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Document 52011DC0078

COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL CONSIGLIO, AL PARLAMENTO EUROPEO, AL COMITATO ECONOMICO E SOCIALE EUROPEO E AL COMITATO DELLE REGIONI Riesame dello "Small Business Act" per l'Europa

/* COM/2011/0078 def. */

52011DC0078

COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL CONSIGLIO, AL PARLAMENTO EUROPEO, AL COMITATO ECONOMICO E SOCIALE EUROPEO E AL COMITATO DELLE REGIONI Riesame dello "Small Business Act" per l'Europa /* COM/2011/0078 def. */


[pic] | COMMISSIONE EUROPEA |

Bruxelles, 23.2.2011

COM(2011) 78 definitivo

COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL CONSIGLIO, AL PARLAMENTO EUROPEO, AL COMITATO ECONOMICO E SOCIALE EUROPEO E AL COMITATO DELLE REGIONI

Riesame dello "Small Business Act" per l'Europa

COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL CONSIGLIO, AL PARLAMENTO EUROPEO, AL COMITATO ECONOMICO E SOCIALE EUROPEO E AL COMITATO DELLE REGIONI

Riesame dello "Small Business Act" per l'Europa

Introduzione

Lo "Small Business Act" per l'Europa (SBA)[1], definisce le grandi linee della politica a favore delle PMI, promuove lo spirito imprenditoriale e àncora il principio "Think small first" nell'azione legislativa e politica per rafforzare la competitività delle PMI.

Basato su dieci principi e articolato in diverse azioni concrete politiche e legislative che tali principi attuano, lo SBA è uno strumento che intende dar modo alla Commissione e agli Stati di superare gli ostacoli che frenano il potenziale di sviluppo e di creazione di posti di lavoro delle PMI. La presente comunicazione fa il punto sull'attuazione dello SBA e analizza i nuovi bisogni delle PMI che operano nell'attuale contesto economico, in cui incontrano sempre maggiori difficoltà a ottenere finanziamenti e ad accedere ai mercati. Lo SBA intende contribuire a realizzare gli ambiziosi obiettivi del nuovo programma di riforma della Commissione, la strategia Europa 2020[2], le cui iniziative "faro" già prevedono diverse azioni che riguardano le PMI. L'analisi annuale della crescita[3], presentata dalla Commissione nel gennaio 2011, è giunta alla conclusione che l'attuazione della strategia Europa 2020 richiede, oltre al risanamento dei bilanci, iniziative capaci di stimolare la crescita nell'UE, tra cui misure per migliorare il contesto in cui operano l'industria e le imprese, in particolare le PMI. Anche la comunicazione della Commissione "Verso un atto per il mercato unico" ha aperto un dibattito sulle misure da adottare per rilanciare il mercato unico, ivi comprese le iniziative per rafforzare la competitività delle PMI.

Il presente riesame contiene una rassegna dei progressi compiuti nei primi due anni dello SBA, delinea nuove misure per dare una risposta ai problemi posti dalla crisi economica segnalati dalle parti interessate e propone alcune soluzioni per attuare con maggiore efficacia lo SBA, con un ruolo ben definito per le parti interessate, in primo luogo per le organizzazioni imprenditoriali. Al tempo stesso, è messo in rilievo il fatto che ogni PMI è diversa dalle altre: di questa diversità di dimensione, settore di attività e forma giuridica occorre tener conto nei modi opportuni sul piano politico. Infine, la Commissione afferma il suo impegno a continuare nell'attuazione lo SBA e gli Stati membri sono invitati a fare la loro parte.

L'attuazione dello SBA progredisce in modo costante, ma bisogna fare di più

Lo SBA si basa su dieci principi e su una serie di azioni concrete che hanno avuto il pieno appoggio del Consiglio europeo nel dicembre 2008. La Commissione europea e gli Stati membri si sono impegnati a definire le misure necessarie per migliorare l'ambiente normativo, amministrativo ed economico e a sostenere le PMI europee. Gli obiettivi principali erano e restano tre: garantire l'accesso al finanziamento, sfruttare pienamente i benefici offerti dal mercato unico e legiferare con intelligenza.

Una prima relazione sulle misure adottate dalla Commissione e dagli Stati membri per attuare lo SBA è stata pubblicata nel dicembre 2009[4]. Questa sezione si basa sui risultati di quella relazione e valuta come e in che misura l'UE e gli Stati membri hanno attuato lo SBA.

I progressi compiuti dalla Commissione europea

Un balzo in avanti nel miglioramento dell'ambiente delle imprese

Tutte le iniziative legislative previste dallo SBA sono state adottate, con l'eccezione del regolamento che definisce lo statuto della società privata europea (SPE), ancora all'esame del Consiglio. La Commissione invita gli Stati membri ad adottarlo al più presto, al fine di ridurre gli oneri amministrativi connessi alle attività transfrontaliere. La direttiva sulla fatturazione elettronica, adottata dal Consiglio nel 2010, apporta benefici, in particolare equiparando le fatture elettroniche a quelle cartacee. Inoltre, le imprese con un fatturato inferiore a due milioni di euro possono beneficiare di un sistema facoltativo di contabilità di cassa che consente loro di differire la contabilità IVA fino al ricevimento del pagamento da parte dei loro clienti[5]. La direttiva sulla lotta contro i ritardi di pagamento adottata dal Consiglio nel gennaio 2011 impone alle pubbliche amministrazioni il pagamento entro 30 giorni e fissa un limite di 60 giorni per i pagamenti tra le imprese, salvo accordo esplicito tra le stesse, purché questo non costituisca un evidente abuso nei confronti del creditore[6]. Gli Stati membri sono invitati ad attuare la direttiva al più presto. Inoltre, la Commissione ha cominciato a far uso di un "test PMI" nelle sue valutazioni d'impatto.

Il ruolo dell'UE nell'accesso al finanziamento è cresciuto

Per migliorare l'accesso delle PMI al finanziamento, gli strumenti finanziari del programma Competitività e innovazione (PCI) continuano a favorire gli investimenti dei capitali di rischio e a fornire garanzie per prestiti alle PMI. Le microimprese rappresentano il 90% delle oltre 100 000 PMI che hanno usufruito finora degli strumenti finanziari del PCI. Altre 200 000 PMI si prevede che ne usufruiranno entro il 2013. In media, ogni PMI cui è concesso un prestito garantito nell'UE crea 1,2 posti di lavoro[7]. La Commissione ha inoltre istituito un Forum permanente sul finanziamento delle PMI che riunisce rappresentanti delle PMI, banche, operatori del mercato e altre istituzioni finanziarie, compresa la BEI, per cercare soluzioni che permettano di superare i diversi ostacoli pratici incontrati dalle PMI nel tentativo di ottenere credito. Inoltre, il quadro temporaneo per gli aiuti di Stato che permette di concedere aiuti supplementari alle PMI è stato parzialmente prorogato fino alla fine del 2011[8].

L'accesso ai mercati sta migliorando, in particolare per gli appalti pubblici

La Commissione e gli organismi di normazione europei hanno compiuto notevoli progressi nel promuovere l'accesso delle PMI all'elaborazione e all'uso delle norme. Con il sostegno finanziario della Commissione, alcuni esperti che rappresentano gli interessi delle PMI contribuiscono a rendere le norme europee più favorevole alle PMI, mentre le organizzazioni europee di normazione cominciano ad agevolare l'accesso delle PMI alle norme, ad esempio creando servizi di assistenza e portali per le PMI.

Per quanto riguarda gli appalti pubblici, da una recente indagine della Commissione risulta che le PMI sono ora soggette a minori oneri amministrativi per accedere agli appalti pubblici e hanno maggiori possibilità di presentare offerte congiunte. Le PMI si sono assicurate nel periodo 2006-2008 il 33% del valore totale degli appalti al di sopra delle soglie fissate dalle direttive UE, mentre la loro quota complessiva nell'economia, calcolata sulla base del loro fatturato complessivo, è del 52%[9].

Nel novembre 2010 la Commissione europea ha aperto un centro per le PMI in Cina, che fornisce informazioni, consulenza, formazione e opportunità di stabilire rapporti d'affari alle PMI europee che vogliono esportare o investire nel mercato asiatico.

L'imprenditorialità prende il suo posto nella nuova politica dell'innovazione

La "Settimana europea delle PMI" ha continuato a costituire una piattaforma paneuropea con più di 1.500 eventi e 3 milioni di partecipanti[10]. Questa iniziativa sarà proseguita nel 2011 e oltre. Inoltre, il programma '"Erasmus per giovani imprenditori", lanciato nel 2009, offre una formazione sul lavoro ai giovani imprenditori al fine di promuovere la creazione di reti transfrontaliere e la cooperazione con imprenditori esperti. Infine, circa 250 imprenditrici formano ora la Rete europea delle ambasciatrici dell'imprenditoria femminile, istituita dalla Commissione nel 2009 per invogliare un maggior numero di donne a diventare imprenditrici[11].

