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Document 52012IP0011

    Filiera di approvvigionamento dei prodotti agricoli Risoluzione del Parlamento europeo del 19 gennaio 2012 sulla catena di approvvigionamento dei fattori di produzione agricola: struttura e implicazioni (2011/2114(INI))

    GU C 227E del 6.8.2013, p. 3–11 (BG, ES, CS, DA, DE, ET, EL, EN, FR, IT, LV, LT, HU, MT, NL, PL, PT, RO, SK, SL, FI, SV)

    6.8.2013   

    IT

    Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

    CE 227/3


    Giovedì 19 gennaio 2012
    Filiera di approvvigionamento dei prodotti agricoli

    P7_TA(2012)0011

    Risoluzione del Parlamento europeo del 19 gennaio 2012 sulla catena di approvvigionamento dei fattori di produzione agricola: struttura e implicazioni (2011/2114(INI))

    (2013/C 227 E/02)

    Il Parlamento europeo,

    vista la sua risoluzione del 23 giugno 2011 sulla PAC verso il 2020: rispondere alle future sfide dell'alimentazione, delle risorse naturali e del territorio (1),

    vista la sua risoluzione del 7 settembre 2010 sui redditi equi per gli agricoltori: migliore funzionamento della filiera alimentare in Europa (2),

    vista la sua risoluzione del 18 gennaio 2011 sul riconoscimento dell'agricoltura come settore strategico nel contesto della sicurezza alimentare (3),

    vista la sua risoluzione dell'8 marzo 2011 sul deficit proteico nell'UE: quale soluzione per questo annoso problema? (4),

    visto il rapporto preliminare dell'OCSE del maggio 2011 su una strategia di crescita verde per l'alimentazione e l'agricoltura (5),

    visti i dati di Eurostat sugli indici dei prezzi dei mezzi di produzione agricola (costi dei fattori di produzione) e gli indici dei prezzi dei prodotti agricoli (prezzi alla produzione) (6),

    visto l'articolo 349 del TFUE che istituisce un regime specifico per le regioni ultraperiferiche,

    visto il rapporto, frutto del terzo esercizio di prospezione del Comitato permanente della ricerca agricola (CPRA) della Commissione europea, intitolato "Produzione e consumo alimentari sostenibili in un mondo dalle risorse limitate" (febbraio 2011) (7),

    visto il "Global Report - Agriculture at a crossroads" (Rapporto globale: L'agricoltura a un bivio) elaborato dall'IAASTD – International Assessment of Agricultural Knowledge, Science and Technology for Development (Valutazione internazionale delle conoscenze, delle scienze e delle tecnologie agricole al servizio dello sviluppo),

    vista la relazione elaborata dal Centro comune di ricerca nel 2008 intitolata "Sistemi agricoli con scarso apporto di fattori di produzione: un'opportunità per sviluppare un'agricoltura sostenibile" (8),

    vista la relazione elaborata dal Centro comune di ricerca nel 2007 intitolata "Conseguenze, opportunità e sfide della biotecnologia moderna in Europa",

    vista la relazione elaborata dal Centro comune di ricerca nel 2010 intitolata "Compendio dei metodi di riferimento per l'analisi degli OGM",

    vista la relazione elaborata dal Centro comune di ricerca nel 2010 intitolata "Una valutazione comparata dei modelli d'impatto prodotto sui mercati agricoli e sulla destinazione dei terreni dall'obiettivo UE in materia di biocarburanti",

    vista la direttiva 2009/128/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 21 ottobre 2009, che istituisce un quadro per l'azione comunitaria ai fini dell'utilizzo sostenibile dei pesticidi (9),

    viste le proposte legislative della Commissione europea per la riforma della PAC, presentate il 12 ottobre 2011 (COM(2011)0625, COM(2011)0627, COM(2011)0628, COM(2011)0629, COM(2011)0630, COM(2011)0631), e la proposta relativa al regolamento unico OCM,

    visto l'articolo 48 del suo regolamento,

    vista la relazione della commissione per l'agricoltura e lo sviluppo rurale (A7-0421/2011),

    A.

    considerando che la forte volatilità dei prezzi delle materie prime agricole e dei fattori di produzione agricola ha aumentato l'insicurezza dei redditi agricoli e degli investimenti a lungo termine degli agricoltori, soprattutto nelle regioni isolate, montuose, insulari e ultraperiferiche, nelle quali i fattori della lontananza e dell'ultraperifericità comportano costi aggiuntivi elevati, con gravi ripercussioni sul reddito degli agricoltori di tali regioni;

