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Document 52014IP0104(01)

Risoluzione del Parlamento europeo del 6 febbraio 2014 sulla relazione 2013 sui progressi compiuti dal Montenegro (2013/2882(RSP))

GU C 93 del 24.3.2017, p. 136–141 (BG, ES, CS, DA, DE, ET, EL, EN, FR, HR, IT, LV, LT, HU, MT, NL, PL, PT, RO, SK, SL, FI, SV)

24.3.2017   

IT

Gazzetta ufficiale dell’Unione europea

C 93/136


P7_TA(2014)0104

Relazione 2013 sui progressi compiuti dal Montenegro

Risoluzione del Parlamento europeo del 6 febbraio 2014 sulla relazione 2013 sui progressi compiuti dal Montenegro (2013/2882(RSP))

(2017/C 093/23)

Il Parlamento europeo,

visto l'accordo di stabilizzazione e di associazione tra l'Unione europea e i suoi Stati membri, da una parte, e la Repubblica del Montenegro, dall'altra, del 29 marzo 2010 (1),

viste le conclusioni del Consiglio europeo del 19-20 giugno 2003 e il relativo allegato denominato «Agenda di Salonicco per i Balcani occidentali: verso l'integrazione europea»,

vista la comunicazione della Commissione al Parlamento europeo e al Consiglio, del 9 novembre 2010, dal titolo "Parere della Commissione sulla domanda di adesione del Montenegro all'Unione europea (COM(2010)0670),

viste la relazione della Commissione al Parlamento europeo e al Consiglio, del 22 maggio 2012, sui progressi compiuti dal Montenegro nell’attuazione delle riforme (COM(2012)0222) e le conclusioni del Consiglio, del 26 giugno 2012, in cui è riportata la decisione di avviare i negoziati di adesione con il Montenegro il 29 giugno 2012,

viste le conclusioni del Consiglio «Affari generali» dell'11 dicembre 2012 sull'ampliamento e sul processo di stabilizzazione e associazione,

vista la comunicazione della Commissione dal titolo «Strategia di allargamento e sfide principali per il periodo 2013-2014» del 16 ottobre 2013 (COM(2013)0700), corredata del documento di lavoro dei servizi della Commissione dal titolo «Progressi compiuti dal Montenegro nel 2013» (SWD(2013)0411),

viste la dichiarazione e le raccomandazioni della sesta riunione della commissione parlamentare di stabilizzazione e di associazione (SAPC) UE-Montenegro del 29-30 aprile 2013,

viste le sue precedenti risoluzioni sul Montenegro e la sua risoluzione del 22 novembre 2012 intitolata: “L'allargamento: politiche, criteri e interessi strategici dell'UE (2),

vista la sua risoluzione del 22 ottobre 2013 sulla gestione di bilancio dei fondi preadesione dell'UE nei settori dei sistemi giudiziari e della lotta alla corruzione nei paesi candidati e potenzialmente candidati (3) e le sue osservazioni sul Montenegro,

visto l'articolo 110, paragrafo 2, del suo regolamento,

A.

considerando che l'adesione all'UE dovrebbe rimanere una delle principali forze trainanti per la continuazione delle riforme politiche, sociali ed economiche;

B.

considerando che l'Unione europea ha posto lo Stato di diritto al centro del suo processo di allargamento;

C.

considerando che il Montenegro ha compiuto progressi sulla via dell'integrazione con l'UE, che l'entusiasmo nei confronti del progetto europeo è ampiamente condiviso dall’intero spettro politico e dalla società in generale, e che il paese è riuscito a chiudere in via provvisoria i capitoli 25 e 26;

D.

considerando che l'attuazione dello Stato di diritto, in particolare mediante la riforma della sistema giudiziario, e la lotta contro la corruzione e la criminalità organizzata sono altamente prioritarie; che è stato concluso il processo di controllo su tutti i capitoli; e che i negoziati sui capitoli 23 e 24 sono stati avviati nel dicembre 2013, in linea con il nuovo approccio della Commissione di affrontare le riforme della giustizia e degli affari interni nelle prime fasi del processo di adesione;

E.

considerando che le recenti riforme costituzionali, una volta che saranno pienamente attuate, rafforzeranno l'indipendenza e l'efficienza del sistema giudiziario;

F.

