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Document 52013DC0172
COMMUNICATION FROM THE COMMISSION TO THE EUROPEAN PARLIAMENT, THE COUNCIL, THE EUROPEAN ECONOMIC AND SOCIAL COMMITTEE AND THE COMMITTEE OF THE REGIONS Establishing a European Law Enforcement Training Scheme
COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL PARLAMENTO EUROPEO, AL CONSIGLIO, AL COMITATO ECONOMICO E SOCIALE EUROPEO E AL COMITATO DELLE REGIONI Istituire un programma di formazione europea delle autorità di contrasto
COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL PARLAMENTO EUROPEO, AL CONSIGLIO, AL COMITATO ECONOMICO E SOCIALE EUROPEO E AL COMITATO DELLE REGIONI Istituire un programma di formazione europea delle autorità di contrasto
/* COM/2013/0172 final */
COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL PARLAMENTO EUROPEO, AL CONSIGLIO, AL COMITATO ECONOMICO E SOCIALE EUROPEO E AL COMITATO DELLE REGIONI Istituire un programma di formazione europea delle autorità di contrasto /* COM/2013/0172 final */
COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL
PARLAMENTO EUROPEO, AL CONSIGLIO, AL COMITATO ECONOMICO E SOCIALE EUROPEO
E AL COMITATO DELLE REGIONI Istituire un programma di formazione europea
delle autorità di contrasto 1. Introduzione La criminalità
transnazionale può essere contrastata solo con la cooperazione transfrontaliera
tra le forze di polizia, le dogane, le guardie di frontiera e altre autorità.
Perché la collaborazione sia efficace occorre però che tali autorità siano
formate adeguatamente e operino in un clima di sufficiente fiducia reciproca. Si sono già
compiuti notevoli progressi nell'offerta formativa nell'UE su questioni
transfrontaliere. Ad esempio, da parecchi anni sono sviluppati e proposti piani
formativi comuni e programmi di scambio per i funzionari delle autorità di
contrasto. Gli Stati membri partecipano a questo sforzo congiunto insieme alle
agenzie dell'Unione europea, quali l’Accademia europea di polizia (CEPOL),
l'Ufficio europeo di polizia (Europol) e l’Agenzia europea per la gestione della
cooperazione operativa alle frontiere esterne degli Stati membri dell’Unione
europea (Frontex). Nel 2012 sono stati organizzati oltre 300 programmi di
scambio nell'UE per i funzionari delle autorità di contrasto. Nello stesso anno
più di 3 000 partecipanti hanno fatto ricorso a nuovi metodi di
apprendimento, come i seminari on line di CEPOL. La partecipazione alle
iniziative di formazione dell'UE è crescente: nel 2012 le iscrizioni presso
CEPOL sono state più di 5 000 e presso Frontex più di 3 000. Ciononostante,
occorre fare di più, ad esempio per accrescere la visibilità degli strumenti
dell'UE in materia di cooperazione di polizia e il ruolo delle agenzie dell'UE
che forniscono sostegno ai servizi incaricati dell'applicazione della legge
nella lotta alla criminalità. Più funzionari dovrebbero avvalersi delle risorse
disponibili per sviluppare appieno le loro potenzialità. La formazione dovrebbe
rispondere in modo adeguato alle esigenze di formazione e sostenere
maggiormente le priorità in materia di cooperazione operativa concordate a
livello dell'UE, quali la lotta contro la criminalità informatica[1], il traffico di stupefacenti e
la tratta degli esseri umani. Per garantire un approccio coerente a una
formazione a livello dell'UE conforme alle norme di qualità più elevate, è
necessario un efficace coordinamento fra gli Stati membri e le agenzie dell'UE,
che tenga conto dei lavori svolti dalle organizzazioni internazionali quali
Interpol e le Nazioni Unite. La presente
comunicazione propone pertanto un programma di formazione europea delle
autorità di contrasto ("programma di formazione") affinché i
funzionari delle autorità di contrasto possano acquisire le conoscenze e
abilità necessarie per prevenire e combattere efficacemente la criminalità
transfrontaliera cooperando proficuamente con i loro colleghi europei. Il
programma di formazione mira a rendere più efficace la risposta dell'Unione
alle sfide comuni per la sicurezza, migliorare il livello delle attività di
polizia nell'Unione europea e stimolare lo sviluppo di una cultura comune in
materia di contrasto quale mezzo per rafforzare la fiducia reciproca e la
cooperazione. Intende individuare e colmare le carenze formative delle autorità
di contrasto su questioni transfrontaliere, sostenendo e, se del caso,
coordinando le iniziative di formazione dei centri di eccellenza europei e
nazionali. Il programma di
formazione risponde all'invito formulato dal Consiglio europeo nel programma di
Stoccolma[2]
di intensificare la formazione relativa alle tematiche connesse all'Unione e
renderla sistematicamente accessibile per tutte le professioni coinvolte nella
lotta alla criminalità, e alle richieste del Parlamento europeo di rafforzare
il quadro UE per la formazione del personale giudiziario e di polizia[3]. Tale programma mira a
garantire che: ·
gli strumenti di cooperazione nell'attività di
contrasto sviluppati nel corso degli anni dall'Unione europea, quali lo
scambio di informazioni ai sensi del trattato di Prüm[4] e le banche dati di
intelligence criminale di Europol, siano conosciuti meglio e usati maggiormente
nei contatti bilaterali e multilaterali tra gli Stati membri; ·
i funzionari delle autorità di contrasto dell'UE
possiedano le abilità e conoscenze necessarie per far fronte alla criminalità
transfrontaliera che danneggia più gravemente le vittime e la società nel
suo insieme; ·
i funzionari delle autorità di contrasto che
cooperano con i paesi terzi o che partecipano a missioni civili dell'UE in
paesi terzi abbiano una formazione adeguata. Il programma di
formazione proposto nella presente comunicazione si applica ai funzionari
delle autorità di contrasto di ogni grado, dai funzionari, ufficiali e
agenti di polizia alle guardie di frontiera, agli agenti doganali, e, se del
caso, ad altri funzionari statali come i pubblici ministeri[5]. La formazione sostenuta dal
programma di formazione o fornita nel suo contesto dovrebbe basarsi sulla
formazione esistente a livello nazionale e dell'UE e su una valutazione
regolare delle esigenze di formazione. Dovrebbe essere offerta attraverso
strumenti di apprendimento moderni ed efficaci, come corsi specialistici, piani
formativi comuni, materiale di apprendimento on line e programmi di scambio. Per realizzare
l'iniziativa di formazione prevista dalla presente comunicazione è necessaria
un'agenzia dell'UE che abbia un mandato legale ad hoc e risorse opportune.
