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Document 52010DC0810

RELAZIONE DELLA COMMISSIONE AL PARLAMENTO EUROPEO, AL CONSIGLIO, AL COMITATO ECONOMICO E SOCIALE EUROPEO E AL COMITATO DELLE REGIONI Valutazione intermedia dell'attuazione del programma Cultura

/* COM/2010/0810 def. */

52010DC0810

/* COM/2010/0810 def. */ RELAZIONE DELLA COMMISSIONE AL PARLAMENTO EUROPEO, AL CONSIGLIO, AL COMITATO ECONOMICO E SOCIALE EUROPEO E AL COMITATO DELLE REGIONI Valutazione intermedia dell'attuazione del programma Cultura


[pic] | COMMISSIONE EUROPEA |

Bruxelles, 10.1.2011

COM(2010) 810 definitivo

RELAZIONE DELLA COMMISSIONE AL PARLAMENTO EUROPEO, AL CONSIGLIO, AL COMITATO ECONOMICO E SOCIALE EUROPEO E AL COMITATO DELLE REGIONI

Valutazione intermedia dell'attuazione del programma Cultura

RELAZIONE DELLA COMMISSIONE AL PARLAMENTO EUROPEO, AL CONSIGLIO, AL COMITATO ECONOMICO E SOCIALE EUROPEO E AL COMITATO DELLE REGIONI

Valutazione intermedia dell'attuazione del programma Cultura

INDICE

1. INTRODUZIONE 3

2. CONTESTO DEL PROGRAMMA 3

3. LA VALUTAZIONE ESTERNA 4

3.1. Termini e scopo della valutazione 4

3.2. Metodologia 4

3.3. Constatazioni 5

4. Principali raccomandazioni della valutazione e commenti della Commissione 6

5. Conclusioni della Commissione 6

INTRODUZIONE

Questa relazione è presentata in applicazione dell'articolo 13, paragrafo 3, lettera a), della decisione n. 1855/2006/CE del 12 dicembre 2006[1] che istituisce il programma Cultura[2] (nel seguito "il programma"), che prevede sia presentata al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni, entro il 31 dicembre 2010, una relazione intermedia di valutazione sui risultati ottenuti e sugli aspetti qualitativi e quantitativi dell'attuazione del programma. La relazione presenta la posizione della Commissione europea sulle principali conclusioni e raccomandazioni della valutazione intermedia esterna del programma, la cui versione finale può essere consultata al seguente indirizzo seguente:

http://ec.europa.eu/culture/key-documents/doc539_en.htm

CONTESTO DEL PROGRAMMA

Secondo la decisione n. 1855/2006/CE (nel seguito "la decisione"), l’obiettivo generale del programma è quello di contribuire alla valorizzazione di uno spazio culturale condiviso dagli europei e basato su un comune patrimonio culturale, sviluppando la cooperazione culturale tra i creatori, gli operatori culturali e le istituzioni culturali dei paesi partecipanti al programma, al fine di favorire l’emergere di una cittadinanza europea. Questa finalità deve essere perseguita tramite gli obiettivi specifici del programma, che sono questi:

- promuovere la mobilità transnazionale degli operatori culturali;

- incoraggiare la circolazione transnazionale delle opere e dei prodotti artistici e culturali;

- favorire il dialogo interculturale.

Il programma si articola in tre aspetti principali:

- primo aspetto: sostegno ad azioni culturali, in particolare progetti di cooperazione pluriennale, misure di cooperazione e azioni speciali;

- secondo aspetto: sostegno ad organismi attivi a livello europeo nel settore culturale;

- terzo aspetto: sostegno a lavori d'analisi nonché alla raccolta e alla diffusione dell'informazione e ad attività che ottimizzano l'impatto dei progetti nel settore della cooperazione culturale.

Il primo aspetto abbraccia azioni di cooperazione culturale, sovvenzioni per traduzioni letterarie, azioni speciali, tra cui azioni a sostegno della cooperazione con paesi terzi, le capitali europee della cultura e quattro premi europei nel settore della cultura. La Commissione (DG EAC) gestisce direttamente queste ultime due azioni, mentre le altre sono gestite per suo conto dalla agenzia esecutiva per l'istruzione, gli audiovisivi e la cultura (EACEA).