considerando che restano fonte di profonde preoccupazioni la corruzione finanziaria e la criminalità organizzata, anche nelle istituzioni, nonché i brogli elettorali; e che il Montenegro deve affrontare tali questioni e conseguire risultati concreti nel settore dello Stato di diritto;

G.

considerando che la società civile riveste un ruolo importante nel processo di riforma e nell'adesione all'UE;

H.

considerando che la cooperazione regionale è estremamente importante ai fini della stabilità politica e della sicurezza, nonché dello sviluppo economico nel Montenegro e nell'intera regione;

Negoziati di adesione

1.

accoglie con favore l'apertura di cinque nuovi capitoli negoziali a dicembre 2013; incoraggia una rapida prosecuzione dei negoziati di adesione, a condizione che le riforme siano portate avanti e attuate con risultati concreti;

2.

si compiace dei piani d'azione del governo sui capitoli 23 e 24, che stabiliscono un programma di riforme globale e costituiscono il punto di riferimento per l'apertura di questi capitoli;

3.

plaude all'inclusione di rappresentanti della società civile nelle strutture negoziali; prende tuttavia atto dell'appello delle organizzazioni della società civile affinché il governo dimostri la massima trasparenza possibile in tutto il processo di negoziazione e di adesione, anche interpellando una più vasta gamma di organizzazioni nei gruppi di lavoro e conducendo ampie consultazioni a livello nazionale;

4.

sottolinea la responsabilità sia del governo che del parlamento di migliorare la comunicazione con il pubblico e di informare tutte le parti interessate, le organizzazioni della società civile e l'opinione pubblica in modo tempestivo e trasparente circa gli sviluppi dei negoziati di adesione nonché di facilitare la loro ampia partecipazione a questo processo;

Criteri politici

5.

esorta tutte le forze politiche, siano esse di governo o d’opposizione, come anche i principali attori sociali ed economici, a rimanere concentrati, attraverso un dialogo sostenibile e una cooperazione costruttiva, sul programma d’integrazione europea del paese;

6.

accoglie con favore il potenziamento del ruolo di supervisione del Parlamento montenegrino, anche attraverso il controllo e le audizioni consultive; chiede, tuttavia, il potenziamento del seguito dato alle conclusioni delle audizioni, una maggiore supervisione dell'attuazione della legislazione adottata e una partecipazione parlamentare più attiva nei negoziati; plaude alla risoluzione sul metodo, la qualità e la dinamica del processo di integrazione del Montenegro nell'UE, adottata dal Parlamento del Montenegro il 27 dicembre 2013; ritiene che il processo d’integrazione debba coinvolgere pienamente il Parlamento e le organizzazioni della società civile e godere di un ampio sostegno democratico;

7.

deplora il fatto che, a seguito del noto «caso delle registrazioni audio» di quest'anno, la commissione d'inchiesta sul presunto abuso di fondi pubblici per i fini politici dei partiti non sia stata in grado di trarre conclusioni politiche nella sua relazione finale e che il seguito giudiziario dato rimanga lacunoso; sottolinea l'importanza di assicurare indagini accurate e, se necessario, un'azione appropriata; incoraggia pertanto le competenti autorità montenegrine a giungere ad una conclusione rapida, libera ed equa del procedimento giudiziario, con la cooperazione di tutte le parti in causa, ponendo rimedio a eventuali illeciti in modo attento e obiettivo e in piena conformità alla legge; plaude altresì all'inchiesta, annunciata di recente, sul caso delle registrazioni video a Cettigne, grazie alla quale chiunque abbia effettivamente violato la legge elettorale sarà sottoposto a sanzioni appropriate nell'ambito di un giusto processo;

8.

sottolinea la necessità di aumentare la fiducia del pubblico nel sistema elettorale e nelle strutture democratiche e chiede al Parlamento di accelerare la riforma elettorale modificando l'insieme delle leggi che regolano le elezioni e il finanziamento dei partiti politici, tra cui il progetto di legge su una lista elettorale unica e il progetto di modifica della legge sulle carte d'identità personali; sottolinea la necessità che il registro elettorale unico sia del tutto trasparente e attendibile; insiste sul fatto che tali riforme devono essere intraprese in linea con le raccomandazioni OSCE/ODIHR da tempo esistenti, e in piena trasparenza, coinvolgendo la società civile; sostiene la richiesta della Commissione che sia stabilita una demarcazione chiara e ampiamente accettata tra interessi pubblici e di partito; invita il governo a pubblicare informazioni in modo proattivo sugli aiuti di Stato ai singoli e alle imprese, l'occupazione nel settore dei servizi pubblici e altre spese che potrebbero influenzare le tendenze di voto; constata che la percezione della corruzione può essere tanto dannosa quanto la corruzione stessa;

