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Document 52014DC0086

    COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL PARLAMENTO EUROPEO, AL CONSIGLIO, AL COMITATO ECONOMICO E SOCIALE EUROPEO E AL COMITATO DELLE REGIONI Strategia europea per una maggiore crescita e occupazione nel turismo costiero e marittimo

    /* COM/2014/086 final */

    52012DC0086

    COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL PARLAMENTO EUROPEO, AL CONSIGLIO, AL COMITATO ECONOMICO E SOCIALE EUROPEO E AL COMITATO DELLE REGIONI Strategia europea per una maggiore crescita e occupazione nel turismo costiero e marittimo /* COM/2014/086 final */


    COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL PARLAMENTO EUROPEO, AL CONSIGLIO, AL COMITATO ECONOMICO E SOCIALE EUROPEO E AL COMITATO DELLE REGIONI

    Strategia europea per una maggiore crescita e occupazione nel turismo costiero e marittimo

    COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL PARLAMENTO EUROPEO, AL CONSIGLIO, AL COMITATO ECONOMICO E SOCIALE EUROPEO E AL COMITATO DELLE REGIONI

    Strategia europea per una maggiore crescita e occupazione nel turismo costiero e marittimo

    1.           INTRODUZIONE

    Nel 2012 il turismo europeo ha registrato l'afflusso di 534 milioni di presenze, 17 milioni in più del 2011, per una percentuale del 52% di tutte le presenze internazionali del turismo mondiale. L'afflusso turistico ha generato entrate per 356 miliardi di euro, pari al 43% del totale mondiale[1]. Nel 2013 il numero di pernottamenti nelle strutture turistico-ricettive dell'UE28 ha registrato il massimo storico di 2,6 miliardi, con un aumento dell'1,6% rispetto al 2012[2]. Il turismo rappresenta indubbiamente un'attività economica importante, soprattutto in molte regioni marittime e costiere. Il settore subisce tuttavia gli effetti delle trasformazioni in atto nell'economia mondiale, che si traducono in mutamenti rilevanti del comportamento dei turisti e dei mercati di provenienza.

    Nella comunicazione del 2010[3] la Commissione ha preannunciato una strategia per un turismo costiero e marittimo sostenibile[4], che ha incontrato il favore di Parlamento europeo, Consiglio, Comitato delle regioni e Comitato economico e sociale europeo, i quali hanno sottolineato l'esigenza di un'azione concertata. Una consultazione pubblica condotta nel 2012[5] ha offerto un fondamento solido ad un'iniziativa specifica dell'UE.

    La comunicazione del 2012 sulla "crescita blu"[6] ha inoltre annoverato il turismo costiero e marittimo fra i cinque settori di intervento prioritario che permetteranno una crescita sostenibile e la creazione di occupazione nell'economia blu. Nella relazione sulla crescita blu del 2013[7] il Parlamento europeo ha accolto con favore questo quadro europeo, raccomandando una serie di azioni per rinvigorire il settore e sostenere lo sviluppo di un turismo sostenibile nelle destinazioni costiere.

    Il settore del turismo è in crescita: la sfida è sfruttarne le potenzialità in un modo che permetta la realizzazione di benefici economici in termini sostenibili. La presente comunicazione propone risposte concertate alle molteplici sfide che si pongono, nell'ottica di sfruttare i punti di forza dell'Europa e di riuscire ad apportare un contributo rilevante agli obiettivi di crescita intelligente, sostenibile e inclusiva di Europa 2020.

    2.           UN SETTORE CON POTENZIALITÀ DI CRESCITA E DI OCCUPAZIONE

    L'Europa è un continente di mare con uno sviluppo costiero che va dall'Artico al Mediterraneo e dall'Atlantico al Mar Nero, nel quale i bacini marini e le regioni costiere presentano un carattere di unicità come fonti di ricchezza naturale e culturale. Il turismo costiero e marittimo costituisce in Europa la più grande attività marittima, collegata intimamente a molti altri comparti dell'economia. Occupa quasi 3,2 milioni di persone, genera complessivamente un valore aggiunto lordo di 183 miliardi di euro[8] e rappresenta oltre un terzo dell'economia marittima. Su nove pernottamenti nelle strutture ricettive dell'UE, oltre quattro sono effettuati nella fascia costiera[9]. Nel 2012 il solo turismo croceristico ha generato un fatturato diretto di 15,5 miliardi di euro e ha dato occupazione a 330 000 persone; i passeggeri nei porti europei sono stati 29,3 milioni, con un incremento del 75% rispetto al 2006[10]. La metà dei posti di lavoro e del valore aggiunto del turismo costiero gravita sul Mediterraneo, ma anche le regioni dell'Atlantico, del Baltico e del Mar Nero registrano quote rilevanti.