La Commissione ha posto gli imprenditori e le PMI al centro della sua politica dell'innovazione e della ricerca[12]. Il suo obiettivo è rimuovere gli ostacoli al "portare le idee al mercato" e promuovere la mentalità imprenditoriale tra gli studenti e i ricercatori. La proposta comprende nuovi strumenti finanziari per dar modo alle start-up e alle imprese a rapida crescita di espandersi nei mercati dell'UE e nei mercati globali (per esempio prestiti, capitale di rischio e finanziamenti a rischio condiviso), un'ulteriore semplificazione dei programmi UE di ricerca e innovazione, diritti di proprietà intellettuale a prezzi accessibili e un uso strategico dei bilanci per gli appalti. La Commissione intende inoltre sostenere cluster competitivi sul piano internazionale, riunendo grandi aziende e PMI, università, centri di ricerca e le comunità di scienziati e professionisti per scambiare conoscenze e idee.

I programmi della politica di coesione[13] e il Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR)[14] sono strumenti essenziali per trasformare le priorità dello SBA in azioni concrete sul campo, garantendo nel contempo la complementarità tra le forme di sostegno europee, nazionali e regionali. Altri investimenti dovrebbero incoraggiare le regioni a trovare nicchie specifiche nel paesaggio dell'innovazione, sulla base di "strategie di specializzazione intelligente".

Sviluppi negli Stati membri

I progressi nel miglioramento dell'ambiente delle imprese sono lenti

Tutti gli Stati membri hanno riconosciuto l'importanza di una rapida attuazione dello SBA, ma i metodi adottati e i risultati ottenuti variano notevolmente secondo gli Stati membri[15]. Quasi tutti hanno adottato obiettivi nazionali per la riduzione degli oneri amministrativi, ma non tutti gli Stati membri li hanno effettivamente ridotti. Solo alcuni Stati membri hanno integrato un test PMI nel loro processo decisionale nazionale (Belgio, Danimarca, Finlandia, Germania, Polonia, Regno Unito, Slovenia e Svezia).

L'accesso al finanziamento è migliorato, ma la soluzione del problema è nelle mani degli Stati membri

In risposta alla crisi finanziaria ed economica, la maggior parte degli Stati membri hanno adottato misure per migliorare l'accesso delle PMI al finanziamento, in particolare ai prestiti bancari, tramite prestiti subordinati vantaggiosi, sistemi di garanzia dei prestiti o programmi di microcredito. Sei Stati membri (Belgio, Francia, Germania, Irlanda, Ungheria e più di recente la Finlandia) hanno istituito un "mediatore del credito". Dato che l'accesso al finanziamento è essenzialmente nelle mani degli Stati membri, un approccio più forte è giustificato.

L'accesso ai mercati migliora quando gli Stati membri introducono procedure di appalto innovative e l'e-government

Vari governi sostengono l'internazionalizzazione delle PMI, ad esempio con aiuti finanziari per la promozione delle esportazioni, strategie di accesso ai mercati e la partecipazione a fiere commerciali (Cipro, Danimarca, Estonia, Francia, Germania, Irlanda, Italia, Lettonia, Lituania, Malta, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Regno Unito, Repubblica ceca, Slovacchia, Spagna e Svezia). Alcuni di essi (Danimarca, Slovenia) si concentrano sulle imprese a forte crescita desiderose di internazionalizzarsi, altri hanno creato agenzie per la promozione delle esportazioni (Lussemburgo) o adottato nuovi programmi di aiuto (Ungheria). È in corso di sperimentazione anche un programma di "mentoring", con cui le grandi aziende aiutano le PMI a internazionalizzarsi (Francia).

Solo pochi paesi hanno segnalato di aver cominciato a promuovere il Codice europeo di buone pratiche per agevolare l'accesso delle PMI agli appalti pubblici (Austria, Cipro, Francia, Germania, Irlanda, Lituania, Polonia, Portogallo, Regno Unito, Svezia e Ungheria). Le misure più diffuse a favore delle PMI in questo settore rimangono la suddivisione delle gare in lotti, quando possibile, e la facilitazione dell'accesso all'informazione attraverso siti web centralizzati, pagine web interattive e altre forme di e-procurement .

Alcuni Stati membri hanno sviluppato nuovi modelli per favorire la collaborazione tra imprese (ad esempio l'Italia con reti di imprese e la Germania con reti di cluster ).

Per favorire l'imprenditorialità in questo momento economico difficile, gli Stati membri devono intensificare i loro sforzi per semplificare le procedure di fallimento

Non sono segnalati progressi in fatto di semplificazione delle procedure fallimentari. Solo cinque Stati membri (Belgio, Finlandia, Irlanda, Regno Unito e Spagna) applicano la raccomandazione di espletare entro un anno tutte le procedure legali di liquidazione di una impresa in caso di bancarotta non fraudolenta. La situazione è la stessa del 2009 e del 2008.

Infine, gli Stati membri stanno compiendo notevoli progressi nel rendere meno costosa e più rapida la creazione di un'impresa. Il tempo e il costo medi per la costituzione di una società a responsabilità limitata erano nel 2010 di 7 giorni (12 giorni nel 2007) e di 399 euro (485 euro nel 2007)[16].

Necessità di ulteriori azioni

- Molto è stato fatto dall'adozione dello SBA. La Commissione ha tenuto fede agli impegni e ha attuato la maggior parte delle misure promesse. Negli Stati membri la situazione si presenta più contrastata. Perché lo SBA raggiunga il suo obiettivo di una politica economica favorevole alle PMI, è importante che le azioni che l'UE e gli Stati membri si sono impegnati a realizzare al momento della sua adozione siano pienamente attuate. Nel contempo, molte cose sono cambiate nel contesto economico e nuove sfide sono emerse. Perché la politica a favore delle PMI dia una risposta adeguata alle circostanze attuali, è essenziale andare oltre.

- Su questa base, il riesame dello SBA propone una serie di nuove azioni che intendono rispondere alle sfide poste dalla crisi economica e sviluppano azioni esistenti in linea con la strategia Europa 2020 , con i seguenti obiettivi:

- fare della regolamentazione intelligente una realtà per le PMI europee,

- prestare particolare attenzione alle necessità di finanziamento delle PMI,

- adottare un approccio ampio per migliorare l'accesso al mercato per le PMI,

- aiutare le PMI a contribuire ad un'economia efficiente sul piano delle risorse,

- promuovere l'imprenditorialità, la creazione di occupazione e la crescita inclusiva.

Queste azioni avranno un effetto solo se si baseranno su una forte governance delle PMI. Il riesame dello SBA propone modi per migliorarla, definendo chiaramente il ruolo alle parti interessate.

DARE UN NUOVO IMPULSO ALLO SBA

La regolamentazione intelligente deve diventare una realtà per le PMI europee

L'attuazione del principio "Think small first" resta al centro dello SBA. Essa implica una semplificazione del contesto normativo e amministrativo in cui operano le PMI, in particolare per mezzo di norme ispirate a tale principio e a quello "una sola volta" o di strumenti come l' e-government e soluzioni del tipo sportello unico. La Commissione e gli Stati membri si sono sforzati di dare attuazione a questo principio, ma c'è ancora spazio per un'applicazione più sistematica sulla base dell'agenda dell'UE per una regolamentazione intelligente[17].

La Commissione rafforzerà ulteriormente l'applicazione del "test PMI" nella sua procedura di valutazione d'impatto per far sì che gli impatti sulle piccole e medie imprese siano accuratamente analizzati e presi in considerazione in tutte le pertinenti proposte legislative e politiche, con una chiara indicazione di effetti quantificati per le PMI, ogni volta che ciò sia possibile e proporzionato. Nel procedere all'"esame di competitività" delle sue proposte, la Commissione analizzerà la capacità delle imprese europee, in particolare delle PMI, di competere sui mercati dell'UE ed esteri. Inoltre, si dovrà tener conto delle differenze tra microimprese, piccole e medie imprese nell'applicare il "test PMI" ed eventualmente prevedere misure specifiche come una riduzione delle tariffe o una semplificazione degli obblighi di dichiarazione. Ogni volta che è lasciata loro la possibilità di attuare misure di questo tipo, gli Stati membri dovrebbero farne uso. Gli Stati membri dovrebbero anche evitare di introdurre nelle rispettive legislazioni, quando recepiscono le direttive europee, norme aggiuntive. La Commissione conferma la sua disponibilità a prestare assistenza agli Stati membri in questo compito.

Per far sì che il quadro normativo sia idoneo allo scopo e per identificare gli effetti cumulativi della legislazione, la Commissione procederà a "controlli di idoneità" sulla normativa vigente integrando le valutazioni dei singoli atti legislativi con un approccio più globale. Questo permetterà di identificare incoerenze e misure obsolete o inefficaci e ridurrà ulteriormente l'onere per le piccole e medie imprese, comprese quelle che lavorano in settori non industriali, ad esempio in quelli del commercio e dell'artigianato. Questo approccio è attualmente in corso di sviluppo nel settore dei servizi, per valutare il funzionamento complessivo del mercato unico dei servizi, in particolare dal punto di vista delle PMI[18].

