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Document 52014DC0403
Recommendation for a COUNCIL RECOMMENDATION on Bulgaria’s 2014 national reform programme and delivering a Council opinion on Bulgaria’s 2014 convergence programme
Raccomandazione di RACCOMANDAZIONE DEL CONSIGLIO sul programma nazionale di riforma 2014 della Bulgaria e che formula un parere del Consiglio sul programma di convergenza 2014 della Bulgaria
Raccomandazione di RACCOMANDAZIONE DEL CONSIGLIO sul programma nazionale di riforma 2014 della Bulgaria e che formula un parere del Consiglio sul programma di convergenza 2014 della Bulgaria
/* COM/2014/0403 final */
Raccomandazione di RACCOMANDAZIONE DEL CONSIGLIO sul programma nazionale di riforma 2014 della Bulgaria e che formula un parere del Consiglio sul programma di convergenza 2014 della Bulgaria /* COM/2014/0403 final */
Raccomandazione di RACCOMANDAZIONE DEL CONSIGLIO sul programma nazionale di riforma 2014 della
Bulgaria
e che formula un parere del Consiglio sul programma di convergenza 2014 della
Bulgaria IL CONSIGLIO DELL'UNIONE EUROPEA, visto il trattato sul funzionamento dell'Unione
europea, in particolare l'articolo 121, paragrafo 2, e l'articolo 148,
paragrafo 4, visto il regolamento (CE) n. 1466/97 del
Consiglio, del 7 luglio 1997, per il rafforzamento della sorveglianza
delle posizioni di bilancio nonché della sorveglianza e del coordinamento delle
politiche economiche[1],
in particolare l'articolo 9, paragrafo 2, visto il regolamento (UE) n. 1176/2011
del Parlamento europeo e del Consiglio, del 16 novembre 2011, sulla
prevenzione e la correzione degli squilibri macroeconomici[2], in particolare l'articolo 6,
paragrafo 1, vista la raccomandazione della Commissione
europea[3], viste le risoluzioni del Parlamento europeo[4], viste le conclusioni del Consiglio europeo, visto il parere del comitato per l'occupazione, visto il parere del comitato economico e
finanziario, visto il parere del comitato per la protezione
sociale, visto il parere del comitato di politica
economica, considerando quanto segue: (1)
Il 26 marzo 2010 il Consiglio europeo ha
approvato la proposta della Commissione di lanciare Europa 2020, una nuova
strategia per la crescita e l'occupazione basata su un maggiore coordinamento
delle politiche economiche e incentrata sui settori chiave in cui occorre
intervenire per rafforzare il potenziale di crescita sostenibile e di
competitività dell'Europa. (2)
Il 13 luglio 2010 il Consiglio ha
adottato, sulla base delle proposte della Commissione, una raccomandazione
sugli orientamenti di massima per le politiche economiche degli Stati membri e
dell'Unione (2010-2014) e, il 21 ottobre 2010, una decisione sugli
orientamenti per le politiche degli Stati membri a favore dell'occupazione, che
insieme formano gli "orientamenti integrati". Gli Stati membri sono
stati invitati a tener conto degli orientamenti integrati nelle proprie
politiche nazionali in materia economica e di occupazione. (3)
Il 29 giugno 2012 i capi di Stato o di
governo hanno convenuto un patto per la crescita e l'occupazione che offre un
quadro coerente per l'adozione di misure a livello nazionale, dell'UE e della zona
euro con il ricorso a tutti gli strumenti, leve e politiche possibili. Essi
hanno stabilito le misure da adottare a livello degli Stati membri, in
particolare affermando l'impegno pieno verso il conseguimento degli obiettivi