Il programma è istituito per il periodo 1° gennaio 2007 - 31 dicembre 2013. La presente relazione riguarda tutti gli aspetti del programma (ad eccezione di quello delle capitali europee della cultura, che è oggetto di una valutazione separata[3]) in tutta la sua estensione geografica, per i primi tre anni della sua attuazione.

LA VALUTAZIONE ESTERNA

Termini e scopo della valutazione

La valutazione esterna indipendente, affidata a Ecotec Research and Consulting Ltd., ha avuto per oggetto l'attuazione del programma e il conseguimento dei suoi obiettivi; in particolare, ha avuto lo scopo di stabilire in quale misura le azioni finora adottate hanno contribuito agli obiettivi indicati nella decisione e agli obiettivi generali dell'azione europea nel settore della cultura definiti dall'articolo 167 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea, e di preparare il terreno per la preparazione e la realizzazione dei programmi in campo culturale che succederanno al programma attuale.

Metodolog ia

La valutazione si è basata sui seguenti criteri: pertinenza, efficienza, efficacia e sostenibilità. Per realizzare la valutazione sono state effettuate ricerche documentali (con un esame dei dati del programma), è stato analizzato un campione dei fascicoli relativi ai progetti finanziati, sono state condotte 78 interviste con beneficiari, organismi partecipanti al programma e altri soggetti interessati, è stato costituito un gruppo di studio specifico, ha avuto luogo uno scambio di informazioni con il comitato di gestione del programma Cultura e 11 progetti sono stati esaminati nei dettagli. Sono state realizzate due indagini on line: una sulle organizzazioni che hanno fruito di un sostegno nell'ambito del programma e l'altra sulle case editrici che hanno ottenute un finanziamento per traduzioni di opere letterarie. I tassi di risposta alle due indagini sono stati soddisfacenti, rispettivamente del 50% e del 40 %, e sono giunte risposte da 34 paesi.

Constatazioni

1. Pertinenza

Il programma Cultura, secondo la valutazione, svolge un ruolo di rilievo in quanto stimola la cooperazione transfrontaliera, promuove la condivisione delle esperienze e la professionalizzazione del settore e favorisce l'accesso dei cittadini al patrimonio culturale europeo. Indirettamente, esso contribuisce allo sviluppo dei contenuti, essenziale per mantenere la crescita e l'occupazione, e stimola la creatività e l'innovazione.

La valutazione sottolinea che il programma contribuisce in modo sostanziale al rispetto della diversità culturale e linguistica dell'Europa e alla salvaguardia e allo sviluppo del patrimonio culturale europeo, come prevedono l'articolo 3, paragrafo 3, del trattato sull'Unione europea, l'articolo 167 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea, la Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea (in particolare l'articolo 22) e gli obblighi che incombono all'Unione come parte della convenzione dell'Unesco sulla protezione e la promozione della diversità delle espressioni culturali.

Gli obiettivi del programma hanno contribuito al raggiungimento delle finalità enunciate all'articolo 167 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea, secondo il quale l'azione dell'Unione è intesa ad appoggiare e ad integrare l'azione degli Stati membri volta al miglioramento della conoscenza e della diffusione della cultura e della storia dei popoli europei, alla conservazione e alla salvaguardia del patrimonio culturale di importanza europea, gli scambi culturali non commerciali e la creazione artistica e letteraria.

Benché il programma sia stato adottato prima della nuova agenda europea della cultura, l'uno e l'altra sono strettamente collegati. Alcune forme di sostegno sono direttamente collegate a quelle forme di azione (le piattaforme della società civile, gruppi di analisi e studi), mentre altre non sono ad esse direttamente collegate, ma possono offrire modelli e insegnamenti tratti dall'esperienza utili a orientare queste misure (progetti di cooperazione, azioni speciali e progetti di traduzione letteraria).

I progetti di cooperazione (in tutte le loro forme), che assorbono la maggior parte dei finanziamenti del programma, e il sostegno ad organizzazioni operanti su scala europea hanno una grande pertinenza in relazione ai tre obiettivi specifici del programma. In particolare, danno la possibilità di un sostegno diretto a periodi di mobilità e ad attività che implicano la circolazione delle opere. Poiché i partenariati devono avere carattere transfrontaliero, il dialogo interculturale è in certa misura inerente alle loro attività, cui partecipano persone di provenienze culturali diverse. Tuttavia, benché la maggior parte dei progetti stimoli il dialogo interculturale, le attività specifiche necessarie per raggiungere questo obiettivo non sono sempre evidenti, rispetto agli altri due obiettivi. Il dialogo interculturale è quindi in generale (ma non sempre) un sottoprodotto dei progetti piuttosto che il loro scopo primario. Le traduzioni letterarie danno un contributo molto tangibile all'obiettivo della circolazione transnazionale e, indirettamente, al dialogo interculturale.

