This document is an excerpt from the EUR-Lex website
Document 52013SC0469
COMMISSION STAFF WORKING DOCUMENT EXECUTIVE SUMMARY OF THE IMPACT ASSESSMENT Accompanying the document Proposal for a REGULATION OF THE EUROPEAN PARLIAMENT AND OF THE COUNCIL on information provision and promotion measures for agricultural products on the internal market and in third countries
DOCUMENTO DI LAVORO DEI SERVIZI DELLA COMMISSIONE SINTESI DELLA VALUTAZIONE D'IMPATTO che accompagna il documento Proposta di REGOLAMENTO DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO relativo ad azioni di informazione e di promozione dei prodotti agricoli sul mercato interno e nei paesi terzi
DOCUMENTO DI LAVORO DEI SERVIZI DELLA COMMISSIONE SINTESI DELLA VALUTAZIONE D'IMPATTO che accompagna il documento Proposta di REGOLAMENTO DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO relativo ad azioni di informazione e di promozione dei prodotti agricoli sul mercato interno e nei paesi terzi
/* SWD/2013/0469 final */
DOCUMENTO DI LAVORO DEI SERVIZI DELLA COMMISSIONE SINTESI DELLA VALUTAZIONE D'IMPATTO che accompagna il documento Proposta di REGOLAMENTO DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO relativo ad azioni di informazione e di promozione dei prodotti agricoli sul mercato interno e nei paesi terzi /* SWD/2013/0469 final */
DOCUMENTO DI LAVORO DEI SERVIZI DELLA
COMMISSIONE SINTESI DELLA VALUTAZIONE D'IMPATTO che accompagna il documento Proposta di
REGOLAMENTO DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO relativo ad azioni di informazione e
di promozione dei prodotti agricoli sul mercato interno e nei paesi terzi
La politica agricola comune (PAC) sostiene
azioni di informazione e di promozione a favore dei prodotti agricoli sul
mercato interno e nei paesi terzi. Dal 1999 il sostegno è concesso nell'ambito
di un regime trasversale di informazione e promozione applicabile a un'ampia
gamma di prodotti, che è stato riveduto per l'ultima volta nel 2008 a fini di
semplificazione. La riforma della PAC[1] in corso si incentra su un migliore
orientamento del sostegno, su una maggiore convergenza dei livelli di sostegno
tra gli Stati membri e al loro interno e sulla sostenibilità attraverso misure
di "inverdimento". Dato il loro legame con la riforma della PAC, è oggi
necessario rivedere le misure di informazione e di promozione. L'attuale riforma
affronterà anche varie lacune, migliorerà l'efficacia e l'efficienza di questa
politica e aiuterà a dare ai cittadini informazioni più precise sul valore
aggiunto della PAC. Il suo impatto previsto sulla competitività, sul valore
aggiunto e sulla sostenibilità dell'agricoltura dell'UE rafforzerà anche il
contributo della PAC alla strategia Europa 2020. Il processo di riforma era iniziato nel 2011 sulla
scorta di una valutazione esterna dell'attuale politica e di un Libro verde
sulla "Politica di informazione e promozione dei prodotti agricoli"[2]. In esito alla valutazione e al
libro verde, nel marzo 2012 la Commissione ha presentato una comunicazione in
cui delinea orientamenti di riforma[3]. Il Parlamento europeo ha accolto con favore
l'iniziativa e ha ritenuto che la riforma della politica di promozione
costituisca un primo passo per rafforzare il valore che i cittadini europei e
non europei annettono alla produzione agricola dell'Unione europea, con impatti
positivi sulla sua redditività. 1. Definizione del problema e
valore aggiunto UE 1.1. Pressione sempre maggiore
sulla competitività del settore agricolo Il problema principale da affrontare è quello
della pressione sempre maggiore esercitata sulla competitività del settore
agricolo su tre fronti: ·
Concorrenza agguerrita ai prodotti agricoli
europei Mentre l'Unione europea ha ridotto
considerevolmente il sostegno pubblico alle esportazioni (pari al 50% della
spesa della PAC nel 1980 e a meno di 0,5% oggi) e continua a farlo, la maggior
parte dei suoi concorrenti attua politiche che finanziano misure di promozione
o sostengono finanziariamente le esportazioni in modo da accrescere la loro
competitività. Questo vale in particolare per gli Stati Uniti, che sono
l'esportatore mondiale numero uno di prodotti agricoli (insieme all'Unione
europea nel 2011). Nel 2012, prendendo in esame esclusivamente il livello
