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Document 52013XR4044

Risoluzione del Comitato delle regioni «Priorità del Comitato delle regioni per il 2014 in vista del programma di lavoro della Commissione europea»

GU C 280 del 27.9.2013, p. 1–5 (BG, ES, CS, DA, DE, ET, EL, EN, FR, HR, IT, LV, LT, HU, MT, NL, PL, PT, RO, SK, SL, FI, SV)

27.9.2013   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

C 280/1


Risoluzione del Comitato delle regioni «Priorità del Comitato delle regioni per il 2014 in vista del programma di lavoro della Commissione europea»

2013/C 280/01

IL COMITATO DELLE REGIONI:

vista la comunicazione della Commissione europea sul suo programma di lavoro per il 2013 (1),

vista la sua risoluzione del 30 novembre 2012 sul tema Le priorità del Comitato delle regioni per il 2013 sulla base del programma legislativo e di lavoro della Commissione europea  (2),

visto il protocollo di cooperazione tra la Commissione europea e il Comitato delle regioni, firmato il 16 febbraio 2012,

L'Unione nel 2014

1.

prevede che il 2014 sarà un anno di grande trasformazione per l'Unione europea, un anno che sarà segnato dalle elezioni del Parlamento europeo, dalla nomina di una nuova Commissione, dall'avvio del nuovo periodo di programmazione 2014-2020 all'insegna di un nuovo quadro finanziario pluriennale, dal riesame intermedio della strategia Europa 2020 e dalla prosecuzione dei lavori volti a completare e ad approfondire l'Unione economica e monetaria;

2.

ritiene che le sfide principali per tutta l'UE nel 2014 saranno: generare crescita e occupazione attraverso una trasformazione delle nostre economie, per un futuro sostenibile a basse emissioni di carbonio; rafforzare la cittadinanza dell'UE, in particolare nel momento cruciale delle elezioni europee, e ristabilire la fiducia nel progetto europeo per rinsaldare la "legittimità democratica" dell'UE, il che richiede continui sforzi per difendere i valori fondamentali dell'UE dall'erosione causata dalle forze populiste e antidemocratiche;

3.

teme che l'avvicinarsi della fine del mandato della Commissione europea possa influenzare il suo livello di attività, proprio nel momento in cui è necessaria un'azione urgente su numerosi fronti;

4.

ricorda che in occasione dei suoi 20 anni, il Comitato delle regioni intende avviare un processo di riflessione sul modo in cui potrebbe rafforzare il suo ruolo istituzionale e politico;

5.

invita la Commissione europea a presentare una relazione sullo stato di avanzamento delle discussioni in corso sul futuro dell'Europa, fornendo i risultati dei dibattiti con i cittadini svoltisi nell'Anno europeo dei cittadini 2013; nel quadro del dibattito sul ravvicinamento dell'Unione ai suoi cittadini, invita inoltre la Commissione a iniziare a preparare già nel 2014 la sua relazione sull'applicazione del Regolamento riguardante l'iniziativa dei cittadini.

Unione economica e monetaria e finanze pubbliche

6.

chiede alla Commissione europea di presentare al più presto le sue proposte per un progetto di regolamento che istituisca un Meccanismo di risoluzione unico e per un seguito alle raccomandazioni sulla riforma strutturale del settore bancario;

7.

chiede alla Commissione europea di presentare una proposta volta alla revisione del sistema della "troika", per garantirne il controllo democratico e l'assunzione di responsabilità dinanzi al Parlamento europeo;

8.

chiede che i negoziati sulla direttiva relativa ai sistemi di garanzia dei depositi vengano riaperti parallelamente alla proposta di direttiva che istituisce un quadro di risanamento e di risoluzione delle crisi degli enti creditizi e delle imprese di investimento;

9.

constata che i project bond sono stati immessi sul mercato con successo nel quadro della fase pilota in corso, e chiede che questa iniziativa sia prolungata per l'intera durata del prossimo quadro finanziario pluriennale (2014-2020) e sia estesa ad altre politiche oltre a quelle dell'energia, dei trasporti e delle infrastrutture di telecomunicazione; propone di allargare la partecipazione alle piccole e medie imprese (PMI) affinché queste possano beneficiare dei fondi di investimento regionali e si crei un settore europeo del capitale di rischio basato sulle regioni;

10.

esorta la Commissione europea a continuare a monitorare la situazione e l'andamento delle finanze pubbliche a livello regionale e locale, nel quadro della sua relazione sulle finanze pubbliche nell'Unione economica e monetaria.