    Polo di attrazione di oltre un terzo di tutte l'attività economica del settore turistico in Europa, la fascia costiera è importante per la crescita e l'occupazione, in particolare tra i giovani: il 45% degli occupati nel turismo è infatti composto di persone di età compresa fra i 16 e i 35 anni[11]. Tuttavia, molte delle piccole e medie imprese che caratterizzano il settore fanno fatica a venire a capo delle molteplici sfide cui sono confrontate e non riescono, da sole, a valorizzare le potenzialità che esso presenta. Risulta quindi essenziale affrontare a livello unionale le sfide che trascendono le frontiere e promuovere la cooperazione e lo scambio di migliori pratiche, anche mediante partenariati strategici transregionali e transnazionali. Occorre un quadro comune europeo che apporti un valore aggiunto alle azioni realizzate a tutti i livelli e che aiuti a superare le difficoltà.

    3.           SFIDE E UN QUADRO NUOVO PER IL TURISMO COSTIERO E MARITTIMO IN EUROPA

    Il presente capitolo verte sulle sfide che vanno affrontate e propone una strategia volta a migliorare la sostenibilità e la competitività del settore, la cui attuazione coinvolgerà Commissione, Stati membri, enti regionali e locali, operatori privati e altri portatori d'interesse.

    3.1.        Stimolare efficienza e competitività

    Migliorare le conoscenze

    Risulta difficoltoso realizzare una valutazione economica del settore del turismo a causa della mancanza e della scarsa raffrontabilità dei dati a livello locale, di bacino marino e europeo. Nonostante i progressi compiuti negli ultimi anni[12], persiste la necessità di individuare e colmare le lacune nei dati per poter migliorare la pianificazione e la gestione delle destinazioni turistiche. Occorrono indicatori specifici per migliorare la coerenza e la raffrontabilità dei dati statistici sul turismo costiero e marittimo relativi a tutta Europa e oltre.

    Reagire alla volatilità della domanda

    La domanda turistica[13] è esposta a grandi fluttuazioni al mutare delle circostanze economiche, finanziarie e politiche. La spesa media per pernottamento è in calo dalla metà degli anni 2000, mentre tra il 2011 e il 2020 si prevede un'ulteriore diminuzione del 9% della spesa annuale. La tendenza colpisce in particolare le economie costiere, perché si declinano principalmente in PMI e microimprese[14]. A questo si aggiunge il fatto che, con la diminuzione dei prezzi del trasporto, è aumentata la concorrenza tra le coste europee e le destinazioni a basso costo del resto del mondo: si acuisce così la volatilità della domanda. Perdendo il vantaggio competitivo di cui godevano, le destinazioni vicine fanno spesso fatica a attirare tanto la domanda tradizionale quanto la domanda nuova che sta emergendo nel mondo. Un ulteriore problema è costituito dalla stagionalità: i potenziali vantaggi socioeconomici si concentrano principalmente nei mesi estivi e molte aziende locali restano chiuse nelle altre stagioni. Per sfruttare le potenzialità del turismo fuori stagione occorre quindi delineare strategie specifiche ispirate a politiche e prodotti basati sull'innovazione e l'attrattiva turistica.

    Il settore potrebbe adattarsi all'evoluzione demografica sviluppando l'offerta per attrarre la sempre più numerosa popolazione anziana[15]. Anche i visitatori extraeuropei che viaggiano fuori stagione presentano potenzialità considerevoli e di recente la Commissione ha riveduto il codice dei visti, proponendo una semplificazione delle procedure per i viaggiatori extraeuropei[16]. Le tematiche del turismo costiero e marittimo dovrebbero essere trattate anche nelle iniziative "Senior" e "Accessibilità"[17] in corso e nel progetto "Destinazioni europee di eccellenza"[18]. Si potrebbero inoltre sviluppare iniziative di comunicazione e di promozione dirette a specifici paesi extraeuropei.

    Superare la frammentazione del settore

    A causa del protrarsi della crisi economica, la maggiore parte delle PMI attive nel settore turistico gode di un accesso solo limitato o inesistente al credito da destinare agli investimenti e all'innovazione[19]. A ciò si aggiungono le difficoltà che le regioni costiere incontrano nel creare e sfruttare adeguatamente i benefici economici generati dal turismo croceristico, benché si intensifichino le pressioni ad investire nelle infrastrutture portuali e a salvaguardare l'ambiente.

