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Document 52012PC0616

Proposta di DECISIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO concernente la mobilitazione del Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione, in conformità al punto 28 dell'Accordo interistituzionale del 17 maggio 2006 tra il Parlamento europeo, il Consiglio e la Commissione sulla disciplina di bilancio e sana gestione finanziaria (domanda FEG/2011/026 IT/Emilia-Romagna Motocicli presentata dall'Italia)

/* COM/2012/0616 final */

52012PC0616

Proposta di DECISIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO concernente la mobilitazione del Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione, in conformità al punto 28 dell'Accordo interistituzionale del 17 maggio 2006 tra il Parlamento europeo, il Consiglio e la Commissione sulla disciplina di bilancio e sana gestione finanziaria (domanda FEG/2011/026 IT/Emilia-Romagna Motocicli presentata dall'Italia) /* COM/2012/0616 final */


RELAZIONE

Il punto 28 dell'Accordo interistituzionale del 17 maggio 2006 tra il Parlamento europeo, il Consiglio e la Commissione sulla disciplina di bilancio e la sana gestione finanziaria[1] consente di mobilitare il Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione (FEG) grazie a un meccanismo di flessibilità, senza superare l'importo massimo di 500 milioni di EUR oltre i limiti delle pertinenti rubriche del quadro finanziario.

Le regole applicabili ai contributi del FEG sono stabilite nel regolamento (CE) n. 1927/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 20 dicembre 2006, che istituisce un Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione[2].

Il 30 dicembre 2011, l'Italia ha presentato la domanda FEG/2011/026 IT/Emilia-Romagna Motocicli al fine di ottere un contributo finanziario del FEG, in seguito ai licenziamenti effettuati in dieci imprese che operano nella divisione 30 della NACE Revisione 2 (Fabricazione di altri mezzi di trasporto)[3] nella regione NUTS II Emilia-Romagna (ITH5) in Italia.

In seguito a un attento esame della domanda la Commissione è giunta alla conclusione, in conformità all'articolo 10 del regolamento (CE) n. 1927/2006, che sono soddisfatte le condizioni per la concessione di un contributo finanziario in forza di tale regolamento.

RIASSUNTO DELLA DOMANDA E ANALISI

Dati principali: ||

N. di riferimento FEG || EGF/2011/026

Stato membro || Italia

Articolo 2 || b)

Imprese interessate || 10

Regione NUTS II || Emilie-Romagna (ITH5)

NACE Rev. 2 Divisione || 30 (Fabbricazione di altri mezzi di trasporto)

Periodo di riferimento || 28.02.2011 – 28.11.2011

Data di inizio dei servizi personalizzati || 1.03.2012

Data della domanda || 30.12.2011

Esuberi durante il periodo di riferimento || 512

Lavoratori in esubero che dovrebbero beneficiare delle misure || 502

Spese per i servizi personalizzati (in EUR) || 3 932 992

Spese di attuazione del FEG[4] (in EUR) || 157 000

Spese di attuazione del FEG (in %) || 3,84

Bilancio complessivo (in EUR) || 4 089 992

Contributo del FEG (65 %) (in EUR) || 2 658 495

1.           La domanda è stata presentata alla Commissione il 30 dicembre 2011 e integrata con informazioni complementari fino al 10 settembre 20122012.

2.           La domanda rispetta le condizioni per mobilitare le risorse del FEG di cui all'articolo 2, lettera b) del regolamento (CE) n. 1927/2006, ed è stata presentata entro il termine di dieci settimane di cui all'articolo 5 di detto regolamento.

Nesso tra i licenziamenti e i radicali cambiamenti strutturali nei flussi commerciali mondiali legati alla globalizzazione, o tra i licenziamenti e la crisi finanziaria ed economica mondiale

3.           Per stabilire il collegamento tra i licenziamenti e la crisi finanziaria ed economica mondiale, l'Italia ha indicato che l'immatricolazione di veicoli a motore a due ruote in Europa (rappresentativa della domanda interna) ha subito un'importante diminuzione (la più significativa è stata la diminuzione del 42% per i ciclomotori e del 31% per le moto tra il 2007 e il 2010)[5].