    B.

    considerando che, secondo Eurostat, tra il 2000 e il 2010 i costi complessivi dei fattori di produzione per gli agricoltori dell'UE sono saliti in media di quasi il 40 %, mentre i prezzi alla produzione sono aumentati in media meno del 25 %; che nello scorso decennio l'aumento dei costi dei fattori di produzione ha raggiunto il 60 % per l'energia e i lubrificanti, quasi l'80% per i fertilizzanti sintetici e gli ammendanti, oltre il 30 % per i mangimi animali, circa il 36 % per i macchinari e altre attrezzature, quasi il 30 % per le sementi e il postime e quasi il 13 % per i prodotti fitosanitari, sottolineando la necessità di agevolare l'accesso degli agricoltori a fattori di produzione meno costosi, in particolare sul mercato mondiale;

    C.

    considerando che prezzi alimentari più elevati non si traducono automaticamente in redditi agricoli più alti, soprattutto a causa della velocità con cui aumentano i costi dei fattori di produzione agricola e del crescente divario tra prezzi alla produzione e prezzi al consumo;

    D.

    considerando che l'aumento dei costi di produzione e le difficoltà nel trasferirli lungo la catena di distribuzione alimentare potranno, a breve termine, mettere a rischio la sopravvivenza di alcune imprese e compromettere la struttura produttiva in vari Stati membri, aggravando così il problema della bilancia commerciale in termini di importazioni e di dipendenza dalla volatilità dei mercati esterni;

    E.

    considerando che anche il consumatore subisce le conseguenze della situazione attuale, in quanto i produttori non riescono a trasferire l'aumento esponenziale dei costi dei fattori di produzione alla grande distribuzione, la quale, da parte sua, trasferisce tale aumento sul consumatore, ottenendo grandi margini di profitto;

    F.

    considerando che la pressione al rialzo sui prezzi dei fattori di produzione è destinata ad aumentare ulteriormente a causa della scarsità di risorse, della crescente domanda di alimenti nelle economie emergenti e di politiche che ostacolano l'accesso degli agricoltori dell'UE ai mangimi di costo inferiore disponibili sul mercato mondiale;

    G.

    considerando che la produzione alimentare può essere periodicamente compromessa da una serie di fattori, tra cui l'impatto di parassiti e malattie, la disponibilità di risorse naturali e le calamità naturali;

    H.

    considerando che oggigiorno l'agricoltura dell'Unione è fortemente dipendente dalle importazioni di fattori di produzione – principalmente combustibili fossili, ma anche mangimi animali e ammendanti minerali scarsi come i fosfati – e pertanto è vulnerabile agli aumenti dei prezzi; che questa situazione ha suscitato gravi preoccupazioni circa la competitività degli agricoltori dell'UE, soprattutto nel settore zootecnico;

    I.

    considerando che l'attuale fenomeno della volatilità dei prezzi ha una dimensione europea e mondiale, e pertanto occorre trovare una soluzione specifica a livello di UE per la catena agro-alimentare, in virtù del suo carattere strategico in seno all'Unione, mentre nel contesto mondiale sono necessarie azioni concertate a livello di G20;

    J.

    considerando che l'UE è sempre più dipendente dai fattori di produzione necessari per il mantenimento dell'agricoltura in Europa; che occorre pertanto esortare l'avvio di azioni rapide volte a ridurre tale dipendenza mediante investimenti e decisioni a livello puramente politico, al fine di garantire una maggiore autosufficienza alimentare per l'UE;

    K.

    considerando che l'UE è caratterizzata da una forte dipendenza dalle importazioni di combustibili fossili; che il potenziamento dell'efficienza delle risorse è un punto nodale della strategia Europa 2020 e della tabella di marcia della Commissione verso un'Europa efficiente nell'impiego delle risorse;

    L.

    considerando che la produzione agricola nell'UE dipende in larga misura dal petrolio e che la filiera alimentare fa enorme affidamento sulla disponibilità e sul prezzo contenuto di questo combustibile; che la produzione petrolifera mondiale inizierà probabilmente a diminuire in media del 2-3 % all'anno;

    M.

    considerando che i rincari dei prezzi del greggio e gli aumenti dei costi dei fattori di produzione agricola sono strettamente legati e comportano un rialzo dei prezzi dell'energia, dei mangimi e dei fertilizzanti, con conseguenze sulla produzione alimentare mondiale;

