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Document 52015DC0200

    RELAZIONE DELLA COMMISSIONE AL PARLAMENTO EUROPEO E AL CONSIGLIO Quinta relazione sull'attuazione da parte dell'Ucraina del piano d'azione sulla liberalizzazione dei visti

    COM/2015/0200 final

    Bruxelles, 8.5.2015

    COM(2015) 200 final

    RELAZIONE DELLA COMMISSIONE AL PARLAMENTO EUROPEO E AL CONSIGLIO

    Quinta relazione sull'attuazione da parte dell'Ucraina del piano d'azione sulla liberalizzazione dei visti

    {SWD(2015) 104 final}


    I. INTRODUZIONE

    Nel 2010 l'Unione europea ha avviato un dialogo in materia di liberalizzazione dei visti con l'Ucraina e il 22 novembre dello stesso anno la Commissione europea ha presentato al governo ucraino un piano d'azione sulla liberalizzazione dei visti ("piano d'azione"), che individua i parametri di riferimento che il paese deve rispettare affinché i propri cittadini in possesso di passaporto biometrico possano viaggiare nello spazio Schengen senza necessità del visto.

    In seguito alla pubblicazione della quarta relazione della Commissione (27 maggio 2014) 1 e alla relativa approvazione del Consiglio (23 giugno 2014), l'Ucraina è entrata ufficialmente nella seconda fase del piano d'azione, in cui deve essere valutato lo stato di attuazione del quadro legislativo e politico. In linea con la metodologia presentata nel piano d'azione, la Commissione ha organizzato valutazioni in loco, cui hanno partecipato esperti degli Stati membri.

    Dal settembre 2014 al marzo 2015 la Commissione, assistita da esperti provenienti dagli Stati membri dell'UE, dal servizio europeo per l'azione esterna (SEAE) e dalla delegazione dell'UE in Ucraina, ha svolto diverse missioni di valutazione sui quattro blocchi del piano d'azione.

    Il presente documento costituisce la prima relazione sui progressi relativi alla seconda fase dell'attuazione del piano d'azione da parte dell'Ucraina. Affronta i temi dell'efficacia e della sostenibilità dell'attuazione dei parametri di riferimento della prima fase da parte del governo ucraino ed è accompagnato da un documento di lavoro dei servizi della Commissione 2 , che esamina in maggior dettaglio gli sviluppi qui descritti. Come previsto dalla metodologia del piano d'azione, l'allegato del documento di lavoro dei servizi della Commissione contiene analisi fattuali e informazioni basate sulle statistiche riguardanti gli effetti previsti della futura liberalizzazione dei visti sotto il profilo della migrazione e della sicurezza. I dati e le informazioni disponibili illustrano le principali tendenze future nei settori della migrazione e della sicurezza, che dimostrano che l'UE rappresenta una destinazione interessante per i migranti dall'Ucraina e che vi sono sfide per la sicurezza da tenere sotto controllo.

    2. VALUTAZIONE DELLE MISURE NELL'AMBITO DEI QUATTRO BLOCCHI DEL PIANO D'AZIONE SULLA LIBERALIZZAZIONE DEI VISTI

    2.1. Blocco 1: sicurezza dei documenti, ivi inclusi gli elementi biometrici

    Un grande passo avanti è stato fatto, il 12 gennaio 2015, con il rilascio di passaporti biometrici ordinari conformi ai requisiti dell'Organizzazione internazionale dell'aviazione civile. Sono stati registrati miglioramenti di grande rilievo e sono stati compiuti notevoli progressi per quanto concerne l'elevato livello di integrità e sicurezza del processo di domanda, personalizzazione e distribuzione dei passaporti internazionali, dei passaporti nazionali e di altri documenti originatori. La segnalazione tempestiva e sistematica alla banca dati dell'Interpol sui passaporti smarriti e rubati è stata avviata. Questo parametro di riferimento può considerarsi soddisfatto.

    Si ritiene quasi soddisfatto il parametro di riferimento relativo alla sicurezza dei documenti. Si raccomanda alle autorità ucraine di:

    garantire che i punti di controllo alle frontiere siano attrezzati per svolgere controlli di seconda linea con uso di impronte digitali;

    per quanto concerne il processo di domanda e di identificazione del richiedente, collegare quanto prima la precedente banca dati del servizio nazionale per la migrazione alla parte operativa del registro demografico nazionale unificato per il rilascio di passaporti biometrici e creare un collegamento automatico con la banca dati pertinente per verificare la situazione del casellario giudiziario del richiedente;

    attuare efficacemente le misure finalizzate ad affrontare gli eventuali effetti connessi al cambiamento di nome.