Immatricolazione dei veicoli a motore a due ruote nell'UE

|| Motocicli || Moto

|| Immatricolazioni || Rispetto all'anno precedente || 2010 rispetto al 2007 || Immatricolazioni || Rispetto all'anno precedente || 2010 rispetto al 2007

2007 || 901 425 || || -42 % || 1 520 030 || || -31 %

2008 || 876 102 || -3 % || 1 410 020 || -7 %

2009 || 740 970 || -15 % || 1 230 .043 || -13 %

2010 || 523 397 || -29 % || 1 044 129 || -15 %

4.           L'Italia ha sottolineato che la produzione di veicoli a motore a due ruote in Europa è calata fortemente anche a causa della crisi finanziaria ed economica mondiale, in particolare tra il 2007 e il 2009. Sulla base delle statistiche dell'ACEM[6], la produzione dei principali produttori europei di veicoli a motore a due ruote[7] si è ridotta del 37% tra il 2007 e il 2009 e del 25% tra il 2008 e il 2009.

Produzione di veicoli a motore a due ruote per paese6

5.           Le autorità italiane hanno inoltre fatto riferimento che il contesto sfavorevole all'industria dei veicoli a motore a due ruote in Europa è dovuto a crescente impatto dei produttori basati in Asia per quanto riguarda l'esportazione di motocicli e di moto. La Cina, in particolare – quanto primo esportatore mondiale di motocicli e moto con il 25% delle quote di mercato – è stata gradualmente raggiunta dall'India; questi due paesi rappresentano attualmente i maggiori produttori mondiali (tra il 2007 e il 2010 l'India ha visto passare la sua quota del mercato mondiale dall'1% al 2,70%). La quota crescente di questi paesi spiega la riduzione globale delle esportazioni di motocicli e di moto delle maggior parte dei produttori europei (con l'eccezione della Germania e della Spagna tra il 2009 e il 2010) che ha colpito in particolare la Francia e l'Italia (quest'ultima ha visto diminuire in dieci anni la sua quota di esportazioni a livello mondiale di più del 30%).

Quota di mercato delle esportazioni (motocicli e moto)[8]

¾ Cina (CN) ¾ Italia (IT) ¾ Germania (DE) ¾ Spagna (ES) ¾ India (IN) ¾ Francia (FR) ¾ Regno Unito (UK).

6.           L'Italia ha indicato che il valore delle esportazioni di motocicli e di moto è diminuito rapidamente tra il 2008 e il 2009 (-21,3%, ad esempio, tra il 2008 e il 2009 per l'UE e -25,9% per l'Italia)8. La leggera ripresa delle esportazioni nel 2010 ha approfondito lo scarto tra i paesi cosiddetti avanzati e i paesi emergenti: i primi hanno visto una tendenza globale a ritornare al loro livello di esportazione precedente al 2008 (anche se rimangono in media inferiori del 20% rispetto al 2008), i secondi hanno ottenuto risultati superiori a quelli del 2008 (la Cina ha aumentato le sue esportazioni in valore tra il 2009 e il 2010 del 32,4%, l'India del 35,8% mentre, durante lo stesso periodo, l'UE progrediva solo del 9,5%).

7.           L'Italia (primo produttore in Europa di veicoli a motore a due ruote) ha dimostrato che a livello nazionale la produzione di moto e motocicli, per la quale la regione dell'Emilia-Romagna è storicamente protagonista (tre imprese incluse nella presente domanda producono moto con il loro marchio: Morini, Malaguti e Minarelli), è stata ridotta (del 6% tra il 2009 e il 2010). La riduzione più importante riguardava la produzione totale di veicoli a motore a due ruote, che è passata in Italia da 641 000 veicoli nel 2008 a 448 100 nel 2010 (-30 %)[9].

8.           L'Italia ha ricordato che, a decorrere dal 2006, le sue importazioni di pezzi di ricambio per moto e ciclomotori (da notare che sette società della presente domanda fanno parte del tessuto locale di numerose società specializzate nella produzione di pezzi di ricambio o componenti per le imprese di veicoli a motore a due ruote) sono superiori alle sue esportazioni (circostanza che non si era mai verificata durante i precedenti dieci anni)[10].

9.           Le autorità italiane hanno infine ricordato che l'importante riduzione delle immatricolazioni delle moto e dei ciclomotori in Europa è stata avvertita anche in Italia (tra il 2009 e il 2010 vi è stata una diminuzione del 27% delle immatricolazioni di moto e ciclomotori)[11].

Dimostrazione del numero di licenziamenti e della conformità ai criteri dell'articolo 2, lettera b)

10.         L'Italia ha presentato la sua domanda in base ai criteri d'intervento di cui all'articolo 2, lettera b), del regolamento (CE) n. 1927/2006, che richiede l'esubero di almeno 500 dipendenti nell'arco di quattro mesi in imprese che operano nella stessa Divisione della NACE Rev. 2 in una regione o in due regioni contigue di livello NUTS II in uno Stato membro.

