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Document 52014IP0064(01)

    Risoluzione del Parlamento europeo del 4 febbraio 2014 sul quadro di valutazione UE della giustizia — giustizia civile e amministrativa negli Stati membri (2013/2117(INI))

    GU C 93 del 24.3.2017, p. 32–33 (BG, ES, CS, DA, DE, ET, EL, EN, FR, HR, IT, LV, LT, HU, MT, NL, PL, PT, RO, SK, SL, FI, SV)

    24.3.2017   

    IT

    Gazzetta ufficiale dell’Unione europea

    C 93/32


    P7_TA(2014)0064

    Quadro di valutazione UE della giustizia

    Risoluzione del Parlamento europeo del 4 febbraio 2014 sul quadro di valutazione UE della giustizia — giustizia civile e amministrativa negli Stati membri (2013/2117(INI))

    (2017/C 093/06)

    Il Parlamento europeo,

    vista la comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, alla Banca centrale europea, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni del 27 marzo 2013 dal titolo «Quadro di valutazione UE della giustizia — Uno strumento per promuovere una giustizia effettiva e la crescita» (COM(2013)0160),

    viste le relazioni di valutazione semestrali sui sistemi giudiziari europei elaborate dalla Commissione per l'efficacia della giustizia del Consiglio d'Europa (CEPEJ),

    visti l'articolo 48 e l'articolo 119, paragrafo 2, del suo regolamento,

    vista la relazione della commissione giuridica (A7-0442/2013),

    A.

    considerando che la Commissione ha pubblicato il quadro di valutazione UE della giustizia, uno strumento comparativo e non vincolante per la valutazione dell'efficacia dei sistemi giudiziari nazionali, al fine di migliorare la definizione delle politiche nel settore della giustizia; che il suo ambito è incentrato sui parametri di un sistema giudiziario che contribuisca al miglioramento delle condizioni in cui operano le imprese e gli investitori nell'Unione;

    B.

    considerando che il quadro di valutazione UE della giustizia confronta i sistemi giudiziari nazionali utilizzando particolari indicatori, ma non presenta una graduatoria generale di detti sistemi;

    C.

    considerando che il quadro di valutazione 2013 è incentrato esclusivamente sulla giustizia civile, commerciale e amministrativa;

    D.

    considerando che un esercizio comparativo non vincolante offre il vantaggio di individuare i progressi e i passi indietro e di promuovere lo scambio di migliori pratiche all'interno dell'Unione senza compromettere l'autonomia degli ordinamenti giuridici e dei sistemi giudiziari nazionali;

    1.

    prende atto con grande interesse del quadro di valutazione UE della giustizia; invita la Commissione a portarlo avanti in linea con i trattati e in consultazione con gli Stati membri, tenendo conto, nel contempo, della necessità di evitare un'inutile duplicazione delle attività di altri organismi;

    2.

    appoggia l'obiettivo dello scambio di migliori pratiche nella prospettiva di garantire un sistema giudiziario efficace e indipendente che possa contribuire alla crescita economica in Europa e accrescere la competitività; sottolinea che un sistema giudiziario efficace e affidabile incentiva le imprese a svilupparsi e a investire a livello nazionale e transfrontaliero;

    3.

    rileva l'importanza dei parametri giudiziari di riferimento al fine di garantire la fiducia reciproca su scala transfrontaliera, instaurare un'efficace cooperazione tra le istituzioni giudiziarie e creare uno spazio giudiziario comune e una cultura giudiziaria europea;

    4.

    ritiene che il confronto tra i sistemi giudiziari nazionali, in particolare in relazione alla loro situazione precedente, debba essere basato su criteri oggettivi e su dati concreti raccolti, confrontati e analizzati in modo oggettivo; pone l'accento sull'importanza di valutare il funzionamento dei sistemi giudiziari nel loro complesso, senza isolarli dalla situazione sociale, storica ed economica degli Stati membri o dalla tradizione costituzionale da cui derivano; sottolinea l'importanza dell'imparzialità nei confronti degli Stati membri, così da garantire la parità di trattamento di tutti gli Stati membri ai fini della valutazione dei rispettivi sistemi giudiziari;

    5.

    invita la Commissione a discutere quanto prima delle metodologie proposte, ricorrendo a una procedura trasparente che preveda la partecipazione degli Stati membri;

    6.

    sottolinea che i parametri di riferimento devono essere definiti prima della raccolta di informazioni sui sistemi giudiziari nazionali, al fine di sviluppare una comprensione comune della metodologia e degli indicatori;