    N.

    considerando che la produzione di fertilizzanti ad uso agricolo dipende interamente dalla pronta disponibilità di fosfato naturale; che il prezzo di questa materia prima è aumentato dell'800 % nel 2007/2008 e la sua disponibilità potrebbe raggiungere il culmine tra il 2033 e il 2035, per poi diventare sempre più scarsa;

    O.

    considerando che, soprattutto nel settore zootecnico, i costi sono in aumento anche a causa dei sempre più numerosi requisiti fitosanitari e in materia di benessere degli animali, tutela dell'ambiente, igiene e sicurezza alimentare, e che ciò causa un ulteriore calo della competitività dei produttori europei rispetto a quelli dei paesi terzi, che non devono soddisfare severi requisiti di questo tipo;

    P.

    considerando che l'UE ha fissato standard di alto livello in materia di sicurezza alimentare e di tutela dell'ambiente e delle persone, con ripercussioni sui tempi e sui costi della messa a punto di pratiche e strumenti nuovi a monte e a valle della filiera alimentare;

    Q.

    considerando che il consumatore, a causa della diminuzione del suo potere di acquisto, è sempre più spesso costretto a scegliere prodotti aventi standard qualitativi e di sicurezza inferiori rispetto a quelli provenienti dall'Unione europea, nonché privi di tracciabilità, in particolare nel settore della carne;

    R.

    considerando che il 42 % in media dell'approvvigionamento idrico totale in Europa è utilizzato in agricoltura (in Grecia l'88%, in Spagna il 72 %, in Portogallo il 59 %), che i costi d'irrigazione, di adduzione di acqua nelle zone umide e di drenaggio sono aumentati per migliorare l'efficienza delle tecniche d'irrigazione e che una parte dell'acqua utilizzata per l'agricoltura ritorna nel ciclo naturale dell'acqua;

    S.

    considerando che il prezzo di acquisto dei terreni agricoli e il costo degli affitti dei terreni si ripercuotono direttamente sulla redditività dell'attività agricola e sulla capacità dei nuovi entranti di affermarsi nell'agricoltura;

    T.

    considerando che la concentrazione del mercato dei fornitori di fattori di produzione agricola è molto alta, giacché sei società controllano quasi il 75 % del mercato dei prodotti agrochimici e tre società controllano oltre il 45 % del mercato delle sementi; che tale concentrazione contribuisce a mantenere elevati i prezzi delle sementi e nuoce gravemente alla diversità delle colture, e che la partecipazione degli agricoltori all'evoluzione dei prezzi è limitata; che non solo il mercato a monte ma anche quello del commercio al dettaglio di prodotti alimentari è caratterizzato da un'elevata concentrazione che sottopone l'agricoltura a una pressione ulteriore in termini di costi;

    U.

    considerando che la sopravvivenza e la competitività delle piccole produzioni (colture minori) risultano colpite in maniera sproporzionata dai cambiamenti legislativi e strutturali nei settori dei fattori di produzione e che è necessario conoscere meglio l'impatto di tali cambiamenti;

    V.

    considerando che la causa principale dell'aumento dei costi per gli agricoltori è rappresentata dal rincaro dei prezzi dei carburanti, dei fertilizzanti e dei mangimi;

    W.

    considerando che, alla luce delle fluttuazioni estreme dei prezzi agricoli in tutta la filiera alimentare e delle relative speculazioni finanziarie, la trasparenza del mercato a monte della filiera alimentare è essenziale anche per migliorare la concorrenza e la resilienza alla volatilità dei prezzi;

    X.

    considerando che, per rispondere alle nuove sfide economiche e ambientali, in particolare nel contesto della strategia Europa 2020, sono necessari investimenti a lungo termine volti a rendere più efficiente la gestione dei fattori di produzione e delle risorse (tra cui energia, suolo e nutrienti, idrotecnologia, sementi e prodotti agrochimici); che i servizi di divulgazione come pure i miglioramenti e le innovazioni istituzionali che incidono sull'utilizzo dei fattori di produzione, sugli atteggiamenti e sulle competenze degli agricoltori sono estremamente importanti ai fini dell'adozione di sistemi agricoli più efficienti dal punto di vista delle risorse, più sostenibili e più innovativi;

    Y.

    considerando che la fermentazione dei liquami rappresenta una pratica positiva dal punto di vista agricolo ed ecologico, e che occorre altresì creare incentivi alla produzione di energia da biomassa, contribuendo in tal modo anche alla sostenibilità delle aziende agricole;

