COMMISSIONE EUROPEA
Strasburgo, 27.10.2015
COM(2015) 610 final
COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL PARLAMENTO EUROPEO, AL CONSIGLIO, AL COMITATO ECONOMICO E SOCIALE EUROPEO E AL COMITATO DELLE REGIONI
Programma di lavoro della Commissione per il 2016
È il momento di andare oltre l'ordinaria amministrazione
Un anno fa la Commissione ha aperto un nuovo capitolo. Sulla base degli orientamenti politici, abbiamo definito le priorità della nuova Commissione, con l'impegno che ci saremmo concentrati sui grandi temi per i quali i cittadini si aspettano che l'Europa faccia la differenza. Abbiamo deciso di cambiare il nostro modo di lavorare, di essere aperti e rendere conto delle nostre azioni. E abbiamo invitato il Parlamento europeo e il Consiglio a unirsi a noi per realizzare questo cambiamento, perché conseguire insieme risultati concreti sulle questioni che contano veramente è l'unico modo per riconquistare la fiducia dei cittadini europei mostrando che la nostra Unione è al loro servizio.
I cittadini giudicheranno l'UE da come sarà capace di trovare soluzioni reali alle grandi sfide che si pongono oggi alle nostre società. L'occupazione, la crescita e la carenza di investimenti. I rifugiati che fuggono l'instabilità e la guerra per cercare un luogo sicuro in cui vivere. I cambiamenti climatici e la pressione sulle risorse naturali. La disuguaglianza, l'intolleranza e il senso di insicurezza che pervade parte delle nostre comunità. L'interdipendenza globale e la mancanza di fiducia nel ruolo dell'Europa all'interno del nuovo ordine mondiale che sta emergendo.
Le dieci priorità fissate nell'agenda per l'occupazione, la crescita, l'equità e il cambiamento democratico - che rappresentano al contempo il mandato della Commissione Juncker e la base sulla quale essa è stata nominata - affrontano queste sfide. Gli eventi che hanno segnato l'ultimo anno – con una ripresa più lenta del previsto delle nostre economie cui si è aggiunta la necessità di ridare stabilità all'economia greca, la pressione migratoria alle nostre frontiere esterne alimentata dall'insicurezza che regna nel nostro vicinato, gli attacchi terroristici contro Charlie Hebdo e altrove sul territorio europeo – non hanno fatto che rafforzare la nostra determinazione a puntare su queste priorità, a fare cose diverse e a farle in modo diverso.
Fare cose diverse
L'anno scorso abbiamo detto che avremmo fatto cose diverse e ci saremmo concentrati sui grandi temi. Da allora abbiamo presentato la nostra visione e le misure concrete da adottare per il piano di investimenti, il mercato unico digitale, l'Unione dell'energia, l'agenda europea sulla sicurezza, l'agenda europea in materia di migrazione, l'Unione dei mercati dei capitali, il piano d'azione su una tassazione delle società equa ed efficiente, la nuova strategia sul commercio e le più recenti proposte volte ad approfondire e rafforzare l'Unione economica e monetaria. Questa settimana presentiamo la nostra strategia per il mercato unico dei beni e dei servizi ed entro la fine dell'anno completeremo il quadro con i piani per un'economia circolare sostenibile, la mobilità dei lavoratori e una migliore gestione delle nostre frontiere esterne. Tutte queste azioni si basano sul nuovo programma della Commissione "Legiferare meglio".
A seguito di un dialogo costante con il Parlamento europeo e il Consiglio, avviato con il discorso del Presidente sullo stato dell'Unione del 9 settembre, il presente programma di lavoro illustra le principali iniziative che intendiamo intraprendere nei prossimi dodici mesi per tener fede a questi impegni. Non tutto può essere fatto in un anno: il nostro impegno consiste in un sostanziale programma legislativo, più un quadro per successive azioni, che sarà parte dei programmi di lavoro futuri, e i cui lavori preparatori (valutazione, consultazioni e valutazioni d'impatto, ecc.) inizieranno nel 2016.
Abbiamo dato priorità alle modifiche legislative che - se approvate in tempi rapidi - possono avere un'incidenza diretta sulla crescita e sull'occupazione, sull'ambiente e sul benessere sociale, sulla nostra sicurezza e sul nostro modo di agire in un mondo interconnesso.
Il Parlamento europeo eletto direttamente e il Consiglio dei ministri con rappresentanti di ciascun governo nazionale, nella loro funzione di colegislatori dell'UE, hanno raggiunto con una rapidità senza precedenti un accordo sulle proposte della Commissione riguardanti il Fondo europeo per gli investimenti strategici (FEIS), la modifica del bilancio dell'UE per il 2015 al fine di potenziare il sostegno finanziario per affrontare la crisi dei rifugiati, un pacchetto di 35 miliardi di euro per la crescita e l'occupazione in Grecia e le decisioni di emergenza per la ricollocazione all'interno dell'UE di rifugiati bisognosi di protezione internazionale. Questo sforzo comune per raggiungere risultati tempestivi laddove le decisioni sono urgenti e necessarie non deve più essere l'eccezione, ma diventare la regola.
