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Document 52014IR2645

    Parere del Comitato delle regioni — Strategia europea per il turismo costiero e marittimo

    GU C 415 del 20.11.2014, p. 9–13 (BG, ES, CS, DA, DE, ET, EL, EN, FR, HR, IT, LV, LT, HU, MT, NL, PL, PT, RO, SK, SL, FI, SV)

    20.11.2014   

    IT

    Gazzetta ufficiale dell’Unione europea

    C 415/9


    Parere del Comitato delle regioni — Strategia europea per il turismo costiero e marittimo

    2014/C 415/03

    I.   RACCOMANDAZIONI POLITICHE

    IL COMITATO DELLE REGIONI

    1.

    accoglie con favore la pubblicazione della prima strategia europea per il turismo costiero e marittimo e plaude al riconoscimento dell'importanza di un quadro chiaro e sostenibile inteso a promuovere la crescita e creare occupazione, in particolare giovanile;

    2.

    esorta la Commissione europea a occuparsi, in futuro, anche della situazione del turismo in altre regioni caratterizzate da condizioni naturali specifiche, per esempio le regioni montane o quelle scarsamente popolate, e a mettere a punto strategie specifiche per tali regioni;

    3.

    mette l'accento sul ruolo degli enti locali e regionali nella programmazione e l'attuazione della politica turistica; si compiace che la componente del turismo costiero e marittimo venga integrata in altri importanti ambiti d'intervento dell'UE quali la connettività informatica, i trasporti, l'ambiente, la sicurezza e la protezione dei consumatori, nonché la mobilità dei lavoratori;

    4.

    accoglie con favore il fatto che la Commissione europea riconosca la specificità di isole e altre destinazioni turistiche periferiche in termini di accessibilità, costi del trasporto, stagionalità e connettività, come pure per quanto riguarda l'impatto di questi fattori sul turismo e l'economia;

    5.

    ritiene che per l'attuazione di questa nuova strategia sia necessario definire le attività che possono rientrare nella dicitura «turismo costiero e marittimo» e ampliarne la portata, in quanto tale definizione deve comprendere non solo «il turismo marino e balneare, le crociere, il diportismo e le collegate attività a terra» (1), ma anche attività e sport legati all'ambiente marino come le immersioni, l'osservazione di fauna selvatica, gli sport o le attività ricreative che sfruttano il moto ondoso o il vento e le attività legate al turismo culturale: la scoperta del patrimonio e della gastronomia, la partecipazione a manifestazioni culturali e la conoscenza dei metodi di pesca e dei relativi attrezzi;

    6.

    sottolinea che gli obiettivi della strategia europea devono essere sostenuti da adeguate possibilità di finanziamento offerte nell'ambito del nuovo quadro finanziario e che è necessario il pieno rispetto del principio di sussidiarietà: la strategia dovrà pertanto essere sviluppata in cooperazione con le istituzioni dell'UE, gli Stati membri, le regioni e le varie parti interessate e mediante un coordinamento tra tutti questi attori;

    7.

    rileva che occorre riconoscere che, nelle regioni costiere e marittime, il turismo ha la capacità di promuovere una maggiore consapevolezza della necessità di conseguire la sostenibilità ambientale e culturale nonché la valorizzazione e la conservazione del patrimonio marittimo europeo, come pure di incoraggiare modelli comportamentali (turismo responsabile e partecipativo) volti a raggiungere tali traguardi;

    8.

    sottolinea la crescente pressione che grava sulle risorse naturali, dovuta a tutta una serie di usi e attività economici sviluppatisi lungo i litorali europei, e insiste affinché le strategie relative ai bacini marittimi affrontino quanto prima i problemi connessi a queste attività, ossia l'efficienza energetica, l'impiego delle energie rinnovabili, la raccolta, lo stoccaggio e il trattamento dei rifiuti, la perdita di biodiversità, la distruzione degli habitat naturali, il degrado costiero e l'erosione dei suoli, la protezione delle acque che possono essere rese potabili e lo smaltimento delle acque di scarico; a suo giudizio, per far fronte a queste sfide non bastano le sole competenze di singole regioni o Stati, ma occorre un'azione coordinata e che interessi l'intero bacino marittimo, accompagnata dalle risorse finanziarie necessarie e da un'efficace condivisione delle buone pratiche;