Strategia Europa 2020 e semestre europeo

11.

ritiene che l'insoddisfacente stato di avanzamento della strategia Europa 2020 sia dovuto non soltanto alla crisi economica e alla mancanza di ambizione degli Stati membri, ma anche a un insufficiente coinvolgimento degli enti locali e regionali nella progettazione e nell'attuazione della strategia e, più in generale, all'assenza di una vera dimensione territoriale nella strategia stessa;

12.

chiede alla Commissione di fornire rapidamente un quadro di riferimento per la revisione intermedia della strategia Europa 2020, che vada oltre la sua dichiarata intenzione di fornire una metodologia;

13.

ricorda che il Comitato segue costantemente i progressi compiuti in relazione a tutte le iniziative faro della strategia Europa 2020 e che sta già lavorando a una valutazione intermedia dal punto di vista locale e regionale;

14.

deplora il fatto che né l'Analisi annuale della crescita 2013 né le raccomandazioni specifiche per paese hanno fatto riferimento alla necessità di un approccio territoriale e di un partenariato multilivello nell'attuazione della strategia Europa 2020, e chiede che la Commissione europea adempia ai suoi obblighi garantendo che gli Stati membri instaurino dei partenariati con gli enti locali e regionali per l'elaborazione e l'attuazione dei programmi nazionali di riforma.

Mercato unico e politica industriale

15.

in relazione al funzionamento del mercato unico, invita la Commissione europea a identificare e considerare prioritarie le aree che con maggiore probabilità sono in grado di generare innovazione e creare posti di lavoro di qualità;

16.

sollecita la Commissione a presentare delle proposte per una politica industriale europea che costituisca uno dei pilastri del progetto europeo e che sia trattata come una vera e propria priorità politica, sullo stesso piano della coesione, delle infrastrutture e dell'agricoltura;

17.

appoggia la proposta del Parlamento europeo di istituire un gruppo direttivo in materia di politica industriale che riunisca le competenze a livello europeo, nazionale, regionale e locale e metta in comune le risorse attualmente sparse a tutti i livelli e in tutti i settori;

18.

chiede alla Commissione europea di consultare formalmente il CdR in merito all'elaborazione dei nuovi orientamenti per l'applicazione delle norme UE in materia di aiuti di Stato;

19.

invita la Commissione europea a promuovere l'elaborazione di programmi regionali per l'innovazione, e in particolare anche per lo sviluppo industriale;

20.

chiede alla Commissione di dare seguito alla sua comunicazione in merito al piano d'azione "Imprenditorialità 2020", analizzando in maniera più approfondita i veri ostacoli incontrati dai giovani imprenditori, e auspica un maggiore scambio transfrontaliero e la creazione di maggiori possibilità per questa categoria di imprenditori.

Politica di coesione e trasporti

21.

ribadisce la sua richiesta alla Commissione europea di elaborare un Libro bianco sulla coesione territoriale che analizzi le interazioni tra l'Agenda territoriale 2020 e la strategia Europa 2020, nonché l'impatto territoriale ex post della politica di coesione nel periodo 2007-2013;

22.

chiede alla Commissione europea di riferire se gli enti regionali e locali siano stati coinvolti in maniera tempestiva e strutturata nell'elaborazione degli accordi di partenariato e dei programmi operativi per il periodo 2014-2020, in linea con i principi di partenariato e di governance multilivello inseriti nel regolamento sulle disposizioni comuni e nel codice di condotta in materia di partenariato;

23.

sollecita la Commissione europea a pubblicare, non appena saranno adottate le nuove disposizioni in materia, una guida pratica e di facile consultazione sulle modalità di impiego dei nuovi fondi strutturali destinata agli attori locali;

24.

riguardo all'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile (Youth Employment Initiative — YEI), esprime forti preoccupazioni per il fatto che, per tutto il prossimo periodo di programmazione, i finanziamenti previsti sono insufficienti e si concentrano negli anni 2014/2015, cosa che mette in dubbio la sostenibilità e l'efficienza dell'iniziativa. Chiede pertanto in particolare che l'articolo 9, lettera f), del regolamento sul QFP venga modificato allo scopo di eliminarne la norma che limita espressamente a 3 miliardi di euro la dotazione della nuova voce di bilancio relativa alla YEI. Questo intervento sarebbe tanto più necessario in quanto eviterebbe qualsiasi rinvio a dopo il 2016 dei finanziamenti per programmi cruciali per la coesione, come i programmi di cooperazione transfrontaliera o parti del meccanismo per collegare l'Europa;

25.

si impegna a collaborare con la Commissione europea per integrare i GECT nelle politiche UE, come stabilito nell'accordo in vigore tra le due istituzioni, e invita la Commissione a promuovere il ricorso ai GECT nell'attuazione della politica europea di vicinato; il CdR esaminerà le possibilità di istituire dei GECT con i paesi partner della politica europea di vicinato attraverso l'ARLEM e la Corleap;

26.

esorta la Commissione a elaborare una comunicazione sul tema della mobilità nelle regioni svantaggiate dal punto di vista geografico e demografico.