Prima di presentare il programma di lavoro, la Commissione ha svolto discussioni intense e costruttive con i suoi partner istituzionali per mettersi d'accordo sulle questioni su cui puntare. Le migliori proposte non cambieranno nulla se rimangono per anni sul tavolo negoziale senza che si raggiunga un accordo. È anche per questo che abbiamo individuato alcune proposte esistenti che meritano di essere adottate in tempi brevi dai colegislatori, e intendiamo ritirare una serie di precedenti proposte della Commissione ormai non più rilevanti, bloccate o non abbastanza ambiziose, per fare così largo alle proposte prioritarie sulle quali è davvero possibile trovare un accordo.
Fare le cose in modo diverso
Le nuove sfide richiedono nuove e ambiziose risposte, ma dobbiamo essere altrettanto ambiziosi nel rispondere alle sfide attuali e, soprattutto, verificare se una risposta europea è necessaria, aumentando così l'efficacia nel realizzare i nostri obiettivi comuni. Quello che conta sono i risultati, non le buone intenzioni. L'impegno di questa Commissione per "legiferare meglio" vuol dire che essa esaminerà i dati concreti garantendo che, quando interviene, l'UE apporterà cambiamenti reali e positivi. Dobbiamo quindi vigilare costantemente affinché la normativa e i programmi di spesa dell'Unione siano efficaci e continuino a rispondere al loro scopo.
In molti ambiti occorre un approccio comune a livello europeo per conseguire i nostri ambiziosi obiettivi strategici, cioè un livello elevato di protezione ambientale, standard sociali e occupazionali elevati, la sicurezza energetica, un'economia prospera che comporti vantaggi per tutti e una politica sulla migrazione che rispecchi i nostri valori comuni. Le norme vigenti che sono superate o che risultano troppo gravose o complesse per poter essere applicate non raggiungeranno i loro obiettivi.
Verificare che le nostre norme siano effettivamente adeguate alle nostre ambizioni in questi settori non è qualcosa da temere, ma un'opportunità da cogliere per migliorarle, per far sì che in ambiti come la legislazione sulla salute e la sicurezza le norme siano funzionali e vengano rispettate e gli standard elevati che abbiamo fissato siano davvero applicati ovunque nei luoghi di lavoro, a vantaggio dei lavoratori in tutta l'Unione.
È per questo che abbiamo deciso di includere nel presente programma di lavoro i nostri piani per riesaminare ambiti fondamentali della legislazione vigente affinché producano risultati reali e positivi. E proponiamo di abrogare alcune leggi che non sono più attuali. Con lo stesso spirito, nell'intento di informare i cittadini e le imprese, presentiamo la nuova legislazione dell'UE che entrerà in vigore nel corso del prossimo anno.
Controllare e, se necessario, far rispettare l'applicazione della legislazione europea è uno dei compiti più importanti della Commissione, un compito che però non ha sempre avuto l'attenzione politica che merita. Ciò sta cambiando: stiamo intensificando le attività di controllo nei settori più importanti, ad esempio le nostre regole comuni in materia di asilo, che devono funzionare correttamente se si vuole mantenere la fiducia nello spazio Schengen senza frontiere interne. Applicare le nostre norme comuni europee sul terreno significa lavorare in stretto partenariato con i responsabili a tutti i livelli: nazionale, regionale e locale.
Siamo determinati a far leva su tutti gli strumenti a nostra disposizione per raggiungere i nostri obiettivi. In un momento in cui le risorse sono più necessarie che mai, il bilancio dell'UE deve essere orientato ai risultati. La revisione intermedia del quadro finanziario pluriennale verterà su come orientare meglio i finanziamenti in funzione delle priorità che si pongono, come la dimensione interna ed esterna della crisi dei rifugiati. Inoltre, la Commissione intende proporre una strategia per un "bilancio dell'UE orientato ai risultati" al fine di garantire che i finanziamenti futuri siano maggiormente incentrati sul conseguimento dei risultati. Si può fare di più per facilitare l'uso di strumenti finanziari innovativi, esistono molte possibilità di semplificazione (in particolare nei settori dell'agricoltura, dei fondi strutturali e di investimento europei e per intensificare gli sforzi in materia di ricerca), di miglioramento delle prestazioni e di misure che colleghino l'efficacia dei fondi a una sana governance economica.
Nel secondo anno del suo mandato, l'obiettivo di questa Commissione rimane chiaro: essere presente sui grandi temi e più efficace nel modo di affrontarlirestare discreta e modesta sulle questioni minori che non richiedono l'azione comune dell'Unione. Con il presente programma di lavoro, organizzato intorno alle dieci priorità enunciate dal Presidente Juncker all'inizio del nostro mandato, ribadiamo il nostro impegno a lavorare con i nostri partner del Parlamento europeo e del Consiglio per conseguire i risultati che gli europei si attendono. Al cospetto delle sfide che si pongono oggi all'Europa, è giunto il momento di andare oltre l'ordinaria amministrazione.
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1.