    9.

    ribadisce la necessità di tenere in debito conto, e per quanto possibile di prevenire, gli effetti dei cambiamenti climatici attraverso la protezione e il recupero di aree naturali, nonché mediante l'inclusione del turismo nel sistema di gestione integrata delle zone costiere;

    10.

    riconosce il ruolo svolto da organizzazioni e iniziative dell'UE (ad es. il marchio Bandiera Blu, il Quality Coast Award, la Strategia europea per una crescita blu) nel promuovere una serie di principi di qualità del turismo europeo quali la tutela dell'ambiente, il turismo sostenibile, maggiori educazione e sensibilizzazione presso le regioni costiere e marittime europee, ed esorta risolutamente la Commissione ad avviare un dialogo con le istituzioni che promuovono questi principi in modo che possano avere un'influenza più diffusa, e ad incoraggiare le regioni a sostenere spontaneamente tali iniziative;

    11.

    ritiene che la strategia dell'UE per la crescita blu, unita all'innovazione, rappresenti un'importante occasione per rilanciare l'economia locale e regionale e per creare posti di lavoro, e ciò potrebbe contribuire a rendere le regioni costiere più attraenti per i turisti. Il parere del Comitato CoR-2014-04835-00-01 contiene una serie di proposte in materia di innovazione e di crescita blu;

    Efficienza e competitività

    12.

    fa osservare che, sebbene nell'ultimo decennio il comparto del turismo costiero e marittimo abbia registrato profitti più elevati rispetto al settore turistico nel suo complesso, la spesa media per pernottamento e la durata media dei soggiorni sono diminuite; è quindi dell'avviso che sia estremamente importante contrastare questa tendenza e adoperarsi per incrementare la spesa e la durata dei soggiorni nelle zone costiere e marittime con misure innovative e adeguate alle esigenze, affrontando al tempo stesso i problemi legati alla stagionalità;

    13.

    evidenzia come le regioni costiere e marittime europee debbano mettere a punto strategie locali di conservazione, valorizzazione e promozione delle particolarità distintive locali, contribuendo così a rafforzare la visibilità delle varie destinazioni turistiche, incentrata sulle loro caratteristiche uniche;

    14.

    osserva che la domanda di turismo di nicchia è in crescita, ad esempio in comparti come il turismo medico e sanitario, sportivo, di avventura, basato sull'osservazione di flora e fauna selvatiche, naturalistico, ecogastronomico, culturale e di lusso, i quali presentano tutti potenzialità di crescita, sviluppo economico e incremento dell'occupazione;

    15.

    mette l'accento sulla necessità di ampliare il ventaglio di offerte turistiche integrate, con la partecipazione di diversi soggetti interessati delle comunità locali e incentivando la creazione di posti di lavoro nelle regioni; rileva il potenziale insito nelle interconnessioni tra le attività tradizionali delle aree costiere e marittime europee (quali agricoltura e pesca, colture locali, viticoltura e vinificazione, patrimonio, tradizioni, usi e costumi locali) per lo sviluppo di nuovi prodotti turistici; sottolinea altresì l'importanza di collegare attività che consentano di rendere i flussi turistici meno stagionali, ad es. le pratiche sportive in ambito marino e/o marittimo-terrestre;

    16.

    invita la Commissione a costituire un repertorio di esempi di buone pratiche e a pubblicare uno studio sulla riconversione delle destinazioni del turismo di massa e su casi esemplari di progetti turistici integrati e stabili nelle aree costiere e marittime; la esorta inoltre a promuovere l'avvio di un dibattito sulle conclusioni di questo studio organizzando una conferenza paneuropea con la partecipazione di Stati membri, regioni e parti interessate;

    17.

