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Document 52012AR0088

Parere del Comitato delle regioni «Tabella di marcia per l'energia 2050»

GU C 391 del 18.12.2012, p. 16–20 (BG, ES, CS, DA, DE, ET, EL, EN, FR, IT, LV, LT, HU, MT, NL, PL, PT, RO, SK, SL, FI, SV)

18.12.2012   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

C 391/16


Parere del Comitato delle regioni «Tabella di marcia per l'energia 2050»

2012/C 391/04

IL COMITATO DELLE REGIONI

chiede che il ruolo degli enti locali e regionali sia opportunamente riconosciuto e accompagnato da risorse e capacità adeguate nonché da strumenti di governance appropriati, dal momento che tali enti svolgono funzioni di primo piano, direttamente come partner di progetti energetici locali sostenibili oppure relativamente alla pianificazione delle nuove infrastrutture, alla concessione di autorizzazioni, agli investimenti, agli appalti pubblici, alla produzione, e al controllo dei consumi di energia;

ribadisce che occorre dare la priorità all'integrazione nella rete di distribuzione dell'energia rinnovabile prodotta a livello locale da risorse decentrate e diverse tra le quali energia eolica, idraulica, geotermica, solare e da biomassa, rendendo per questo le infrastrutture di trasporto energetico e di distribuzione più intelligenti (smart grid) e presupposto di una effettiva concorrenza che possa tradursi in benefici reali per i consumatori finali;

sottolinea che per rispondere al sempre crescente bisogno di flessibilità nel sistema energetico, occorrono tecnologie di stoccaggio adeguate a tutti i livelli di tensione, le quali – come ad esempio le centrali di pompaggio – consentano lo stoccaggio delle eccedenze e la loro successiva reimmissione in rete su vasta scala; a questo proposito è necessario sviluppare e applicare strumenti strategici per la ricerca e la promozione tecnologica;

raccomanda di esaltare il ruolo delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione (TIC) come facilitatori dell'assorbimento dell'innovazione, moltiplicatori dell'informazione, e soluzioni al consumo energetico per settori strategici quali le "smart cities" che comprendono politiche relative alla mobilità sostenibile, alle infrastrutture intelligenti di distribuzione (smart grid), e all'edilizia sostenibile;

sottolinea l'urgenza di giungere, entro il 2014, ad una completa attuazione del mercato interno dell'energia che contribuisca a garantire l'approvvigionamento energetico a prezzi accessibili, nonché di porre fine, entro il 2015, all'isolamento energetico di alcuni Stati membri, di introdurre un'equa ripartizione delle risorse tra le regioni e di stabilizzare e migliorare le condizioni quadro del settore energetico europeo, in modo da limitare i costi aggiuntivi della svolta energetica.

Relatore

Ugo CAPPELLACCI (IT/PPE), presidente della regione autonoma della Sardegna

Testo di riferimento

Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni – Tabella di marcia per l'energia 2050

COM(2011) 885 final

I.   RACCOMANDAZIONI POLITICHE

IL COMITATO DELLE REGIONI

A.   Una strategia europea di trasformazione dei sistemi energetici

1.

concorda sulla necessità di definire con urgenza una strategia europea di lungo termine per il settore energetico che possa contribuire in modo tangibile all'obiettivo di decarbonizzazione del 2050 dell'Unione europea. La trasformazione del sistema energetico è una responsabilità nei confronti delle future generazioni, tuttavia rappresenta anche una reale opportunità di crescita, sviluppo, occupazione, competitività e maggiore indipendenza energetica per l'Europa;

2.

accoglie con favore la tabella di marcia per l'energia 2050 ma ritiene che essa non sia sufficientemente dettagliata e chiara per guidare sin da oggi, e oltre il 2020, le scelte degli Stati membri, delle autorità regionali e locali, e degli investitori verso un nuovo modello energetico e per creare sufficiente certezza di pianificazione, sottolineando al contempo che, sulla sua scia, vanno ora adottate delle misure concrete. Dovrebbe ad esempio essere possibile considerare l'opportunità di vietare gli aiuti di Stato a favore dei combustibili fossili;

3.