Un nuovo impulso all'occupazione, alla crescita e agli investimenti
La storia ha dimostrato che gli europei hanno un'intrinseca capacità di lavorare duro, innovare, creare e vendere le loro idee al resto del mondo. Non possiamo permetterci di sprecare i talenti e il potenziale di tutta una generazione. La Commissione continuerà ad aiutare gli Stati membri negli sforzi che compiono per il reinserimento dei disoccupati nel mondo del lavoro. Abbiamo anticipato 1 miliardo di euro per accelerare l'attuazione dell'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile che aiuterà fino a 650 000 giovani a trovare un posto di lavoro o di apprendistato, un tirocinio o una formazione continua in Europa. Abbiamo proposto agli Stati membri orientamenti per favorire il rientro al lavoro dei disoccupati di lunga durata.
Dobbiamo fornire agli europei i mezzi per adeguarsi alle esigenze di un mondo in rapida evoluzione e ai mercati emergenti del lavoro. La nostra agenda per le nuove competenze promuoverà gli investimenti nel capitale umano lungo tutto l'arco della vita, che si tratti di formazione professionale, istruzione superiore, competenze digitali e di alta tecnologia oppure delle competenze che ciascuno deve acquisire per impegnarsi attivamente sul luogo di lavoro e in una società in rapida evoluzione. Particolare attenzione sarà prestata all'equilibrio tra vita professionale e vita privata per le famiglie che lavorano, nella prospettiva di aumentare la partecipazione delle donne al mercato del lavoro. La direttiva sulle donne nei consigli di amministrazione dovrebbe essere adottata nel 2016, e la Commissione continuerà i suoi lavori per promuovere la parità di genere.
Desideriamo inoltre che le imprese europee riescano a trarre il massimo vantaggio dalle opportunità del mercato unico, per crescere e competere su scala mondiale. Per far ciò hanno bisogno di un finanziamento stabile, di un contesto imprenditoriale sano e di infrastrutture moderne. Il piano di investimenti per l'Europa è stato adottato ed è funzionante. Il Fondo europeo per gli investimenti strategici (FEIS) è operativo e fornisce investimenti di alta qualità per dare nuovo impulso all'economia europea, anche nel campo della ricerca. Punteremo adesso a migliorare il contesto per gli investimenti e ad approfondire il mercato unico al fine di assicurare più vantaggi ai cittadini europei, meno ostacoli alle imprese e un ambiente favorevole all'innovazione.
Dobbiamo cominciare a lavorare ora per garantire la sostenibilità futura dell'Europa. Presenteremo una nuova strategia per garantire la crescita economica e la sostenibilità sociale e ambientale oltre l'orizzonte temporale del 2020, tenendo conto della revisione della strategia Europa 2020 e dell'attuazione interna ed esterna degli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite.
È essenziale ottimizzare l'uso delle risorse per garantire che la crescita sia verde e inclusiva. A partire dall'anno prossimo, attueremo un piano d'azione sull'economia circolare per creare un mercato unico per il riutilizzo di materiali e risorse, che sosterrà il passaggio da un'economia lineare a un'economia circolare. Bisognerà intervenire in tutte le parti del ciclo economico, dall'approvvigionamento al riciclaggio, passando attraverso la produzione, il consumo e la gestione dei rifiuti, e dare prova di capacità innovative per sfruttare le opportunità commerciali in modo consono sia all'efficacia economica che al rispetto dell'ambiente.
Futuro sostenibile significa anche prevedere e attenuare quanto minaccia il mantenimento di un ambiente sano. La Commissione proseguirà i suoi lavori per aiutare gli Stati membri ad affrontare il problema della resistenza agli agenti antimicrobici e contribuire agli sforzi globali per lottare contro questa minaccia. Per migliorare il funzionamento del mercato unico dei prodotti sanitari, avvieremo inoltre lavori preparatori e intensificheremo le consultazioni sulla valutazione delle tecnologie sanitarie. Porteremo a termine i complessi lavori preparatori già in corso per proteggere i cittadini europei dai pericoli degli interferenti endocrini e svolgeremo i relativi follow-up. Il nostro riesame della normativa vigente in materia di sicurezza e salute sul luogo di lavoro, compresi gli agenti cancerogeni e mutogeni, migliorerà l'efficienza e l'efficacia del quadro UE per la protezione dei lavoratori.
2.
Un mercato unico digitale connesso
Una fiorente economia digitale può far espandere i mercati e creare nuove fonti di occupazione. In questo campo l'Europa può svolgere un ruolo di primo piano purché riesca a eliminare la frammentazione, migliorare l'offerta per i consumatori europei e aprire nuove prospettive alle imprese. È per questo che la Commissione ha proposto, nel maggio 2015, la strategia per il mercato unico digitale. Il nostro obiettivo è presentare tutte le proposte necessarie entro la fine del 2016 in modo che l'Unione riesca a realizzare un mercato unico digitale pienamente funzionante durante il mandato di questa Commissione.
In dicembre presenteremo la nostra visione per un approccio più moderno e più europeo sui diritti d'autore che tenga conto della rivoluzione digitale. Presenteremo anche proposte sui diritti in materia di contratti digitali. Altre iniziative riguardanti temi come il diritto d'autore, i geoblocchi, il libero flusso dei dati, le tecnologie cloud e l'IVA applicabile al commercio elettronico saranno presentate nel corso del 2016.