Secondo le raccomandazioni della valutazione, sarebbe naturalmente importante rivedere gli obiettivi futuri del programma per tenere conto dell'evoluzione recente sia delle politiche dell'Unione (ad esempio, la strategia "Europa 2020" e l'agenda europea della cultura), sia delle condizioni che influiranno sul settore della cultura e le sue necessità nel corso del prossimo periodo (come gli effetti della globalizzazione e la digitalizzazione).

2. Efficacia

I dati ricavati dall'esame dei documenti relativi ai progetti e dalle indagini indicano che il programma ha in generale ottenuto buoni risultati, con un effetto leva significativo. Nel quadro del programma sono state attribuite a operatori culturali nel periodo 2007-2009 oltre 700 sovvenzioni, che hanno interessato in totale circa 3 000 organizzazioni se si considerano anche i co-organizzatori, per un importo totale superiore a 120 milioni di euro. Il requisito del cofinanziamento ha naturalmente stimolato la mobilitazione di altri fondi a livello nazionale. Le attività finanziate toccano il grande pubblico e favoriscono l'accesso alla cultura europea. Il sostegno a favore della traduzione letteraria ha contribuito alla traduzione di oltre 1 600 opere nei tre anni, dando modo a circa 1,4 milioni di lettori di accedere a nuove opere della letteratura europea.

Le capitali europee della cultura attirano regolarmente milioni di persone e mobilitano migliaia di volontari. Nel 2008 Liverpool ha avuto 10 milioni di visitatori. Le giornate europee del patrimonio organizzate nel 2009 hanno attirato 25 milioni di visitatori in tutta Europa e gli European Border Breakers Awards hanno raggiunto centinaia di migliaia di europei grazie alle trasmissioni su 12 reti televisive, 24 stazioni di radio di 24 paesi diversi e su Internet.

I promotori dei progetti si sono detti in maggioranza convinti di avere ottenuto risultati positivi con le attività intraprese per raggiungere gli obiettivi del programma.

Né la decisione che istituisce il programma né l'attuale guida al programma indicano esplicitamente quali devono essere la natura, la forma e il contenuto delle attività culturali finanziate. A questo riguardo, la flessibilità del programma permette agli operatori culturali di decidere in funzione delle loro esigenze quale indirizzo dare alle loro iniziative.

Oltre agli obiettivi espliciti del programma, i progetti tendono anche a perseguire diversi altri obiettivi. Le attività svolte sono principalmente di due tipi: attività culturali (scambi artistici, creazioni culturali congiunte, coproduzioni, tour e festival, scambi di opere d'arte) e attività di sostegno (scambi di esperienze e creazione di reti, fornitura di informazioni e di supporto pratico agli operatori, istruzione, formazione e ricerca).

I progetti sono realizzati attraverso tutta una serie di azioni. La mobilità degli operatori culturali e la circolazione delle opere si sono spesso integrate, ad esempio nel caso di compagnie di spettacolo che viaggiano per dare nuove rappresentazioni o di artisti che creano ed espongono le loro opere nel corso di un periodo di mobilità. Il grande pubblico è raggiunto attraverso spettacoli, esposizioni, la televisione e la radio e naturalmente Internet.

L'indagine indica che il costo è il principale ostacolo alla cooperazione transnazionale e che, di conseguenza, i progetti tendono a non sopravvivere alla durata della sovvenzione, soprattutto a causa dei costi supplementari dovuti alla cooperazione transfrontaliera. Il programma ha tuttavia avuto effetti positivi a lungo termine, perché ha saputo:

- promuovere lo sviluppo delle capacità professionali e della carriera degli artisti, favorendone la mobilità;

- promuovere gli scambi transnazionali, la creazione di reti e la sperimentazione, spesso in settori e specializzazioni in cui le competenze e il "know-how" sono in Europa geograficamente dispersi, favorendo le economie di scala e la professionalizzazione del settore, necessarie in particolare per la necessità di agire in un contesto globale;

- contribuire a ridurre gli squilibri geografici aiutando artisti di paesi con minori capacità grazie alla sua dinamica di cooperazione;

- favorire la circolazione di opere europee non nazionali o coprodotte e migliorare l'accesso del pubblico a tali opere;

- indurre le persone e le organizzazioni ad adottare un atteggiamento di maggiore apertura verso l'esterno e una prospettiva internazionale.

