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Document 52013IR0595

Parere del Comitato delle regioni «Rendere efficace il mercato interno dell'energia»

GU C 280 del 27.9.2013, p. 38–43 (BG, ES, CS, DA, DE, ET, EL, EN, FR, HR, IT, LV, LT, HU, MT, NL, PL, PT, RO, SK, SL, FI, SV)

27.9.2013   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

C 280/38


Parere del Comitato delle regioni «Rendere efficace il mercato interno dell'energia»

2013/C 280/08

IL COMITATO DELLE REGIONI

è fermamente convinto che i produttori di energia su scala ridotta dovrebbero avere facilità di accesso alle reti (intelligenti) dell'energia. Si dovrebbero adottare regole precise per l'ingresso di questi nuovi fornitori nelle reti, regole che incoraggino le famiglie e i piccoli produttori a osare investire nella produzione di energia su scala ridotta;

dubita che le misure proposte dalla Commissione siano sufficienti a responsabilizzare i consumatori e a contrastare la povertà energetica, e chiede che sia dedicata un'attenzione particolare alla protezione dei consumatori. Ciò riguarda in particolare la posizione asimmetrica degli utenti dell'energia rispetto alle grandi imprese;

invita le autorità a risolvere la questione degli incentivi ai corretti investimenti di mercato negli impianti di generazione, trasmissione, stoccaggio e bilanciamento offerta/domanda, e raccomanda di cercare nuovi strumenti di finanziamento per la realizzazione dell'infrastruttura, che dovrebbero aggiungersi ai programmi esistenti (il programma energetico europeo per la ripresa, il meccanismo per collegare l'Europa, la politica di coesione, il programma TEN-T, Orizzonte 2020);

concorda pienamente sull'urgenza di modernizzare le reti esistenti e sviluppare le reti intelligenti, e approva le iniziative di cooperazione lanciate a tal fine a livello europeo, nazionale e regionale, nonché la messa a punto di norme europee per le reti intelligenti;

sottolinea l'importanza della trasparenza e della partecipazione dei cittadini e delle comunità alla pianificazione, allo sviluppo e alla realizzazione delle reti.

Relatore

P.G. (Piet) DE VEY MESTDAGH (NL/ALDE), membro della giunta esecutiva della provincia di Groninga

Testo di riferimento

Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni — Rendere efficace il mercato interno dell'energia COM(2012) 663 final

COM(2012) 663 final

I.   RACCOMANDAZIONI POLITICHE

IL COMITATO DELLE REGIONI

A.    Apertura dei mercati e creazione di condizioni di concorrenza eque

1.

afferma che gli enti regionali e locali svolgono un ruolo essenziale nel mercato dell'energia dell'UE e sottolinea il loro contributo alla realizzazione del mercato interno dell'energia e alla riduzione delle differenze tra gli Stati membri. Detti enti, inoltre, costituiscono il livello di governo più vicino ai cittadini e pertanto offrono ampie possibilità di comunicazione e hanno esperienza diretta di molti dei problemi tuttora esistenti nei mercati dell'energia dell'UE per quanto riguarda la competitività, la trasparenza e in generale la regolamentazione del settore dell'energia;

2.

sostiene con forza la piena realizzazione di un mercato interno dell'energia che consenta alle regioni di concentrarsi sui loro punti di forza, creando così un settore decentrato dell'energia rinnovabile specifico per regione di cui potranno beneficiare l'infrastruttura della conoscenza, l'economia e il mercato del lavoro a livello locale e regionale. Il CdR suggerisce di mettere a punto una strategia per sostenere lo sviluppo di cluster (specializzati) e di partenariati regionali, e raccomanda di consentire alle regioni all'avanguardia — che conoscono i sistemi di innovazione, hanno mercati dell'energia rinnovabile funzionanti, operano con sistemi basati su reti intelligenti, ecc. — di avere un ruolo più importante nella ricerca delle soluzioni ai problemi ancora esistenti nel settore europeo dell'energia;

3.

raccomanda di mettere a punto piani energetici regionali, che includano progetti per la generazione, la trasmissione, lo stoccaggio e la distribuzione dell'energia, la realizzazione dell'infrastruttura necessaria e sistemi regionali per migliorare l'efficienza e il risparmio energetici, come già indicato nel parere sul terzo pacchetto legislativo (CdR 21/2008 fin). Detti piani energetici specifici per regione, che possono essere elaborati al livello degli enti regionali ma eventualmente allargati a più regioni, anche in paesi limitrofi, dovranno essere debitamente coordinati e integrati a livello sia nazionale che europeo;

4.