La semplificazione è un obiettivo primario. Entro l'ottobre 2011 la Commissione semplificherà gli obblighi di trasparenza e di dichiarazione per le piccole società quotate. Inoltre, la Commissione sta valutando la semplificazione degli obblighi di audit per le piccole imprese per dare seguito al Libro verde sulla politica di audit[19].

L'implicazione delle parti interessate nell'elaborazione della politica europea per le PMI è un elemento essenziale dello SBA. La decisione di portare la durata delle consultazioni pubbliche lanciate dalla Commissione da otto a dodici settimane a partire dal 2012 dovrebbe dare più tempo alle parti interessate per consultare i propri membri e per consolidare la loro posizione sulle iniziative che riguardano le PMI. I panel PMI della rete Impresa Europa integrano le reazioni ricevute dagli organismi rappresentativi delle PMI a livello nazionale ed europeo.

Gli sforzi per rendere le pubbliche amministrazioni attente alle necessità delle PMI devono essere intensificati, in particolare accrescendo l'uso di soluzioni di e-government . Il piano d'azione per l' e-government [20] prevede una vasta gamma di azioni che consentiranno alle PMI di ridurre il tempo dedicato alle procedure amministrative, anche con la promozione dell' e-procurement transfrontaliero. Allo stesso modo, la Commissione collaborerà con gli Stati membri per sviluppare ulteriormente i "punti di contatto unico", destinati a facilitare notevolmente tali procedure, facendone portali di e-government di agevole uso che consentano il disbrigo per via elettronica, anche transfrontaliero, di tutti i necessari adempimenti amministrativi.

La Commissione intende: avvalersi pienamente delle competenze delle PMI nel valutare l'impatto delle nuove proposte sulle PMI, tenendo conto, se del caso, delle differenze di dimensione delle imprese; promuovere in tutta l'UE l'applicazione del principio "una sola volta", secondo il quale le autorità pubbliche e gli organi amministrativi devono astenersi dal richiedere nuovamente informazioni, dati, documenti o certificati che sono già stati forniti nel contesto di altre procedure; semplificare il quadro contabile dell'UE con la revisione delle prescrizioni di base per i conti annuali e consolidati (quarta e settima direttiva) delle società a responsabilità limitata; in linea con la comunicazione "Legiferare con intelligenza", esplorare la possibilità di ridurre le norme aggiuntive introdotte dagli Stati membri quando recepiscono nella legislazione nazionale le direttive europee; effettuare "controlli di idoneità" per valutare se il quadro normativo per un dato settore è adatto allo scopo e, in caso contrario, quali miglioramenti debbano essere apportati; effettuare "controlli di performance" per il mercato unico per identificare e, se del caso, risolvere difficoltà attinenti all'interazione di atti della legislazione europea applicabili contemporaneamente nel settore dei servizi. Gli Stati membri sono invitati a: valutare sistematicamente l'impatto della legislazione sulle PMI utilizzando un "test PMI", tenendo conto, se del caso, delle differenze di dimensione delle imprese; presentare in un momento definito di ogni anno un piano previsionale della legislazione attinente alle imprese che entrerà in vigore nel successivo esercizio finanziario; applicare il principio "Think small first", non solo alla legislazione ma anche alle procedure amministrative riguardanti le PMI (ad esempio introducendo un interlocutore unico e riducendo gli obblighi di dichiarazione). |

La situazione economica esige che si presti particolare attenzione alle necessità di finanziamento delle PMI

- Lo SBA invita l'UE e gli Stati membri a facilitare l'accesso delle PMI al finanziamento, anche favorendo il rispetto dei termini di pagamento nelle transazioni commerciali. A causa della crisi economica, molte PMI hanno visto deteriorarsi la loro situazione finanziaria e la loro capacità di credito, anche se possono contare su un modello aziendale valido e una solida base di clienti. Contemporaneamente, come risulta dalle ultime indagini sul prestito della Banca centrale europea (BCE), molte banche europee hanno irrigidito i loro standard di credito per le imprese[21]. Sono necessarie nuove iniziative per migliorare l'accesso delle PMI al finanziamento anche tramite i mercati finanziari e politiche fiscali di incentivo agli investimenti. L'elevato livello di indebitamento ha reso molte PMI vulnerabili alle difficili condizioni dei mercati finanziari. Pertanto, gli Stati membri dovrebbero prevedere incentivi al reinvestimento degli utili nel capitale sociale, tenendo presente che le necessità delle imprese in crescita e delle PMI europee di tipo tradizionale sono diverse. I sistemi pubblici di finanziamento delle PMI dovrebbero essere potenziati a livello nazionale ed europeo per porre rimedio alle deficienze del mercato individuate e semplificati per migliorarne l'accessibilità. Particolare attenzione dovrebbe essere prestata al problema del finanziamento della prima fase di crescita delle imprese.

Le nuove disposizioni normative riguardanti le istituzioni finanziarie introdotte a livello dell'Unione europea o dagli Stati membri dovrebbero essere adeguatamente calibrate e accompagnate da valutazioni d'impatto ("test PMI"). La Commissione sarà particolarmente attenta all'impatto sul credito alle PMI nel proporre un aumento dei requisiti patrimoniali per le banche nel 2011.

Sistemi migliori e più efficienti di garanzia dei prestiti sono essenziali per le PMI, che non sempre dispongono di garanzie collaterali. È il caso in particolare di quelle che chiedono prestiti di modesta entità, dato che un potenziamento del microcredito può stimolare l'imprenditorialità a livello nazionale e regionale. A questo scopo la Commissione ha creato lo strumento di microfinanziamento Progress[22] e si adopera per incoraggiare lo scambio di buone pratiche nel settore della microfinanza, promuovendo la formazione e offrendo sostegno alle istituzioni di microfinanza, in particolare nel quadro di JASMINE[23], e dando il suo appoggio all'elaborazione di un codice di buona condotta[24]. È importante che tutte le banche, di qualsiasi dimensione, possano avere accesso a tutti gli strumenti finanziari dell'UE. Inoltre, le banche dovrebbero essere incoraggiate a stabilire criteri specifici per valutare la capacità di credito delle PMI, tenendo conto, ad esempio, di criteri qualitativi.

Date le carenze del mercato in fatto di capitale di rischio, è necessario aumentare l'offerta di capitale di rischio e che vi siano imprese di alta qualità con potenziale di crescita in cui investire. Per migliorare la capacità degli imprenditori di rispondere alle preoccupazioni degli investitori e la loro disponibilità a investire, le buone pratiche in materia di formazione esistenti in Europa dovrebbero essere diffuse più largamente. È anche necessario stabilire criteri di qualità a livello europeo per i buoni programmi di preparazione all'investimento, per aiutare gli imprenditori a scegliere il programma giusto.

Occorre inoltre rendere gli investitori più consapevoli delle opportunità offerte dalle prospettive di sviluppo delle PMI quotate, per creare le condizioni per una rete efficiente di borse o di mercati regolamentati specifici concentrati sulle PMI e per rendere i requisiti per la quotazione e gli obblighi di informativa più adatti alle PMI.

La Commissione adotterà un piano d'azione per migliorare l'accesso delle PMI al finanziamento, compreso l'accesso al capitale di rischio e ai mercati dei capitali e cercherà di migliorare la corrispondenza di offerta e domanda di capitale di rischio, nell'ambito della rete Impresa Europa.

Il sostegno finanziario dell'UE

La Commissione ritiene che gli strumenti finanziari debbano svolgere un ruolo sempre più importante nel facilitare l'accesso delle PMI al finanziamento e, allo stesso tempo, esercitare un forte effetto di leva per il capitale disponibile al prestito. Nella sua proposta complessiva sul quadro finanziario pluriennale post-2013, la Commissione proporrà di semplificare gli attuali strumenti finanziari innovativi, che comprendono il meccanismo di garanzia per le PMI e lo strumento di finanziamento a rischio condiviso[25], per aiutare le PMI a investire e crescere. La Commissione si adopererà in particolare per far sì che i futuri strumenti finanziari dell'UE contribuiscano in modo sostanziale a ovviare alle carenze del mercato che toccano le PMI.

Anche le carenze sul piano normativo saranno affrontate, realizzando un efficiente mercato unico europeo dei fondi di capitale di rischio, tenendo conto di tutti gli elementi che ostacolano il buon funzionamento del mercato dei fondi di capitale di rischio e frenano la crescita e assicurando, se del caso, un'adeguata tutela dei piccoli investitori.

L'invito del Consiglio europeo del febbraio 2011 a semplificare gli strumenti dell'UE a sostegno della ricerca e dell'innovazione mira a facilitare il ricorso a questi strumenti da parte delle imprese innovative, in particolare trovando un nuovo equilibrio tra fiducia e controllo. Il Consiglio europeo chiede che sia valutato il modo migliore per rispondere alle esigenze delle imprese innovative in rapida crescita attraverso un approccio basato sul mercato. A questo riguardo, la Commissione è stata anche invitata a studiare la fattibilità di un programma di innovazione e ricerca per le piccole imprese. Gli appalti pubblici dovrebbero essere maggiormente orientati a stimolare la domanda di beni e servizi innovativi e i diritti di proprietà intellettuale dovrebbe essere meglio valorizzati, come indicato nell'iniziativa "L'Unione dell'innovazione".