    2.2. Blocco 2: gestione integrata delle frontiere, gestione della migrazione, asilo

    2.2.1. Gestione integrata delle frontiere

    Le autorità ucraine si trovano attualmente ad affrontare una sfida di grande portata a livello di risorse umane e finanziarie, ora destinate alla sicurezza delle frontiere orientali. In questo contesto, è importante garantire un controllo efficace del confine amministrativo con la Crimea/Sebastopoli e della linea di contatto nell'Ucraina orientale. Ad eccezione delle frontiere orientali, la gestione delle frontiere presenta nel complesso un buon livello di attuazione 3 .

    Si ritiene quasi soddisfatto il parametro di riferimento sulla gestione integrata delle frontiere. Si raccomanda alle autorità ucraine di:

    garantire in tutti i valichi di frontiera l'accesso alle banche dati di Interpol;

    migliorare l'efficacia dei controlli alle frontiere, organizzando pattugliamenti congiunti per la sorveglianza delle frontiere e rafforzando la cooperazione nei controlli ai valichi di frontiera con i paesi vicini;

    attuare le strategie per la gestione integrata delle frontiere e i relativi piani d'azione, nonché migliorare la cooperazione interagenzia, garantire lo scambio di dati fra le autorità di contrasto e introdurre la metodologia per l'analisi dei rischi elaborata e decisa a livello centrale.

    2.2.2 Gestione della migrazione

    La legislazione è in atto. Tuttavia, la situazione in Ucraina orientale e le restrizioni di bilancio influiscono sull'attuazione concreta della politica in materia di migrazione. L'interazione e la cooperazione tra servizio nazionale per la migrazione, guardia nazionale di frontiera e agenzie del lavoro funzionano correttamente. Come previsto dal regolamento del Gabinetto dei ministri dell'Ucraina del 5 aprile 2014, il personale del servizio nazionale per la migrazione è stato ridotto. In seguito alla riorganizzazione, è stata creata un'unità per la lotta alla migrazione irregolare. Il rilevamento interno dei migranti irregolari non è ancora sufficientemente attuato, a causa della mancanza di personale nel servizio nazionale per la migrazione. L'Ucraina ha firmato accordi di riammissione con la Federazione russa, la Georgia, l'Uzbekistan, il Turkmenistan, la Repubblica di Moldova e altri paesi. Complessivamente, al mese di settembre 2014 erano stati conclusi 17 accordi di riammissione.

    Si ritiene soddisfatto il parametro di riferimento relativo alla gestione delle migrazioni. Si raccomanda alle autorità ucraine di:

    adottare il prima possibile la legge sulla migrazione di manodopera, per regolamentare, a livello legislativo, le questioni riguardanti la reintegrazione. Subito dopo l'adozione, sarà opportuno predisporre il nuovo sistema relativo a responsabilità, autorità competenti, misure e compiti;

    potenziare le capacità del servizio nazionale per la migrazione nelle procedure di rilevamento interno;

    rafforzare la formazione linguistica destinata al personale del servizio nazionale per la migrazione;

    completare i profili migratori per il 2014 e istituire il "centro analitico di contatto" e la banca dati per il monitoraggio dei processi migratori.

    2.2.3 Asilo

    La legislazione in materia di asilo è migliorata. Tuttavia, per soddisfare i parametri di riferimento, è necessario apportare ulteriori modifiche alle norme vigenti e alla loro attuazione. Le condizioni nei centri di accoglienza sono buone, ma alcuni aspetti dovrebbero essere migliorati. Sono state prese misure per l'integrazione dei beneficiari della protezione internazionale, ma l'accesso all'occupazione e il livello di assistenza sociale potrebbero essere migliorati. Nonostante la buona cooperazione tra il livello centrale e i livelli regionali del servizio nazionale per la migrazione, è ancora possibile semplificare la procedura d'asilo e garantire una maggiore efficienza a livello regionale.