Il principale squilibrio nei programmi riguarda la traduzione letteraria. Anche se l'aiuto fornito ha contribuito notevolmente a favorire la circolazione delle opere letterarie e quindi ad allargare l'accesso alla letteratura europea non nazionale, le lingue di partenza sono prevalentemente l'inglese e il francese (più di quattro traduzioni su dieci), mentre più della metà delle traduzioni sono verso cinque lingue (italiano, ungherese, sloveno, bulgaro e greco). È quindi possibile fare ancora molto per promuovere la diversità culturale aumentando il numero di traduzioni verso alcune grandi lingue europee di diffusione mondiale, che possono a loro volta servire da "ponte" per traduzioni in altre lingue.

La valutazione giunge perciò alla conclusione che il programma ha promosso efficacemente la cooperazione culturale transfrontaliera, aiutato la creazione artistica e letteraria e migliorato la circolazione delle espressioni culturali. Il programma ha dato così un contributo importante all'obiettivo generale di promozione della diversità culturale in Europa indicato dal trattato, pur mettendo in primo piano il patrimonio culturale comune.

3. Efficienza

La domanda è stata superiore ai fondi disponibili: solo una domanda di finanziamento su quattro ha potuto essere accolta per i progetti di cooperazione e una domanda su tre per gli organismi attivi a livello europeo. Il tasso di accettazione delle domande riguardanti traduzioni letterarie è stato più elevato (circa la metà dei richiedenti hanno ottenuto un finanziamento), ma il livello della domanda espressa non rispecchia la necessità accertata di un maggior numero di traduzioni in alcune delle lingue principali (in particolare in inglese). È da notare che esiste anche, più in generale, una domanda latente che non è espressa dal numero di domande presentate, perché, in certi casi, può accadere che una necessità reale di finanziamento non si traduca in una domanda (ad esempio, per la difficoltà di trovare un cofinanziamento).

Finora, le spese sono state conformi alle attese, come la loro distribuzione tra i diversi aspetti. Tuttavia, resta dubbio se il numero relativamente limitato di progetti con paesi terzi che è stato possibile finanziare possa dar luogo a una "massa critica" significativa per i paesi interessati.

L'efficienza della procedura di domanda e la gestione del programma sono notevolmente migliorate rispetto al programma precedente, Cultura 2000. Le modifiche della procedura, comprese le modifiche, introdotte dalla decisione n. 1352/2008/CE, delle disposizioni relative al comitato di cui all'articolo 9 della decisione, hanno chiarito e abbreviato la procedura di domanda (da 52 a 140 giorni più breve che in passato, secondo l'aspetto). Diverse misure adottate dalla Commissione e dall'EACEA hanno semplificato gli adempimenti amministrativi per i richiedenti. I partecipanti al programma sono generalmente soddisfatti di queste modifiche e della guida al programma, che è stata predisposta per dare informazioni dettagliate e più stabili su come presentare la domanda di finanziamento.

I punti di contatto Cultura continuano a fornire un servizio soddisfacente e i cambiamenti introdotti di recente nel loro modo di funzionamento, benché ancora in una fase iniziale, si dimostrano utili e contribuiscono al rafforzamento della collaborazione con l'EACEA. La visibilità del programma Cultura e le attività di diffusione della Commissione sono generalmente giudicate adeguate dai beneficiari, ma si potrebbe fare di più, in particolare intensificando le attività di diffusione al livello dell'UE, anche se viene sottolineato che rispetto al programma Cultura 2000 ci sono stati grandi miglioramenti.

La conclusione generale sull'efficienza è che il programma ha per lo più risposto alle attese per quanto riguarda la partecipazione dei diversi tipi di organizzazione e l'equilibrio geografico. Hanno inoltre avuto modo di partecipare al programma svariate organizzazioni culturali senza scopo di lucro e di piccole o medie dimensioni. Più della metà dei partecipanti al programma provengono dal mondo dello spettacolo, ma è anche relativamente elevata la proporzione degli attori "interdisciplinari", che rispecchiano la natura transdisciplinare di numerose attività culturali contemporanee. Per quanto riguarda i tassi di domanda (cui non corrispondono necessariamente in modo proporzionale i tassi di successo), esiste in genere una correlazione positiva tra la partecipazione e la dimensione dei paesi, con l'eccezione notevole della traduzione letteraria.