La Commissione rafforzerà le sue azioni volte ad agevolare l'accesso delle PMI ai programmi di finanziamento dell'UE. Continuerà ad assicurarsi che il bilancio della politica di coesione per il sostegno alle imprese, specie la parte direttamente destinata alle PMI, sia utilizzato efficacemente[26]. La Commissione continuerà a indire gare riservate alle PMI nell'ambito dell'attuale programma quadro di ricerca e a migliorare il supporto fornito agli utenti. Essa intende anche proporre un quadro strategico comune comprendente tutti i programmi e le iniziative attuali nel campo della ricerca e dell'innovazione, che sarebbe particolarmente vantaggioso per le PMI, con regole amministrative e finanziarie più leggere, una serie di strumenti semplificati per le PMI abbraccianti l'intera catena dell'innovazione e uno sportello unico di consulenza e assistenza.

La semplificazione in corso del regolamento finanziario[27] dovrebbe avere ripercussioni positive sull'accesso e sulla partecipazione delle PMI al finanziamento dell'Unione

La Commissione intende: grazie a un insieme di strumenti finanziari semplificati e potenziati, aiutare un maggior numero di PMI beneficiarie mediante sistemi rafforzati di garanzia del prestito che favoriranno gli investimenti, la crescita, l'innovazione e la ricerca; rendere i programmi di finanziamento dell'UE più accessibili alle PMI semplificando ulteriormente le procedure; adottare nel 2011 un piano d'azione per migliorare l'accesso delle PMI al finanziamento, compreso l'accesso ai mercati dei capitali di rischio, nonché misure mirate volte a rendere gli investitori più consapevoli delle opportunità offerte dalle PMI; considerare l'adozione di un nuovo regime legislativo per far sì che entro il 2012 i fondi di capitale di rischio stabiliti in uno Stato membro possano funzionare e investire liberamente nell'Unione europea; come richiesto dal Consiglio europeo, esplorare le opzioni per la creazione di uno strumento di valorizzazione dei diritti di proprietà intellettuale a livello europeo, in particolare per facilitare l'accesso delle PMI al mercato delle conoscenze. |

Gli Stati membri sono invitati a: facilitare l'accesso delle PMI ai fondi strutturali, consentendo alle PMI di trasmettere una sola volta tutti i dati necessari per ottenere gli aiuti dei fondi strutturali; adottare soluzioni del tipo "mediatore creditizio" per facilitare ulteriormente il dialogo tra le PMI e gli istituti di credito; fare in modo che le incoerenze nel trattamento fiscale non portino a una doppia imposizione, che ostacolerebbe gli investimenti transfrontalieri di capitale di rischio; creare uno sportello unico a cui le PMI possano rivolgersi per chiedere sovvenzioni europee, nazionali e locali. |

Creare le condizioni per migliorare l'accesso al mercato per le PMI

- Lo SBA invita la Commissione e gli Stati membri a sostenere le PMI e a incoraggiarle a trarre vantaggio dal mercato unico, compreso il mercato unico digitale, e dalla crescita dei mercati al di fuori dell'UE, raccogliendo la sfida di un'economia sostenibile. Inoltre, la strategia Europa 2020 prevede diverse azioni per migliorare la competitività dell'UE nei confronti dei suoi principali partner commerciali, in particolare con la definizione di una politica industriale per l'era della globalizzazione e una rinnovata strategia commerciale[28], e per promuovere un uso efficiente delle risorse in Europa. Infine, la comunicazione "Verso un atto per il mercato unico"[29] fissa obiettivi ambiziosi per migliorare il mercato unico e presenta un pacchetto completo di misure.

Valorizzare al massimo il mercato unico per le PMI

Nonostante i notevoli progressi realizzati per aiutarle a sfruttare i benefici del mercato unico, le PMI esitano ancora a lanciarsi in attività transfrontaliere, per vari motivi. I pagamenti transfrontalieri sono spesso considerati costosi e complicati, come lo sono gli strumenti esistenti per risolvere gli eventuali conflitti con i clienti, in particolare nel commercio elettronico. Facilitare il recupero dei crediti transfrontalieri è essenziale per un buon funzionamento del mercato unico. Dato che oltre il 60% dei debiti transfrontalieri non sono riscossi, la Commissione intende proporre misure per facilitare il recupero transfrontaliero dei crediti[30].

È anche necessario facilitare l'accesso delle PMI agli appalti pubblici, che rappresentano il 17% del PIL dell'UE, in particolare per mezzo di una maggiore semplificazione[31]. L'accesso delle PMI alle norme e la rappresentanza dei loro interessi nel processo di normazione migliorano, anche se lentamente. Il processo potrebbe essere ancora migliorato per garantire, tra l'altro, una partecipazione equilibrata delle parti interessate nel processo di normazione. Le differenze nel diritto societario, nel diritto contrattuale e nei sistemi fiscali possono creare difficoltà e generare costi al punto da scoraggiare gli imprenditori dall'espandere le loro attività in altri Stati membri. Pertanto, la Commissione proporrà una serie di regole per il calcolo della base imponibile per le società nell'UE per far sì che le PMI possano espandere più facilmente le loro attività nel mercato unico. Le iniziative relative al funzionamento dell'IVA avranno lo scopo di limitare gli oneri amministrativi per le imprese e di promuovere le attività transfrontaliere. Inoltre, le PMI si trovano spesso di fronte a clausole contrattuali abusive e a pratiche imposte dai vari attori della catena di approvvigionamento.

La Commissione si adopera per garantire alle PMI condizioni ottimali per gli scambi commerciali transfrontalieri, anche via internet. Lo spazio unico di pagamento in euro consentirà alle PMI di usufruire di modalità di pagamento più semplici con costi ridotti e senza bisogno di utilizzare più di un conto bancario all'interno del mercato unico[32]. Lo spazio unico di pagamento in euro costituisce anche una piattaforma per lo sviluppo della fatturazione elettronica paneuropea e la sua adozione generalizzata da parte delle PMI. La Commissione ha inoltre sottolineato nella sua "agenda digitale" il potenziale delle operazioni online, con un obiettivo specifico del 33% di PMI che svolgono operazioni di acquisto e vendita online entro il 2015. Inoltre, per favorire forme di ricorso economiche, semplici e rapide, e quindi offrire un'alternativa efficiente a procedimenti giudiziari più lunghi e costosi, la Commissione sta attualmente approntando una proposta legislativa per l'adozione nell'UE di forme alternative di composizione delle controversie, con l'eventuale creazione di un sistema europeo di composizione online delle controversie (tra imprese o tra imprese e consumatori) relative a transazioni commerciali per via elettronica.

La Commissione procederà a un'analisi approfondita delle pratiche commerciali e delle clausole contrattuali abusive nei rapporti tra imprese nel mercato unico e, se necessario, presenterà una proposta legislativa intesa a proteggere le imprese contro le clausole contrattuali abusive. La Commissione adotterà anche una comunicazione sulla direttiva concernente la pubblicità ingannevole e comparativa[33] per esaminare problemi che le PMI devono spesso affrontare, come le truffe delle guide. La Commissione intende inoltre adoperarsi perché le PMI in situazioni di dipendenza economica siano protette contro le pratiche commerciali sleali e dispongano di mezzi di ricorso efficaci contro tali pratiche, ovunque siano applicate nella catene di approvvigionamento.

Le normative e le politiche dell'UE riconoscono l'importanza di garantire un'adeguata informazione dei consumatori sul processo di fabbricazione, come pure sul fabbricante e sull'origine dei prodotti commercializzati nel mercato unico[34]. Particolarmente importante è considerato il rispetto delle norme in materia di salute e sicurezza dei lavoratori, di igiene e sicurezza dei prodotti e di protezione dell'ambiente. Le iniziative legislative volte a migliorare il quadro normativo sono all'esame del Parlamento e del Consiglio, con il contributo della Commissione[35], ma le PMI dovrebbero essere meglio informate su come possono utilizzare gli strumenti giuridici dell'UE esistenti per proteggere i loro interessi legittimi contro le pratiche commerciali sleali e le informazioni ingannevoli.

Le PMI sono regolarmente danneggiate da pratiche anticoncorrenziali, come i cartelli o l'abuso di posizione dominante. Per esaminare le diverse possibilità per le PMI di esercitare effettivamente il loro diritto a un pieno risarcimento per questo tipo di danno, la Commissione ha aperto una consultazione pubblica su un approccio europeo coerente in materia di ricorso collettivo.

Infine, una mole notevole di informazioni e consigli per le imprese riguardanti il mercato unico è messa a disposizione tramite i servizi di informazione dell'UE (come la rete Impresa Europa, il portale europeo per le piccole imprese, SOLVIT, La tua Europa – Portale Imprese) e siti web nazionali. Questo permette alle PMI di accedere alle informazioni nella loro lingua. Allo stesso tempo, gli Stati membri dovrebbero promuovere i servizi d'informazione della Commissione e garantire un maggiore coordinamento tra gli strumenti di informazione della Commissione e quelli nazionali.