federale, gli Stati Uniti hanno speso 280 milioni di dollari di risorse
pubbliche per la promozione dei loro prodotti agricoli. Sempre più frequenti sono inoltre le iniziative attuate
per contrastare la politica dell'UE in materia di indicazioni geografiche[4]. In risposta al successo riscosso
dall'Unione europea nella protezione delle indicazioni geografiche a livello
internazionale, si è venuta a creare una serie di associazioni che cercano di
difendere il principio delle denominazioni generiche dei prodotti agricoli
mediante la creazione di una piattaforma che permette ai paesi terzi di opporsi
alla protezione di determinate indicazioni geografiche. Inoltre, l'agricoltura europea oggi deve
affrontare un ambiente molto più competitivo, determinato dalla crescente
globalizzazione dell'economia mondiale e dalla maggiore liberalizzazione degli
scambi. Di conseguenza, le esportazioni dei prodotti agricoli europei verso il
resto del mondo evidenziano una tendenza al ribasso, a vantaggio di economie
emergenti che detengono un potenziale enorme di espansione della propria
produzione agricola. Ad esempio, negli ultimi 10 anni il Brasile ha quasi
raddoppiato la quota delle sue esportazioni, in valore, passate dal 5% a quasi
il 10%. Quest'agguerrita concorrenza avviene non solo nei paesi terzi, ma anche
sul mercato interno, dove i prodotti agricoli europei devono competere con i
prodotti importati. ·
Maggiore pressione sui costi dell'agricoltura
dell'UE Nel periodo 2000-2012 i prezzi agricoli mondiali sono
saliti dell'82% mentre i prezzi dell'energia e dei fertilizzanti hanno subito
un'impennata, pari rispettivamente al 261% e al 286%, raggiungendo il più alto
grado di volatilità degli ultimi trent'anni. Si prevede che la tendenza al
rincaro dell'energia e dei mezzi di produzione continuerà, col risultato
inevitabile di far salire i costi dei processi di produzione. Gli agricoltori sono inoltre tenuti a rispettare
norme di produzione più rigorose per garantire una produzione sicura, di alta
qualità e sostenibile. Questo viene loro richiesto per conformarsi alle norme
della PAC, ai requisiti di salute e benessere degli animali e in campo
fitosanitario, i quali saranno ulteriormente rafforzati con la riforma della
PAC e affiancati da requisiti specifici in materia di ambiente e di cambiamenti
climatici. ·
Scarsa consapevolezza della qualità dei prodotti
agricoli dell'UE, in particolare nel mercato interno La politica della qualità può rafforzare la
competitività nella misura in cui la qualità sia nota e riconosciuta. La
maggioranza dei cittadini europei già ritiene che l'Unione europea, attraverso
la PAC, abbia il compito di garantire una produzione agricola di alta qualità,
sana e sicura. Tuttavia, le statistiche indicano che i consumatori non sono
sufficientemente informati sulla reale qualità dei prodotti agricoli europei e
che solo il 14% dei consumatori è in grado di riconoscere i simboli delle
DOP/IGP[5],
che sono i regimi di qualità per eccellenza dell'Unione europea creati dalla
PAC. 1.2. Il valore aggiunto UE della
politica di informazione e di promozione nell'ambito della PAC A differenza di altri settori economici
l'agricoltura è l'unico settore disciplinato da una politica comune dell'UE con
regole comuni previste dal trattato, comprese quelle sulla promozione. La PAC permette agli agricoltori non solo di
fornire alimenti sicuri, di alta qualità ottenuti con metodi agricoli
sostenibili, ma anche di fornire beni pubblici. La PAC pertanto è vantaggiosa
non solo per gli agricoltori o le comunità rurali, ma anche per la società nel
suo insieme. È quindi importante sensibilizzare i cittadini agli obiettivi e al
valore aggiunto della PAC perché il pubblico sia più consapevole del valore di
questa politica e la possa apprezzare. Per quanto riguarda i mercati dei paesi
terzi, è importante affrontare le sfide poste da una concorrenza più aspra,
facendo conoscere maggiormente i vantaggi dei metodi di produzione europei e la
qualità dei prodotti europei, in particolare in un contesto di graduale
smantellamento delle barriere agli scambi. Un intervento intrapreso a livello dell'UE
garantirà la coerenza delle attività di informazione e promozione, in linea con
quanto ci si aspetta naturalmente da una politica comune europea come la PAC.