constata la mancanza, nella tabella di marcia, di una valutazione della situazione di partenza in merito agli obiettivi che la strategia energetica 2020 stabilisce per il decennio in corso; tale valutazione dovrebbe pertanto essere effettuata in anticipo, in vista della determinazione degli obiettivi e del quadro strategico per il 2030, cui si riferisce l'ultima delle conclusioni della tabella di marcia. Occorre inoltre che vengano definite le fasi intermedie del processo di trasformazione del sistema energetico al 2030 e al 2040, coerentemente con gli obiettivi di riduzione delle emissioni previsti nella Tabella di marcia verso un'economia competitiva a basse emissioni di carbonio nel 2050  (1). Un percorso a tappe potrebbe implicare l'utilizzo di combustibili/fonti energetiche di transizione capaci di accompagnare gradualmente la trasformazione, assicurando al contempo l'indipendenza e la sicurezza energetica. Permetterebbe inoltre di facilitare il raggiungimento di risultati concreti, il monitoraggio e la valutazione dell'avanzamento delle misure;

4.

reputa che l'approccio technology-neutral adottato nel documento non sia appropriato e che debba essere riconsiderato per dare priorità nel lungo periodo a quegli approcci, tecnologie e combustibili i cui risultati siano certi e la cui applicabilità sia sostenibile e sicura, tenendo conto delle esperienze e delle conoscenze disponibili sulle fonti di energia rinnovabili e sulle tecnologie innovative. Inoltre, una trasformazione del sistema energetico in chiave sostenibile non può prescindere dalla considerazione della mutata disponibilità di risorse causata dall'attuale crisi economica, né dai possibili impatti ambientali e sociali che ne potrebbero derivare;

5.

è convinto del valore dell'interdipendenza tra le politiche ambientali e quelle sociali e della conseguente necessità di assicurare nel medio e lungo termine un equo accesso da parte di tutti ad un'energia sicura, sostenibile, con il minor impatto ambientale possibile e a prezzi ragionevoli, nonché di garantire a tutti l'accesso ai mezzi per il controllo dei consumi domestici e a quelli per la produzione locale, a costi ragionevoli, di energie rinnovabili;

6.

chiede il coinvolgimento delle autorità locali e regionali nel processo di definizione di politiche come quella di decarbonizzazione dell'energia, in termini di efficienza energetica, controllo del consumo, produzione e nuove tecnologie; la revisione della tabella di marcia in linea con il potenziale e le necessità degli enti territoriali; e l'associazione di adeguate risorse, capacità e strumenti di governance all'importante ruolo delle autorità territoriali.

B.   Valutazione dell'impatto sul territorio e implicazioni sociali

7.

segnala che la trasformazione dei sistemi energetici implicherà sforzi e conseguenze variabili per le diverse regioni, in base alla vocazione energetica e alla disponibilità di risorse di ciascuna, e che gli eventuali costi economici, finanziari e amministrativi di un'azione europea in materia di energia dovrebbero essere giustificati sulla base di una valutazione di impatto dettagliata che tenga adeguatamente conto delle realtà specifiche a livello locale e regionale, in particolare degli aspetti legati all'isolamento energetico;

8.

concorda che il cambiamento strutturale dei sistemi energetici comporti la realizzazione e/o la modernizzazione delle infrastrutture, ma fa presente la non uniformità dei costi di questa trasformazione nelle diverse regioni d'Europa, con conseguente minaccia della coesione sociale;

9.

raccomanda la messa a punto di strumenti capaci di valutare gli effetti della trasformazione dei sistemi energetici a livello territoriale, sia in termini economici, che sociali e ambientali. Ricorda quindi l'importanza di aumentare la qualità e la portata dei più comuni indicatori macroeconomici usati per valutare l'efficacia delle politiche, inserendovi da un lato la tematica dell'energia considerata nella prospettiva della sostenibilità, e dall'altro una dimensione sociale ed ambientale capace di riflettere le variazioni di coesione sociale, di accesso a costi ragionevoli a beni e servizi primari, dello stato di salute, della povertà, tra cui quella energetica, delle risorse naturali, e della qualità della vita in genere.