4. Sostenibilità

Tuttavia, la prosecuzione delle attività di cooperazione dipende in grande misura dalla capacità dell'organizzazione di continuare a lavorare su scala internazionale una volta terminato il periodo di finanziamento. In numerosi casi, a causa dei costi legati alla cooperazione transnazionale, i progetti non hanno potuto prolungarsi oltre questo periodo, o solo su scala ridotta. Secondo il rapporto, la frammentazione culturale e linguistica dell'Europa e l'attuale situazione economica, con i suoi effetti sulla spesa pubblica per la cultura e le arti, pregiudicano il mantenimento della mobilità e della circolazione, la formazione di capacità e, perciò, lo sviluppo duraturo del settore.

A quanto sembra, alcune delle organizzazioni attive a livello europeo che fruiscono di un sostegno nell'ambito del secondo aspetto potrebbero proseguire in qualche forma le loro attività senza una sovvenzione dell'Unione, ma su scala ridotta.

Il titolo di capitale europea della cultura ha spesso lasciato un'eredità duratura alle città interessate: nuove infrastrutture e attività culturali, una maggiore capacità nel settore culturale locale e nel settore della gestione culturale, una scena culturale più vivace e una migliore immagine.

PRINCIPALI RACCOMANDAZIONI DELLA VALUTAZIONE E COMMENTI DELLA COMMISSIONE

Sulla base di queste constatazioni sono state formulate 17 raccomandazioni. Sono riportate qui di seguito in corsivo (con il parere della Commissione in tondo) e raggruppate in due grandi categorie a seconda che riguardino la continuazione dell'attuale programma Cultura fino al 2013 o il futuro programma (post 2013).

1. Programma attuale

Raccomandazione n. 1

La Commissione dovrebbe continuare a rivedere il livello delle sovvenzioni concesse per le traduzioni letterarie per far sì che corrispondano alle tariffe di mercato prevalenti in ciascun paese.

Raccomandazione n. 2

Continuare a finanziare i festival come sotto-aspetto distinto nell'ambito del secondo aspetto non presenta alcun vantaggio diretto. Questo sostegno è stato modificato nella nuova guida al programma del maggio 2010: un sotto-aspetto specifico è stato creato nell'ambito del primo aspetto in modo che i festival possano essere finanziati come progetti e non tramite sovvenzioni di funzionamento. I festival possono anche continuare a candidarsi per progetti di cooperazione, sempre che rispondano ai criteri previsti, ad esempio siano basati su un accordo di cooperazione.

Raccomandazione n. 3

La modifica delle modalità di funzionamento dei punti di contatto Cultura dovrebbe essere completata, con gli adeguamenti che si rendono via via necessari per assicurare un miglioramento continuo e il migliore servizio possibile agli operatori culturali.

Raccomandazione n. 4

La Commissione e la EACEA dovrebbero continuare le visite annuali dei progetti per assistere i beneficiari e familiarizzarsi con il contenuto dei progetti.

Raccomandazione n. 5

Nelle relazioni finali dei progetti di cooperazione e degli organismi attivi a livello europeo dovrebbe essere indicato il numero di persone che fruiscono di periodi di mobilità.

Raccomandazione n. 6

Le iniziative attuali dirette a far conoscere i risultati dei progetti con conferenze annuali e pubblicazioni dovrebbero continuare e, se le risorse lo permettono, altre attività di questo tipo dovrebbero essere studiate. I punti di contatto Cultura potrebbero invitare i beneficiari dei progetti a condividere le loro esperienze in occasione di giornate d'informazione locali.

Posizione della Commissione

La Commissione concorda largamente con queste raccomandazioni. Nel 2007 ha iniziato un vasto processo di semplificazione che ha portato a miglioramenti significativi della gestione e dell'attuazione del programma attuale, anche per molti degli aspetti indicati nella valutazione, che sono stati assai apprezzati dagli interessati.