La Commissione intende: effettuare un'analisi approfondita delle pratiche commerciali sleali nell'Unione europea e presentare, se necessario, una proposta legislativa; proporre iniziative in campo fiscale, come una proposta legislativa per una base imponibile consolidata comune per le società e una nuova strategia IVA, mirando soprattutto a ridurre gli ostacoli fiscali e gli oneri amministrativi per le PMI nel mercato unico; intraprendere nel 2011 una revisione del sistema europeo di normazione; predisporre un documento di orientamento per spiegare le norme sull'etichettatura di origine e informare le PMI dei mezzi di cui dispongono per proteggere i loro legittimi interessi; proporre uno strumento di diritto contrattuale europeo rispondente alle necessità delle PMI che cercano di entrare in nuovi mercati; stabilire una procedura uniforme per facilitare il recupero transfrontaliero dei crediti, consentendo al creditore di bloccare somme detenute dal debitore in un conto bancario in un altro Stato membro. |

Gli Stati membri sono invitati a: dare piena attuazione al "Codice europeo delle buone pratiche che facilitano l'accesso delle PMI agli appalti pubblici"; promuovere la pubblicazione on line di sommari facilmente accessibili e gratuiti di norme europee, con una chiara indicazione delle modifiche apportate ogni volta che le norme sono rivedute. La Commissione intende e gli Stati membri sono invitati a: adoperarsi congiuntamente per accrescere l'interoperabilità elettronica nel mercato interno, in particolare portando avanti la proposta dell'atto per il mercato unico di adottare entro il 2012 una decisione per garantire il riconoscimento reciproco dell'identificazione e dell'autenticazione elettroniche nell'UE e la revisione nel 2011 della direttiva sulle firme elettroniche. |

Aiutare le PMI ad affrontare i mercati globalizzati

- La globalizzazione dei mercati offre nuove opportunità di affari alle PMI dell'UE. Secondo un recente studio[36], esse sono più attive a livello internazionale delle loro controparti degli USA e del Giappone: il 25% delle PMI dell'UE esportano o hanno esportato nel corso degli ultimi 3 anni e di queste il 13% ha esportato al di fuori del mercato unico europeo. Lo studio rileva anche l'esistenza di un enorme potenziale di mercato non ancora sfruttato, in particolare nei paesi del cosiddetto gruppo BRIC[37] che si stima rappresenteranno il 60% circa del PIL mondiale entro il 2030. Attualmente, operano su questi mercati solo il 7-10% delle PMI esportatrici dell'UE.

Per poter accedere con successo ai mercati dei paesi terzi, le PMI devono possedere capacità adeguate, essere sorrette da un quadro politico appropriato che consenta loro di acquisire un vantaggio competitivo ed essere in condizioni di parità quando si tratta di affrontare ostacoli come normative straniere e barriere non tariffarie[38]. La Commissione sta valutando una serie di opzioni tra cui l'assistenza per l'accesso al mercato e l'orientamento su questioni normative, standardizzazione e valutazione della conformità. Sono presi in considerazione i servizi forniti da organizzazioni di imprese, dalla rete Impresa Europa, dal Centro UE Impresa e tecnologia in India e dal Centro UE per le PMI in Cina. Parallelamente, le PMI beneficiano di azioni intraprese nel contesto della strategia di accesso al mercato, come il database Accesso al mercato o il lavoro di oltre 30 team Accesso al mercato in mercati di esportazione chiave che riuniscono le competenze locali dei rappresentanti delle delegazioni dell'UE, delle ambasciate degli Stati membri e delle imprese dell'UE con l'obiettivo di migliorare l'accesso delle imprese europee a questi mercati[39].

La Commissione è intenzionata a promuovere nuove forme di collaborazione tra le imprese, anche tra imprese localizzate in diverse regioni o paesi. Questo rappresenta un nuovo modello di collaborazione per mezzo di cluster e reti di imprese, che consentono alle imprese di unire le forze e favoriranno un approccio coerente e coordinato per raggiungere un obiettivo comune senza perdere la loro indipendenza. La Commissione effettuerà uno studio su come l'Unione europea può meglio favorire questo tipo di collaborazione.

Inoltre, nei primi mesi del 2011 la Commissione avvierà nuove azioni di sostegno ai cluster di livello mondiale per promuovere le attività dei cluster internazionali, l'eccellenza nella gestione dei cluster e l'estensione dell'Osservatorio europeo dei cluster .

Nell'ambito dell'agenda internazionale dell'UE, la Commissione metterà l'accento su aspetti di particolare interesse per le PMI nella sua cooperazione bilaterale e multilaterale con i paesi terzi, ad esempio la facilitazione degli scambi commerciali, nonché l'integrazione dei principi SBA negli accordi pertinenti e nei meccanismi di coordinamento e di monitoraggio collegati. Inoltre, proseguirà i suoi sforzi per eliminare le barriere non tariffarie e le restrizioni di accesso alle materie prime, utilizzando gli strumenti disponibili della politica commerciale. Ciò contribuirà anche all'apertura di settori che sono ancora in gran parte inaccessibili alle PMI, come i mercati dei servizi e degli appalti pubblici e al rispetto dei diritti di proprietà intellettuale.

La Commissione intende: presentare nel 2011 una nuova strategia di sostegno alle PMI europee nei mercati al di fuori dell'Unione europea e una strategia per i cluster e le reti competitivi su scala mondiale[40] con particolare attenzione per l'analisi del ruolo da essi svolto nel miglioramento della competitività delle PMI; affrontare i problemi delle PMI per quanto riguarda l'uso degli strumenti di difesa commerciale dell'UE, aumentando l'informazione e l'assistenza sull'uso di questi strumenti; proseguire gli sforzi sistematici per eliminare le barriere non tariffarie negli accordi di libero scambio, favorire l'accesso delle PMI ai mercati dei paesi terzi e contribuire al rispetto di diritti di proprietà intellettuale, in linea con la politica commerciale rinnovata. Gli Stati membri sono invitati a: fornire un sostegno alla creazione di reti di PMI, in conformità con le norme europee in materia di aiuti di Stato e di concorrenza; incoraggiare le PMI ad acquisire competenze specialistiche, per aiutare le imprese a crescere, innovare e internazionalizzarsi. |

Aiutare le PMI a contribuire a un'economia efficiente sul piano delle risorse

- La Commissione ha intrapreso azioni per sensibilizzare le PMI alle questioni ambientali ed energetiche e ha fornito loro assistenza per l'applicazione della normativa, la valutazione delle loro prestazioni ambientali ed energetiche e il miglioramento delle competenze e delle qualifiche. Anche se queste azioni devono essere rafforzate, Europa 2020 ha posto in primo piano la necessità di aiutare le PMI a diventare protagoniste della transizione verso una crescita efficiente sul piano delle risorse. Esistono per le PMI alcuni incentivi di mercato all'ottimizzazione dell'uso delle risorse, ma in molti casi i segnali del mercato non sono facili da cogliere o interpretare e le PMI devono far fronte ai problemi posti dalla limitata disponibilità di informazioni, di tempo e di risorse umane e finanziarie. Per superare queste difficoltà, le PMI hanno bisogno di finanziamenti adeguati, anche attraverso programmi regionali di sostegno alle imprese, di informazioni aggiornate e di assistenza concreta fornita dalle organizzazioni di sostegno alle imprese, come le Camere di commercio, e da servizi di consulenza. L'introduzione di incentivi a favore di audit dell'energia e delle risorse può agevolare questa transizione.

Anche strumenti basati sul mercato possono essere utilizzati per incentivare comportamenti che portano all'efficienza delle risorse, con benefici per la creazione di occupazione e la crescita economica.

La Commissione predisporrà un quadro specifico per dar modo alle PMI di affrontare la sfida di una economia efficiente sul piano delle risorse e di sfruttarne appieno le potenzialità. In particolare, la Commissione intende: attuare il nuovo piano per l'efficienza energetica e predisporre un piano d'azione per l'eco-innovazione che presti particolare attenzione alle PMI nel promuovere la creazione di reti, tecnologie a basse emissioni di carbonio e innovazioni efficienti sul piano delle risorse; sviluppare l'azione specifica sugli esperti in materia ambientale ed energetica nella rete Impresa Europa, per trasferire conoscenze specifiche sulle metodologie di avanguardia e le migliori pratiche dalle regioni con esperienze avanzate a quelle arretrate; la rete Impresa Europa sosterrà le PMI nella commercializzazione dei prodotti e dei servizi risultanti dalle migliori pratiche, in particolare le tecnologie a basse emissioni di carbonio; i panel PMI e il database feedback PMI della rete Impresa Europa saranno utilizzati per migliorare la qualità della legislazione ambientale e la sua applicazione. |

Gli Stati membri sono invitati a: utilizzare al meglio le possibilità di favorire con aiuti di Stato gli investimenti nei settori dell'ambiente e dell'energia; aiutare le PMI ad acquisire le necessarie competenze manageriali e tecniche per adattare le loro attività a un'economia con basse emissioni di carbonio e uso efficiente delle risorse, tra l'altro attraverso il Fondo sociale europeo; prevedere incentivi normativi per le PMI che aderiscono al sistema di ecogestione e audit (EMAS) e con certificazione ISO 14.000 e prendere misure per incoraggiare le microimprese e le piccole imprese a utilizzare i sistemi semplificati di tipo EMAS, come "EMAS-EASY". |

Promuovere l'imprenditorialità, la creazione di posti di lavoro e la crescita inclusiva

- Le PMI sono al primo posto nella creazione di posti di lavoro nell' UE, ma la crisi economica ha causato la perdita di circa 3.250.000 posti di lavoro in queste imprese.