della strategia Europa 2020 e l'attuazione delle raccomandazioni
specifiche per paese. (4)
Il 9 luglio 2013 il Consiglio ha adottato
una raccomandazione sul programma nazionale di riforma 2013 della Bulgaria
e ha formulato il suo parere sul programma di convergenza aggiornato della Bulgaria 2012-2016. (5)
Il 13 novembre 2013 la Commissione ha
adottato l'analisi annuale della crescita[5],
segnando l'inizio del semestre europeo di coordinamento delle politiche
economiche 2014. Lo stesso giorno la Commissione ha adottato, sulla base del
regolamento (UE) n. 1176/2011, la relazione sul meccanismo di allerta[6], in cui la Bulgaria è
stata annoverata tra gli Stati membri che avrebbero fatto oggetto di un esame
approfondito. (6)
Il 20 dicembre 2013 il Consiglio europeo
ha approvato le priorità per garantire la stabilità finanziaria, il risanamento
di bilancio e le azioni a favore della crescita. Esso ha sottolineato la
necessità di portare avanti un risanamento di bilancio differenziato e
favorevole alla crescita, di ripristinare le normali condizioni per l'erogazione
di prestiti all'economia, di promuovere la crescita e la competitività, di
contrastare la disoccupazione e le conseguenze sociali della crisi e di
modernizzare la pubblica amministrazione. (7)
Il 5 marzo 2014 la Commissione ha
pubblicato i risultati dell'esame approfondito per la Bulgaria[7] a norma dell'articolo 5
del regolamento (UE) n. 1176/2011. L'analisi ha portato la Commissione a
concludere che la Bulgaria continua a presentare squilibri macroeconomici che
richiedono un monitoraggio e un'azione politica. In particolare, il protrarsi
dell'aggiustamento del mercato del lavoro giustifica azioni politiche, mentre
la correzione della posizione sull'estero e la riduzione della leva finanziaria
delle imprese stanno progredendo in modo soddisfacente. (8)
Il 17 aprile 2014 la Bulgaria ha
presentato il suo programma nazionale di riforma 2014 e il suo programma di
convergenza 2014. I due programmi sono stati valutati contemporaneamente onde
tener conto delle loro correlazioni. (9)
La strategia di bilancio delineata nel programma di
convergenza 2014 mira a raggiungere l'obiettivo a medio termine di un disavanzo
strutturale del -1% del PIL entro il 2016. L'obiettivo a medio termine è più
ambizioso di quanto richiesto dal patto di stabilità e crescita. La Bulgaria ha
beneficiato della possibilità di un temporaneo scostamento dall'obiettivo a
medio termine, nella misura dello 0,6% del PIL nel 2013 e dello 0,1% del PIL
nel 2014, consentito per i progetti in cofinanziamento. Il programma prevede un
deterioramento del saldo strutturale (ricalcolato) pari allo 0,3% del PIL nel
2014, il che porterebbe tale saldo ad attestarsi al -1,3% del PIL, e un
miglioramento pari allo 0,3% del PIL nel 2015, che di conseguenza farebbe
arrivare tale saldo al -1,0% del PIL, garantendo il ritorno all'obiettivo a
medio termine. Il tasso di crescita della spesa pubblica nel 2014-2015 non
dovrebbe superare il parametro di riferimento della spesa a medio termine. I
piani di bilancio sono pertanto conformi alle disposizioni del patto di
stabilità e crescita. Il rapporto debito/PIL è nettamente inferiore al 60% e,
secondo il programma di convergenza, registrerà solo un leggero aumento,
attestandosi al 20,6%, entro la fine del periodo di riferimento del programma.