9.

sottolinea l'importanza della riforma dell'amministrazione pubblica ai fini dell'applicazione dell'acquis; ritiene essenziale rafforzare il meccanismo di coordinamento e monitoraggio per l'attuazione della strategia della pubblica amministrazione e adottare ulteriori misure per creare una pubblica amministrazione professionale, efficace e meritocratica; chiede alle autorità di vigilare affinché, nel reclutamento e licenziamento dei funzionari pubblici, non diano l'impressione di politicizzare ulteriormente la pubblica amministrazione; chiede altresì il rafforzamento dell'indipendenza e delle capacità dell'ufficio del difensore civico;

10.

accoglie con favore gli emendamenti costituzionali volti a rafforzare l'indipendenza del potere giudiziario, riducendo l'influenza politica sulla nomina di procuratori e funzionari giudiziari a tutti i livelli mediante procedure più trasparenti e basate sul merito, e, segnatamente, eleggendo il procuratore supremo di Stato; prende atto, tuttavia, dell’iniziativa del Mediatore di valutare la costituzionalità di questi emendamenti e delle disposizioni di legge sulla Corte costituzionale per quanto riguarda l'elezione dei giudici della Corte costituzionale; invita le autorità competenti a ottenere risultati solidi nei procedimenti disciplinari e a garantire una giustizia puntuale, e l'unificazione della giurisprudenza; chiede l’adozione e l’applicazione di ulteriori misure legislative e di altra natura finalizzate a ridurre la politicizzazione del potere giudiziario nella pratica, anche attraverso una valutazione obiettiva dei risultati ottenuti dal sistema giudiziario, una chiara dimostrazione della trasparenza della magistratura, in linea con le raccomandazioni della Commissione di Venezia, e garantendo promozioni meritocratiche; sottolinea altresì la necessità di garantire l'indipendenza dei tribunali per reati minori dal ramo esecutivo;

11.

accoglie con favore le misure intraprese per semplificare il sistema dei tribunali, promuovere l’efficienza del sistema giudiziario e ridurre ulteriormente i procedimenti pendenti; esprime tuttavia preoccupazione per le lungaggini nelle procedure giudiziarie, le infrastrutture carenti di numerosi tribunali, il debole tasso di applicazione delle decisioni civili e amministrative e l'assenza di risorse di bilancio per la magistratura e la procura; chiede un potenziamento delle capacità del Consiglio giudiziario e del Consiglio delle procure e il rafforzamento delle garanzie di responsabilità e integrità nel sistema giudiziario; chiede l'adozione di misure volte a garantire l'accesso dei cittadini alla giustizia civile e al risarcimento, in linea con gli standard europei; esorta inoltre i tribunali a essere più trasparenti e responsabili nel contrasto della corruzione e della criminalità organizzata;

12.

chiede che sia dato un seguito ai rapporti sui crimini di guerra in sospeso al fine di combattere l'impunità, con un'azione investigativa e penale più rigorosa, efficace e trasparente; sottolinea la necessità di intraprendere ulteriori azioni nel contrastare non semplicemente l'impunità ma anche la sua percezione; a tal fine, incoraggia le autorità a rivedere gli orientamenti sulle condanne, e a esaminare il numero apparentemente sproporzionato di assoluzioni per i reati più gravi;

13.

elogia il governo per la sua strategia di riforma giudiziaria 2007-2012, ma esprime preoccupazione per la sua lenta attuazione; osserva che la strategia 2013-2018 ha raggiunto una fase di preparazione avanzata; chiede pertanto che il governo montenegrino si concentri in generale sull'attuazione delle strategie esistenti, con valutazioni globali che siano anche oggetto di discussione pubblica, piuttosto che sulla mera sostituzione delle strategie senza la necessaria valutazione; chiede che gli organismi di monitoraggio per le strategie e i piani d'azione divengano la norma;

14.

sottolinea la necessità di compiere ulteriori sforzi nella lotta contro la corruzione, e invita a rispettare le raccomandazioni del gruppo di Stati contro la corruzione (GRECO);

15.