C.   Ruolo degli enti locali e regionali

10.

è convinto che il raggiungimento di obiettivi di portata globale nel settore energetico richieda iniziative attuate a livello locale. A questo proposito, sottolinea che l'esistenza di traguardi territoriali si è già rivelata efficace in diverse realtà locali e regionali, come espressione di una governance multilivello della trasformazione del sistema energetico;

11.

evidenzia l'importanza, nel nuovo sistema energetico, della cooperazione e della solidarietà transfrontaliera e quindi della necessità di coordinamento a livello europeo. Uno sforzo a tutti i livelli di governance è necessario, non può prescindere da una stretta cooperazione con le autorità regionali e locali, e richiede una chiara definizione dei ruoli e dei meccanismi di interazione;

12.

chiede che il ruolo degli enti locali e regionali sia opportunamente riconosciuto e accompagnato da risorse e capacità adeguate nonché da strumenti di governance appropriati, dal momento che tali enti svolgono funzioni di primo piano, direttamente come partner di progetti energetici locali sostenibili oppure relativamente alla pianificazione delle nuove infrastrutture, alla concessione di autorizzazioni, agli investimenti, agli appalti pubblici, alla produzione, e al controllo dei consumi di energia. Inoltre, il dialogo sociale e il coinvolgimento delle parti sociali auspicati nella tabella di marcia per gestire il cambiamento richiedono la capacità informativa capillare e d'intermediazione delle autorità locali e regionali, che dovranno quindi non solo essere chiaramente riconosciute ma anche efficacemente supportate;

13.

raccomanda la continuità nel sostenere azioni e comportamenti virtuosi già esistenti a livello locale, ampliandone il grado di adesione e l'inclusione in ogni forma di cooperazione, ad esempio nel quadro del Patto dei sindaci o di altre strutture interregionali, nazionali o internazionali, supportandone il ruolo propulsivo nel promuovere il cambiamento, stimolando lo sviluppo economico del territorio, e creando reti d'informazione e collaborazione.

D.   Efficienza energetica, risparmio energetico e energie rinnovabili

14.

condivide la priorità di promuovere il risparmio energetico per ridurre la domanda di energia attraverso la sensibilizzazione, l'educazione e i cambiamenti comportamentali dei cittadini, ma anche attraverso il sostegno allo sviluppo di nuove tecnologie in grado di garantire consumi più efficienti delle risorse e maggiore crescita economica, competitività e occupazione, nonché attraverso la promozione da parte degli Stati membri di sistemi di autoconsumo energetico intesi a promuovere la massima razionalizzazione dell'uso di energia, un sistema energetico diffuso e una più concreta partecipazione dei cittadini al processo decisionale concernente il tipo di energia e la sua utilizzazione. In un'ottica di svincolo della crescita economica dai consumi energetici, evidenzia come la riduzione dei consumi, nel caso in cui derivi da una maggiore efficienza dei processi e dal risparmio energetico, possa essere considerata come un indicatore di sviluppo e non di recessione, e possa apportare benefici all'economia;

15.

ribadisce la sua posizione a sostegno dell'efficienza energetica come una delle misure determinanti per il raggiungimento degli obiettivi di riduzione delle emissioni fissati per il 2050. Concorda sulla necessità di identificare misure di efficienza energetica più ambiziose e strategie che garantiscano un rapporto costi-efficienza ottimale, e in tale contesto ritiene utile l'esistenza di un quadro vincolante a livello europeo. Nel contempo evidenzia l'urgenza di agire sugli aspetti che potrebbero fin da subito contribuire in modo significativo al risparmio, come l'aumento dell'efficienza degli edifici e una mobilità più sostenibile;

16.

nella definizione e attuazione delle azioni urgenti e necessarie alla trasformazione energetica, occorre garantire in ogni caso la coerenza delle singole misure in una prospettiva di sostenibilità. In particolare, occorre valutare il rischio che i progressi conseguiti in un settore non comportino effetti negativi in altri;

17.