In sintesi, la politica di promozione contribuisce a sensibilizzare i
consumatori sulle qualità intrinseche dei prodotti agricoli europei e sul modo
in cui sono prodotti, agevola gli scambi commerciali di tali prodotti e
rafforza lo scambio di buone pratiche tra gli Stati membri. Tuttavia, in
considerazione delle prossime modifiche introdotte dalla riforma della PAC è
indispensabile anche un aggiornamento della politica europea di promozione. Alla luce di quanto precede e data la
scarsezza di risorse nei bilanci nazionali in periodi di crisi economica, in
seguito alla quale gli Stati membri e le organizzazioni di produttori attuano
ben poche campagne di promozione, un regime UE può esercitare un importante effetto
leva sui programmi generici di informazione e sull'attuazione di programmi multi‑paese
che permettono lo scambio di esperienze tra gli Stati membri e il conseguimento
di economie di scala. 2. L'attuale politica europea
di informazione e di promozione dei prodotti agricoli La Commissione europea sostiene i programmi di
promozione generica nell'ambito della politica di informazione e di promozione
sui prodotti agricoli e sui loro metodi di produzione. Sono escluse le azioni
basate su marchi commerciali e quelle che incoraggiano il consumo di un
prodotto in relazione alla sua origine specifica. I programmi sono presentati
dalle organizzazioni settoriali professionali e cofinanziati dall'UE fino a un
massimo del 50%. Le organizzazioni professionali debbono partecipare con un
contributo minimo del 20%, mentre il finanziamento restante è a carico dello
Stato membro in cui l'organizzazione ha presentato il programma. Inoltre, la Commissione
realizza altre specifiche iniziative nei paesi terzi, quali esposizioni in
fiere internazionali o missioni commerciali di alto livello con la partecipazione
del Commissario per l'agricoltura e lo sviluppo rurale. Il bilancio annuo della politica di
informazione e di promozione in agricoltura ammonta a 50 milioni di euro. La politica di informazione e di promozione ha
avuto risultati positivi in termini di sensibilizzazione alla qualità dei
prodotti e di immagine dell'Unione europea, sia sul mercato interno che su
quello dei paesi terzi. Inoltre, ha promosso i consumi di prodotti agricoli
europei. Tuttavia, occorre far tesoro dell'esperienza acquisita con la
realizzazione di questa politica e tener presenti i contributi al libro verde
presentati dalle parti interessate e le valutazioni esterne del regime, che
hanno messo in luce difficoltà e strozzature a livello di realizzazione. Ad
esempio, la percezione della promozione generica non è appropriata nei paesi
terzi, manca una strategia con priorità ben definite, i programmi multi-paese
hanno scarsa attrattiva, il regime risente di una complessità di gestione e si
lamenta l'assenza di indicatori comuni per misurare l'efficacia della politica
di promozione. Questi problemi devono essere affrontati. 3. Obiettivi L'agricoltura europea deve affrontare sfide di
varia natura: di natura economica (volatilità dei prezzi, rallentamento della
crescita di produttività dei fattori, riduzione della quota dell'agricoltura
nella catena alimentare), di natura ambientale e climatica (mantenimento e
promozione dell'agricoltura sostenibile, riduzione delle emissioni di gas
serra) e di natura sociale (partecipazione all'economia rurale e equilibrio
territoriale). La riforma della PAC adotterà un approccio globale per
affrontare queste sfide. La politica di promozione dei prodotti
agricoli, che costituisce uno degli strumenti della PAC, deve anche perseguire
gli obiettivi enunciati dalla comunicazione "La PAC verso il 2020" e
in particolare l'obiettivo di aumentare la competitività del settore, sia sul
mercato interno che sul mercato dei paesi terzi. Per raggiungere tale obiettivo
occorre: –
sviluppare e aprire nuovi mercati per i prodotti