    fa notare che, in molti casi, la stagionalità incide in misura maggiore sul turismo costiero e marittimo di quanto non avvenga per le destinazioni che beneficiano di un modello di afflussi turistici più equilibrato; evidenzia perciò come queste regioni necessitino di un maggiore sostegno volto a diversificare i loro flussi turistici e a incoraggiare le realtà imprenditoriali locali a promuovere e sfruttare in modo creativo il loro patrimonio locale e la loro offerta di servizi, in modo da garantire un ventaglio più ampio di prodotti e servizi che vadano al di là del semplice ambito locale, indipendentemente dalle condizioni climatiche;

    Migliorare le conoscenze per rafforzare la competitività

    18.

    approva il ricorso a strumenti informatici e innovativi per rafforzare la visibilità delle regioni costiere e marittime, e chiede alla Commissione di potenziare la sezione dell'Atlante europeo dei mari dedicata al turismo al fine di diffondere maggiori informazioni e sensibilizzare ancor di più su queste aree, i loro valori e le loro attrattive sia per i turisti che per altre regioni;

    Forza lavoro, competenze e innovazione

    19.

    riconosce le difficoltà cui il settore turistico deve far fronte per incentivare la creazione di posti di lavoro sostenibili, aumentare i salari e attirare lavoratori qualificati;

    20.

    chiede alla Commissione di agevolare la mobilità dei lavoratori nel settore turistico tramite il programma Erasmus Plus e di istituire un programma di scambio e formazione per le regioni costiere e marittime, rivolto in particolare ai giovani e da realizzare in bassa stagione, allo scopo di incrementare le opportunità di formazione professionale, rafforzare la condivisione delle buone pratiche e promuovere l'imprenditorialità dei lavoratori del turismo;

    21.

    è favorevole allo sviluppo di raggruppamenti tra PMI del settore turistico come strumento per fornire servizi turistici complementari e di qualità (ad esempio nel campo delle strutture ricettive, dei trasporti e dei servizi ricreativi), creando così un ventaglio di offerte turistiche più vario e completo, e raccomanda agli enti regionali e locali di promuovere la costituzione di raggruppamenti di questo tipo tra le imprese locali attraverso l'istituzione di forum di incontro, la partecipazione a tali forum di operatori turistici pubblici e privati e la creazione di piattaforme comuni atte a preservare l'identità, l'integrazione e l'immagine delle destinazioni turistiche, prevedendo al contempo forme di defiscalizzazione e/o incentivi fiscali per le PMI che si riuniscono in raggruppamenti e promuovono progetti;

    22.

    concorda con la Commissione sulla necessità di riconoscere le PMI che si adoperano per promuovere il turismo sostenibile in settori quali la sicurezza ambientale e alimentare, la gestione delle risorse idriche e dei rifiuti o la riduzione delle emissioni di gas a effetto serra;

    23.

    constata che le procedure per il rilascio delle licenze agli operatori di imbarcazioni da diporto e le qualifiche richieste a questi ultimi sono notevolmente diverse da uno Stato membro all'altro, ed esprime preoccupazione poiché tale situazione potrebbe essere di ostacolo allo sviluppo del settore; propone come soluzione il reciproco riconoscimento dei brevetti rilasciati per la nautica da diporto e dei requisiti per la professione di skipper, e invita la Commissione a prendere in esame la questione; la proposta di armonizzare la formazione e le capacità si potrebbe estendere al personale che lavora nei porti turistici, la cui formazione e copertura giuridica e lavorativa differiscono a seconda dei vari paesi;

    24.

    ritiene tuttavia che il valore aggiunto di corsi pubblici online per migliorare o riorientare le competenze nel settore costiero-marittimo non possa trascurare l'aspetto pratico relativo al rilascio dei brevetti;

    Rafforzare la sostenibilità e l'accessibilità

    25.