è favorevole alla creazione di valore per il risparmio energetico tramite meccanismi sostenibili di mercato, come esaminato nel Piano di efficienza energetica 2011  (2);

18.

apprezza l'evidenza che l'incremento della quota di energia da fonti rinnovabili sia una caratteristica comune a tutti gli scenari di decarbonizzazione, già al 2030, e che raggiunga un contributo preponderante rispetto alle altre tecnologie nel 2050. Tuttavia si rammarica che nessuno degli scenari della tabella di marcia prenda in considerazione soluzioni integrate di rinnovabili ed efficienza energetica, allo scopo di aumentare la sostenibilità della trasformazione verso uno scenario del sistema energetico senza combustibili fossili e di avanzare verso una decarbonizzazione del sistema. Inoltre, pur notando che nella tabella di marcia le rinnovabili sono riconosciute come essenziali al settore del riscaldamento e del raffreddamento, si rammarica della mancanza di un'analisi approfondita del ruolo prioritario che questo settore, con la sua significativa incidenza sul consumo energetico complessivo, dovrebbe avere (i) nel percorso di decarbonizzazione del sistema energetico europeo entro il 2050 e, di conseguenza, anche (ii) nell'elaborazione delle politiche energetiche attuali e future;

19.

ribadisce le osservazioni contenute nella risoluzione CdR 7/2011 del 1o luglio 2011 sulle Priorità per le infrastrutture energetiche per il 2020 e oltre, e le priorità relative alla promozione delle reti di trasporto energetico e all'integrazione nella rete di distribuzione dell'energia rinnovabile prodotta a livello locale da risorse decentrate e diverse tra le quali energia eolica, idraulica, geotermica, solare e da biomassa, rendendo per questo le infrastrutture di trasporto energetico e di distribuzione più intelligenti (smart grid) e presupposto di una effettiva concorrenza che possa tradursi in benefici reali per i consumatori finali. Per rispondere al sempre crescente bisogno di flessibilità nel sistema energetico, occorrono tecnologie di stoccaggio adeguate a tutti i livelli di tensione, le quali – come ad esempio le centrali di pompaggio – consentano lo stoccaggio delle eccedenze e la loro successiva reimmissione in rete su vasta scala; a questo proposito è necessario sviluppare e applicare strumenti strategici per la ricerca e la promozione tecnologica.

E.   Fonti energetiche convenzionali (gas, carbone, petrolio), non convenzionali, e nucleare

20.

concorda sulla necessità di assicurare la diversificazione degli approvvigionamenti per garantire la tutela della sicurezza energetica. Richiama l'attenzione sull'importanza di predisporre precisi orientamenti per una fase di transizione nella quale le fonti energetiche convenzionali (gas, carbone, petrolio), nelle loro forme più sostenibili ed efficienti dal punto di vista delle emissioni di CO2, grazie anche al ruolo fondamentale svolto dalle tecnologie di cattura e di stoccaggio, possano svolgere un ruolo che sia di accompagnamento al percorso di decarbonizzazione del sistema energetico, mentre si sviluppano le tecnologie, le infrastrutture ed i comportamenti necessari al cambiamento;

21.

esprime preoccupazione sull'importanza attribuita nella strategia a tecnologie non ancora disponibili su scala commerciale e raccomanda che il ricorso allo sfruttamento di fonti non convenzionali di gas, quali il gas di scisto, e all'uso di tecnologie per le quali sussistono fattori di rischio ancora non del tutto stimati o controllati, e che possono assumere carattere transfrontaliero, siano oggetto, a livello europeo, di studio e discussione delle possibili conseguenze ambientali e sociali a breve e lungo termine, nel rispetto della normativa vigente e, come nel caso del gas di scisto, nella considerazione di una eventuale necessità di regolamentazione. Accoglie quindi con favore l'intenzione della Commissione di promuovere la ricerca di tecnologie che possano contribuire alla decarbonizzazione dei processi di trasformazione dell'energia e propone di includere l'analisi del ciclo di vita tra gli elementi essenziali di valutazione nell'ambito del processo decisionale;

22.