agricoli europei sul mercato interno e nei paesi terzi; –
sensibilizzare maggiormente i consumatori alla
qualità dei prodotti agricoli europei; –
migliorare l'efficienza e l'efficacia della
politica di promozione. 4. I diversi scenari Sono stati elaborati tre scenari alternativi
alla politica attuale. Questi tre scenari sono riconducibili a elementi
distintivi emersi dal dibattito pubblico e dalle posizioni assunte dai vari
portatori di interesse: il mercato (i mercati) presi in considerazione,
l'esistenza o no di una strategia di promozione europea e norme relative alla
visibilità di marchi privati e all'indicazione dell'origine del prodotto. Ai fini della valutazione di impatto e per
contribuire al processo decisionale sono stati formulati gli scenari seguenti: –
lo scenario "status quo
migliorato" che è un adattamento limitato dell'attuale politica di
promozione. Riconoscendo il valore di tale politica intende affrontarne le
lacune per renderla più semplice e più accessibile, per permettere la
partecipazione di un maggior numero di beneficiari (in particolare le
organizzazioni di produttori) e aiutarli con un adeguato sostegno tecnico; –
lo scenario "mirato" va
oltre lo scenario precedente e prevede l'attuazione di attività promozionali
mirate sia sul mercato interno che nei paesi terzi. La strategia sarebbe basata
sullo stretto monitoraggio delle tendenze del mercato e sulla negoziazione di
accordi di libero scambio, permettendo programmi di promozione mirati a
mercati, popolazioni, prodotti o settori specifici. Questo scenario intende
inoltre rafforzare la collaborazione tra gli operatori di diversi Stati membri
facilitando la gestione dei programmi che coinvolgono vari paesi direttamente
da parte della Commissione. L'elenco dei prodotti e dei temi ammissibili sarà
più ampio in questo scenario, in cui si propone inoltre di consentire, a
determinate condizioni, il riferimento all'origine dei prodotti; –
lo scenario "solo paesi terzi"
ha lo stesso livello di ambizione dello scenario "mirato", ma
lo limita esclusivamente ai mercati dei paesi terzi. La gestione in questo caso
sarebbe centralizzata presso la Commissione e le azioni sarebbero attuate in
base ad una strategia di selezione. I cambiamenti previsti dallo scenario "status
quo migliorato" sarebbero inclusi in questo scenario. Inoltre, a parte
la promozione generica, saranno ammissibili alla politica di promozione anche
le attività commerciali relative a marchi privati individuali e sarebbe
ampliato l'elenco di prodotti e temi ammissibili. 5. Valutazione degli impatti
dei diversi scenari 5.1. Scenario ‘status quo’ Gli studi e i rapporti di valutazione, inclusa
una relazione della Corte dei conti del 2009, indicano che la politica di
promozione europea ha un ruolo positivo, per quanto difficile da misurare, e in
definitiva ricompensa gli sforzi degli agricoltori europei di produrre nel
rispetto delle norme elevate della PAC. Se si abbandonasse questa politica
diminuirebbero le prospettive di aumento di valore dei prodotti agricoli
europei, con una conseguente perdita di valore aggiunto per l'UE, sia in
termini di quote di mercato che di immagine. Ne deriverebbe anche probabilmente
una concentrazione o un'intensificazione della produzione con una conseguente
uniformazione dei prodotti agricoli. 5.2. Scenario ‘status quo
migliorato’ Da un punto di vista economico, l'estensione
dell'accesso al regime anche alle organizzazioni di produttori permetterebbe ai
produttori di fare un uso migliore dei programmi di informazione e di promozione.
Di conseguenza, questo scenario incoraggia un funzionamento efficiente del
settore agricolo, stimola la competitività e permette la crescita e la
realizzazione di economie di scala. Il numero sempre maggiore di iniziative
migliorerà l'immagine della Commissione nelle fiere internazionali, a tutto
vantaggio soprattutto delle piccole medie imprese (PMI) che vi partecipano.