    La causa della situazione va ricercata in parte nell'insufficienza di sinergie fra le imprese dei bacini marini dell'UE, con conseguenti frammentarietà e vantaggi economici limitati. È essenziale che Stati membri, regioni e portatori d'interesse condividano le migliori pratiche. Occorre promuovere la cooperazione fra istituti di ricerca, musei, imprese turistiche e altri portatori d'interesse al fine di sviluppare prodotti innovativi e sostenibili che rispondano alle aspettative dei visitatori.

    La Commissione intende: 1. adoperarsi per colmare le lacune nella disponibilità dei dati sul turismo, in particolare sul turismo costiero e marittimo; 2. inserire, ove appropriato, un filone costiero-marittimo nelle iniziative turistiche dell'UE, comprese le campagne informative e promozionali; 3. promuovere un dialogo paneuropeo tra operatori del comparto croceristico, porti e portatori d'interesse nel turismo costiero; 4. sostenere lo sviluppo di partenariati, reti[20] e raggruppamenti e di strategie di specializzazione intelligenti a dimensione transnazionale e interregionale.

    La Commissione invita gli Stati membri, gli enti regionali e locali e l'industria turistica in genere a: · impegnarsi e partecipare attivamente alla creazione di reti, raggruppamenti e strategie di specializzazione intelligenti; · approntare pacchetti turistici maggiormente mirati a mercati specifici, quali la terza età o le persone con disabilità.

    3.2.        Promuovere competenze e innovazione

    Una crescita sostenibile e competitiva è subordinata all'investimento nelle persone, ma il settore turistico non riesce ad attrarre un numero sufficiente di persone qualificate, principalmente a causa della stagionalità e della mancanza di prospettive di carriera che lo caratterizzano. Si dovrebbe creare una corrispondenza fra offerta di competenze e domanda sul mercato del lavoro tramite l'istruzione e la formazione professionale. Varie iniziative della Commissione sostengono la ricerca di questa corrispondenza: una sezione "lavorare nel blu" sarà aggiunta al portale EURES, che offre informazioni alle persone in cerca di occupazione e ai datori di lavoro[21]; è prevista per la primavera 2014 una mappatura delle competenze e delle esigenze di formazione nei servizi turistici, che permetterà di definire quadri settoriali comuni collegati al Quadro europeo delle qualifiche e al Sistema europeo di crediti per l'istruzione e la formazione professionale[22].

    Mirando meglio le politiche formative grazie all'integrazione delle esigenze del settore nei programmi dell'UE si vuole assicurare la disponibilità di un capitale umano multilingue, dotato delle qualifiche adeguate e di una mentalità orientata al servizio. Tramite il nuovo programma Erasmus+ si sosterrà la creazione di partenariati strategici transnazionali fra istituti di istruzione e di formazione e organizzazioni del mondo giovanile. Il turismo trarrà beneficio da nuovi programmi d'istruzione specifici al settore e da forme innovative di insegnamento e formazione professionalizzanti: lo si invita a avviare forme di collaborazione con gli istituti di istruzione superiore tramite le "alleanze della conoscenza".

    Nella navigazione da diporto, le competenze che i vari Stati membri richiedono allo skipper sono diverse, il che limita lo sviluppo transfrontaliero del comparto e incide negativamente sul mercato del lavoro nella nautica. Notevoli differenze separano gli Stati membri anche relativamente alle qualifiche obbligatorie e alle dotazioni di sicurezza a bordo, con conseguente limitazione della mobilità e dell'accesso al mercato. Un uso ottimale dell'informatica permetterebbe alle piccole imprese attive nel turismo costiero e marittimo di diventare più competitive in un mercato sempre più globale. Gli strumenti esistenti, ad es. il portale "Iniziativa ICT e turismo"[23], potrebbero migliorare la visibilità, promuovere l'innovazione e sostenere il riposizionamento delle aziende.

    La Commissione intende: 5. valutare se sia necessario un intervento dell'UE sulle qualifiche richieste per l'esercizio della professione di skipper e per il diportismo in genere[24]; 6. valutare se sia necessario un intervento dell'UE per regolamentare le dotazioni di sicurezza nella navigazione turistica da diporto; 7. stimolare formule innovative di gestione attraverso il portale "Iniziativa ICT[25] e turismo".