In seguito all'accordo sulle proposte relative al pacchetto "un continente connesso", che prevede anche l'abolizione delle tariffe di roaming entro il 2017, stiamo lavorando a un riesame completo del quadro normativo per le telecomunicazioni. A seguito dei rispettivi riesami effettuati nell'ambito del programma REFIT, sottoporremo a revisione la direttiva sui servizi di media audiovisivi, la direttiva sulla trasmissione via satellitare e via cavo e il regolamento sulla cooperazione per la tutela dei consumatori, affinché il sistema sia all'altezza delle aspettative dei cittadini. Lavoreremo insieme ai colegislatori per giungere entro la fine dell'anno a un accordo sulla riforma della protezione dei dati e sulla direttiva relativa alla sicurezza delle reti e dell'informazione, due atti essenziali per costruire fiducia e sicurezza in un mercato unico digitale in piena espansione.
Il nostro obiettivo ambizioso è e resta l'abbattimento delle roccaforti nazionali negli ambiti della regolamentazione delle telecomunicazioni, della legislazione in materia di diritto d'autore e di protezione dei dati, della gestione delle frequenze e dell'applicazione del diritto in materia di concorrenza, tenendo pienamente conto della diversità culturale. Con la creazione di un mercato unico digitale connesso possiamo generare in Europa fino a 250 miliardi di euro di crescita aggiuntiva nel corso del mandato di questa Commissione, il che consentirà di creare centinaia di migliaia di nuovi posti di lavoro, in particolare per i giovani, e di dare vita ad una società dinamica basata sulla conoscenza.
3.
Un'Unione dell'energia resiliente con politiche lungimiranti in materia di cambiamenti climatici
Nel quadro della nostra strategia per l'Unione dell'energia, la Commissione ha definito le principali azioni necessarie per assicurare l'approvvigionamento energetico dell'Europa e ridurre la dipendenza dalle importazioni, integrare i mercati nazionali dell'energia, fare dell'efficienza energetica una priorità, ridurre le emissioni di carbonio dell'economia e promuovere la ricerca, l'innovazione e la competitività. Nel 2016 presenteremo la maggior parte delle iniziative previste dalla tabella di marcia dell'Unione dell'energia. Riferiremo regolarmente in merito ai progressi compiuti e a ciò che resta da fare in una relazione periodica sullo stato dell'Unione dell'energia.
Poiché l'UE è uno dei principali attori dei negoziati di Parigi sul clima, l'attuazione del pacchetto sull'energia e il clima per il 2030 sarà una delle grandi priorità del prossimo anno in modo da raggiungere gli obiettivi prefissi. Nel 2016 la Commissione presenterà una proposta per ripartire gli sforzi nei settori non coperti dal sistema di scambio di quote di emissione (ETS), come l'edilizia, l'agricoltura e la decarbonizzazione dei trasporti. Promuoveremo sia l'uso di sistemi di tariffazione stradale non discriminatori sulla base dei principi "chi usa paga" e "chi inquina paga", sia gli sforzi volti a creare uno spazio unico europeo dei trasporti, consentendo un utilizzo più efficace delle infrastrutture stradali esistenti e un uso più flessibile del parco veicoli. Per accelerare la transizione energetica, la Commissione proporrà anche iniziative riguardanti: una nuova organizzazione del mercato energetico, onde raggiungere l'obiettivo fissato per il 2030 in materia di interconnessione elettrica (capacità di trasferimento verso i paesi vicini del 15% dell'energia prodotta); la sicurezza degli approvvigionamenti energetici; le fonti rinnovabili e l'efficienza energetica. Infine, elaboreremo una strategia integrata per la ricerca, l'innovazione e la competitività nel quadro dell'Unione dell'energia al fine di sfruttare il potenziale per l'occupazione e la crescita dell'economia a basse emissioni di carbonio.
4.
Un mercato interno più profondo e più equo con una base industriale più solida
Il mercato unico rappresenta una risorsa incomparabile per l'Europa, la sua migliore risorsa. Consente alle persone, ai prodotti, ai servizi e ai capitali di circolare più liberamente. Allarga la scelta e abbassa i prezzi per i consumatori. Permette di scegliere il paese in cui vivere, lavorare e studiare. Apre opportunità ai professionisti e alle imprese, riducendo la burocrazia di cui dovrebbero farsi carico per le loro attività transfrontaliere se il mercato unico non esistesse. È il fondamento della competitività delle industrie europee.
Nell'adottare questa settimana la strategia per il mercato unico, abbiamo sottolineato la necessità di consolidare questi punti di forza e di continuare a liberare il potenziale del nostro mercato interno, adeguandolo all'evoluzione delle condizioni economiche e rendendolo un trampolino di lancio per aiutare le nostre imprese e i nostri settori industriali a prosperare in un'economia globalizzata. Passeremo ora a lavorare su misure concrete, che si tratti di sostenere la crescita delle start-up, liberare il potenziale dei nuovi modelli aziendali che emergono dall'economia collaborativa, facilitare la prestazione transfrontaliera di servizi, modernizzare il nostro sistema di norme o far sì che la legislazione relativa al mercato unico sia applicata in maniera adeguata e fatta rispettare nella prassi. Ci adopereremo per eliminare le barriere giuridiche e tecniche che impediscono l'accesso al mercato del trasporto su strada e per rafforzare il controllo dell'applicazione della legislazione sociale in vigore. Puntiamo a sostenere lo sviluppo delle PMI e delle start-up eliminando gli ostacoli regolamentari e facilitando l'accesso ai finanziamenti. Il gruppo presenterà una nuova iniziativa sulle procedure di ristrutturazione preventiva e per offrire una seconda opportunità agli imprenditori dopo il fallimento.