11.         La demanda fa riferimento a 512 licenziamenti in dieci imprese che operano nella divisione 30 della NACE Rev. 2 (Fabbricazione di altri mezzi di trasporto) durante il periodo di riferimento di nove mesi compreso tra il 28 febbraio 2011 e il 28 novembre 2011. Di questi 512 licenziamenti, 63 sono stati calcolati conformemente all'articolo 2, secondo capoverso, secondo trattino, del regolamento (CE) n. 1927/2006 e 449 con il terzo trattino dello stesso capoverso.

12.         Il 19 luglio 2012 la Commissione ha ricevuto la conferma che le persone contabilizzate nel quadro dell'articolo 2, secondo capoverso, terzo trattino, erano state effettivamente licenziate (esuberi).

Spiegazione della natura imprevista dei licenziamenti

13.         La crisi finanziaria ha colpito il settore sin dal 2008 ed ha favorito principalmente i produttori più grandi, meglio in grado di adeguarsi grazie alle loro dimensioni (ad esempio la società Ducati). L'Italia indica che la situazione è stata molto diversa per le piccole e medie imprese produttrici di moto o di attrezzature[12], direttamente colpite dalla diminuzione della domanda (immatricolazioni) di moto sin dal 2008 e la diminuzione subita dalla produzione a partire dal 2008. Le imprese hanno tentato di adeguare la loro produzione per mantenere le rispettive quote di mercato (producendo ad esempio motori a quattro tempi per Motori Minarelli, o collaborando con altre marche per Motori Malaguti). Malgrado i loro tentativi, le dieci società coperte dalla domanda italiana hanno dovuto sia licenziare una parte dei loro dipendenti, sia chiudere definitivamente nel 2011.

Identificazione delle imprese che hanno licenziato e dei lavoratori ammessi all'assistenza

14.         La domanda riguarda 512 licenziamenti verificatisi in dieci imprese:

Imprese e numero di persone licenziate

ENGINES ENGINEERING || 6 || MOTORI MALAGUTI S.P.A. || 150

F. FABBRI ACCESSORI || 5 || MOTORI MINARELLI || 19

GALVANOTECNICA & PM || 43 || PAIOLI COMPONENTS || 6

MASIERO ANTONIO CAMBI || 16 || PAIOLI MECCANICA || 51

MOTO MORINI S.P.A. || 38 || VERLICCHI NINO E FIGLI || 178

Numero totale di imprese: 10 || Numero totale di licenziati: 512 ||

15.         L'Italia ha inoltre informato che tra le dieci imprese interessate, tre non avevano chiuso definitivamente né avevano licenziato la totalità del loro personale (Engines engineering, Motori Minarelli et F. Fabbri accessori).

16.         Le 512 persone licenziate durante il periodo di riferimento sono ammissibili per le misure di assistenza conformemente all'articolo 3a lettera a), del regolamento (CE) n. 1927/2006. Dei 512 lavoratori licenziati, i 502 che non hanno ancora trovato un lavoro sono destinatari delle misure di assistenza.

17.         La ripartizione dei lavoratori interessati è la seguente:

Categoria || Numero || Percentuale

Uomini || 294 || 58,6

Donne || 208 || 41,4

Cittadini UE || 481 || 95,8

Cittadini non UE || 21 || 4,2

Età da 15 a 24 anni || 2 || 0,4

Età da 25 a 54 anni || 416 || 82,9

Età da 55 a 64 anni || 82 || 16,3

Età superiore a 64 anni || 2 || 0,4

18.         Non vi sono lavoratori con problemi di salute permanenti o disabili tra i lavoratori interessati.

19.         In termini di categorie professionali, la ripartizione è la seguente:

Categoria || Numero || Percentuale

Professioni intermedie || 11 || 2,2

Impiegati di tipo amministrativo || 200 || 39,8

Operatori e installatori di impianti attrezzature || 291 || 58,0

20.         Conformemente all'articolo 7 del regolamento (CE) n. 1927/2006, l'Italia ha confermato di applicare una politica di parità tra donne e uomini e di non discriminazione e ha dichiarato che continuerà ad applicarla nelle varie fasi di attuazione dell'intervento del FEG, in particolare nell'accesso al FEG.

Descrizione del territorio in questione, delle sue autorità e dei soggetti interessati

21.         Il territorio interessato dalla domanda è la regione NUTS II dell'Emilia-Romagna, una provincia dell'Italia nord-orientale che aveva, al 1° gennaio 2011, 4 432 418 abitanti con una densità di popolazione di 197,49 abitanti per km2 (vicina alla media italiana di 200 abitanti per km2).

