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Document 52014DC0584
REPORT FROM THE COMMISSION TO THE EUROPEAN PARLIAMENT, THE COUNCIL, THE EUROPEAN ECONOMIC AND SOCIAL COMMITTEE AND THE COMMITTEE OF THE REGIONS Implementation of the Communication from the Commission, from 24 June 2009, on Action Against Cancer: European Partnership [COM (2009) 291 final] and Second Implementation Report on the Council Recommendation of 2 December 2003 on cancer screening (2003/878/EC)
RELAZIONE DELLA COMMISSIONE AL PARLAMENTO EUROPEO, AL CONSIGLIO, AL COMITATO ECONOMICO E SOCIALE EUROPEO E AL COMITATO DELLE REGIONI Attuazione della comunicazione della Commissione, del 24 giugno 2009, "Lotta contro il cancro: un partenariato europeo" [COM (2009) 291 definitivo] e seconda relazione sull'attuazione della raccomandazione del Consiglio, del 2 dicembre 2003, sullo screening dei tumori (2003/878/CE)
RELAZIONE DELLA COMMISSIONE AL PARLAMENTO EUROPEO, AL CONSIGLIO, AL COMITATO ECONOMICO E SOCIALE EUROPEO E AL COMITATO DELLE REGIONI Attuazione della comunicazione della Commissione, del 24 giugno 2009, "Lotta contro il cancro: un partenariato europeo" [COM (2009) 291 definitivo] e seconda relazione sull'attuazione della raccomandazione del Consiglio, del 2 dicembre 2003, sullo screening dei tumori (2003/878/CE)
/* COM/2014/0584 final */
RELAZIONE DELLA COMMISSIONE AL PARLAMENTO EUROPEO, AL CONSIGLIO, AL COMITATO ECONOMICO E SOCIALE EUROPEO E AL COMITATO DELLE REGIONI Attuazione della comunicazione della Commissione, del 24 giugno 2009, "Lotta contro il cancro: un partenariato europeo" [COM (2009) 291 definitivo] e seconda relazione sull'attuazione della raccomandazione del Consiglio, del 2 dicembre 2003, sullo screening dei tumori (2003/878/CE) /* COM/2014/0584 final */
SINTESI Il cancro costituisce una preoccupazione di primo
piano in termini di sanità pubblica in tutti gli Stati membri e una priorità
centrale della politica dell'UE per la salute. Nel dicembre del 2003 il
Consiglio ha adottato la raccomandazione sullo screening dei tumori[1],
mentre nel giugno del 2009 la Commissione ha adottato la comunicazione
"Lotta contro il cancro: un partenariato europeo"[2]. La
presente relazione reca una sintesi dei principali risultati ottenuti nell'UE
nella lotta contro il cancro, nel quadro di entrambe le iniziative, verso il
conseguimento dell'obiettivo di riduzione dell'incidenza del cancro del 15%
entro il 2020. Ø Leadership: la grande maggioranza degli Stati
membri (24 su 28) ha conseguito l'obiettivo di elaborare un piano nazionale di
lotta contro il cancro (NCCP) prima del 2013. Ø Sostegno agli Stati membri: attraverso
un'azione comune nel quadro del programma per la salute, sono stati elaborati
orientamenti destinati agli Stati membri per la definizione dei piani nazionali
di lotta contro il cancro e per la cura del cancro. Una nuova azione comune
avviata nel 2014 porterà all'elaborazione di una Guida europea al miglioramento
della qualità della lotta globale contro il cancro. La direttiva concernente
l'applicazione dei diritti dei pazienti relativi all'assistenza sanitaria
transfrontaliera offre ulteriori opportunità di cooperazione rafforzata
attraverso reti di riferimento europee che collegano prestatori di assistenza
sanitaria e centri di eccellenza. Ø Prevenzione: sarà promossa a breve la quarta edizione del Codice europeo contro
il cancro, sostenuta dalla Commissione europea tramite accordi
amministrativi con l'Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro. Ø Screening: sulla base delle proiezioni attuali, tra il 2010 e il 2020 nell'UE si
eseguiranno ben oltre 500 milioni di esami di screening per il carcinoma della
mammella, del collo dell'utero e/o del colon-retto nel quadro di programmi
pubblici. Sono stati pubblicati orientamenti europei per una garanzia di
qualità dello screening e della diagnosi del cancro al seno (nel 2006,
supplementi nel 2013), del cancro al collo dell'utero (nel 2008, seconda
edizione nel 2014) e dei tumori colorettali (nel 2010). Ø Garanzia
di qualità: la Commissione sta elaborando un sistema
di garanzia della qualità per i servizi che si occupano di cancro al seno
basato sul quadro legislativo europeo. Ø Ricerca: negli ultimi sette anni, l'UE ha
investito oltre 1,4 miliardi di EUR in attività di ricerca relative al cancro.
Oltre la metà di tale somma, 770 milioni di EUR, è stata investita in progetti
di ricerca collaborativa volti ad individuare nuove modalità di lotta contro il
cancro e di sostegno ai pazienti. Ø Informazioni sul cancro: nel 2012 il Centro comune di ricerca della Commissione
europea è stato incaricato di coordinare il sistema europeo d'informazione sul
cancro e di fungere da archivio dei dati e degli strumenti dell'Unione europea. Ø Coordinamento: nel 2014 per migliorare il
coordinamento dell'insieme delle iniziative contro il cancro a livello di UE la
Commissione europea ha istituito un gruppo di esperti in materia di lotta
contro il cancro dell'Unione europea. 1. PREFAZIONE 1.1 Introduzione Il 2 dicembre 2003 il Consiglio ha adottato all'unanimità la raccomandazione
sullo screening dei tumori[3]
(di seguito la raccomandazione del Consiglio) che riconosce sia la
rilevanza del carico delle malattie neoplastiche che l'efficacia comprovata
dello screening per il carcinoma della mammella, del collo dell'utero e del
colon-retto. La raccomandazione invita gli Stati membri a realizzare iniziative
comuni per attuare programmi di screening nazionali della popolazione con
opportune garanzie di qualità, conformemente agli orientamenti europei relativi
alle migliori pratiche. Invita inoltre la Commissione europea a presentare
relazioni sull'attuazione dei programmi di screening dei tumori, ad analizzare
l'efficacia delle misure adottate e a valutare la necessità di ulteriori
azioni. Nel 2008 è stata pubblicata una prima relazione sull'attuazione della
raccomandazione[4],
che copre il periodo 2003-2007. Il 10 aprile 2008 il Parlamento europeo ha adottato una risoluzione
sulla lotta al cancro in un'Unione europea allargata, mentre il 10 giugno 2008
sono state adottate le conclusioni del Consiglio sulla riduzione dell'incidenza
dei tumori. Su tale base, il 24 giugno 2009 la Commissione europea ha adottato
una comunicazione dal titolo "Lotta contro il cancro: un
partenariato europeo"[5]
(di seguito la comunicazione della Commissione) per sostenere gli sforzi
degli Stati membri volti a contrastare il cancro tramite l'istituzione di un
quadro per individuare e condividere le informazioni, le capacità e le
conoscenze nel campo della prevenzione e della lotta contro i tumori e tramite
il coinvolgimento delle parti interessate in tutta l'Unione europea in uno
sforzo collettivo. Il punto 3.1 di tale comunicazione prevede che la
Commissione presenti una relazione sul lavoro svolto che costituirà la base
per decidere in merito all'azione futura dell'UE in materia di lotta contro il
cancro. 1.2 Il carico delle malattie neoplastiche nell'Unione europea Si