esprime preoccupazione per il fatto che l'istruzione, la sanità, il processo elettorale, l'amministrazione del territorio, la pianificazione territoriale e l'edilizia, la privatizzazione e gli appalti pubblici continuino ad essere vulnerabili alla corruzione; si attende che l'apertura dei negoziati sul capitolo 5 (Appalti pubblici) acceleri le riforme necessarie in questo settore; accoglie con favore l'istituzione della nuova commissione parlamentare anti-corruzione; esorta le autorità a potenziare le capacità delle autorità di vigilanza, a migliorare i controlli, ad aumentare la trasparenza del finanziamento dei partiti e a rafforzare le capacità a tutti i livelli, al fine di ridurre le irregolarità nell’applicazione della legislazione sugli appalti pubblici;

16.

esprime preoccupazione per le crescenti restrizioni dell'accesso pubblico alle informazioni relative alle imprese e ai registri catastali; osserva che l'accesso pubblico a questo tipo di informazioni è di grande importanza per i giornalisti e gli attori della società civile, al fine di divulgare i casi di corruzione e portare alla luce i legami tra la criminalità organizzata e le istituzioni statali; esorta le autorità a ripristinare un elevato grado di trasparenza per quanto concerne i registri in questione;

17.

sottolinea la necessità di dare attuazione alle riforme nel settore della lotta alla corruzione e alla criminalità organizzata e di conseguire risultati concreti in materia di indagini, azioni penali e condanne a tutti i livelli; chiede il potenziamento della cooperazione e del coordinamento tra forze dell'ordine e magistratura nella lotta contro la criminalità organizzata e la corruzione a tutti i livelli e il miglioramento dei risultati ottenuti dal sistema giudiziario nei casi di alto livello; è seriamente preoccupato per l'annullamento delle sentenze di primo grado nei casi di criminalità organizzata; insiste sul fatto che l'impunità per i criminali condannati per corruzione o per reati di criminalità organizzata non è accettabile; invita le autorità a garantire che le autorità pubbliche e le istituzioni attuino tutte le misure pertinenti e che siano ritenute responsabili qualora manchino di farlo;

18.

invita il Montenegro a continuare a impegnarsi nella cooperazione internazionale e regionale per la lotta alla criminalità organizzata; chiede maggiori sforzi ai fini di un’efficiente sorveglianza delle frontiere volta a contrastare la criminalità organizzata e le operazioni di contrabbando sulla cosiddetta «rotta dei Balcani»; sottolinea la necessità di aumentare la vigilanza e ricorrere a misure di lotta contro il riciclaggio di denaro da parte di gruppi criminali locali e internazionali;

19.

sottolinea la necessità, per il governo montenegrino, di portare avanti e rafforzare le consultazioni e migliorare l'interazione e il dialogo con la società civile e con l’opposizione, ai fini di una maggiore trasparenza del processo decisionale e legislativo, soprattutto per quanto riguarda l'applicazione delle leggi e la lotta contro la corruzione e la criminalità organizzata; in tal senso, plaude agli sforzi intrapresi dal governo per migliorare la trasparenza pubblica delle sue attività, riconoscendo però che vi è ancora molto da fare in questo settore; accoglie con favore l'ampia partecipazione della società civile ai gruppi di lavoro per i capitoli negoziali dell'UE, ma prende atto delle preoccupazioni di alcuni rappresentanti della società civile riguardo alla natura e alla qualità di tale partecipazione; lamenta il recente deterioramento dei rapporti tra alcuni settori del governo e la società civile, e le preoccupazioni, espresse da entrambi i lati, che tale ostilità reciproca rischia di prevalere sul desiderio condiviso di procedere sul cammino dell'integrazione europea; incoraggia pertanto un dialogo produttivo ed equilibrato tra tutte le parti, in cui il governo assista e faciliti in maniera obiettiva la società civile nelle sue attività e includa pienamente i suoi rappresentanti nel processo politico, e in cui le organizzazioni della società civile possano criticare la politica e chiamare il governo a rendere conto del suo operato in modo equo e costruttivo;

20.

prende atto con soddisfazione del buon funzionamento dello strumento di assistenza preadesione (IPA) in Montenegro; incoraggia sia il governo sia la Commissione a semplificare le procedure amministrative per i finanziamenti IPA, con l'obiettivo di renderli più accessibili alle organizzazioni civili più piccole e non centralizzate, ai sindacati e ad altri beneficiari;

21.