22.         Le autorità italiane hanno sottolineato il fatto che la popolazione dell'Emilia-Romagna si riduceva più rapidamente rispetto alla media italiana (il tasso di aumento naturale è molto inferiore a quello dell'Italia: -1,3% rispetto a -0,4% a livello nazionale nel 2010[13]).

23.         L'Emilia-Romagna è inoltre una regione l'invecchiamento della popolazione è maggiore rispetto alla media italiana (il numero dei residenti con più di 65 anni era di due punti superiore alla media italiana nel 2011, la percentuale di persone tra 0 e 14 anni era del 13,3%, al di sotto del livello nazionale del 14%)[14].

24.         Le autorità italiane hanno descritto la regione dell'Emilia-Romagna come regione in possesso di una sana economia (la sua ricchezza prodotta nel 2009 corrispondeva all'8,7% del PIL italiano, il PIL per abitante era di 30 493 EUR, al di sopra del livello nazionale che era in media di 25 237 EUR)[15] che ha sofferto in media più delle altre regioni in particolare degli effetti della crisi economica e finanziaria.

25.         L'Italia ha indicato pertanto che tra il 2008 e il 2009, il PIL per abitante dell'Emilia-Romagna è diminuito in media più che a livello nazionale (-4,89% contro -3,6%) e che il PIL è inoltre diminuito maggiormente (-3,7%) rispetto alla tendenza nazionale (-3%).

26.         L'Emilia-Romagna rimane la terza regione italiana in termini di esportazioni e la quarta per le importazioni. Nel 2010 le esportazioni dell'Emilia-Romagna verso il resto del mondo sono tuttavia diminuite del 10,8% rispetto al 2008. Malgrado una bilancia commerciale positiva tra il 2008 e il 2010 per l'Emilia-Romagna, il suo surplus commerciale è diminuito nello stesso periodo in modo significativo del 16,5%.

27.         L'Emilia-Romagna ha inoltre sofferto per il declino, a livello nazionale, del numero di società in attività e per la riduzione del numero di creazione di società (80 483 nuove imprese sono state create nel 2008 in Italia rispetto alle 77 443 nel 2011).

28.         Le principali autorità e parti interessate sono il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, la Regione Emilia-Romagna, l'ANCI - Associazione Nazionale Comuni Italiani), l'UPI - Unione delle Province d'Italia, le sezioni locali della Confederazione Nazionale dell'Artigianato e della Piccola e Media Impresa Regionale dell'Emilia-Romagna e Confartigianato Bologna, Confcooperative e Legacoop Emilia-Romagna, la Confindustria, Unindustria Bologna e Unionapi, e i sindacati: CGIL (Confederazione Generale Italiana del Lavoro), CISL (Confederazione Italiana Sindacati dei Lavoratori), FIM (Federazione Italiana Metalmeccanici), FIOM (Federazione Impiegati Operai Metallurgici), UIL (Unione Italiana del Lavoro) e UILM (Unione Italiana Lavoratori Metalmeccanici).

Impatto previsto dei licenziamenti sull'occupazione locale, regionale o nazionale

29.         I licenziamenti nel settore dei veicoli a motore a due ruote si sono prodotti in un contesto di trasformazione dell'economia nazionale e regionale verso una maggiore terzializzazione delle attività (l'industria manifatturiera rappresenta ormai solo l'11,6% dei posti di lavoro della regione). Le autorità italiane sottolineano che per continuare a produrre veicoli a motore a due ruote le imprese dovranno specializzarsi in processi e componenti per combinare l'innovazione e una manodopera specializzata. Esse ritengono che non vi sia più posto per la produzione locale di scooter o di moto di media o bassa gamma e che lo sviluppo delle imprese specializzate in accessori e pezzi di ricambio non può più passare unicamente per i marchi storici locali come Ducati.

30.         Le autorità italiane hanno precisato che il settore dei veicoli a motore a due ruote impiega circa 4 000 persone, senza tenere conto delle industrie manifatturiere dei pezzi di ricambio e delle attrezzature cui esse sono legate, ma che sono spesso classificate in varie altre categorie della NACE Revisione 2. Esse stimano a 1 382 il numero di persone colpite dalla crisi in questo settore e si aspettano che si verifichino altri licenziamenti in settori collegati che impiegano migliaia di persone[16].

31.         Le autorità italiane hanno inoltre sottolineato il peggioramento della situazione dell'occupazione in Emilia-Romagna con un tasso di occupazione che si è ridotto di circa tre punti tra il 2008 e il 2010 (passando dal 70,2% al 67,4%). Il tasso di disoccupazione – anche se è tra i più bassi d'Italia – ha subito un aumento permanente nella regione (dal 3,2% nel 2008 al 5,8% nel 2010) e rimane particolarmente importante per i giovani tra i 15 e i 24 anni, dal momento che è aumentato di più di 11 punti per questa categoria tra il 2008 e il 2010 (dall'11% al 22,3%).