L'assistenza tecnica dovrebbe permettere di migliorare la definizione dei
programmi di promozione, anche quelli a cui partecipano molti paesi, rendendo
più dinamico il mercato interno. Dal punto di vista sociale, incoraggiare la
costituzione di organizzazioni di produttori è utile per rafforzare il settore
agricolo e migliorare le condizioni sociali nelle zone rurali. 5.3. Scenario ‘mirato’ Dal punto di vista economico, la strategia
europea della promozione renderà possibili azioni mirate a prodotti, temi e
mercati specifici massimizzando il ritorno degli investimenti della politica di
informazione e di promozione. Le attività di comunicazione che accompagnano le
azioni promozionali miglioreranno la visibilità dell'Unione europea e
stimoleranno la domanda di prodotti agricoli europei che rispettano norme
elevate e precisi metodi di produzione. La visibilità dei marchi privati, che è
determinante all'atto dell'acquisto, dovrebbe migliorare la competitività dei
prodotti agricoli europei e giovare alle PMI, soprattutto perché esse beneficerebbero
di un accesso prioritario al regime. Gli incrementi di competitività saranno
facilitati anche dall'ampliamento dell'elenco dei prodotti ammissibili. Le
attività connesse a questo scenario permetterebbero di stimolare le
esportazioni di prodotti agricoli dell'UE. Le modifiche nella gestione dei
programmi a cui partecipano vari paesi dovrebbero farne aumentare il numero e
permettere il raggiungimento di consistenti economie di scala e lo scambio di
esperienze. Dal punto di vista sociale questo scenario
contribuirà al mantenimento, o addirittura all'aumento, dell'occupazione nel
settore agroalimentare, in esito alla prevista crescita delle esportazioni
indotta dalla strategia. Inoltre, la strategia faciliterà la promozione di
prodotti riconosciuti dai regimi di qualità europei e collegati a regioni di origine
e di tradizione europea, contribuendo alla diffusione e alla preservazione del
patrimonio culturale europeo. La promozione dell'origine dei prodotti avrà un
effetto positivo non solo per le regioni e gli Stati membri interessati, ma
anche per l'Unione europea nel suo insieme, in quanto la sua immagine e le sue
tradizioni saranno al centro delle campagne promozionali. Infine, la strategia
potrebbe promuovere anche i temi connessi al benessere del consumatore e a una
dieta sana. Dal punto di vista ambientale, la strategia porrà
l'accento sulle caratteristiche della produzione sostenibile promosse dalla PAC,
il che permetterà di ricompensare gli sforzi profusi dai produttori europei e
di incoraggiare lo sviluppo di un'agricoltura rispettosa dell'ambiente. 5.4. Scenario ‘solo paesi terzi’ In considerazione del potenziale di crescita
delle esportazioni, questo scenario privilegia l'incremento di competitività
del settore agricolo. La visibilità dei marchi commerciali e l'origine dei
prodotti serviranno a promuovere le esportazioni. Tuttavia, per limitare il
rischio di profitti insperati per determinate imprese private e l'eventuale effetto
di sostituzione di iniziative e investimenti privati, è prevista l'applicazione
di specifici criteri di ammissibilità. D'altro lato, l'assenza di azioni di
informazione e promozione mirate al mercato interno avrebbe ripercussioni
negative sui consumatori europei: l'attività di informazione generica sui
prodotti agricoli, sui metodi di produzione o sulla dieta sana sarebbe infatti lasciata
all'iniziativa degli Stati membri o delle organizzazioni professionali, che non
necessariamente la considerano una priorità. Da un punto di vista ambientale le azioni
incoraggeranno l'acquisto e il consumo nei paesi terzi di prodotti agricoli
europei i cui metodi di produzione rispettano le ambiziose prescrizioni
ambientali della PAC, il che a sua volta promuove la produzione agricola
sostenibile. Tuttavia, i consumatori europei, che non saranno più beneficiari
di queste azioni, saranno meno informati circa le norme ambientali che gli
agricoltori europei hanno l'obbligo di rispettare: in ultima analisi, il legame
tra l'agricoltura e l'ambiente potrebbe risultarne indebolito. 5.5. Adempimenti amministrativi Il numero più elevato di potenziali
beneficiari in ciascuno degli scenari sopra descritti farà aumentare il carico
di lavoro connesso alla selezione dei programmi di informazione e di
promozione. L'attuazione dell'assistenza tecnica e lo sviluppo delle iniziative