    Z.

    considerando che l'agricoltura detiene un notevole potenziale per quanto riguarda il risparmio energetico e la riduzione dei costi grazie al miglioramento dell'efficienza energetica, che è possibile potenziare ulteriormente mediante la produzione locale di energia rinnovabile che sfrutti appieno le potenzialità delle fonti rinnovabili (in particolare energia eolica e solare, dalla biomassa, dal biogas, dai biocarburanti, dall'utilizzo di prodotti di scarto ecc.);

    AA.

    considerando che la diversificazione e la rotazione delle colture può contribuire alla mitigazione del cambiamento climatico e assicurare l'uso sostenibile di fertilizzanti sintetici e pesticidi;

    AB.

    considerando che la produzione di colture proteiche leguminose nell'UE nonché un miglioramento dei sistemi di produzione ad alimentazione erbacea consentirebbero di ridurre il deficit proteico dell'Unione europea come pure la sua dipendenza dalle importazioni di mangimi e potrebbero recare cospicui vantaggi economici agli agricoltori, ma non costituiscono una soluzione standard ai molteplici squilibri esistenti nella catena di approvvigionamento dei fattori di produzione agricola e comporterebbero altresì un calo della produzione di altri seminativi più efficienti sul piano delle risorse;

    AC.

    considerando che l'uso di granella aziendale come seme può rappresentare, in talune circostanze e per determinate varietà, un'alternativa alle sementi commerciali;

    AD.

    considerando che, a causa di condizioni di conservazione o di trasporto inadeguate, quantità considerevoli di materie prime agricole deperiscono e vengono quindi eliminate, cosicché non possono più essere impiegate come prodotti alimentari o mangimi (FAO, "Perdite e sprechi alimentari a livello mondiale", 2011);

    Soluzioni generali

    1.

    invita la Commissione e gli Stati membri a migliorare la trasparenza dei prezzi dei fattori di produzione agricola e garantire che le norme in materia di concorrenza si applichino e siano fatte rispettare in tutta la filiera del mercato alimentare, a monte come a valle;

    2.

    invita ad assicurare un maggiore controllo e una più adeguata analisi, a livello UE e mondiale, dei fondamenti economici che spiegano il continuo rialzo dei prezzi degli alimenti, in particolare le interazioni tra le fluttuazioni dell'offerta e della domanda, nonché le crescenti interazioni tra le evoluzioni dei prezzi dell'energia, dei fattori di produzione e dei generi alimentari;

    3.

    invita la Commissione ad approfondire la sua analisi sui motivi alla base delle fluttuazioni estreme dei mercati e a chiarire le interazioni tra la speculazione e i mercati agricoli, nonché tra i mercati dell'energia e i prezzi dei prodotti alimentari; sottolinea che tali azioni dovrebbero rientrare nell'ambito degli sforzi messi in atto per migliorare la regolamentazione e accrescere la trasparenza e la qualità delle informazioni relative ai mercati finanziari a livello mondiale e di Unione europea, anche nel quadro della prossima revisione della direttiva relativa ai mercati degli strumenti finanziari (MiFID) e della direttiva sugli abusi di mercato (MAD);

    4.

    invita la Commissione a incoraggiare una maggiore efficienza delle pratiche agronomiche e un miglioramento della gestione sostenibile delle risorse agricole, con l'obiettivo di dare vita a un'agricoltura stabile e produttiva, ridurre i costi dei fattori di produzione e gli sprechi di nutrienti e promuovere l'innovazione, l'efficienza e l'efficacia delle risorse e la sostenibilità nell'ambito dei sistemi agricoli; ritiene che sia possibile raggiungere tali obiettivi nel quadro del preannunciato partenariato europeo per l'innovazione in materia di produttività e sostenibilità dell'agricoltura; sottolinea la necessità di un approccio integrato per gli agricoltori, che generi equilibrio in tutti gli aspetti dell'agricoltura (produzione, ambiente, redditività, dimensione sociale);

    5.

    invita la Commissione ad appoggiare ulteriormente l'agricoltura sostenibile e produttiva per far fronte alle sfide ambientali e alimentari, nonché a garantire che rimanga redditizia e competitiva sul mercato mondiale;

    6.