Pertanto, parallelamente alla presente comunicazione, la Commissione propone un
nuovo quadro giuridico per Europol, che conferisce a quest'ultimo competenze di
formazione più estese rispetto a quelle di CEPOL, attualmente l'unica agenzia
dell'Unione europea preposta esclusivamente alla formazione delle autorità di
contrasto. Chiudendo nel contempo CEPOL, si creeranno sinergie, in quanto
l'attività di formazione sarà più vicina all'attività operativa e sarà
integrata in una struttura più ampia, e si ridurranno i costi amministrativi,
liberando risorse per le attività nel quadro del programma di formazione. Una nuova
direzione di Europol incaricata della formazione, l'accademia Europol,
dovrebbe occuparsi del programma di formazione, concentrandosi sulle norme di
qualità. In attesa dell'adozione della proposta di fusione da parte del
Consiglio e del Parlamento europeo e della sua entrata in vigore, CEPOL
svolgerà, nella misura del possibile, i compiti della futura accademia Europol.
Per realizzare il programma di formazione sarà necessario uno sforzo congiunto
della rete di accademie nazionali di formazione, accademie nazionali delle
guardie di frontiera e delle dogane (di seguito, "rete di accademie
nazionali di formazione"), dell'accademia Europol e delle altre agenzie
GAI, in particolare Frontex. Il compito della Commissione sarà principalmente
controllare i progressi nell'attuazione del programma di formazione. La presente comunicazione
si basa su un'analisi del fabbisogno e dell'offerta di formazione effettuata da
CEPOL[6]
e su consultazioni con gli esperti nazionali e le agenzie GAI tenutesi nel 2011
e nel 2012 in occasione di quattro riunioni di esperti e tre conferenze a cui
hanno partecipato anche membri del parlamento europeo. L'accademia
Europol sarà l'entità dell'UE preposta al coordinamento della formazione delle
autorità di contrasto. Frontex rimarrà comunque responsabile della formazione
delle guardie di frontiera, conformemente al suo quadro giuridico. 2. Priorità strategiche dell'UE in materia
di criminalità e sicurezza -Carenze formative 2.1. Formazione dell'UE:
situazione attuale Tutti gli Stati membri possiedono strutture
per la formazione dei funzionari delle autorità di contrasto e cooperano
sistematicamente con le agenzie dell'UE del settore GAI. A livello dell'UE,
le seguenti agenzie si occupano della formazione dei funzionari delle
autorità di contrasto. CEPOL collabora
strettamente con la rete di accademie nazionali di formazione. Nel 2012 ha
organizzato 86 corsi in aula per 2 059 partecipanti su una serie di temi,
tra cui le tecniche specifiche di polizia (quali gli interrogatori di polizia e
le tecniche di indagine in materia di omicidi), la criminalità economica (quali
il recupero dei beni e il riciclaggio di denaro) e la gestione delle crisi. Ha
inoltre sviluppato competenze nella "formazione dei formatori",
attuato il "programma di scambio per gli operatori di polizia ispirato al
programma Erasmus"[7],
ed elaborato moduli di apprendimento on line su temi specifici, quali la
criminalità informatica, le squadre investigative comuni e i gruppi mobili di
criminalità organizzata. Tuttavia, tale formazione è destinata solo agli alti
funzionari e ufficiali di polizia, ai sensi del mandato legale di CEPOL, e il
numero di corsi è limitato da vincoli di bilancio. Europol collabora
ai corsi di CEPOL e ha sviluppato vari corsi sull'analisi della criminalità e
su specifiche forme di criminalità, come quella informatica. Frontex ha
il mandato specifico di formare le guardie di frontiera[8] e ha elaborato piani formativi
comuni attuati dagli Stati membri, compreso un quadro della qualità per le
guardie di frontiera[9].
L’Ufficio per la lotta antifrode (OLAF) gestisce due programmi specifici di
formazione per la lotta alla falsificazione dell’euro e la tutela degli
interessi finanziari dell'Unione. L'Agenzia per i diritti fondamentali (FRA)
offre strumenti di formazione sui diritti fondamentali per i formatori di
polizia. L'Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze (OEDT)
e l'Ufficio europeo di sostegno per l’asilo (UESA) si occupano entrambi
di formazione su temi specifici inerenti al loro mandato. L'attività di formazione dei funzionari delle
autorità di contrasto continua a svolgersi per lo più a livello nazionale,
spesso nell'ambito della cooperazione bilaterale tra Stati membri, e
generalmente copre temi specifici, come il traffico di stupefacenti, la
criminalità informatica, la criminalità finanziaria, il riciclaggio di denaro e
le indagini sulla criminalità organizzata transfrontaliera, oltre a questioni
giuridiche a livello dell'UE. Dalle consultazioni con gli esperti è tuttavia
emersa la chiara esigenza di una maggiore formazione in questi settori, con il
sostegno dell'Unione. A livello internazionale,
organizzazioni come Interpol e le Nazioni Unite (ONU) offrono formazione in
materia di contrasto alla criminalità, antiterrorismo e gestione delle crisi. Interpol
propone formazioni on line su vari temi, quali le indagini in materia di
narcotraffico, gli interrogatori e questioni legate al terrorismo. L'ONU
offre vari corsi sulla gestione delle crisi. Benché utili per le autorità di
contrasto dell'UE ad integrazione di altre formazioni, questi corsi raramente
riguardano strumenti dell'UE e in generale non sono concepiti in funzione delle
norme dell'UE in materia di polizia. 2.2. Fabbisogno di formazione nei
settori interni ed esterni dell'UE considerati prioritari Un'efficace cooperazione transfrontaliera
nell'attività di contrasto inizia con il fornire ai funzionari le conoscenze di
base sul contesto di polizia dell'UE, sui mezzi disponibili, come Europol ed
Eurojust, e sugli strumenti di scambio delle informazioni, quali le decisioni
di Prüm[10].