    La Commissione invita gli Stati membri e gli enti regionali e locali a: · incoraggiare la connettività via internet e promuovere gli strumenti di commercializzazione per via elettronica; · promuovere servizi di traduzione delle cartine, degli opuscoli e delle informazioni logistiche. La Commissione invita l'industria turistica a: · partecipare attivamente a iniziative di promozione delle competenze e della formazione professionale; · investire in iniziative di controllo della qualità dei prodotti turistici e del personale che opera nel settore; · allestire o promuovere corsi pubblici in linea per migliorare o riorientare le competenze nel settore costiero-marittimo.

    3.3.        Rafforzare la sostenibilità

    Affrontare il problema delle pressioni sull'ambiente

    Il turismo dipende dalla salute dell'ambiente e dall'uso sostenibile del capitale naturale; tuttavia, concentrandosi spesso in zone in cui la densità di popolazione è già elevata, le attività turistiche esercitano pressioni di vario tipo sull'ambiente: notevole aumento della domanda d'acqua, aumento dei rifiuti e delle emissioni generate dal trasporto aereo, stradale e marittimo in alta stagione, maggiori rischi di impermeabilizzazione del suolo e di degrado della biodiversità (a causa dello sviluppo delle infrastrutture), eutrofizzazione e altro. Neanche le zone scarsamente popolate e incontaminate sono al riparo da tali rischi. A questo si aggiungono gli effetti dei cambiamenti climatici che, acuendo le pressioni sulle zone in questione, potrebbero rimodellare la distribuzione geografica e stagionale del turismo.

    La rete Natura 2000 dell'UE tutela gli habitat costieri e marini vulnerabili che, se gestiti adeguatamente, sono in grado di fornire una ricca offerta ricreativa e di contribuire alla crescita sostenibile e all'occupazione. La normativa dell'UE, in particolare la direttiva quadro sulle acque e la direttiva quadro sulla strategia per l'ambiente marino, impone agli Stati membri di mantenere in buono stato le acque costiere e marine, elemento imprescindibile per la prosperità del turismo. La gestione integrata delle zone costiere e la pianificazione dello spazio marittimo concorrono allo sviluppo sostenibile e all'evoluzione delle infrastrutture verdi[26] mediante la pianificazione intelligente e la cooperazione fra amministrazioni centrali, settore pubblico e partner privati[27]. Un buon esempio in questo senso è il "Wales Coast Path", percorso di 1 400 km lungo la costa gallese che nel 2012 è stato visitato da 2,82 milioni di turisti, iniettando in dodici mesi 32 milioni di GBP nell'economia[28]. L'ecoturismo[29] offre una buona occasione per sviluppare prodotti che attirino i viaggiatori attenti all'aspetto ecologico, in una gamma che passa dall'offerta di prodotti locali nei ristoranti a modelli e pratiche aziendali rispettosi dell'ambiente.

    Il settore può contare su buoni ausili per misurare e monitorare la propria efficienza in termini di sostenibilità, ad esempio grazie a iniziative come il marchio UE di qualità ecologica o il sistema di certificazione Travelife[30]. È risaputo che i sistemi di gestione ambientale permettono di ridurre i flussi di rifiuti, di migliorare l'efficienza operativa e di risparmiare[31]. Indicatori specifici per il settore turistico sono già previsti nel sistema europeo di ecogestione e audit (EMAS)[32] e altri potrebbero essere messi a punto nel quadro del sistema pilota europeo di indicatori per il turismo[33].

    Due recenti proposte legislative della Commissione[34] trattano delle emissioni provenienti dai natanti e dalle imbarcazioni da diporto. Si potrebbero ridurre sensibilmente il consumo di carburante, l'inquinamento acustico e le emissioni nell'atmosfera di natanti e imbarcazioni se questi usassero la corrente elettrica di terra quando sono ormeggiati in porto. Tuttavia, fino ad oggi soltanto un numero limitato di porti europei ha investito nella tecnologia necessaria: occorre vagliare ulteriormente e promuovere l'approvvigionamento di corrente elettrica da terra e l'integrazione dei porti nelle reti energetiche intelligenti.