stima che nel 2012 nell'Unione europea (UE-27) si siano verificati poco più di
2,6 milioni di nuovi casi di cancro (esclusi i tumori della pelle diversi dal
melanoma)[6],
il 54% dei quali (1,4 milioni) ha colpito uomini e il 46% dei quali (1,2
milioni) ha colpito donne. Le
tipologie di cancro più diffuse sono state il carcinoma della mammella
(364 000 casi stimati, pari al 13,8% di tutti i casi di cancro), seguito
dal cancro della prostata (359 000 casi, pari al 13,7% del totale), dal
carcinoma del colon-retto (342 000 casi, 13,0%) e dal cancro dei polmoni
(309 000 casi, 11,8%). Questi quattro tipi di cancro hanno costituito la
metà (52,3%) del carico complessivo stimato delle malattie neoplastiche
nell'Unione europea nel 2012. Secondo
stime del 2012, i siti primari più comuni negli uomini sono stati: la prostata
(25,1% del totale), i polmoni (211 000 casi, 14,7%), il colon-retto
(192 000 casi, 13,4%) e la vescica (96 000 casi, 6,7%). Nelle donne,
il carcinoma della mammella è stata la neoplasia diagnosticata con maggiore
frequenza (364 000 casi, il 30,4% del totale), seguita dal carcinoma del
colon-retto (151 000 casi, 12,5%), dal cancro dei polmoni (98 000
casi, 8,2%) e dal carcinoma dell'utero (64 000 casi, 5,4%). La
stima del numero totale di decessi legati al cancro nell'Unione europea (UE-27)
nel 2012 era pari a 1 milione 263 mila persone, il 56% delle quali
(708 000) uomini e il 44% (555 000) donne. Il cancro del polmone, con
circa 310 000 decessi stimati (pari al 24,5% del totale), è stata la causa
più frequente di morte per cancro in Europa nel 2012, seguito dal carcinoma del
colon-retto (150 000 decessi, 11,9%), dal carcinoma della mammella
(91 000 decessi, 7,2%) e dal cancro dello stomaco (58 000 decessi,
4,6%). Il cancro dei polmoni continua ad essere la principale causa di morte
per cancro negli uomini (183 000 decessi, 25,9%) seguito dal carcinoma del
colon-retto (82 000 decessi, 11,6%) e dal cancro della prostata (71 000
decessi, 10%). Il carcinoma della mammella è stata la principale causa di morte
nelle donne (91 000 decessi, 16,3%), seguito dal cancro dei polmoni
(81 000 decessi, 14,7%), dal carcinoma del colon-retto (68 000
decessi, 12,3%) e dal cancro delle ovaie (30 000 decessi, 5,4%). Nonostante
i notevoli miglioramenti nella diagnosi e nella cura dei tumori nel primo
decennio del 21º secolo, il tasso di sopravvivenza al cancro è molto
disomogeneo tra i paesi europei. Il numero di adulti che sopravvivono almeno 5
anni dopo la diagnosi è aumentato costantemente nel tempo in tutta l'Unione
europea, come conseguenza dei notevoli progressi compiuti nella gestione dei
tumori, grazie ai programmi organizzati di screening e ai miglioramenti delle
cure. Permangono tuttavia grandi disparità tra i paesi e le differenze in
termini di sopravvivenza a livello internazionale si stanno riducendo solo per
alcuni tumori, come il carcinoma della mammella, del retto, della prostata e il
melanoma della pelle[7]. 1.3 Il costo del cancro nell'Unione europea Si stima che il cancro sia costato agli Stati membri dell'UE 126
miliardi di EUR nel 2009, di cui 51,0 miliardi (il 40%) sono stati spesi per
l'assistenza sanitaria[8].
In tutta l'UE, i costi dell'assistenza sanitaria connessi al cancro sono stati
stimati in 102 EUR per cittadino, tuttavia, essi variano sensibilmente dai 16
EUR pro capite in Bulgaria ai 184 EUR a persona in Lussemburgo. Le perdite di produttività dovute a morte prematura sono state stimate
in 42,6 miliardi di EUR e la perdita di giorni lavorativi in 9,43 miliardi di
EUR. Il costo dell'assistenza informale è stato stimato in 23,2 miliardi di
EUR. Il cancro dei polmoni ha registrato il costo economico stimato più elevato
(18,8 miliardi di EUR, pari al 15% del totale dei costi del cancro), seguito
dal carcinoma della mammella (15,0 miliardi di EUR, 12%), dal carcinoma del
colon-retto (13,1 miliardi di EUR, 10%) e dal cancro della prostata (8,43
miliardi di EUR, 7%). I ricercatori osservano che tali stime sono prudenti, poiché
alcune categorie di spese sanitarie, come i programmi di screening, non sono
state incluse a causa dell'impossibilità di ottenere tali dati per tutti i
paesi oggetto dello studio. 2. RISULTATI DELL'AZIONE PREVISTA NEL QUADRO DELLA RACCOMANDAZIONE DEL
CONSIGLIO E DELLA COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE 2.1 Piani nazionali di lotta contro il cancro Obiettivi di intervento: come azione
orizzontale, la comunicazione della Commissione fissa l'obiettivo per tutti gli
Stati membri di dotarsi di piani nazionali di lotta contro il cancro (NCCP)
integrati entro la fine del partenariato. L'introduzione di tali piani dovrebbe
apportare un contributo sostenibile alla riduzione del carico delle malattie
neoplastiche nell'UE, verso il conseguimento dell'obiettivo di una riduzione
del 15% entro il 2020 (510 000 nuovi casi in meno). Gli NCCP sono programmi di sanità pubblica concepiti per garantire
l'attuazione e il monitoraggio a livello centrale di strategie di prevenzione,
di dépistage, di diagnosi, di cura, di riabilitazione, di cure palliative e di
ricerca basate su dati comprovati. Nel 2009 la Commissione europea ha
rafforzato il suo impegno a lungo termine per la lotta contro il cancro tramite
l'avvio di un'azione comune del partenariato
europeo per la lotta contro il cancro (EPAAC). L'obiettivo generale
dell'azione comune dell'EPAAC (2009-2013) è sostenere gli Stati membri e le
altre parti interessate nei loro sforzi volti a combattere il cancro in modo
più efficiente e costituire un quadro per l'identificazione e la condivisione
di informazioni, capacità e conoscenze nel campo della prevenzione e della
lotta contro il cancro, al fine di creare sinergie e di evitare la dispersione
degli interventi e la duplicazione degli sforzi. Il partenariato ha coinvolto
un'ampia gamma di parti interessate, tutte con esperienze e competenze
specifiche per arricchire la base di conoscenze. Ha coinvolto istituti di
ricerca medica e scientifica, rappresentanti dell'industria e associazioni non
governative di pazienti di tutta l'UE. Azioni attuate: la maggior parte degli
Stati membri ha raggiunto l'obiettivo di elaborare un NCCP prima del 2013. Nel
2013 disponevano di un qualche tipo di NCCP o di programma o di strategia 24
Stati membri su 28. I quattro Stati membri rimanenti stanno terminando la messa
a punto dei rispettivi NCCP. Gli NCCP variano notevolmente in termini di
portata, di tematiche incluse, di presenza di indicatori di monitoraggio e/o
valutazione, di durata del piano/programma/strategia, di periodo di
preparazione e di coinvolgimento dei pazienti. L'EPAAC ha fornito tre strumenti fondamentali utili per l'ulteriore
sviluppo e il miglioramento della qualità degli NCCP:
una relazione sullo stato attuale degli NCCP
nell'Unione europea[9],
una guida all'elaborazione di NCCP di elevata qualità
nell'Unione europea[10]
e
indicatori per il monitoraggio, la valutazione e la
modifica degli NCCP[11].