La conoscenza e la comprensione degli aspetti di polizia transfrontalieri sono
un punto di partenza indispensabile per i funzionari che devono partecipare
alla cooperazione transfrontaliera a livello bilaterale e multilaterale e per
sviluppare la fiducia reciproca. L'Unione europea ha definito una serie di
priorità per fare fronte alle minacce comuni poste dalle forme gravi di
criminalità, dalla criminalità organizzata, dal terrorismo, dalla criminalità
informatica, dalla sicurezza delle frontiere e dalla gestione delle crisi. Tali
priorità sono esaminate regolarmente sulla base della valutazione della
minaccia rappresentata dalla criminalità organizzata e dalle forme gravi di
criminalità (SOCTA) che Europol effettua ogni quattro anni a partire dal 2013.
Per ridurre i danni provocati da tali minacce e sostenere le priorità operative
concordate a livello dell'UE per contrastarle, occorre fornire, ove necessario,
formazioni specialistiche. L'Unione europea si assume la responsabilità
di sostenere lo sviluppo di capacità nei paesi terzi fornendo tutoraggio e
consulenza e aiutando tali paesi a istituire strutture di polizia civili
sostenibili e conformi alle norme internazionali. Le missioni civili nei paesi
terzi sono coordinate dal Servizio europeo per l'azione esterna. Ogni anno oltre
1 000 funzionari delle autorità di contrasto dell'UE sono impegnati in
missioni in paesi come (nel 2012) il Sud Sudan, il Kosovo, il Niger e l'Iraq.
Il loro mandato riguarda le attività di sorveglianza sul territorio, lo Stato
di diritto, l'amministrazione civile e la protezione civile. A livello
bilaterale, gli Stati membri collaborano con tali paesi per aiutarli a
sviluppare capacità nelle attività di contrasto ove sia coinvolta anche l'UE,
ad esempio nelle democrazie emergenti in Nord Africa. 2.3. Carenze formative Nonostante gli sforzi degli operatori
nazionali, europei e internazionali e la loro cooperazione, persiste un grande
divario tra le esigenze formative e la formazione attualmente disponibile
nell'UE[11].
I programmi di formazione degli Stati membri
normalmente riguardano le conoscenze di base degli strumenti dell'UE e la
dimensione quotidiana delle attività di polizia dell'UE, ma non sempre sono
uniformi. Le autorità di contrasto e le agenzie dell'UE
hanno segnalato la mancanza di formatori qualificati e di materiale di
apprendimento omogeneo per quanto riguarda le indagini transfrontaliere. Le
domande di partecipazione alle formazioni organizzate dalle agenzie dell'UE su
temi specialistici, quali la criminalità finanziaria, il riciclaggio di denaro,
la tratta degli esseri umani e il traffico di stupefacenti, sono numerose. Se
coordinate e fornite dall'accademia Europol, tali formazioni potranno avere
costi inferiori giacché gli Stati membri dovranno investire meno in programmi
del genere. I programmi di scambio per le forze di
polizia, le guardie di frontiera e gli agenti doganali con poteri investigativi
stanno già contribuendo a diffondere buone pratiche e a creare fiducia. Previa
disponibilità di fondi, è opportuno che tali programmi siano aperti a un
pubblico più vasto, in linea di massima ai funzionari di ogni grado e a tutte
le agenzie rientranti nel campo di applicazione del programma di formazione. Più in generale, è fondamentale che tutti i
funzionari delle autorità di contrasto che partecipano alla cooperazione
transfrontaliera conoscano le lingue, soprattutto l'inglese, lingua sempre più
usata in questo settore. In molti Stati membri tuttavia sono ancora troppo
pochi i funzionari con competenze linguistiche sufficientemente elevate. La formazione in vista di missioni civili
spesso non è coordinata e nemmeno uniforme, e quindi il livello di preparazione
del personale sul campo presenta differenze inaccettabili. Inoltre, è possibile aiutare in modo più
coerente ed efficace i paesi terzi che chiedono assistenza ai fini dello
sviluppo di capacità in materia di attività di contrasto, fornendo formazione e
diffondendo conoscenze e buone pratiche. In linea generale, all'UE manca un quadro di
qualità trasparente per i formatori attivi a livello dell'UE e una procedura
sistematica per individuare e soddisfare le mutevoli esigenze di formazione
strategica. 3. I quattro ambiti della formazione
dell'UE Per sviluppare,
fornire e valutare le opportunità di formazione e di apprendimento necessarie
per far fronte alle sfide transfrontaliere dell'UE in materia di attività di
contrasto, il programma di formazione dovrebbe mirare a migliorare le
conoscenze, le abilità e le competenze[12]
in quattro ambiti – che vanno dalla conoscenza generica alle competenze altamente
qualificate – sulla base della formazione esistente a livello nazionale,
europeo e internazionale. 3.1. Ambito 1: conoscenza di base
della dimensione europea delle attività di contrasto della criminalità Nel corso della
propria vita lavorativa ciascuno dei 1,9 milioni di funzionari delle autorità
di contrasto dell'UE[13]
potrebbe trovarsi di fronte a una forma di criminalità transfrontaliera. La
conoscenza degli aspetti di polizia europei e transfrontalieri è fondamentale
in termini di efficacia operativa e di evoluzione di carriera, e dovrebbe
comprendere i principi di cooperazione efficace nell'attività di contrasto, i
diritti fondamentali, il ruolo di Europol, Frontex ed Eurojust e l'uso degli
strumenti e dei canali di informazione dell'UE, quali l'"iniziativa
svedese"[14]
e il sistema di informazione Schengen[15].