Nella situazione attuale, gli Stati membri devono semplificare ulteriormente gli adempimenti amministrativi e le procedure di liquidazione delle attività in caso di fallimento. Inoltre, circa un terzo dei fallimenti si verificano nel contesto di un trasferimento dell'impresa. È quindi essenziale migliorare le condizioni per i trasferimenti delle imprese, dato che nel prossimo decennio fino a 500 000 imprese, con 2 milioni di posti di lavoro, dovranno essere trasferite ogni anno[41]. La Commissione presenterà nel 2011 una serie di raccomandazioni sulla base di uno studio che misura le dimensioni del problema dei fallimenti e della seconda opportunità.

Nell'ambito dell'iniziativa "Un'agenda per nuove competenze e nuovi posti di lavoro"[42], la Commissione valuterà i futuri fabbisogni di competenze nelle microimprese e nelle imprese di tipo artigianale. Inoltre, l'iniziativa "Youth on the Move"[43] mette l'accento sulla formazione per far sì che i sistemi di istruzione forniscano effettivamente le competenze necessarie per creare e gestire una PMI.

Sono troppo poche le PMI innovative dell'UE che diventano grandi imprese di rilevanza mondiale. Gli ultimi ostacoli che impediscono agli imprenditori di "portare le idee sul mercato" devono essere eliminati utilizzando tutta una serie di misure basate su un concetto ampio di innovazione nei prodotti e nei servizi, comprendente qualsiasi cambiamento che accelera e migliora il modo in cui le imprese concepiscono, sviluppano, producono e commercializzano nuovi prodotti e servizi, come indicato nella comunicazione "L'Unione dell'innovazione"[44]. La Commissione studierà la possibilità di monitorare la capacità di innovazione delle microimprese e proporre un quadro integrato per lo sviluppo e la promozione delle competenze informatiche per l'innovazione e la competitività, con particolare attenzione alle piccole imprese, le start-up e le "gazzelle".

Ci sono anche PMI che seguono modelli diversi da quelli delle tradizionali società di capitali. Questa categoria, che va sotto il nome di "economia sociale", comprende le associazioni non lucrative, le fondazioni, le cooperative, le mutue e altre forme giuridiche simili. Per rispondere alle particolari esigenze di queste organizzazioni, la Commissione ha annunciato nell'atto per il mercato unico una serie di azioni che le porranno in condizioni di parità. Queste azioni affronteranno questioni relative da una parte alle cooperative, alle fondazioni e alle mutue, e dall'altra alle imprese che perseguono obiettivi sociali.

La Commissione intende: istituire programmi di "mentoring" per le imprenditrici in almeno 10 paesi dell'Unione europea per fornire consulenza e supporto per la creazione, il funzionamento e la crescita delle loro imprese; individuare le migliori pratiche a sostegno dei trasferimenti di imprese e lanciare una campagna per promuovere tali pratiche; adottare, entro il 2011, una iniziativa per le imprese sociali, riguardante in modo specifico le imprese che perseguono obiettivi sociali. |

Gli Stati membri sono invitati a: attuare la raccomandazione del piano d'azione SBA di ridurre entro il 2012 a 3 giorni e a 100 euro il tempo e il costo necessari per la creazione di un'impresa; ridurre entro il 2013 a un mese il tempo necessario per ottenere licenze e permessi (comprese le autorizzazioni ambientali) necessari per esercitare la specifica attività di un'impresa; attuare la raccomandazione del piano d'azione SBA di dare una seconda opportunità agli imprenditori, riducendo a un massimo di tre anni entro il 2013 per gli imprenditori onesti i termini per la riabilitazione e la liquidazione dei debiti dopo il fallimento; sviluppare mercati e basi dati di facile impiego e beneficianti di un ampio sostegno per le imprese trasferibili e fornire formazione e sostegno per aumentare il numero dei trasferimenti di imprese realizzati con successo, con campagne di comunicazione per sensibilizzare alla necessità di preparare con anticipo i trasferimenti di imprese. |

RAFFORZARE LA GOVERNANCE DELLO SBA PER OTTENERE RISULTATI TANGIBILI

- Una governance forte è la chiave per attuare con successo lo SBA.

Per valutare i progressi compiuti, la Commissione raccoglierà informazioni sulle azioni degli Stati membri e pubblicherà relazioni annuali sulla competitività degli Stati membri dell'Unione europea, sulla base dell'articolo 173 del trattato di Lisbona. Il monitoraggio delle politiche della competitività degli Stati membri fornirà la base per peer review e scambi di buone pratiche. La Commissione riferirà al Consiglio sui progressi compiuti nell'attuazione dello SBA.

Il coinvolgimento delle parti interessate sarà rafforzato e le PMI interessate sono invitate a partecipare attivamente all'attuazione dello SBA, anche fornendo regolarmente informazioni sulla realizzazione delle azioni SBA.

La Commissione intende: istituire un gruppo consultivo SBA composto di rappresentanti dei governi e delle organizzazioni imprenditoriali per contribuire alla valutazione e all'informazione sulla messa in atto dello SBA, intensificare gli sforzi per diffondere ampiamente informazioni sulle azioni destinate alle PMI e promuovere lo scambio di buone pratiche. In questo contesto, svilupperà l'esame delle prestazioni delle PMI concentrato in particolare sulle misure del piano d'azione SBA, per monitorare e valutare le prestazioni degli Stati membri nell'attuazione dello SBA sulla base di un'ampia gamma di indicatori di successo; proporre il lancio di un'assemblea annuale delle PMI strettamente legata alla conferenza sulle buone pratiche dello SBA, per mobilitare tutti le parti interessate all'attuazione dello SBA e favorire il dialogo tra di loro. Gli Stati membri e, se del caso, le autorità regionali e locali, sono invitati a: istituire, in coordinamento con i rappresentanti delle organizzazioni imprenditoriali, piani nazionali e locali di attuazione dello SBA appoggiati da un forte meccanismo di monitoraggio nonché un organismo incaricato di coordinare le questioni relative alle PMI nelle diverse amministrazioni ("rappresentante delle PMI"), dotato di adeguate risorse umane e con un ruolo di rilievo all'interno dell'amministrazione stessa. |

PROSSIME TAPPE

- Per dare piena attuazione allo SBA e rispondere alle sfide che oggi le PMI si trovano ad affrontare, la Commissione intende continuare a dare priorità alle PMI e a tener conto delle loro specifiche caratteristiche nelle sue proposte e nei suoi programmi. Affinché lo SBA possa essere attuato vicino agli imprenditori, sarà necessario informare meglio delle azioni i responsabili nazionali e regionali e le altre parti interessate e dare alle azioni maggiore visibilità. Il "rappresentante per le PMI" avrà il compito di monitorare i progressi degli Stati membri nell'attuazione dello SBA e informerà regolarmente l'assemblea delle PMI. Gli Stati membri sono invitati ad attuare pienamente la versione aggiornata dello SBA. Questo invito è esteso anche ai paesi candidati e ai candidati potenziali.

ALLEGATO Riesame dello SBA Esempi di buone pratiche nell'attuazione dei 10 principi dello SBA

Questo allegato non costituisce una valutazione esauriente delle politiche degli Stati membri e deve essere considerato come un supplemento alle pubblicazioni europee o nazionali sulle politiche a favore delle PMI.

Principio 1: Promuovere l'imprenditorialità | Molti Stati membri hanno introdotto programmi a favore dell'imprenditorialità per stimolare le attitudini e le capacità imprenditoriali dei giovani e per renderli consapevoli della possibilità di creare un'impresa, sia integrando l'imprenditorialità nei programmi scolastici e universitari, sia per mezzo di progetti complementari[45]. In alcuni paesi l'educazione all'imprenditorialità è oggetto di una coerente strategia nazionale (Danimarca, Paesi Bassi, Regno Unito e Svezia), altri paesi si stanno muovendo nella stessa direzione (Austria, Portogallo). In Lettonia centinaia di studenti possono partecipare ogni anno a un concorso nel quale presentano piani aziendali. I Paesi Bassi hanno istituito un programma per giovani imprenditori che permette loro di fare "networking" negli Stati Uniti. Alcuni paesi partecipano a programmi nazionali o europei che promuovono l'imprenditorialità femminile (Cipro, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Islanda[46], Italia, Norvegia[47], Polonia, Slovacchia e Svezia). Diversi Stati membri utilizzano per questi programmi notevoli quantità di risorse erogate dai Fondi strutturali. |