    Si ritiene parzialmente soddisfatto il parametro di riferimento relativo all'asilo, con buone prospettive di avanzamento. Si raccomanda alle autorità ucraine di:

    continuare a fornire un'assistenza legale di base a coloro che richiedono protezione internazionale e predisporre la messa in atto della disposizione sull'assistenza legale secondaria gratuita, quanto prima possibile e al massimo entro il 1° gennaio 2017;

    istituire il sottosistema "rifugiati" nella banca dati relativa agli stranieri e rendere più efficace il ricorso alle informazioni sul paese di origine. A tal fine, si potrebbe prevedere di reintrodurre l'unità di informazione sul paese di origine o di assegnare alcuni funzionari alla creazione e alla gestione di una banca dati aggiornata e obiettiva relativa al paese di origine;

    chiarire le motivazioni giuridiche per il trattenimento di persone che richiedono protezione internazionale e garantire che venga data priorità ai loro casi;

    prevedere norme sullo status, i diritti e i doveri degli stranieri che non possono essere rimpatriati ma non hanno diritto alla protezione internazionale;

    fornire i fondi necessari ai fini di un miglioramento sostenibile dei centri di permanenza temporanea per i richiedenti e i beneficiari della protezione internazionale. In particolare, sarebbe opportuno aprire il centro di permanenza temporanea a Jahotyn (Oblast di Kiev) e continuare i lavori di ristrutturazione del centro di accoglienza di Odessa. L'importo destinato ai pasti è troppo basso 12 UAH (meno di 1 EUR) per persona al giorno – e dovrebbe essere aumentato;

    migliorare la formazione, anche linguistica, destinata al personale dei centri di accoglienza e la formazione per i magistrati.

    2.3. Blocco 3: ordine pubblico e sicurezza

    2.3.1. Prevenzione e lotta contro la criminalità organizzata, il terrorismo e la corruzione

    2.3.1.1. Prevenzione e lotta contro la criminalità organizzata

    L'Ucraina ha avviato una complessa riforma del ministero dell'Interno, che ha portato alla riorganizzazione del lavoro delle agenzie responsabili della prevenzione e della lotta alla criminalità organizzata. Nel febbraio 2015, il Parlamento ha adottato una legge sulla riforma degli organismi interni, cui è conseguita la soppressione del GUBOZ, il dipartimento principale per la lotta alla criminalità organizzata. Nel processo di riforma, assieme al ministero dell'Informazione, è il servizio di sicurezza ad aver ricevuto poteri operativi e in materia di indagini preliminari nella lotta alla criminalità organizzata. La riforma prevede l'istituzione di un organismo supplementare per la lotta alla criminalità organizzata – l'ufficio investigativo dello Stato.

    In base alle suddette risultanze, si ritiene il parametro di riferimento solo parzialmente soddisfatto, ma con buone prospettive di avanzamento. Si raccomanda alle autorità ucraine di:

    garantire un'impostazione e una linea globali del processo di riforma e consolidare i piani d'azione esistenti, riunendoli in un unico piano d'azione ben strutturato, che consenta di seguire i progressi realizzati;

    adottare un approccio che si rifaccia alla giustizia penale sia per le autorità di contrasto che per i servizi preposti all'azione penale, al fine di determinare le priorità e distribuire le risorse di conseguenza;

    prendere misure per una riforma dell'iter investigativo, in modo da stabilire una chiara successione delle responsabilità nelle diverse fasi dell'iter investigativo e dell'azione penale;

    ridurre nettamente i poteri relativi alle indagini preliminari del servizio di sicurezza per lo spionaggio e il controspionaggio;

    garantire la specializzazione di magistrati e pubblici ministeri per i casi connessi alla criminalità organizzata;

    garantire l'efficacia di un'unità specifica per la protezione dei testimoni, conformemente alle norme internazionali.

    2.3.1.2. Tratta degli esseri umani

    Il quadro giuridico esistente, di ampia portata, consente di affrontare le sfide poste dalla tratta degli esseri umani a livello locale, nazionale e internazionale. L'identificazione delle vittime nonché l'azione penale e la condanna degli autori dei reati sono risultati di tale quadro. Tuttavia, il numero di vittime identificate in modo ufficiale è diminuito, contrariamente alle valutazioni internazionali sulla prosperità dell'industria del sesso in Ucraina. Nel paese sono regolarmente organizzati e offerti programmi di formazione e di sensibilizzazione destinati a tutti i settori interessati.