    ribadisce che le aree costiere sono tra i territori più vulnerabili all'impatto dei cambiamenti climatici e dei rischi naturali, fenomeni dalle ripercussioni ad ampio raggio e che possono incidere negativamente sulla vita e i mezzi di sostentamento delle comunità costiere e marittime, soprattutto nelle isole; è quindi favorevole ad un sistema di gestione integrata delle zone costiere che promuova lo sviluppo sostenibile in queste aree mediante un approccio rispettoso dei limiti delle risorse naturali e degli ecosistemi;

    mette l'accento sul caso specifico delle isole e delle regioni ultraperiferiche, dove, a causa dei limitati territori disponibili e della sovrapposizione delle attività economiche nelle zone costiere, i finanziamenti UE devono fornire aiuti più consistenti al fine di prevenire i rischi sopra descritti, che possono essere di ostacolo all'attività economica. Tali aiuti vanno garantiti in particolare per l'elaborazione e l'attuazione di strategie di gestione integrata delle zone costiere;

    26.

    per garantire un turismo costiero e marittimo sostenibile nelle aree protette (ad es. i sentieri per escursionisti) in cui vive fauna selvatica (uccelli, mammiferi marini, squali, ecc.), raccomanda l'adozione e la pubblicazione di codici di condotta al fine di promuovere il benessere degli animali, la sicurezza dei turisti e un equilibrio ambientale;

    27.

    sottolinea che, per sfruttare fino in fondo le potenzialità dell'ecoturismo, occorre che le aree costiere e marittime protette — ad esempio i siti della rete Natura 2000 o della Convenzione OSPAR — vengano chiaramente designate come sedi privilegiate per svolgere attività di turismo sostenibile (ad es. immersioni, osservazione di fauna selvatica, percorsi per escursionisti);

    28.

    osserva che nel 2020 oltre un quinto della popolazione europea avrà più di 65 anni, e invita quindi la Commissione a proseguire i lavori relativi alla componente «turismo per la terza età», in particolare sostenendo il turismo accessibile;

    29.

    accoglie favorevolmente la revisione del codice dei visti e le iniziative della Commissione intese ad attirare in Europa per le vacanze turisti provenienti da paesi terzi, anche per le destinazioni europee costiere e marittime;

    Trarre il massimo dai finanziamenti dell'UE disponibili

    30.

    apprezza l'intenzione della Commissione di pubblicare una guida ai finanziamenti dell'UE destinati al turismo, ma insiste sulla necessità di divulgarla e diffonderla maggiormente presso le regioni costiere e marittime;

    31.

    nell'attuale periodo di negoziazione dei programmi operativi, chiede alla Commissione, nel rispetto del principio di sussidiarietà, di accettare come ammissibili le priorità d'investimento delle regioni, segnatamente quelle che abbiano un effetto leva per questa strategia per il turismo costiero e marittimo, quali l'investimento e lo sviluppo di infrastrutture per la navigazione da diporto o di attività marittimo-turistiche, in particolare il recupero e il riutilizzo di siti storici o la rivalorizzazione del patrimonio architettonico civile e industriale;

    32.

    chiede che sia assicurato l'utilizzo efficace e coordinato di tutte le risorse disponibili, compresi i prestiti e le garanzie della Banca europea per gli investimenti indirizzati alle piccole e medie imprese, per la promozione del turismo marittimo e costiero per il periodo 2014-2020, in particolare nell'ambito del Fondo europeo di sviluppo regionale (FERS), del Programma Horizon 2020 e dei programmi COSME, Europa creativa, LIFE +;

    Connettività

    33.

    mette in rilievo la forte dipendenza di isole, regioni ultraperiferiche e altre località geograficamente isolate dai trasporti aerei e dai collegamenti marittimi, i quali a loro volta dipendono dalla presenza di turisti; gli operatori turistici affermano che sono costretti a chiudere la loro attività quando i servizi di trasporto vengono soppressi mentre gli operatori dei trasporti affermano che devono smettere di lavorare perché gli operatori turistici chiudono la loro attività; questo determina la necessità di promuovere politiche volte a spezzare questo circolo vizioso; esprime il timore che la crisi economica in corso e l'elevata stagionalità dell'attività turistica non facciano che aggravare il problema; d'altra parte, dato che il 90 % delle merci e dei prodotti poi utilizzati dai turisti presenti nelle isole viene trasportato per via marittima e che il nolo in realtà si rivela redditizio solo in un unico senso, occorrerebbe promuovere politiche di aiuti per cercare di risolvere tale squilibrio;

