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Document 52011IP0157

Il caso di Ai WeiWei in Cina Risoluzione del Parlamento europeo del 7 aprile 2011 sul caso di Ai Weiwei

GU C 296E del 2.10.2012, p. 137–138 (BG, ES, CS, DA, DE, ET, EL, EN, FR, IT, LV, LT, HU, MT, NL, PL, PT, RO, SK, SL, FI, SV)

2.10.2012   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

CE 296/137


Giovedì 7 aprile 2011
Il caso di Ai WeiWei in Cina

P7_TA(2011)0157

Risoluzione del Parlamento europeo del 7 aprile 2011 sul caso di Ai Weiwei

2012/C 296 E/20

Il Parlamento europeo,

viste le sue precedenti risoluzioni approvate durante l'attuale legislatura concernenti le violazioni dei diritti umani in Cina,

visto l'articolo 122, paragrafo 5, del suo regolamento,

A.

considerando che un'ondata di appelli su Internet per una «rivoluzione dei gelsomini» cinese (ispirata dagli sviluppi politici in Tunisia, Egitto e Libia) è sfociata in una serie di azioni e in una diffusa repressione dei difensori dei diritti umani e dei dissidenti da parte delle autorità cinesi,

B.

considerando che non si ha nessuna notizia dell'artista di fama internazionale e critico del regime Ai Weiwei da quando, domenica 3 aprile 2011, è stato arrestato mentre attraversava i controlli di sicurezza all'aeroporto di Pechino,

C.

considerando che, oltre alla sua detenzione, da informazioni risulta che il suo studio è stato perquisito dalla polizia, che ha sequestrato diversi oggetti,

D.

considerando che ad Ai Weiwei è stato recentemente impedito di recarsi a Oslo per la cerimonia di assegnazione del Premio Nobel per la pace e che dopo l'apertura della sua esposizione «Semi di girasole» a Londra è stato posto agli arresti domiciliari e il suo studio di Shanghai è stato saccheggiato,

E.

considerando che Ai Weiwei è ampiamente conosciuto al di fuori della Cina, ma che gli viene impedito di esporre come artista in Cina nonostante la notorietà di cui gode il suo lavoro in seguito alla sua co-progettazione dello Stadio Olimpico «Nido d'uccello»,

F.

considerando che Ai Weiwei ha raggiunto rilievo nazionale ed internazionale con la pubblicazione dei nomi dei bambini vittime del terremoto nel Sichuan e che successivamente è stato vittima di un'aggressione da parte di ignoti, a causa della quale è stato ricoverato in ospedale in Germania,

G.

considerando che Ai Weiwei è uno dei firmatari più in vista della Carta 08, una petizione che sollecita la Cina portare avanti le riforme politiche e la protezione dei diritti umani,

1.

condanna la detenzione ingiustificata e inaccettabile di Ai Weiwei, critico del regime e artista di fama internazionale;

2.

chiede il rilascio immediato e incondizionato di Ai Weiwei ed esprime la sua solidarietà con le sue azioni e iniziative pacifiche a favore delle riforme democratiche e della protezione dei diritti umani;

3.

sottolinea che la polizia ha rifiutato di fornire alla moglie di Ai Weiwei informazioni riguardanti il motivo della sua detenzione;

4.

sottolinea che la detenzione di Ai Weiwei è rappresentativa della recente diffusa repressione di attivisti dei diritti umani e dissidenti in Cina, caratterizzata da numerosi arresti, condanne detentive eccessive, aumento della sorveglianza personale e restrizioni sempre più repressive nei confronti di giornalisti stranieri;

5.

invita il VP/AR Catherine Ashton a continuare a sollevare la questione delle violazioni dei diritti umani al livello più alto nei suoi contatti con le autorità cinesi – violazioni che includono tra l'altro la recente condanna di Liu Xianbin a 10 anni e di Liu Xiaobo a 11 anni nonché i casi di Liu Xia, Chen Guangcheng, Gao Zhisheng, Liu Xianbin, Hu Jia, Tang Jitian, Jiang Tianyong, Teng Biao, Liu Shihui, Tang Jingling, Li Tiantian, Ran Yunfei, Mao e Chen Ding Wei, rilevando altresì con preoccupazione le condizioni repressive in cui vivono i loro coniugi e le loro famiglie, e a riferire su tali casi al Parlamento europeo dopo l'imminente dialogo politico ad alto livello tra l'UE e la Cina, a cui parteciperà il VP/AR;

6.

sottolinea che la situazione dei diritti umani in Cina rimane tuttora fonte di gravi preoccupazioni; sottolinea la necessità di effettuare una valutazione globale del dialogo UE-Cina sui diritti umani, tra cui il seminario giuridico UE-Cina sui diritti umani, al fine di valutare la metodologia applicata e i progressi compiuti;

7.

invita la sua delegazione per le relazioni con la Repubblica popolare cinese a sollevare e affrontare completamente la questione della violazione dei diritti dell'uomo per quanto riguarda, in particolare, i casi elencati nella presente risoluzione in occasione della prossima riunione interparlamentare;

8.

invita il VP/AR a ripensare tale dialogo onde renderlo efficace e orientato ai risultati e ad adottare tutte le misure necessarie per l'organizzazione rapida del prossimo dialogo sui diritti umani, nel corso del quale saranno sollevati i casi summenzionati e le altre violazioni dei diritti umani di cui alle risoluzioni del Parlamento europeo;

9.

ricorda che la Cina è governata da un partito unico sin dal 1949 e, in questo contesto di recente sviluppo politico e in considerazione del deterioramento della situazione dei diritti umani nel paese, sostiene che i partiti politici nell'UE dovrebbero riconsiderare le loro relazioni con il paese;

10.

ritiene che lo sviluppo delle relazioni UE-Cina debba andare di pari passo con lo sviluppo di un dialogo politico reale, fecondo ed efficace e che il rispetto dei diritti umani dovrebbe formare parte integrante del nuovo accordo quadro in corso di negoziazione con la Cina;

11.

incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al VP/AR, al Presidente in carica del Consiglio dell'Unione europea e alla Commissione, nonché al Presidente, al Primo Ministro e all'Assemblea nazionale del popolo della Repubblica popolare cinese.


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