sottolinea che il Montenegro ha ratificato le otto principali convenzioni dell'Organizzazione internazionale del lavoro (OIL) sui diritti dei lavoratori nonché la Carta sociale europea riveduta; evidenzia che, benché i principali diritti dei lavoratori e sindacali siano in generale rispettati, questi devono essere ulteriormente rafforzati; sottolinea il ruolo importante del dialogo sociale, e chiede al governo di rafforzare il Consiglio sociale;

22.

sottolinea l'importanza di mezzi di comunicazione liberi, indipendenti e imparziali in una democrazia funzionante; esprime grave preoccupazione per l'aumento delle intimidazioni verbali e fisiche nei confronti dei giornalisti, come pure per l'aumento delle pressioni dovute alla mancanza di finanziamenti e ai procedimenti giudiziari; esprime profonda costernazione per il fatto che sin dall'agosto 2013 sono stati eseguiti almeno due attacchi dinamitardi e circa sei aggressioni fisiche nei confronti di giornalisti; deplora profondamente il fatto che il Montenegro occupi ora il 113o posto nella classifica della libertà di stampa redatta da Reporter senza frontiere; ricorda l'importanza di promuovere mezzi di comunicazione responsabili, l'indipendenza editoriale e la diversificazione nella proprietà dei media, in linea con le norme europee; sottolinea la responsabilità di tutti coloro che lavorano nella politica e nei mezzi di comunicazione di favorire un clima di tolleranza dei diversi punti di vista; ritiene essenziale aiutare a proteggere i giornalisti e la libertà di stampa e chiede che tutte le minacce e gli attacchi contro i giornalisti siano oggetto di indagini e vengano perseguiti, compresi i precedenti reati irrisolti; si compiace della decisione di istituire un organismo speciale per monitorare gli sforzi ufficiali volti a risolvere i casi di omicidio e aggressione contro i giornalisti, che possono contribuire a rafforzare la fiducia tra lo Stato e i media;

23.

sottolinea il ruolo speciale svolto da un servizio pubblico indipendente e sostenibile nel rafforzare la libertà dei mezzi di comunicazione e la democrazia e, in tal senso, invita le autorità a modificare la legge sull'emittente pubblica montenegrina (RTCG) e ad attuare garanzie giuridiche che assicurino la sostenibilità finanziaria del servizio pubblico, così da consentire ai media pubblici di svolgere il loro ruolo sociale;

24.

chiede miglioramenti nel settore della protezione dei testimoni e l'adozione di una legge sulla tutela degli informatori (whistleblowers);

25.

sottolinea la responsabilità di tutte le forze politiche nella creazione di un clima di tolleranza e di inclusione di tutte le minoranze; accoglie con favore la politica del governo sulle minoranze, che ha in particolare contribuito alla promozione di una più profonda integrazione della comunità albanese del paese; chiede il miglioramento della situazione dei gruppi socialmente vulnerabili, compreso l'accesso per le persone con disabilità all'istruzione e alle strutture mediche, nonché l'accesso fisico agli edifici pubblici; plaude al recente piano d'azione del governo sui rom, ma sollecita ulteriori agevolazioni nel campo dell'istruzione e dell'occupazione per i rom e le altre minoranze che continuano ad essere vittime di discriminazione, soprattutto per quanto riguarda il limitato accesso all'istruzione dei bambini rom, ashkali ed egiziani;

26.

sottolinea che le donne sono ancora sottorappresentate in molti settori della società montenegrina, compreso il parlamento, nelle posizioni decisionali e sul mercato del lavoro; invita il governo ad intensificare gli sforzi volti a migliorare la parità di genere, a incrementare le pertinenti risorse finanziarie e umane, a garantire l’attuazione del piano d'azione per l'uguaglianza di genere, a introdurre il principio della parità di retribuzione nonché a incoraggiare una più ampia partecipazione delle donne, segnatamente sulla scena politica;

27.