    Si ritiene parzialmente soddisfatto il parametro di riferimento relativo alla tratta degli esseri umani, con buone prospettive di avanzamento. Si raccomanda alle autorità ucraine di:

    esaminare le ragioni del calo delle vittime individuate nell'ambito della tratta a fini sessuali e prevedere un approccio più attivo nei confronti dell'industria del sesso;

    monitorare le potenziali tendenze emergenti riguardanti la tratta degli esseri umani, in particolare nel contesto del conflitto (tratta interna, tratta di minori);

    rafforzare il processo di identificazione, inclusa l'identificazione delle vittime straniere, controllando ed esaminando l'elevato numero di rifiuti;

    continuare a organizzare una formazione sistematica dei funzionari in merito ai rispettivi ruoli e responsabilità riguardanti il processo di identificazione; 

    garantire finanziamenti trasparenti delle azioni relative alla lotta alla tratta degli esseri umani, in particolare nell'erogazione dell'assistenza alle vittime;

    mettere in atto un sistema di monitoraggio e di valutazione del piano d'azione esistente e di quello per il 2016 e oltre, prevedendo un chiaro ruolo delle organizzazioni non governative e fondi sufficienti per la loro partecipazione effettiva;

    è opportuno formalizzare lo status delle ONG nell'ambito del sistema di riferimento nazionale e istituire meccanismi che garantiscano loro l'accesso ai finanziamenti statali.

    2.3.1.3. Prevenzione e lotta alla corruzione

    I progressi realizzati sinora nelle politiche di lotta alla corruzione hanno riguardato in particolare il livello legislativo e alcune fasi preparatorie per un nuovo contesto istituzionale. Nell'ottobre 2014 è stato adottato un nuovo pacchetto anticorruzione, ivi compresa una strategia nazionale per il periodo 2014-2017, che getta le basi di un nuovo quadro istituzionale per le politiche nel settore della prevenzione. Alcune lacune della legge sull'ufficio nazionale anticorruzione sono state colmate nel febbraio 2015, ad esempio con l'adozione di garanzie per le retribuzioni del personale e di un quadro per un ufficio della Procura specializzato nella lotta alla corruzione. La composizione della direzione dell'ufficio, in seguito a una procedura di selezione aperta gestita da una commissione indipendente, è stata completata il 16 aprile 2015, con la nomina del direttore dell'ufficio da parte del presidente. Si sta finalizzando il registro centrale delle imprese con dati sulla proprietà beneficiaria. Si sono realizzati progressi nella riduzione delle deroghe negli appalti pubblici. Tuttavia, l'attuazione non è stata organizzata in base a priorità definite ed è poco coerente, il che comporta un approccio frammentario per un processo già vasto. In aggiunta, la Commissione continuerà a monitorare l'attuazione delle garanzie anticorruzione per le privatizzazioni, le società controllate o di proprietà dello Stato e i grandi appalti pubblici, l'adozione della normativa che attui le raccomandazioni del GRECO in materia di finanziamento dei partiti e delle campagne elettorali, il seguito dato alle raccomandazioni della Commissione di Venezia e l'istituzione di un quadro realistico per l'esercizio di "ripulitura" tra le fila dei magistrati e dei pubblici ministeri previsto dalla autorità ucraine.

    Si ritiene solo parzialmente soddisfatto il parametro di riferimento relativo alla lotta alla corruzione. Si raccomanda alle autorità ucraine di:

    garantire un meccanismo di coordinamento anticorruzione di elevato livello, ai fini dell'attuazione della strategia di lotta alla corruzione e della coerenza a livello politico;

    istituire un ufficio nazionale anticorruzione operativo e indipendente, un ufficio della Procura specializzato in materia di lotta alla corruzione e un'agenzia nazionale per la prevenzione della corruzione, con chiari orientamenti per la cooperazione interagenzia;

    mettere in atto procedure volte a garantire la pubblicazione tempestiva di tutte le dichiarazioni patrimoniali, l'effettiva verifica dei beni e dei conflitti di interesse dei funzionari pubblici, la piena operatività e l'accuratezza delle banche dati elettroniche centrali, nonché delle informazioni relative alle dichiarazioni patrimoniali e alla proprietà beneficiaria nonché la creazione di un portale Internet unico per la pubblicazione delle spese pubbliche;

    istituire un ufficio nazionale per il recupero dei beni e garantire un coordinamento interagenzia efficace, al fine di creare un registro del recupero dei crediti;

    proseguire le riforme nel settore dell'immunità dei magistrati e dei membri del Parlamento.