    7.

    plaude agli sforzi profusi dalla Commissione per fornire dati misurabili; sottolinea tuttavia che è molto difficile effettuare misurazioni oggettive in relazione ad alcuni obiettivi, come la qualità e l'imparzialità della giustizia;

    8.

    rileva che, per misurare l'efficacia di un sistema giudiziario, non è possibile utilizzare esclusivamente parametri quantificabili sul piano statistico, ma si dovrebbe altresì tenere conto delle specificità strutturali e delle diverse tradizioni sociali degli Stati membri; chiede, a tale proposito, che in futuro la Commissione tenga maggiormente in considerazione le differenze tra i sistemi giudiziari nazionali ai fini della raccolta dei dati e della definizione dei parametri di riferimento;

    9.

    invita la Commissione a tenere conto in egual modo del sistema monistico e dualistico nell'ambito del diritto societario;

    10.

    invita gli Stati membri a esaminare attentamente i risultati del quadro di valutazione della giustizia 2013 e a stabilire se, alla luce di tali dati, sia opportuno intervenire sull'organizzazione e sull'evoluzione dei rispettivi sistemi della giustizia civile, commerciale e amministrativa;

    11.

    incoraggia gli Stati membri a raccogliere dati pertinenti su temi quali il costo dei procedimenti, i casi di mediazione e le procedure di esecuzione; si rammarica che alcuni Stati membri non abbiano fornito alcun dato in relazione a determinate categorie indicate nel quadro di valutazione; ritiene, tuttavia, che la Commissione avrebbe dovuto operare una distinzione tra i casi in cui i dati non erano disponibili e quelli in cui gli indicatori non erano pertinenti o applicabili a singoli Stati membri;

    12.

    invita la Commissione e gli Stati membri a incoraggiare la comprensione reciproca e la cooperazione tra i sistemi giudiziari nazionali, anche mediante reti di giudici di contatto;

    13.

    invita a conferire maggiore importanza ai programmi di formazione per giudici, personale giudiziario e altri professionisti del diritto, soprattutto nell'ambito del diritto europeo e del diritto comparato; sottolinea che la formazione linguistica dovrebbe costituire una componente fondamentale degli studi di giurisprudenza;

    14.

    si dichiara interessato a ricevere dati sulle cause transfrontaliere, che spesso risultano più complesse di quelle circoscritte alla sfera nazionale e mostrano gli ostacoli che si presentano ai cittadini dell'Unione nell'esercizio dei propri diritti derivanti dal mercato unico dell'UE, in particolare nell'applicazione del diritto dell'Unione;

    15.

    pone l'accento sull'importanza della risoluzione alternativa delle controversie ai fini della riduzione degli oneri per i sistemi giudiziari e del risparmio economico per tutte le parti interessate;

    16.

    chiede alla Commissione di considerare le procedure di mediazione transfrontaliere nell'ambito del prossimo quadro di valutazione; incoraggia gli Stati membri a promuovere attivamente le procedure di mediazione, in particolare per le questioni commerciali o familiari disciplinate a livello di Unione, per esempio dai regolamenti Roma III e Bruxelles II;

    17.

    sottolinea che si registrano notevoli disparità tra gli Stati membri quanto allo sviluppo dei sistemi TIC; evidenzia che il ricorso alle nuove tecnologie può contribuire efficacemente alla riduzione dei costi e dei tempi dei procedimenti giudiziari, in particolare grazie all'impiego di applicazioni informatiche e di strumenti di gestione delle cause e di comunicazione;

    18.

    sottolinea che i procedimenti relativi a controversie di modesta entità e i casi riguardanti crediti non contestati possono essere risolti più rapidamente con il ricorso a strumenti TIC;

    19.

    mette in luce il ruolo svolto dalla CEPEJ nella raccolta e nella presentazione dei dati pertinenti a livello nazionale e regionale; ritiene che le istituzioni dell'UE debbano adoperarsi per cooperare con la CEPEJ, in quanto essa rappresenta una base eccellente per lo scambio delle migliori pratiche, e reputa che sia necessario evitare le duplicazioni;

    20.

    ricorda il ruolo determinante svolto dalla rete giudiziaria europea in materia civile e commerciale e dal portale europeo della giustizia elettronica nel facilitare l'accesso dei cittadini dell'UE alle conoscenze sul diritto nazionale ed europeo in ambito civile e commerciale;

    21.

    incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio e alla Commissione nonché agli Stati membri.


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