moltiplicheranno anche i compiti di gestione diretta della Commissione. D'altro
canto, un miglioramento della procedura di selezione comporterà risparmi
rispetto agli attuali oneri amministrativi. Inoltre, nell'ambito degli scenari "mirato"
e "solo paesi terzi" la maggior attrattiva del regime e i
connessi risultati della politica di promozione potrebbero far aumentare il
carico di lavoro sia delle autorità nazionali che dei servizi della
Commissione. La Commissione potrebbe ritrovarsi anche con un forte aumento del
numero di azioni da gestire a livello centrale, soprattutto nel caso dei
programmi a cui partecipano molti paesi. Uno studio in corso sta esaminando se
sia possibile delegare tali compiti a un'agenzia esecutiva. Infine, la gestione più razionale dei
programmi a cui partecipano molti paesi, prevista dagli scenari "mirato"
e "solo paesi terzi", ridurrà notevolmente l'onere
amministrativo a carico delle organizzatori professionali rispetto alla
situazione odierna. 5.6. Dimensione internazionale La politica europea di promozione promuove
l'immagine e la qualità dei prodotti agricoli europei all'interno dell'Unione e
nei paesi terzi. Tale politica è coerente con l'accordo sull'agricoltura
dell'Organizzazione Mondiale del Commercio (OMC) e compatibile con le norme di
tale organizzazione. Nessuna delle disposizioni previste dai diversi scenari
incide sulla classificazione delle misure di promozione nell'ambito delle
notifiche della spesa agricola europea all'OMC. 5.7. Valutazione del potenziale di
semplificazione I diversi scenari prevedono una maggiore
semplificazione della gestione della politica. A questo riguardo lo scenario
più efficace è quello "solo paesi terzi", che prevede un'unica
selezione effettuata solo una volta all'anno (comune a tutti gli scenari) e la
gestione semplificata dei programmi a cui partecipano vari paesi, in quanto gli
organismi avranno a che fare direttamente con la Commissione (anche nello
scenario "mirato"). Essendo incentrato solo sui paesi terzi,
questo scenario eviterà le difficoltà di interpretazione e attuazione che
potrebbero presentarsi se fossero applicate regole diverse al mercato interno e
ai paesi terzi. 6. Raffronto degli scenari
tenendo conto di obiettivi e impatti Tutti e tre gli scenari mirano a una maggiore
competitività del settore agricolo in Europa. A questo scopo sarà necessario
sensibilizzare il pubblico alla qualità dei prodotti agricoli europei. I
previsti impatti rispettivi dal punto di vista economico, sociale e ambientale
sono sintetizzati nella tabella seguente. || || Scenario ‘status quo migliorato’ || Scenario ‘mirato’ || Scenario ‘solo paesi terzi’ Economico || Competitività del settore agricolo || + || +++ || ++ PMI || + || ++ || +++ Consumatori europei || 0 || ++ || -- Regioni || + || +++ || ++ Funzionamento del mercato interno || 0 || ++ || + Sociale || Occupazione || + || ++ || ++ Cultura, patrimonio || + || +++ || ++ Benessere dei consumatori europei || 0 || + || - Ambientale || Produzione sostenibile || 0 || ++ || + Semplificazione || + || ++ || +++ Il miglioramento della gestione nell'ambito
dello scenario "status quo migliorato" dovrebbe portare globalmente
a impatti positivi, minimi, ma osservabili, in tutti i settori. Se si conferma
la tendenza attuale, ogni singolo programma continuerebbe ad avere risultati
apprezzabili, ma l'assenza di un approccio globale minerebbe la coerenza
dell'intera politica con il rischio di non cogliere le opportunità offerte in
settori o mercati specifici, specialmente nei paesi terzi. La nuova assistenza
tecnica potrebbe rafforzare le relazioni tra i beneficiari e aiutarli a trovare
partner per realizzare programmi multi‑paese. Questo scenario tuttavia non
affronta i problemi di gestione emersi nel caso dei programmi multi‑paese, che
restano ancorati al sistema di gestione concorrente tra Stati membri e
Commissione. All'altra estremità, lo scenario "solo
paesi terzi" persegue un approccio più spinto e commerciale limitando
le misure promozionali ai mercati dei paesi terzi e ricorrendo maggiormente ai
marchi privati e all'indicazione dell'origine. Questo scenario avrebbe un
impatto economico notevole, soprattutto per le PMI che sarebbero autorizzate a
indicare i loro marchi nelle azioni promozionali, ma non risponderebbe alle
esigenze di informazione dei consumatori all'interno dell'Unione europea.