Lo scenario macroeconomico sul quale si fondano le proiezioni di bilancio del
programma di convergenza è ottimistico per il 2014-2015, periodo in cui si
prevede una crescita annua del 2,1% nel 2014 e del 2,6% nel 2015, percentuali
superiori rispetto a quelle dell'1,7% nel 2014 e del 2,0% nel 2015 indicate
nelle previsioni della primavera 2014 della Commissione. Secondo le previsioni
della Commissione, lo scostamento della Bulgaria dal suo obiettivo a medio
termine per il 2014 è superiore a quello ammesso sulla base dello scostamento
temporaneo consentito per i progetti in cofinanziamento, e il necessario
ritorno a tale obiettivo non sarà conseguito nel 2015. Sulla base della
valutazione del programma di convergenza 2014 e delle previsioni della
Commissione, a norma del regolamento (CE) n. 1466/97, il Consiglio ritiene
che sussista il rischio di uno scostamento dall'obiettivo a medio termine nel
2014-2015. (10)
Il rispetto dell'obbligo tributario e la qualità
dell'amministrazione fiscale continuano a rappresentare un problema
fondamentale in Bulgaria. Le stime disponibili indicano l'esistenza di un'economia
sommersa molto diffusa, confermata dai dati sul lavoro non dichiarato. I costi
amministrativi della riscossione delle entrate e i costi di conformità per il
pagamento delle tasse sono relativamente alti. Nonostante siano state adottate
varie misure per rispondere a queste sfide, la Bulgaria non ha ancora messo a
punto una vera e propria strategia di lotta all'evasione fiscale, che prenda in
considerazione il lavoro svolto da tutte le amministrazioni incaricate della
riscossione e preveda un'analisi preliminare dei principali fattori che
potrebbero favorire l'evasione, nonché la valutazione delle misure già messe in
atto, compresi gli interventi di semplificazione e il miglioramento dei
controlli. (11)
Per quanto riguarda la riforma delle pensioni, nel
2013 la Bulgaria ha fatto un passo indietro rispetto agli impegni assunti. Sono
stati introdotti ulteriori regimi di prepensionamento e il previsto aumento
annuale dell'età pensionabile stabilita dalla legge è stato posticipato. Non
sono stati compiuti progressi sul piano dell'armonizzazione dell'età
pensionabile per uomini e donne, né sono state adottate misure per rendere più
stringenti i criteri di ammissibilità e più rigorosi i controlli al fine di
limitare gli abusi nell'assegnazione delle pensioni di invalidità. Il tasso di
invecchiamento della popolazione bulgara è tra i più alti dell'Unione, il che
si ripercuote negativamente sul mercato del lavoro, sul potenziale di crescita
dell'economia e sul finanziamento del sistema pensionistico. È necessario
pertanto che la Bulgaria prosegua la riforma di tale sistema. La Bulgaria si
trova inoltre ad affrontare importanti sfide in termini di razionalizzazione e
gestione del settore ospedaliero, tra cui figurano l'assenza di trasparenza nel
finanziamento degli ospedali e servizi non sufficientemente sviluppati per le
cure ambulatoriali. Inoltre, il livello elevato dei costi sostenuti
direttamente dal paziente, mediante pagamenti formali e informali, esclude di
fatto determinate fasce della popolazione dall'accesso all'assistenza
sanitaria. Gli indicatori sanitari nazionali, più deboli rispetto a quelli di
altri Stati membri, suggeriscono che in futuro potrebbe essere necessaria una
spesa pubblica per la sanità strutturalmente più alta. (12)
L'andamento del mercato del lavoro negli ultimi
anni è stato peggiore del previsto, limitando di conseguenza la capacità di
aggiustamento dell'economia e pregiudicandone la crescita potenziale. La
disoccupazione si è stabilizzata nel 2013, ma il numero di giovani disoccupati
e di disoccupati di lunga durata è ulteriormente aumentato. La Bulgaria
presenta una delle più alte percentuali di giovani che né sono occupati né
seguono un percorso di istruzione o formazione, fattore che comporta un forte
sottoutilizzo e sottosviluppo del capitale umano. Sono stati compiuti solo
progressi molto limitati nel rafforzamento della capacità del servizio pubblico
di collocamento. È necessario inoltre estendere il campo di applicazione e
rafforzare l'efficacia delle politiche attive del mercato del lavoro. La
Bulgaria non ha messo in atto misure adeguate a favore dei giovani non registrati
presso i servizi per l'impiego, compresi i Rom, mancando gli obiettivi relativi
all'istituzione di un sistema di garanzia per i giovani. Una percentuale
significativa dei disoccupati non dispone delle comuni reti di sicurezza
(indennità di disoccupazione e assistenza sociale) e fa invece affidamento
sulla solidarietà familiare o sull'occupazione informale. I cittadini bulgari
sono tra i più esposti al rischio di povertà e di esclusione sociale nell'Unione.