La messa in atto dell'Unione dei mercati dei capitali è un aspetto essenziale di questi lavori: la realizzazione di un mercato unico dei capitali, del finanziamento e del risparmio svolgerà infatti un ruolo fondamentale nel rimuovere gli ostacoli agli investimenti e aiutare le imprese a crescere in tutto il mercato unico. Sarà importante che i colegislatori si mettano rapidamente d'accordo sulla proposta della Commissione relativa alla cartolarizzazione. Entro la fine dell'anno, la Commissione presenterà inoltre una proposta di riesame della direttiva sul "prospetto" affinché le piccole imprese possano farsi quotare in borsa più facilmente e accedere ai finanziamenti del mercato, più altre misure volte ad agevolare la creazione di fondi di capitale di rischio e a sviluppare una nuova cultura del capitale di rischio che possa aprire nuove prospettive per l'imprenditoria.
Per aiutare gli europei a sfruttare al massimo le opportunità di lavoro nel mercato unico, abbiamo già proposto misure volte a potenziare il portale europeo della mobilità professionale (EURES) e la cooperazione tra i servizi per l'impiego. Le proposte a favore della mobilità dei lavoratori che presenteremo entro la fine dell'anno comprendono misure volte a combattere gli abusi grazie a una migliore applicazione della legislazione e al coordinamento dei sistemi di sicurezza sociale; proporremo inoltre una revisione mirata della direttiva sul distacco dei lavoratori per lottare contro le pratiche sleali che danno origine al dumping sociale e alla fuga dei cervelli, garantendo una retribuzione uguale per lo stesso lavoro nello stesso luogo.
Particolare enfasi sarà inoltre posta sul miglioramento dell'accesso a determinati beni e servizi per le persone con disabilità.
Nel 2016 esamineremo più a fondo un piccolo numero di settori selezionati in virtù del loro potenziale di crescita o perché affrontano sfide specifiche. Presenteremo una strategia per sfruttare appieno i vantaggi che programmi spaziali europei, come Galileo e Copernicus, possono apportare all'economia e ai cittadini europei. Elaboreremo e attueremo un piano d'azione europeo per fare in modo che la nostra difesa sia capace di far fronte alle esigenze future in materia di sicurezza. Assicureremo il follow-up della strategia per il settore aeronautico che sarà presentata entro la fine dell'anno. E alla luce degli sviluppi registrati nel settore agricolo, presenteremo la nostra relazione sul funzionamento del mercato del latte già il prossimo anno.
La Commissione presenterà un piano d'azione sull'IVA che prevede le prossime tappe verso un regime definitivo, efficiente e a prova di frode e iniziative in materia di aliquote IVA e commercio elettronico nel contesto del mercato unico digitale. Intendiamo inoltre ritirare una serie di proposte sull'IVA già sul tavolo dei negoziati, ma che hanno fatto scarsi progressi in seno al Consiglio o che sono state svuotate in maniera inaccettabile del loro forte potenziale di semplificazione, com'è il caso della dichiarazione IVA standard.
Vogliamo inoltre continuare a progredire verso una tassazione delle imprese equa, efficiente e favorevole alla crescita, sulla base del principio che le imprese devono pagare le imposte nel paese in cui generano gli utili. Presenteremo una serie di misure per migliorare la trasparenza del sistema di tassazione delle società e combattere l'elusione fiscale, anche mediante l'attuazione di standard internazionali in materia di erosione della base imponibile e trasferimento degli utili. Intendiamo ritirare la proposta per una base imponibile consolidata comune per l'imposta sulle società, attualmente bloccata, per sostituirla con proposte per un approccio articolato in più fasi, cercando di raggiungere dapprima un accordo su una base imponibile obbligatoria. Ciò consentirà di migliorare il mercato unico per le imprese rimediando alle carenze e garantendo che tutte le società paghino la loro giusta quota di tasse.
5.
Un'Unione economica e monetaria più profonda e più equa
La Commissione ha appena presentato gli elementi fondamentali della prima tappa del processo volto a completare l'Unione economica e monetaria (UEM), esposti nella relazione dei cinque Presidenti. Abbiamo proposto un approccio rinnovato al semestre europeo e una serie di strumenti più efficaci per la governance economica, tra cui l'istituzione di comitati nazionali per la competitività e di un Comitato consultivo europeo per le finanze pubbliche. Proponiamo di costruire un dialogo migliorato tra la Commissione e il Parlamento europeo per rafforzare la responsabilità democratica del nostro sistema di governance economica. Chiediamo anche che la zona euro sia rappresentata in maniera più unificata presso le organizzazioni internazionali (in particolare l'FMI). Entro la fine dell'anno presenteremo un regime europeo di garanzia dei depositi bancari basato su un meccanismo di riassicurazione e definiremo come ridurre ancora i rischi e garantire condizioni eque di concorrenza nel settore bancario.