è favorevole a un'attuazione più rigorosa del terzo pacchetto per l'energia e all'avvio di procedure di infrazione, e sottolinea la necessità di applicare con fermezza le regole in materia di concorrenza per garantire condizioni eque per tutti gli operatori del mercato, compresi i nuovi soggetti. Sarebbe necessario obbligare gli Stati membri nei quali esiste tuttora un unico fornitore a eliminare gli ostacoli all'ingresso sul mercato e assisterli nella creazione dell'infrastruttura (transfrontaliera) in modo che i consumatori abbiano la possibilità di scegliere liberamente il loro fornitore in tutta l'UE. La liberalizzazione delle tariffe e della produzione, insieme all'efficace coordinamento a livello europeo possono utilmente consentire un'equa ripartizione delle risorse tra le regioni d'Europa, stabilizzare, migliorandole, le condizioni quadro del settore energetico europeo e promuovere un approvvigionamento energetico sostenibile, garantendo una riduzione dei costi aggiuntivi della svolta energetica;

5.

sottolinea la necessità che gli accordi sulla disaggregazione delle reti di trasmissione, sulla produzione e sulla prestazione di servizi energetici siano rispettati in tutta l'UE; ciò vale anche per gli accordi sull'indipendenza delle autorità di regolamentazione dell'energia e per i requisiti in materia di protezione dei consumatori. È prioritario sostenere e sviluppare ulteriormente il ruolo dell'Agenzia europea per la cooperazione fra i regolatori nazionali dell'energia (ACER), e in particolare la sua capacità di esaminare le decisioni delle autorità nazionali e di comporre le vertenze;

6.

è pienamente favorevole a misure volte a garantire condizioni di concorrenza eque per tutti, che favoriscano modelli di mercato decentrati e competitivi tali da creare più opportunità per i produttori di energia locali e sostenere l'industria; sottolinea tuttavia che per fare ciò occorre, tra l'altro, mettere a disposizione la necessaria infrastruttura di rete per consentire anche alle regioni periferiche, ivi comprese quelle insulari, di avvalersi di queste opportunità. Lo sviluppo dell'infrastruttura, anche nelle regioni più isolate, e la necessità di agire a livello regionale per realizzare le connessioni internazionali e i collegamenti con le isole e potenziare la capacità di trasporto sono quindi aspetti cruciali per il completamento del mercato interno dell'energia;

7.

constata che le disparità esistenti tra gli Stati membri in materia di imposte e prelievi compromettono la competitività del mercato dell'elettricità, producendo inoltre effetti negativi certi per altri settori dell'economia. Questa situazione comporta conseguenze dannose per i consumatori ma anche per le industrie ad alta intensità energetica, che potranno perciò subire svantaggi competitivi o al contrario importanti vantaggi in materia, a seconda del loro sito di ubicazione. Per creare condizioni eque di concorrenza, è necessario eliminare progressivamente, per fasi, le sovvenzioni dirette o occulte a favore dei combustibili fossili e dell'energia nucleare.

B.    Il ruolo centrale dei consumatori

8.

sottolinea che la politica energetica dovrebbe essere incentrata sui consumatori, come già raccomandato dal CdR nel suo parere in merito al terzo pacchetto legislativo sui mercati europei dell'elettricità e del gas (CdR 21/2008 fin). I consumatori dovrebbero costituire l'elemento centrale e, in ultima analisi, avere accesso diretto — come singoli o in gruppi, cooperative o organizzazioni — al mercato dell'energia, che sia attraverso la varietà delle fonti di energia e dei produttori oppure rifornendosi direttamente sul mercato a pronti;

9.