Occupazione, inclusione sociale e piccole e medie imprese

27.

in considerazione dell'elevato livello di disoccupazione registrato in molti Stati membri, che crea una situazione particolarmente grave per i giovani, sostiene gli sforzi messi in atto nel fornire una garanzia per i giovani e invita la Commissione europea a sviluppare ulteriormente questo tema e a riferire sui progressi nel corso del 2014;

28.

chiede alla Commissione europea di proporre un "Patto per gli investimenti sociali", come richiesto anche dal Parlamento europeo;

29.

reputa necessaria una maggiore certezza giuridica per le attività dell'economia sociale e, in tale contesto, chiede l'adozione di uno statuto della mutua europea;

30.

tenendo conto del potenziale in termini di creazione di posti di lavoro da parte delle PMI a livello locale e regionale e per consentire a tali imprese di far fonte al perdurare della crisi, chiede alla Commissione europea di continuare a incoraggiare le istituzioni finanziarie a concedere prestiti e a investire nelle PMI in modo da assicurarne la sopravvivenza e promuoverne, al tempo stesso, la crescita. A tal fine attende di vedere le proposte per il nuovo "piano d'investimenti" concordato dal Consiglio europeo di giugno, e appoggia nuovi investimenti nell'innovazione aperta e nelle imprese in fase di avviamento (start up);

31.

chiede alla Commissione di proseguire gli sforzi per semplificare e ridurre al minimo l'onere normativo per le PMI, nel quadro del programma di controllo dell'adeguatezza e dell'efficacia della regolamentazione (REFIT) e attraverso consultazioni periodiche con le PMI per individuare le leggi e i settori legislativi dell'UE che esse ritengono più onerosi (iniziativa "Top Ten");

32.

chiede alla Commissione europea di sviluppare un nuovo approccio politico incentrato sull'imprenditorialità e sulle strategie della "specializzazione intelligente", oltre che sulla scoperta dell'imprenditorialità a tutti i livelli di istruzione, dalla scuola primaria alle scuole professionali e all'università; occorrerebbe prestare attenzione al modo in cui gli europei — dai leader locali e regionali agli industriali o agli imprenditori delle start up — possono interagire con gli alunni delle scuole primarie in modo che questi possano diventare più imprenditoriali nei loro comportamenti e nelle loro attività quotidiane sin da una tenera età;

33.

chiede alla Commissione di presentare una proposta in merito all'informazione e consultazione dei lavoratori e all'anticipazione e alla gestione delle ristrutturazioni, come indicato dalla risoluzione del Parlamento europeo del 15 gennaio 2013;

34.

chiede alla Commissione di presentare una relazione sull'applicazione, a livello nazionale, regionale e locale, della direttiva sui ritardi di pagamento.

Giustizia e affari interni

35.

chiede alla Commissione e agli Stati membri di continuare a coinvolgere gli enti locali e regionali nella definizione e nell'attuazione di politiche nel settore della giustizia e degli affari interni, specie per quanto concerne l'immigrazione e l'asilo, la lotta in atto contro la corruzione e la criminalità organizzata, nonché la protezione delle vittime;

36.

ribadisce il proprio impegno nei confronti del partenariato strategico proposto dalla Commissione europea nel 2012 nell'ambito dell'agenda riveduta dell'UE per l'integrazione dei cittadini dei paesi terzi e del dialogo politico portato avanti all'interno del Forum europeo dell'integrazione; chiede alla Commissione di insistere sul ricorso ai patti territoriali in questo settore politico, come proposto nella sua agenda riveduta per l'integrazione.