    accoglie con favore lo strumento europeo di monitoraggio dei prezzi dei prodotti alimentari istituito da Eurostat e la creazione del forum di alto livello per un migliore funzionamento della filiera alimentare, che deve includere il settore dei fattori di produzione operante a monte e dovrebbe garantire una maggiore trasparenza in ordine all'evoluzione dei prezzi dei fattori di produzione e contribuire al miglioramento dei prezzi alla produzione; ribadisce che relazioni periodiche sui progressi compiuti e proposte concrete dovrebbero essere trasmesse al Parlamento europeo e discusse in tale sede;

    7.

    ritiene che i produttori primari non possano beneficiare pienamente dell'aumento dei prezzi alla produzione in quanto si trovano stretti in una morsa tra prezzi franco azienda bassi a causa della posizione di forza di cui godono le industrie di trasformazione e i dettaglianti e prezzi dei fattori di produzione elevati dovuti alla maggiore concentrazione dei fornitori di tali risorse;

    8.

    invita la Commissione a valutare meglio l'impatto della legislazione UE sulla sostenibilità e sulla competitività dell'agricoltura europea; ritiene in particolare necessario prendere in considerazione i costi legati all'osservanza della legislazione e le relative ripercussioni sulla disponibilità dei fattori di produzione e sui prezzi di tali risorse;

    9.

    invita le autorità nazionali ed europee garanti della concorrenza ad affrontare gli abusi di posizione dominante delle aziende agroindustriali, dei dettaglianti di prodotti alimentari e dei fornitori di fattori di produzione nonché ad applicare la normativa antitrust dell'UE in particolare nel settore dei fertilizzanti, dove gli agricoltori incontrano enormi difficoltà nell'acquistare a termine i fertilizzanti indispensabili; ritiene che le autorità europee garanti della concorrenza (DG Concorrenza, ecc.) dovrebbero pertanto condurre un'indagine estesa all'intero settore per contrastare tutte le pratiche anticoncorrenziali;

    10.

    sottolinea che qualsiasi azione in questo ambito richiede una preventiva definizione, che deve essere obiettiva e rigorosa a livello concettuale, di ciò che si intende per pratiche abusive, sleali e anticoncorrenziali, in modo da consentire le necessarie forme specifiche di regolamentazione e monitoraggio;

    11.

    invita con urgenza la Commissione a realizzare uno studio approfondito circa le differenze d'impostazione esistenti tra le 27 autorità nazionali garanti della concorrenza e tra le politiche nazionali in materia nonché a promuovere soluzioni che coinvolgano tutti i partner della catena di produzione alimentare e che prevengano l'insorgere di posizioni dominanti di uno o di pochi elementi della catena dei fattori di produzione o di quella produttiva, situazione che spesso si verifica a spese del produttore agricolo;

    12.

    reputa necessario istituire un sistema di controllo efficace su tali pratiche, di natura amministrativa o giurisdizionale, nonché un meccanismo di valutazione e di monitoraggio degli Stati membri da parte della Commissione, introducendo al contempo sanzioni sufficientemente dissuasive e tempestive;

    13.

    sottolinea inoltre la necessità di istituire, a livello di Unione europea, un sistema di scambio di informazioni sulle buone pratiche in materia di nutrienti, energia e risorse naturali nonché sulla gestione di altri fattori di produzione, al fine di conseguire una maggiore efficacia ed efficienza dei fattori di produzione;

    14.

    chiede che la nuova PAC comprenda misure specifiche di sostegno a favore di una gestione delle risorse migliore e più efficiente e di pratiche sostenibili intese a ridurre l'uso e i costi dei fattori di produzione e a migliorare la capacità degli agricoltori di adattarsi alla volatilità dei prezzi, incluse misure volte a sostenere filiere brevi sia nel settore alimentare sia in quello dei fattori di produzione;

    15.

    valuta positivamente la maggiore attenzione prestata dalla Commissione alla bioeconomia europea; chiede che una parte sostanziale del prossimo programma quadro di ricerca sia riservata all'R&S applicati all'uso e alla gestione efficienti dei fattori di produzione agricola e al miglioramento dell'efficienza agronomica; sottolinea che i risultati della ricerca devono tradursi in un aumento concreto della produzione agricola attraverso la formazione degli agricoltori e il potenziamento delle loro capacità; sottolinea la necessità di rafforzare la collaborazione in materia tra il settore pubblico e il settore privato nonché tra le organizzazioni di agricoltori, assicurando in tal modo applicazioni concrete sul campo in grado di migliorare e modernizzare il settore;

    16.