esprime un giudizio critico sul rapporto di causalità illustrato nella tabella di marcia tra decarbonizzazione ed energia nucleare, e sulla supposizione che l'energia nucleare contribuisca a diminuire i costi del sistema e i prezzi dell'elettricità quando invece viene riconosciuto che "con ogni probabilità i costi per la sicurezza, lo smantellamento degli impianti esistenti e l'eliminazione delle scorie sono destinati ad aumentare". Raccomanda pertanto di prestare particolare attenzione agli scenari a lungo termine fondati sul ricorso a fonti non convenzionali di energia rinnovabile, e al fatto che la crescente preoccupazione dell'opinione pubblica in termini di sicurezza del nucleare può indurre minori investimenti privati nel settore e necessitare quindi di un maggiore contributo pubblico sotto forma di sovvenzioni o aumenti dei prezzi dell'elettricità, che colpirebbero maggiormente le fasce più povere della popolazione.

F.   Investimenti e accesso ai finanziamenti

23.

ritiene che la definizione di un quadro di riferimento per gli investimenti, almeno fino al 2030, possa aumentare l'efficacia della tabella di marcia e creare condizioni di maggior certezza sul mercato, sia per gli attori privati che per quelli istituzionali, soprattutto se riferita anche ad obiettivi nazionali di investimento che tengano conto dei piani di azione degli enti locali e regionali. Una maggior certezza in termini di investimenti potrebbe inoltre contribuire al raggiungimento degli obiettivi del 2020, in particolare di efficienza e risparmio energetici, per i quali occorre ancora intensificare gli sforzi. Il quadro di riferimento beneficerebbe altresì della realizzazione di una mappatura europea delle competenze delle filiere dell'efficienza energetica e delle fonti rinnovabili, attraverso la quale indirizzare gli investimenti, al fine di rafforzare le dinamiche di crescita e gli operatori di dette filiere;

24.

chiede in particolare che siano identificate chiaramente le risorse per la promozione di investimenti decentrati per l'energia sostenibile (controllo dei consumi e produzione da fonti rinnovabili) che contribuiscano all'uso efficiente delle risorse e allo sviluppo di un'economia verde e di posti di lavoro verdi a livello locale e regionale; l'identificazione di un ulteriore strumento finanziario gestito a livello decentrato per facilitare l'implementazione dei piani di azione per l'energia sostenibile (SEAP); e il sostegno (economico e legislativo) ai piccoli produttori decentrati di energie rinnovabili, compresi gli enti locali e regionali, in modo da facilitarne l'integrazione nella rete;

25.

raccomanda di prolungare e di ampliare la positiva esperienza del programma Energia intelligente – Europa e di identificare con chiarezza le modalità per usufruire di una quota significativa dei finanziamenti disponibili nell'ambito della politica di coesione. Tra le altre cose, reputa necessaria l'attribuzione, nei fondi strutturali, di risorse per facilitare lo stabilirsi di collaborazioni locali per lo sviluppo decentralizzato di tecnologie a bassa emissione di carbonio e alta efficienza energetica, e nello specifico del Fondo sociale per creare capitale umano capace di pianificare, gestire e fornire assistenza tecnica relativamente a tematiche energetiche, sia in termini di soluzioni che di tecnologie e partenariati di implementazione;

26.

ritiene che le autorità locali debbano continuare a beneficiare di un accesso semplificato ai finanziamenti della Banca europea per gli investimenti (BEI) per l'energia sostenibile. Priorità dovrebbe essere data a quei progetti che integrano efficienza energetica ed energie rinnovabili per uno sviluppo sostenibile del territorio, semplificando le procedure e rendendo l'accesso più agevole agli enti di minori dimensioni;

27.

richiama l'attenzione sul fatto che le sole misure nazionali non sono sufficienti per finanziare in modo efficiente le infrastrutture energetiche. Propone quindi un sostegno finanziario maggiore per i progetti del settore energetico, in particolare per diffondere l'utilizzo di soluzioni alimentate da fonti di energia rinnovabile, anche relativamente al riscaldamento e raffreddamento degli edifici;

28.

propone la messa a punto di una strategia di supporto alla formazione di cluster e partenariati regionali e alla cooperazione tra quelli già esistenti, che hanno già dimostrato di essere, in alcune realtà territoriali, dei validi strumenti per lo sviluppo di mercati verdi dell'energia e dell'efficienza energetica per la mobilizzazione d'investimenti e la creazione di professionalità e posti di lavoro.