Le soglie minime per il pagamento dei contributi previdenziali potrebbero
impedire la piena partecipazione dei lavoratori scarsamente qualificati all'economia
formale. Sono state condotte alcune analisi per valutare il possibile impatto e
alle valutazioni che ne scaturiranno dovranno seguire adeguate azioni
politiche. In Bulgaria non esistono orientamenti chiari per determinare il
salario minimo in modo trasparente. Il fatto che i salari minimi garantiti
siano stati aumentati in modo considerevole nel 2013 potrebbe avere un impatto
negativo sull'occupazione ed è pertanto opportuno monitorare la situazione. (13)
La Bulgaria non ha ancora adottato la legge sull'istruzione
scolastica che fornisce un quadro per l'attuazione delle necessarie riforme
globali del sistema scolastico, tra cui la modernizzazione dei programmi di
studio e il miglioramento della formazione per gli insegnanti. È necessario
migliorare la qualità dell'istruzione e della formazione professionale e
integrarla meglio nelle strutture didattiche generali, in modo da consentire
percorsi flessibili, ridurre l'abbandono scolastico e migliorare l'accesso all'apprendimento
permanente. Per quanto riguarda l'istruzione superiore, permangono le sfide
relative alla necessità di rispondere meglio alle esigenze del mercato del
lavoro. Lo scarso livello di certificazione della qualità contribuisce a
determinare prestazioni insoddisfacenti. È in fase di discussione la
definizione di una nuova strategia per l'istruzione superiore, che prevede la
ristrutturazione della gestione universitaria attraverso la partecipazione
diretta delle parti interessate quali imprese e studenti, il consolidamento
delle università e un approccio basato sulle prestazioni per meglio allineare l'efficacia
dell'insegnamento alle esigenze del mercato del lavoro. L'accesso all'istruzione
da parte dei bambini svantaggiati, in particolare quelli della comunità Rom, è
un problema irrisolto. La frequenza obbligatoria della scuola materna per
almeno due anni è una misura importante che va nella giusta direzione e che
dovrebbe essere attuata con rigore, insieme ad altre misure volte a prevenire l'abbandono
scolastico. È necessario un ampliamento di scala delle iniziative esistenti per
migliorare la formazione degli insegnanti e ridurre di fatto il fenomeno della
segregazione nelle scuole. Le norme che legano il diritto a percepire gli
assegni per figli a carico alla frequenza scolastica non hanno ancora trovato
un'efficace attuazione. (14)
I più ampi sforzi intesi a modernizzare la pubblica
amministrazione hanno avuto uno scarso impatto a causa dell'approccio
frammentato e dell'impegno insufficiente a favore di riforme profonde. La
Bulgaria ha bisogno di una strategia coordinata per la riforma della pubblica
amministrazione che consenta di rafforzare la professionalità e l'indipendenza
di questa e delle sue agenzie di regolamentazione; tale riforma dovrebbe
prevedere l'introduzione di un sistema meritocratico per la nomina e l'avanzamento
di carriera dei funzionari pubblici e strutture efficaci per far fronte al
rischio di corruzione. È necessario proseguire gli sforzi per migliorare il
contesto globale in cui operano le imprese. Tra le sfide figurano le procedure
per l'ottenimento dei permessi e la registrazione delle imprese. La risoluzione
delle insolvenze richiede mediamente più di tre anni e il tasso di recupero è
basso. Nel 2013 sono state adottate nuove norme sui ritardi di pagamento che è
necessario attuare. Lo sviluppo della pubblica amministrazione elettronica è in
fase di stallo e il coordinamento per garantire l'interoperabilità dei sistemi
e la creazione di un unico punto di contatto è insufficiente; tali fattori
limitano gli sforzi volti ad aumentare la trasparenza e a ridurre gli oneri
amministrativi. Nel settore degli appalti pubblici, l'assenza di un quadro
giuridico semplice e codificato determina un assetto normativo e regolamentare
complicato che genera incertezza per gli operatori. L'indipendenza del sistema