32.         L'Italia sottolinea infine che, in questo periodo di crisi per la regione, il ricorso a interventi che garantiscono al lavoratore delle imprese in difficoltà un'entrata in sostituzione del salario come la CIGS: Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria è stato massicciamente utilizzato (le ore in CIGS si sono moltiplicate per 14 nella regione tra il 2008 e il 2010).

Pacchetto coordinato di servizi personalizzati da finanziare e schema dettagliato dei costi, compresa la complementarità con le azioni finanziate dai Fondi strutturali

33.         Le misure presentate qui di seguito sono proposte e costituiscono un insieme coordinato di servizi personalizzati volti a consentire il reinserimento professionale dei 502 lavoratori interessati. Le persone destinatarie delle misure avranno la possibilità di scegliere quelle cui intendono partecipare nel rispetto della sequenza cronologica delle azioni. Tale sequenza comprende i servizi minimi di base destinati a tutti i lavoratori interessati (come l'orientamento professionale, l'aiuto alla ricerca attiva e alla formazione/riqualificazione) collegati a servizi specifici mirati per alcuni lavoratori (assistenza al ricollocamento e promozione dell'imprenditorialità). Una parte dei lavoratori interessati riceverà inoltre un'indennità (per la ricerca attiva) se parteciperà alle misure proposte.

– Orientamento professionale

Questa misura comprende una serie di interviste strutturate (collettive o individuali) per facilitare una presa di coscienza personale del lavoratore al fine di consentirgli di determinare i suoi centri d'interesse, le sue capacità personali e le sue competenze da migliorare, definendo un bilancio personale. Questo servizio sarà proposto ai 502 lavoratori interessati.

– Assistenza alla ricerca attiva:

Questa misura avrà lo scopo di favorire presso i lavoratori l'emergere di una strategia personale di autopromozione utilizzando tecniche operative di ricerca del lavoro (ricerche di posti, preparazione alle interviste di assunzione, redazione di un curriculum vitae e di lettere di motivazione) nel contesto dell'offerta di lavoro locale, eventualmente con accompagnamento del lavoratore sino all'intervista di assunzione. Questo servizio sarà proposto ai 502 lavoratori interessati.

– Formazione e riqualificazione:

Questa misura, prevista per 400 lavoratori, consisterà in un buono di formazione avente un valore medio di 4 000 EUR, da utilizzare unicamente nel quadro del percorso di formazione determinato per ciascun lavoratore (lasciandogli tuttavia una certa flessibilità per determinare le sue esigenze in materia di formazione, i tirocini professionali, il sostegno all'orientamento professionale, ….).

– Assistenza al ricollocamento:

Questo incentivo specifico riguarderà i 260 lavoratori che si trovano nella situazione meno favorevole e che potranno ricevere servizi di assistenza al ricollocamento e di collocamento da parte di un'impresa pubblica o privata. Un bonus di 5 000 EUR sarà versato alla società o al servizio che, con le sue prestazioni, avrà permesso al lavoratore di trovare un posto di lavoro a tempo indeterminato alla fine del periodo[17].

– Promozione dell'imprenditorialità:

Questa misura consisterà in un servizio personalizzato destinato ad accompagnare i lavoratori (nel rispetto delle loro competenze e della possibile valorizzazione della loro esperienza professionale) al fine di avviarsi all'attività imprenditoriale e al lavoro autonomo. Questa attività assumerà la forma di un mentoring di gruppo al fine di analizzare i vincoli e le opportunità del lavoro autonomo e dell'attività imprenditoriale (intorno ai concessi di business-plan, start-up, ecc…). Le autorità italiane stimano che questo servizio sarà destinato a 61 lavoratori.

– Indennità per la ricerca attiva:

Questa misura – che riguarderà 216 lavoratori – sarà versata sotto forma di indennità mensile di 500 EUR in media, per un periodo massimo di cinque mesi, ai lavoratori che partecipano attivamente alle misure del FEG, in proporzione del numero di giorni di partecipazione effettiva alle misure del FEG nel mese. Il versamento di questa indennità sarà strettamente vincolato all'impegno del lavoratore a partecipare attivamente al processo di reintegrazione nel mercato del lavoro.

