettivo e completo alla vita politica e pubblica;

32.

chiede un incremento del bilancio annuale dell'ufficio del Mediatore;

33.

incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione, unitamente alla presente relazione, al Consiglio, alla Commissione e al Mediatore europeo, nonché ai governi e ai parlamenti degli Stati membri e ai loro difensori civici o agli organi competenti analoghi.


(1)  GU L 113 del 4.5.1994, pag. 15.

(2)  "Il mediatore europeo — Relazione annuale 1999 (GU C 260 dell'11.9.2000, pag. 1).


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