Tali misure rappresentano un importante passo avanti verso un'Unione economica e monetaria più resiliente e più prospera. In questo contesto, il semestre europeo 2016 porrà ancora di più l'accento sulla situazione economica e di bilancio in tutta la zona euro e sulle prestazioni degli Stati membri nel settore occupazionale e sociale e favorirà la convergenza, tra l'altro eliminando gli ostacoli nazionali agli investimenti.
Lo sviluppo di un pilastro europeo dei diritti sociali contribuirà al conseguimento di tale obiettivo. La Commissione porterà avanti due filoni di attività complementari: il primo intende modernizzare la legislazione in vigore in materia di politica sociale e colmarne le lacune, tenendo conto dell'attuale ambiente di lavoro e assicurando che i nuovi modelli di lavoro mantengano un giusto equilibrio nelle relazioni tra i datori di lavoro e i lavoratori; il secondo consentirà di individuare parametri sociali, in particolare riguardo al concetto di flessicurezza, fondati sulle migliori prassi negli Stati membri al fine di aumentare la convergenza, soprattutto nella zona euro, per quanto riguarda il funzionamento del mercato del lavoro, le competenze e la protezione sociale.
Porteremo avanti questi lavori nel quadro di un dialogo rafforzato con il Parlamento europeo, gli Stati membri, i parlamenti nazionali e le parti sociali. Per preparare la transizione dalla fase 1 alla fase 2 del completamento dell'UEM e per elaborare il Libro bianco della Commissione, previsto per la primavera 2017, la Commissione lancerà un'ampia consultazione e un dibattito in tutta l'UE. Faremo inoltre ricorso ai dati analitici elaborati da un gruppo di esperti di alto livello che sarà costituito nell'estate 2016. Il Parlamento europeo sarà strettamente coinvolto in tutti questi lavori preparatori.
6.
Un accordo realistico e equilibrato di libero scambio con gli Stati Uniti
Il commercio internazionale e gli investimenti sono motori fondamentali per la ripresa economica in Europa. L'UE si trova nella posizione ottimale per garantire che le opportunità offerte dalla globalizzazione siano messe al servizio dei cittadini europei, in modo trasparente e responsabile sul piano sociale ed ecologico. Una politica commerciale attiva assicurerà il nostro collegamento con i nuovi centri della crescita mondiale e ci consentirà di far parte delle nuove catene di valore digitali e globali. Ciò offrirà opportunità alle nostre imprese e creerà posti di lavoro di qualità senza scendere a compromessi sui nostri valori o sulle norme europee.
L'accordo di partenariato transatlantico su commercio e investimenti (TTIP) con gli Stati Uniti rimane una delle grandi priorità per il 2016. Siamo impegnati a negoziare un accordo equo ed equilibrato con gli Stati Uniti, con un nuovo approccio alla protezione degli investimenti. Intendiamo intensificare la cooperazione con la regione Asia-Pacifico, ad esempio nel quadro dei negoziati per un accordo di libero scambio UE-Giappone e di un accordo UE-Cina sugli investimenti, chiedendo l'autorizzazione a negoziare accordi di libero scambio con l'Australia e la Nuova Zelanda, così come l'avvio di negoziati di libero scambio con le Filippine e l'Indonesia, quando le condizioni lo consentiranno. Questa ambiziosa agenda sugli scambi bilaterali, che già coinvolge 27 partner negoziali, integra il sistema multilaterale dell'Organizzazione mondiale del commercio, che rimane al cuore dell'approccio dell'UE.
Nel 2016 l'obiettivo della Commissione è pervenire all'applicazione provvisoria di un certo numero di nuovi accordi, tra cui quelli conclusi con il Canada e con diverse regioni dell'Africa, dei Caraibi e del Pacifico. Seguiremo da vicino gli accordi esistenti, come quelli conclusi con i paesi del vicinato orientale dell'UE. Inizieranno i lavori per modernizzare alcuni dei nostri accordi esistenti alla luce delle nuove realtà economiche, in particolare con paesi come la Turchia, il Messico e il Cile.
Con la nuova strategia su commercio e investimenti, che abbiamo presentato all'inizio di questo mese, intendiamo aggiornare gli strumenti della politica commerciale e orientarla di più verso i servizi, il commercio digitale, la mobilità, l'accesso alle risorse naturali, l'innovazione e altri motori di crescita e occupazione. Concentreremo maggiormente il nostro lavoro sull'attuazione e sul controllo dell'applicazione per garantire che le opportunità create dagli accordi commerciali portino a risultati concreti, prestando particolare attenzione alle PMI e aiutando i lavoratori ad adattarsi al cambiamento. Inoltre porteremo avanti i lavori volti a rafforzare la trasparenza dei nostri negoziati commerciali per le parti interessati e i cittadini.
7.
Uno spazio di giustizia e di diritti fondamentali basato sulla reciproca fiducia
Il terrorismo e la radicalizzazione, la criminalità organizzata e la criminalità informatica minacciano la sicurezza dei cittadini europei e siccome hanno per loro natura un carattere transnazionale richiedono una risposta dell'UE. La Commissione si concentrerà sull'attuazione dell'agenda europea sulla sicurezza, con proposte quali il riesame della decisione quadro sulla lotta al terrorismo, in modo da affrontare il fenomeno dei combattenti terroristi stranieri, e una proposta sulla lotta contro le frodi e le falsificazioni dei mezzi di pagamento diversi dai contanti. Continueranno i lavori per la revisione del quadro legislativo per il controllo delle armi da fuoco. Presteremo un'attenzione rafforzata allo sviluppo della cooperazione operativa e degli strumenti che fondano la fiducia reciproca, che è essenziale per un'attività di contrasto transfrontaliera efficace, nel pieno rispetto dei diritti fondamentali.