    invita la Commissione e gli Stati membri a esaminare più approfonditamente il ruolo che potrebbero svolgere le cooperative e le organizzazioni di produttori nell'organizzare acquisti collettivi di fattori di produzione agricola, al fine di rafforzare la posizione negoziale degli agricoltori nei confronti dell'industria a monte;

    17.

    invita la Commissione a informare meglio gli agricoltori e i consumatori circa la necessità di una gestione più efficace dell'energia, dell'acqua e delle risorse naturali in tutta la filiera alimentare, in modo da ridurre sensibilmente lo spreco di risorse e di alimenti;

    18.

    riconosce che la crescita sostenibile è una delle priorità principali della strategia Europa 2020 e che la dipendenza dai combustibili fossili espone l'Unione alle crisi cui possono andare incontro questi mercati; ribadisce la necessità di sostituire tale dipendenza dalle risorse limitate con alternative sufficientemente solide, rispettando l'equilibrio tra il mantenimento della produzione alimentare e la promozione della creazione di energia;

    Energia

    19.

    invita la Commissione e gli Stati membri a promuovere gli investimenti nel risparmio energetico e nella produzione di energia rinnovabile (eolica, solare, dalla biomassa, dal biogas, geotermica ecc.) presso le aziende agricole o nel quadro di progetti di partenariato locali (energia eolica, solare, geotermica, dal biogas ecc.) promossi dagli stakeholders locali, con particolare attenzione per l'utilizzo dei rifiuti e dei sottoprodotti;

    20.

    sottolinea l'importanza del trattamento del letame, che non solo fornisce energia rinnovabile, ma assicura anche un impatto ambientale minore e un'alternativa ai fertilizzanti sintetici sotto forma di concentrato di minerali; invita la Commissione a riconoscere, nella direttiva sui nitrati, lo stallatico trasformato come alternativa ai fertilizzanti sintetici, in modo che esso sia considerato una fonte di energia;

    21.

    esorta la Commissione e gli Stati membri ad assicurare che le misure di sostegno pubblico a favore della biomassa e degli agro-combustibili – compreso il biogas – non contribuiscano a creare una concorrenza insostenibile per le risorse tra la produzione di alimenti e quella di energia, che deve invece essere sostenibile;

    22.

    invita la Commissione e gli Stati membri a contribuire a generare nuove entrate per gli agricoltori facilitando l'integrazione dell'energia e del calore prodotti a partire da fonti agricole rinnovabili nelle reti e nei sistemi energetici pubblici e privati;

    23.

    ritiene che in tutta l'UE dovrebbero essere adottate misure efficaci per la gestione e il risparmio di energia all'interno delle aziende e a livello locale, attraverso programmi di sviluppo rurale e le misure di "ecologizzazione" facoltative della futura PAC;

    24.

    invita la Commissione ad analizzare i costi energetici dei vari sistemi agricoli esistenti nonché dei fornitori di fattori di produzione, dell'industria di trasformazione e dei sistemi di distribuzione ad essi associati in relazione alla produttività e alla produzione, tenendo presenti l'efficienza energetica e l'uso di fonti di energia sostenibili per rispondere alle nuove sfide;

    Ammendanti e prodotti fitosanitari

    25.

    chiede che nella riforma della PAC dopo il 2013 siano previsti incentivi e misure efficaci come la diversificazione delle colture, compresa la piantatura di leguminose, e la rotazione delle colture in base alle condizioni locali, dato l'effetto positivo di queste iniziative in termini di mitigazione del cambiamento climatico, qualità del suolo e dell'acqua e capacità degli agricoltori di ridurre i costi sostenuti per i fattori di produzione;

    26.

    invita altresì la Commissione e il Consiglio a includere gli investimenti nell'agricoltura di precisione in un elenco facoltativo, stilato a livello di Unione europea, delle misure di "ecologizzazione" che dovranno essere premiate nell'ambito della PAC, dato che tali pratiche innovative (ad esempio il monitoraggio del suolo tramite GPS) hanno effetti positivi analoghi sulla mitigazione del cambiamento climatico, sulla qualità del suolo e dell'acqua nonché sulle finanze degli agricoltori (con un uso notevolmente ridotto di fertilizzanti, acqua, ammendanti, prodotti fitosanitari e pesticidi, che comporterà una diminuzione dei costi dei fattori di produzione per gli agricoltori);

    27.

    sottolinea che la produzione agricola dell'Unione europea dipende dall'importazione di fosfato naturale per la produzione di fertilizzanti e che la sua estrazione a livello mondiale è in gran parte concentrata in cinque paesi; invita la Commissione ad affrontare la questione;