Più in particolare, dal 2010 i festival sono finanziati sotto forma di progetti e non tramite sovvenzioni di funzionamento. Come indicato nella relazione, la raccomandazione n. 2 è stata quindi già applicata. Per quanto riguarda la raccomandazione n. 1 (le tariffe forfettarie applicabili alle traduzioni letterarie sono rivedute ogni due anni; poiché l'ultima revisione ha avuto luogo all'inizio del 2010, la prossima è prevista per il 2012), n. 3 (le modalità di funzionamento dei punti di contatto Cultura destinate a migliorare il servizio fornito sono applicate pienamente dal 2010 e possono ormai, nelle condizioni attuali, essere considerate stabili per la durata restante del programma) e n. 4, (il numero crescente di progetti visitati, principalmente dall'EACEA, permette alla Commissione e all'EACEA di avere una migliore conoscenza delle attività finanziate e di monitorarle e promuoverle meglio), la Commissione ha già apportato le modifiche necessarie alla struttura del programma attuale. Sarebbe interessante avere informazioni più precise sul numero di persone interessate dalla mobilità, secondo la raccomandazione n. 5. Poiché questo richiede una lieve modifica dei modelli di relazione finale sui progetti predisposti dalla EACEA, occorre valutare quale sia il momento più opportuno per introdurre questo cambiamento.

Per quanto riguarda le attività di promozione dei risultati dei progetti (raccomandazione n. 6), la Commissione manterrà la pratica delle conferenze annuali e delle pubblicazioni ed esaminerà quali altre iniziative siano possibili con le risorse disponibili. Per quanto riguarda le giornate d'informazione locali organizzate dai punti di contatto Cultura, dal 2010 molte di esse sono già in maggior misura incentrate sullo scambio delle esperienze tratte dai progetti finanziati e, quando necessario e possibile, vi partecipano rappresentanti della Commissione e dell'EACEA.

2. Programma futuro

Raccomandazione n. 7

Gli obiettivi generali e specifici del futuro programma dovrebbero essere riveduti per tener conto degli sviluppi intervenuti dal momento della concezione del programma attuale, compresi i mutamenti che interessano il settore della cultura e nuovi indirizzi come la strategia UE 2020, le sue iniziative faro e l'agenda europea della cultura.

Raccomandazione n.8

Occorrerebbe esaminare quale debba essere il livello di cofinanziamento massimo nell'ambito del programma. Un livello relativamente basso permette di finanziare un maggior numero di progetti; un livello eccessivamente basso può però dissuadere gli operatori dal candidarsi e dal realizzare progetti ambiziosi. Infatti, se il livello di cofinanziamento non riflette la realtà (ad esempio, tagli drastici dei finanziamenti pubblici a livello nazionale, la recessione economica che rende difficile ottenere aiuti finanziario dal settore privato ecc.), un gran numero di operatori culturali potrebbe trovarsi escluso e questo potrebbe avere come conseguenza indiretta di impedire il raggiungimento degli obiettivi del programma. I vantaggi e gli svantaggi del tasso di cofinanziamento dovrebbero quindi essere attentamente valutati nel futuro programma, tenendo conto dei suoi obiettivi e delle sue priorità e delle circostanze.

Raccomandazione n. 9

L'approccio interdisciplinare del programma dovrebbe essere mantenuto, per riflettere l'evoluzione del settore culturale, su cui influisce anche la digitalizzazione, in cui i confini tra i settori si fanno più fluidi e la sperimentazione trans-settoriale è comune.

Raccomandazione n. 10

Occorrerebbe esaminare la necessità di mantenere la distinzione tra i progetti di cooperazione pluriennali e biennali, tenuto conto del fatto che perseguono gli stessi obiettivi.

Raccomandazione n. 11

Occorrerebbe considerare la dimensione dei paesi terzi, dato che il sistema attuale, che consiste nello scegliere uno o più paesi per un dato anno, sembra avere limitati effetti a lungo termine perché non permette di raggiungere la massa critica.

Raccomandazione n. 12

Poiché continuano a esistere numerosi ostacoli alla mobilità e alla circolazione nonostante il mercato unico e la libera circolazione dei lavoratori, occorrerebbe valutare l'opportunità di un sostegno al miglioramento dell'informazione e dell'orientamento per gli operatori culturali che devono lavorare in un altro paese dell'UE.