La riforma della normativa per la protezione dei dati (regolamento e direttiva) e la proposta relativa al codice di prenotazione dell'UE dovrebbero essere adottate dai colegislatori entro la fine dell'anno. La Commissione intende concludere un solido accordo con gli Stati Uniti sul trasferimento dei dati personali a fini di contrasto che fornisca tutte le garanzie necessarie, compresa la possibilità di ricorso giudiziario per le persone fisiche. Alla luce della giurisprudenza recente, lavoreremo per un nuovo quadro che assicuri un'adeguata protezione dei dati personali archiviati dalle imprese negli Stati Uniti.
Nel 2016 sarà importante che i colegislatori avanzino sulla Procura europea e sulla riforma di Europol. La Commissione intende portare avanti anche i lavori per chiarire le condizioni di accesso alla giustizia in materia ambientale.
La Commissione proseguirà inoltre i lavori in vista dell'adesione dell'UE alla Convenzione europea dei diritti dell'uomo, tenendo pienamente conto del parere della Corte di giustizia.
8.
Verso una nuova politica della migrazione
La priorità più urgente dell'Unione in questo momento è far fronte alla crisi dei rifugiati e gestire la pressione migratoria alle nostre frontiere esterne. Viste le condizioni di povertà, guerra e instabilità nel nostro vicinato, questa priorità è destinata a rimanere in cima all'agenda politica per alcuni anni.
L'agenda europea sulla migrazione, che abbiamo presentato nel maggio 2015, prevede un approccio globale alla gestione della migrazione fondato sui principi della solidarietà e della responsabilità. Sono già operativi due programmi di emergenza per il ricollocamento di 160 000 persone bisognose di protezione internazionale, che saranno trasferite dagli Stati membri più colpiti ad altri Stati membri dell'UE. Ogni giorno le operazioni congiunte Poseidon e Triton dell'Agenzia Frontex portano soccorso a naufraghi nel Mediterraneo. Squadre di sostegno per la gestione dei flussi migratori intervengono nei "punti di crisi" (hotspots) e stanno ora aiutando le autorità nazionali in Grecia e in Italia per l'identificazione e la registrazione dei nuovi arrivati e il trattamento dei loro fascicoli. Sono stati intensificati gli sforzi per lottare contro il traffico di migranti e smantellare i gruppi responsabili della tratta di esseri umani. Si stanno prendendo provvedimenti per rimpatriare un maggior numero di persone che non necessitano di protezione internazionale.
L'UE ha già mobilitato 4 miliardi di euro per l'assistenza umanitaria, gli aiuti allo sviluppo, l'assistenza economica e la stabilizzazione dei siriani, nel loro paese e nelle comunità che li hanno accolti in Libano, Turchia, Giordania, Iraq ed Egitto. Un importo supplementare di 1,8 miliardi di euro sarà destinato alla creazione di un "Fondo fiduciario di emergenza per la stabilità e la lotta contro le cause profonde della migrazione irregolare e del fenomeno degli sfollati in Africa". È fondamentale rafforzare e approfondire la cooperazione con i paesi terzi di origine e di transito per gestire meglio la migrazione, compiendo anche uno sforzo concertato per fornire sostegno al crescente numero di rifugiati e sfollati nei paesi terzi.
La crisi ha dimostrato, che al di là delle misure immediate, dobbiamo ripensare radicalmente il modo di gestire le nostre frontiere esterne comuni così come il quadro europeo in materia di asilo. Entro la fine dell'anno, la Commissione presenterà proposte per una guardia di frontiera e una guardia costiera europee basandosi su un significativo rafforzamento di Frontex.
Procederemo a una revisione del nostro sistema comune per correggere le carenze e le debolezze evidenziate nel sistema di Dublino rafforzando il ruolo dell'Ufficio europeo di sostegno per l'asilo. Insisteremo affinché sia pienamente e rapidamente operativo il piano d'azione sul rimpatrio e perché si raggiunga un accordo sulle proposte per l'attuazione dell'agenda europea sulla migrazione. Presenteremo inoltre proposte per un sistema strutturato di reinsediamento, di modo che le persone bisognose di protezione possano passare in tutta sicurezza nell'Unione europea, senza rischiare la propria vita nelle mani di trafficanti, in parallelo con migliori meccanismi di protezione nelle regioni confinanti.
Infine, per rispondere alla sfida demografica e al fabbisogno del mercato del lavoro nell'Europa del futuro presenteremo un approccio rinnovato in materia di migrazione legale, di cui fanno parte anche misure per migliorare la direttiva sulla Carta blu.
9.