manifesta preoccupazione per l'elevato livello di omofobia in Montenegro e per le frequenti violenze, minacce di violenze e incitazioni alla violenza nei confronti degli attivisti che lottano per i diritti degli omosessuali; deplora il fatto che il più noto attivista LGBTI, in seguito a problemi di sicurezza, abbia chiesto asilo all'estero; si compiace, tuttavia, della nuova strategia del governo tesa a migliorare la qualità di vita delle persone LGBT, ma sottolinea che è necessario concentrarsi sulla sua attuazione; sottolinea, in particolare, la necessità di formare e informare il pubblico per contribuire a modificare i comportamenti; plaude in particolare al governo e alla polizia per aver sostenuto e facilitato le prime «Pride Parade» di quest'anno a Budva e Podgorica; sottolinea che la violenza contro gli omosessuali durante queste marce deve essere oggetto di indagini esaustive, e che i responsabili devono essere assicurati alla giustizia; incoraggia le autorità a promuovere ulteriormente la tolleranza nei confronti delle persone LGBTI e a perseguire i reati nei loro confronti in maniera tempestiva; sottolinea la necessità di aumentare l'accettazione sociale e porre fine alla discriminazione nei confronti degli omosessuali;

28.

esprime preoccupazione per i continui problemi di violenza contro donne e bambini, e il timore che in molti la considerino socialmente accettabile; deplora la lentezza dei progressi nello sviluppo di servizi a livello di famiglia e comunità; invita il governo a sensibilizzare l’opinione pubblica sulla violenza familiare e la violenza contro le donne, e sul diritto del bambino di essere protetto da ogni forma di abuso, abbandono o sfruttamento; accoglie con favore le nuove misure del governo per affrontare la violenza domestica, migliorare i diritti dei bambini e sviluppare la formazione professionale, ma incoraggia ulteriori misure ai fini di un’applicazione efficace della legge sulla protezione dalla violenza familiare, soprattutto per quanto riguarda la protezione, il sostegno e l'accesso alla giustizia per le vittime, lo sviluppo e il coordinamento di programmi di prevenzione e la garanzia che i colpevoli siano chiamati a rispondere maggiormente delle loro azioni;

Questioni socioeconomiche

29.

invita il governo a concentrarsi sul rafforzamento della crescita economica per combattere la povertà e migliorare il livello di vita di tutti i cittadini anche valutando, ove possibile, l'eventualità di riforme della previdenza sociale, nonché a ridurre le disparità regionali; chiede che vengano compiuti maggiori sforzi per affrontare l'ampio settore informale, accrescere la tutela dei diritti di proprietà intellettuale e migliorare il sistema giuridico nel suo insieme, al fine di combattere sistematicamente la corruzione e migliorare il contesto imprenditoriale, e che siano attuate riforme strutturali per attirare e sostenere gli investimenti esteri diretti, cruciali per la diversificazione dell'economia;

30.

sottolinea la necessità che le procedure di risoluzione delle controversie commerciali siano trasparenti, libere da interferenze politiche e basate sullo Stato di diritto, al fine di migliorare ulteriormente il clima imprenditoriale; incoraggia la rapida risoluzione della controversia sullo stabilimento di alluminio KAP; sottolinea che qualunque futura privatizzazione deve essere realizzata in modo equo, attento e ordinato; evidenzia le preoccupazioni circa gli aiuti di Stato, e chiede trasparenza e sostenibilità nella loro attuazione, in conformità con l'acquis e l'accordo di stabilizzazione e di associazione; plaude agli sforzi intrapresi dal governo per risolvere la questione del crescente debito pubblico e degli ampi disavanzi strutturali di bilancio; chiede ulteriori attività per assicurare la futura attuazione del programma di sviluppo rurale IPA e sviluppare una legislazione sulla qualità delle acque conforme all'acquis;

31.

rileva che la nuova legge sugli appalti pubblici, entrata in vigore nel gennaio 2012, è marcata da scarsa efficacia nell’attuazione pratica, specialmente nel settore sanitario; invita la autorità del Montenegro a introdurre maggiore trasparenza in tutte le procedure di appalto e a istituire un piano d'azione con obiettivi, procedure e scadenze chiare al fine di applicare in modo effettivo la nuova legge sugli appalti pubblici, nonché a conformare all'acquis unionale la propria legislazione in materia di appalti per concessioni, servizi e difesa;

32.

si compiace dell'attuazione dello Small Business Act; chiede un maggior sostegno del settore pubblico alle PMI in quanto dinamo della crescita economica; chiede l'unificazione delle strategie frammentate che ostacolano l'efficacia degli strumenti nei settori imprenditoriali e industriali;

33.