Senza tale conoscenza, l'attività transfrontaliera di polizia rischia di essere
sostanzialmente inefficace. È pertanto
necessario sviluppare un livello minimo uniforme di conoscenze e abilità riguardo
alle attività di contrasto della criminalità nel contesto dell'UE per tutti i
funzionari di ogni grado delle autorità di contrasto. Ciò dovrebbe contribuire
a sviluppare una cultura comune in materia di applicazione della legge. La Commissione
incoraggerà gli Stati membri a inserire tale competenza nei programmi di
formazione iniziale e professionale dei funzionari e nelle sessioni di
formazione dei funzionari già operativi. L'accademia Europol monitorerà e
valuterà il seguito dato, e i risultati saranno inclusi in una relazione che la
Commissione pubblicherà ogni tre anni (cfr. la sezione 5.4). Nel primo semestre del 2014 CEPOL, in cooperazione con gli Stati membri
e Frontex, proporrà un livello uniforme europeo di conoscenze e abilità per
tutti i funzionari delle autorità di contrasto in materia di dimensione europea
dell'attività di contrasto. 3.2. Ambito 2: efficace
cooperazione bilaterale e regionale Il successo delle
operazioni di polizia transfrontaliere dipende, in parte, dalla capacità dei
funzionari delle autorità di contrasto di applicare gli strumenti dell'UE e
internazionali quali il mandato d'arresto europeo[16], le rogatorie[17] e le procedure di riammissione[18]. I funzionari delle autorità
di contrasto dovrebbero avere maggiori conoscenze specifiche degli accordi
bilaterali tra Stati membri, essere in grado di comunicare nelle lingue
pertinenti ed essere consapevoli delle differenze e sensibilità culturali. Gli Stati membri
saranno incoraggiati ad offrire opportune formazioni nazionali più approfondite
rispetto al livello previsto per l'ambito 1, sviluppando ulteriormente i
progetti di formazione bilaterali e regionali sulla cooperazione
transfrontaliera. Su richiesta, l'accademia Europol presterà sostegno agli
Stati membri, fornendo strumenti di apprendimento e raccogliendo e divulgando
le migliori pratiche. Entro la fine del 2013 CEPOL dovrebbe presentare al comitato permanente
per la cooperazione operativa in materia di sicurezza interna (COSI) un piano
di lavoro per sostenere la cooperazione bilaterale e regionale. Nel 2014 CEPOL
dovrebbe presentare una panoramica aggiornata delle attività di formazione e
delle esigenze di formazione degli Stati membri e successivamente indicare
proattivamente le migliori pratiche per soddisfare tali esigenze. Su richiesta
degli Stati membri, CEPOL potrebbe mettere a disposizione opportuni strumenti
di apprendimento. 3.3. Ambito 3: specializzazione
tematica dell'UE in materia di polizia Le priorità
dell'UE per la cooperazione transfrontaliera nella lotta alla criminalità sono
definite nella strategia di sicurezza interna[19]
e nel ciclo programmatico dell'UE per contrastare la criminalità organizzata e
le forme gravi di criminalità[20],
basato sulla valutazione Europol della minaccia rappresentata dalla criminalità
organizzata (OCTA) e, dal 2013, sulla valutazione della minaccia rappresentata
dalla criminalità organizzata e dalle forme gravi di criminalità (SOCTA).