    La Commissione intende: 8. promuovere l'ecoturismo, basandosi sugli indicatori del sistema europeo di ecogestione e audit e del marchio UE di qualità ecologica, e incoraggiare il collegamento con altre azioni in tema di sostenibilità; 9. promuovere l'attuazione del protocollo della convenzione di Barcellona sulla gestione integrata delle zone costiere e della raccomandazione del Consiglio sullo stesso tema e promuovere la pianificazione dello spazio marittimo e le infrastrutture verdi, al fine di assicurare lo sviluppo sostenibile della fascia costiera dell'UE; 10. promuovere strategie in materia di prevenzione e gestione dei rifiuti e di scarico di rifiuti in mare, a supporto di un turismo costiero e marittimo sostenibile.

    La Commissione invita gli Stati membri, le regioni, l'industria del settore e gli altri portatori d'interesse a: · dare attuazione alla raccomandazione e al protocollo sulla gestione integrata delle zone costiere; · definire orientamenti per minimizzare l'impatto sulla biodiversità e potenziare i benefici delle attività ricreative e turistiche nelle zone protette; · sviluppare l'adattamento ai cambiamenti climatici nella fascia costiera; · migliorare l'efficienza nello sfruttamento delle risorse e la prevenzione e gestione dei rifiuti e dell'inquinamento nelle zone turistiche, anche da parte degli operatori del settore; · promuovere il sistema europeo di ecogestione e audit e attuare approcci basati sulle pratiche ottimali di gestione ambientale e sulle infrastrutture verdi; · promuovere l'uso della corrente elettrica di terra e la presenza dei necessari servizi nei porti; · promuovere le misure volte all'efficienza nell'uso delle risorse idriche previste nel Piano per le risorse idriche[35]. La Commissione invita l'industria del settore e gli altri portatori d'interesse a: · sviluppare e promuovere l'ecoturismo e altri prodotti del turismo sostenibile; · attuare le misure volte all'efficienza nell'uso delle risorse idriche previste nel Piano per le risorse idriche; · partecipare attivamente a progetti di riduzione dei rifiuti, compresi gli scarichi in mare, delle emissioni e dell'uso delle risorse naturali e a iniziative di recupero e riciclaggio delle acque e dei rifiuti.

    Promuovere un'offerta innovativa, sostenibile e di qualità

    L'evoluzione della domanda implica la necessità di offrire prodotti attraenti e sostenibili che si traducano in un'esperienza turistica unica e personalizzata. Eppure, spesso siti o elementi di potenziale interesse non sono presentati e promossi in modo accattivante oppure non sono collegati adeguatamente al resto dell'offerta del turismo costiero. Il settore dovrebbe sviluppare prodotti nuovi che promuovano le attrattive e l'accessibilità di filoni quali il turismo archeologico sulla costa e in mare, il patrimonio marino, il turismo subacqueo, il turismo enogastronomico, ecc. In questo contesto si può citare ad esempio il progetto Odyssea[36], che valorizza le potenzialità economiche del turismo costiero, delle rotte culturali del mare e del diportismo innovativo basandosi su una rete di strutture costiere innovative e di antiche rotte marittime.

    Il crescente interesse per gli sport acquatici (pesca sportiva, navigazione da diporto, tavole a vela, immersioni subacquee, ecc.) apre potenzialità che possono, tra l'altro, aiutare a superare il problema della stagionalità, in quanto si tratta di attività che prescindono dall'alta stagione. La tendenza ascendente alla pratica del diportismo richiede sicurezza e accessibilità dei porti turistici, nei quali persistono però problemi di scarsità di banchine e di servizi adeguati per le persone a mobilità ridotta. Iniziative quali la rete del turismo nautico[37] o il progetto "Sail West"[38], finalizzato a creare un centro marino di eccellenza ricreativa che colleghi varie contee marittime di Irlanda, Irlanda del Nord e Scozia occidentale, potrebbero ispirare altre esperienze di collegamento in rete nel comparto della nautica.

    Per spiccare sulla concorrenza è fondamentale la qualità del servizio: è quindi importante far sì che i turisti possano contare su servizi di qualità in tutta l'UE e che questa qualità sia verificata costantemente. La recente proposta relativa a principi europei della qualità del turismo mira ad aumentare la sicurezza e la fiducia dei consumatori nei servizi turistici[39].

    Isole e regioni periferiche: trasformare i vincoli geografici in opportunità

    Le isole e le destinazioni altrimenti periferiche presentano uno svantaggio supplementare in termini di accessibilità e sono fortemente dipendenti dai collegamenti marittimi. Si pongono quindi problemi, in termini di costi del trasporto, di stagionalità e di connettività con la terraferma o con le località del circondario, che ne sminuiscono l'attrattiva per visitatori e professionisti del turismo. Spesso, non basta essere consapevoli del problema per trovarvi una soluzione adeguata, ma le località di questo tipo andrebbero comunque sviluppate perché aprono possibilità di lavoro in zone in cui, spesso, l'attività economica scarseggia.