Raccomandazione n. 13

La Commissione e la EACEA dovrebbero esaminare in che modo incoraggiare la realizzazione di un maggior numero di traduzioni letterarie da lingue sottorappresentate (in particolare quelle dei nuovi Stati membri) verso lingue più diffuse come l'inglese, il francese, il tedesco e lo spagnolo, che fungono spesso da lingue "ponte" per traduzioni in altre lingue e darebbero così un contributo prezioso alla promozione della diversità culturale e linguistica. Sarebbe anche opportuno studiare altre iniziative per favorire la traduzione di opere letterarie.

Raccomandazione n. 14

Occorrerebbe considerare se modificare la categoria "reti di sostegno" per ritornare a "reti", poiché le organizzazioni non devono necessariamente avere un ruolo di sostegno per contribuire alla mobilità degli artisti, alla circolazione delle opere ecc.

Raccomandazione n. 15

La valutazione ha mostrato che il programma deve e può stimolare attività e strutture nuove, creative e innovative, ma che i costi legati alla cooperazione transnazionale possono rendere difficile il mantenimento di strutture o progetti oltre la durata della sovvenzione dell'Unione. Per questo motivo occorrerebbe riflettere al modo in cui i futuri criteri di attribuzione potrebbero incoraggiare l'emergenza di attività e strutture nuove e innovative, senza penalizzare le strutture esistenti che svolgono un ruolo fondamentale nel perseguimento degli obiettivi del programma e hanno un reale valore aggiunto europeo.

Raccomandazione n. 16

Occorrerebbe considerare nel nuovo programma il ruolo, le modalità di funzionamento e le procedure di designazione dei punti di contatto Cultura, se necessario procedendo a una loro revisione per tenere conto delle esigenze del nuovo programma e delle buone pratiche di altri programmi dell'Unione.

Raccomandazione n. 17

Nell'interesse dei richiedenti e dei beneficiari, la gestione del futuro programma dovrebbe essere il più possibile semplificata e leggera, nei limiti delle possibilità offerte dai regolamenti finanziari e sulla base dei progressi realizzati nel quadro del programma attuale.

Posizione della Commissione

La Commissione concorda ampiamente con queste raccomandazioni e ne terrà conto per quanto possibile nel predisporre la sua proposta di programma per il dopo 2013. Questo vale sia per il contenuto che per la gestione, che la Commissione intende mantenere il più possibile leggera ed efficiente.

CONCLUSIONI DELLA COMMISSIONE

La Commissione condivide la valutazione complessiva secondo la quale il programma svolge un ruolo di rilievo in quanto stimola la cooperazione culturale transfrontaliera e arreca i benefici enumerati nella parte relativa alle constatazioni. Il programma ha concretizzato in modo appropriato l'azione dell'Unione nel settore culturale di cui all'articolo 167 del trattato e ha raggiunto gli obiettivi fissati nella decisione.

Le conclusioni della valutazione indicano che piccoli miglioramenti potrebbero essere apportati in un numero limitato di settori specifici e che, in generale, i partecipanti sono soddisfatti del programma e riconoscono l'importanza del suo valore aggiunto europeo. La valutazione sottolinea anche che la domanda del settore culturale per questo tipo di sostegno dell'UE può restare molto elevata, o anche aumentare, nel corso dei prossimi anni e che il programma contribuisce allo sviluppo dei contenuti e delle conoscenze, essenziale per assicurare in futuro una crescita sostenibile e l'occupazione e promuovere la creatività e l'innovazione.

Dal 2007 la Commissione ha intensificato notevolmente la consultazione del settore culturale e considera con grande attenzione le opinioni espresse dai soggetti che intervengono in questo processo e che sono rispecchiate in questa relazione di valutazione.

Come indicato al punto 4, diverse innovazioni e miglioramenti sono stati già integrati nell'attuale programma Cultura, anticipando in alcuni casi le raccomandazioni della valutazione.

La Commissione intende pertanto tenere conto dei risultati di questa valutazione, principalmente nell'elaborazione del nuovo programma dell'Unione nel settore della cultura per il periodo successivo al 2013.

[1] GU L 372 del 27.12.2006, pag. 1.

[2] Modificata dalla decisione n. 1352/2008/CE del 16 dicembre 2008 (GU L 348 del 24.12.2008, pag. 128).

[3] Le complementarità tra le capitali europee della cultura e il resto del programma sono però state prese in esame nella presente valutazione.

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