Ciascuna di queste priorità mette in luce l'esigenza di un approccio efficiente
e mirato alla formazione specialistica e tematica per un gruppo ristretto di
funzionari. La formazione su temi specifici, quali la tratta degli esseri
umani, il traffico di stupefacenti e di armi da fuoco, la criminalità
informatica, la corruzione, la confisca dei proventi di reato e le indagini
finanziarie, riunirà esperti nazionali che, oltre a beneficiare della
formazione, si scambieranno le migliori pratiche e costituiranno delle reti, il
che rafforzerà la fiducia reciproca. Se particolarmente pertinente per la
priorità in questione, tale formazione potrà riguardare anche la cooperazione
interservizi, a livello nazionale o europeo, tra diversi organismi di
contrasto, quali la polizia, le guardie di frontiera e le dogane. In stretta
cooperazione con la rete di accademie nazionali di formazione, l'accademia
Europol analizzerà le esigenze di formazione per individuare le lacune tra le
formazioni specialistiche esistenti a livello nazionale e internazionale e le
abilità e conoscenze richieste in questi settori. La formazione dovrebbe essere
fornita attraverso la rete di accademie nazionali di formazione o, se del caso,
direttamente dall'accademia Europol, e di norma assumere la forma di corsi in
aula, integrati da strumenti di apprendimento on line. Questo ambito della
formazione dell'UE richiederà, a termine, il riconoscimento da parte di tutti
gli Stati membri di una certificazione di formazione specialistica in base a
norme di qualità concordate (cfr. la sezione 4.2). Il bilancio annuale
dell'accademia Europol, parte integrante del bilancio complessivo di Europol,
dovrebbe essere destinato principalmente alla realizzazione di questo ambito. Una volta stabilite le priorità del "ciclo programmatico dell'UE
per contrastare la criminalità organizzata e le forme gravi di
criminalità" per il periodo 2013-2017, CEPOL dovrebbe elaborare un'analisi
delle carenze e presentarla al COSI entro la fine del 2013. Su tale base, a
partire dal 2014 CEPOL e la rete di accademie nazionali di formazione
dovrebbero sviluppare la formazione per l'ambito 3. 3.4. Ambito 4: missioni civili e
sviluppo di capacità nei paesi terzi Tutti i
funzionari delle autorità di contrasto che partecipano a missioni civili
dell'UE in paesi terzi dovrebbero obbligatoriamente seguire una formazione
preparatoria prima di partire. Gli Stati membri e l'accademia Europol
dovrebbero riconoscere, sostenere e sviluppare le iniziative di formazione
esistenti, quale la nuova iniziativa europea di formazione per la gestione
civile delle crisi[21]
(un programma finanziato dall'UE che riunisce le competenze dell'UE, delle
Nazioni Unite e di altri organismi internazionali per formare il personale che
partecipa a missioni civili). Gli istituti nazionali di formazione per la
gestione delle crisi che forniscono formazione in vista della partecipazione a
missioni civili potrebbero fungere da centri di eccellenza per l'ambito 4 e
formare i funzionari degli Stati membri che non dispongono di tali centri,
sotto il coordinamento dell'accademia Europol. Al fine di
garantire che l'approccio a livello dell'UE sia coerente, l'accademia Europol
dovrebbe fornire orientamenti e competenze ai programmi di assistenza
finanziati dall'UE riguardanti l'attività di contrasto. Da ultimo,
l'accademia Europol dovrebbe tenere i rapporti con gli Stati membri e Frontex
per quanto riguarda le richieste di assistenza di paesi terzi ai fini dello
sviluppo di capacità nelle attività di contrasto. Dovrebbe garantire che le
risposte alle richieste di formazione e condivisione delle conoscenze siano il
più efficaci possibile e che siano evitati doppioni tra le parti coinvolte. L'accademia
Europol (in veste di coordinatore) e il Servizio europeo per l'azione esterna,
in cooperazione con Frontex, dovrebbero definire un piano formativo comune per
la formazione in vista della partecipazione a missioni civili e per altre
formazioni specifiche per le missioni, da adottarsi nel 2015. Nelle future analisi delle esigenze di formazione (strategica),
elaborate sulla falsariga dell'analisi effettuata dalla CEPOL nel 2012, CEPOL e
l'accademia Europol dovrebbero tener conto anche della formazione relativa
all'ambito 4. 4. Un approccio efficiente alla formazione
in linea con le priorità dell'UE Per ciascuno dei
quatto ambiti descritti sopra, il programma di formazione dovrebbe essere
realizzato conformemente a quattro principi guida. 4.1. Identificare le esigenze Tutte le attività
di formazione dell'UE delle autorità di contrasto dovrebbero adattarsi
all'evoluzione delle esigenze. Ogni quattro anni l'accademia Europol dovrebbe
effettuare un'analisi coordinata delle esigenze di formazione
strategica dell'UE delle autorità di contrasto, in stretta cooperazione con
gli Stati membri, Frontex, Eurojust, il Servizio europeo per l'azione esterna,
l'Ufficio europeo di sostegno per l’asilo, l'Agenzia per i diritti fondamentali
e la Commissione. Tale analisi dovrebbe prendere in considerazione gli sviluppi
a lungo termine delle competenze in materia di lotta alla criminalità, i
miglioramenti della qualità dell'apprendimento (cfr. la sezione 4.2) e le
lacune formative rispetto alle strategie e alle politiche GAI. A tal fine, ogni
anno dovrebbero essere messi a disposizione dati statistici che forniscano un
quadro generale della situazione, in particolare il numero di funzionari e
ufficiali di polizia cui è stata impartita la formazione e il tipo di
formazione offerta. La Commissione, gli Stati membri e il Servizio europeo per
l'azione esterna potranno così stabilire come assegnare le risorse e a quali
funzionari destinare una formazione specialistica. In questo contesto
strategico, l'accademia Europol e Frontex dovrebbero effettuare ogni anno una valutazione