è convinto che, per consentire ai consumatori di effettuare le scelte più opportune, in termini di sostenibilità, di convenienza economica e di efficienza energetica, e di orientarsi verso i fornitori più adatti, si debbano considerare prioritarie l'educazione, l'informazione e la trasparenza in materia energetica, e occorra rendere facilmente accessibili ai consumatori le informazioni circa le possibilità di riduzione delle bollette energetiche offerte dal mercato interno dell'energia e dalle nuove tecnologie. Sarebbe inoltre opportuno sensibilizzare i consumatori in merito alle modalità di controllo dei consumi di energia, alle possibilità di migliorare il risparmio e l'efficienza energetica, e alla produzione su scala ridotta. Il CdR raccomanda quindi alla Commissione e agli Stati membri di lanciare campagne di informazione accessibili ai consumatori, con la collaborazione attiva degli enti locali e regionali e di altre organizzazioni locali pertinenti della società civile;

10.

ritiene che, oltre alle campagne di informazione proposte riguardo ai fornitori e ai prezzi dell'energia, l'introduzione di sistemi di misurazione in tempo reale del consumo e della produzione di energia e di reti di distribuzione fondati sul piano tecnico e intelligenti sia essenziale per dare ai consumatori le informazioni necessarie a prendere le decisioni più appropriate grazie a una migliore consapevolezza dei prezzi dell'energia, dei modelli di consumo e del rapporto tra consumi e prezzi; in questo modo verrà promosso un uso dell'energia più ragionato e sostenibile e si creeranno le condizioni necessarie per l'impiego di apparecchi elettrici (elettrodomestici) intelligenti, con un conseguente risparmio energetico. Il CdR raccomanda alla Commissione di continuare la sua politica volta a incoraggiare l'uso dei contatori intelligenti già illustrata in precedenti comunicazioni. Tale politica deve contribuire alla creazione di reti di distribuzione intelligenti che integrino la gestione dei consumi e la flessibilità nelle capacità di stoccaggio, di produzione e di consumo, nonché la comunicazione tra di esse, tenendo conto al tempo stesso degli aspetti connessi alla precisione, alla riservatezza, alla protezione della privacy e alle possibili frodi e lavorando contemporaneamente alla definizione delle necessarie norme;

11.

dubita che le misure proposte dalla Commissione siano sufficienti a responsabilizzare i consumatori e a contrastare la povertà energetica, e chiede che sia dedicata un'attenzione particolare alla protezione dei consumatori. Ciò riguarda in particolare la posizione asimmetrica degli utenti dell'energia rispetto alle grandi imprese, altrimenti il mercato rimarrà un'interfaccia insensibile che blocca qualsiasi feedback tra gli utenti e i decisori politici o le autorità di regolamentazione. Con il sostegno del Consiglio dei regolatori europei dell'energia (CEER), si dovrebbe procedere a uno scambio di buone pratiche a livello locale e regionale su importanti questioni connesse ai consumatori, quali l'accesso alle informazioni, le possibilità di fare raffronti tra le tariffe e una migliore comprensione delle bollette energetiche, nonché sulla posizione specifica dei consumatori vulnerabili;

12.

chiede di sviluppare ulteriormente i sistemi destinati a promuovere una maggiore efficienza energetica e di sostenere le soluzioni tecnologiche classiche, ma anche quelle più moderne, e i servizi energetici nell'ottica di un risparmio di energia. Per lottare contro la precarietà energetica si dovranno adottare meccanismi volti a ridurre le tariffe dell'energia elettrica o ad introdurre agevolazioni sulle tariffe pubblicate da ciascun fornitore per i gruppi più vulnerabili e svantaggiati della società (tariffa sociale per le utenze domestiche). Al tempo stesso, a livello regionale e locale si dovrà provvedere in modo particolare affinché le famiglie appartenenti ai gruppi di cui sopra abbiano accesso a programmi specifici di riqualificazione energetica. Agli altri consumatori dovrà applicarsi una tariffazione unica, evitando quella progressiva, in quanto si tratta di una misura che rischia in molti casi di avere un effetto contrario allo sviluppo di altre azioni positive, come ad esempio l'uso delle pompe di calore quali sistemi di riscaldamento alternativi. Infine, a livello regionale e locale si dovrà condurre una campagna d'informazione incentrata sui sistemi per migliorare l'efficienza energetica e sui vantaggi oggettivi e comparativi di una loro applicazione. Programmi specifici in materia di efficienza energetica possono altresì rivelarsi utili per tale scopo.