giudiziario resta uno dei problemi principali, che influisce sul contesto
imprenditoriale. La Bulgaria ha intrapreso alcune azioni per affrontare il
problema della corruzione, ma i progressi complessivi sono stati limitati e la
situazione continua a essere delicata; sono necessarie pertanto verifiche più
sistematiche e sanzioni più dissuasive per i conflitti di interesse. È
necessario altresì garantire un migliore coordinamento tra le istituzioni
responsabili della lotta alla corruzione ed evitare che subiscano pressioni
politiche. (15)
La concorrenza nei settori dell'energia elettrica e
del gas continua ad essere limitata. Per quanto riguarda il miglioramento del
funzionamento dei mercati dell'energia, tra gli aspetti che destano particolare
preoccupazione figura l'assenza di scambi di energia elettrica e gas e di un
mercato all'ingrosso trasparente. Il libero mercato nel settore dell'energia
elettrica è dominato da un unico fornitore e le sue dimensioni ridotte
impediscono alla concorrenza di svolgere la sua funzione di garantire l'efficienza
dei costi. L'indipendenza e l'efficacia dell'autorità nazionale di
regolamentazione restano scarse. La dipendenza da un numero limitato di
fornitori per le importazioni e il mancato sviluppo delle infrastrutture
espongono il paese al rischio di shock sul versante dell'approvvigionamento. È
stato proposto di stanziare finanziamenti dell'Unione, per il nuovo periodo di
programmazione 2014-2020, a favore di un pacchetto completo di misure
intese a migliorare l'efficienza energetica. (16)
Nell'ambito del semestre europeo la Commissione ha
effettuato un'analisi completa della politica economica della Bulgaria. Essa ha
valutato il programma di convergenza e il programma nazionale di riforma. La
Commissione ha tenuto conto non soltanto della loro pertinenza ai fini della
sostenibilità della politica di bilancio e della politica socioeconomica della
Bulgaria, ma anche della loro conformità alle norme e agli orientamenti dell'UE,
alla luce della necessità di rafforzare la governance economica dell'Unione nel
suo insieme, offrendo un contributo a livello UE per le future decisioni
nazionali. Le sue raccomandazioni nell'ambito del semestre
europeo trovano riscontro nelle raccomandazioni di cui ai punti da 1 a 6. (17)
Alla luce della valutazione di cui sopra, il
Consiglio ha esaminato il programma di convergenza della Bulgaria e il suo
parere[8]
trova riscontro, in particolare, nella raccomandazione di cui al punto 1. (18)
Alla luce dell'esame approfondito della Commissione
e della citata valutazione, il Consiglio ha esaminato il programma nazionale di
riforma e il programma di convergenza. Le sue raccomandazioni a norma dell'articolo 6
del regolamento (UE) n. 1176/2011 trovano riscontro nelle raccomandazioni
di cui ai punti 3, 4 e 5, RACCOMANDA che la Bulgaria adotti
provvedimenti nel periodo 2014-2015 al fine di: 1. rafforzare
le misure di bilancio per il 2014 in considerazione dell'emergere di uno
scostamento rispetto ai requisiti del patto di stabilità e crescita; rafforzare
la strategia di bilancio nel 2015 per garantire il conseguimento dell'obiettivo
a medio termine e in seguito preservare i risultati raggiunti; garantire la
capacità del nuovo consiglio di bilancio di adempiere al proprio mandato;
attuare una strategia fiscale globale per migliorare la riscossione delle
imposte, contrastare l'economia sommersa e ridurre i costi di adempimento; 2. adottare una strategia a
lungo termine per il sistema pensionistico, procedendo al previsto aumento
annuale dell'età pensionabile stabilita dalla legge e predisponendo un
meccanismo che la colleghi alla speranza di vita nel lungo periodo, eliminando
gradualmente le possibilità di prepensionamento e uniformando l'età
pensionabile stabilita dalla legge per le donne e per gli uomini; rendere più
stringenti i criteri di ammissibilità e più rigorose le procedure per l'assegnazione
delle pensioni di invalidità, ad esempio tenendo maggiormente conto della
rimanente capacità lavorativa dei richiedenti; garantire l'efficiente