Tutti gli Stati membri hanno profuso notevoli sforzi per elaborare gli
NCCP, che costituiscono un elemento essenziale per contribuire in modo sostenibile
alla riduzione del carico delle malattie neoplastiche nell'UE, perché rendono
obbligatorie strutture di base necessarie per la lotta contro il cancro e
creano un meccanismo di responsabilità. Costituiscono inoltre un quadro per
l'introduzione di nuovi orientamenti, metodi di cura e meccanismi di
cooperazione, che favorisce i progressi nella cura del cancro in tutta l'UE. 2.2. Un terzo delle neoplasie è prevenibile: la prevenzione come
risposta economicamente più vantaggiosa Obiettivi di intervento: la comunicazione
della Commissione invita il partenariato ad adottare un approccio orizzontale
che consista nell'intervenire sui principali determinanti della salute quale
elemento fondamentale per arginare il crescente carico delle malattie
neoplastiche nell'Unione europea. Il cancro è provocato da molteplici fattori e
la prevenzione deve quindi concentrarsi sulle cause legate allo stile di vita e
su quelle occupazionali e ambientali. Secondo le stime[12], si potrebbe
prevenire circa un terzo di tutti i tumori maligni modificando o eliminando i
principali fattori di rischio. Tali fattori includono: il tabagismo, l'eccesso
ponderale, la scarsa assunzione di frutta e verdura, la sedentarietà[13], il consumo di alcool,
l'esposizione professionale ad agenti chimici cancerogeni e l'esposizione al
sole. Un elemento centrale della risposta europea è il Codice europeo
contro il cancro[14],
che trasmette due messaggi chiari:
adottando uno stile di vita più salutare è possibile
evitare alcune neoplasie e migliorare lo stato di salute e
se diagnosticate in tempo molte neoplasie sono
curabili o presentano migliori prospettive di guarigione.
Il codice, che si rivolge al grande pubblico in un formato pensato per
i cittadini, è uno strumento di comunicazione fondamentale nella prevenzione
del cancro e dovrebbe costituire il principale strumento di diffusione delle
misure di prevenzione e il mezzo privilegiato per contribuire a modificare la
percezione del cancro. Azioni attuate: la promozione della salute
imperniata sui principali determinanti della salute è da tempo una priorità
della Commissione europea e comprende una strategia sugli aspetti sanitari
connessi all'alimentazione, al sovrappeso e all'obesità[15] e una
strategia intesa a ridurre i danni derivanti dal consumo di alcool[16].
La Commissione ha adottato un'ambiziosa politica di lotta al tabagismo[17]
che mira a dissuadere gli adolescenti e i giovani dal cominciare a fumare e ad
armonizzare il mercato interno dei prodotti del tabacco, nonché a sostenere gli
sforzi nazionali volti a proteggere i cittadini dall'esposizione al fumo
passivo, tenendo conto dell'esigenza di adattare la promozione della salute a
fasce della popolazione e a gruppi bersaglio specifici. Per quanto concerne l'ambito lavorativo, dalla valutazione della strategia
dell'UE in materia di salute e sicurezza (2007-2012)[18] è emerso che sono
stati raggiunti obiettivi pertinenti e che vi è la necessità di continuare a
concentrarsi sulla prevenzione delle malattie professionali, e in particolare
del cancro, nel quadro di azioni coordinate con altre strategie dell'UE in
materia di salute e ambiente. A tal fine, la Commissione ha adottato un nuovo
quadro strategico dell'UE in materia di salute e sicurezza sul lavoro
(2014-2020)[19]. Inoltre, la direttiva 2004/37/CE del Parlamento europeo e del
Consiglio, del 29 aprile 2004, sulla protezione dei lavoratori contro
i rischi derivanti da un'esposizione ad agenti cancerogeni o mutageni durante
il lavoro[20]
stabilisce una serie di misure di prevenzione volte ad eliminare o a ridurre al
minimo l'esposizione ad agenti cancerogeni e mutageni chimici durante il
lavoro. L'elenco delle sostanze classificate come cancerogene o mutagene è in
corso di aggiornamento in linea con le evidenze scientifiche di cui
all'allegato VI, parte 3, del regolamento (CE) n. 1272/2008 (CLP),
relativo alla classificazione, all'etichettatura e all'imballaggio delle
sostanze e delle miscele[21]. Più in particolare l'azione comune dell'EPAAC ha rilanciato la Settimana
europea contro il cancro[22],
come strumento per trasmettere i messaggi di promozione della salute del Codice
europeo contro il cancro. È in fase di elaborazione la 4a edizione del Codice
europeo contro il cancro (prima versione 1987, seconda versione 1994, terza
versione 2003), sostenuta dalla Commissione europea tramite accordi
amministrativi con l'Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC). 2.3 Screening e diagnosi precoce dei tumori Obiettivi di intervento: la raccomandazione
del Consiglio raccomanda di effettuare screening della popolazione per
individuare il carcinoma della mammella, del collo dell'utero e del colon-retto
sulla base delle prove di efficacia disponibili, previa attuazione di idonei
sistemi di controllo della qualità. Nel 2011 l'OMS ha approvato queste
raccomandazioni per i suoi 53 Stati membri nella regione europea[23]. In alcuni Stati membri uno screening organizzato del carcinoma del
collo dell'utero ha luogo fin dal 1963. L'attuazione di programmi di screening
del carcinoma della mammella è iniziata alla fine degli anni '80. I programmi
di screening del carcinoma del colon-retto, tuttavia, sono stati istituiti solo
agli inizi del decennio 2000-2010 e continuano a coprire una piccola parte
dell'Europa. Secondo la prima relazione sull'attuazione della raccomandazione del
Consiglio, il numero totale di test di screening effettuati nell'UE nel periodo
considerato è stato considerevole, tuttavia costituisce meno della metà del
numero minimo di esami che dovrebbero essere effettuati se i test di screening
specificati nella raccomandazione fossero disponibili per tutti i cittadini
europei che si trovano nella fascia di età interessata (circa 125 milioni di
test all'anno). Inoltre, meno della metà degli esami eseguiti nel periodo
considerato (41%) rientrava in programmi di screening della popolazione che
garantissero il quadro organizzativo per l'attuazione della garanzia di qualità
totale come richiesto dalla raccomandazione. Azioni attuate: sulla base delle
proiezioni attuali, negli ultimi anni vi è stato un miglioramento sostanziale
della copertura dello screening nell'UE. Tra il 2010 e il 2020 nella sola UE
saranno eseguiti oltre 500 milioni di esami di screening del carcinoma della
mammella, del collo dell'utero e/o del colon-retto nel quadro di programmi
pubblici. I tre tipi di cancro oggetto della raccomandazione (carcinoma della
mammella, del collo dell'utero e del colon-retto) rappresentano quasi un quinto
ovvero 400 000 degli 1,8 milioni di decessi per cancro nella regione
europea (IARC 2008). I primi dati raccolti dall'indagine europea sulla
salute (EHIS) Fase I[24] sullo screening del carcinoma della
mammella, del collo dell'utero e del colon-retto[25]
sono stati pubblicati nel dicembre 2010. Secondo tali dati[26],
tra i paesi esaminati, la Francia ha la percentuale più elevata di donne tra i
50 e i 69 anni che si sono sottoposte ad almeno una mammografia (92,9%),
seguita dalla Spagna (92,3%), da Austria e Germania (90%), dal Belgio (89,5%) e
dall'Ungheria (86,9%); la Bulgaria (19,5%) e la Romania (13,5%) hanno invece la
percentuale più bassa. Secondo la raccomandazione, l'attività più importante per
l'attuazione di programmi di screening è l'adozione di orientamenti europei
sulle migliori pratiche, al fine di agevolare l'ulteriore sviluppo delle
migliori pratiche per programmi di screening del cancro di alta qualità a
livello nazionale e, ove opportuno, regionale. Già nel 2006 è stata pubblicata
la 4a edizione degli orientamenti europei per una garanzia di
qualità dello screening e della diagnosi del cancro al seno[27]. Dalla pubblicazione dell'ultima relazione
sull'attuazione, il lavoro sugli orientamenti ha continuato ad essere una
priorità:
Nel 2008 la Commissione europea in
collaborazione con l'IARC e con la rete europea di screening dei tumori
del collo dell'utero (ECCSN) ha pubblicato la 2a edizione
degli orientamenti europei per una garanzia di qualità dello screening e
della diagnosi del cancro al collo dell'utero[28].