Altri esempi di buone pratiche[48] Austria: una "borsa delle successioni" (lanciata nel 2008) facilita il trasferimento delle imprese. Servizi di supporto e una piattaforma elettronica permettono di mettere in contatto imprenditori che intendono trasferire un'impresa e imprenditori che desiderano riprendere un'impresa. Francia: lo statuto di "auto-imprenditore" (2009) consente a qualsiasi cittadino (disoccupati, lavoratori dipendenti, funzionari, pensionati) di creare facilmente un'impresa e di beneficiare di una serie di esenzioni fiscali nei primi 3 anni. Più di 500.000 persone sono diventate "auto-imprenditori" tra gennaio 2009 e giugno 2010. Romania: il programma "Start" mira a sviluppare le capacità imprenditoriali tra i giovani (18-35 anni) e ad aiutare le nuove imprese. (Bilancio: 21,2 milioni di euro nel 2009, di cui 19 milioni di euro per sovvenzioni e 2,1 per il finanziamento della agenzia esecutiva). Svezia: il programma nazionale per la promozione dell'imprenditorialità femminile (2007-2010) fornisce servizi di supporto e "mentoring" per le nuove imprese gestite da donne. Nel 2009 è stata creata una rete nazionale di ambasciatrici, ispirata alla Rete europea delle ambasciatrici dell'imprenditorialità. |

Principio 2: Seconda chance | Solo cinque Stati membri (Belgio, Finlandia, Irlanda, Regno Unito e Spagna) hanno seguito la raccomandazione[49] di espletare entro un anno tutte le procedure legali per la liquidazione di un'impresa in caso di bancarotta non fraudolenta. |

Altri esempi di buone pratiche[50] Belgio: la legge sulla continuità delle imprese (2009), che prevede una moratoria per le imprese in difficoltà finanziarie per evitare situazioni di insolvenza e di pre-fallimento. Estonia: la legge di riorganizzazione, adottata nel 2008, ha introdotto un'alternativa alla procedura fallimentare che consente alle imprese di sopravvivere in caso di problemi temporanei di solvibilità. Lettonia: una nuova legge sull'insolvenza entrata in vigore nel 2010 rende le procedure più semplici e veloci, garantendo la stabilizzazione del settore finanziario e riducendo l'indebitamento del settore privato. |

Principio 3: "Think small first" | Solo alcuni Stati membri (Belgio, Danimarca, Finlandia, Germania, Lussemburgo, Polonia, Regno Unito, Slovenia e Svezia) hanno integrato un test PMI nel processo decisionale nazionale. I Paesi Bassi sono un interessante esempio di successo nella riduzione degli oneri amministrativi; il modello olandese[51] è stato ripreso in altri paesi. |

Altri esempi di buone pratiche Germania: nel 2009 sono state semplificate 23 procedure burocratiche, con la terza legge sulla riduzione degli ostacoli burocratici per le PMI[52]. Italia: nell'aprile 2010 il governo ha adottato una raccomandazione di attuare lo SBA in Italia e ha istituito un gruppo di lavoro permanente composto di ministeri, camere, organizzazioni imprenditoriali, regioni e un membro italiano del Comitato economico e sociale europeo, per monitorare l'attuazione dello SBA e proporre iniziative in questo contesto. Un rapporto annuale sull'attuazione dello SBA è pubblicato su Internet[53]. |

Principio 4: amministrazioni ricettive | Esempi di buone pratiche[54] Repubblica ceca: la "scatola dei dati" (2009) mira a semplificare il trasferimento dei dati e la comunicazione tra imprese e amministrazioni. Portogallo: il programma "Simplex" mira a semplificare le procedure e le pratiche amministrative. Dal 2009 sono realizzate consultazioni pubbliche tramite un blog pubblico. Ungheria: l'amministrazione istituisce sportelli unici per registrare le società con procedure semplificate elettroniche (dal 2008 le procedure elettroniche sono obbligatorie e il tempo necessario per costituire un'impresa è stato ridotto a un'ora). |

Principio 5: accesso agli appalti pubblici | Solo alcuni paesi hanno iniziato a promuovere il Codice europeo di buone pratiche per facilitare l'accesso delle PMI agli appalti pubblici (Austria, Francia, Germania, Irlanda, Polonia, Portogallo, Regno Unito e Svezia). Le misure a favore delle PMI più diffuse restano la suddivisione delle gare in lotti e la facilitazione dell'accesso alle informazioni per mezzo di siti web centralizzati, pagine web interattive e altre forme di e-procurement. |

Altri esempi di buone pratiche[55] Regno Unito: il portale web “Supply2.gov.uk” pubblica i contratti del settore pubblico e dà accesso alle possibilità offerte dalle amministrazioni pubbliche. Nel 2008 l'Office of Government Commerce ha pubblicato 12 raccomandazioni per ridurre gli ostacoli che incontrano le PMI quando partecipano a gare di appalto. |

Principio 6: Accesso al credito | Esempi di buone pratiche[56] La maggior parte degli Stati membri hanno adottato misure per facilitare l'accesso delle PMI al credito grazie a un sostegno pubblico a sistemi di garanzia (Belgio, Cipro, Estonia, Francia, Germania, Grecia, Italia, Lettonia, Lituania, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Regno Unito, Repubblica ceca e Ungheria) o al cofinanziamento del microcredito (Austria, Germania, Irlanda, Lettonia, Lituania, Slovacchia, Svezia e Ungheria). Vari Stati membri hanno anche adottato misure per aumentare il capitale di rischio (Danimarca, Germania, Irlanda, Lussemburgo, Polonia, Slovacchia, Svezia, Regno Unito e Repubblica ceca). È anche da segnalare che Belgio, Francia, Irlanda, Ungheria e più di recente la Finlandia hanno creato un "mediatore del credito". Alcuni Stati membri hanno adottato misure relative ai ritardi di pagamento, anticipando la rifusione della direttiva sui ritardi di pagamento e, in alcuni casi, andando più lontano (Belgio, Francia, Germania, Portogallo e Regno Unito). Nel 2010 la Spagna ha adottato una nuova legge che fissa un termine di 30 giorni per i pagamenti delle pubbliche amministrazioni e di 60 giorni per i pagamenti tra imprese. |

Principio 7: mercato unico | 22 Stati membri hanno creato sportelli unici operativi (punti di contatto unico)[57], grazie ai quali i prestatori di servizi possono sbrigare le formalità amministrative per via elettronica quando desiderano operare in Europa. In 15 di essi esiste un sito web in inglese oltre che nelle lingue nazionali (Belgio, Cipro, Danimarca, Estonia, Finlandia, Germania, Grecia, Italia, Lituania, Paesi Bassi, Portogallo, Repubblica ceca, Spagna, Svezia e Ungheria). |

Principio 8: competenze e innovazione | Vari Stati membri offrono un finanziamento alle giovani società innovative in particolare per mezzo di seed capital e capitali di rischio (Austria, Belgio, Finlandia, Germania, Grecia, Regno Unito, Repubblica ceca, Spagna, Svezia e Ungheria). Altri finanziano centri di innovazione o poli di competitività cui partecipano università, centri di ricerca e imprese (Austria, Belgio, Francia, Germania, Irlanda, Italia, Regno Unito e Repubblica ceca). Gli “assegni-innovazione”, che permettono alle PMI di acquistare servizi di consulenza sull'innovazione e know-how, si sono diffusi (Austria, Grecia, Irlanda, Paesi Bassi, Portogallo, Regno Unito e Slovenia) [58]. |

Altri esempi di buone pratiche Italia: per favorire la creazione di reti di PMI innovative, nel luglio 2010 è stata emanata una legge che disciplina le reti di società e prevede per esse agevolazioni fiscali, amministrative e finanziarie[59]. |

Principio 9: trasformare le sfide ambientali in opportunità | Per aiutare le PMI ad ammodernare o a sostituire i loro impianti con alternative efficienti sul piano energetico, vari Stati membri forniscono finanziamenti a favore dell'efficienza energetica tramite prestiti agevolati o sovvenzioni dirette (Belgio, Bulgaria, Cipro, Francia, Germania, Malta, Portogallo, Regno Unito e Slovenia). Alcuni sostengono anche le PMI che sviluppano le loro attività sui mercati verdi (Bulgaria, Germania, Repubblica ceca e Slovacchia). Altri offrono servizi di consulenza alle PMI informandole dei risparmi e delle opportunità di affari che l'efficienza energetica permette (Belgio, Bulgaria, Germania, Regno Unito, Spagna, Svezia e Ungheria)[60]. |

Altri esempi di buone pratiche[61] Danimarca: tramite il Fondo per l'innovazione delle imprese (100 milioni di euro per il periodo 2010-2012) creato nel 2009, il ministero danese dell'economia sostiene le opportunità di affari nei mercati verdi. Paesi Bassi: la Fondazione per la conoscenza e l'innovazione nella tecnologia energetica e ambientale (creato nel 2008) è una rete di 160 società, istituti di ricerca ed amministrazioni regionali e locali che cofinanzia progetti di prodotti e tecnologie ecologici (applicazioni solari intelligenti, reti intelligenti, ecc.). |

Principio 10: sostegno all'internazionalizzazione | Vari governi sostengono l'internazionalizzazione delle PMI, per es. finanziando la promozione delle esportazioni, con strategie di accesso ai mercati e la partecipazione a fiere commerciali (Cipro, Danimarca, Estonia, Francia, Irlanda, Italia, Lettonia, Lituania, Malta, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Regno Unito, Repubblica ceca, Slovacchia, Spagna e Svezia). Alcuni di essi (Danimarca, Slovenia) sostengono in particolare le società a forte crescita che intendono internazionalizzarsi; altri hanno creato agenzie di promozione delle esportazioni (Lussemburgo) o programmi di sostegno (Ungheria). Un sistema di "mentoring" grazie al quale grandi società aiutano le PMI a internazionalizzarsi è sperimentato in Francia[62]. |

[1] Comunicazione della Commissione "Pensare anzitutto in piccolo" (Think Small First) – Uno "Small Business Act" per l'Europa, COM (2008) 394.