C.    L'importanza della produzione su scala ridotta

13.

sottolinea l'importanza delle iniziative degli Stati membri e degli enti locali e regionali volte a promuovere le soluzioni locali in materia di energia (per es. sotto forma di azioni di cooperazione), come la produzione su scala ridotta, lo sviluppo delle reti intelligenti e la partecipazione della domanda, che costituiscono un pilastro sempre più importante nell'ottica del rinnovamento dei mercati dell'energia dell'UE. Il CdR sostiene questo approccio integrale, non soltanto per promuovere un consumo più consapevole, ma anche per incentivare la produzione su scala ridotta, lo sviluppo delle reti intelligenti e una gestione della domanda rafforzata nelle reti di distribuzione;

14.

riconosce che un numero sempre maggiore di consumatori preferirà investire nella produzione in proprio piuttosto che dipendere da altri ("prosumatore" ossia un consumatore di energia che, oltre a utilizzare energia, ne produce per le sue necessità o per quelle dei sui vicini), e che ciò costituisce uno sviluppo positivo dal punto di vista della sensibilizzazione dei consumatori e della sostenibilità. Le piccole imprese e le iniziative di dimensioni modeste (famiglie, comunità locali, quartieri, cooperazioni regionali) avranno un ruolo sempre più importante nell'approvvigionamento energetico a livello locale e regionale, con ricadute positive sull'economia e sul mercato del lavoro a tali livelli. I produttori di energia su scala ridotta dovrebbero pertanto avere facilità di accesso alle reti (intelligenti) dell'energia. Si dovrebbero adottare regole precise per l'ingresso di questi nuovi fornitori nelle reti, regole che incoraggino le famiglie e i piccoli produttori a osare investire nella produzione di energia su scala ridotta. Il CdR invita la Commissione a dedicare un'attenzione particolare alla crescente importanza della produzione di energia su scala ridotta e agli interrogativi che pone, nonché a incoraggiare lo scambio di buone pratiche a livello locale e regionale per favorire questo sviluppo;

15.

sottolinea che la responsabilizzazione dei consumatori e la crescente importanza della produzione su scala ridotta, oltre a richiedere azioni di promozione per l'introduzione dei sistemi di misurazione intelligenti, impongono anche un aggiornamento del concetto di reti intelligenti dell'UE. Pur prevedendo che una rete intelligente e dal funzionamento regolare contribuirà a favorire la concorrenza sul mercato interno dell'energia, la Commissione non fa alcun riferimento specifico alla crescente importanza della produzione su scala ridotta e al ruolo potenziale dei consumatori di energia come produttori e facilitatori dello stoccaggio su scala ridotta. Il CdR ritiene quindi che il concetto di reti intelligenti adottato dalla Commissione debba essere aggiornato e si debbano scambiare le conoscenze e le innovazioni esistenti per consentire di appoggiare in modo efficace la produzione su scala ridotta.

D.    Mercati all'ingrosso competitivi e trasparenza dei mercati

16.

fa notare che i mercati all'ingrosso forniscono i segnali di prezzo che influenzano le scelte dei produttori e dei consumatori e le decisioni in materia di investimenti negli impianti di produzione e nell'infrastruttura di trasmissione. Questi segnali dovrebbero rispecchiare le condizioni reali dell'offerta e della domanda di energia. Una maggiore trasparenza nei mercati all'ingrosso dell'energia contribuirebbe a ridurre il rischio di manipolazione dei mercati stessi e di distorsione dei segnali di prezzo. Il CdR sottolinea pertanto che l'applicazione del regolamento REMIT è una misura chiave per porre rimedio alle carenze del mercato dell'energia in un quadro di dimensione europea;

17.