34.         Le spese di attuazione del FEG comprese nella domanda, conformemente all'articolo 3 del regolamento (CE) n. 1927/2006 coprono le attività di preparazione della domanda di finanziamento, di controllo, di informazione, di pubblicità, nonché il controllo di attuazione del Fondo.

35.         I servizi personalizzati prospettati dalle autorità italiane sono misure attive del mercato del lavoro che rientrano nelle azioni ammissibili definite all'articolo 3 del regolamento (CE) n. 1927/2006. Le autorità italiane stimano i costi complessivi di questi servizi a 4 089 992 EUR, di cui 3 932 992 EUR per i servizi personalizzati e 157 000 EUR (il 3,84% dell'importo totale) per le spese di attuazione del FEG. Il contributo totale richiesto al FEG ammonta a 2 658 495 EUR (65% dei costi complessivi).

Azioni || Numero previsto di lavoratori ammessi all'assistenza || Stima dei costi per lavoratore interessato (in EUR) || Costi complessivi (FEG e cofinanziamento nazionale) (in EUR)

Servizi personalizzati (articolo 3, primo comma, del regolamento (CE) n. 1927/2006)

Orientamento professionale || 502 || 186 || 93 372

Assistenza alla ricerca attiva || 502 || 310 || 155 620

Formazione e riqualificazione || 400 || 4 000 || 1 600 000

Assistenza al ricollocamento || 260 || 5 000 || 1 300 000

Promozione dell'imprenditorialità || 61 || 4 000 || 244 000

Indennità per la ricerca attiva || 216 || 2 500 || 540 000

Totale parziale dei Servizi personalizzati || || 3 932 992

Spese di attuazione del FEG [articolo 3, terzo comma, del regolamento (CE) n. 1927/2006]

Attività di preparazione || || 7 000

Gestione || || 80 000

Informazione e pubblicità || || 10 000

Attività di controllo || || 60 000

Totale parziale delle spese di attuazione del FEG || || 157 000

Stima dei costi totali || || 4 089 992

Contributo del FEG (65% dei costi totali) || || 2 658 495

36.         L'Italia conferma la complementarità delle misure sopra descritte con le azioni finanziate dai Fondi strutturali e garantisce che non si verificheranno doppi finanziamenti. Un controllo continuo delle azioni finanziate dal FSE e dal FEG per obiettivi o lavoratori interessati analoghi consentirà di evitare qualunque sovrapposizione tra l'FSE (o qualunque altro strumento o programma dell'UE) e le misure finanziate dal FEG.

Date di inizio effettivo o previsto dei servizi personalizzati per i lavoratori interessati

37.         Il 1° marzo 2012 l'Italia ha avviato la prestazione di servizi personalizzati ai lavoratori interessati inclusi nel pacchetto coordinato proposto per il cofinanziamento al FEG. Tale data rappresenta quindi l'inizio del periodo di ammissibilità per qualsiasi assistenza concessa dal FEG.

Procedure per la consultazione delle parti sociali

38.         La domanda di contributo del FEG è stata discussa con le autorità e le altre parti interessate descritte al punto 28 durante le riunioni del 12 ottobre 2011, del 14 dicembre 2011 e del 16 gennaio 2012.

39.         Le autorità italiane hanno confermato che sono state rispettate le condizioni relative ai licenziamenti collettivi stabilite nella legislazione nazionale e nella normativa dell'UE.

Informazioni sulle azioni prescritte dalla legislazione nazionale o dai contratti collettivi

40.         Per quanto riguarda i criteri di cui all'articolo 6 del regolamento (CE) n. 1927/2006, nella domanda le autorità italiane:

· hanno confermato che il contributo finanziario del FEG non sostituisce le misure che sono di competenza delle imprese a norma della legislazione nazionale o dei contratti collettivi;

· hanno dimostrato che le azioni previste sono destinate a fornire sostegno ai singoli lavoratori e non vanno utilizzate per la ristrutturazione di imprese o settori;

· hanno dichiarato che le azioni ammissibili sopra menzionate non ricevono aiuti da altri strumenti finanziari dell'UE.

Sistemi di gestione e di controllo

41.         L'Italia ha notificato alla Commissione che il contributo finanziario del FEG sarà gestito come segue: il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali – Direzione Generale per le Politiche Attive e Passive del Lavoro (MLPS – DG PAPL) sarà l'autorità di gestione, di certificazione e di audit (il MLPS – DG PAPL Ufficio A in quanto autorità di gestione; il MLPS – DG PAPL Ufficio B in quanto autorità di certificazione e il MLPS – DG PAPL Ufficio C per quanto riguarda l'audit). La regione Emilia-Romagna (Direzione Generale Cultura Formazione e Lavoro) sarà l'organismo intermedio dell'autorità di gestione.