Tali orientamenti includono un gran numero di aggiornamenti sui
dettagli tecnici e sulla documentazione tecnica, e valutazioni di nuove
tecnologie, come la citologia in fase liquida, l'interpretazione
automatica degli strisci vaginali e i test per i papillomavirus umani. Il
campo di applicazione degli orientamenti è stato inoltre ampliato al fine
di includere istruzioni complete per i medici di medicina generale, i
ginecologi e i citopatologi, elaborate da un gruppo pluridisciplinare di
esperti.
Nel 2010 la Commissione europea in collaborazione con l'IARC ha
pubblicato la Prima edizione degli orientamenti europei per una
garanzia di qualità dello screening e della diagnosi dei tumori
colorettali[29].
Gli orientamenti dell'UE per lo screening dei tumori colorettali mirano a
rafforzare le norme di qualità, fornendo principi guida e raccomandazioni
basate su elementi di prova sulla garanzia di qualità che dovrebbero
essere seguiti nell'attuazione dei programmi di screening dei tumori
colorettali negli Stati membri dell'UE. Esse coprono tutto il processo di
screening, dall'invito e l'organizzazione, alla diagnosi e al trattamento
delle lesioni rilevate. Si concentrano su elementi essenziali per lo screening,
ma comprendono anche principi altrettanto importanti per la diagnosi:
la formazione, il lavoro di squadra multidisciplinare, il monitoraggio e
la valutazione, l'efficacia in termini di costi, la riduzione al minimo
degli effetti avversi e la tempestività delle ulteriori indagini.
Nel 2013 la
Commissione europea, in collaborazione con l'IARC, con EUREF, con il
gruppo di lavoro europeo di patologia per lo screening mammografico e con
l'azione comune dell'EPAAC ha pubblicato i Supplementi alla 4a
edizione degli orientamenti europei per una garanzia di qualità dello
screening e della diagnosi del cancro al seno[30]. Il primo supplemento (aggiornamento sulla
mammografia digitale) risponde al rapido sviluppo tecnologico che ha
accompagnato un grande aumento dell'uso delle immagini digitali nello
screening e nella diagnosi mammografici dalla pubblicazione della quarta
edizione. Il secondo supplemento affronta diverse tematiche relative alla
garanzia di qualità della patologia nello screening e nella diagnosi del
cancro al seno, in seguito ai problemi e alle soluzioni pratiche nonché
alle nuove tecniche e agli altri progressi emersi negli ultimi anni.
Nel 2014 la Commissione europea in collaborazione con
l'IARC e con la rete europea di screening dei tumori del collo dell'utero
(ECCSN) intende pubblicare i Supplementi alla 2a edizione
degli orientamenti europei per una garanzia di qualità dello screening e
della diagnosi del cancro al collo dell'utero, che
tratteranno della ricerca del papilloma virus (HPV) come test primario
nello screening del cancro al collo dell'utero, dell'organizzazione di
test per il papillomavirus umano e di citologia convenzionale nello
screening del cancro al collo dell'utero.
Uno degli obiettivi dell'azione comune dell'EPAAC consisteva
nell'istituire un corso intensivo di formazione generale sulla
gestione dei programmi di screening dei tumori. Al fine di fornire
il sostegno di esperti per l'elaborazione e la sperimentazione del corso di
formazione intensivo è stata creata una rete di scuole europee di gestione
degli screening (ESSM)[31]. Il programma dell'UE per la salute ha anche sostenuto il progetto
AURORA[32]
per identificare una strategia comune e attuabile sulle modalità di promozione
dello screening del cancro al collo dell'utero nei nuovi Stati membri dell'UE,
rivolto alle donne tra i 30 e i 69 anni e che sia in grado di garantire il
coinvolgimento dei gruppi difficili da raggiungere, per assistere i nuovi Stati
membri dell'UE nell'attuazione di screening del cancro al collo dell'utero
basati su dati comprovati e per promuovere uno scambio di informazioni e
conoscenze a livello europeo. Ai fini della mappatura dei servizi oncologici che offrono screening e
assistenza nei paesi europei, nel 2012 il Centro comune di ricerca
della Commissione europea (CCR) ha avviato un'indagine sui servizi che si
occupano di carcinoma della mammella nei paesi europei[33]. In
base ai risultati di tale indagine, 22 paesi organizzano programmi di screening
del carcinoma della mammella e 21 di questi programmi sono organizzati secondo
le definizioni contenute negli orientamenti. Quindici paesi su 25 organizzano
programmi di screening del carcinoma del colon-retto, mentre altri quattro si
trovano in una fase di transizione verso un programma organizzato. Diciannove
paesi su 25 organizzano programmi di screening del carcinoma del collo
dell'utero e alcuni stanno trasformando le attuali attività non sistematiche in
un programma di screening della popolazione con garanzia di qualità. 2.4 Accreditamento dei servizi che si occupano di cancro al seno
nell'Unione europea Obiettivi di intervento: la comunicazione
della Commissione ribadisce l'intenzione di quest'ultima di mettere a punto un programma
pilota di accreditamento a livello europeo e a carattere volontario per
lo screening e il monitoraggio del carcinoma della mammella, basato sui nuovi
orientamenti europei per lo screening e la diagnosi del cancro al seno (e
sulle precedenti edizioni, che costituiscono gli orientamenti di più lunga
durata e più completi nel settore). Questa iniziativa segue l'approccio della raccomandazione di
promuovere lo screening dei tumori fondato su dati comprovati mediante un
approccio sistematico, con garanzie di qualità e basato sulla popolazione. Essa
è stata seguita dalle conclusioni del Consiglio sulla riduzione
dell'incidenza dei tumori del 2008[34],
che invitavano la Commissione a esplorare il potenziale di sviluppo di un
programma pilota di accreditamento europeo per lo screening e il monitoraggio
del carcinoma della mammella, basato sugli orientamenti europei per una
garanzia di qualità. Azioni attuate: nel dicembre 2012 sono stati conferiti i seguenti compiti al CCR:
redigere una nuova edizione degli
orientamenti europei per lo screening e la diagnosi del cancro al seno e
sviluppare un sistema di garanzia della qualità per i
servizi che si occupano di cancro al seno basato sul quadro legislativo
europeo in materia di accreditamento quale definito nel regolamento (CE)
n. 765/2008 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 9 luglio
2008, che pone norme in materia di accreditamento e vigilanza del mercato
per quanto riguarda la commercializzazione dei prodotti[35].