ritiene che per il corretto funzionamento di un mercato europeo dell'energia sia essenziale mettere a punto codici di rete, affrontare i rimanenti problemi di ordine regolamentare riguardanti il codice di rete per il mercato europeo di bilanciamento e lanciare un'iniziativa di coordinamento per risolvere i problemi di natura regolamentare e tecnica che dovessero emergere. Il CdR sostiene queste misure, che possono contribuire a creare e a rafforzare un mercato dell'energia europeo flessibile e sicuro, e ritiene che la Commissione europea debba vigilare costantemente sull'attuazione dei codici di rete europei, tenendo conto delle differenze tra le regioni in termini di livello di sviluppo, per garantire non solo un'attuazione rapida ed efficace, ma anche la funzionalità dei codici stessi e la loro efficacia sul mercato;

18.

concorda con la Commissione sul potenziale di un sistema armonizzato esteso a tutta l'Europa. Durante la messa a punto del codice, si è manifestata chiaramente la necessità di un più stretto legame tra le regole adottate parallelamente a livello di UE e negli Stati membri. A questo proposito, il CdR condivide la posizione dell'Agenzia per la cooperazione fra i regolatori nazionali dell'energia (ACER), secondo la quale i codici di rete devono continuare a servire in primis a garantire una migliore interconnessione tra le reti nazionali dell'energia;

19.

è convinto del potenziale del gas, in particolare come elemento di bilanciamento e capacità di riserva, ma condivide le preoccupazioni espresse dalla Commissione riguardo alle differenze esistenti tra le regioni europee nella disponibilità dell'infrastruttura di trasporto e stoccaggio del gas naturale. Un'estensione dell'infrastruttura per il gas (liquido) a tutte le regioni d'Europa e l'integrazione delle reti del gas e dell'elettricità agevolerebbero la realizzazione di un mercato interno dell'energia. Il CdR concorda pertanto con la Commissione e con l'ACER sull'opportunità che tali iniziative concorrano alla creazione di altri hub del gas e borse elettriche a livello regionale e, per l'energia elettrica, al pieno accoppiamento di mercato in tutta l'UE. A tal fine è necessario potenziare le interconnessioni per l'elettricità e il gas con le regioni periferiche e insulari. A livello locale e regionale dovrebbero essere messi a punto dei progetti pilota per la produzione di gas dall'energia elettrica e viceversa, e i loro risultati dovrebbero trovare ampia diffusione.

E.    Energie rinnovabili

20.

è convinto che perseguire l'obiettivo delle energie rinnovabili contribuirà al completamento del mercato interno dell'energia, ma riconosce che la liberalizzazione basata soltanto sul prezzo non porterà necessariamente alla decarbonizzazione del sistema energetico dell'UE. Tuttavia, un mercato interno integrato dell'energia elettrica significa una minore volatilità dei prezzi in specifici mercati regionali, il che consente una più efficiente diffusione e integrazione delle energie rinnovabili nella rete. Idealmente gli investimenti in materia energetica dovrebbero orientarsi verso le fonti rinnovabili. Data la scarsa coerenza attualmente esistente tra le decisioni dei singoli Stati membri in materia di energie rinnovabili, il CdR esorta tuttavia a elaborare una strategia comune europea per mettere a punto strumenti sia basati sui meccanismi del mercato che di tipo normativo, come già raccomandato nel suo parere sulle energie rinnovabili (CdR 2182/2012 fin);

21.

al fine di promuovere l'integrazione della crescente quota di energia eolica e solare e di garantire un equilibrio stabile tra offerta e domanda, propone di introdurre un quadro normativo chiaro che definisca il ruolo dei diversi soggetti e renda possibile la ricerca di soluzioni basate sul mercato in grado di generare chiari segnali di prezzo sul mercato dell'energia. Sul fronte della domanda, detti segnali contribuiranno al risparmio energetico, su quello dell'offerta conferiranno la necessaria flessibilità. Ciò comporta anche un efficace regime di scambio delle emissioni, tale da garantire incentivi appropriati per gli investimenti nelle energie rinnovabili e nella flessibilità. Al fine di garantire che il sistema europeo di scambio di quote di emissione offra incentivi sufficienti per gli investimenti nello sviluppo delle tecnologie a basso tenore di carbonio, il CdR invita a trovare una soluzione strutturale all'urgente problema dell'offerta eccedentaria di quote di emissione;