    2.3.1.4. Riciclaggio di denaro e finanziamento del terrorismo

    Il quadro legislativo e politico sulla prevenzione e lotta contro il riciclaggio di denaro e il finanziamento del terrorismo è in vigore, in linea con le norme europee e internazionali. Il 14 ottobre 2014 il Parlamento ucraino ha adottato la legge sulla prevenzione e la lotta alla legalizzazione (riciclaggio di denaro) dei proventi generati da reati o dal finanziamento del terrorismo, nonché dalla proliferazione di armi di distruzione di massa, entrata in vigore il 7 febbraio 2015. La legge avvicina l'Ucraina al rispetto delle nuove raccomandazioni del 2012 sul riciclaggio di denaro formulate dalla task force sull'azione finanziaria, nonché della quarta direttiva dell'UE relativa al riciclaggio di denaro.

    Si ritiene quasi interamente soddisfatto il parametro di riferimento relativo al riciclaggio di denaro. Si raccomanda alle autorità ucraine di:

    garantire che la banca nazionale d'Ucraina continui a prendere misure contrarie agli istituiti bancari che non divulgano la proprietà beneficiaria finale;

    garantire un'effettiva identificazione dei clienti per diversi servizi offerti da entità o agenti dotati di personalità giuridica (ad esempio, i servizi di pagamento online "Webmoney");

    istituire un'unità specializzata per il coordinamento delle indagini relative al riciclaggio di denaro e al finanziamento del terrorismo;

    introdurre un piano di formazione coordinato, che potrebbe favorire la qualità delle indagini.

    2.3.1.5. Sostanze stupefacenti

    L'ulteriore attuazione della strategia nazionale in materia di lotta alla droga e del relativo piano d'azione è garantita mediante il secondo piano d'azione per il periodo 2015-2020. Il 25 marzo 2015 sono stati approvati con risoluzione governativa i regolamenti relativi al ministero della Salute e al servizio nazionale medico per le droghe. Tali regolamenti hanno confermato l'abolizione del servizio nazionale e il trasferimento al ministero della Salute dei compiti riguardanti la politica in materia di droghe. L'attuazione del protocollo d'intesa con l'Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze, in vigore dal 2010, è stata portata completamente a termine.

    In base alle suddette risultanze, si ritiene quasi interamente soddisfatto il parametro di riferimento relativo alla lotta alle droghe. Si raccomanda alle autorità ucraine di:

    perfezionare il piano d'azione, per includervi le scadenze per le tappe essenziali e preparare una valutazione d'impatto delle azioni previste;

    valutare la possibilità di consolidare le disposizioni che disciplinano le questioni connesse agli stupefacenti riunendole in un unico strumento giuridico, ad esempio un codice in materia di droga;

    garantire sufficienti misure volte a rintracciare e sequestrare i proventi delle attività criminali.

    2.3.2.    Cooperazione giudiziaria in materia penale

    L'Ucraina è dotata di un quadro giuridico che copre appieno i settori pertinenti della cooperazione, quali l'assistenza reciproca, l'estradizione, il trasferimento di condannati, il trasferimento di procedimenti penali e il riconoscimento e l'esecuzione delle sentenze penali straniere. L'Ucraina è parte contraente di 73 trattati internazionali nel settore della cooperazione giudiziaria in materia penale, 50 dei quali bilaterali e 23 multilaterali. Per la firma di un progetto di accordo sulla cooperazione con Eurojust si attendono le modifiche dell'Ucraina alla legislazione in materia di protezione dei dati. Le disposizioni necessarie sono entrate in vigore nel 2014, permettendo di sbloccare ulteriori procedure. La firma dell'accordo dovrebbe avvenire nel prossimo futuro.

    In base alle suddette risultanze, e in attesa della firma dell'accordo Eurojust, si ritiene soddisfatto il paramento di riferimento relativo alla cooperazione giudiziaria in materia penale. 

    2.3.3.    Cooperazione fra le autorità di contrasto

    La cooperazione fra le diverse autorità di contrasto è oggetto di complesse riforme. Una delle priorità è rappresentata dalla riforma della polizia di pattuglia, avviata di recente e necessaria per riconquistare la fiducia dei cittadini e ridurre l'impressione diffusa sulla corruzione. Le autorità di contrasto ucraine cooperano con l'Interpol per lo scambio di informazioni. L'accordo operativo con Europol, che consentirà lo scambio di informazioni operative, è stato firmato il 19 marzo 2015.