Questo progetto, che è ancora in corso, mira a stabilire un insieme
minimo di prescrizioni di qualità per l'assistenza sanitaria connessa al cancro
al seno in tutta l'UE, basato su una nuova edizione degli orientamenti
europei per lo screening e la diagnosi del cancro al seno, che dovrebbe
essere disponibile nel 2016. Inoltre, il CCR svilupperà una piattaforma europea
degli orientamenti per ospitare gli orientamenti esistenti per altre fasi di
cura del cancro al seno al di là dello screening e della diagnosi, quali il
trattamento, la riabilitazione, il follow-up (compresa la sorveglianza e, ove
necessario, la gestione del dolore) e aspetti come il sostegno psicologico e le
cure palliative, che sono essenziali per un concetto di qualità incentrato sul
paziente. 2.5. Applicazione pratica dei migliori approcci di cura -
individuazione e diffusione delle buone pratiche Obiettivi di intervento: la Commissione prevede di diminuire le disuguaglianze nella mortalità
per cancro riducendo del 70% entro il 2020 il divario tra Stati membri con i
migliori risultati e Stati membri con i peggiori risultati[36]. Il
conseguimento di questo obiettivo è sostenuto mediante l'elaborazione di
orientamenti relativi a modelli di migliori pratiche nella cura del cancro, che
tengano conto delle specificità nazionali, regionali e locali. Azioni attuate: l'EPAAC ha elaborato varie iniziative nel settore dell'assistenza
sanitaria, inclusa la definizione di un quadro completo del panorama della cura
del cancro in Europa:
Per identificare le migliori pratiche nei servizi
sanitari europei promuovendo approcci innovativi di rete per lo scambio di
esperienze: è stata redatta una dichiarazione
programmatica sulla cura multidisciplinare del cancro[37]
per definire gli elementi chiave che tutte le équipe multidisciplinari che
si occupano di tumori dovrebbero far propri. È stato inoltre sviluppato un
sistema computerizzato per la gestione dei sintomi e il sostegno al
processo decisionale per la gestione dei sintomi nel quadro di
cure palliative.
Per elaborare orientamenti per la cura dei tumori
pediatrici: l'azione comune ha lavorato in
stretta collaborazione con la società europea di oncologia pediatrica
(SIOP) per la promozione di orientamenti sul miglioramento dell'oncologia
pediatrica. Recentemente è stata svolta un'indagine negli Stati membri per
valutare l'attuazione di questi orientamenti, che ha utilizzato i
risultati di uno studio simile condotto nel 2008 dalla SIOP come
misurazione di riferimento. I risultati di questo raffronto sono previsti
nel 2014.
Per raccogliere prove e studiare l'impiego della
medicina complementare e alternativa nel cancro:
è in corso un'indagine delle strutture e dei centri europei che offrono
medicina alternativa e complementare nel quadro di un'oncologia
integrativa.
Per elaborare, riesaminare e armonizzare il
contenuto e l'attuazione di orientamenti clinici: nel loro lavoro di elaborazione di orientamenti clinici per la
cura del cancro, i partner dell'azione comune si sono concentrati su due
aree: nutrizione e neoplasie rare. In materia di nutrizione, gli orientamenti
derivanti dal lavoro relativo alle indicazioni nutrizionali sono stati
diffusi dal CCR ai centri europei contro il cancro[38].
Per attuare una strategia di formazione volta a
migliorare le competenze psicosociali e di comunicazione tra i fornitori
di assistenza sanitaria: una serie di
organizzazioni partner ha contribuito ad un esercizio di mappatura delle
risorse dei sistemi sanitari per quanto concerne l'assistenza psicosociale
in oncologia, le abilità di comunicazione tra i professionisti dell'assistenza
sanitaria e le attività di formazione in psico-oncologia nonché i divari
esistenti tra esigenze e capacità. I risultati indicano che in 20 dei 26
paesi che hanno partecipato all'indagine l'assistenza psicosociale in
oncologia è inclusa nell'NCCP, ma solo 10 paesi assegnano ad essa un
bilancio specifico[39].
Al fine di dare continuità agli sforzi per migliorare la lotta contro
il cancro, in particolare nel settore dell'assistenza sanitaria, nel 2014 la
Commissione ha varato una nuova azione comune triennale per la lotta contro
il cancro, finanziata dal secondo programma dell'UE per la salute, il cui
obiettivo principale consiste nel pubblicare una guida europea al
miglioramento della qualità della lotta globale contro il cancro e
nell'istituire una piattaforma degli Stati membri che offrirà spazio per
dibattere tematiche connesse ai tumori. Si prevede che la guida e i position paper che saranno elaborati
comprenderanno sia le buone pratiche che raccomandazioni basate su elementi di
prova e contribuiranno a promuovere il miglioramento della qualità nella lotta
contro il cancro e nella cura dei tumori a livello nazionale e a ridurre le
diseguaglianze. La guida affronterà i temi dei programmi di screening dei
tumori fondati su dati comprovati e sulla qualità, dell'organizzazione della
rete globale contro il cancro, dell'assistenza a livello di comunità locali e
della sopravvivenza. Gli Stati membri riceveranno orientamento sull'attuazione
di diversi aspetti dei programmi di screening di elevata qualità, in linea con
gli orientamenti europei per una garanzia di qualità dello screening del cancro
al collo dell'utero, del cancro al seno e dei tumori colorettali, e su altri
possibili programmi di screening (ad esempio del polmone o della prostata). È
necessario fornire agli Stati membri un modello di una rete globale contro il
cancro, che essi potranno successivamente adeguare ai rispettivi contesti. La Commissione intende anche sostenere le soluzioni di sanità
elettronica, in particolare tramite la rete della sanità elettronica e il piano
d'azione e-Health, in quanto potenzialmente possono offrire cure oncologiche
più personalizzate, mirate, efficaci ed efficienti e possono contribuire a
ridurre gli errori. Questi vantaggi sono stati dimostrati grazie all'impiego
della telemedicina per la gestione di patologie e per la promozione della
salute. In un altro ambito di azione in materia di offerta di assistenza
sanitaria, la Commissione sta esplorando soluzioni tecniche e finanziarie per
l'approvvigionamento degli isotopi medici, dopo gli episodi di carenze di
approvvigionamento in tutta Europa. In seguito alle conclusioni del Consiglio
"Verso un approvvigionamento sicuro di radioisotopi per uso medico
nell'Unione europea", adottate il 6 dicembre 2010[40], è stato
istituito un osservatorio europeo per contribuire ad affrontare questioni
relative alla catena di approvvigionamento che si ripercuotono direttamente
sulle esigenze di assistenza sanitaria. 2.6 Neoplasie rare Obiettivi di intervento:
la comunicazione sottolinea l'esigenza di affrontare le differenze nella
mortalità oncologica riconducibili alla diversità delle cure, riducendo le
disparità tra gli Stati membri che ottengono rispettivamente i migliori e i
peggiori risultati. Il caso delle neoplasie rare è citato quale area con un
valore aggiunto europeo sulla base della futura cooperazione delle reti di
riferimento europee, ad esempio nel settore delle malattie rare in cui
rientrano molte neoplasie rare. In linea di principio, le neoplasie rare dovrebbero essere definite
allo stesso modo delle malattie rare, che sono definite come condizioni la cui
prevalenza è inferiore a 5 su 10 000 abitanti nella popolazione europea.
Ogni anno la diagnosi delle neoplasie rare rappresenta il 22% circa di tutti i
casi di cancro diagnosticati. Contrariamente al cancro negli adulti,
praticamente tutte le neoplasie nei bambini sono rare, ma gravi. Ogni anno
nell'UE sono diagnosticati circa 40 000 tumori a bambini. Tali tumori
impongono oneri particolari sui pazienti e richiedono competenze diagnostiche e
di cura specialistiche che possono non essere disponibili in prossimità del
loro luogo di residenza. I pazienti talvolta devono percorrere lunghe distanze
per accedere a diagnosi della patologia e cure multidisciplinari adeguate e hanno
poche possibilità di avere un secondo parere. Azioni attuate: la politica dell'UE nel campo delle malattie rare mira a contribuire ad
affrontare le sfide connesse alla lotta alle neoplasie rare. Si basa sulla comunicazione
della Commissione del 2008 dal titolo "Malattie rare: una sfida per
l'Europa"[41]
e sulla raccomandazione del Consiglio del 2009 su un'azione
nel settore delle malattie rare[42].