Un ruolo più incisivo a livello mondiale
In un mondo segnato da cambiamenti dinamici, sempre più connesso, contestato e complesso, la coerenza dell'azione esterna dell'UE e la nostra capacità di usare tutti gli strumenti disponibili in modo concertato per conseguire i nostri obiettivi e rafforzare le nostre politiche interne rivestono un'importanza sempre maggiore. Sfide quali la migrazione, l'accesso all'energia e ad altre risorse e il cambiamento climatico rendono chiaro quanto sia necessaria una reale dimensione esterna per poter conseguire importanti obiettivi di politica interna e far sì che l'UE colga le opportunità che le si aprono per promuovere nel resto del mondo i propri valori, quali la democrazia, i diritti umani, l'uguaglianza e la solidarietà, o anche la storia e la cultura europee. La Commissione apporterà un contributo sostanziale per sostenere l'azione dell'Alta rappresentante e Vicepresidente per una nuova strategia globale in materia di politica estera e di sicurezza.
Per far fronte a gravi crisi, quali i conflitti in Siria, Libia e Ucraina, la Commissione continuerà a impegnarsi in maniera proattiva a sostegno degli attori internazionali, primi fra tutti le Nazioni Unite e l'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa, ricorrendo all'intera gamma di politiche, finanziamenti e strumenti a sua disposizione. Rivedremo e perfezioneremo i nostri strumenti allo scopo di rafforzare la sicurezza e lo sviluppo nei paesi partner e proporremo misure per aiutarli a migliorare la governance nel settore della sicurezza e il potenziamento delle capacità.
A seguito della consultazione pubblica in corso, presenteremo un nuovo quadro d'azione post-Cotonou che governerà le relazioni con i paesi e le regioni dell'Africa, dei Caraibi e del Pacifico. La politica di sviluppo della Commissione, così come la nuova strategia commerciale e d'investimento, avranno inoltre l'effetto di promuovere lo sviluppo economico, sostenere la protezione sociale e ambientale, difendere i diritti umani, contrastare la corruzione e migliorare la gestione della migrazione affrontandone le cause profonde.
La Commissione continuerà ad adoperarsi per rendere più concreta la prospettiva di adesione dei paesi candidati. In questo contesto, rafforzeremo il nostro partenariato con la Turchia, grazie in particolare all'attuazione del piano d'azione in materia di migrazione e alla modernizzazione dell'Unione doganale. La nuova politica europea di vicinato offrirà un quadro più mirato e su misura per sostenere la stabilizzazione e lo sviluppo democratico dei paesi del vicinato orientale e meridionale.
Coadiuveremo inoltre l'Alta rappresentante e Vicepresidente per approfondire le relazioni bilaterali con i principali partner dell'UE. Gli approcci strategici su misura dovranno essere aggiornati su base regolare, a cominciare dalla politica dell'UE sulla Cina. Dopo la conclusione positiva dei negoziati sul nucleare con l'Iran, sarebbe possibile prevedere un quadro rinnovato per l'impegno dell'UE, con riserva dell'attuazione integrale dell'accordo.
10. Un'Unione di cambiamento democratico
La Commissione lavorerà in partenariato con il Consiglio e il Parlamento europeo affinché i negoziati relativi al nuovo accordo interistituzionale "Legiferare meglio" si possano concludere entro la fine dell'anno. Scopo di tale accordo è rafforzare il nostro comune impegno per una migliore regolamentazione quale strumento per raggiungere migliori risultati, aumentare la trasparenza su come vengono adottate le decisioni europee e dotare le tre istituzioni dei mezzi necessari per collaborare meglio in futuro.
Nel 2016 presenteremo la nostra proposta per un accordo interistituzionale relativo a un registro sulla trasparenza obbligatorio per i rappresentanti di interessi che cercano di influenzare le politiche in seno al Parlamento europeo, al Consiglio e alla Commissione.
Nel corso dell'ultimo anno abbiamo intensificato l'impegno e il dialogo della Commissione con i parlamenti nazionali, in termini sia di incontri e scambi di opinioni con le commissioni parlamentari, sia di rinnovato impegno a favore del dialogo politico su progetti di proposte. Intendiamo continuare su questa strada nel 2016, compiendo altri passi per garantire che i parlamenti nazionali abbiano voce in capitolo nel processo decisionale europeo.
Infine, continueremo ad ampliare i nostri "dialoghi con i cittadini" che consentono ai membri della Commissione di ascoltare direttamente i cittadini nelle loro regioni e di rispondere alle domande che stanno loro a cuore.
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È questo un momento cruciale per l'Unione europea. Siamo di fronte a una serie di sfide senza precedenti: la crisi dei rifugiati, la disoccupazione, la mancanza di posti di lavoro e di crescita, la necessità di approfondire la nostra Unione economica e monetaria, i cambiamenti climatici, l'instabilità nel nostro vicinato orientale e meridionale e un accordo equo per il Regno Unito all'interno di un'Unione europea votata alle quattro libertà che fondano il mercato unico e ai valori condivisi da tutti e 28 gli Stati membri.
È questo pertanto il momento di andare oltre l'ordinaria amministrazione e, con il presente programma di lavoro, la Commissione si impegna ad agire con audacia, determinazione e pragmatismo per affrontare queste sfide e consentirci di uscirne più forti, in uno spirito di solidarietà e responsabilità europea. Invitiamo i nostri partner in seno al Parlamento europeo e al Consiglio ad impegnarsi insieme a noi per realizzare rapidamente i risultati che gli europei si attendono dall'Unione.