42.         Le autorità italiane hanno informato che esse attueranno il sistema di gestione e di controllo per il FEG adottato dal Ministero italiano del lavoro e delle politiche sociali (cfr. doc. prot. 40/0002218 del 29.09.2011) e il manuale operativo per l'autorità di gestione, di certificazione e di audit (cfr. doc. prot. 40/0005840 del 26.10.2011).

Finanziamento

43.         Sulla base della domanda dell'Italia, il contributo proposto dal FEG al pacchetto coordinato di servizi personalizzati è pari a 2 658 495 EUR (comprese le spese di attuazione del FEG) ovvero il 65% del costo complessivo. Lo stanziamento proposto dalla Commissione nell'ambito del Fondo si basa sulle informazioni fornite dall'Italia.

44.         Tenuto conto dell'importo massimo di un contributo finanziario del FEG stabilito dall'articolo 10, paragrafo 1, del regolamento (CE) n. 1927/2006, nonché del margine previsto per riassegnare gli stanziamenti, la Commissione propone di mobilitare il FEG per l'importo totale di cui sopra, da assegnare a titolo della rubrica 1a del quadro finanziario.

45.         L'importo del contributo finanziario proposto consente di avere ancora a disposizione più del 25% dell'importo massimo annuale destinato al FEG per gli stanziamenti nel corso dell'ultimo quadrimestre dell'anno, come previsto dall'articolo 12, paragrafo 6, del regolamento (CE) n. 1927/2006.

46.         Con la presente proposta di mobilitazione del FEG, la Commissione avvia la procedura semplificata di consultazione a tre, conformemente al punto 28 dell'Accordo interistituzionale del 17 maggio 2006, al fine di ottenere l'accordo dei due rami dell'autorità di bilancio sulla necessità di ricorrere al FEG e sull'importo richiesto. La Commissione invita il primo dei due rami dell'autorità di bilancio che pervenga ad un accordo sul progetto di proposta di mobilitazione, al livello politico adeguato, di informare delle sue intenzioni l'altro ramo e la Commissione. In caso di disaccordo da parte di uno dei due rami dell'autorità di bilancio, sarà indetta una riunione ufficiale di dialogo a tre.

47.         La Commissione presenta separatamente una richiesta di storno per iscrivere nel bilancio 2012 gli specifici stanziamenti d'impegno conformemente al punto 28 dell'Accordo interistituzionale del 17 maggio 2006.

Fonte degli stanziamenti di pagamento

48.         L'importo degli stanziamenti di pagamento inizialmente figuranti nella linea di bilancio 04 05 01 sarà pienamente consumato in seguito all'adozione, da parte dei due rami dell'autorità di bilancio, delle proposte di mobilitazione del FEG presentate fino ad oggi e non sarà pertanto sufficiente a coprire l'importo necessario per la presente domanda.

49.         Uno storno di 1 160 745 EUR dalla linea di bilancio dello Strumento europeo di microfinanziamento Progress sarà utilizzato pe coprire una parte dell'importo necessario per la presente domanda.

50.         L'ulteriore importo di 1 497 750 necessario pr la presente domanda sarà coperto mediante un rafforzamento richiesto per il bilancio rettificativo n. 6.

Proposta di

DECISIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO

concernente la mobilitazione del Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione, in conformità al punto 28 dell'Accordo interistituzionale del 17 maggio 2006 tra il Parlamento europeo, il Consiglio e la Commissione sulla disciplina di bilancio e sana gestione finanziaria (domanda FEG/2011/026 IT/Emilia-Romagna Motocicli presentata dall'Italia)

IL PARLAMENTO EUROPEO E IL CONSIGLIO DELL'UNIONE EUROPEA,

visto il trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

visto l'Accordo interistituzionale del 17 maggio 2006 tra il Parlamento europeo, il Consiglio e la Commissione sulla disciplina di bilancio e la sana gestione finanziaria[18], in particolare il punto 28,

visto il regolamento (CE) n. 1927/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 20 dicembre 2006, che istituisce il Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione[19], in particolare l'articolo 12, paragrafo 3,

vista la proposta della Commissione europea[20],

considerando quanto segue:

(1)       Il Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione (FEG) è stato istituito per fornire sostegno supplementare ai lavoratori in esubero come conseguenza dei grandi cambiamenti strutturali nei flussi commerciali mondiali dovuti alla globalizzazione e per assisterli nel reinserimento nel mercato del lavoro.