periodica delle esigenze di formazione per stabilire il tipo di formazione
da offrire nell'ambito del loro mandato. L'analisi annuale dovrebbe conformarsi
alle priorità del ciclo programmatico dell'UE per contrastare la criminalità
organizzata e le forme gravi di criminalità (una volta che questo sia stato
definito nel 2013). Ciascuna analisi dovrebbe individuare: 1. i nuovi risultati di
apprendimento da sviluppare; 2. le lacune delle prestazioni e
il modo in cui queste possono essere colmate attraverso una formazione di alta
qualità che integri i programmi esistenti a livello dell'UE o nazionale, e 3. le risorse necessarie. Nel 2014 dovrebbe essere effettuata la prima analisi coordinata delle
esigenze di formazione strategica dell'UE delle autorità di contrasto, che
dovrebbe essere presentata al COSI e approvata dal Consiglio. 4.2. Formazione di qualità elevata È necessario il
riconoscimento reciproco delle abilità e delle conoscenze in materia di
contrasto della criminalità. Gli Stati membri traggono già benefici dalle
attuali iniziative accademiche generali, quali i processi di Bologna e
Copenaghen[22],
che sviluppano norme comparabili ed equivalenti sui gradi e su altre qualifiche
di vario livello (sulla base del Quadro europeo delle qualifiche per
l'apprendimento permanente[23])
e sull'istruzione e la formazione professionale, tramite un sistema di crediti
formativi cumulativi riconosciuto in tutta Europa (ECTS, European Credit
Transfer System)[24]. Il programma di formazione dovrebbe basarsi su tali iniziative volte al
riconoscimento della qualità, ponendo l'accento sui principi dell'apprendimento
permanente. La Commissione ritiene che le qualifiche comparabili a livello dell'UE
per la formazione delle autorità di contrasto (ossia un quadro di qualifiche
settoriali) dovrebbero essere definite e applicate entro il 2020. Questo per
quanto riguarda gli ambiti 3 e 4. Inizialmente, l'accademia Europol dovrebbe
garantire che i moduli e i corsi di formazione a livello dell'UE siano ideati
secondo il sistema di crediti formativi ECTS e in termini di chiari risultati
di apprendimento. Gli Stati membri sono incoraggiati a fare il necessario per
applicare il sistema ECTS ai moduli nazionali di formazione. Inoltre, i formatori che operano a livello dell'UE nell'ambito del
programma di formazione dovrebbero corrispondere a un profilo specifico, che
tenga conto delle capacità pedagogiche, delle conoscenze specialistiche e delle
conoscenze linguistiche. Se necessario, ai formatori dovrebbe essere offerta
una formazione per acquisire tali competenze. Entro il primo semestre del 2014
l'accademia Europol, in stretta cooperazione con gli Stati membri e Frontex,
dovrebbe definire tale profilo e mettere in atto un meccanismo per la selezione
finale, il controllo e la valutazione dei formatori. Per aumentare la qualità della formazione fornita nell'ambito del
programma di formazione, CEPOL e gli altri soggetti implicati saranno
incoraggiati ad attingere alle competenze delle parti private, quali gli
istituti finanziari e le società informatiche, e a sviluppare partnership con
loro. Nel 2014 la CEPOL, previa consultazione degli
Stati membri e delle agenzie GAI, dovrebbe elaborare e presentare al COSI un
piano d'azione sull'istituzione di un quadro comune della qualità per
l'apprendimento in materia di lotta alla criminalità, da attuarsi entro il
2020. 4.3. Potenziare le possibilità di
carriera dei funzionari delle autorità di contrasto In riferimento allo
sviluppo dei quadri qualità della qualità di cui alla sezione 4.2, gli Stati
membri dovrebbero considerare l'insieme di abilità, conoscenze e competenze
acquisite nel quadro della formazione dell'UE come parte integrante del
bagaglio formativo acquisito a livello nazionale. La formazione fornita nel
quadro del programma di formazione dovrebbe diventare una componente naturale
dell'insieme di formazioni dei funzionari delle autorità di contrasto,
conformemente ai principi dell'apprendimento permanente. Gli Stati membri
dovrebbero usare appieno gli strumenti di formazione quali l'apprendimento on
line, i piani formativi e i programmi di scambio, o ricorrere alla metodologia
"formazione dei formatori". La formazione di cui all'ambito 3 del
programma di formazione contribuirà, in particolare, a colmare il divario tra
le esigenze di formazione e la formazione attualmente disponibile a livello
nazionale e internazionale. 4.4. Uso efficiente delle risorse Il programma di
formazione mira all'efficienza, grazie a una maggiore semplificazione, a un
coordinamento più efficace, allo sfruttamento delle sinergie, all'eliminazione
dei doppioni e all'allineamento dell'offerta di formazione alle esigenze di
formazione. L'accademia Europol e le accademie nazionali di polizia dovrebbero
sfruttare le metodologie di formazione più efficaci per raggiungere gli
obiettivi di apprendimento, ad esempio gli strumenti di apprendimento on line. Secondo uno
studio esterno condotto per conto della Commissione, i costi diretti complessivi
per realizzare e gestire il programma di formazione ammonterebbero a 3,4
milioni di EUR (prezzi attuali) per il periodo 2013–2020. Tali costi includono
i costi del nuovo comitato scientifico (90 000 di EUR all'anno) istituito
quale organo consultivo del direttore esecutivo e del consiglio di
amministrazione. Stando allo stesso studio, rispetto allo status quo i risparmi
annuali in termini di efficienza potrebbero raggiungere i 23 milioni di EUR per
le attività di polizia nell'UE[25]. La proposta della
Commissione relativa al Fondo Sicurezza interna[26] per il periodo 2014-2020
comprende l'obiettivo di istituire programmi di formazione sulle politiche di
formazione dell'UE. Gli Stati membri dovrebbero comunicare alla Commissione il
numero di funzionari delle autorità di contrasto che hanno ricevuto una