L'azione dell'Unione europea in questo ambito è volta a migliorare l'accesso
dei pazienti a una diagnosi, a informazioni e ad assistenza adeguate e
tempestive. In questo settore, l'azione dell'UE può essere più efficace
dell'azione dei singoli Stati membri. Inoltre, la direttiva concernente l'applicazione dei diritti dei
pazienti relativi all'assistenza sanitaria transfrontaliera[43]
chiarisce i diritti dei pazienti di accedere a cure sicure e di buona qualità
in tutti i paesi dell'UE e di ottenere un rimborso. Costituisce una base per
una maggiore cooperazione tra le autorità sanitarie nazionali attraverso una
serie di azioni. Alcune disposizioni riguardano le malattie rare. In
particolare, l'articolo 12 prevede una collaborazione rafforzata tra gli
Stati membri e conferisce alla Commissione il mandato di sostenere gli Stati
membri nello sviluppo delle reti di riferimento europee tra prestatori di
assistenza sanitaria e centri di eccellenza negli Stati membri dell'UE, per le
malattie a bassa prevalenza, complesse o rare. Due decisioni[44],[45]
adottate nel marzo 2014 definiscono i criteri per le reti di riferimento
europee (ERN) e i loro membri nonché i processi per valutarle e per approvarle.
Soltanto le reti approvate in base a tali requisiti giuridici saranno formalmente
riconosciute dall'UE e potranno usare il logo EU ERN, un marchio registrato di
proprietà dell'Unione europea. Sulla base del quadro dell'UE per le malattie rare, la Commissione
europea ha sostenuto diverse iniziative nell'ambito del programma per la salute
di seguito illustrato:
nel 2012 il
progetto RARECARENET (Rete informativa sui tumori rari)[46],
che ha proseguito alcune delle precedenti attività del progetto RARECARE
(Sorveglianza dei tumori rari in Europa)[47], il quale
ha fornito stime dell'incidenza, della sopravvivenza, della prevalenza e
della mortalità per tutte le neoplasie rare. Il progetto mira a: i)
fornire indicatori aggiornati del carico rappresentato dalle neoplasie
rare, ii) raccogliere e diffondere informazioni sui percorsi di assistenza
sanitaria delle neoplasie rare, iii) individuare i criteri per i centri di
eccellenza per le neoplasie rare, iv) produrre e diffondere informazioni
sulla diagnosi e sulla gestione delle neoplasie rare, v) sviluppare una
banca dati clinica sulle neoplasie molto rare, vi) fornire nuove
conoscenze su tali malattie e sulla loro gestione clinica e vii)
sviluppare e diffondere informazioni per i pazienti, compreso un elenco
delle associazioni di pazienti dedicate alle neoplasie rare;
nel 2013 la rete europea di riferimento di esperti in oncologia
pediatrica per la diagnosi e la cura (ExPO-r-NeT), per sostenere
l'offerta di assistenza sanitaria ai bambini e ai giovani affetti da
tumore in uno Stato membro diverso dallo Stato membro di affiliazione,
allorché le competenze relative a determinate condizioni tumorali è scarsa
e il numero di casi basso, in modo da contribuire all'offerta
transfrontaliera delle migliori cure ai bambini affetti da neoplasie rare.
Inoltre, è stata costituita Rare Cancers Europe (Tumori rari in
Europa)[48],
un'iniziativa multilaterale che si occupa delle sfide specifiche costituite
dalle neoplasie rare. 2.7. Cooperazione e coordinamento della ricerca sul cancro Obiettivi di intervento: la comunicazione
della Commissione chiede di sviluppare un approccio coordinato in materia di
ricerca sul cancro nell'UE, in modo che entro il 2013 il coordinamento
interessi un terzo delle attività di ricerca, indipendentemente dalle loro
fonti di finanziamento. Azioni attuate: l'UE svolge un ruolo molto
importante in quanto finanziatrice della ricerca sul cancro. Negli ultimi sette
anni tramite il 7° programma quadro di ricerca (2007-2013), la Commissione ha
investito oltre 1,4 miliardi di EUR in ricerca collaborativa internazionale,
ricerca di frontiera, programmi di mobilità, partenariati pubblico-privato e
coordinamento delle ricerche nazionali sul cancro. Oltre la metà di questi
fondi (770 milioni di EUR) è stata utilizzata per incoraggiare i principali
centri di ricerca in tutta Europa e nel resto del mondo ad unire le forze e a
partecipare a "progetti di ricerca collaborativa" per trovare nuove
modalità di lotta contro il cancro e di sostegno ai pazienti. Tali progetti
stanno contribuendo a comprendere meglio in che modo insorgono i diversi tipi
di cancro e come diagnosticarli precocemente e curarli con maggiore successo. L'Europa è una delle regioni leader a livello mondiale nella ricerca
sul cancro. Gran parte di tale ricerca è finanziata e realizzata nei singoli
paesi. Per contribuire a coordinare e a collegare i numerosi e variegati sforzi
nazionali, l'UE finanzia iniziative come la mappatura dei fondi nazionali di
lotta contro il cancro attraverso la rete TRANSCAN[49],
ottimizza e collega i registri oncologici nazionali e regionali attraverso la rete
EUROCOURSE[50],
facilita lo scambio di esperti e aiuta a trasferire le migliori pratiche da un
paese all'altro. Inoltre, l'EPAAC ha avviato lavori sulla ricerca sul cancro con tre
obiettivi specifici:
identificare e mettere in ordine di priorità gli
ambiti della ricerca sul cancro che beneficeranno del coordinamento e
della collaborazione transfrontaliera;
individuare i meccanismi di un approccio concertato
volto a coordinare entro il 2013 un terzo della ricerca sul cancro,
indipendentemente dalla fonte di finanziamento;
sviluppare progetti pilota di coordinamento della ricerca in
settori selezionati.
In tale contesto, sono stati sviluppati i seguenti progetti pilota: il
coordinamento della ricerca europea sul cancro nella ricerca clinica di fase 1;
una piattaforma europea dei risultati della ricerca sul cancro e un polo
europeo delle conoscenze per le ricerche sul cancro riguardanti l'epidemiologia
e la sanità pubblica: coordinamento della ricerca e condivisione delle
conoscenze. Era evidente fin dall'inizio che non sarebbe stato possibile applicare
una metodologia unica di coordinamento di tutti i settori della ricerca sul
cancro tra tutti i paesi. La sfida è consistita dunque nell'adattare i metodi
di coordinamento a soggetti di ricerca specifici e alle esigenze delle parti
interessate, utilizzando principi consensuali per il coordinamento. 2.8. Rendere disponibili le informazioni comparabili necessarie per
l'elaborazione delle politiche e degli interventi Obiettivi di intervento: la comunicazione
della Commissione chiede di garantire dati comparabili e precisi sul cancro
(incidenza, prevalenza, morbilità, cura, sopravvivenza e mortalità) nell'UE
entro il 2013. A tal fine, è stata riconosciuta la necessità di disporre di un sistema
europeo d'informazione sul cancro (ECIS), che riunisca risorse e
istituzioni che si occupano delle informazioni e dei dati sul cancro al fine di
fornire le conoscenze necessarie per ottimizzare le attività di lotta contro i
tumori. L'ECIS dovrebbe coordinare e orientare l'intero processo di raccolta,
controllo della qualità, gestione, analisi e diffusione dei dati. Al fine di
aumentare la comparabilità dei dati epidemiologici sul cancro, due dei primi
progetti sostenuti dalla Commissione europea nel 1987 nel quadro del programma
"L'Europa contro il cancro" sono stati l'istituzione della rete
europea dei registri sui cancri (ENCR)[51]
e di EUROCARE (Studio sulla sopravvivenza dei pazienti oncologici in
Europa basato sul registro europeo del cancro)[52].