G.   Ricerca, innovazione e applicazione

29.

condivide la necessità di promuovere un forte impegno a livello europeo in termini d'innovazione e ricerca, nella convinzione che lo sviluppo di tecnologie innovative, più efficienti e meno care, possa contribuire a creare maggiori certezze nel settore e attrarre capitali, anche attraverso una ragionata allocazione di risorse all'interno del nuovo programma Orizzonte 2020;

30.

sottolinea con forza il bisogno di coerenza, in termini di obiettività e priorità, tra il nuovo programma di ricerca Orizzonte 2020 e la tabella di marcia per l'energia 2050;

31.

ritiene che si dovrebbero promuovere maggiormente l'innovazione e la ricerca relativamente alla microproduzione di energia, come ad esempio nel caso dell'energia idroelettrica fornita dai corsi d'acqua minori, dell'energia eolica per singoli nuclei familiari o per gruppi di famiglie, dell'energia solare localizzata o - dove disponibili - della produzione di calore da sorgenti di acque termali;

32.

invita il settore della ricerca e sviluppo a rivolgere maggiore attenzione all'energia oceanica (prodotta dal moto ondoso e dalle maree), che offre enormi potenzialità per un approvvigionamento energetico sicuro e sostenibile;

33.

propone di mettere a punto dei meccanismi replicabili, sulla base di migliori pratiche esistenti in diverse regioni, per supportare la creazione di cluster d'innovazione, di piattaforme territoriali d'innovazione per l'energia o di altre forme di partenariato pubblico/privato tra autorità territoriali, settore accademico e industria. Tali forme di partenariato potrebbero rappresentare importanti strumenti di sviluppo regionale e delle economie locali a garanzia di maggiore adattabilità, accessibilità ed economicità delle innovazioni e tecnologie a livello locale;

34.

ritiene che la tabella di marcia inciderà fortemente sulle politiche agricole e forestali, e che sarà quindi necessario sostenere attività di ricerca che consentano a queste filiere di adattarsi ed evolversi al fine di conseguire maggiore sostenibilità;

35.

raccomanda di esaltare il ruolo delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione (TIC) come facilitatori dell'assorbimento dell'innovazione, moltiplicatori dell'informazione, e soluzioni al consumo energetico per settori strategici quali le "smart cities" che comprendono politiche relative alla mobilità sostenibile, alle infrastrutture intelligenti di distribuzione (smart grid), e all'edilizia sostenibile;

36.

propone di enfatizzare l'importanza della ricerca e della preparazione di specialisti in materia di energia, in particolare da parte degli Stati membri, per potersi poi avvalere di risorse qualificate e programmi di studio idonei per mettere a punto tecnologie del futuro efficaci, introdurre innovazioni e realizzare piani strategici.

H.   Mercato interno e globale

37.

sottolinea l'urgenza di giungere, entro il 2014, ad una completa attuazione del mercato interno dell'energia che contribuisca a garantire l'approvvigionamento energetico a prezzi accessibili, nonché di porre fine, entro il 2015, all'isolamento energetico di alcuni Stati membri, di introdurre un'equa ripartizione delle risorse tra le regioni e di stabilizzare e migliorare le condizioni quadro del settore energetico europeo, in modo da limitare i costi aggiuntivi della svolta energetica;

38.

raccomanda di sviluppare ulteriormente il sistema di scambio delle quote di carbonio, con una modifica radicale della procedura di assegnazione gratuita delle quote che, nella sua forma attuale, vanifica l'obiettivo normativo del sistema, in quanto tiene troppo basso il prezzo dei certificati. In quest'ottica occorre tenere conto delle realtà industriali che operano sui mercati internazionali e la cui competitività potrebbe essere compromessa dal fenomeno di rilocalizzazione delle emissioni di carbonio (carbon leakage) verso paesi terzi.

Bruxelles, 10 ottobre 2012

Il presidente del Comitato delle regioni

Ramón Luis VALCÁRCEL SISO


(1)  COM(2011) 112 final.

(2)  COM(2011) 109 final.


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