formazione su temi transfrontalieri con l'ausilio del Fondo. A determinate
condizioni, dovrebbero inoltre essere usate le opportunità di finanziamento
della formazione del personale delle autorità di contrasto mediante il Fondo
sociale europeo[27]. 5. Attuazione del programma di formazione:
ruoli e responsabilità Il programma di
formazione sarà realizzato congiuntamente dalla Commissione, da Europol, dalle
agenzie GAI e dagli Stati membri. 5.1. Accademia europea di Europol L'accademia
Europol avrà un ruolo di promozione e di coordinamento nella realizzazione del
programma di formazione, in stretta cooperazione con altre agenzie dell'UE e la
rete di accademie nazionali di formazione. L’accademia assolverebbe sei compiti
principali: 1. dovrebbe cercare di diventare
il centro di eccellenza dell'UE per la formazione delle autorità di contrasto
(transfrontaliera). Dovrebbe mirare a diventare l'autorità di riferimento per i
professionisti del settore e fungere da intermediario per lo scambio delle
migliori pratiche. Dovrebbe cercare di svolgere un ruolo di coordinatore per
quanto riguarda le questioni attinenti alla formazione strategica dell'UE delle
autorità di contrasto e, ove necessario, fornire sostegno alle altre agenzie dell'UE,
anche coordinando le analisi delle esigenze relative a tale formazione; 2. in consultazione con le parti
interessate, dovrebbe definire un insieme di conoscenze di base e i risultati
dell'apprendimento relativi all'ambito 1. Una prima versione dovrebbe essere
definita da CEPOL nel primo semestre del 2014; 3. dovrebbe prestare sostegno
agli Stati membri per quanto riguarda l'ambito 2, diffondendo le migliori
pratiche di cooperazione transfrontaliera e fornendo, se necessario, gli
strumenti di apprendimento; 4. assieme agli altri centri di
eccellenza della rete di accademie nazionali di formazione dovrebbe fornire
attività di formazione a livello dell'UE per i funzionari delle autorità di
contrasto e per i formatori stessi. Per quanto riguarda gli ambiti 3 e 4, in
cooperazione con la rete di accademie nazionali di formazione, dovrebbe fissare
il livello di ogni corso facendo riferimento al Quadro europeo delle
qualifiche. Dovrebbe inoltre assicurare che i corsi siano ben pianificati e che
i formatori siano adeguatamente sostenuti, valutati e remunerati; 5. dovrebbe indicare le
procedure e gli orientamenti per definire le priorità di formazione, i ruoli e
le responsabilità per coordinare e sostenere la realizzazione di tutti gli
ambiti del programma di formazione; 6. assieme alle parti
interessate, dovrebbe seguire il piano d'azione per realizzare il quadro della
qualità di cui alla sezione 4.2 che CEPOL dovrebbe proporre nel 2014. 5.2. Accademie nazionali quali
centri di eccellenza La formazione
specialistica nell'ambito del programma di formazione dovrebbe essere fornita
dagli organismi più qualificati della rete di accademie nazionali di formazione
o, se del caso, dall'accademia Europol. Le accademie nazionali specializzate in
specifici temi di polizia prioritari negli ambiti 3 o 4, quali il riciclaggio
di denaro, la formazione in vista di missioni civili o questioni specifiche
riguardanti le guardie di frontiera, potrebbero assumere lo status di
"centri di eccellenza" per un periodo convenuto e fornire formazione
in tutta l'UE a nome dell'accademia Europol. I centri di eccellenza dovrebbero
operare conformemente al quadro comune di garanzia della qualità elaborato
nell'ambito del programma di formazione e descritto nella sezione 4.2. Le
accademie nazionali dovrebbero poter distaccare esperti o formatori presso
l'accademia Europol. 5.3. Stati membri Gli Stati membri
saranno responsabili dell'attuazione degli ambiti 1 e 2 nei piani formativi per
la formazione iniziale e orientativa, e sono incoraggiati a usare a tal fine i
finanziamenti dell'UE[28].
Per quanto riguarda l'ambito 2, gli Stati membri sono incoraggiati ad avviare
progetti bilaterali di formazione per migliorare la cooperazione
transfrontaliera in svariati ambiti, quali la sorveglianza, l'inseguimento e lo
scambio di informazioni attraverso i centri di cooperazione di polizia e
doganale. Spetterà inoltre agli Stati membri selezionare i funzionari
qualificati che parteciperanno alle missioni civili e nominare i funzionari
qualificati che diventeranno formatori per i corsi relativi agli ambiti 3 e 4 a
livello dell'UE. 5.4. Commissione europea La Commissione
valuterà regolarmente i progressi compiuti nell'attuazione del programma di
formazione, comprese le azioni previste nella presente comunicazione. In
particolare, valuterà le misure sviluppate per garantire la qualità, e
l'efficacia del coordinamento dell'accademia Europol. Ogni tre anni a partire
dal 2016 presenterà una relazione al Consiglio e al Parlamento europeo. 5.5. Agenzie dell'UE Frontex, l'Osservatorio
europeo delle droghe e delle tossicodipendenze, l'Agenzia per i diritti
fondamentali e l'Ufficio europeo di sostegno per l’asilo svolgeranno anche loro
un ruolo importante, in quanto contribuiranno con le loro competenze
specialistiche uniche alla formazione di alta qualità e ai risultati di
apprendimento per i funzionari delle autorità di contrasto. Tutte le agenzie
dovrebbero tenersi in contatto regolare e adoperarsi per aumentare l'efficienza
e identificare le sinergie nei settori trasversali. Ad esempio, i funzionari e
gli ufficiali di polizia, le guardie di frontiera e gli agenti doganali
dovrebbero collaborare per combattere la tratta di esseri umani. L'accademia
Europol svolgerà un ruolo di coordinamento generale come precisato nella sezione
5.1. 5.6. Servizio europeo per l'azione
esterna Il Servizio
europeo per l'azione esterna, la Commissione europea e le agenzie dell'UE
collaborano strettamente per rafforzare la cooperazione, in particolare per
quanto riguarda le capacità e la formazione[29].