    La Commissione intende: 11. incoraggiare la diversificazione e l'integrazione dei poli di attrattiva costieri con quelli situati all'interno, anche tramite itinerari tematici transnazionali quali percorsi della cultura, vie religiose o antiche rotte commerciali[40]; 12. commissionare uno studio sul modo in cui migliorare la connettività delle isole e definire strategie turistiche innovative per le isole (periferiche); 13. commissionare uno studio per indicare pratiche innovative di sviluppo dei porti turistici.

    La Commissione invita gli Stati membri, gli enti regionali e locali e l'industria turistica a: · sviluppare il turismo basato sul patrimonio culturale, i parchi archeologici sottomarini (sulla scorta dei lavori svolti dall'UNESCO) e il turismo di natura e salute nelle destinazioni costiere; · valersi di strategie nazionali e regionali per assicurare un'offerta turistica coerente e una migliore accessibilità delle isole e delle località periferiche; · ideare pratiche innovative per la riconversione e il riutilizzo delle infrastrutture marittime esistenti. La Commissione invita l'industria turistica a: · istituire una rete dedicata dei portatori d'interesse nel settore del turismo marittimo, che includa gli operatori turistici.

    3.4.      Trarre il massimo dai finanziamenti dell'UE disponibili

    Il quadro finanziario dell'UE 2014-2020 e altri strumenti dell'Unione finanziano la pianificazione e attuazione di progetti e possono quindi imprimere un impulso allo sviluppo sostenibile del settore. Stati membri e regioni sono invitati a definire strategie nazionali e/o regionali pluriennali finalizzate allo sviluppo di un turismo costiero e marittimo sostenibile e ad assicurarne la coerenza coi rispettivi accordi di partenariato e programmi operativi.

    Fondi strutturali e di investimento europei (fondi ESI)

    Il Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR) può cofinanziare investimenti nel turismo sostenibile nel quadro di vari obiettivi tematici collegati a ricerca e innovazione, accesso alle tecnologie dell'informazione e della comunicazione e loro impiego, imprenditoria, crescita e competitività delle PMI, efficienza energetica e uso delle energie rinnovabili, adattamento ai cambiamenti climatici, sviluppo del patrimonio culturale e naturale, occupazione e mobilità del lavoro. Gli investimenti nelle infrastrutture sono limitati al turismo culturale e sostenibile su piccola scala. A titolo dell'obiettivo della cooperazione territoriale europea, il FESR può promuovere lo scambio di buone pratiche, le reti e i raggruppamenti transnazionali, le strategie comuni in materia di turismo sostenibile, cultura e commercio transfrontaliero.

    Il turismo costiero e marittimo può usufruire inoltre di vari nuovi fondi dell'UE, tramite progetti plurisettoriali imperniati sull'innovazione, ad esempio nel quadro dello sviluppo urbano integrato (a titolo del Fondo europeo di sviluppo regionale), dello sviluppo sostenibile delle zone dipendenti dalla pesca (a titolo del Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca) e dello sviluppo rurale (a titolo del Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale). Tali progetti possono comportare un finanziamento del Fondo sociale europeo a sostegno della creazione di posti di lavoro, dell'adattamento professionale, della formazione e dello sviluppo di capacità.

    Ricerca, innovazione, competitività

    Lo strumento finanziario di attuazione della strategia dell'UE per la ricerca e l'innovazione nel periodo 2014-2020 è Orizzonte 2020, di cui uno dei settori d'intervento è la crescita blu e nel quale è previsto un sostegno specifico alle PMI che intendono sviluppare e applicare soluzioni innovative in vari settori, tra cui il turismo costiero e marittimo.

    Il programma quadro COSME per il periodo 2014-2020 è volto a migliorare la competitività delle PMI: i suoi obiettivi principali nel settore del turismo sono: aumentare la domanda (soprattutto fuori stagione), diversificare l'offerta e i prodotti, migliorare qualità, sostenibilità, accessibilità, competenze e innovazione, migliorare la conoscenza socioeconomica del settore e promuovere l'Europa come mosaico unico di destinazioni sostenibili e di qualità.