(2)       L'ambito di applicazione del FEG è stato ampliato per le domande presentate dal 1° maggio 2009 al 30 dicembre 2011, che possono chiedere un sostegno per i lavoratori in esubero come conseguenza diretta della crisi economica e finanziaria mondiale.

(3)       L'Accordo interistituzionale del 17 maggio 2006 consente la mobilitazione del Fondo entro il massimale annuo di 500 milioni di EUR.

(4)       Il 30 dicembre 2011 l'Italia ha presentato una domanda di mobilitazione del FEG per licenziamenti verificatisi in 10 imprese operanti nella Divisione 30 della Rev. 2 NACE ("Fabbricazione di altri mezzi di trasporto") nella regione NUTS II Emilia-Romagna (ITH5) in Italia e fino al 10 settembre 2012 ha integrato la stessa con ulteriori informazioni. La domanda è conforme ai requisiti per la determinazione dei contributi finanziari stabiliti all'articolo 10 del regolamento (CE) n. 1927/2006. La Commissione propone pertanto di mobilitare un importo pari a 2 658 495 EUR.

(5)       Occorre pertanto procedere alla mobilitazione del FEG per fornire un contributo finanziario in relazione alla domanda presentata dall'Italia.

HANNO ADOTTATO LA PRESENTE DECISIONE:

Articolo 1

Nel quadro del bilancio generale dell'Unione europeo stabilito per l'esercizio 2012, una somma pari a 2 658 495 EUR in stanziamenti di impegno e di pagamento è mobilitata nell'ambito del Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione (FEG).

Articolo 2

La presente decisione è pubblicata nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea.

Fatto a Bruxelles, il

Per il Parlamento europeo                            Per il Consiglio

Il presidente                                                   Il presidente

[1]               GU C 139 del 14.6.2006, pag. 1.

[2]               GU L 406 del 30.12.2006, pag. 1.

[3]               Regolamento (CE) n. 1893/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 20 dicembre 2006, che definisce la classificazione statistica delle attività economiche NACE Rev. 2 e modifica il regolamento (CEE) n. 3037/90 del Consiglio nonché alcuni regolamenti (CE) relativi a settori statistici specifici (GU L 393 del 30.12.2006, pag. 1).

[4]               Conformemente all'articolo 3, terzo capoverso, del regolamento (CE) n. 1927/2006.

[5]               Fonte: ACEM (Associazione dei costruttori europei di motocicli - http://www.acem.eu) Registrations and deliveries - edizione 2011.

[6]               Fonte: ACEM (Associazione dei costruttori europei di motocicli - http://www.acem.eu) Production - edizione 2011

[7]               L'Italia, la Spagna, la Francia, la Germania, l'Austria, il Regno Unito, la Repubblica ceca, il Portogallo e la Svezia.

[8]               Fonte: dati disponibili sugli scambi commerciali di motocicli e moto provenienti dalla Conferenza delle Nazioni Unite sul commercio e lo sviluppo (UNCTAD).

[9]               Fonte: Associazione Nazionale Ciclo Motociclo Accessori (ANCMA) - www.ancma.it.

[10]             Fonte: ANCMA.

[11]             Fonte: ACEM.

[12]             La presente domanda riguarda dieci piccole e medie imprese con una media di 92 dipendenti, da un minimo di 6 a un massimo di 363 lavoratori per impresa.

[13]             Fonte: ISTAT (Istituto nazionale italiano di statistica) - tabella 3 in http://demo.istat.it/altridati/indicatori/index.html#tabreg.

[14]             Fonte: ISTAT - tabella 6 in http://demo.istat.it/altridati/indicatori/index.html#tabreg.

[15]             Fonte: Banca d'Italia, Economie regionali, L'economia dell'Emilia-Romagna – 2011:

http://www.bancaditalia.it/pubblicazioni/econo/ecore/2011/analisi_s_r/1131_emilia.

[16]             L'Italia ha menzionato in particolare le seguenti divisione della NACE Rev. 2 : 24 (Metallurgia), 25 (Fabbricazione di prodotti in metallo, esclusi macchinari e attrezzature), 26 (Fabbricazione di computer e prodotti di elettronica e ottica), 27 (Fabbricazione di apparecchiature elettriche), 28 (Fabbricazione di macchine e apparecchi meccanici n.c.a.) e 29 (Fabbricazione di autoveicoli, rimorchi e semirimorchi).

[17]             Il bonus sarà versato unicamente se non è già dovuto in base alla legislazione a sostegno delle politiche regionali per la promozione dell'occupazione.

[18]             GU C 139 del 14.6.2006, pag. 1.

[19]             GU L 406 del 30.12.2006, pag. 1.

[20]             GU C […] del […], pag. […].

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