    28.

    invita la Commissione e gli Stati membri a incoraggiare il riciclaggio dei nutrienti, in particolare il fosfato e l'azoto, provenienti dai flussi di rifiuti, a condizione che il suo possibile utilizzo sia oggetto di indagini approfondite, le sostanze potenzialmente nocive siano sottoposte a trattamenti adeguati e l'intero processo sia soggetto a controlli rigorosi, nonché in particolare il riciclaggio dei rifiuti nell'ambito di un processo a cascata dopo l'utilizzo per la produzione di energia termica; sottolinea che il letame liquido conforme ai criteri di qualità stabiliti dalla legislazione applicabile ai fertilizzanti e destinato a essere trasformato in fertilizzante non è da considerarsi un rifiuto, anche qualora sia stato precedentemente fermentato in un impianto di biogas agricolo;

    29.

    invita la Commissione a valutare meglio l'impatto della perdita di prodotti fitosanitari sulla competitività e sulla sostenibilità dell'agricoltura europea, analizzando in particolare l'idoneità dei prodotti tuttora disponibili e l'impatto sui prezzi dovuto alla presenza sul mercato di un minor numero di prodotti concorrenti;

    30.

    chiede alla Commissione di valutare soluzioni che garantiscano la sopravvivenza futura delle colture e degli usi minori, assicurando al contempo una completa compatibilità e coerenza con la politica agricola comune e coinvolgendo tutti gli attori della catena alimentare;

    Alimentazione animale

    31.

    chiede ancora una volta alla Commissione di presentare rapidamente al Parlamento e al Consiglio una relazione che illustri le possibilità e le opzioni per incrementare la produzione di colture proteiche all'interno dell'UE; sottolinea che, pur recando alcuni benefici, è improbabile che un incremento della produzione di colture proteiche possa produrre un impatto significativo sulle importazioni di mangimi dai paesi esterni all'UE; ritiene pertanto che nel breve periodo sarà necessario valutare altri modi di affrontare il problema del deficit proteico dell'UE e mette in evidenza, nello specifico, il ruolo fondamentale delle importazioni di soia; invita la Commissione ad accertare che tali misure non pregiudichino l'obiettivo complessivo dell'UE di garantire la sicurezza dell'approvvigionamento alimentare dal punto di vista dei livelli di produttività e di produzione;

    32.

    ribadisce la necessità di introdurre nella nuova PAC misure e strumenti adeguati intesi a sostenere gli agricoltori che coltivano proteaginose, in modo da ottenere potenzialmente una riduzione del deficit di colture proteiche nell'UE e della volatilità dei prezzi, un miglioramento delle pratiche agricole e un potenziamento della fertilità del suolo;

    Sementi

    33.

    invita la Commissione e gli Stati membri, nel quadro della futura revisione del regolamento (CE) n. 2100/94 concernente la privativa comunitaria per ritrovati vegetali, ad assicurare che gli agricoltori conservino la possibilità di utilizzare come seme la granella aziendale prodotta e trasformata, come previsto all'articolo 14, paragrafi 1 e 2, di detto regolamento, poiché tale pratica comporta vantaggi sul piano economico, culturale e ambientale e favorisce l'agrobiodiversità; chiede in questo contesto un esame equo ed equilibrato tanto dei diritti di costituzione di varietà vegetali quanto delle attuali restrizioni relative all'uso della granella aziendale, nell'ottica di migliorare e semplificare il quadro giuridico e di assicurare un equilibrio adeguato tra la necessità di innovazione, la salvaguardia e il rafforzamento della diversità delle colture e il miglioramento della sussistenza dei piccoli e medi agricoltori;

    34.

    osserva l'importanza di progetti di ricerca incentrati sulla coltivazione di varietà vegetali che mantengano le loro caratteristiche nel lungo termine e invita gli Stati membri e la Commissione a sostenere tali progetti come pure a promuovere misure volte a incoraggiare la coltivazione di piante foraggiere locali quali il lino, il triticale, la veccia serena (Vicia Lathyroides), ecc.;

    35.

    invita la Commissione a considerare la possibilità di istituire una banca europea delle sementi allo scopo di conservare e tutelare la varietà genetica delle piante, combattere la perdita di biodiversità e creare un nesso tra diversità vegetale e patrimonio culturale degli Stati membri;

    36.