erogazione dei servizi di assistenza sanitaria, anche migliorando la
trasparenza nel finanziamento degli ospedali, ottimizzando la rete ospedaliera
e sviluppando le cure ambulatoriali; 3. migliorare l'efficienza del
servizio pubblico di collocamento sviluppando un sistema di monitoraggio delle
prestazioni e indirizzando meglio le azioni a favore dei soggetti più
vulnerabili, ad esempio i lavoratori meno qualificati e più anziani, i
disoccupati di lunga durata e i Rom; ampliare il campo di applicazione e l'efficacia
delle politiche attive del mercato del lavoro per adattarle ai profili delle
persone in cerca di lavoro e coinvolgere anche i giovani non registrati presso
i servizi per l'impiego che non lavorano, non studiano e non frequentano corsi
di formazione, in linea con gli obiettivi relativi all'istituzione di una
garanzia per i giovani;
migliorare l'effettiva copertura delle indennità di
disoccupazione e dell'assistenza sociale e il loro collegamento con le misure
di attivazione; portare avanti la revisione completa delle soglie minime dei
contributi previdenziali per assicurare che il sistema non escluda i lavoratori
poco qualificati dal mercato del lavoro a causa del livello delle tariffe;
definire, in consultazione con le parti sociali, orientamenti trasparenti per l'adeguamento
dei salari minimi garantiti tenendo conto dell'impatto su occupazione e
competitività; al fine di ridurre la povertà, migliorare ulteriormente l'accessibilità
e l'efficacia dei trasferimenti e dei servizi sociali per bambini e anziani; 4. adottare la legge sull'istruzione
scolastica e portare avanti le riforme dell'istruzione professionale e dell'istruzione
superiore, al fine di aumentare il grado e la pertinenza delle competenze
acquisite a tutti i livelli, incentivando allo stesso tempo i partenariati tra
istituti formativi e imprese con l'intento di meglio allineare i risultati alle
esigenze del mercato del lavoro; migliorare la qualità degli istituti d'istruzione
e formazione professionale e agevolare l'accesso all'apprendimento permanente;
intensificare gli sforzi per migliorare l'accesso a un'istruzione scolastica e
prescolastica di qualità e inclusiva per i bambini svantaggiati, in particolare
quelli della comunità Rom, e applicare rigorosamente le norme che legano alla
frequenza scolastica il diritto a percepire gli assegni per figli a carico; 5. migliorare ulteriormente il
contesto in cui operano le imprese, soprattutto le PMI, riducendo gli oneri
burocratici, promuovendo la pubblica amministrazione elettronica, snellendo le
procedure di insolvenza e attuando la normativa sui ritardi di pagamento;
migliorare il sistema degli appalti pubblici potenziando la capacità
amministrativa, rafforzando i controlli ex ante eseguiti dall'agenzia per gli
appalti pubblici e adottando misure concrete per l'attuazione degli appalti
elettronici; migliorare la qualità e l'indipendenza del sistema giudiziario e
intensificare la lotta alla corruzione; 6. realizzare su più vasta scala
la riforma del settore energetico al fine di aumentare la concorrenza, l'efficienza
e la trasparenza del mercato e l'efficienza energetica, in particolare
eliminando gli ostacoli all'ingresso sul mercato, riducendo il peso del
segmento regolamentato, intensificando gli sforzi per la creazione di un
mercato all'ingrosso trasparente dell'energia elettrica e del gas, sopprimendo
progressivamente le quote e rafforzando l'indipendenza e la capacità
amministrativa dell'autorità di regolamentazione dell'energia; accelerare i
progetti di interconnessione con gli Stati membri confinanti e i paesi
candidati all'adesione e rafforzare la capacità di far fronte alle interruzioni
nell'approvvigionamento. Fatto a Bruxelles, il Per
il Consiglio Il
presidente [1] GU L 209 del 2.8.1997, pag. 1. [2] GU L 306 del 23.11.2011, pag. 25. [3] COM(2014) 403 final. [4] P7_TA(2014)0128 e P7_TA(2014)0129. [5] COM(2013) 800 final. [6] COM(2013) 790 final. [7] SWD(2014) 76 final. [8] A norma dell'articolo 9, paragrafo 2, del
regolamento (CE) n. 1466/97 del Consiglio.