    Istruzione, formazione, cultura

    Il programma Europa creativa (2014-2020) offre possibilità di sinergie con il turismo culturale e naturale, anche in tema di patrimonio costiero e marittimo. Il settore potrebbe trarre beneficio dal programma Erasmus+ (2014-2020) in termini di occupabilità, nuovi programmi d'istruzione specifici e forme innovative di insegnamento e formazione professionalizzanti.

    Finanziamenti per l'ambiente, sui cambiamenti climatici, di altro tipo

    Il finanziamento di LIFE+, che sarà rilanciato nel 2014 e dovrebbe venire a sostenere gli obiettivi della strategia dell'UE sulla biodiversità, presenta margini rilevanti di finanziamento per progetti innovativi in tema di turismo costiero e marino, anche sotto il profilo dello sfruttamento efficiente delle risorse. La proposta relativa al settimo programma d'azione dell'UE per l'ambiente, che copre il periodo fino al 2020, e gli obiettivi dell'UE in materia di adattamento ai cambiamenti climatici e mitigazione degli stessi vertono su settori infrastrutturali, quali energia e trasporti, ma anche su aspetti specifici che interessano il turismo costiero e marittimo. Anche la Banca europea per gli investimenti mette a disposizione delle PMI finanziamenti per investimenti nel turismo e/o nelle regioni di convergenza.

    La Commissione intende: 14. redigere una guida in linea che illustri le principali fonti di finanziamenti a disposizione del settore (in particolare delle PMI).

    La Commissione invita gli Stati membri e le regioni a: · elaborare e attuare strategie nazionali/regionali sul turismo costiero e marittimo e progetti da includere nei programmi operativi; · impegnarsi nella cooperazione transfrontaliera su tali strategie e nello scambio di migliori pratiche; · sfruttare i fondi disponibili con efficienza ed efficacia.

    4.           INTEGRAZIONE DELL'ASPETTO DEL TURISMO COSTIERO E MARITTIMO IN ALTRE POLITICHE DELL'UE

    La maggior parte delle politiche e delle attività economiche europee influisce, direttamente o indirettamente, sul turismo costiero e marittimo, che può costituire un motore di crescita economica.

    Pertanto, la Commissione farà in modo di integrare l'aspetto del turismo costiero e marittimo in altre politiche dell'UE, quali: connettività informatica, trasporto sostenibile, sicurezza, libera circolazione dei lavoratori. Terrà conto altresì di altri filoni politici trasversali, quali: tutela dell'ambiente, sviluppo regionale, formazione, protezione dei consumatori, adattamento ai cambiamenti climatici e mitigazione degli stessi.

    Le strategie per le macroregioni del Baltico, dell'Atlantico e dell'Adriatico-Ionio promuovono un'economia del turismo forte e coordinano, a vantaggio di tutti, risorse regionali, unionali e extraunionali. In futuro sarà vagliata l'ipotesi di collegamento con i filoni della politica europea di vicinato, sinergia del Mar Nero, strategia per la regione del Danubio e dimensione settentrionale.

    5.           CONCLUSIONI

    Il turismo costiero e marittimo ha bisogno di un quadro politico ambizioso. Commissione, Stati membri, enti regionali e locali, industria del settore e altri portatori d'interesse devono agire in modo mirato e coerentemente con le politiche dell'UE che si ripercuotono sul settore.

    La Commissione verificherà periodicamente il processo per accertare che le azioni siano attuate. Riferirà poi al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni in materia e valuterà i risultati.

    [1]               Relazione annuale 2012 della UNTWO

                    http://dtxtq4w60xqpw.cloudfront.net/sites/all/files/pdf/annual_report_2012.pdf.

    [2]               Banca dati EUROSTAT (2013).

    [3]               COM(2010) 352 def.

    [4]               Rientrano in questa tipologia il turismo marino e balneare, le crociere, il diportismo e le collegate attività a terra.

    [5]           http://ec.europa.eu/dgs/maritimeaffairs_fisheries/consultations/tourism/index_en.htm

    [6]               COM(2012) 494 final.

    [7]               A7-0209/2013- 2012/2297 (INI))

    [8]               ECORYS, Studio a sostegno di interventi di politica a favore del turismo costiero e marittimo a livello UE ("studio CMT")   2013

    http://ec.europa.eu/maritimeaffairs/documentation/studies/documents/study-maritime-and-coastal-tourism_en.pdf.

    [9]               Rientrano nella fascia costiera i comuni sul mare o il cui territorio si trova per metà nel raggio di 10 km dalla costa.

                    Banca dati EUROSTAT (2012) — Pernottamenti nelle strutture turistico-ricettive per fascia costiera e per zona interna — http://appsso.eurostat.ec.europa.eu/nui/show.do?dataset=tour_occ_ninatc).