    34.

    a questo proposito invita la Commissione a considerare con la dovuta attenzione le caratteristiche specifiche delle isole, le quali dipendono in modo quasi esclusivo dai trasporti aerei, non solo al fine di migliorare l'accessibilità dei turisti, ma anche per le attività economiche da cui dipende lo sviluppo di questi territori e che possono, a loro volta, apportare dei benefici al settore turistico (ad es. non è possibile aumentare gli oneri per le emissioni di CO2 al trasporto aereo senza adottare misure di altro tipo nelle regioni insulari per le quali il traffico aereo rimane indispensabile); in particolare, questi fattori andrebbero presi in esame nel quadro delle discussioni sul cielo unico europeo e sugli orientamenti dell'UE sugli aiuti di Stato agli aeroporti e alle compagnie aeree, e consentendo altresì che il FESR finanzi la realizzazione di investimenti in infrastrutture aeroportuali.

    Allo stesso modo, per le isole vicine alla costa occorre promuovere dei collegamenti navali con la terraferma e con le altre isole;

    35.

    chiede inoltre che, nel caso delle RUP, al momento di definire e applicare le politiche europee che contribuiscono alla connettività esterna di queste regioni, vengano presi in considerazione i vincoli specifici che le caratterizzano (in particolare, le grandi distanze che le separano dagli altri territori europei e il loro isolamento), adattando queste politiche alla situazione specifica delle RUP;

    36.

    deplora che numerose regioni costiere non siano ben collegate tanto con l'entroterra quanto con le aree e i paesi confinanti; invoca una riflessione strategica sulla connettività intermodale tra i vari nodi delle reti di trasporto (aeroporti, stazioni ferroviarie, porti, ecc.) come pure con i paesi vicini, in modo tale che i passeggeri possano accedere con più facilità ai vari bacini marittimi e spostarsi più agevolmente al loro interno;

    Le comunità locali, il loro patrimonio culturale, la loro identità e la loro gastronomia

    37.

    afferma che il turismo costiero e marittimo deve andare a beneficio delle comunità locali delle aree costiere, ed è quindi favorevole all'adozione di misure ad hoc destinate a promuovere le assunzioni di personale locale, gli acquisti di prodotti locali e lo sviluppo di sistemi agroalimentari locali; ritiene che tale impegno ad agire a livello locale permetterà al turismo costiero e marittimo di proporre offerte più efficienti, incrementerà l'occupazione locale e creerà posti di lavoro nei settori dell'agricoltura, della pesca e dei servizi sostenibili, contribuendo così a realizzare gli obiettivi dell'UE in materia di coesione sociale e territoriale, oltre che di sviluppo rurale;

    38.

    osserva che in gran parte delle zone costiere europee il patrimonio marittimo locale non viene adeguatamente valorizzato; sottolinea che l'obiettivo di tutelare il patrimonio marittimo e costiero deve essere reso compatibile con lo sviluppo commerciale o economico, ossia con la posa di cavi o condutture, la prospezione e il recupero di petrolio e gas, l'estrazione di carbone e minerali, sabbia o ghiaia e lo smaltimento di rifiuti o materiale di sterro; a suo avviso, i relitti di navi affondate, le rovine sommerse nei fondali, le imbarcazioni e le strutture portuali d'interesse storico, la pesca tradizionale e altre attività ad essa legate (cantieri navali tradizionali, fabbricazione delle reti, conservazione degli alimenti, ecc.), devono diventare attrazioni turistiche di spicco a livello locale;

    39.

    mette l'accento sul potenziale ancora non sfruttato dell'ittiturismo (pescaturismo) che, a suo giudizio, può apportare notevoli vantaggi alle comunità delle aree costiere, facendo in modo che le attività di pesca divengano redditizie, preservando le tradizioni locali legate alla pesca e diversificando le fonti di reddito locali;

    40.

    concorda quanto al fatto che, qualora le flotte utilizzino metodi di pesca selettivi e tradizionali, l'UE dovrebbe offrire un sostegno agli investimenti necessari per la promozione dell'ittiturismo, e considerare quest'ultimo un'attività complementare alla pesca commerciale e in grado di generare un reddito supplementare per le comunità dedite alla pesca; invita inoltre gli Stati membri, le regioni, il settore ittico, quello turistico e le altre parti interessate a superare gli eventuali ostacoli giuridici e amministrativi allo sviluppo del turismo di pesca;

    41.

    invita la Commissione a intensificare la sua collaborazione con il Consiglio d'Europa e a potenziare la comunicazione e la promozione dei percorsi culturali, sia quelli già consolidati che quelli di nuova creazione, lungo i litorali europei;

    42.