    sollecita, alla luce della prossima conferenza mondiale di Rio+20, una nuova iniziativa dell'UE relativa alla conservazione, all'uso sostenibile e alla commercializzazione di qualità dell'agrobiodiversità, al fine di aumentare il valore aggiunto dall'agricoltura;

    Prezzi di acquisto e di locazione dei terreni

    37.

    invita la Commissione a effettuare uno studio sull'impatto che la locazione dei terreni e l'aumento dei costi per l'acquisto e la locazione di terreni determinano sul settore agricolo negli Stati membri dell'UE;

    38.

    sottolinea che i diritti al pagamento unico per azienda, basati su dati storici o cedibili senza terra, possono essere acquistati a un valore gonfiato da parte di investitori e speculatori per generare un flusso di introiti e non per destinarli all'agricoltura attiva; osserva che le distorsioni che si sono venute a creare si traducono per i nuovi agricoltori in un costo elevato dei fattori di produzione e in una significativa barriera all'ingresso; invita la Commissione, il Parlamento europeo, gli Stati membri e le regioni ad assicurare che la riforma della PAC affronti in maniera adeguata tali problemi e che i diritti al pagamento siano resi disponibili a tutti gli agricoltori ai fini della produzione attiva;

    39.

    esorta la Commissione a preparare una relazione sull'impatto, in termini di costi per le aziende agricole, dell'uso dei terreni per lo sviluppo delle infrastrutture, l'edilizia e le zone cuscinetto;

    Acqua

    40.

    invita la Commissione ad adoperarsi, nell'ambito della riforma della PAC e della direttiva quadro sulle acque, a favore di un potenziamento dei sistemi d'irrigazione e d'immagazzinamento e drenaggio dell'acqua a scopo agricolo, che utilizzino le risorse idriche con maggiore efficacia e che includano il miglioramento delle capacità di ritenzione dell'acqua nei suoli, della raccolta dell'acqua nelle zone aride e del drenaggio dell'acqua nelle aree umide, come modo per ridurre l'uso di acqua dolce nonché come precauzione dinanzi all'evoluzione dei regimi delle precipitazioni in seguito al cambiamento climatico;

    41.

    esorta la Commissione ad adoperarsi per trovare soluzioni al problema del drenaggio, tenendo conto di fattori come le elevate precipitazioni, la bassa altitudine e le acque stagnanti;

    42.

    richiama a tale proposito l'attenzione della Commissione sull'effetto positivo che l'agricoltura di precisione ha sull'impiego dell'acqua (attraverso il monitoraggio tramite GPS delle condizioni del suolo e le previsioni meteorologiche) e chiede che gli investimenti in queste e altre soluzioni innovative in grado di ridurre l'uso di fattori di produzione quali l'acqua, i fertilizzanti e i prodotti fitosanitari possano essere coperti dalle opzioni di "ecologizzazione" della futura PAC;

    43.

    invita la Commissione e gli Stati membri a migliorare la gestione e la ridistribuzione dei diritti sull'acqua e a potenziare gli agroecosistemi multifunzionali e i sistemi agroforestali;

    44.

    sollecita un maggiore sostegno per la formazione degli agricoltori in materia di gestione efficiente delle acque, drenaggio e irrigazione, compresi strumenti pratici per l'immagazzinamento idrico e misure volte a prevenire le perdite di nutrienti o la salinizzazione e l'impaludamento, nonché una migliore tariffazione dell'acqua e migliori sistemi di amministrazione dell'acqua a livello locale e regionale, al fine di arginare gli sprechi idrici e di ridurre i costi dei fattori di produzione a lungo termine; osserva che si deve altresì stimolare il monitoraggio delle tubature affinché le perdite dell'acqua non incidano troppo sul costo del lavoro e sulla qualità del prodotto;

    *

    *           *

    45.

    incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio e alla Commissione.


    (1)  Testi approvati, P7_TA(2011)0297.

    (2)  GU C 308 E del 20.10.2011, pag. 22.

    (3)  Testi approvati, P7_TA(2011)0006.

    (4)  Testi approvati, P7_TA(2011)0084.

    (5)  http://www.oecd.org/dataoecd/38/10/48224529.pdf.

    (6)  http://epp.eurostat.ec.europa.eu/portal/page/portal/statistics/search_database.

    (7)  http://ec.europa.eu/research/agriculture/conference/pdf/feg3-report-web-version.pdf.

    (8)  http://agrienv.jrc.ec.europa.eu/publications/pdfs/LIFS_final.pdf.

    (9)  GU L 309 del 24.11.2009, pag. 71.


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