L'ENCR promuove la collaborazione tra i registri oncologici, stabilisce norme
in materia di raccolta dei dati, offre formazione del personale dei registri
sui cancri e diffonde regolarmente informazioni sull'incidenza e sulla
mortalità per cancro nell'Unione europea e in tutta l'Europa[53]. La diffusione di
informazioni comparabili sul cancro è sostenuta anche dalle basi dati europee
sul cancro quale causa di morte gestite da EUROSTAT[54], che ha il
compito di raccogliere e rendere omogenee le statistiche sulla mortalità per
cancro per età, sesso, nazionalità e regione. Inoltre, i dati dell'ENCR[55]
costituiscono un sistema completo di informazioni sul carico delle malattie
neoplastiche in Europa (principalmente incidenza e mortalità), integrate dai
dati di EUROCARE su sopravvivenza, prevalenza e modelli di cura. Infine e per creare
un sistema comparabile di indicatori sul cancro, il progetto EUROCHIP
(indicatori sanitari oncologici europei)[56],
finanziato dal programma dell'UE per la salute, ha elaborato indicatori per
monitorare il cancro. Nell'ambito del progetto EUROCOURSE, è stato
sviluppato il sito web dell'Osservatorio europeo contro il cancro (ECO),
quale portale centralizzato per la gestione e la diffusione automatizzate dei
dati dei registri oncologici. I dati generali connessi alla salute, necessari
per una corretta interpretazione degli indicatori sul cancro, sono organizzati
nei siti web dell'UE dedicati alla salute[57]. I dati
economici generali e sanitari sono raccolti nella banca dati dell'OCSE
"OECD health database"[58].
Infine, la comunità scientifica europea è all'avanguardia nella ricerca
metodologica epidemiologica e di sanità pubblica basata sulla popolazione:
dall'analisi e dalla proiezione delle tendenze relative all'incidenza e alla
mortalità, all'analisi della sopravvivenza, alla stima della prevalenza, alla
pianificazione e alla conduzione di studi ad alta risoluzione, e per lo studio
delle disuguaglianze sociali ed economiche in ambito sanitario. Azioni
attuate: l'azione
comune dell'EPAAC ha dato priorità a tre obiettivi principali per contribuire
allo sviluppo del sistema europeo d'informazione sul cancro:
la mappatura delle principali fonti di dati sul cancro in Europa e
l'individuazione delle tematiche prioritarie che il partenariato deve
sostenere;
l'unificazione nell'ambito di una piattaforma comune degli
indicatori del carico delle malattie neoplastiche (incidenza, mortalità,
sopravvivenza e prevalenza) forniti dalle attività europee esistenti;
l'istituzione di una task force incaricata di indagare i costi del
cancro in Europa in base alla popolazione.
Nel 2009 l'azione comune dell'EPAAC è stata
incaricata di formulare, entro il 2013, una proposta volta a gettare le basi
per un futuro sistema europeo d'informazione sul cancro, di concerto con tutti
i soggetti interessati del settore oncologico (fornitori di dati, operatori
sanitari, governi, cittadini, pazienti e ricercatori). Nel 2012 il Centro comune di ricerca è stato
incaricato di coordinare il dibattito su un sistema europeo d'informazione sul
cancro e di fungere da archivio dei dati e degli strumenti dell'Unione europea.
La relazione "Istituzione di un sistema europeo
d'informazione sul cancro: una proposta del partenariato europeo per la lotta
contro il cancro (EPAAC)"[59], risultante
dal lavoro dell'EPAAC, serve da base per il lavoro del Centro comune di ricerca
(JRC). Il Centro comune di
ricerca (JRC) garantirà la sostenibilità dell'ECIS e ne coordinerà l'ulteriore
sviluppo. Esso opera in stretta collaborazione con tutte le principali parti
interessate del settore dei dati sul cancro, sostenendo la rete europea dei
registri sui cancri (ENCR), di cui il JRC ha assunto il segretariato nel 2012,
e collaborando con l'Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC) e
con altre reti e progetti scientifici a livello europeo, quali EUROCARE,
CONCORD (Sorveglianza della sopravvivenza globale al cancro)[60], l'azione
comune PARENT (Iniziativa per i registri dei pazienti transfrontalieri)[61]
e altri gruppi per definire le migliori opzioni efficaci per tutte le funzioni
principali dell'ECIS, come il controllo della qualità dei dati, l'analisi
statistica, la diffusione e la divulgazione delle informazioni sul cancro, ecc. Attualmente più di 200 registri oncologici sono collegati nel quadro
dell'ENCR in Europa. I sistemi di raccolta dei dati nei diversi paesi
rispecchiano l'organizzazione specifica dei sistemi sanitari nazionali e
persistono barriere di accesso ai dati, ragion per cui è difficile passare dal
livello nazionale al livello europeo, in quanto non tutti gli indicatori sono
comparabili in tutta l'UE. I registri attualmente forniscono il maggior numero
di dati epidemiologici sul cancro, ma sono sottofinanziati e spesso soffrono di
carenza di personale o sono avviati senza un'adeguata pianificazione. 2.9 Lavorare insieme in partenariato Obiettivi di intervento: la comunicazione
definisce il ruolo della Commissione europea per garantire un approccio
cooperativo e pragmatico del partenariato e assicurare che le attività e gli
interventi proposti siano tali da giustificare un'azione a livello di UE. Azioni attuate: nel quadro del programma per la salute, le azioni comuni sono attività
svolte dall'Unione europea e dagli Stati membri. Per la durata del
partenariato, le strutture consultive dell'azione comune dell'EPAAC hanno
consentito un ampio scambio di opinioni e una cooperazione costruttiva tra la
Commissione europea e gli Stati membri. Per aumentare la visibilità e migliorare il
coordinamento dell'insieme di iniziative contro il cancro a livello dell'UE, la
Commissione europea ha istituito un gruppo di esperti della Commissione
sulla lotta contro il cancro[62]. Tale iniziativa risponde alle richieste degli Stati membri e delle
parti interessate di migliorare il coordinamento alla luce dell'aumento
dell'attività sul cancro. Inoltre, la condivisione di conoscenze e informazioni
può contribuire a superare alcune delle difficoltà che gli Stati membri
incontrano nella lotta contro il cancro e agevolerà la cooperazione con le
parti interessate pertinenti. 3. CONCLUSIONI L'azione dell'UE in
materia di lotta contro il cancro, basata sulla comunicazione della
Commissione, ha rafforzato la cooperazione tra l'Unione europea, gli Stati
membri e le parti interessate, ha creato un valore aggiunto europeo in ambiti
pertinenti (NCCP, screening, sistema d'informazione sul cancro, neoplasie rare,
ecc.) e ha fornito una base pratica per proseguire e sviluppare meccanismi di
cooperazione. Tale cooperazione in ambiti strategici ha fornito un quadro che
ha apportato un contributo sostenibile alla riduzione del carico delle malattie
neoplastiche nell'UE e al mantenimento dell'obiettivo di una riduzione
dell'incidenza del cancro del 15% entro il 2020. In base agli ultimi dati
disponibili, nel periodo 2000-2010, l'incidenza delle forme di cancro più
frequenti (ovvero carcinoma della mammella, cancro dei polmoni, cancro della
prostata e carcinoma del colon-retto) è diminuita del 10% circa. Al fine di far
progredire questa cooperazione, la presente relazione ha descritto alcune delle
prossime tappe: Ø
Il 3° programma dell'UE
per la salute offre opportunità di promozione di interventi di sanità
pubblica concernenti il cancro. Ø
Orizzonte 2020, in
particolare l'obiettivo sanità, cambiamenti demografici e benessere, offre
opportunità per proseguire la ricerca sul cancro e su altre gravi malattie