Politica agricola e marittima

37.

chiede alla Commissione europea di rivedere la direttiva 2004/18/CE relativa al coordinamento delle procedure di aggiudicazione degli appalti pubblici in modo che "prodotto localmente" possa essere un criterio di selezione standard nei bandi di fornitura di derrate alimentari, ad esempio, a scuole, case di cura e strutture pubbliche (3);

38.

chiede di valutare attentamente l'impatto territoriale di tutte le proposte tendenti ad abolire i meccanismi di regolazione del mercato nel settore agricolo, compresi gli accordi commerciali bilaterali e gli accordi di associazione, e di verificare un'eventuale incompatibilità di tali proposte con l'obiettivo di coesione territoriale sancito dal Trattato di Lisbona;

39.

chiede alla Commissione di proporre una strategia europea di sviluppo rurale al fine di riequilibrare le risorse a favore di zone rurali il cui livello di sviluppo resta al di sotto della media UE;

40.

sottolinea l'importanza di una corretta applicazione del nuovo sistema decisionale regionalizzato stabilito dalla riforma della Politica comune della pesca (PCP), che preveda l'adozione di decisioni a livello di bacino marittimo e non, come è avvenuto finora, attraverso un processo di micro gestione da parte dell'UE, e che garantisca un più ampio coinvolgimento di tutte le parti interessate; è preoccupato dell'uso che la Commissione fa degli atti delegati, considerando che il ricorso a tali atti non andrebbe fatto a scapito delle specificità di ciascuna zona peschiera e marittima.

Ambiente ed energia

41.

ricorda il ruolo fondamentale che il passaggio a una fornitura energetica da fonti rinnovabili deve svolgere nella politica dell'UE in materia di clima ed energia; chiede pertanto che la Commissione europea proponga un aumento, giuridicamente vincolante, dell'obiettivo relativo alla quota di energia da fonti rinnovabili per il 2030 nonché degli obiettivi intermedi per il 2040, allo scopo di raggiungere il 100 % di energia da fonti rinnovabili per il 2050;

42.

chiede alla Commissione europea di avviare, nel 2014, ulteriori iniziative nell'ambito della tabella di marcia "Verso un'Europa efficiente nell'impiego delle risorse" (4), come ad esempio la definizione di indicatori complementari relativi all'efficienza delle risorse in aggiunta all'indicatore principale relativo alla produttività delle stesse, per misurare l'obiettivo principale della tabella di marcia — ossia migliorare le prestazioni economiche allentando nel contempo la pressione sulle risorse naturali —, nonché la definizione di un nuovo indicatore principale sul capitale naturale e sugli impatti ambientali dell'uso delle risorse, e di fare passi avanti per quanto concerne l'obiettivo basato su detti indicatori, intesi a misurare in modo costante e con poca spesa i progressivi miglioramenti dell'efficienza delle risorse; ribadisce altresì la propria richiesta alla Commissione europea di portare avanti le azioni verso l'adozione di obiettivi vincolanti in materia di appalti pubblici verdi (5), al tempo stesso, di tener conto che negli appalti pubblici esistono anche altri fattori importanti;

43.

chiede alla Commissione europea di assicurare che il riesame della legislazione in materia di rifiuti e degli obiettivi esistenti in materia di prevenzione, riutilizzo, riciclaggio, recupero e di alternative alla discarica, previsto per il 2014, tenga debitamente conto del parere di prospettiva del CdR in materia, elaborato su richiesta della stessa Commissione europea; il riesame dovrebbe essere all'altezza degli "obiettivi ambiziosi" fissati dalla tabella di marcia sull'efficienza delle risorse e aprire la strada verso un'economia basata sul riutilizzo e il riciclaggio, e sulla eliminazione quasi totale dei rifiuti residui; chiede che nell'ambito del riesame previsto nel 2014 venga attribuita una particolare attenzione ai rifiuti in plastica;

44.

per dar seguito al Libro verde, chiede alla Commissione europea di elaborare un nuovo quadro ambizioso sul clima e l'energia per il periodo fino al 2030; tale quadro deve prevedere in particolare tassi più elevati di cofinanziamento da parte dell'UE a favore di progetti d'infrastruttura che sostengano gli obiettivi in materia di cambiamento climatico e che abbiano una profonda attinenza con le questioni climatiche;

45.

chiede che la Commissione elabori una strategia contro la povertà energetica, accompagnata da proposte adeguate, compresa una definizione di povertà energetica valida per tutta l'UE;

46.

chiede alla Commissione europea di mettere in atto tutti gli sforzi per promuovere l'efficienza energetica e per proporre obiettivi vincolanti in questo campo a livello nazionale, affiancati da un'attenta valutazione dell'impatto sul bilancio e da un pacchetto di misure finanziarie; sottolinea nuovamente la necessità che la politica in questo campo venga applicata rispettando il principio di partenariato e seguendo l'approccio della governance multilivello.