esprime preoccupazione per la situazione immutata nel mercato del lavoro e pertanto sollecita interventi risoluti per far fronte all'elevata disoccupazione, in particolare per quanto riguarda la ricerca del primo posto di lavoro, nonché il miglioramento dell'efficienza di un mercato del lavoro inerte; chiede al governo di provvedere a che l'attuazione della legislazione in materia di lavoro sia conforme alle normative dell'OIL, anche perfezionando le ispezioni; sottolinea la necessità di contrastare l'economia sommersa; sollecita un potenziamento del dialogo sociale tripartito;

34.

sollecita il Montenegro a compiere ulteriori sforzi nel settore dell'ambiente e dei cambiamenti climatici, rafforzando la capacità amministrativa di attuare le pertinenti politiche e normative legislative dell'UE, al fine di conseguire l'allineamento all'acquis in materia di ambiente e cambiamenti climatici;

35.

rileva che le costruzioni illegali, specialmente nelle zone turistiche, costituiscono un problema notevole nel Montenegro; invita le autorità montenegrine a promuovere con determinazione lo sviluppo sostenibile nel paese; sottolinea l’importanza che lo sviluppo turistico sia orientato alla tutela dell'ambiente;

Cooperazione regionale

36.

plaude alla dinamica partecipazione del Montenegro a iniziative in atto, tra cui quelle intese alla riconciliazione regionale e il progetto «sestetto dei Balcani occidentali», e all'ambizione del suo governo di assumere un ruolo preminente nelle iniziative di cooperazione regionale; invita il Montenegro a intensificare la sua cooperazione culturale ed economica con Stati membri dell'UE limitrofi; si compiace con il governo per il mantenimento di buone relazioni bilaterali con tutti i paesi limitrofi, tra cui il Kosovo; segnala tuttavia l'esigenza di risolvere rapidamente il suo contenzioso con la Croazia sulle frontiere terrestri e marittime, segnatamente alla luce delle prospezioni preliminari di petrolio al largo delle coste; sollecita la delimitazione definitiva delle frontiere con la Serbia, la Bosnia-Erzegovina e il Kosovo al fine di eliminare fonti potenziali di tensione; accoglie con favore i progressi in relazione al processo avviato dalla Dichiarazione di Sarajevo, compresa l'attuazione del programma regionale per gli alloggi; sollecita un’ulteriore cooperazione con i paesi limitrofi nella condivisione di esperienze sui negoziati di adesione;

37.

accoglie con favore le recenti visite del primo ministro Dačić a Podgorica e del primo ministro Đukanović a Belgrado, le prime visite dopo l'indipendenza del Montenegro; plaude a tali eventi, che rappresentano un forte segnale di riconciliazione e di maggiore impegno e apertura da entrambi i lati, e che possono solo far ben sperare in un'ulteriore integrazione regionale ed europea;

38.

sottolinea che le relazioni di buon vicinato che il Montenegro intrattiene con i paesi della regione prefigurano una base per proficui negoziati con l'UE e che il paese in sé rappresenta un esempio di cooperazione e impegno per la pace e la stabilità nella regione dei Balcani occidentali;

39.

accoglie con favore i recenti sforzi del governo intesi a censire gli sfollati interni e a chiarirne lo statuto, esprimendo altresì apprezzamento per la complessità di tale azione, compresa la soppressione degli ostacoli amministrativi; chiede all'UE e agli altri interlocutori nei Balcani di fornire assistenza al governo del Montenegro nella soluzione quanto più rapida possibile di tale questione e nella chiusura di un capitolo doloroso nella storia della regione;

40.

accoglie con favore l'impegno del governo del Montenegro di aderire alla NATO; osserva tuttavia le profonde divergenze di opinione tra i parlamentari e la società in generale; è fiducioso che gli sforzi del Montenegro per diventare membro della NATO comporteranno ricadute positive sulle sue aspirazioni ad aderire all'UE, nonché sul miglioramento della cooperazione e della sicurezza regionale; plaude in particolare al contributo che il Montenegro, nonostante le sue risorse limitate nel settore della difesa, apporta alle missioni dell'ONU e PSDC, tra cui in Afghanistan, Liberia e Mali; accoglie con favore questo chiaro segnale dell'impegno del Montenegro a operare con interlocutori internazionali nella promozione della pace e delle stabilità nel mondo;

o

o o

41.

incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio e alla Commissione nonché al governo e al parlamento del Montenegro.


(1)  GU L 108 del 29.4.2010, pag. 3.

(2)  Testi approvati, P7_TA(2012)0453.

(3)  Testi approvati, P7_TA(2013)0434


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