L'assenza di azioni di promozione sul mercato interno avrebbe in definitiva ripercussioni
negative sugli acquisti dei consumatori europei. Lo scenario "mirato" tiene
conto delle esigenze sia del mercato interno che del mercato esterno. Una
strategia globale di promozione dei prodotti agricoli sarebbe efficiente e
permetterebbe di cogliere le opportunità economiche nei paesi terzi e allo
stesso tempo di rispondere alle esigenze di informazione nel mercato interno. La
promozione generica non darebbe in primo luogo vantaggi economici al settore agroalimentare,
ma nel materiale pubblicitario destinato ai consumatori previsto da questo
scenario sarebbe data visibilità ai marchi privati e all'origine dei prodotti,
compensando parzialmente tale effetto. Gli scenari "mirato" e "solo
paesi terzi" darebbero origine a un numero maggiore di programmi multi‑paese,
con un elevato valore aggiunto per l'Europa. L'analisi indica tuttavia che è
inevitabile, in una certa misura, un aumento degli adempimenti amministrativi. In termini di bilancio, le risorse finanziarie
della nuova politica saranno definite entro i limiti del nuovo quadro
finanziario pluriennale 2014-2020. Fatta salva la disponibilità di tali
risorse, lo scenario "mirato" sarebbe il più esigente dal
punto di vista delle risorse richieste al bilancio dell'UE. Questo deriva dalla
volontà di conservare lo stesso grado di ambizione nello sviluppo di attività
sui mercati dei paesi terzi e dall'aumento considerevole del numero di
programmi multi-paese. Il bilancio dello scenario "solo paesi
terzi" sarebbe la metà di quello dello scenario "mirato",
partendo dall'ipotesi che la spesa di quest'ultimo sia equamente ripartita tra
mercato interno e mercato dei paesi terzi. Anche se lo scenario "solo
paesi terzi" è meno dispendioso, entrambi gli scenari sono equivalenti
in termini di costi-benefici. Chiaramente lo scenario "solo
paesi terzi" non può rispondere adeguatamente alle aspettative dei
consumatori europei; d'altro canto, lo scenario "mirato" farebbe
conoscere la qualità dei prodotti agricoli europei nel mercato interno creando
più domanda e incoraggiando la produzione sostenibile. Lo scenario "mirato"
ottimizzerebbe il valore aggiunto per l'UE promuovendo meglio la qualità
dei prodotti agricoli europei e sensibilizzando maggiormente i consumatori
dell'Unione europea, affrontando importanti problemi transfrontalieri legati
alla gestione di programmi che coinvolgono più paesi e rafforzando lo scambio
di buone pratiche tra gli Stati membri. La tabella che segue valuta il potenziale di
ciascuno dei tre scenari ai fini del raggiungimento di obiettivi specifici
della riforma. || Scenario ‘status quo migliorato’ || Scenario ‘mirato’ || Scenario ‘solo paesi terzi’ Conoscenza della qualità dei prodotti agricoli europei || ++ || +++ || + Sviluppo e apertura di nuovi sbocchi di mercato nel mercato interno e nei paesi terzi || + || +++ || ++ Efficacia e efficienza || + || ++ || ++ Valore aggiunto UE || + || +++ || ++ Lo scenario "status quo migliorato"
sembra insufficientemente incentrato su attività a elevato valore aggiunto per
l'Unione europea, mentre lo scenario "solo paesi terzi" appare
troppo rischioso a causa della scarsa conoscenza dei prodotti agricoli nel
mercato interno. Lo scenario "mirato" è più equilibrato per
fare progressivamente della politica di promozione dei prodotti agricoli una
politica più mirata alle esigenze del settore agricolo e dei suoi mercati,
migliorando nel contempo le conoscenze dei consumatori in merito all'ampia
gamma dei prodotti agricoli offerti. Lo scenario "mirato"
permetterà al settore agricolo di rispondere meglio alle pressioni esercitate
sulla sua competitività, mentre le misure mirate nei paesi terzi affronteranno
il problema della concorrenza agguerrita esercitata da altri paesi. La mancanza
di sensibilizzazione alla qualità dei prodotti agricoli dell'UE sarà compensata
da una strategia globale volta a migliorare le attività di informazione sul
mercato interno, compreso uno stretto monitoraggio dell'andamento dei mercati.