    Si ritiene quasi interamente soddisfatto il parametro di riferimento relativo alla cooperazione fra le autorità di contrasto. Si raccomanda alle autorità ucraine di:

    migliorare la cooperazione interagenzia, istituendo una piattaforma che consenta di interconnettere i sistemi di contrasto esistenti in tutto il paese;

    velocizzare la procedura già applicata per la conclusione dell'accordo operativo con Europol, conformandosi ai requisiti dell'applicazione di rete per lo scambio di informazioni protetta di Europol;

    valutare la possibilità di preparare una relazione nazionale relativa alla valutazione delle minacce classificate, che segua struttura e metodologia della valutazione Europol relativa alla minaccia rappresentata dalla criminalità organizzata e dalle forme gravi di criminalità.

    2.3.4.    Protezione dei dati

    L'Ucraina attua correttamente la legge sulla protezione dei dati personali e garantisce il funzionamento efficace dell'autorità di controllo indipendente. In seno all'ufficio del mediatore è stato creato il dipartimento per la protezione dei dati, che verrà potenziato ulteriormente, affinché possa svolgere appieno il proprio compito. 

    Si ritiene quasi interamente soddisfatto il parametro di riferimento relativo alla protezione dei dati personali. Si raccomanda alle autorità ucraine di:

    rafforzare ulteriormente il dipartimento per la protezione dei dati. 

    2.4. Blocco 4: relazioni esterne e diritti fondamentali

    Nonostante le complesse sfide cui è confrontata a livello interno ed esterno, l'Ucraina ha compiuto passi avanti nell'attuazione effettiva dei requisiti relativi alle relazioni esterne e ai diritti fondamentali.

    2.4.1. Libertà di circolazione in Ucraina

    Le autorità ucraine hanno realizzato progressi nel garantire che per i cittadini ucraini e per gli stranieri o apolidi che soggiornano legalmente nel paese la libera circolazione all'interno dell'Ucraina non sia soggetta a limitazioni ingiustificate. Le autorità stanno attuando il quadro giuridico relativo alla libertà di circolazione e hanno preso misure per ampliarne le disposizioni rendendole applicabili ai cittadini che risiedono in territori non sottoposti al controllo effettivo delle autorità ucraine. Le informazioni sui requisiti di registrazione degli stranieri sono pubbliche e disponibili online.

    Si ritiene quasi interamente soddisfatto il parametro di riferimento relativo alla libertà di circolazione. Si raccomanda alle autorità ucraine di:

    garantire che l'essere affetti da HIV/AIDS non sia una giustificazione per limitare la libertà di circolazione o la scelta della residenza al momento di richiedere un permesso di immigrazione;

    garantire che le misure adottate in materia di circolazione verso e dai territori non effettivamente controllati dalla autorità ucraine siano basate su chiari criteri giuridici e non comportino oneri amministrativi eccessivi per i cittadini.

    2.4.2. Condizioni e procedure per il rilascio di documenti di viaggio e d'identità

    Le autorità ucraine hanno fatto passi avanti nel garantire che tutti i cittadini ucraini abbiano accesso ai documenti d'identità e di viaggio. Il quadro giuridico che disciplina l'accesso ai documenti di viaggio e d'identità per tutti i cittadini ucraini è in atto.

    Il parametro di riferimento si ritiene soddisfatto.

    2.4.3. Diritti dei cittadini, inclusa la protezione delle minoranze

    Per quanto concerne la lotta alla discriminazione, è stato istituito l'organismo per la parità di trattamento, con a capo il commissario parlamentare per i diritti umani. Tale organismo gestisce e controlla attivamente, in stretta cooperazione con la società civile, l'attuazione della legge sulla prevenzione e la lotta alla discriminazione, anche attraverso la strategia 20142017 sulla prevenzione e la lotta alla discriminazione in Ucraina. Si è venuta a creare una giurisprudenza in questo ambito. Alcuni aspetti della legge antidiscriminazione devono essere chiariti. Tuttavia, le risorse destinate all'organismo per la parità di trattamento non corrispondono ai maggiori ruoli e poteri giuridici assegnatigli. Le politiche antidiscriminazione e le campagne di sensibilizzazione sono elaborate principalmente dalle organizzazioni non governative, spesso finanziate da organizzazioni internazionali. L'Ucraina mette in atto, a livelli ragionevoli, il quadro giuridico relativo alla protezione delle minoranze nazionali.