    è favorevole all'istituzione di una Federazione degli uffici o agenzie turistici delle regioni costiere e marittime che funzioni come piattaforma di cooperazione e di scambio tra gli organismi professionali di queste aree e contribuisca all'elaborazione e alla realizzazione di programmi di cooperazione finalizzati alla promozione delle regioni costiere e marittime;

    Il settore della crocieristica

    43.

    incoraggia gli enti locali e regionali a intrattenere un dialogo costruttivo con l'industria del turismo da crociera, per far sì che le navi da crociera acquistino i prodotti locali e per cercare di assicurarsi una quota più elevata della spesa realizzata dai passeggeri creando aree ricettive più attraenti all'interno dei terminal crociere o nei loro pressi, dotate cioè di negozi, bar, ristoranti e agenzie turistiche locali in grado di offrire viaggi comodi e improntati a criteri di sostenibilità verso le attrazioni turistiche dei dintorni;

    44.

    ritiene che le autorità pubbliche possano aiutare gli operatori commerciali locali a promuovere e commercializzare meglio le loro offerte, facendo in modo che le informazioni sulle attrazioni turistiche locali siano disponibili in diverse lingue e garantendo la sicurezza e il comfort dei passeggeri. L'attività di rifornimento delle navi e l'organizzazione del prodotto nei porti di destinazione sono legate al lavoro degli agenti marittimi con i quali le autorità regionali e locali devono collaborare per promuovere l'uso del prodotto e lo svolgimento delle attività complementari locali;

    45.

    constata che le grandi navi da crociera trasportano numeri molto elevati di passeggeri verso qualsiasi destinazione, il che può creare delle difficoltà per il trasporto a tutti i turisti che sbarcano dalle navi; accoglie con favore lo sviluppo di progetti di pianificazione e concezione di trasporti integrati volti a soddisfare le esigenze di questi viaggiatori che si spostano in massa senza provocare disagi per le popolazioni locali;

    Porti turistici e sport nautici

    46.

    prende atto della crescente popolarità degli sport e delle attività nautici, e si compiace che spesso essi vengano concepiti, realizzati e offerti da piccole imprese locali; reputa che l'elaborazione di norme comuni europee in materia rafforzerebbe la fiducia dei consumatori e il livello di sicurezza;

    47.

    chiede alla Commissione di valutare l'esigenza di un quadro comune per lo sviluppo di infrastrutture per i porti turistici; considerando inoltre che in Europa vi sono all'incirca 4  500 porti per imbarcazioni da diporto e vista la crescente popolarità della nautica da diporto, la invita a promuovere la realizzazione di uno studio sull'elaborazione di standard comuni che si concentri, in particolare, sui problemi di accessibilità per le persone a mobilità ridotta, sulle norme di sicurezza o sulla «capacità di carico» dei porti turistici;

    48.

    invita gli enti locali e regionali che ospitano porti turistici sul loro territorio a mettere a punto delle strategie in collaborazione con i soggetti interessati e gli operatori turistici locali per migliorare i collegamenti tra questi porti e le altre aree della regione, spingendo così chi pratica la nautica da diporto ad esplorare le zone al di là del porto e a scoprirne il patrimonio culturale, promuovendo il prodotto specifico nel campo del turismo marittimo e della nautica da diporto, per esempio attraverso circoli, porticcioli e stazioni nautiche.

    Bruxelles, 7 ottobre 2014.

    Il presidente del Comitato delle regioni

    Michel LEBRUN


    (1)  Cfr. COM(2014) 86 final, nota 4.


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