croniche. Ø
La Commissione continua a sostenere l'elaborazione
di piani nazionali di lotta contro il cancro di elevata qualità
nell'Unione europea. Ø
Vi è la necessità di
sostenere la diffusione della 4a edizione del Codice europeo contro
il cancro quale strumento essenziale per le azioni di prevenzione e
promozione contro il cancro nell'UE. Ø
Sarà importante rendere pienamente operativa la nuova
direttiva sui prodotti del tabacco, garantendo che i poteri delegati e di
esecuzione da essa previsti siano pienamente utilizzati e sostenendone
l'attuazione da parte degli Stati membri al fine di ridurre il tabagismo in
tutta l'UE e di contribuire a ridurre l'incidenza del cancro. Ø Vi è la necessità di intensificare la cooperazione tra i
settori della sanità pubblica, dell'ambiente e della salute professionale,
al fine di affrontare le cause evitabili dei tumori da una prospettiva più
ampia. Ø La
Commissione sostiene la nuova edizione degli Orientamenti europei per lo
screening e la diagnosi del cancro al seno, una piattaforma europea
di orientamenti di elevata qualità e basati su dati comprovati che copre
altri aspetti ed altre fasi dell'assistenza, e un sistema di garanzia della
qualità europeo a carattere volontario per i servizi che si occupano di cancro
al seno. Ø
È stata
avviata l’azione comune CANCON (guida europea per il miglioramento della
qualità della lotta globale contro il cancro), il cui risultato principale
è la guida europea per il miglioramento della qualità della lotta globale
contro il cancro. Ø
Le parti interessate dovrebbero valutare la
possibilità di utilizzare la direttiva concernente l'applicazione dei diritti
dei pazienti relativi all'assistenza sanitaria transfrontaliera per l'istituzione di reti di riferimento europee, anche sulle
neoplasie rare. La Commissione intende organizzare bandi per l'istituzione di
reti nel 2014 e nel 2015. Ø
La situazione dello screening dei tumori è
nettamente migliorata negli ultimi anni e in particolare dopo l'adozione della
raccomandazione del Consiglio. Tuttavia i servizi della Commissione europea
ritengono che il lavoro nell'ambito dell'attuazione e dell'aggiornamento dei
programmi di screening e dell'istituzione di reti tra centri ed esperti resti
un obiettivo di sanità pubblica prioritario a livello di UE, nazionale e
regionale, per i prossimi anni. Ø
Inoltre, al fine di sostenere la parità di
trattamento dei pazienti affetti da neoplasie rare, ci sarebbe un valore
aggiunto nel considerare un'azione specifica sulle neoplasie rare. Ø
Sarà importante sviluppare il sistema europeo
d'informazione sul cancro (ECIS) per disporre delle conoscenze necessarie
per ottimizzare le attività di lotta contro il cancro. Ø
La Commissione sta mettendo a punto un approccio
coordinato alle attività di ricerca sul cancro in tutta l'UE. Ø
Vi è la necessità di diffondere su più vasta scala
la sanità elettronica per una gestione efficiente delle malattie e per
rafforzare pratiche di prevenzione efficaci. Saranno anche prese in considerazione le raccomandazioni degli Stati
membri e dei soggetti interessati, nel quadro del gruppo di esperti della
Commissione sulla lotta contro il cancro. Come ribadito nella comunicazione, la Commissione europea conferma
l'obiettivo di ridurre il carico delle malattie neoplastiche nell'UE e
considera realizzabile l'obiettivo di una riduzione del 15% entro il 2020
(510 000 nuovi casi). [1]
http://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=OJ:L:2003:327:0034:0038:IT:PDF. [2]
http://ec.europa.eu/health/ph_information/dissemination/diseases/docs/com_2009_291.en.pdf. [3]
http://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=OJ:L:2003:327:0034:0038:IT:PDF. [4]
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http://ec.europa.eu/health/ph_information/dissemination/diseases/docs/com_2009_291.en.pdf. [6] Cancer incidence and mortality patterns in Europe: Estimates for 40 countries in 2012, European Journal on Cancer, February 2013. [7] http://press.thelancet.com/EUROCARE1.pdf. [8] Economic burden of cancer across the European Union: a
population-based cost analysis. The Lancet Oncology, volume 14, numero 12, pp. 1165 - 1174,
novembre 2013. [9]
http://www.epaac.eu/from_heidi_wiki/Final_Report_on_National_Cancer_Control_Programmes.pdf. [10]http://www.epaac.eu/images/END/Final_Deliverables/WP_10_Annex_17_European_Guide_on_Quality_National_Cancer_Control_Programmes.pdf. [11]
http://www.epaac.eu/from_heidi_wiki/Final_Report_on_National_Cancer_Control_Programmes.pdf. [12] http://www.who.int/cancer/prevention/en/. [13] Questo obiettivo
convergerebbe con gli obiettivi strategici dell'UE definiti nella
raccomandazione del Consiglio, del 26 novembre 2013, sulla promozione
trasversale ai settori dell'attività fisica salutare (GU C 354 del 4.12.2013,
pagg. 1-5). [14] http://www.cancercode.eu/. [15]
http://ec.europa.eu/health/nutrition_physical_activity/policy/strategy_en.htm. [16]
http://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/site/it/com/2006/com2006_0625it01.pdf. [17] http://ec.europa.eu/health/tobacco/introduction/index_en.htm. [18]
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http://eur-lex.europa.eu/legal-content/EN/ALL/?uri=OJ:L:2008:353:TOC. [22]
http://www.europeancancerleagues.org/ewac/european-week-against-cancer-2013.html. [23]
http://www.euro.who.int/en/health-topics/noncommunicable-diseases/cancer/policy/screening-and-early-detection. [24] L'EHIS Fase II è in corso
di realizzazione in tutti gli Stati membri dell'UE tra il 2013 e il 2015, a
norma del regolamento (UE) n. 141/2013 della Commissione: http://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=OJ:L:2013:047:0020:0048:IT:PDF. [25]
http://appsso.eurostat.ec.europa.eu/nui/show.do?dataset=hlth_ehis_hc2&lang=en. http://appsso.eurostat.ec.europa.eu/nui/show.do?dataset=hlth_ehis_hc3&lang=en. http://appsso.eurostat.ec.europa.eu/nui/show.do?dataset=hlth_ehis_hc4&lang=en. [26] http://epp.eurostat.ec.europa.eu/statistics_explained/index.php/Breast_cancer_screening_statistics. [27]
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http://ec.europa.eu/health/ph_threats/non_com/docs/rare_com_en.pdf. [42]
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http://eur-lex.europa.eu/legal-content/EN/TXT/?uri=OJ:JOL_2014_147_R_0006. [45]
http://eur-lex.europa.eu/legal-content/EN/TXT/?uri=OJ:JOL_2014_147_R_0007. [46] http://www.rarecarenet.eu/rarecarenet/. [47] http://www.rarecare.eu/aims/aims_ita.asp. [48] http://www.rarecancerseurope.org/. [49] http://www.transcanfp7.eu/transcan/index.php. [50] http://www.eurocourse.org/. [51] http://www.encr.eu/. [52] http://www.eurocare.it/. [53] http://unstats.un.org/unsd/methods/m49/m49regin.htm#europe. [54] La raccolta di dati di
Eurostat sulle cause di morte è attualmente condotta a norma del regolamento
(UE) n. 328/2011 della Commissione:
http://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=OJ:L:2011:090:0022:0024:IT:PDF. [55] http://eco.iarc.fr/Default.aspx. [56] http://www.tumori.net/eurochip/. [57]
http://epp.eurostat.ec.europa.eu/portal/page/portal/health/introduction. [58]
http://www.oecd.org/health/health-systems/oecdhealthdata.htm. [59] http://www.epaac.eu/cancer-data-and-information. [60]
http://www.lshtm.ac.uk/eph/ncde/cancersurvival/research/concord/concord_2.html. [61] http://www.patientregistries.eu/. [62] http:// Decisione della
Commissione del 3 giugno 2014 (2014/C 167/5)
ec.europa.eu/health/major_chronic_diseases/docs/com2014_c167_05_en.pdf.