Quando le missioni civili dell'UE prevedono la partecipazione di
funzionari delle autorità di contrasto, l'accademia Europol dovrebbe
contribuire sin dalle fasi iniziali agli aspetti legati alla formazione e
all'offerta di formazione specifica aggiuntiva per garantire che i partecipanti
alle missioni abbiano un livello comune di competenze. Il Servizio europeo per
l'azione esterna dovrebbe partecipare attivamente a questo processo e si
dovrebbe tenere conto delle iniziative esistenti, quali quelle del Comitato per
gli aspetti civili della gestione delle crisi (CivCom). 6. Conclusioni La partecipazione
piena e costruttiva degli Stati membri, delle agenzie GAI e di altre parti
interessate dell'UE rafforzerebbe l'efficacia della risposta dell'UE alle sfide
comuni legate alla sicurezza, utilizzando al meglio le limitate risorse di
bilancio. Ciò aumenterebbe la consapevolezza degli aspetti di polizia dell'UE e
transfrontalieri, garantirebbe il riconoscimento della formazione specialistica
in settori prioritari, aumenterebbe il livello generale delle attività di
polizia e stimolerebbe una cultura comune in materia di contrasto lotta alla
criminalità. Ciò potenzierebbe la capacità operativa dell'UE nel combattere la
criminalità grave, le forme gravi di criminalità e il terrorismo. La Commissione
darà seguito alla presente comunicazione in stretta cooperazione con, in
particolare, il Parlamento europeo, gli Stati membri e le agenzie GAI. [1] Tenuto conto della strategia dell'UE sulla sicurezza
informatica (comunicazione congiunta al Parlamento europeo, al Consiglio, al
Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni “Strategia
dell'Unione europea per la cibersicurezza - un ciberspazio aperto e sicuro”,
JOIN(2013) 1final del 7.2.2013). [2] Programma di Stoccolma — Un'Europa aperta e sicura al
servizio e a tutela dei cittadini (GU C 115 del 4.5.2010, pag. 1). [3] Cfr., ad esempio, la risoluzione del Parlamento europeo,
del 14 dicembre 2011, sulla strategia antiterrorismo dell'UE: principali
risultati e sfide future (2010/2311(INI)). [4] Decisione 2008/615/GAI del Consiglio e decisione 2008/616/GAI
del Consiglio (GU L 210 del 6.8.2008, pag. 1 e pag. 12 rispettivamente). [5] Integra così la politica dell'UE in materia di
formazione giudiziaria. Cfr. la comunicazione "Alimentare la fiducia in
una giustizia europea: una nuova dimensione per la formazione giudiziaria
europea" (COM(2011) 551 definitivo). [6] European Training Scheme — Mapping of Law Enforcement
Training in the EU, CEPOL 2012. [7] 8309/1/10 REV 1 ENFOPOL 93. [8] Articolo 5 del regolamento (UE) n. 1168/2011 del
Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 ottobre 2011, recante modifica del
regolamento (CE) n. 2007/2004 del Consiglio che istituisce un'Agenzia europea
per la gestione della cooperazione operativa alle frontiere esterne degli Stati
membri dell'Unione europea (GU L 304 del 22.11.2011, pag. 1). [9] Quadro di qualifiche settoriali per le guardie di
frontiera; www.frontex.europa.eu/training [10] Decisione 2008/615/GAI del Consiglio e decisione 2008/616/GAI
del Consiglio (GU L 210 del 6.8.2008, pag. 1 e pag. 12 rispettivamente). [11] Fonte: analisi CEPOL di cui alla nota 6. [12] I risultati dell'apprendimento conformemente al Quadro
europeo delle qualifiche per l'apprendimento permanente riguardano le
conoscenze, le abilità e le competenze. [13] Stime Eurostat. [14] Decisione quadro 2006/960/GAI del Consiglio (GU L 386 del 29.12.2006,
pag. 89). [15] Convenzione di applicazione dell'accordo di Schengen del 14
giugno 1985 (GU L 239 del 22.9.2000, pag. 19). [16] Decisione quadro 2002/584/GAI del Consiglio, del 13 giugno
2002, relativa al mandato d'arresto europeo e alle procedure di consegna tra
Stati membri (GU L 190 del 18.7.2002, pag. 1). [17] Una rogatoria è una richiesta formale di un organo
giurisdizionale di un paese alle autorità giurisdizionali competenti di un
altro paese affinché assumano testimonianze o prove documentali o di altro
tipo, o effettuino comunicazioni o notificazioni. [18] Gli accordi di ammissione disciplinano il rimpatrio e la
riammissione di persone tra due o più Stati membri nel quadro di un trattato di
diritto internazionale. [19] Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo e al
Consiglio del 22 novembre 2010 "La strategia di sicurezza interna dell'UE
in azione: cinque tappe verso un'Europa più sicura", COM(2010) 673
definitivo. [20] Conclusioni del Consiglio che fissano le priorità dell'UE
nella lotta alla criminalità organizzata nel periodo 2011-2013, documento 11050/11
del 6 giugno 2011. [21] http://www.entriforccm.eu. [22] Dichiarazione di Bologna del 19 giugno 1999 e
dichiarazione di Copenhagen, 29 e 30 novembre 2002. [23] Il Quadro europeo delle qualifiche per l'apprendimento
permanente offre un quadro di riferimento per la comparazione dei sistemi
nazionali di qualifiche e dei relativi contesti e livelli, rendendo le
qualifiche esistenti nei vari paesi e sistemi europei più leggibili e
comprensibili. [24] Il sistema europeo di trasferimento di crediti accademici
introduce procedure valide e accettate a livello generale per il riconoscimento
delle qualifiche di studio acquisite dagli studenti frequentando corsi
all'estero. [25] "Study on the amendment of the Council Decision 2005/681/JHA
setting up CEPOL activity", GHK, 10 aprile 2012. Tali cifre includono
i costi del nuovo comitato scientifico (90 000 EUR all'anno) istituito per
fornire consulenza al direttore esecutivo e al consiglio di amministrazione di
Europol; cfr. la proposta di regolamento del parlamento europeo e del Consiglio
che istituisce l'Agenzia dell'Unione europea per la cooperazione e la formazione delle autorità di contrasto (Europol). [26] Proposta di regolamento del Parlamento europeo e del
Consiglio che istituisce, nell'ambito del Fondo Sicurezza interna, lo strumento
di sostegno finanziario per la cooperazione di polizia, la prevenzione e la
lotta alla criminalità e la gestione delle crisi. [27] www.ec.europa.eu/esf [28] Cfr. nota 26 sulla proposta relativa al Fondo Sicurezza
interna. [29] Il 30 novembre 2011, il COSI ha emesso un parere sul
rafforzamento dei legami tra PSDC e attori dello spazio di libertà, sicurezza e
giustizia, Doc. 17884/11 JAI 906 COSI 112.