[2] http://ec.europa.eu/eu2020/index_en.htm

[3] COM(2011) 11.

[4] http://ec.europa.eu/enterprise/policies/sme/small-business-act/implementation/files/sba_imp_en.pdf

[5] Inoltre, nel Libro verde della Commissione sul futuro dell'IVA una sezione specifica è dedicata alle PMI.

[6] http://ec.europa.eu/enterprise/policies/single-market-goods/fighting-late-payments/index_en.htm

[7] SEC(2005)0433, allegato del doc. COM(2005) 121.

[8] Comunicazione della Commissione "Quadro unionale temporaneo per le misure di aiuto di Stato a sostegno dell'accesso al finanziamento nell'attuale crisi economica e finanziaria" (GU C 6 dell'11.1.2011, pag. 5).

[9] http://ec.europa.eu/enterprise/policies/sme/business-environment/public-procurement/index_en.htm

[10] http://ec.europa.eu/enterprise/policies/entrepreneurship/sme-week/

[11] http://ec.europa.eu/enterprise/policies/sme/promoting-entrepreneurship/women/ambassadors/index_en.htm

[12] Iniziativa Europa 2020 "L'Unione dell'innovazione", adottata dalla Commissione nell'ottobre 2010.

[13] Comunicazione "Il contributo della politica regionale alla crescita intelligente nell'ambito di Europa 2020", COM(2010) 553.

[14] http://ec.europa.eu/agriculture/rurdev/leg/index_en.htm and http://ec.europa.eu/agriculture/fin/index_en.htm

[15] Si vedano nell'allegato alcuni esempi di misure adottate dagli Stati membri per attuare lo SBA.

[16] http://ec.europa.eu/enterprise/policies/sme/business-environment/start-up-procedures/index_en.htm

[17] Comunicazione "Legiferare con intelligenza dell'Unione europea", COM (2010) 543.

[18] COM(2011) 20.

[19] http://ec.europa.eu/internal_market/consultations/2010/green_paper_audit_en.htm

[20] http://ec.europa.eu/information_society/activities/egovernment/action_plan_2011_2015/index_en.htm

[21] http://www.ecb.int/stats/money/surveys/lend/html/index.en.html

[22] http://ec.europa.eu/social/main.jsp?langId=en&catId=836

[23] Azione comune di sostegno alle istituzioni di microfinanza in Europa.

[24] http://ec.europa.eu/social/main.jsp?langId=en&catId=836 ehttp://ec.europa.eu/enterprise/policies/finance/borrowing/microcredit/index_en.htm

[25] http://www.eib.org/products/loans/special/rsff/index.htm?lang=en

[26] Gli stanziamenti per azioni di sostegno alle imprese nel quadro della politica di coesione ammontano in totale, per il periodo di programmazione 2007-2013, a circa 55 miliardi di euro, di cui 27 miliardi destinati espressamente alle PMI e 28 miliardi non in rapporto con la dimensione delle imprese.

[27] Proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che stabilisce le regole finanziarie applicabili al bilancio annuale dell'Unione, COM(2010) 815.

[28] Comunicazione "Commercio, crescita e affari mondiali", COM(2010) 612 del 9.11.2010

[29] http://ec.europa.eu/internal_market/smact/index_en.htm

[30] SEC(2005)433, allegato de doc. COM(2010) 135.

[31] Si veda il Libro verde sulla modernizzazione degli appalti pubblici nell'UE: http://ec.europa.eu/internal_market/publicprocurement/modernising_rules/consultations/index_en.htm

[32] http://ec.europa.eu/internal_market/payments/sepa/

[33] Direttiva 2006/114/CE.

[34] Le informazioni sull'origine o sulla provenienza delle merci sono oggetto di due iniziative legislative attualmente in discussione: la proposta di regolamento concernente l'informazione dei consumatori sui prodotti alimentari e il "pacchetto qualità", COM(2010) 738.

[35] Proposta di regolamento del Consiglio relativo all'indicazione del paese d'origine di taluni prodotti importati da pesi terzi (COM (2005) 661) e proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio relativo alle denominazioni tessili e all'etichettatura dei prodotti tessili (COM (2009) 31).

[36] http://ec.europa.eu/enterprise/policies/sme/market-access/internationalisation/index_en.htm

[37] Brasile, Russia, India e China.

[38] Uno studio commissionato dalla Commissione mette in luce i problemi specifici incontrati da vari tipi di PMI che partecipano a inchieste in materia di difesa commerciale, tra cui la mancanza di trasparenza e le difficoltà di accesso all'informazione, e propone possibili soluzioni. Gli Stati membri stanno esaminando le conclusioni di questo studio per decidere quali misure adottare. Per maggiori informazioni, si veda il sito internet della DG Commercio: http://ec.europa.eu/trade/tackling-unfair-trade/tradedefence/information-for-business/sme/

[39] http://ec.europa.eu/trade/creating-opportunities/trade-topics/market-access/export-from-eu/

[40] Comunicazione della Commissione "Una politica industriale integrata per l'era della globalizzazione. Riconoscere il ruolo centrale di concorrenzialità e sostenibilità", COM(2010) 614.

[41] http://ec.europa.eu/enterprise/policies/sme/documents/transfers/index_en.htm

[42] COM(2010) 682.

[43] COM(2010) 477.

[44] http://ec.europa.eu/research/innovation-union/index_en.cfm

[45] http://ec.europa.eu/enterprise/policies/industrial-competitiveness/industrial-policy/files/member_states_competitiveness_performance_and_policies_en.pdf

[46] L'Islanda e la Norvegia sono due degli Stati non membri dell'UE che attuano lo SBA e beneficiano del programma Competitività e innovazione.

[47] V. nota 2.

[48] http://ec.europa.eu/enterprise/policies/sme/facts-figures-analysis/performance-review/index_en.htm (v. SBA country fact sheets 2009 , sezione 5 sulle buone pratiche).

[49] http://ec.europa.eu/enterprise/policies/sme/files/docs/sba/sba_action_plan_en.pdf

[50] http://ec.europa.eu/enterprise/policies/sme/facts-figures-analysis/performance-review/index_en.htm (v. SBA country fact sheets 2009 , sezione 5 sulle buone pratiche).

[51] http://ec.europa.eu/enterprise/policies/better-regulation/administrative-burdens/action-programme/index_en.htm#h2-5 & andhttp://english.minlnv.nl/portal/page?_pageid=116,4093799&_dad=portal&_schema=PORTAL

[52] http://ec.europa.eu/enterprise/policies/sme/facts-figures-analysis/performance-review/index_en.htm (v. SBA country fact sheets 2009 , sezione 5 sulle buone pratiche).

[53] http://www.sviluppoeconomico.gov.it/pdf_upload/documenti/Rapportosba2010DEF.pdf ehttp://www.sviluppoeconomico.gov.it/primopiano/dettaglio_primopiano.php?sezione=primopiano&tema_dir=tema2&id_primopiano=718

[54] http://ec.europa.eu/enterprise/policies/sme/facts-figures-analysis/performance-review/index_en.htm (v. SBA country fact sheets 2009 , sezione 5 sulle buone pratiche).

[55] http://ec.europa.eu/enterprise/policies/sme/facts-figures-analysis/performance-review/index_en.htm (v. SBA country fact sheets 2009 , sezione 5 sulle buone pratiche).

[56] http://ec.europa.eu/enterprise/policies/sme/facts-figures-analysis/performance-review/index_en.htm (v. SBA country fact sheets 2009 , sezione 5 sulle buone pratiche).

[57] http://ec.europa.eu/internal_market/eu-go/

[58] "SMEs, Entrepreneurship and Innovation", OECD Studies on SMEs and Entrepreneurship, 2010

[59] http://www.urp.it/allegati/Legge_2010_122.pdf (articolo 42).

[60] http://ec.europa.eu/enterprise/policies/sme/facts-figures-analysis/performance-review/index_en.htm (v. SBA country fact sheets 2009 , sezione 5 sulle buone pratiche).

[61] Fonte: SBA: Database of good practices http://ec.europa.eu/enterprise/policies/sme/best-practices/database/SBA/index.cfm?fuseaction=welcome.detail

[62] http://ec.europa.eu/enterprise/policies/sme/facts-figures-analysis/performance-review/index_en.htm (v. SBA country fact sheets 2009 , sezione 5 sulle buone pratiche).

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