22.

deplora che, per effetto di una mancanza di coordinamento a livello UE e dell'esistenza di regimi nazionali di sostegno e di meccanismi per la remunerazione delle capacità di generazione, diversi e spesso incompatibili tra loro, il cosiddetto "shopping normativo" sia diventato un fattore essenziale che incide sulle decisioni adottate in Europa in materia di investimenti negli impianti di produzione. Il CdR sottolinea inoltre che lo sviluppo dell'energia rinnovabile non può essere visto in maniera isolata e non deve impedire il funzionamento del mercato dell'energia. È necessario che i regimi di sostegno pubblico adottati negli Stati membri siano chiaramente mirati, prevedibili, di portata adeguata agli obiettivi perseguiti e proporzionati, e che prevedano disposizioni per la loro eliminazione graduale in funzione dell'evoluzione della redditività commerciale del tipo di produzione sostenuta. Qualsiasi misura di sostegno deve essere applicata in conformità con il mercato interno e la pertinente normativa dell'UE sugli aiuti di Stato. Le autorità, in particolare nelle regioni di confine, devono tenere pienamente conto di come il sistema dell'energia elettrica delle regioni e dei paesi vicini è influenzato dalle decisioni previste prima di adottare nuovi incentivi. Il CdR è favorevole all'iniziativa della Commissione volta a fornire agli Stati membri orientamenti circa le migliori pratiche in materia di meccanismi di sostegno per le fonti di energia rinnovabili;

23.

date le grandi differenze esistenti attualmente tra le normative vigenti a livello locale e nazionale in materia di tassazione dell'energia, approva le iniziative della Commissione a favore di una tassazione omogenea e più intelligente dell'energia in Europa. Un quadro impositivo più armonizzato, che consentisse di ripartire su una base obiettiva il carico fiscale gravante sulle energie rinnovabili e su quelle di origine fossile, tenendo conto del contenuto energetico e delle emissioni di CO2, contribuirebbe alla realizzazione degli obiettivi 20/20/20 e alla riduzione delle emissioni di CO2, nonché alla realizzazione degli obiettivi della tabella di marcia 2050. In questo scenario, emerge altresì la necessità di concordare una metodologia equa per l'assegnazione delle quote di emissioni di CO2 prodotte dalla generazione e dal consumo di energia attraverso i confini regionali e nazionali nell'ambito di un sistema di trasmissione e di distribuzione dell'energia paneuropeo liberalizzato;

24.

sottolinea, al di là dell'uso delle energie rinnovabili, l'importanza dell'efficienza energetica e del risparmio di energia. La pianificazione urbana e spaziale a livello locale e regionale, le misure per l'efficienza energetica e la promozione, da parte degli enti locali e regionali, di abitazioni ed edifici efficienti sotto il profilo energetico possono contribuire al risparmio energetico e stimolare le soluzioni energetiche locali, tra cui il ricorso alla cogenerazione. Il CdR raccomanda di dedicare un'attenzione continua a questi aspetti e di sfruttare le migliori pratiche a livello regionale e locale per rafforzare le politiche europee e nazionali in quest'ambito.

F.    Meccanismi di regolazione della capacità, gestione della domanda e sicurezza degli approvvigionamenti energetici

25.

sottolinea che, se non sono congegnati bene ovvero se sono introdotti prematuramente, i meccanismi di regolazione della capacità rischiano di provocare una frammentazione del mercato interno e di ostacolare gli investimenti. Il CdR esprime dubbi circa i meccanismi di regolazione della capacità di diversi Stati membri, che sono concepiti per sostenere i produttori di energia elettrica in modo da consentire loro di mantenere disponibile la loro capacità di generazione e garantire che vi sia una capacità sufficiente anche nei momenti in cui viene a mancare la produzione delle fonti variabili, come quella eolica o quella solare. Viceversa, in assenza di un previo coordinamento di tali disposizioni le eccedenze di energia (per es. dalla fonte eolica) non dovrebbero essere incanalate verso le reti dei paesi vicini, il che può comportare un effetto distorsivo sul mercato dell'energia di quei paesi (fenomeno dei cosiddetti "flussi di ricircolo"). In altri casi, le eccedenze esistenti in una zona possono invece consentire di colmare le lacune presenti in un'altra. Il Comitato sostiene le iniziative della Commissione volte a trovare soluzioni transfrontaliere. Prima di introdurre qualsiasi misura a livello regionale o nazionale, è opportuno svolgere le analisi necessarie al fine di accertare l'esistenza di un problema di capacità e l'assenza di soluzioni alternative, e di verificare che le misure proposte tengano conto degli effetti transfrontalieri. È essenziale che vi sia un approccio coordinato alla sicurezza degli approvvigionamenti;