Non da ultimo, sia sul mercato interno che sui mercati esterni questo scenario
affronterà il problema delle maggiori pressioni dei costi sull'economia
agricola dell'UE e aiuterà a preservare la diversità della produzione agricola,
dell'ambiente e del mondo rurale dell'Unione europea[6]. 7. Monitoraggio e valutazione Attualmente, si effettua sistematicamente la
valutazione degli impatti di ogni singolo programma di informazione e promozione
utilizzando indicatori obiettivi fissati dalle organizzazioni proponenti e
valutati dai servizi della Commissione al momento dell'approvazione del
programma. Tuttavia, in assenza di una strategia globale, i risultati di queste
valutazioni sono difficili da aggregare al livello più ampio della politica di
promozione. In futuro, sarà importante rafforzare il
monitoraggio e la valutazione della politica di promozione dei prodotti
agricoli. Il futuro sistema di monitoraggio e valutazione dovrebbe anche
riflettere meglio l'approccio strategico rafforzato. Per questo si dovrebbero
applicare indicatori comuni, basati su obiettivi e priorità, per facilitare
l'uso della valutazione nel processo di selezione dei programmi. Il sistema di monitoraggio e valutazione della
politica di promozione dei prodotti agricoli dovrebbe essere collegato al
quadro comune di monitoraggio e valutazione della PAC, quale figura nella
proposta di riforma sul finanziamento, sulla gestione e sul monitoraggio della
PAC[7]. A tal fine si propone
l'adozione della seguente serie di indicatori: - indicatori di impatto collegati
all'obiettivo generale ·
bilancia commerciale agricola ·
reddito dei fattori in agricoltura - indicatori di risultato legati a obiettivi
specifici ·
esportazioni dei prodotti agricoli UE ·
valore della produzione nell'ambito dei regimi di
qualità UE ·
livello di conoscenza della qualità dei prodotti
agricoli europei - indicatori di prodotto legati alle diverse
misure della politica di promozione ·
numero di programmi sul mercato interno e sui
mercati dei paesi terzi ·
numero di nuovi beneficiari ·
numero di programmi che coinvolgono molti paesi. [1] V.
Valutazione di impatto della comunicazione "La PAC verso il 2020"(SEC(2011) 1154
final/2). [2] COM(2011)
436 definitivo. [3] Comunicazione
Politica di informazione e promozione dei prodotti agricoli: una strategia a
forte valore aggiunto europeo per promuovere i sapori dell'Europa" (COM(2012)148), [4] V. ad esempio l'iniziativa dell'aprile 2012 per la
creazione di una nuova associazione negli USA, la CCFN — Consortium for Common
Food Names — un'iniziativa internazionale per preservare il diritto all'uso di
denominazioni alimentari generiche. [5] DOP - denominazione di origine protetta; IGP - indicazione
geografica protetta. [6] V. studio "Scenar 2020" che illustra gli
impatti negativi di uno scenario senza la PAC http://ec.europa.eu/agriculture/agrista/2006/scenar2020/final_report/scenar2020final.pdf. [7] V. articolo 110 della proposta COM(2011) 628 definitivo/2.