    Si ritiene il parametro di riferimento parzialmente soddisfatto, con buone prospettive di avanzamento. Si raccomanda alle autorità ucraine di:

    garantire, attraverso il diritto derivato o la giurisprudenza, che l'interpretazione e l'attuazione della legge antidiscriminazione (deroghe, sanzioni, risarcimenti, campo di applicazione, ecc.) siano in linea con le norme internazionali ed europee;.

    sostenere le politiche di lotta alla discriminazione, assegnandovi sufficienti risorse finanziarie e umane, al fine di garantirne un'attuazione sostenibile; fornire all'organismo per la parità di trattamento opportune risorse finanziarie e umane;

    modificare il codice del lavoro per vietare in modo esplicito la discriminazione fondata sull'orientamento sessuale;

    intensificare le campagne di sensibilizzazione sulla lotta alla discriminazione;

    adottare una strategia governativa in materia di prevenzione e lotta alla discriminazione;

    offrire ai funzionari delle autorità di contrasto, ai procuratori e ai giudici un approccio più sistematico e costante alla formazione in materia di legislazione e politiche antidiscriminazione, anche consolidando i legami con le organizzazioni internazionali;

    mantenere un dialogo continuo ed efficace tra gli appartenenti alle minoranze nazionali e gli altri soggetti interessati, al fine di rispondere alle eventuali paure originate dal conflitto nell'Ucraina orientale, dalla crisi economica e dai segnali percepiti di un crescente nazionalismo.

    3. VALUTAZIONE GLOBALE E PROSSIME FASI

    La Commissione ha valutato l'attuazione da parte dell'Ucraina dei parametri di riferimento della seconda fase del piano d'azione, in base alla metodologia prevista. L'UE ha continuato a monitorare i progressi realizzati dall'Ucraina nei settori pertinenti del piano d'azione nell'ambito del comitato misto UE-Ucraina sulla facilitazione dei visti, del comitato di riammissione UE-Ucraina, del sottocomitato misto UE-Ucraina sulla giustizia, libertà e sicurezza, nonché del dialogo in materia di diritti umani. In ciascuno di questi consessi, il dialogo e la cooperazione tra l'UE e l'Ucraina sono considerati a uno stato molto avanzato.

    Considerate le circostanze eccezionali e le sfide cui il paese fa fronte a livello interno ed esterno, i progressi realizzati dall'Ucraina nei quattro blocchi del piano d'azione sono stati notevoli. Gli ingenti sforzi profusi dalle autorità ucraine nel porre l'attuazione del piano d'azione tra le priorità nazionali hanno permesso di istituire un valido quadro normativo e di garantire un impegno rispetto ai contesti istituzionali. Ciononostante, è necessario un continuo slancio, di ampio respiro e gestito dal più alto livello, per far sì che le priorità siano note a tutti i livelli ai fini di un'attuazione efficace delle riforme.

    Visti i progressi considerevoli degli ultimi mesi, la Commissione è disposta ad anticipare la prossima relazione, purché i rapidi progressi rispetto ai parametri di riferimento e la situazione attuale continuino come illustrato in maggior dettaglio nella presente relazione e nel documento di lavoro dei servizi della Commissione.

    Ciononostante sarà necessario adottare misure più decisive, in linea con le raccomandazioni formulate nella presente relazione. È altresì fondamentale continuare a organizzare campagne d'informazione mirate per spiegare i diritti e i doveri derivanti dall'esenzione dell'obbligo del visto e le norme che disciplinano l'accesso al mercato del lavoro dell'UE.

    Portare a compimento le azioni indicate nella presente relazione consentirà all'Ucraina di completare l'attuazione di tutti i parametri di riferimento della seconda fase del piano d'azione. La Commissione continuerà a monitorare e a fare il possibile per sostenere l'Ucraina in tal senso ed entro la fine del 2015 elaborerà una relazione sui progressi realizzati dal paese.

    (1)

    COM(2014) 336 final.

    (2)

    COM(2015) 104 final.

    (3)

    Pur tenendo in considerazione la situazione specifica in alcune zone della frontiera, non è stata effettuata alcuna valutazione della situazione alle frontiere orientali.

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