26.

ritiene che il futuro mercato europeo dell'energia non debba essere più determinato unicamente dalle logiche dell'offerta, ma anche dal controllo della domanda, in particolare per i picchi di consumo di energia. I soggetti coinvolti devono puntare a una riduzione dei consumi industriali e domestici, creando tutte le condizioni necessarie per sfruttare al meglio le nuove funzionalità legate alle reti e ai contatori intelligenti. Il CdR auspica quindi che, a livello europeo, si elaborino meccanismi di regolazione della capacità coordinati in grado di ridurre i picchi di consumo di energia, di rendere sicuro il funzionamento dei sistemi elettrici europei (in particolare durante i picchi di consumo) e di stimolare la riduzione del consumo di elettricità;

27.

è convinto che, nell'elaborazione della strategia globale per l'infrastruttura europea, lo sviluppo dell'infrastruttura da parte dei gestori dei sistemi di distribuzione vada tenuto in considerazione in una misura uguale a quello dei gestori dei sistemi di trasmissione. Lo sviluppo dell'infrastruttura di distribuzione è essenziale per conseguire gli obiettivi del 2020, ed è urgente per connettere le fonti rinnovabili alle reti intelligenti e integrare nel sistema i prodotti energetici decentrati. Questa iniziativa non potrà essere coronata da successo se la pianificazione dell'infrastruttura si limiterà al livello della trasmissione.

G.    Reti infrastrutturali

28.

dato che il mercato dell'energia è sempre più internazionale, riconosce l'importanza vitale delle interconnessioni, degli impianti di riserva e di stoccaggio e dell'infrastruttura ai fini della realizzazione del mercato interno dell'energia. Il CdR accoglie quindi con favore l'accordo sul pacchetto per le infrastrutture europee concluso il 27 novembre 2012, ma raccomanda di compiere, accanto agli investimenti (internazionali) su vasta scala, anche investimenti nelle reti regionali (o addirittura locali) e nelle interconnessioni con i sistemi insulari isolati o semiisolati poiché la produzione di energia avviene sempre di più a livello locale e regionale;

29.

invita le autorità a risolvere la questione degli incentivi ai corretti investimenti di mercato negli impianti di generazione, trasmissione, stoccaggio e bilanciamento offerta/domanda, e raccomanda di cercare nuovi strumenti di finanziamento per la realizzazione dell'infrastruttura, che dovrebbero aggiungersi ai programmi esistenti (il programma energetico europeo per la ripresa, il meccanismo per collegare l'Europa, la politica di coesione, il programma TEN-T, Orizzonte 2020). I partenariati pubblico-privati, la mobilitazione di fondi privati, gli accordi di finanziamento innovativi e le misure fiscali rappresentano potenziali fonti di risorse supplementari. Per consentire l'afflusso di investimenti privati, occorre maggiore certezza circa gli utili che detti investimenti possono offrire a lungo termine. Il CdR sottolinea pertanto l'importanza di un'agenda europea per gli investimenti (a lungo termine) nel settore dell'energia. Occorre continuare a garantire l'accesso semplificato degli enti locali e regionali ai finanziamenti della Banca europea per gli investimenti (BEI) per la realizzazione di progetti in materia di energia sostenibile. Le autorità di regolamentazione dovrebbero inoltre poter includere nelle tariffe dell'energia i miglioramenti dell'infrastruttura e la realizzazione degli impianti di riserva e di stoccaggio;