    [10]             Cruise Lines International Association (Associazione internazionale delle compagnie di navigazione da crociera), "The Cruise Industry", edizione 2013.

    http://www.senato.it/application/xmanager/projects/leg17/attachments/documento_evento_procedura_commissione/files/000/000/632/Documentazione_Clia_Europe.pdf

    [11]             Banca dati EUROSTAT (2012) — Occupati per fascia di età (NACE Rev. 2) —

                    http://epp.eurostat.ec.europa.eu/portal/page/portal/statistics/search_database#.

    [12]             Regolamento (UE) n. 692/2011 del Parlamento europeo e del Consiglio relativo alle statistiche europee sul turismo.

    [13]             Misurata col numero di presenze locali e internazionali.

    [14]             Studio CMT.

    [15]             L'UE conta 128 milioni di abitanti di età compresa fra 55 e 80 anni.

                    Banca dati EUROSTAT (2012) — Popolazione al 1o gennaio per fascia quinquennale di età e sesso —

                    http://epp.eurostat.ec.europa.eu/portal/page/portal/statistics/search_database#.

    [16]             COM(2012) 629.

    [17]             Si tratta di iniziative di promozione di partenariati pubblico-privato che permettano a taluni gruppi determinanti di popolazione (giovani, terza età, persone a mobilità ridotta, famiglie a basso reddito, ecc.) di viaggiare, soprattutto fuori stagione.

    [18]             http://ec.europa.eu/enterprise/sectors/tourism/eden/index_it.htm

    [19]             Studio CMT.

    [20]             Ad es., la rete Enterprise Europe.

                    Nell'autunno 2013 è stato avviato uno studio sulle prospettive di raggruppamento nella regione mediterranea.

    [21]             https://ec.europa.eu/eures/

    [22]             http://ec.europa.eu/education/lifelong-learning-policy/ecvet_en.htm

    [23]             http://ec.europa.eu/enterprise/sectors/tourism/ict/index_it.htm

    [24]             Nella navigazione da diporto allo skipper non si applica la formazione prevista per gli equipaggi delle navi passeggeri a titolo della convenzione sulle norme relative alla formazione della gente di mare, al rilascio dei brevetti ed alla guardia.

    [25]             Fra gli strumenti delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione disponibili in concreto si contano, per esempio: l'Osservatorio virtuale del turismo (http://ec.europa.eu/enterprise/sectors/tourism/vto/index_it.htm); la piattaforma TOURISMlink (http://www.tourismlink.eu/tourism-link/); la piattaforma eCalypso (http://www.ecalypso.eu/steep/public/index.jsf).

    [26]             Le infrastrutture verdi riguardano le strutture territoriali delle aree naturali e seminaturali.

                    http://ec.europa.eu/environment/nature/ecosystems/

    [27]             COM(2013) 133 final.

    [28]             http://www.bbc.co.uk/news/uk-wales-25096911

    [29]             http://www.ecotourism.org/book/ecotourism-definition

    [30]             http://ec.europa.eu/environment/ecolabel/index_en.htm

                    http://www.travelife.org/Hotels/home.asp?p=1

    [31]             Da uno studio sull'offerta alberghiera spagnola (Cornell Hospitality Quarterly, agosto 2012) è emerso che le strutture che applicano sistemi di gestione ambientale sono più redditizie.

    [32]             http://ec.europa.eu/environment/emas/about/index_en.htm

    [33]             http://ec.europa.eu/enterprise/sectors/tourism/sustainable-tourism/indicators/index_en.htm. Si tratta di uno strumento per misurare e monitorare le prestazioni delle destinazioni turistiche in termini di turismo sostenibile.

    [34]             COM(2011) 456 definitivo e COM(2013) 18 final.

    [35]             Scopo del Piano per le risorse idriche è integrare la politica sulle acque nelle altre politiche.

                    http://ec.europa.eu/environment/water/blueprint/

    [36]             http://www.odyssea.org.gr/home.aspx?lang=en

    [37]             www.nautical-tourism.eu.

    [38]             http://malinwaters.com/about; finanziato da INTERREG IV A, offre sostegno finanziario a vari progetti di sviluppo nei porti.

    [39]             COM(2014) …. final.

    [40]             Ad es., con l'accordo di gestione congiunta fra Consiglio d'Europa e Commissione per la promozione degli itinerari culturali e religiosi.

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