Sussidiarietà, valutazione d'impatto e migliore regolamentazione

47.

chiede alla Commissione europea di avviare e concludere alcuni degli esercizi di valutazione previsti nell'ambito della strategia dell'UE per una migliore regolamentazione, in particolare REFIT, e si dichiara nuovamente disponibile a contribuirvi attraverso le sue reti consultive;

48.

chiede che la Commissione europea renda operativa e vincolante la valutazione dell'impatto territoriale (VIT) in determinati settori strategici; ribadisce la propria volontà di collaborare da vicino con la Commissione in questo campo e propone che la Direzione generale Politica regionale e urbana diventi uno sportello unico per la VIT;

49.

invita la Commissione a trasmettergli proposte di collaborazione per quanto concerne la consultazione delle regioni e degli enti locali nella fase pre-legislativa (articolo 2 del Protocollo sulla sussidiarietà e la proporzionalità) e l'osservanza dei principi di sussidiarietà e di proporzionalità.

Cultura, innovazione e turismo

50.

invita la Commissione europea a migliorare il quadro normativo dell'UE nei settori della cultura e della creatività (SCC), puntando sulla semplificazione e l'accesso ai finanziamenti. La cultura e la creatività dovrebbero essere meglio integrate nella strategia Europa 2020;

51.

dopo il pacchetto Investimenti per l'innovazione, chiede alla Commissione europea di definire e sottolineare con chiarezza il ruolo degli enti locali e regionali nei programmi e nei progetti di partenariato pubblico-privato (PPP). Le regioni e le città sono attori di primo piano nella creazione delle condizioni quadro idonee per gli ambienti innovativi. Fungendo da intermediari, essi mettono in contatto, nel loro territorio, gli attori principali del triangolo dell'innovazione, un insieme composto da istituti accademici e universitari, operatori della ricerca, industrie e altre imprese;

52.

sottolinea la necessità di pubblicare una comunicazione sulla strategia a favore di un turismo culturale sostenibile e competitivo come mezzo per promuovere nuove opportunità occupazionali e stimolare le economie locali e regionali; una strategia del genere potrebbe fornire un quadro comune per la promozione e il finanziamento del patrimonio architettonico, etnografico e industriale delle regioni europee.

L'Europa in quanto protagonista sulla scena mondiale

53.

riconosce l'intenzione della Commissione europea di approfondire la cooperazione con il CdR nel promuovere la dimensione locale e regionale del processo di allargamento; chiede che nelle relazioni annuali sui progressi compiuti in materia di allargamento si tenga conto di questo aspetto;

54.

invita la Commissione a valutare ulteriormente le possibilità di estendere lo Strumento per l'amministrazione locale agli enti locali dei paesi del partenariato orientale e del partenariato euro-mediterraneo;

55.

chiede alla Commissione europea e al Consiglio di mantenere un approccio more for more (più aiuti in cambio di più impegno) nella nuova tabella di marcia per il partenariato orientale, attraverso il quale l'iniziativa dovrebbe essere considerata maggiormente come uno strumento volto a mettere in atto il potere di trasformazione del contributo dell'UE e a garantire l'inclusione degli enti locali e regionali nell'attuazione dell'iniziativa stessa;

56.

nel contesto della cooperazione Euromed, accoglie favorevolmente l'importanza attribuita allo sviluppo regionale e auspica un coinvolgimento dell'ARLEM nei cosiddetti progetti pilota di sviluppo regionale;

57.

ribadisce il suo pieno sostegno all'iniziativa di proclamare il 2015 Anno europeo dello sviluppo, al fine di garantire un seguito agli Obiettivi di sviluppo del millennio (OSM) e accoglie favorevolmente le riflessioni avviate dalla Commissione europea sul futuro approccio globale allo sviluppo; chiede alla Commissione di favorire un quadro complessivo per gli OSM post 2015 che riunisca le tre dimensioni dello sviluppo sostenibile: economica, sociale e ambientale;

58.

confida nel fatto che le sue raccomandazioni vengano prese in debita considerazione nella elaborazione del programma di lavoro della Commissione per il 2014 e incarica il proprio Presidente di sottoporre la presente risoluzione al Presidente della Commissione europea, al Presidente del Parlamento europeo, al Presidente del Consiglio europeo, alla presidenza lituana del Consiglio dell'UE e alle future presidenze greca e italiana.

Bruxelles, 4 luglio 2013

Il presidente del Comitato delle regioni

Ramón Luis VALCÁRCEL SISO


(1)  COM(2012) 629 final.

(2)  CdR 2204/2012.

(3)  Cfr. CdR 341/2010.

(4)  COM(2011) 571 final.

(5)  Cfr. CdR 140/2011 fin.


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