30.

ritiene che una razionalizzazione delle procedure di autorizzazione nell'UE e una migliore ripartizione dei costi per i progetti transfrontalieri possano contribuire allo sviluppo delle reti infrastrutturali e allo sblocco degli investimenti. Ciò potrebbe inoltre contribuire a rafforzare la sicurezza degli approvvigionamenti nell'UE e a migliorare l'integrazione delle fonti rinnovabili migliorando le possibilità di trasporto dell'energia. Gli enti locali e regionali devono svolgere un ruolo importante a questo fine semplificando le procedure di pianificazione e integrando l'infrastruttura energetica nei propri schemi di pianificazione.

H.    Reti intelligenti

31.

reputa che i costi della rete energetica e del relativo ampliamento, che vengono sostenuti nell'interesse sia dell'ambiente che dei consumatori dell'intera Unione, debbano essere ripartiti in maniera solidale e non debbano gravare unicamente sul paese in cui la rete viene sviluppata. Il Comitato sostiene pertanto l'ulteriore definizione e messa in atto di solidi "meccanismi di ripartizione dei costi", previsti nel regolamento sul pacchetto di misure relative alle infrastrutture energetiche, nonché i lavori svolti attualmente dalle autorità di vigilanza, ACER e ENTSOG, per portare avanti questa politica.

32.

concorda pienamente sull'urgenza di modernizzare le reti esistenti e sviluppare le reti intelligenti, e approva le iniziative di cooperazione lanciate a tal fine a livello europeo, nazionale e regionale, nonché la messa a punto di norme europee per le reti intelligenti. Oltre ai piani esistenti, occorrono piani d'azione nazionali e regionali per la modernizzazione delle reti. A questo fine, i programmi di ricerca e sviluppo (programma quadro, Energia intelligente — Europa) dovrebbero assistere l'industria. In particolare, progetti pilota a livello locale e/o regionale potrebbero consentire di dimostrare le possibilità di realizzazione di reti intelligenti e contribuire alla loro diffusione in tutta Europa. Il CdR invita pertanto la Commissione a collaborare con gli enti locali e regionali nell'elaborazione di piani d'azione per la diffusione delle reti intelligenti;

33.

sottolinea che, per realizzare questa conversione alle reti intelligenti occorrono finanziamenti supplementari oltre agli investimenti per la creazione di nuove infrastrutture. È opportuno verificare se le autorità di regolamentazione debbano consentire agli operatori di integrare questo obbligo finanziario nelle loro strutture tariffarie, il che attualmente non è possibile. Il CdR chiede inoltre che le metodologie di benchmarking delle tariffe e dei costi di accesso alle reti di trasporto e di distribuzione, introdotte dai regolatori, comprendano non solo aspetti quantitativi (costi), ma anche qualitativi (per es. criteri di affidabilità sulla qualità delle reti) in modo da mantenere il livello di qualità attuale delle reti;

34.

affinché sia possibile rendere le reti moderne e intelligenti in tempi rapidi, considera assolutamente fondamentale che il quadro normativo incoraggi i necessari investimenti attraverso una congrua remunerazione, e garantisca quanto prima la chiarezza dei rispettivi ruoli e responsabilità. Dato che le imprese che gestiscono le reti necessitano di un quadro normativo prevedibile, favorevole e stabile a lungo termine tale da incentivare e agevolare le innovazioni necessarie, è essenziale avere una visione di lungo periodo;

35.

sottolinea che la trasparenza e la partecipazione dei cittadini e delle comunità alla pianificazione, allo sviluppo e alla realizzazione delle reti sono condizioni essenziali per un'accettazione di tali reti da parte del pubblico. Occorre ridefinire la procedura di pianificazione delle reti per renderla più mirata, in una nuova era caratterizzata da efficienza energetica, fonti rinnovabili e gestione della domanda, e per garantire la massima flessibilità e resistenza all'interno del sistema; concorda sul fatto che tale procedura debba essere inclusiva, trasparente e democratica.

Bruxelles, 4 luglio 2013

Il presidente del Comitato delle regioni

Ramón Luis VALCÁRCEL SISO


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